Il caffè del lunedì – Grab the brolly!

Cosa c’è di più British di un ombrello? Chi mai potrà dimenticare Her Majesty coi suoi cappottini colorati e i vezzosi cappellini proteggersi sotto un parapioggia in pvc trasparente – perché i sudditi potessero sempre vedere il suo viso – rifinito da una banda coordinata alla mise? Ne aveva una collezione, tutti marca Fulton, inglesissimo brand in vendita dappertutto per poche decine di sterline.

E quando il Regno Unito non era ancora il paradiso dello shopping (almeno non quello abbordabile) uno dei souvenir classici era un bell’ombrello. Magari uscito da James Smith & Sons, blasonatissimo negozio artigianale che ripara le teste di Ladies&Gentlemen dal 1830. Occupa ancora, da ben 170 anni, lo splendido negozio vittoriano al numero 53 di New Oxford Street e vale assolutamente una visita; per raggiungerlo basta chiedere di The Umbrella Shop, il negozio di ombrelli per antonomasia.

Conoscendo la consolidata tradizione britannica, probabilmente non ci siamo mai fatti domande nemmeno sulla provenienza degli ombrelli di His Majesty, magari quello che portava ieri e che usa spesso, blu col manico in bambù. Sicuramente un prodotto di somma qualità, fatto a mano direttamente da Mr Smith o da qualche altro artigiano, talmente raffinato ed esclusivo che non lo conosce neanche Lady Violet (momento autoelegiativo, passa subito). E invece…

…e invece no, perché l’ombrello in questione è stato davvero realizzato da sapienti mani artigiane esclusivamente per il sovrano, ma le suddette mani non sono albioniche bensì italiane, più precisamente napoletane. L’ombrello di King Charles (in effetti ce l’aveva già quando era ancora HRH The Prince of Wales) viene dal laboratorio di Mario Talarico, ombrellaio di culto con bottega a via Toledo (al civico 329, mentre il laboratorio è lì vicino, in Vico Due Porte a Toledo 4/B).

Appezzate la raffinatezza della costruzione che utilizza un legno intero; in questo caso è bambù, ma ci sono anche legni particolari come il limone di Sorrento. E tessuti pregiati, a volte provenienti addirittura dalle seterie di San Leucio. Insomma, il trionfo del Made in Italy, di cui gli stilisti sono stati e sono un magnifico amplificatore a livello mondiale, ma non certo gli iniziatori. La tradizione napoletana poi, soprattutto per l’universo maschile, francamente non ha rivali; a casa mia si diceva (e si dice ancora) che nessuno è più elegante di un elegante signore napoletano.

A casa mia (ma in effetti era soprattutto mia madre, non nota per il proprio incontenibile ottimismo) si usava spesso anche uno dei motti di Mario Talarico: se non piove pioverà… Al che, da quando imparai l’espressione – oggi un po’ vintage come del resto sono io – rispondevo: grab the brolly, prendi l’ombrello!

2023 primi sorrisi e qualche lacrimuccia

Nel primo giorno dell’anno i sovrani britannici hanno mantenuto la tradizione della messa nella St Mary Magdalene Church a Sandringham. E se il Re ha scelto il suo classico soprabito di tweed, la Regina Consorte ha preferito un cappotto con cintura in vita, modello che non indossa spesso ma dovrebbe perché le sta benissimo.

Completano la mise un berretto con piume che fa tanto campagna inglese, stivali, guanti e come borsa una classica Mini Venice DeMellier modello amatissimo dalle royal ladies e non solo, ne ha una pure Lady Violet! Questa è blu, ma Camilla ne ha anche una crema e una verde foresta, indossata anche da Meghan nella sua breve stagione da working royal. La sovrana sfoggia un bel sorriso, che è il modo migliore per accogliere la prossima pubblicazione del libro tutta la verità di Harry, cui potrebbe aggiungersi anche un’autobiografia della moglie. Insomma, dopo Il Barone Rampante e Il Visconte Dimezzato la letteratura si arricchisce con Il Duca Incavolato e La Duchessa Petulante

Quanto alle lacrimucce, non nego di averne versata qualcuna davanti all’omaggio di Londra alla defunta, amatissima Queen Elizabeth II. Come ha scritto qualche suddito sui social (cito a memoria) addio al 2022, l’anno in cui la Great Britain ha perso la Great.

I fuochi artificiali sul Tamigi sono meravigliosi, ma se non volete godervi tutto lo spettacolo andate al minuto 5.20 https://www.youtube.com/watch?v=xjhBWzNU-G8

Happy New Year!

Remembrance Sunday, la prima volta senza di Lei

Alle 11.00 il Big Ben suona 11 rintocchi e la nazione intera si ferma per due minuti in memoria e in omaggio dei caduti al servizio del Paese.

When you go home
Tell them of us and say
For your tomorrow
We gave our today

(quando sarai a casa, parla di noi e dì: per il vostro futuro noi abbiamo offerto il nostro presente)

La Royal Family ha scelto questa frase, nota come “l’epitaffio di Kohima” per le celebrazioni per il Remembrance; quest’anno particolarmente commovente per la ragione che sappiamo, l’assenza dell’amatissima Queen Elizabeth. Che a dire il vero non c’era neanche l’anno scorso, ma ora sappiamo che non tornerà.

Molto emozionato Charles ha guidato la celebrazione per la prima volta come sovrano, ripetendo i gesti compiuti prima di lui dalla madre Elizabeth II, il nonno George VI il prozio Edward VIII e il bisnonno George V, cui si deve la creazione del monumento e l’istituzione della cerimonia.

Due piccoli dettagli: sulla spallina del Re c’è ancora il monogramma della Regina, e lo stesso per William. La fotografia del re viene dal post dell’account twitter della Royal Family, e compare insieme con quelle dei sovrani precedenti tranne Edward VIII; dimenticanza, necessità di composizione delle immagini o intento preciso? Chissà.

Dal palazzo del Foreign Office hanno assistito alla cerimonia la Regina Consorte e la Principessa di Galles (balcone centrale), i Duchi di Gloucester e la Contessa di Wessex (a sinistra), il Duca di Kent e l’ammiraglio Tim Laurence (a destra); era annunciata anche la presenza della principessa Alexandra di Kent, che però non ho visto. Riflettevo sul fatto che i Duchi di Kent (1935) e Gloucester (1944) sono gli unici due nati prima della fine del secondo conflitto mondiale; anche questo un piccolo segno dei tempi.

Commossa la Queen Consort, forse anche per la corona deposta per la prima volta in suo nome. Camilla ha replicato il cappello con veletta indossato al funerale della suocera, e il soprabito che portava alla Veglia dei Principi a Londra. Alla sua sinistra Catherine con un nuovo cappotto di Catherine Walker e un cappello Philip Treacy, una sorta di sombrero da lutto che sembra pure troppo grande per lei. Esagerati anche gli orecchini, appartenuti a Diana ma troppo importanti per la mattina.

Sobria La Contessa di Wessex, secondo me la più elegante, che fa una scelta delicatamente significativa: il suo Catherine Walker è il soprabito prestato alla figlia Louise per la veglia degli otto nipoti alla salma della nonna. Al marito Prince Edward il compito di salutare alla fine della sfilata la Poppy Legion, il variopinto gruppo d veterani che non mancano mai. E se vi state chiedendo quali veterani, dato che i reduci della Seconda Guerra devono essere ormai pochini, non pensate solo a loro: il 2022 è anche il quarantesimo anniversario della guerra delle Falkland, che durò solo sei settimane ma causò 255 morti e 777 feriti tra i Britannici (e 649 morti e 1068 feriti tra gli Argentini).

Ieri sera come ogni anno la Royal Albert Hall ha ospitato il Festival of Remembrance. Eleganti le signore, tradizionalmente in nero; a me è piaciuta molto Camilla, mentre la mise di Catherine sarà oggetto del caffè di domattina.

A molti di coi non sarà sfuggita la presenza dell’aitantissimo equerry del re, il maggiore-promosso-tenente-colonnello Johnny Thompson. Anche di lui parleremo, spero presto.

Le foto del giorno – The long goodbye

Oggi mi sono collegata tardi al sito BBC NEWS – che vi consiglio caldamente, anche se non conoscete l’inglese; vi eviterete imprecisioni sciocchezze e signore di mondo chiamate a dare il loro improbabile parere – erano le 18:42 e un aereo militare lasciava l’aeroporto di Edimburgo.

A bordo il feretro di Elizabeth II che rientrava a Londra. La regina lascia per sempre l’adorata Scozia ma la sua ultima immagine, con quella gonna tartan che tanto ci aveva incuriosito, rimarrà per sempre.

Ad accompagnarla in questo viaggio c’è l’unica figlia Anne, devastata ma ferma, con il marito Tim Laurence a sostenerla con discrezione, sobrio e solido. “Le  cose della morte sono cose di donne” recita un detto, e Anne lo conferma in questa sua presenza accorata e costante.

Anne, che ieri a Edimburgo ha seguito il feretro della madre lungo il Royal Mile in uniforme, e poi ha fatto una cosa da uomo: con i tre fratelli le ha reso omaggio con la Vigil of the Princes, una breve veglia di dieci minuti con i quattro figli disposti ai quattro lati del catafalco.

(Ph: Jane Barlow)

Ieri la capitale scozzese ha offerto un assaggio del funerale reale, il feretro accompagnato dal palazzo di Holyroodhouse alla cattedrale di St Giles dai figli (e dal genero), scortato dagli uomini del Royal Regiment of Scotland e dagli arcieri della Royal Company of Archers – per tradizione le guardie del corpo del monarca in Scozia – con la lunga penna d’aquila sul berretto. Tra chi gridava il suo rispetto per la defunta regina e il sostegno al nuovo re, un uomo ha urlato frasi contro il Duca di York. L’urlatore è stato prontamente bloccato dalla polizia; Andrew, notoriamente dotato di una discreta faccia di bronzo, ha fatto finta di nulla e la processione ha proseguito senza ulteriori intoppi.

Oggi la Princess Royal ha rilasciato un comunicato nel quale, ringraziando tutti per la partecipazione, confida di avere avuto la fortuna di vivere con la madre le sue ultime 24 ore, e il privilegio di accompagnarla in questi ultimi viaggi. Anche in questa occasione tra le parole attentamente scelte della dichiarazione formale traspare una commozione vera, non sorprendente ma nemmeno scontata. Penso che questa manifestazione di emozioni e sentimenti, così inusuale per la Royal Family, abbia l’effetto di consentire agli altri di sentirsi davvero parte di questo lutto. È un dolore in qualche modo accogliente, e credo sia qualcosa che la società contemporanea apprezzi. Se mi permettete una piccola digressione personale, guardando ieri i quattro fratelli durante la breve processione, ho provato quel senso di comprensione e partecipazione che unisce tutti quelli che hanno camminato dietro il feretro dei propri genitori. E non ho potuto non ricordare le candele accese a St Giles in memoria dei miei.

Intanto Her Majesty è arrivata a Londra, e questa notte riposa a Buckingham Palace prima di essere trasferita domani a Westminster Hall. Se però volete sapere qual è l’immagine di oggi che preferisco, eccola.

I cavalieri scozzesi salutano il passaggio dell’amata e rispettata regina come a lei sarebbe piaciuto di più. In sella.

The day after

Nel fiume di fotografie di Her Majesty che hanno inondato il web questa mi è piaciuta tanto. La ritrae il giorno dell’incoronazione, il 2 giugno 1953, mentre ride divertita, come il bellissimo Philip in feluca.

Sembra che la regina avesse dimenticato the orb, il globo che ora tiene saldo in mano. Il mondo in mano all’inizio del regno, e il mondo in mano alla fine. Mentre questo mondo parla di lei scrive di lei piange per lei prega per lei canta per lei per le ultime volte God Save The Queen, lei infine riposa, avvolta nello stendardo reale simbolo di quel ruolo di quell’impegno che ha onorato sino all’ultimo giorno, come promesso. Ora il suo corpo si trova nella sala da ballo di Balmoral dove tante volte ha danzato.

(George Washington Wilson 1823-1893)

Sin da ragazzina ha amato il Ghillies Ball, la festa dedicata allo staff di Balmoral per ringraziarlo del lavoro svolto. Una tradizione istituita nel 1852 da Victoria e Albert, e proseguita fino ai giorni nostri (ne abbiamo parlato qui, e non perdetevi il video! Quattro salti al castello). Oggi è lo staff ad avere la sovrana tutta per sé, per l’ultimo saluto, mentre il resto del Paese (e del mondo) ha ascoltato il primo discorso ufficiale di King Charles III (Il discorso delRe). Lui, che è diventato re nel momento in cui la madre è spirata, sarà proclamato ufficialmente sabato mattina dall’Accession Council, composto da personalità di Corte e autorità politiche e religiose. Poi il primo incontro con la Prime Minister Liz Truss, seguito dal giuramento di fedeltà da parte dei decani del Parlamento. Domenica, mentre il feretro raggiungerà il palazzo reale di Holyroodhouse a Edimburgo, la proclamazione sarà letta nei Parlamenti di Scozia, Galles e Irlanda del Nord; sono curiosa di vedere se saranno anche loro vestiti a lutto come i colleghi del Parlamento di Westminster, un gesto certo non spontaneo ma di grande eleganza.

(Ph: Jessica Taylor/UK Parliament)

Lunedì mattina il feretro della sovrana sarà portato in processione lungo il Royal Mile – la strada principale di Edimburgo – fino alla cattedrale di St Giles, dove verrà celebrata una funzione di suffragio alla presenza di membri della Royal Family.

Martedì la salma lascerà per sempre la Scozia alla volta di Buckingham Palace; da mercoledì a domenica si potrà portare il proprio omaggio alla Regina scomparsa a Westminster Hall, l’edificio più antico del complesso del Parlamento.

Lunedì 19 i solenni funerali di stato.

Questo dovrebbe essere il programma dei prossimi giorni, che naturalmente potrebbe essere variato in ogni momento; sarà mia cura informarvi.

Intanto il Re e la Regina Consorte sono arrivati a Londra, e dopo aver salutato la folla in attesa sono entrati a piedi a Buckingham Palace.

(Ph: Reuters)

Il futuro è iniziato.

Le foto del giorno – Elizabeth & her line

Accompagnata dal figlio minore Edward – cui speriamo vengano riconosciuti tangibilmente la fedeltà e l’impegno nei confronti della FirmHer Majesty è arrivata a sorpresa alla stazione di Paddington per l’inaugurazione della Elizabeth line.

I treni contrassegnati dal logo viola (scelta eccellente!) inizieranno a viaggiare la settimana prossima; collegheranno la capitale con l’aeroporto di Heathrow e le contee vicine, e si stima che trasporteranno annualmente duecento milioni di viaggiatori. Se vi sembra di aver già sentito parlare di Elizabeth line, dobbiamo tornare indietro di sei anni, quando il progetto fu presentato a Sua Maestà in occasione del novantesimo compleanno.

In quella occasione la sovrana era in glicine intenso, in nuance con il logo; oggi invece ha scelto il giallo sole, luminoso e allegro come il suo sorriso: pardessous in crêpe di lana Stewart Parvin e cappello con rose azzurre Rachel Trevor Morgan, già indossati in precedenza. Sulla spalla una spilla in diamanti e oro giallo (giallo su giallo, che chic!): la Singapore Shield. Rappresenta un uccello del paradiso realizzato con una particolare tecnica a filigrana, e fu un dono del presidente fi Singapore per il Diamond Jubilee del 2012.

Un addetto al servizio ha fornito a Sua Maestà una oyster card (la carta ricaricabile che consente di viaggiare sui mezzi pubblici londinesi) e le ha spiegato come usarla e come controllare il credito. Oh nice, splendid ha risposto lei.

La visita della sovrana non era stata preannunciata, ed è stata confermata solo un’ora e un quarto prima. È stato necessario dunque cambiare velocemente la targa da scoprire, che portava il nome del Conte di Wessex.

Edward si è dovuto accontentare di scortare la madre, poi è salito a bordo del treno e ha compiuto in anteprima il viaggio da Paddington a Tottenham Court Road e ritorno, quest’ultimo viaggiando nella cabina di guida insieme alla conducente, miss Carinne Spinola.

Tutti a bordo, il viaggio del Platinum Jubilee è iniziato!

Le foto del giorno – Remembrance Sunday 2021

La notizia principale l’avevamo data questa mattina: la Regina è stata costretta a cancellare all’ultimo minuto la sua presenza alla cerimonia di oggi al Cenotaph, su Whitehall.

La causa è ciò che la stampa britannica ha definito sprained back cioè una slogatura o una lussazione alla schiena.

Come tradizione da qualche anno, la cerimonia è stata guidata dal Principe di Galles, che proprio oggi compie 73 anni, ed è apparso a tratti commosso fino alle lacrime; contrariamente agli anni precedenti tra i membri della Royal Family affacciati al balcone che guarda il monumento non c’era la sovrana. Al suo posto le due nuore, Camilla e Sophie, e la moglie del nipote, Catherine, e forse anche voi siete sorpresi dal fatto che fosse lei a occupare il posto centrale, solitamente il più importante.

Questa foto svela l’arcano: i balconi sono tre, e la Regina di solito occupa quello centrale, che oggi ospita il Duca di Kent e sua sorella, la principessa Alexandra. Che di tutte le persone schierate sono gli unici di sangue reale – discendenti diretti di Re George V, che regnava durante la Grande Guerra – insieme con il loro cugino Duca di Gloucester, che con la moglie e Sir Tim Laurence, consorte della Princess Royal, si vede nel primo balcone. Dunque le signore sono sistemate correttamente in ordine di importanza, non tra loro ma in assoluto.

Se vi ha colpito il cappottino in stile militare di Catherine, è una creazione Alexander McQueen già indossato nella medesima occasione due anni fa; se vi interessa la mia opinione non mi piaceva allora e non mi piace adesso, soprattutto col cappello a paralume.

Se invece vi ha colpito l’espressione tesa di William o di Edward di Wessex, Lady Violet vi invita a non pensare subito al peggio, ricordandovi che questa è un’occasione in cui sobrietà e serietà regnano davvero sovrane, e non sono rari i momenti di commozione

La foto del giorno – Earthshot Prize 2021

Facciamo così, rimandiamo a domani la rubrica Royal chic shock e boh così parliamo anche di questa mise di Catherine, che sono certa moltissimi di voi apprezzeranno, ormai vi conosco!

La foto però ve la posto subito, così ve la godete da questa sera. Ecco i Duchi di Cambridge appena arrivati alla serata dedicata all’Earthshot Prize. Lanciato nell’ottobre dello scorso anno dal Principe William, è un concorso per premiare le soluzioni più innovative per combattere e contrastare i cambiamenti climatici. Questa sera nel corso della manifestazione saranno annunciati i cinque vincitori, voi intanto apprezzate il futuro Re in giacca di velluto verde, en pendant col green carpet e la luce, anch’essa green, che ieri ha illuminato Buckingham Palace in onore dell’iniziativa.

Le foto del giorno – State Opening of Parliament 2021

Con una cerimonia in tono minore e davanti a pochi ben distanziati parlamentari, questa mattina Her Majesty ha compiuto l’annuale inaugurazione del Parlamento, leggendo il discorso programmatico scritto per lei – unico durante tutto l’anno – dal Prime Minister Boris Johnson.

Per la prima volta in 120 anni la Regina sedeva da sola; per la prima volta da quando, nel 1901, a quello di Re Edward VII ne fu appaiato un altro per la Regina Alexandra, il trono destinato al Consorte è stato rimosso. Sua Maestà ha raggiunto il suo posto al braccio del principe di Galles, che contrariamente a quanto accaduto in precedenza non si è sistemato accanto alla madre, ma ha preso posto con la moglie su due sedute poste lateralmente.

La Regina non è giunta a Westminster in carrozza, ma in auto da Windsor, in compagnia di una lady-in waiting; sempre in auto è arrivata la Imperial State Crown, che da qualche anno viene esposta accanto alla sovrana che, a causa del peso, preferisce non indossarla più.

In ossequio alla sobrietà che ha caratterizzato l’evento, la sovrana ha lascito l’abito cerimoniale nell’armadio, preferendo invece una mise da giorno non priva di dettagli interessanti. Innanzi tutto il colore: sappiamo che la Royal Family ha osservato due settimane di lutto stretto dopo la morte del principe Philip, ma Sua Maestà è comunque una signora d’altri tempi, e ha optato per una tinta da mezzo lutto, il grigio perla; un soprabito con un ricamo di fiori giallo oro intorno alla scollatura, completato da un abito fantasia en pendant. Una mise, tra l’altro, riciclata: l’aveva già indossata per il Ladies Day nell’ultima edizione di Ascot aperta al pubblico, quella del 2019 (Ascot, Ladies Day).

Sulla spalla sinistra brilla la coppia di clips in diamanti e acquamarine, firmate Boucheron, dono dei genitori per il diciottesimo compleanno, il 21 aprile 1944.

Lady Violet confessa: in questo caso proprio non so spiegare questa scelta, ma guardandola non ho potuto non notare che i colori della sua mise, grigio e giallo, sono i due scelti da Pantone per il 2021. Perché Her Majesty non segue mai la voga, ma spesso la anticipa.

Breaking News!

Questa sera i Duchi di Cambridge sono andati al London Palladium, famoso teatro del West End, per assistere a The National Lottery’s Pantoland, uno speciale spettacolo in onore dei lavoratori che hanno assicurato i servizi essenziali durante la pandemia. E si sono portati i tre figli!

Se l’occasione è il teatro, il vero spettacolo sono loro, i tre piccoli Cambridge. Sono anche molto alti – non è strano, considerando i genitori – ma vi ricordo che George ha sette anni, Charlotte cinque e mezzo e il piccolino di casa ne compirà tre in aprile. Bellissimi tutti, ma Louis col frangione e la giacchetta stile Beatles per Lady Violet vince a mani basse.

Le pantomime sono un genere di spettacolo che ha un posto speciale nella cultura inglese, tradizionalmente messe in scena nel periodo natalizio e molto amate dai bambini, che partecipano molto all’azione, proprio Charlotte, che dimostra un certo temperamento drammatico.

Ecco, quello non l’ha ereditato dalla bisnonna.