Le foto del giorno – Una questione di scarpe

Prostrati al bacio della sacra pantofola è una frase che ripetevamo a casa da ragazzini, e mi ha sempre affascinata. Ora mi prostro davvero chiedendo perdono, ma mi ronza in testa da quando ho visto queste immagini. Andiamo con ordine. Dicevamo ieri (La tisana del lunedì – Rosa tra le rose) che questa è la settimana del Chelsea Flower Show, riservato da oggi a giovedì esclusivamente ai membri di RHS – Royal Horticultural Society – che organizza la manifestazione, mentre venerdì e sabato è aperto a tutti.

Ieri invece è stato il giorno dedicato esclusivamente agli inviti dei personaggi più prestigiosi del regno, a partire dalla Royal Family. Se la giornata si era aperta con la Principessa di Galles ospite del Children Picnic, nel pomeriggio è stato il momento dei sovrani. Il povero Charles avrà dovuto dimostrarsi entusiasta del ritratto in bronzo, ma essendo uomo di mondo si sarà comportato comme il faut, come sempre del resto.

Queen Camilla sembra avere inaugurato una nuova fase fashion: il vestitino abbinato al soggetto della visita; se l’altro giorno indossava una mise decorata a penne per inaugurare una biblioteca (Le foto del giorno – La sovrana lettrice), questa poteva scegliere meglio di una fantasia fiorata? E anche se Miranda Priestly avrebbe arricciato il nasino esclamando avanguardia pura who cares?

Oltre ai sovrani il drappello reale era piuttosto nutrito: Beatricea di York col marito Edo, Fiona Ogilvy con padre e nonna (Alexandra di Kent) e pure le nipoti gemelle della defunta Diana, Amelia e Eliza.

Mentre queste giovani fanciulle hanno lasciato nell’armadio gli stiletti ma hanno comunque scelto delle scarpine (quelle di Bea sono chiaramente Chanel) le signore più autorevoli e pure più agées hanno fatto una scelta diversa. Come la Duchessa di Gloucester, le cui scarpine, in accoppiata con quelle della regina – sono pure dello stesso brand, Eliot Zed, assai noto per calzature comfort – l’osservazione hanno evocato la frase dell’incipit.

Ora diciamocelo, entrambe le signore hanno superato i 70, al Chelsea Flower Show le scarpe comode sono d’obbligo perché l’area è vasta e le cose da vedere tante. Però, però, si ripresenta la riflessione fatta qualche post fa, sull’età dei working royals e l’effetto che questo fa.

La tisana del lunedì – Rosa tra le rose

Attenta Letizia, c’è un’altra pink lady, e porta pure le espadrillas!

È lunedì, s’è fatto tardi e parliamo di piante e fiori, dunque una bella tisana al posto del caffè ci sta. Questa è la settimana del Chelsea Flower Show, la più blasonata manifestazione del mondo dedicata al gardening. Il pubblico sarà ammesso da domani a sabato, oggi è la giornata riservata agli ospiti speciali.

Di rosa vestita, con un abito (già visto) di EM+ME, è arrivava la Principessa di Galles per unirsi ai bambini di dieci scuole, protagonisti del primo Children Picnic nella storia del CFS. Quattro anni fa Catherine aveva progettato un giardino, inaugurato alla presenza di Her Majesty, sempre dedicato all’infanzia che è il suo campo di interesse primario (Le foto del giorno – 20 maggio). E a proposito della defunta Regina – e del nuovo Re – è stata realizzata un’area dedicata a questo passaggio epocale: il Garden of Royal Reflection and Celebration.

Uno spazio riservato, creato dal paesaggista Dave Green – nomen omen – che invita alla meditazione; caratterizzato da una panca semicircolare in legno di larice locale e fiori in tonalità dal bianco al viola: rose Olivia Austin, magnolie, gerani, clematis, fiori di lupino e digitale purpurea, con i rami argentei della betulla: piante e fiori amati dai due sovrani, in tonalità capaci di favorire rilassamento e riflessione. Lo spazio, cui non manca un bronzeo ritratto di King Charles sorgente dalla sua cravatta (che crudeltà) sarà inaugurato dai reali, e noi qua stiamo!

Intanto, se voltete, questo è il post sulla visita al Chelsea Flower Show fatta da Lady Violet alcuni anni fa: RHS Chelsea Flower Show, la quintessenza del British lifestyle)

Royal chic shock e boh – Pre Coronation party

È venerdì 5 maggio, ed è pomeriggio. Mancano poche ore all’incoronazione, reali e capi di stato sono arrivati da ogni parte della terra e King Charles li accoglie a Buckingham Palace per un ricevimento di benvenuto. Camilla non c’è, si prepara al grande giorno; anche Charles si ritirerà al termine del party mentre vari membri della Royal Family e altri reali ceneranno insieme da Oswald’s, club chic di Mayfair, .

Assente la prima dama del regno, è presente la seconda a farne le veci: la Principessa di Galles è ritratta con due signore di particolare rilievo. Alla sua sinistra la First Lady ucraina Olena Zelens’ka, in nero, con un modello francamente impossibile da decifrare, mentre Jill Biden indossa un abito a giacca Tom Ford come fosse una vestaglietta da casa. Da ciò che vedo, boh.

Catherine ha scelto per l’occasione un colore che ama tanto da averlo indossato anche il giorno in cui fu annunciato il fidanzamento con William. Un abito in crêpe di poliestere di Self Portrait in royal blue, caratterizzato da un grosso nodo ritorto sul petto, che insieme con le maniche dà a tutta la mise un’aria irrimediabilmente anni ’80. I dettagli in strass su spalle e polsini sono leziosamente ripresi sul cinturino delle slingback Aquazzurra in tinta. Il modello originale dell’abito presenta uno spacco aperto fino a mezza coscia, lo avrà mantenuto così anche lei? Boh.

Mi scuso per la qualità dell’immagine, ma i pochi scatti a figura intera di Catherine sono tutti così; in compenso la foto ci fa sbirciare la toilette di altre due signore presenti. Della Duchessa di Brabante parleremo a breve, ma sullo sfondo a sinistra si vede la sempre discreta Sophie del Liechtenstein, con un completo stampato a grandi ortensie bianche, un po’ anni ’50 un po’ Baviera, regione che in fondo le ha dato i natali. Che vi devo dire, boh.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Concludiamo il breve giro delle First ladies con la nostra, Laura Mattarella. Nell’unica fotografia disponibile, pubblicata dall’accout twitter del Quirinale, compare a sua volta a mezzobusto, il che non rende possibile un’attenta analisi della sua mise.

In linea di massima, ormai sapete che Lady Violet non ama (eufemismo) certe sfumature turchesi, celestine, acquamarina su signore che abbiano superato l’adolescenza, e si tiene a distanza da quei tessuti lucidi e rigidi, che tendono a raddoppiare i volumi (Laura se lo può permettere, io no). Inoltre eviterei accessori inutili tipo la stola messa in diagonale, che fa un po’ madre dello sposo. Molto bello il biondo dei capelli, il resto boh.

Sterziamo ora decisamente verso le monarchie; Rania è regina di Giordania da ben ventiquattro anni, ne aveva solo ventotto quando è salita sul trono col marito. Da allora ci delizia con le sue toilettes, ma questa volta non sono convinta. L’abito, che porta una firma importante nella storia della moda – Schiaparelli – non so perché mi fa pensare a don Abbondio. Saranno tutti quei bottoni? L’arricciatura così bassa, benché Rania non abbia un filo di pancetta, squilibra il baricentro dell’abito, forse per ripristinare l’equilibrio ci sarebbe voluta una signora più alta, sebbene la regina non sia certo bassa. Insomma, boh.

Di anni ne aveva solo 21 Jetsun Pema, quando ha sposato il re del Bhutan diventando la sua regina. Oggi ne ha quasi 33 (li compie il 4 giugno, compleanno che divide con la piccola Lilibet Diana), è ancora la più giovane regina regnante, ed è sempre dotata di una bellezza incantevole, di una grazia particolare e di uno stile unico, grazie anche alla raffinata eleganza degli abiti tradizionali che indossa di solito. In questo caso il color zafferano si abbina al fucsia e al lilla. Bellissima, abbinatissima al marito, sta bene perfino col tappeto. Superchic.

La Reina Letizia sceglie abilmente una maison britannica, e un colore insolito, una tonalità di verde che una volta si chiamava chartreuse, come il liquore dolciastro e appiccicaticcio che preparavamo i monaci certosini nella Grande Chartreuse. Letizia non è né dolciastra né appiccicaticcia, e l’abito – creato da Victoria Beckham evidentemente avendo in mente la stessa sottilissima silhouette che le due signore hanno in comune – le sta bene, soprattutto quel drappeggio piazzato in quel punto, ma non mi entusiasma. Certo è il manifesto di come sia cambiata la forma anche in ambienti superformali: abitino da party a bordo piscina, niente calze. Ma alla fine, boh. Con una postilla: se anche Felipe col suo metro e 97 inizia a girare con gli orli così lunghi stiamo freschi.

LONDON, ENGLAND – MAY 05: Grand Duchess Maria Teresa and Grand Duke Henri of Luxembourg attend the Coronation Reception for overseas guests at Buckingham Palace on May 05, 2023 in London, England. (Photo by Chris Jackson/Getty Images)

Menzione d’onore per Maria Teresa di Lussemburgo, che pure per un invito meno formale segna il territorio e adorna il collo con un importante gioiello Van Cleef & Arpels in diamanti e smeraldi, appartenuto alla suocera Josephine-Charlotte: è una tiara convertibile, e infatti spesso è stata usata come collier, come in questa occasione. La granduchessa per ragioni imperscrutabili è in una fase-pantaloni, tanto da indossarli anche al recente matrimonio della figlia. Anche lei, che è donna di mondo, sceglie la moda British, nel suo caso Alexander McQueen, e indossa la rivisitazione di uno smoking maschile (insomma, quasi) caratterizzato da tagli arricchiti di pizzo. Bello e fresco il viso, meravigliosa la collana, ma non mi convince, forse semplicemente non è adatto all’occasione, all’orario. O forse ci voleva un indosso più rock. Anche qui, boh.

(Ph: Samir Hussein/WireImage)

Charlène de Monaco si attovaglia – verbo non scelto a caso – con un completo pantalone azzurro pervinca, caratterizzato da un top monospalla con un lungo drappo ricamato ton sur ton, pronta per un pigiama party. Non solo non mi piace, ma non è una cosa da portare in città, figuriamoci a Buckingham Palace. Se proprio non se ne può fare a meno, va bene su una terrazza dell’Hotel De Paris, per una di quelle pubblicità patinate che mi fanno sempre convinta ad andare altrove. Shock.

Passate in rassegna le sovrane, è la volta delle principesse ereditarie, magari andrà meglio.

Uhm, forse no. Mette Marit, consorte del principe Ereditario di Norvegia, probabilmente intenzionata a mostrare il proprio supporto a King Charles, si mette addosso una cosa che sembra un pezzo di bandiera inglese. E forse è proprio quella l’ispirazione, trattandosi di un capetto Alexander McQueen, una giacca color block di una collezione 2016, che evoca il tanto amato stile militare. Noi mettiamo dei fiori nei nostri cannoni, shock.

Coppia di rosa per due principesse ereditarie: tonalità bubble gum per Victoria, futura regina di Svezia. L’abito di Roland Mouret è caratterizzato da alcuni drappeggi che non esaltano la sua linea. Molto divertenti gli accessori – scarpe Gianvito Rossi e borsa Louboutin – in pelle metallica fucsia. In fondo questa mise la rappresenta, imperfetta ma simpatica. Chic di incoraggiamento. Al contrario, Mary, futura regina consorte di Danimarca, è spesso talmente perfetta da risultare noiosetta. Rosa corallo intenso per un abito che i più attenti di voi forse avranno riconosciuto: lo indossava l’anno scorso alla cresima della figlia Isabella (Le foto del giorno – Scene di famiglia), ed è molto simile a quello indossato da Salma di Giordania al matrimonio della sorella Iman, il 12 marzo scorso (Scene da un matrimonio). Una creazione Andrew Gn, chic.

Scelgono curiosamente il nero entrambe le più giovani future regine; la ventunenne Elisabeth del Belgio indossa un abito un po’ punitivo Armani. Il modello originale è lungo alla caviglia, in questo caso è stato accorciato, e l’effetto finale ricorda una tonaca. Peccato, boh. Invece Catharina-Amalia dei Paesi Bassi, 19 anni, ha trovato una mise che le piace e le sta bene – in questo caso un tailleur pantaloni di Marina Rinaldi – e la ripropone in vari colori: fucsia una settimana prima per il Koningsdag, (Le foto del giorno – Compleanni e anniversari),nero in questa occasione. Nonostante l’accoppiata con la nonna Beatrix, anch’essa in nero, rischia di essere un po’ pesante, lei risulta perfetta per la serata, chic.

In rappresentanza dei reali senza trono loro ci sono quasi sempre, anche in virtù dell’abbondante parentela e dei legami personali. Anne Marie, nata principessa di Danimarca e diventata Regina di Grecia, è quel che si direbbe una vera signora: divide con la cognata Sophia la caratteristica di essere figlia di re e moglie di re, e si vede. Molto semplice in un completo Max Mara verde scuro, che tutto sommato rispetta il suo lutto – è rimasta vedova a gennaio – senza imporlo in società. Chic. Col figlio maggiore, il Diadoco Pavlos, e la di lui moglie Marie Chantal hanno inaugurato la modalità io mammmeta e tu, che penso vedremo spesso. Marie Chantal dal canto suo sta rafforzando il legame col mondo greco, indossando come già in altre occasioni una creazione di Mary Katrantzou, stilista ateniese che vive e lavora a Londra. Abito couture écru con maniche a campana, semplicissimo, impreziosito da una collana di grosse perle. Non sono una fan della signora, ma è indubbiamente chic.

Pronti per l’incoronazione?

Le foto del giorno – La sovrana lettrice

Immagino che molti di voi abbiano già letto La sovrana lettrice, delizioso romanzo breve di Alan Bennett in cui si immagina Queen Elizabeth appassionarsi alla lettura (se per caso ci fosse ancora qualcuno che non lo conosce lo consiglio caldamente). La nuova sovrana invece è notoriamente una grande appassionata di libri, passione che durante il lockdown è diventata una pagina Instagram (@thequeensreadingroom)e poi un sito: royalreadingroom.uk.

Archiviata l’incoronazione Queen Camilla è tornata a fare quello che ama di più: non solo leggere, ma promuovere la lettura. Oggi è arrivata a Bristol, nella Shirehampton Primary School, per il lancio di una nuova speciale iniziativa: Coronation Libraries, che prevede l’istituzione di 50 biblioteche o aree di lettura in altrettante scuole, con la collaborazione della casa editrice Penguin UK. Nel Regno Unito una scuola elementare su 7 non dispone di una biblioteca, e si calcola che almeno 750.000 bambini non abbiano accesso gratuito a libri di lettura.

Trovo adorabile questa foto: il mazzo di fiori scomposto, e l’abito della regina stampato a penne e piume, metà scrittore metà capo indiano.

Ieri Camilla si era concessa un bagno di folla con King Charles nella prima uscita pubblica in coppia dopo l’incoronazione. Per questo debutto hanno scelto uno dei luoghi che Lady Violet ama di più a Londra, dunque nel mondo: il Covent Garden.

Ex mercato di frutta e verdura nel centro della capitale, celebrato da George Bernard Shaw nella pièce Pygmalion, da George Cukor nel celebre film My Fair Lady, ispirato alla pièce teatrale, e perfino da Hitchcock in Frenzy, è stato riconvertito negli anni Settanta e trasformato in una delle aree più piacevoli della città, pieno di negozi, ristoranti e artisti di strada.

Ai sovrani buon lavoro, ora si comincia davvero.

Coronation, ten days later

A dieci giorni dall’incoronazione Queen Camilla è scomparsa dai radar, probabilmente si è presa un periodo di riposo, magari a Ray Mill House, la sua residenza di campagna nel Wiltshire. Non lontana da Highgrove, amatissima proprietà del marito, ma comunque separata, perché mantenere i propri spazi è fondamentale in ogni matrimonio, figuriamoci in uno i cui coniugi oltre al resto dividono pure un trono.

King Charles domenica mattina è stato visto, da solo, andare a messa nella chiesa di St Mary Magdalene a Sandringham. Era in auto – all’andata era lui al volante – dunque non sappiamo se anche in questa occasione portava con sé il suo ombrello preferito, quello montato su bambù intero opera del genio napoletano di Mario Talarico. Il quale ci informa che si sono presentati alla sua bottega nei pressi di via Toledo per acquistarne uno uguale Don Pedro e il figlio Don Jaime de Borbon, pretendenti al trono delle Due Sicilie (se esistesse ancora): dunque quello è ormai ufficialmente l’ombrello dei re. Se dovete fare – o farvi – un regalo piuttosto importante potete pensarci, tenendo che, giustamente, non è proprio a buon mercato.

(Ph: Instagram @mario_talarico_since_1860)

I principi di Galles sono nel vortice di una continua attività, hanno iniziato ospitando il secondo garden party a Buckingham Palace e non si sono fermati un attimo. D’altronde, guardando la fotografia che riunisce i working royal si nota come l’età sia piuttosto alta e, almeno al momento, in rappresentanza della generazione più giovane ci sono solo loro. Al contrario di altri – gli eredi al trono di Danimarca, Svezia, Norvegia (ma solo lui) Paesi Bassi (in compagnia dei genitori) – i principi non hanno ancora confermato la loro presenza al royal wedding giordano (secondo alcune voci sembra che il dress code preveda black tie, cioè smoking, per i signori e abito lungo ma senza tiara per le signore).

Intanto William ha annunciato quale Paese ospiterà quest’anno il suo Earthprize: Singapore. Mentre Catherine, dopo aver deliziato il pubblico dell’Eurovision col suo cameo al pianoforte, ha rivelato a un gruppo di ragazzi adoranti di stare ancora studiando da royal; insomma, l’operazione down to earth (in tutti i sensi) è iniziata.

In tutte queste frenetiche attività Lady Violet non è ancora riuscita a postare i suoi chic shock e boh (abbiate fede!). Intanto ecco la risposta a una domanda che molti di voi mi hanno fatto, riguardo i gioielli indossati all’incoronazione dalle due Queen’s Companions.

Se aguzzate la vista (o allargate le foto) vedrete che le due signore hanno appuntata una spilla di diamanti che rappresenta il monogramma di Queen Camilla, che mi sembra un meraviglioso e assai opportuno presente per marcare e ricordare la giornata. In aggiunta, Annabel Elliot ha abbinato un collier di diamanti, mentre Lady Lansdowne una grande spilla a forma di fiore, che ha attirato l’attenzione di molti. Quanto a Lady Violet, la sua più che attenzione era proprio invidia!

Breaking News! Tre Re

Ecco qui: presente, futuro prossimo e futuro remoto della monarchia britannica nella foto che in molti aspettavamo.

(Ph: Hugo Burnand)

Il Re, il Principe Ereditario e il suo erede. Charles, William e George. Il primo è stato incoronato, il secondo gli ha giurato fedeltà lealtà e dedizione compiendo il gesto più semplice e commovente dell’intera cerimonia: il bacio sulla guancia, gesto consueto e privato, ricevuto con un pizzico di pudore e quel ringraziamento sussurrato: thank you William. Il terzo ha aiutato il nonno, col mantello e con l’impegno, concentrato e tenero.

Miei cari royal watcher andate a dormire tranquilli: abbiamo anni, decenni davanti a noi.

(Ph: Hugo Burnand)

Questa sera sono state diffuse due immagini, la seconda è questa, con i sovrani, le due Queen’s Companions e gli otto paggi. Interessante la posizione di George rispetto agli altri. Poteva essere diversamente?

Coronation attire, gli abiti dell’incoronazione – Gentlemen

Premessa: cose così le fanno solo loro, e solo loro le sanno fare. Avvertenza: vi aspettano diversi post sull’incoronazione, perché gli spunti sono tanti, il materiale tantissimo e il tempo poco; d’altra parte, quando ci ricapita? Iniziamo dunque, esaminando gli abiti indossati dai signori della Royal Family, re in testa.

E cominciamo proprio dalla testa, anzi ancora più su, dalla corona. O meglio dalle corone, perché sabato ne abbiamo viste tre. Al momento dell’incoronazione sul capo di Charles è stata posta la St. Edward’s Crown, poi sostituita dalla Imperial State Crown. La prima, usata esclusivamente per le incoronazioni -la rivedremo in testa a William – risale alla metà del XVII secolo, la seconda, che invece compare anche in altre cerimonie come l’annuale apertura del Parlamento, è stata realizzata nel 1937 per l’incoronazione di George VI.

(Ph: AFP

La terza è quella posta sul capo di Camilla, già usata nel 1911 per l’incoronazione di Queen Mary. In tutti e tre i casi le corone sono state adattate alle nuove teste che avrebbero cinto, e come potete immaginare i berretti di velluto viola sono stati sostituiti. Sapete chi ha lavorato per riadattare questi storici pezzi insieme ai gioiellieri Mark Appleby e Martin Swift di Mappin and Webb? Lady Violet è qui per rivelarvelo. È stato Philip Treacy, re dei cappellai britannici, autore di quasi tutti i copricapi della nuova regina e anche di quelli di molte signore presenti. Treacy ha lavorato in collaborazione anche con Ede and Ravenscroft, il più antico laboratorio di sartoria del regno (fondato nel 1689), specializzato in abiti cerimoniali, che ha creato la tunica indossata dal re (e vari altri capi).

Contrariamente a quanto si pensava non ha indossato l’uniforme militare; come previsto, Charles non è apparso in polpe, con calzoni al ginocchio e calze di seta come il nonno George VI. Ma alla giubba indossata dal nonno nel 1937 è ispirata la casacca color cremisi con dettagli dorati che abbiamo solo intravisto, indossata su pantaloni dell’alta uniforme della Royal Navy che hanno anch’essi banda dorata sul lato esterno. La tunica è realizzata con il raso usato per i mantelli dell’Order of the Bath, una scelta interessante visto che il “bagno” cui si riferisce il nome dell’ordine è quello cui in epoca medioevale si sottoponevano per purificarsi coloro che stavano per essere creati cavalieri. Sotto, una camicia in seta con colletto alla coreana realizzata da Turnbull & Asser, camiciai di fiducia. Ai piedi un paio di scarpe in vernice nera con grossa fibbia dorata realizzate da Gaziano&Garling; effetto finale un po’ Gianduia (il personaggio della commedia dell’arte) ma vestirsi da incoronando non dev’essere facile.

All’arrivo a Westminster Abbey il re indossava un mantello di velluto cremisi, detto Robe of State, che è lo stesso indossato dal nonno George VI.

Una volta incoronato il sovrano ha indossato un’altra tunica; uguale il modello, diverso il colore. In questo caso viola, in accordo con il viola del secondo mantello, detto detto Robe of Estate; anche questo indossato nel 1937 dal nonno. Il re del riciclo!

Quando sono apparsi i primi working royals con i mantelli degli ordini cui appartengono l’ho trovata una mossa geniale: ha dato al tutto un tocco veramente royal, distinguendo nel contempo chi lo indossava, e dunque sarebbe stato anche sul balcone, e chi no. Andrew il mantello sì (concessione del fratello, perché la madre glielo aveva vietato), ma balcone no. Mantello sì ma balcone no anche per Michael di Kent, però lui è il classico cugino che si invita a pranzo quando si scopre che sennò si è in 13 a tavola. William, l’unico a giurare inginocchiandosi davanti al Re, ha indossato dunque il mantello in velluto di seta blu dell’Order of the Garther con il collare fermato dai fiocchi di seta bianca; sotto l’alta uniforme delle Irish Guards, come già al suo matrimonio.

I due fratelli del Re, Edward Duca di Edimburgo e Andrew Duca di York erano vestiti allo stesso modo: sotto il tight, sopra il mantello dell’Order of the Garter. E qui finisce la somiglianza, perché come sappiamo uno fa parte del gruppo A, l’altro del gruppo B.

A indossare il collare e la stella dell’Order of Garter erano anche due ex Primi Ministri, entrambi cavalieri dell’ordine: John  Major e Tony Blair (che proprio il 6 maggio ha compiuto 70 anni).

Morning suit senza mantello – altrimenti gli sarebbe toccato quello del Royal Victorian Order, unico cui appartiene – per il Duca di Sussex, che indossava un tight di Dior, come si è affrettata a farci sapere la maison. Non saprei dire se gli sia stato offerto o lo abbia acquistato, è pratica comune delle maison postare le fotografie di reali che indossano le proprie creazioni, e i reali di solito pagano tutto. Ma le condizioni dell’abito, con una quantità di pieghe indecente, non mi sembra un’ottima pubblicità. A meno che non sia una citazione dell’abito della nubenda di Diana, la sposa più stazzonata della storia.

Come suo padre anche il principe George, secondo in linea di successione, ha avuto un ruolo speciale: è stato uno dei quattro paggi d’onore del nonno. Per lui e i suoi colleghi una lunga giubba scarlatta con polsi di velluto blu, camicia in seta bianca, panciotto dorato e lunghi pantaloni neri con banda, dorata pure quella. È una uniforme creata durante il regno dei Queen Elizabeth, e rimodernata per l’occasione. Last but not least l’adorabile Louis, per la prima volta impegnato in una occasione ufficiale. Per lui una tunica Hainsworth Garter Blue Doeskin con piccoli ricami in nero al collo, alle maniche e sul davanti; i pantaloni neri con banda blu e soprattutto lunghi, mai visti su di lui in occasioni formali. Sembra che la Duchessa di Edimburgo Sophie abbia manifestato a Catherine il suo stupore mentre la famiglia era schierata sul balcone di Buckingham Palace. Ma con tutte le smorfie, gli sbadigli, i balletti, non è certo per i pantaloni che ricorderemo Louis all’incoronazione!

Breaking News! – La foto ufficiale

Ecco in tutto il suo splendore King Charles III nella sua prima fotografia ufficiale dopo l’incoronazione.

Il sovrano, assiso sul trono, ha sul capo la State Imperial Crown. Regge in una mano lo scettro con la croce (e il favoloso diamante Cullinan, il più grande al mondo) nell’altra il globo, simbolo del potere.

Anche se oggi il web è invaso dalle immagini dei principini Wales impegnati a lavorare in un campo scout – l’ultimo giorno del Coronation weekend è dedicato al volontariato e alla solidarietà, tante iniziative e attività nel progetto The Big Help Out – noi diamo a Cesare quel che è di Cesare. E ad Archie quel che è di Archie: durante il ricevimento che ha seguito l’incoronazione il nonno re ha alzato il calice e brindato al nipotino lontano.

La foto è stata scattata a Buckingham Palace da Hugo Burnand

Incoronazioni e riflessioni

Una piccola, piccolissima riflessione. Mentre nel Regno Unito le ore del Coronation Weekend scorrono – oggi è stato il giorno del grande concerto a Windsor e degli street party in città paesi e comunità varie – mentre qui da noi l’eco tende ad affievolirsi (non temete, ne parleremo ancora a lungo) vi racconto una delle mie sensazioni nell’assistere a quella incredibile cerimonia. Per essere in tema, benché naturalmente fossi a casa, ieri ho indossato questa spilla. Trifari, popolarissimo brand di bijoux americani (ovviamente fondato da un italiano) aveva proposto già negli anni Quaranta una spilla a forma di corona, disegnata da Alfred Philippe, suo designer di punta. Si pensò di riproporla nel 1953 in occasione dell’incoronazione di Queen Elizabeth insieme ad altri soggetti allegorici, come la spada.

Osservando la complessa liturgia della cerimonia di Westminster Abbey ho ripensato alla Regina. Non alla donna matura che ho conosciuto nella mia gioventù, né alla formidabile anziana degli ultimi anni. Nemmeno alla sua scomparsa e a quell’altra straordinaria liturgia celebrata coi suoi funerali. Ho pensato invece alla sua incoronazione, a cui ovviamente non avevo assistito; e ho realizzato che in fondo mi mancava qualcosa. Ieri ho rimesso a posto i pezzi, le tante tantissime immagini, le fotografie, i filmati visti in tutti questi anni in cui lei è stata sempre una presenza discreta. Ecco, ora so come funziona un’incoronazione, ho scoperto il significato di alcuni simboli, imparato cose che non sapevo. Ora il cerchio è chiuso.

La Regina è morta, evviva il Re!

Lady of swords

A poche ore dall’incoronazione di King Charles III (e Queen Camilla) informazioni, impressioni ed emozioni si affastellano, e ci vorrà qualche giorno per rimettere tutto a posto. Intanto Lady Violet risponde alla domanda ripetuta oggi molte volte, cioè chi fosse la bella signora che ha avuto un ruolo importante portando le spade cerimoniali.

Si chiama Penny Mordaunt, è dal 2010 un parlamentare del partito conservatore ed è il Leader della House of Commons. Che attenzione, non è l’equivalente del nostro Presidente della Camera – quello è lo Speaker – ma è più simile al nostro Ministro per i rapporti col Parlamento. Tra i suoi incarichi in tale ruolo c’è anche quello di Lord President del Privy Council, l’istituzione che consiglia il sovrano su una serie di questioni, principalmente in relazione all’attività parlamentare; oltre al Prime Minister Rishi Sunak è dunque il politico che King Charles vede più spesso. La signora Mordaunt ha cinquant’anni, è nata a Torquay (come Agatha Christie), è figlia di un paracadutista ed è anche imparentata con Angela Lansbury, cugina di sua nonna.

L’abbiamo conosciuta lo scorso 10 settembre, quando ha svolto il ruolo principale nella proclamazione di King Charles, due giorni dopo la morte di Queen Elizabeth. Allora vestiva un lutto rigoroso, oggi ha fatto la sua bella figura grazie al portamento austero ed elegante, al modo impeccabile con cui ha svolto il suo incarico – pria dona nella storia – e anche alla sua mise.

(Ph: Jeff Spicer/Getty Images)

Daniela Karnuts, fondatrice e stilista del brand londinese Safiyaa ha creato per lei un cape dress in una sfumatura di blu chiamata Poseidon; Hand and Lock, famoso laboratorio di ricamo, ha aggiunto una decorazione in oro: la felce simbolo del Privy Council. Uguale tessuto e uguale ricamo sull’alto bandeau, assecondando il suo desiderio di indossare qualcosa di moderno ma con un richiamo al passato. Desiderio esaudito, pure troppo, se in molti hanno trovato delle somiglianze con i ritratti di Anne Boleyn. Che per una persona con una spada in mano… Sia come sia, la signora è stata senz’altro una delle protagoniste della giornata e sta registrando un grande interesse sui social media, dove qualcuno ha riportato anche un delizioso pettegolezzo. Sembra che Liz Truss durante le sei settimane del suo brevissimo premierato abbia deciso di dare a Penny Mordaunt il ruolo di Leader of The House of Commons per toglierle visibilità. Operazione perfettamente riuscita!