Le foto del giorno – Un insolito Maundy Thursday

Anche se quest’anno faccio fatica a percepire lo spirito pasquale, ormai ci siamo. Oggi è il Giovedì Santo, e se per noi è il giorno dei Sepolcri e della Messa in Coena Domini con la lavanda dei piedi, che il Papa celebra dalla casa circondariale femminile di Rebibbia, nel Regno Unito è il giorno del Maundy Service. Il sovrano, o chi per lui – in questo caso la Queen Consort – dopo la funzione in una delle cattedrali del Paese – quest’anno Worcester – consegna il tradizionale obolo.

Tante monete quanti sono gli anni del monarca ad altrettante donne e altrettanti uomini, che si siano distinti nel servizio alla comunità, secondo un rito la cui prima testimonianza risale al 1213, ma è probabilmente molto più antico.

(Ph: Getty Images)

Date le condizioni di salute di King Charles, che fa il possibile ma non è in grado di fare tutto, quest’anno ci ha pensato Camilla, uno dei pilastri su cui si sta reggendo la monarchia (e chi l’avrebbe mai detto). Per lei una sinfonia di tinte neutre, dagli eleganti stivali di camoscio beige al cappello Hobbs che le abbiamo visto tante volte, passando per il cappotto avorio della fida Fiona Clare, anche lui ben noto, col tocco vezzoso di una coppia di spille a fiore appuntate sul colletto, che arrivano direttamente dalla collezione personale della defunta Queen Elizabeth

Il re, molto dispiaciuto per non poter intervenire di persona, non ha comunque fatto mancare la sua presenza né le sue parole. Nel corso della cerimonia è stato trasmesso un suo messaggio. registrato a casa (il sovrano oggi è stato visto in auto per le strade di Londra, immagino per qualche impegno legato alla sua condizione). Anche lui, come a Roma il Papa, ha parlato della necessità di mettersi al servizio del prossimo.

Il tocco di Charles non è mancato in un altro dettaglio: su sua richiesta i mazzolini di fiori donati nel corso della cerimonia sono stati realizzati dai fioristi della cattedrale insieme con il team reale, in maniera sostenibile, utilizzando artigiani e prodotti locali.

Ma quanto sta bene Camilla in bianco?

Royal chic shock e boh – Green for St.Patrick

Oggi è il 17 marzo, giorno in cui si festeggia San Patrizio, evangelizzatore e patrono d’Irlanda; auguri a tutti coloro che portano questo bel nome. È una giornata di festa per molti paesi anglofoni, compreso il Regno Unito, i cui legami con l’Isola Verde sono strettissimi. Negli anni scorsi ci siamo abituati a vedere William e Catherine – prima come Duchi di Cambridge, poi come Principi di Galles – impegnati nelle celebrazioni essendo entrambi Colonnelli onorari del reggimento delle Irish Guards (prima lo era solo lui, che il giorno del matrimonio con lei ha indossato la classica giubba rossa del reggimento). Siccome quest’anno, come sappiamo, la situazione è diversa, ho pensato di proporvi una carrellata di royal ladies in green. L’idea me l’ha data The Princess Royal, che qualche giorno fa ha partecipato alle corse di Cheltenham di verde vestita.

Cappotto doppio petto di tweed – ovviamente già indossato e ovviamente no-logo – con profili in velluto verde bosco ripreso nella fascia che decora il cappello di feltro in tinta. Stivali, borsa e guanti neri, e pedalare. Foulard al collo come molte signore della sua età, e il tocco unico di una delle sue spille preferite; la indossa spesso, e praticamente sempre quando assiste a una competizione equestre. La spilla a forma di cavallo è apparsa negli anni ’80, gioiello perfetto per una amazzone di classe come lei, primo membro della Royal Family a prendere parte a un’Olimpiade (quella di Montreal nel 1976). La adoro, chic.

(Ph: Adam Davy – PA Images/Getty Images)

Come lei solo la figlia Zara, nella squadra olimpica britannica a Londra, 2012, dove vinse una medaglia d’argento. Anche Zara nei giorni scorsi era a Cheltenham, e anche lei ha scelto il verde; solo un tocco, ma che colore! Sul cappotto a spina di pesce di LK Bennett Zara ha piazzato un cappellino di Juliette Millinery in un verde quasi fluo. Chic, come la cugina Beatrice, che però è in cammello e quindi qui non conta, accompagnata dal marito Edo in stile Peaky Blinders.

Anche the Queen Consort è comparsa alla corse di Cheltenham, ugualmente in verde con un cappotto in loden; ma prima di parlare di Camilla fermiamoci un attimo, e ricordiamo LEI.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Che nel giorno che chiudeva le celebrazioni per il suo Platinum Jubilee si affacciò un po’ a sorpresa a Buckingham Palace. Era il 6 giugno 2022, le restavano tre mesi di vita. Allora naturalmente non lo sapevamo, ma in molti abbiamo avuto l’impressione che quello fosse il suo saluto. The Queen indossava una mise di un bel verde brillante, ma l’attenzione fu attratta dal tocco di nero sul cappello: una mourning pin, una spilla da lutto, in ricordo dell’adorato marito, scomparso da poco più di un anno. Qualche mese prima Prince Philip era stato ricordato a Westminster Abbey, e lei (come la figlia e la nuora Camilla) aveva scelto di vestirsi di verde; una tonalità scura, il cosiddetto Edinburgh Green, il colore di lui (The final farewell). Anche se la tonalità è diversa, possiamo pensare che la scelta del verde per l’ultima uscita sul balcone sia stato un caso? Eternamente chic.

Verde scuro, verde chiaro, verde loden, verde smeraldo, verde salvia, verde menta; essendo un colore composto (dall’unione di blu e giallo) il verde ha una marea di sfumature diverse, e su Camilla le abbiamo viste quasi tutte. Per questa rassegna ho scelto una mise che mi pare non avevamo esaminato in precedenza, indossata per la serata dei Foreign Press Association Awards, lo scorso novembre, e replicata lo scorso 14 febbraio (The Queen Valentine): un abito verde bottiglia in velluto riccio di ME+EM. Interessante il tessuto, non male il modello, incomprensibile la lunghezza, incerti gli accessori: scarpe e calze nere, borsetta blu. In una parola, boh.

Ed ecco Catherine, solitamente protagonista di questa giornata e al momento protagonista del periodo per ragioni diciamo controverse. Nel febbraio del 2018 arrivò così alla premiazione dei BAFTA, e anche in quel caso ci fu qualche polemica. Incinta del terzo figlio Louis, la allora Duchessa di Cambridge indossava un abito in seta verde scuro di Jenny Packham, con scollo incrociato che scende a definire le brevi maniche. Accessori neri, ma chi li guarda con quella parure di smeraldi? L’argomento del contendere fu che Catherine aveva ignorato il dress code richiesto per la serata, che era il total black. Eravamo in pieno #metoo e la serata, densa di personalità dello spettacolo, voleva mandare il suo messaggio aderendo alla proposta del movimento Time’s Up, contro gli abusi sessuali sul posto di lavoro. Perché dunque la duchessa aveva scelto altro? Furono fornite due ragioni, a mio avviso entrambe convincenti: la prima, che i membri della Royal Family di solito non manifestano la loro adesione a movimenti di questo genere, con un risvolto anche politico. La seconda, più banale ma forse con un certo fondamento, il fatto che probabilmente con quel bel pancione la futura mamma non aveva nulla di adeguato da mettersi, visto che l’idea del total black era stata lanciata poco prima dalla serata. In ogni caso, Catherine riuscì a dare un garbato segnale con i tocchi neri: la cintura in velluto e gli accessori. Confesso, una delle sue mise che mi è piaciuta di più, chic.

(Ph: Pool via AP)

Meghan Markle, in procinto di diventare Duchessa di Sussex, scelse il verde per annunciare il suo fidanzamento con uno degli scapoli più ambiti del pianeta. Quel giorno, il 27 novembre 2017, l’attrice americana sbarcò sulla scena royal con un abito in crêpe di lana verde bosco, senza manica e con un fiocco laterale, di P.A.R.O.S.H. brand fondato dallo spezzino Paolo Rossello. La linea dell’abito non si coglie, dato che nelle fotografie a figura intera è coperto dal soprabito bianco.

Un paio d’anni dopo, ormai duchessa, ripropose l’abito per i WellChild Awards. Il vestito mi piace, il fitting meno, ma magari Meghan, mamma da pochi mesi, si era un po’ arrotondata, chic di incoraggiamento. Una domanda sorge spontanea: nella scelta dell’abito Meghan avrà cercato ispirazione nella mai conosciuta suocera?

Sì, perché oltre al ben noto tailleurino azzurro indossato all’annuncio del fidanzamento, Diana scelse il taffetà in una tonalità definita apple green, verde mela, per il ritratto ufficiale degli sposi, opera di Lord Snowdon, realizzata l’undici maggio 1981. La giovanissima fanciulla indossò un abito con le inevitabili maniche gonfie in voga negli anni ’80. Un modello disegnato da Graham Wren per Nettie Vogues, negozio amatissimo dagli Sloane Rangers, espressione coniata nel 1979 dalla rivista Harpers and Queen per definire i ragazzi della upper class che gravitavano intorno all’elegante e trendissima Sloane Square. Collier e orecchini di diamanti furono un prestito di Collingwood, gioiellieri della famiglia Spencer. Abbastanza singolarmente, l’abito non era una creazione esclusiva ma era stato già acquistato da un’altra cliente. Messo in vendita in un’asta tedesca nel 2014, la proprietaria ha reso noto che essendo stato già pagato, l’abito fu consegnato, con preghiera di non indossarlo mai fuori dalla Germania. Diana lo portò durante la visita nel Galles subito dopo le nozze, e ancora un anno dopo per un concerto di Rostropovich a Londra, quando il confronto rese evidente il drammatico dimagrimento subito dalla principessa dopo la nascita del primo figlio. Che vi devo dire, boh.

Se parliamo di Sloane Rangers e di verde il pensiero va automaticamente a Sarah Duchessa di York, che oltre ai capelli rossi ha anche origini irlandesi. Sarah veste spesso di verde, talmente spesso che è impossibile scegliere una mise sola, dunque passiamo oltre. Delle sue figlie, quella che più associamo al green è la minore Eugenie, forse anche per la favolosa tiara con smeraldi con cui andò sposa. In effetti però lei non indossa il verde troppo di frequente; l’occasione più recente è stata questa: Mini royal chic shock e boh – Royal Family, more or less.

La primogenita Beatrice è una grande sperimentatrice di stili, per cui ovviamente a volte indovina, a volte no. Questa volta no. Invitata a un matrimonio si presentò vestita da ramarro con abito verde scuro in un materiale che evoca le squame, peggiorato dagli accessori neri, scarpe e acconciatura. L’abito è di Vampire’s Wife, e noi lo conosciamo già, per averlo visto indosso a Catherine (Royal chic shock e boh – Sfida tra Duchesse a proposito di verde…). Non sono esattamente lo stesso modello: Beatrice porta il Veneration, mentre Catherine il Falconetti. Non amo né l’uno né l’altro, shock.

Last but not least Sophie, ora Duchessa di Edimburgo, ritratta quando era ancora Contessa di Wessex, in Scozia con marito e suocera, per quella che sarebbe stata l’ultima estate della sovrana. Non particolarmente amante del verde, ma appassionata degli abiti dalla linea che ricorda gli anni ’50, in questo caso indossa un abito smeraldo, cui abbina un cappello di paglia dalla fascia color lime. Effetto finale piuttosto dissonante – è sempre un rischio nel mischiare le tonalità tanto diverse – e un grande boh. Ma accompagnato dalla gioia di vedere ancora Her Majesty.

Questa fotografia è stata scattata a fine giugno, a ridosso della festa di San Giovanni. Quando D’Annunzio, nella tragedia La figlia di Iorio, fa dire a Ornella: Tutta di verde mi voglio vestire,tutta di verde per Santo Giovanni,ché in mezzo al verde mi venne a fedire…Oilì, oilì, oilà!

Le foto del giorno – Commonwealth Day Service

Il secondo lunedì di marzo è dedicato al Commonwealth Day Service, tradizionale appuntamento in cui ci godevamo la Royal Family in grande spolvero e qualche bella mise.

(Ph: The Royal Family)

Il passato è d’obbligo, perché quest’anno si è fatto quel che si poteva, cioè non moltissimo. A partire dal Re, forzatamente assente per le ben note ragioni di salute, che non ha fatto mancare il suo discorso attraverso un video. Saranno le luci, ma sembra un po’ pallido.

(Ph: The Royal Family)

A guidare la delegazione reale Queen Camilla, in cappottino turchese che annuncia la primavera (nonostante gli stivali) e cappello piumato. Presente il Principe di Galles senza consorte per le ben note vicende, poi i Duchi di Edimburgo – che Dio ce li conservi! – la Princess Royal, anche lei in solitaria, e gli inaffondabili Duchi di Gloucester.

La Queen Consort è appena rientrata da una settimana di vacanza presa per tirare il fiato. Ha ricevuto una bella dose di critiche; avrebbe forse potuto evitare di entrare nel dettaglio del viaggio anche se non oso immaginare cosa avrebbero detto se fosse scomparsa pure lei. Probabilmente qualcuno non avrà preso sul serio la sua stanchezza dopo una serie non sterminata di royal engagement, leggendola anzi come il segnale di poca empatia nei confronti dei comuni mortali che lavorano davvero. Comprendo il punto, ma mi permetto di ricordare che Camilla tra 4 mesi compirà 77 anni, età in cui i comuni cittadini tendenzialmente non lavorano più, e meno male.

William si è distinto in queste settimane per la notevole quantità di pasticci combinati da solo o con la sua gentile signora. Dell’ultimo probabilmente sapete tutto: finalmente si pubblica una foto di Catherine, coi pupi, in occasione della festa della mamma (Breaking News – Mamma Catherine) bruscamente ritirata da varie agenzie di stampa perché considerata “manipolata” a causa di alcune incongruenze, soprattutto riguardanti i bambini, cui segue messaggio della stessa Catherine che confessa di essere lei l’autrice del rozzo editing dell’immagine, il cui autore dovrebbe essere il marito.

Oggi la coppia è stata vista in auto insieme raggiungere Londra, lui per la cerimonia a Westminster Abbey, lei per un non meglio precisato appuntamento. Catherine è voltata verso il finestrino, per cui il suo viso più che vedersi si indovina. Mia personale opinione: a questo punto immagini poco chiare continuano ad aggravare la situazione invece che alleggerirla; pur comprendendo naturalmente che una persona che non sta bene non abbia voglia di farsi vedere.

(Ph: Getty Images)

I Duchi di Edimburgo diffondono una rassicurante normalità: lui ieri ha compiuto i fatidici 60, e ha ricevuto dal fratello sovrano il titolo di Cavaliere dell’Order of the Thystle, l’ordine del cardo, il più importante di Scozia. Visto che il dono dell’anno scorso era stato il titolo di Duke of Edinburgh mi domando: ma Charles farà anche regali di altro genere? Chessò un libro, un pigiama, una cravatta? Altrimenti ha trovato il modo per fare un figurone a costo zero, il furbacchione. Graziosa as usual la duchessa, con un cappotto a redingote di Suzannah London e un cappello bianco di Jane Taylor.

(Ph: Getty Images)

The Princess Royal è arrivata con un delizioso cappottino rosso a fantasia orientaleggiante, che come suo uso è un pezzo vintage. Con lei non c’è il marito Tim Laurence, ma la nuova dama di compagnia Dolly Maude.

(Ph: Getty Images)

Chiudono la fila i Duchi di Gloucester. Lui, Richard, compirà 80 anni ad agosto; per lei, Birgitte, sempre solidamente calzata negli amati stivaletti, a giugno saranno 78. Sposati da più di 50, tre figli e svariati nipoti, fanno il loro dovere di supporto alla Firm, poche chiacchiere e tutti i fatti che si può.

Fuori da Westminster un gruppo di repubblicani ha fatto un gran baccano. È vero che dalla morte di Queen Elizabeth si vedono spesso, ma è meglio iniziare a tener presente che niente è eterno.

Spose come mimose

Oggi è l’otto marzo, giornata internazionale dedicata alle donne e ormai anche alle mimose. Vi tranquillizzo subito, non è intenzione di questo post celebrare le donne attraverso il ruolo di spose, la ragione è a un tempo più leggera e banale, e ve la spiego. Lady Violet è innamorata di un abito creato da Norman Hartnell negli anni ’50 per la giovanissima Queen Elizabeth, e lo considera un po’ il simbolo di questa giornata (qui trovate il post che gli avevamo dedicato qualche 8 marzo fa: La foto del giorno – 8 marzo). Poi qualche giorno fa mi sono imbattuta in una foto colorata a mano, che mi ha fatto nascere una curiosità.

La fotografia, di proprietà del Royal Collection Trust, ritrae la principessa Alice, terzogenita e seconda figlia femmina di Queen Victoria, che il 1 luglio 1862 andò sposa a Luigi IV d’Assia. Pochi mesi prima delle nozze era morto il Principe Consorte, Albert, per cui la cerimonia fu celebrata in forma privatissima nella sala da pranzo di Osborne House, amata residenza sull’isola di Wight. Alice morì di difterite sedici anni dopo, appena trentacinquenne, ma fece in tempo ad avere sette figli tra cui Victoria, nonna di Philip Duca di Edimburgo e Alice, ultima zarina di Russia col nome di Alexandra. Ma veramente la principessa si sposò in giallo? In effetti no, le spennellature color mimosa sono una licenza dell’ignoto ritoccatore; Alice adottò l’abito bianco secondo la moda lanciata dalla madre, ma ormai la suggestione era creata. Dunque mi sono chiesta se ci fossero state spose, se non reali almeno famose, andate all’altare in abiti color mimosa. Qualcosa c’è, anche se al contrario un articolo che mi è capitato di leggere di recente sottolineava come le spose reali tendano a scegliere il bianco anche al secondo matrimonio. Così hanno fatto le divorziate Letizia e Meghan, che nonostante il proprio passato – ma in ossequio al protocollo – si sono presentate all’altare aureolate di veli; la Duchessa di Sussex addirittura col velo anche davanti a coprire il viso, cosa che generò qualche commento diciamo sorpreso. In bianco ma corto anche la Princess Royal per le sue nozze con Tim Laurence, e l’attuale Queen Consort, che per la cerimonia civile a Windsor che la unì a Charles indossava abito soprabito e cappello che forse non erano candidi ma nelle fotografie lo sembravano. Per la benedizione del pomeriggio Camilla si cambiò indossando una mise colorata; un insieme grigio con tocchi dorati, non proprio giallo ma quasi (A Royal Calendar – 9 aprile 2005).

Il giallo oro è protagonista dell’abito con cui l’incantevole Jetsun Pema è diventata Regina del Bhutan il 13 ottobre 2011, e a dire il vero è presente anche nel vestito del re. Ciò non stupisce dato l’ovvio legame tra l’oro e la regalità, e in alcune culture orientali il giallo in ogni sua sfumatura è espressamente riservato al sovrano.

Volendo restare in compagnia del giallo oro, il più clamoroso wedding dress è senza dubbio quello di Olga di Grecia, andata sposa il 27 settembre 2008 sull’isola di Patmos a Aimone di Savoia Aosta. Prada creò per lei un abito pieno di rimandi alla cultura ellenica, un meraviglioso inno alla luce color oro pallido con acconciature di spighe come Demetra e bouquet di foglie di ulivo come Atena.

Uscendo dall’ambito reale non possiamo che incrociare la sposa seriale Liz Taylor, dea dagli occhi viola e ostinata dea del matrimonio, essendo andata all’altare per ben otto volte, con sette uomini diversi. Meglio di lei a Hollywood solo Zsa Zsa Gabor, che raggiunse quota nove. Dopo aver impalmato nel 1950 Nicky Hilton (in classico abito bianco, in fondo aveva solo 18 anni), Michael Wilding nel 1952 con un abito da sciura colorato (ma non si sa come, le foto sono solo in bianco e nero) con ampio collo e polsi in organza bianca; Mike Todd nel 1957 (abito a mezze maniche con cappuccio, secondo alcuni azzurro chiaro ma anche qui solo foto in bianco e nero); nel 1959 Eddie Fisher, scippato all’amica Debbie Reynolds (secondo me l’abito più bello, anche lui col cappuccio in chiffon verde oliva); Liz è pronta per la cinquina. Arriva a Roma per interpretare la femme fatale per antonomasia, Cleopatra, e incontra l’amour fou. Lui è un fascinosissimo attore gallese, Richard Burton; nel film è Marco Antonio. L’amore divampato tra la regina egizia e il triumviro romano viene replicato sotto il sole rovente del litorale laziale. Liz e Dick sono entrambi sposati, but who cares? Lui le chiede di sposarlo a gennaio a Toronto, le leggi canadesi pongono una serie di ostacoli ma come si sa omnia vincit amor e finalmente i due riescono a coronare; è il 15 marzo 1964 a Montreal, lei ha ottenuto il divorzio da Fisher solo nove giorni prima.

E finalmente eccolo, il famoso abito giallo: corto, di chiffon, con maniche abbondanti (pure troppo) creato dalla costumista di Cleopatra, Irene Sharaff. Inizia la fase che io chiamo trionfale e accompagnerà la diva per il resto della vita: mise ridondanti che spesso esaltano il fiorente décolleté però non valorizzano troppo la sua voluttuosa ma non slanciatissima figura. Come acconciatura un treccione inondato di fiori più adatto ad una sposa più giovane; per fortuna c’è ad attirare l’attenzione il sontuoso dono di nozze dello sposo: una spilla Bulgari con un grosso smeraldo circondato di diamanti. Lui d’altronde una volta disse della moglie: “l’unica cosa che Elizabeth sa dire in italiano è Bulgari”. Nel 1974 il matrimonio è finito – ma per lei quello durato più a lungo – l’anno dopo ci riprovano e il 10 ottobre si risposano in Botswana; lei indossa un leggero caftano multicolore da figlia dei fiori. Questa volta dura solo nove mesi, ma Liz non è donna da restare nubile a lungo e il 4 dicembre 1976 sposa John Warner, avvocato e senatore repubblicano della Virginia. Matrimonio invernale con abito di cachemire viola sotto un cappotto di tweed e pelliccia con turbante abbinato. Nel 1982 il divorzio, cui seguono nove anni di singletudine fino al 6 ottobre 1991, data dell’ultimo, improbabile matrimonio.

A un passo dai 60 anni Liz sposa Larry Fortensky, un operaio edile di vent’anni più giovane conosciuto mentre entrambi combattevano la dipendenza da alcol (più lei) e droga (più lui) ricoverati al Betty Ford Center. Un giovanotto cui si poteva perdonare molto, ma non la pettinatura. Nozze celebrate nel Neverland Ranch di Michael Jackson, grande amico della sposa e maestro di cerimonie. Anche questa volta Liz sceglie il giallo in una tonalità chiarissima, Valentino (sì proprio lui, il perfido) le dona un abito tutto balze da bella del sud, modello zia di Scarlett O’Hara. La coppia divorzia il 31 ottobre 1996. Otto e sto.

Ultimo della serie è uno degli abiti che da bambina mi piacque di più: il 30 giugno 1970 la giovanissima, famosissima, originalissima Caterina Caselli sposa il suo produttore musicale, Piero Sugar. Con lui smetterà di cantare ma scoverà una gran quantità di talenti che hanno deliziato le nostre orecchie negli ultimi cinquant’anni. Per lei un lo stile folk, allora pazzescamente di moda: abito in pizzo giallo su camicia d’organza bianca, più cappello a tesa ampia. Delizioso.

Royal chic shock e boh – Remembering Constantine

L’occasione non era delle più allegre, anche se il tempo ha il pregio di stemperare il dolore, ma i presenti tanti e le mise interessanti, dunque procediamo, e consideriamo questo il nostro modo di ricordare l’ex re degli Elleni, che sicuramente era un uomo di mondo.

(Ph: Chris Jackson/POOL)

Partiamo dal vertice, le due Regine Consorti; la padrona di casa e la vedova dello scomparso. Per uno strano caso entrambe hanno scelto le righe: Camilla con giacca corta e gonna svasata più cappello piumato Philip Treacy – confesso, l’insieme mi ha fatto pensare a D’Artagnan – Anne Marie con cappottone e pillbox con inutile coccarda. Mi piacciono? Non particolarmente ma alla fine a chi importa; loro si godono il privilegio di non seguire la moda. Boh+boh.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

A proposito di moda, qual è il colore trend di stagione? Il bordeaux. E l’accessorio che non può mancare? La stola. E come si presenta Marie Chantal alla cerimonia in memoria del suocero? Esatto. La mise è firmata Mary Katrantzou e abbinata a scarpine in tinta Gianvito Rossi e borsa nera Prada. Che vi devo dire, la parola che mi viene in mente più spesso per Marie Chantal è diligente. Mi ricorda una nota giornalista, ora riconvertitasi stilista, di cui una volta qualcuno disse che seguiva impeccabilmente la moda, ma non l’anticipava mai. Ecco, Marie Chantal è così: mai un guizzo, mai un’invenzione. Nonostante la figura graziosa, lo sterminato patrimonio che le consentirebbe qualunque spesa, la vita sociale che le permetterebbe di sfoggiare qualunque cosa, è quasi sempre così: ben vestita, ordinata, misurata, diligente. Sarà perché è della Vergine? Boh.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Siamo onesti, la mancanza di brio diventa un vantaggio davanti alle mise della giovane cognata Nina, consorte di Philippos, il più giovane dei cinque figli di Costantino e Anne Marie. Anche lei ha accesso a un ampio patrimonio – il padre è il miliardario svizzero Thomas Flohr, proprietario di una compagnia di aerei charter – ed è sicuramente una bella ragazza, ma le sue scelte di stile mi perplimono assai. In questo caso ha scelto un tailleur blu in tessuto operato Erdem. Non so se mi piace meno la gonna da flamenco. il cerchietto a fiori (Emily London) o i pompon sulle scarpine, che sono pure Manolo (Blahnik). Shock.

Tatiana, moglie dell’altro fratello Nikolaos, è talmente bella che alla fine se la cava sempre. È una delle poche in nero, e ha scelto il total Armani: un tailleur con giacca allungata e gonna alla caviglia, scaldato da una mantella di velluto nero foderato di blu – la combo preferita dal Maestro – velluto anche per scarpe e borsa, Armani anche loro, mentre il cappellino è Philip Treacy. Tutto bello, ma francamente per un’occasione di mattina è troppo. Boh.

La più semplice è Alexia, la figlia primogenita, con un cappotto grigio Massimo Dutti. Anche se il cappotto a trench è un grande classico, l’allacciatura in vita non dona a tutte (anche perché segue il movimento del corpo e si sposta) però su di lei mi piace, forse un po’ lunga la manica. Divertente la pochette con l’iniziale del nome ricamata, del brand turco di Istanbul Mehry Mu, un po’ leggere ma accettabili le scarpine beige banana, ma come le è venuto in mente di piazzarsi in capo quel fiore spumoso? L’ha rubato a una delle figlie? Boh.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images))

In verde l’altra figlia Theodora, che fa l’attrice a Los Angeles, accompagnata dal fidanzato di lungo corso. Terribile. Terribile il vestito (Beulah London) che non la valorizza per niente, e terribile il cappellino che la trasforma in una hostess anni ’50. Mi piace l’idea dello scialle invece del soprabito, ma non basta, né nulla aggiunge la borsa, la classica Mayfair in stampa cocco di Aspinal of London. Shock.

Amplissima la rappresentanza della Royal Family: chic Beatrice con cappotto blu (Maje) cerchietto con veletta (Justine Bradley-Hill) e scarpe Jimmy Choo. Sarebbe stata chic anche Zara col bel cappotto blu The Fold e la clutch Strathberry, ma purtroppo il cappellino (Bee Smith) piazzato sulla testa spettinata rovina l’insieme. Non ha trovato il pettine? Boh. È sicuramente shock Sarah Ferguson: quel tailleurino grigio non si può guardare. Però abbiamo avuto bone notizie riguardo al tumore cutaneo che le era stato diagnosticato; alla fine basta la salute!

Mi è piaciuta molto Lady Sarah Chatto, figlia della principessa Margaret. Mi sembra molto simile alla cugina Anne, più sostanza che apparenza e una naturale signorilità; in più questa volta, forse suo malgrado, ha indovinato la mise al millimetro: sì all’abbinamento nero/blu, sì al pullover dolcevita, sì al cappotto over. Sì, chic.

C’erano i reali spagnoli naturalmente, essendo Sofía la sorella maggiore di Costantino. La Reina Emerita aveva un cappotto azzurro polvere, ma non si vede abbastanza bene in nessuna foto per poterne parlare; la Reina in carica ha riciclato parte della sua mise, nascondendo l’ abito blu Pedro del Hierro sotto la mantella Carolina Herrera già vista molte volte, per cui è inutile parlarne. Non classificate.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Presenti anche le due Infantas; quando ho visto Elena, che sotto al rigoroso cappotto nero ha piazzato un paio di pantaloni a quadri, ho pensato che le avessero smarrito il bagaglio. Poi ho notato che ha il piede sinistro ingessato, per cui evidentemente ha fatto del suo meglio. Di necessità virtù. La sorella Cristina invece ha scelto il grigio: e al giacchino in tessuto operato ha abbinato una sorta pantagonna longuette. Ma perché? Boh.

(Ph: Getty Images)

A rappresentare la famiglia reale danese, cui appartiene Anne Marie, c’era la sorella maggiore Benedikte con due dei suoi tre figli e rispettivi consorti. Chic lei, in un completo abito + cappotto verde bosco opaco perfetto per l’occasione (Wichmann Couture), colbacco della modista danese Mathilde Førster e una classica Chanel, con cui non si sbaglia mai. Shock la figlia Alexandra, con cappotto turchese, anche questo firmato Wichmann Couture, i soliti fiori in testa che a cinquant’anni compiuti – e magari pure prima – dovrebbero restare nel cassetto, e una sciarpa a righine che ci azzecca poco o niente. Boh la nuora Carina, in nero, ma solo perché non si vede per niente.

Ho scritto questo post cercando di alleggerire un po’ la situazione, dato che non solo si trattava di una funzione in memoriam, ma anche per la consapevolezza che i membri della Royal Family dovevano essere già tutti al corrente della tragica morte di Tom Kingston, marito di Lady Gabriella e dunque genero dei principi di Kent. Purtroppo anche un’altra famiglia presente ha subito un lutto. Il 1 marzo è mancato Fernando Gómez-Acebo, 49 anni, cugino carnale di re Felipe in quanto ultimo dei cinque figli di Pilar, sorella di Juan Carlos. Un grande, grande dolore per zii e cugini. Lascia un bambino di neanche 8 anni.

Le foto del giorno – Assenze

Questa mattina una pletora di teste coronate si è riunita nella St. George’s Chapel a Windsor per partecipare alla funzione in memoria di Costantino di Grecia. L’ex sovrano degli Elleni è scomparso il 10 gennaio 2023 e la cerimonia avrebbe dovuto tenersi un mese fa, nell’ambito delle celebrazioni per il primo anniversario. Poi è successo quello che è successo, e si è scelta la data odierna.

(Ph: PA)

Presente la vedova Anne-Marie e i cinque figli con rispettivi coniugi; le due sorelle Sofia Regina Emerita di Spagna e Irene, più due cognati: Benedikte di Danimarca e Juan Carlos. Nipotame vario: dai figli del Diadoco Pavlos ai sovrani di Spagna, Felipe e Letizia, alle di lui sorelle, le Infante Elena e Cristina (col figlio Juan) ai figli di Benedikte. C’era la ex regina di Giordania Noor – arrivata con Kiril di Bulgaria – e i cognati Hassan bin Talal con la consorte Sarvath, che spesso rappresentano la famiglia all’estero. Presenti anche i principi ereditari dell’inesistente regno di Yugoslavia; anche loro partecipano spesso a questi eventi ma in questo caso non potevano mancare; se non ricordo male lei è greca, e sono sicura che Costantino fu best man alle loro nozze, celebrate nella chiesa ortodossa di Londra nel 1985. C’era l’ex Prime Minister John Major e l’ex campione di F1 Jackie Stewart; lo so, molti ex, come accade spesso nel declino della vita. Diversamente da quanto mi aspettassi quasi nessuna signora era in nero, ma ne parleremo.

(Ph. Gtresonline)

Nutrito e sorprendente il drappello della Royal Family, capitanato dalla Queen Consort; assente il re – è stato visto rientrare in auto nella residenza londinese di Clarence House, il che mi fa pensare che fosse impegnato con una terapia o un controllo medico – presente la Princess Royal col marito. C’era il Duca di York, arrivato con la ex moglie Sarah, e la figlia Beatrice col marito Edoardo. E poi i Duchi di Gloucester, e i Kent, e i Tindall, e i Chatto, e i Knatchbull, e… e basta. Il Principe di Galles, che dal defunto era stato tenuto a battesimo, questa mattina ha fatto sapere che non sarebbe andato per “personal reasons”, motivi personali, pur rassicurando che la convalescenza della moglie procede bene. Continua dunque la totale assenza di notizie; sperando naturalmente che il principe sia stato impossibilitato da qualcosa di poco grave ma molto disturbante (mal di pancia?), io continuo a pensare che questa strategia comunicativa sia incomprensibile e potenzialmente disastrosa.

Amen. Anzi ἀμήν.

Le foto del giorno – Business as usual, more or less

Le foto di oggi arrivano da Albione e dalla sua Royal Family, che come una nave della sua gloriosa marina governa la tempesta e mantiene la rotta.

Scena 1: bello come un attore (vabbè quasi), elegante in uno smoking con la giacca in velluto blu notte lasciata aperta con nonchalance, l’occhio ceruleo appena velato di malinconia – a me francamente non sembra, ma facciamo come se, lo storytelling viene meglio – il Principe di Galles è arrivato questa sera alla consegna dei premi BAFTAS (praticamente gli Oscar britannici) di cui è presidente. Naturalmente senza la consorte Catherine, che continua la sua lunga convalescenza. Sorridente, disinvolto, ha salutato quelli che conosceva e anche quelli che non conosceva, casomai ce ne fosse qualcuno, ma in questi casi si fa così. Ha porto le scuse per l’assenza della consorte, rassicurato sulle sue condizioni e accettato con grazia gli auguri di pronta guarigione per lei, il padre, e magari pure la ex zia. Bravo, non ci aspettavamo nulla di diverso, mi sembra sempre più il connubio riuscito tra l’elegante contegno paterno e la calda socievolezza materna. Magari gli mancheranno il carisma di nonna o i modi scanzonati di nonno, ma insomma accontentiamoci che non è poco; ha pure confessato di non avere visto il film Barbie!

Ma quant’è tenero con Cate Blanchett? Alla fine sempre di una Cate si tratta…

(Ph: Mark Cuthbert/GettyImages)

Scena 2: spostiamoci a Sandringham, dove ancora una volta i sovrani sono stati fotografati mentre raggiungevano la chiesa di St. Mary Magdalene per la funzione domenicale. Mi direte che avevo postato la stessa fotografia la settimana scorsa, e pure due settimane fa; certo, infatti la notizia è proprio che il re continua a fare la stessa vita di sempre, ed è un’ottima notizia. Spero di poter continuare a postare la stessa immagine finché non ce ne sarà più bisogno e la malattia sarà solo un brutto ricordo. In compenso oggi pioveva, e non sono sicura che Charles si ripari col famoso ombrello di bambù e seta creato per lui da Mario Talarico; dev’essere uno di quelli che gli non apre gli ombrelli belli sotto la pioggia, sennò si bagnano!

The Queen Valentine

Ieri era il 14 febbraio, San Valentino, festa degli innamorati dei fiorai e dei cioccolatai. Quest’anno è capitato che la zuccherosa ricorrenza coincidesse col ben più austero Mercoledì delle Ceneri, per cui abbiamo preferito tenere un profilo basso. Anche perché, diciamolo, tutta questa voglia di festeggiare probabilmente non l’avevano neanche molti royals. Ma chi lo ha detto che l’unico amore da celebrare è quello tra una coppia? E infatti… Infatti The Queen Consort ieri ha omaggiato l’amore per Shakespeare; passione sua, del suo augusto sposo, e di gran parte dei Britannici (e pure di Lady Violet, ma non conta). Ieri dunque Camilla ha partecipato alla serata in onore del Bardo organizzata da Gyles Brandreth, scrittore, giornalista, presentatore televisivo, politico e molte altre cose (l’ultima la scoprirete in fondo al post).

(Ph: royal.uk)

Parterre de rois e de reines per la sovrana, accolta da una squadra di grandi attrici. Da sinistra in prima fila: Virginia McKenna, Sian Phillips (prima moglie di Peter O’Toole), Judi Dench e Vanessa Redgrave accanto alla regina, e poi Penelope Keith e Patricia Routledge. Dietro in piedi, sempre da sinistra: Joanna Lumley, Floella Benjamin, Twiggy Lawson (ricordate la celeberrima, sottilissima modella degli anni’60?), Harriet Walter, Penelope Wilton, Maureen Lipman.

(Ph: royal.uk)

C’erano anche i signori: Freddie Fox con le ginocchia semipiegate davanti a Alex Jennings (il Duca di Windsor nelle prime serie di The Crown), Jeremy Irons, Brian Cox (anche lui ha interpretato un re: era Agamennone in Troy), Tom Courtenay, Peter Egan, Robert Lindsay, Martin Jarvis, Simon Russell Beale, Robert Powell (lo storico Gesù di Zeffirelli), Samuel West (anche lui ha recitato in The Crown, terza serie: era Sir Anthony Blunt, storico dell’arte e spia russa).

(Ph: Getty Images)

Ho l’impressione che sia stata una gran bella serata, cui anche Lady Violet avrebbe partecipato volentieri, magari solo per sbirciare. E il padrone di casa ha fatto un regalo particolare alla regale ospite. Gyles Brandreth è famoso anche per gli originali (a volte bizzarri) pullover – ne ha pure con corone e corgi per gli eventi reali – tanto da fondare un proprio brand col designer George Hostler, Ieri ha donato a Camilla una coppia di pullover per lei e Charles, con un bel cuore rosso per stare al caldo in queste fredde notti invernali.

E anche questo San Valentino è andato.

Le foto del giorno – Un passo dopo l’altro

Ecco le fotografie che speravamo di vedere: King Charles, accompagnato dalla Queen Consort, questa mattina ha raggiunto a piedi la St Mary Magdalene’s Church per la funzione domenicale.

(Ph: Getty Images)

Il re, che appare in buona forma, ha salutato da lontano le persone che erano in attesa sperando di vederlo. Le cronache raccontano che trascorre il suo tempo riposando, godendosi il giardino, e dipingendo i suoi acquerelli. Dopo la dichiarazione diffusa ieri (Un messaggio da King Charles) c’era un po’ di attesa per rendersi conto, per quanto possibile, delle condizioni del sovrano, e direi che per ora possiamo essere soddisfatti.

(Ph: Getty Images)

Una piccola nota che ci riempirà di patrio orgoglio: il re portava con sé il famoso ombrello blu con la struttura in bambù creato per lui dalla sapienza artigiana del napoletano Mario Talarico (Il caffè del lunedì – Grab the brolly!). Your Majesty, oggi ci permetta un augurio: A Maronna v’accumpagna!

Le uscite che non ti aspetti

Confesso, io non l’ho visto, perché avevo la tv accesa mentre facevo altro, ma ieri a Sanremo c’era Albert de Monaco. No, non ha duettato con nessuno, era lì come “semplice” spettatore, piazzato nel palchetto d’onore che lo scorso anno ospitò Mattarella. Il principe oggi partecipa a Torino ai funerali di Vittorio Emanuele di Savoia, dunque sembra essersi concesso un mezzo fine settimana italico. Era solo, evidentemente la sua bionda consorte non ama il belcanto. Come si dice in questi casi, ce ne faremo una ragione.

La seconda notizia, ci perdonerà Monseigneur, è più importante: Richard Eden del Daily Mail rivela in esclusiva che i Principi di Galles hanno lasciato la residenza di Windsor per trascorrere qualche giorno di vacanza con i tre figli nel Norfolk. Dov’è la loro casa di campagna, Anmer Hall, e dove si trova anche King Charles che trascorre questo periodo di terapie e riposo a Sandringham. Insomma, per William casa e bottega, ma soprattutto il segno che Catherine inizia davvero a stare meglio. Quanto al re, può contare sulla presenza salda e costante della moglie Camilla; che in tutto il trambusto di questi giorni non dimentica i suoi doveri di regina e giovedì sera ha raggiunto Salisbury (da Sandringham dista circa 350 chilometri) per un concerto di beneficenza. E si è messa pure un abito maculato, tiè!

(Ph: The Royal family)

Vogliamo chiudere in bellezza? Buffa e simpatica la foto che Eugenie di York ha scelto per festeggiare il figlio maggiore Augie, che ieri ha compiuto tre anni. Alla preoccupazione per la salute di zio e cugina, le ragazze York aggiungono quella per la madre Sarah, che dopo essere stata operata per un carcinoma mammario lo scorso anno, ha rivelato di recente di essere stata colpita da un melanoma. Niente di meglio per alleggerire l’atmosfera che godersi i figli.

(Ph: Instagram @princesseugenie)

E il piccolo Brooksbank, “una forza della natura” come lo definisce la madre, è uno sempre pronto a farsi una bella risata. God bless him.