Le foto del giorno – C’è del viola in Danimarca

Vi ricordate che oggi era previsto un evento che possiamo dire sancisca definitivamente il cambio della guardia sul trono danese? Se non lo ricordavate lo faccio io: oggi alle 14.00 i nuovi sovrani accompagnati dalla regina Margrethe, dalla principessa Benedikte e dai quattro figli hanno partecipato ad una cerimonia religiosa nella cattedrale di Aarhus, la città dello Jutland seconda per importanza in Danimarca.

(Ph: Hanne Juul)

Le tre signore sono in viola, un caso? Non credo! E non ci crede neanche il magazine Billed-Bladet anche se non pensa a un omaggio a Lady Violet ma piuttosto a una scelta connessa al viola liturgico, che però non si usa in questo periodo; personalmente ipotizzo sia una scelta legata al colore che è comunque un simbolo di regalità. Interpretazioni e autocelebrazioni a parte, sotto la mantella blu notte Mary replica pari pari, gioielli a parte, la mise indossata per l’incoronazione di Charles e Camilla, tanto per far capire a chi si ispirerà (Royal chic shock e boh – Coronation edition (parte seconda). Tra l’altro il coat dress è opera di Søren Le Schmidt, che ha creato per lei anche l’abito bianco indossato domenica per divenire regina; e il cerchio si chiude.

(Ph: Hanne Juul)

Sotto la pelliccia con colbacco abbinato – in fondo lì nevica, e lei va per gli 84 – la regina Margrethe indossa un abito di un bel color lilla carico; e probabilmente avrete notato che si tratta della stessa mise indossata durante il discorso di fine anno, nel quale annunciò la sua abdicazione (Breaking News! – Un nuovo Re). Magari se lo è messo perché le piace e ci sta comoda, ma come non pensare anche a un significato simbolico?

(Ph: Martin Hoien)

Chic as usual la principessa Benedikte – che risulta avere ancora impegni pubblici per la corona, vediamo se manterrà il suo impegno – con un splendida mantella di un colore a metà tra il viola e il blu inchiostro; decisamente viola (anche se nella foto non sembra) il cappello di velluto.

(Ph: Martin Hoien)

Deliziose le due ragazze: Isabella indossa un cappottino azzurro di Prada, Josephine uno rosa di Andiata, pescati entrambi nel guardaroba materno, che mi sembra un’ottima forma di riciclo. Entrambe hanno la stessa pochette di lana che piacerà a certe amiche mie, una creazione del brand danese Aiayu, realizzata amano in Bolivia con lana d’alpaca.

(Ph: Hanne Juul)

Viola è il colore scelto anche da Jane Stephens, sorella maggiore della regina Mary, di cui era stata annunciata la presenza a Copenaghen per il gran giorno ma senza testimonianze fotografiche (ne abbiam parlato qui Protagonisti e comprimari).

(Ph: Mads Nissen/Politiken/Ritzau Scanpix)

Sempre il solito Billed-Bladet ha trovato una fotografia scattata all’interno del palazzo di Christiansborg dal fotografo Mads Nissen, che segue la Premier Mette Frederiksen. Jane è la signora alta, seconda da sinistra, tra il principe Joachim e la Premier.

Restiamo in Scandinavia per gli auguri a questa bella fanciulla che oggi compie 20 anni. Ingrid Alexandra, che un giorno siederà sul trono di Norvegia, viene festeggiata con questa fotografia in cui non indossa abiti firmati ma una tuta mimetica. La principessa sta compiendo il proprio addestramento militare, come Leonor di Spagna, come già Elisabeth del Belgio; vediamo quando toccherò a Christian. A Ingrid Alexandra auguro un futuro sereno come il suo sorriso, luminoso come il suo sguardo he si riflette nel cielo del nord.

Protagonisti e comprimari

Dopo le notizie, invero piuttosto scioccanti, arrivate da Londra, si riflette sul fatto che lo snellimento della Royal Family, con la conseguente riduzione dei membri attivi, al momento ponga alcuni problemi dato che col Re prossimamente assente per il trattamento alla prostata – anche se intende tornare rapidamente al lavoro – la principessa di Galles in ospedale e poi in una lunga convalescenza col marito al suo fianco, restano in pista la Regina Consorte, l’instancabile Princess Royal, i Duchi di Edimburgo e tutt’al più quelli di Gloucester; comunque tutti over70 tranne Edward e Sophie.

(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)

C’è da dire che in Danimarca stanno pure peggio; se la Regina Emerita non avrà un’agenda pubblica tutto il lavoro graverà sulle spalle dei nuovi sovrani, con l’eventuale sporadico supporto del figlio Christian – che però deve dedicarsi alla sua formazione – e forse talvolta della zia Benedikte (ma ci credo poco).

(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)

Vedremo, intanto la Casa reale ha pubblicato nuove fotografie di Frederik e Mary, con l’erede e gli altri tre figli, nella sala del trono di Christiansborg. Cogliamo l’occasione per una piccola analisi dei protagonisti (e dei comprimari) dell’abdicazione/proclamazione di Copenaghen e poi via, verso nuove meravigliose avventure!

Sorelle e Fratello

(Ph:  (Thomas Traasdahl/Ritzau Scanpix)

Lunedì mattina, durante la visita del nuovo re al Parlamento, della delegazione reale faceva parte la principessa Benedikte, sorella minore di Margrethe, che a dire il vero partecipa spesso a questo genere di eventi; si pensava dunque di vederla anche il giorno del passaggio delle consegne ma benché direi certo che fosse a Copenaghen non si è vista; pensavo fosse la signora che accompagnava in auto la ex sovrana subito dopo l’abdicazione, ma chiaramente non era lei. Sicuramente assente invece l’altra sorella, Anne-Marie, che qualche giorno prima era ad Atene per il primo anniversario della morte del marito. Presenza silenziosa.

Dall’Australia a dare man forte a Mary è arrivata la sorella maggiore Jane Stephens con il marito Craig. Non avendo ruolo alcuno ovviamente nessuno si aspettava di vederla e infatti la sua presenza è passata praticamente inosservata; in effetti nella marea di immagini che ha invaso il web me ne sono capitate anche un paio di lei sorridente a godersi lo spettacolo dei fuochi artificiali che hanno illuminato la notte di Copenaghen, ma credetemi: riconoscerla era praticamente impossibile. L’importante è che ci fosse, abbiamo imparato quanto sia importante per un o una commoner che diventa royal avere una famiglia solida alle spalle, e quanto questo finisca col rappresentare un valore aggiunto. D’altronde dopo la crisi generata dalle fotografie di Frederik con la Genoveva dove se n’è andata Mary? In Australia, a casa. La famiglia.

(Ph: Martin Sylvest Andersen/Getty Images)

Discorso a parte per il principe Joachim, fratello del re. Da lui ci aspettavamo di tutto, ma in fondo è un soldato e ha fatto il suo dovere. L’ho visto arrivare a Christiansborg, da solo, in alta uniforme, e mi ha fatto una vaga tristezza. Quello che fu the spare era in una delle auto reali, che sono contrassegnate da targhe speciali. La sua era la numero 10 (per capirci, i figli dei sovrani erano nella 1) per cui ho pensato che se ci fosse stato un pranzo a lui sarebbe toccato il tavolo dei bambini, e magari il menu cotoletta e patatine. Vederlo il giorno dopo durante la visita al parlamento mi ha un po’ rincuorata, speriamo bene. Poteva andare peggio.

I figli

(Ph: AFP)

Diventato a diciotto anni e tre mesi il nuovo Principe Ereditario, l’imponente Christian se l’è cavata tutto sommato con onore; un po’ incerto sul da farsi durante la seduta col Consiglio di Stato in cui la nonna ha firmato l’abdicazione, ma non è stato il solo. Mi viene da pensare che in assenza di una liturgia precisa finisce sempre così, che non si sa bene cosa fare (a me è capitato partecipando a qualche funerale laico). Molti di voi hanno trovato il tutto un po’ freddo, perfino raffazzonato, altri hanno ammirato la sobrietà scandinava; Lady Violet confessa di aver guardato il giovanottone immaginandosi la reazione di una certa bionda principessina borbonica e, soprattutto, della di lei madre. Ne vedremo delle belle.

(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)

I fratelli minori di Christian hanno avuto, com’era giusto, il loro momento di gloria al balcone con i genitori. La tredicenne Josephine, che mi sembra la più umorale dei quattro, evidentemente ha risentito dello stress: graziosissima in un cappottino Prada che fu della madre è apparsa immusonita al limite del maleducato sul balcone di Christiansborg; quando la famiglia ha replicato a Amalienborg è uscita abbracciata al padre. Più serafico il gemello Vincent, che da bravo figlio minore mi sembra uno già in grado di cavarsela da sé (e bellino com’è sarà uno spasso seguirlo). Ho adorato Isabella, deliziosa in un cappottino rosso Carolina Herrera, che è apparsa sinceramente felice. Carucci.

La Regina

(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)

È stato senza dubbio il trionfo di Mary, e il riconoscimento per tutto l’impegno profuso in questi vent’anni. Il suo unico vero limite può essere la ricerca della perfezione, ma spesso per questo l’età aiuta, per non parlare di quattro figli adolescenti. Ci chiedevamo come si sarebbe vestita, e va detto che ha fatto tutto per bene. Non è una sorpresa che abbia scelto uno stilista danese, Søren Le Schmidt, per l’abito candido che è stato realizzato da un’altra fedelissima, Birgit Hallstein, titolare di una nota sartoria che all’epoca cucì anche il suo abito da sposa (disegnato da Ulle Frank). Un modello midi, caratterizzato da un drappeggio che partiva dalla cintura, saliva sul lato sinistro del corpino, girava intorno al collo e finiva svolazzante dietro la spalla sinistra; una sorta di peplo moderno, che avesse tutta la regalità del mondo classico. Immagino che l’obiettivo fosse una mise con qualche caratteristica che lo rendesse abbastanza sontuoso per l’occasione, non proprio l’abito di un’incoronazione ma quello che ci si avvicinasse di più.

(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)

Mi è piaciuto? Non particolarmente, ma penso che in fondo abbia le caratteristiche giuste per passare, nel suo piccolo, alla storia. Perfetti i gioielli; oltre al ritratto di Margrethe dell’ordine reale familiare, alcuni pezzi della celebre parure di rubini: orecchini, spilla appuntata sulla cintura e due fermagli tra i capelli. La parure è stata indossata spessissimo da Ingrid, nonna di Frederik e ultima Regina Consorte prima di Mary, e in aggiunta presenta i colori della Danimarca, bianco e rosso. Lo stesso schema è stato adottato nella scelta degli abiti delle figlie: rosso per isabella, che con la madre compone la bandiera nazionale, con l’aggiunta del blu di Josephine, che cita il terzo colore presente nella bandiera delle isole Fær Øer, che fanno parte del regno di Danimarca (e pure la bandiera australiana, in onore della sovrana). Praticamente perfetta sotto ogni aspetto.

Il Re

Dalle stalle alle stelle in un paio di mesi, Frederik è passato da marito forse fedifrago a padre della patria. E tanto per rispondere a chi lo ha sempre considerato un po’ farfallone, più attratto da divertimenti e sport che dalle cose serie, ha immediatamente scodellato un libro – diciamolo, se non scrivi almeno un libro ormai non sei nessuno – che nel Paese sta andando a ruba. Il volumetto di un centinaio di pagine si intitola Kongeord (La parola del re) e naturalmente non lo ha scritto proprio lui in persona, ma il giornalista Jens Andersen, autore già nel 2017 di una biografia dell’allora principe ereditario. Come il titolo lascia intendere, nel libro il neosovrano parla di sé, della famiglia, di ciò che desidera per la Danimarca. Confesso che sono molto curiosa di vedere l’evoluzione di questo regno; al momento impossibile non notare come la presunta amante di Frederik si chiami Casanova, e lo scrittore Andersen; che fantasia! Io speriamo che me la cavo.

Margrethe II

Si discuterà per anni se (o meglio quando) avesse deciso di abdicare, se il declassamento dei figli di Joachim rientrasse nel progetto, se lo scandaletto di Frederik abbia solo accelerato la decisione, se non volesse rischiare di perdere Mary, considerata fondamentale dopo vent’anni di impegno indefesso. Lei ha dato le carte e condotto il gioco come ha voluto, compiendo un gesto inconsueto che le assegna un posto particolare nella storia del suo Paese. Ha esercitato le prerogative reali e anche quella di capofamiglia dando forse la sveglia a quei due bambacioni (parere personale) dei suoi pargoli. Con la sua abdicazione, che segue a breve distanza di tempo la morte di Queen Elizabeth, non c’è più trono su cui sieda una donna; ma si preparano tempi in cui molte donne regneranno, su Norvegia Svezia Paesi Bassi Belgio Spagna; donne cui non sarà più chiesto di comportarsi come se fossero uomini. Vi ricordate quella scena di Shakespeare in love in cui un’altra Queen Elizabeth, la prima, dice: “I know something of a woman in a man’s profession”, so qualcosa di una donna che fa un lavoro da uomo. Ecco Margrethe chiude un’epoca, e dimostrando il suo potere, il suo senso dello stato, ne prepara un’altra. Una nota di costume: mi chiedevo se la regina avrebbe indossato la spilla a forma di margherita che l’ha accompagnata in tante tappe importanti. Non lo ha fatto, e giustamente, visto che la spilla è legata a sua madre e alla famiglia materna. Invece ha indossato una piccola spilla a forma di ferro di cavallo, con 11 piccoli rubini e due diamanti (di nuovo rosso e bianco, i colori della Danimarca).

(Ph: Aage Sørensen/Scanpix Denmark)

La ricevette in regalo dal padre il 5 giugno 1953, quando un referendum popolare approvò il cambio nelle regole di successione trasformandola nell’erede apparente al trono, e la indossava quel giorno di 52 anni fa quando ad essere proclamata sul balcone di Christiansborg fu lei. Il cerchio si chiude.

I Danesi

Simpatici, entusiasti, felici come delle pasque hanno sfidato il gelo e affollato le vie di Copenaghen, avvolti nei loro piumini, in molti – e non solo bambini – con le corone in testa. Hanno bevuto champagne, ma pure birra, magari la Carlsberg nelle bottiglie create apposta per l’occasione. Hanno agitato senza stancarsi le bandierine, urlato hurrà per il nuovo re e fatto ciao alle telecamere come se avessero vinto i mondiali. Stile hygge.

E nel caso ve lo foste perso, ecco il breve video della proclamazione, nel nuovo stile comunicativo della Casa reale https://www.facebook.com/reel/1165871384787714

Le foto del giorno – Il primo giorno

Parte il regno di Frederik X e Mary, e parte con una visita al Parlamento.

(Ph: Ida Marie Odgaard/Ritzau Scanpix)

Alle dieci del mattino, in una Copenaghen magicamente innevata, arriva la Rolls Royce reale da cui scendono nell’ordine il Principe Ereditario Christian, il Re, la Regina. Ad attenderli trovano la ex sovrana Margrethe, la di lei sorella minore Benedikte, e il principe cadetto Joachim, che abbraccia il fratello con un calore che ci fa ben sperare per il futuro.

(Ph: Keld Navntoft, Kongehuset)

In Danimarca non è uso che il sovrano prenda la parola in Parlamento, e dunque Frederik ha affidato alla Premier Mette Fredriksen un breve messaggio di saluto; nel qualeperaltro ha usato il pluralis maiestatis, noblesse oblige!

Venendo a cose più frivole, la neoregina ha tirato fuori dall’armadio un insieme giacca+gonna del danese Ole Yde, in una elegante tonalità di blu, con un cappello della modista Susanne Juul (danese pure lei, ma sappiate che non mancava un tocco di Italia con le scarpe Gianvito Rossi). Cappello piumato più adatto a una passeggiata nella città innevata, ma va bene dai. Margrethe ha scelto in un sobrio e discreto tailleur rosa antico, mentre Benedikte ha optato per il color lampone.

(Ph: Keld Navntoft, Kongehuset)

Ci si chiedeva se Mary avrebbe indossato la catenina con la F di Frederik che le avevamo visto spesso, e non si sapeva che fine avesse fatto dopo il Genovevagate: si vede poco, ma il monile è al suo posto intorno al regal collo. Sulla spalla la regina ha appuntato la spilla Connaught con zaffiro e diamanti, ricevuta in dono dalla suocera alla nascita del primogenito Christian, ora Principe Ereditario, e indossata nelle occasioni importanti.

(Ph: Ida Marie Odgaard/Ritzau Scanpix)

Il blog The Court Jewller mi ha ricordato che il 15 gennaio è anche l’anniversario della nascita di Margaret di Connaught, nonna materna di Margrethe e Benedikte e dunque bisnonna dell’attuale sovrano, e forse per celebrare la data anche l’Emerita indossa una spilla appartenuta all’augusta antenata di cui porta il nome, e ricevuta in dono per i diciotto anni da Patricia di Connaught, sorella minore di Margaret. Benedikte indossa solo un semplice – ma consistente – filo di perle però, anche se dalle foto non si vede, è assai probabile che avesse al polso il semplice bracciale d’oro che portano tutte le discendenti in linea femminile di Margaret. Se la storia del bracciale vi interessa ditelo a Lady Violet che ve la racconta.

Breaking news! – Il nuovo re (e il suo monogramma)

In poco più di due ore – cioè per noi giusto il tempo di un matrimonio religioso – è stato fatto tutto. Margrethe secondo me si è già messa al tavolo del bricolage per qualche nuova creazione, e la Danimarca ha un nuovo sovrano, Frederik X, di cui è stato appena reso noto il monogramma.

E dopo la proclamazione c’è stato pure il bacio al balcone tra i nuovi sovrani, a rassicurare il popolo che tutto va bene, eventuali incidenti di percorso sono dimenticati, e una nuova era di pace (speriamo) e gloria è all’orizzonte.

In attesa che Lady Violet confezioni il post sulla giornata, ecco a voi il testo del primo discorso del Re, che ha scelto come motto Forbundne, forpligtet, for Kongeriget Danmark (Uniti, legati, al Regno di Danimarca)

“Mia madre, Sua Maestà la Regina Margrethe II. ” ha governato la Danimarca per 52 anni. Per mezzo secolo ha tenuto conto dei tempi con il nostro patrimonio condiviso come sfogo.

Sarà ricordata per sempre come una reggente oltre il normale. Mia madre è riuscita a camminare in uno con il suo regno. Oggi il trono continua.

La mia speranza è di diventare un re unificante del domani. È un compito che mi approccio da tutta la vita. È una responsabilità che mi assumo con rispetto, orgoglio e grande gioia.

È un atto che farò del mio meglio e porterò avanti la fiducia che incontro.

Avrò bisogno di tutto il supporto possibile

Dalla mia amata moglie, dalla mia famiglia, da te e da ciò che è più grande di noi. Affronto il futuro con la consapevolezza che non sono solo.

Uniti, legati, al Regno di Danimarca. ”

Grazie dal profondo del mio cuore

Sono le ultime ore, domani la Danimarca avrà un nuovo Re, una nuova Regina Consorte, e tante nuove pagine da scrivere che noi leggeremo insieme. Intanto l’atmosfera a Copenaghen e nel Paese intero è di una festa grande e allegra, che se Margrethe non avesse deciso di abdicare si sarebbe persa (e anche su questo prima o poi rifletteremo).

(Ph: Instagram @detdanskekongehus)

Ieri sera la capitale esplodeva di allegria col concerto in piazza organizzato dalle principali emittenti televisive DR e TV2 in onore della sovrana uscente, che si è collegata e ha ringraziato commossa: “Tusind tak af hjertet” grazie dal profondo del mio cuore. E vi prego di notare gli orecchini di Margrethe, che non ha mai applicato la regola less is more.

Per farvi capire lo spirito gioioso e divertito con cui i danesi stanno affrontando questo storico passaggio, la pagina Instagram della Casa reale ha postato un breve delizioso video con le immagini dei 52 anni di regno della sovrana. Sublime la scelta della musica di sottofondo: Cyndi Lauper e la sua Girls Just Wanna Have Fun, inno delle ragazze di tutte le età. https://www.instagram.com/reel/C2DHbkbNIld/?igsh=aDd3ZXQ2NXdwOTZu

When the working day is done, oh girls, they wanna have fun quando la giornata di lavoro è finita, le ragazze vogliono divertirsi. La perfezione.

Volendo seguire le fasi salienti della cerimonia di domani, grosso modo dalle 13.30 alle 15,30, confesso di non aver ancora trovato informazioni precise, ma sicuramente sarà possibile attraverso una di queste pagine:

Il canale youtube della Casa reale https://www.youtube.com/user/detdanskekongehus

i due principali canali televisivi danesi https://www.dr.dk/drtv/ e https://tv2.dk/

il magazine più diffuso https://www.billedbladet.dk/

A domani!

A bicycle monarchy

Bicycle (o bicycling) monarchy, “monarchia in bicicletta” è un’espressione britannica recentemente tornata all’attenzione, dato che viene pronunciata nella più famosa serie dedicata al mondo royal attualmente in circolazione (no spoiler, ma immagino abbiate capito). Non è chiarissima l’origine, potrebbe riferirsi alla passione per le passeggiate sulle due ruote della regina Juliana d’Olanda, nonna dell’attuale sovrano, che si fermava volentieri a parlare coi sudditi. O a Re Frederik IX di Danimarca e sua moglie Ingrid, genitori di Margrethe, che nei tragici anni dell’occupazione nazista mostravano la vicinanza al popolo danese e la loro resistenza all’invasore anche percorrendo in bicicletta le vie di Copenaghen. Quale che sia la verità, il senso è chiaro: ci si riferisce a monarchie più alla mano, meno ingabbiate nella ricca formalità che caratterizza quella britannica.

Ne parlavo la sera del 31 dicembre con una carissima amica, sempre presente sul sofà, commentando la notizia dell’abdicazione. Quella sera non sapevamo ciò che oggi è stato rivelato a Berlingske, il più antico e autorevole giornale danese, e confermato dalla Casa reale: se noi abbiamo saputo ciò che stava per accadere sul trono di Danimarca mentre ci preparavamo al veglione, il protagonista dello storico cambio della guardia lo ha scoperto solo tre giorni prima. È stato infatti reso noto che Margrethe ha dato la lieta novella a entrambi i figli solo il 28 dicembre. Parte della stampa danese sostiene che la forma usata nella loro lingua, traducibile più o meno con informare della propria decisione potrebbe far pensare che l’argomento fosse già in discussione, e la regina abbia manifestato non già un’intenzione sconosciuta in famiglia, ma solo tempo e modo.

(Ph: Maja Hitij//Getty Images)

A questo punto io mi immagino Joachim e Marie pronti a tornarsene rapidamente a Washington per farsi coinvolgere il meno possibile e i principi ereditari presi in contropiede. Non sapremo mai cosa è successo davvero, Margrethe ha sempre sostenuto che come il suo modello Elizabeth non avrebbe mai abdicato, un atto che tra l’altro nella storia danese ha un solo precedente per il quale bisogna tornare indietro di quasi 900 anni, esattamente al 1146 quando Eric III detto Il Mite lasciò il trono per entrare in convento. Naturalmente la voce che gira con più insistenza è quella che la serata madrilena di Frederik con Genoveva Casanova (quel cognome…) abbia accelerato la decisione della sovrana. Quanto a me, ho manifestato all’epoca la mia perplessità per un episodio talmente rozzo da far pensare che fosse stato fatto apposta; ancora oggi mi vengono in mente solo tre ragioni: Frederik voleva forzare la decisione materna, oppure rendere evidente la fine del suo matrimonio. La terza possibilità è che il principe sia, come dire, meno sveglio di quanto sembri – che già non è tantissimo – e francamente non saprei dire cosa sia peggio. Margrethe col gran rifiuto ha fatto qualcosa che pochi si aspettavano da lei, blindando ad un tempo l’istituzione e il matrimonio. Ha anteposto – o almeno così sembra – l’istituzione ai suoi desideri, che in fondo è ciò che si aspetta da un monarca, e ne esce in maniera impeccabile, tra l’altro ritagliandosi un posto particolare nella storia . Personalmente invece penso che il nuovo Re al momento sia piuttosto indebolito da questa operazione, ma magari mi sbaglio. Vedremo se una volta asceso al trono ci sorprenderà in un senso o nell’altro; ma data la sua ben nota passione per lo sport, sicuramente continuerà ad andare in bicicletta.

Le donne del giorno

Oggi usiamo una foto di un paio di anni fa relativa a una visita di Catherine – allora Duchessa di Cambridge – in Danimarca, per parlare delle donne del giorno.

Divenuta nel frattempo Principessa di Galles, oggi Catherine compie 42 anni e probabilmente festeggerà privatamente in famiglia, come sua abitudine. Le facciamo i nostri auguri e rimaniamo in Danimarca per i dettagli appena resi noti dalla Casa reale sull’abdicazione della regina Margrethe, che domenica renderà Mary la nuova regina consorte.

Alle 13.35 i Principi Ereditari insieme con il figlio maggiore Christian partiranno dalla residenza di Amalienborg a bordo di un’automobile, alla volta del palazzo di Christiansborg.

Due minuti dopo, alle 13.37, Margrethe lascerà Amalienborg e raggiungerà Christiansborg a bordo di un carrozza scortata da uno squadrone di Ussari a cavallo.

Alle 14.00 è fissato il Consiglio di Stato nel Palazzo di Christiansborg, cui parteciperanno Margrethe II, Frederik e Christian. Mary evidentemente aspetterà fuori, ma sarà l’ultima volta. La firma della regina sull’atto di abdicazione è l’atto che segna il passaggio dei poteri, in quel momento il Principe Ereditario diventerà Re Frederik X. La cerimonia durerà pochi minuti; alle 14.15 Margrethe rientrerà nella residenza di Amalienborg, mentre alle 14.30 i nuovi sovrani offriranno un piccolo ricevimento per selezionatissimi ospiti.

Ore 15.00 il nuovo Re uscirà sul balcone di Christiansborg, dove sarà proclamato dal Primo Ministro Mette Frederiksen, pronuncerà il suo primo discorso al Paese e rivelerà il motto che ha scelto per il suo regno.

Alle 15.10 salve di cannone saranno sparate in onore del nuovo sovrano, mentre lo stendardo reale verrà ammainato dalla residenza di Margrethe.

Ore 15.30 i nuovi sovrani rientreranno ad Amalienborg, questa volta la carrozza e la scorta degli Ussari a cavallo toccherà a loro.

Ore 17.00 ad Amalienborg le insegne reali saranno trasferite dal palazzo di Christian IX, residenza di Margrethe, a quello di Frederik VIII, residenza dei nuovi sovrani.

Il giorno dopo, lunedì 15 alle ore 10.00, i sovrani saranno in Parlamento, dove il presidente e il Primo Ministro terranno un discorso.

La domenica seguente, 21 gennaio, la famiglia reale parteciperà ad una cerimonia religiosa nella cattedrale di Aarhus.

E sarà l’inizio di una nuova era.

(penso sarà possibile seguire il tutto in streaming, stay tuned per ulteriori informazioni)

– 9

Mancano nove giorni al passaggio di testimone sul trono danese, e la mia impressione è che l’anziana regina non sia mai stata così popolare.

Ieri la sovrana ha, per l’ultima volta da monarca regnante, viaggiato sulla carrozza d’oro di Christian VIII da Amalienborg – il complesso di edifici dove risiede la famiglia reale – a Christiansborg, dove ha sede il governo. Avvolta in una delle sue pellicce, nella citta innevata, la scena sembrava veramente la sintesi della fine di un’epoca.

(Ph: Keld Navntoft Ritzau/Scanpix)

Dopo la grand soirée del primo giorno dell’anno altri due ricevimenti sono seguiti: il 3 e il 4 gennaio, per incontrare tutte le autorità del Paese, dagli alti ranghi militari al corpo diplomatico accreditato in Danimarca. Appuntamenti tradizionali che quest’anno sicuramente saranno stati l’occasione per Margrethe II di accomiatarsi. La regina abdica, viva il re.

(Ph: Keld Navntoft Ritzau/Scanpix)

Quanto a domenica 14, giorno scelto per l’abdicazione, è stato diffuso lo stringatissimo programma: alle ore 14.00 il Consiglio di Stato si riunirà a Christiansborg; qui Margrethe II firmerà il documento di abdicazione in favore del figlio. Alle 15.00 il Primo Ministro Mette Frederiksen proclamerà Re Frederik X al balcone del palazzo. Alle 17.00 la scena si sposterà nel complesso di Amalienborg: qui gli stendardi reali verranno trasferiti dal palazzo di Christian IX, residenza di Margrethe, a quello di Frederik VIII, dove abita il nuovo sovrano con la famiglia. Al momento non ci sono altre notizie; non sappiamo dunque se ad esempio i nuovi regnanti faranno un giro per le vie della capitale con conseguente bagno di folla. Intanto lunedì 8 si festeggia il tredicesimo compleanno dei gemelli Vincent e Josephine, figli minori di Frederik e Mary.

E per quelli che se lo stanno chiedendo, ricordo che i sovrani danesi per tradizione si chiamano alternativamente Christian e Frederik, e l’uso è così radicato che quando è toccato a Margrethe ha chiamato il figlio Frederik come suo padre, in modo che il ritmo uno sì/uno no fosse rispettato. Mary invece sarà la prima regina ad essere nata in terra d’Australia: ha infatti visto la luce in Tasmania il 5 febbraio 1972. Chissà se il suo compleanno sarà l’occasione per un primo gala da sovrana. Sarà poi anche interessante capire chi rappresenterà nei vari eventi la Corona, dato che al momento in pista ci sono solo i futuri sovrani, vedremo!

La foto del giorno – Nuovo anno, nuovo corso

Ecco i protagonisti del giorno, e pure dell’anno. Questa sera la tradizionale cena di capodanno a Copenaghen si trasforma nel palcoscenico su cui va in scena l’ultima serata di gala di Margrethe come monarca e di Frederik e Mary come principi ereditari; tra due settimane lui sarà Sua Maestà il Re, lei Sua Maestà la Regina, mentre la sovrana, a quel punto ex, manterrà titolo e predicato, diventando Sua Maestà la Regina Margrethe.

(Ph: Jesper Sunesen)

Poco prima delle otto arriva l’auto con i futuri sovrani. Sotto una pioggia fastidiosa scende il futuro Frederik X in alta uniforme, la futura Queen Consort al suo fianco. Per una delle serate più importanti della sua vita Mary si è infilata di nuovo in un abito spesso indossato in questa occasione: in velluto rosso rubino, creato dalla danese Birgit Hallstein e rimaneggiato più volte. Perfetto con la splendida parure di rubini (Happy RubYear!), perfetto per i suoi colori e tra l’altro, come tutte le sfumature del bordeaux, pazzescamente di moda quest’anno. Soprattutto perfetto per non sembrare troppo overdressed con qualcosa nuova di pacca che urlasse soddisfazione; qui il messaggio è: tutto nella norma, tutto scorre. Geniale, brava, il suo regno ci darà molte soddisfazioni.

Per la cronaca, anche la regina uscente Margrethe ha riproposto un abito già indossato: quello color corallo che le abbiamo visto più di una volta, ad esempio alla cena di gala per il diciottesimo compleanno del nipote Christian (Royal chic shock e boh – Birthday gala edition); stessa tiara, quella di perle poirée, con la più importante collana en parure e naturalmente le insegne del suo rango, trattandosi di ricevimento ufficiale. Ora vedremo quali diademi potrà indossare Mary, Lady Violet trattiene a stento la sua curiosità.

Per quanto riguarda la cerimonia, più che di una incoronazione à la Charles dovrebbe trattarsi di una proclamazione, vedremo i dettagli nei prossimi giorni.

Il 2024 non poteva iniziare in modo migliore!

Breaking News! – Un nuovo Re

Nel tradizionale discorso di capodanno, la regina Marghrethe II di Danimarca ha appena annunciato che il prossimo 14 gennaio, al compimento del suo cinquantaduesimo anno sul trono, abdicherà in favore del figlio Frederik.

(Ph: Keld Navntoft Ritzau/Scanpix)

Qualcosa mi dice che ne parleremo molto, certo che il 2024 non è ancora arrivato ed è già pieno di notizie!

Auguri, buona fine e miglior principio, e restate vicini al sofà di Lady Violet, che avremo un sacco da chiacchierare.