La foto del giorno – 30 novembre

Oggi si festeggia Sant’Andrea, che oltre ad essere il nome preferito di Lady Violet è anche (soprattutto?) il patrono della Scozia. E qual è la prima cosa che ci viene in mente pensando alla Scozia? Ma il tartan, of course! victoria_tartan_dresses Anche se nelle Highland la produzione di tessuti originali con particolari tramature è molto antica, i coloratissimi tartan come li conosciamo noi sono abbastanza recenti, quindi scordatevi l’idea di Braveheart William Wallace con le gambe muscolose messe in evidenza dal gonnellino scozzese. Per vedere il tartan moderno percorrere le Highlands bisogna aspettare il ‘600, quando identificava non le singole famiglie – o clan – ma le diverse regioni del paese. Dopo la battaglia di Culloden del 1746 il governo britannico ne vieta l’uso come simbolo della rivolta scozzese, ma dal 1765 torna e caratterizza le divise degli Highland Regiments.

Il legame reale col tartan inizia nel 1822, quando re George IV, primo sovrano in un paio di secoli, visita la Scozia. Il tour viene organizzato dal più noto cantore delle Highlands, l’autore di Ivanhoe Sir Walter Scott che convince il re a indossare un kilt. Dopo di lui Queen Victoria s’innamora della Scozia e fa erigere Balmoral Castle (dove ancora oggi la Royal Family trascorre le vacanze estive) arredandone le sale coi tessuti tipici. La regina indossa indossa regolarmente il tartan (in lana o in seta, come negli abiti della foto), e così fa il Principe Consorte, che partecipa alla creazione del Balmoral tartan, il cui indosso è riservato alla famiglia reale e al suonatore di cornamusa personale di Her Majesty. Sì, perché quando la Regina è in Scozia viene svegliata dal meraviglioso canto di una cornamusa suonata solo per lei.

(Ph. dal web)

La foto del giorno – 29 novembre

Visita dei Duchi di Cambridge a Leicester, dove tra le altre cose hanno portato dei fiori sul luogo dove un mese fa il presidente della locale squadra di calcio ha perso la vita insieme con altre quattro persone per lo schianto dell’elicottero su cui viaggiavano. cambridges in leicesterLa duchessa a tratti è apparsa stanca e con il viso segnato, anche se molto graziosa in un cappottino bianco e nero di Catherine Walker con le décolletées di Tod’s che le abbiamo già visto e una borsa nera di Aspinal of London (nella foto non la porta ma ce l’aveva, giuro!). Notizia non particolarmente eccitante, ne convengo, se non fosse per due dettagli che vi potete godere nel video qui sotto. Il primo riguarda il nastro di velluto che le trattiene la coda di cavallo, uno dei trend più chic di stagione, che ha il pregio di poter essere replicato da chiunque, e con una spesa minima. Il secondo è ancora più cool: la futura regina si imbatte in una signora del pubblico, che dichiara di essere italiana (secondo le cronache si chiamerebbe Debbie, tipico nome italico frequente nei nostri borghi almeno quanto Concetta e Teresa). La nostra connazionale le chiede di dire qualcosa nella nostra bella lingua e Catherine – che in gioventù ha studiato per alcuni mesi Storia dell’Arte a Firenze – con sprezzo del pericolo se ne esce addirittura con un ciao! A dire il vero precisa subito di essere una schiappa nelle lingue straniere, ma io mi sento di rassicurarla: impari a dire mamma, pizza e amore mio e potrà dire di conoscere i fondamentali.

(Ph. Getty Images)

https://www.msn.com/it-it/video/amici/sorpresa-a-leicester-kate-parla-italiano-la-risposta-inattesa-alla-fan/vi-BBQeYjN

A Royal Calendar – 29 novembre 1832

Alcuni anni fa uscì un delizioso libro, La Sovrana Lettrice (Alan Bennett, ed. Adelphi);  quella di cui noi oggi celebriamo la nascita fu invece una sovrana scrittrice. louisa-may-alcott1 Louisa May Alcott ha raccontato il mondo femminile come poche altre, ha insegnato a ogni donna ad amare la propria unicità, e se noi ragazze moderne siamo così un po’ lo dobbiamo anche a lei, che fu modernissima. Naturalmente scriveva benissimo, e per raccontarla ci vuole qualcuno che scriva altrettanto bene, per cui oggi Lady Violet chiede aiuto alla sua amica Meri Pop, perché perdersi la delizia di questo ricordo sarebbe un peccato.

Buona lettura!

http://www.supercalifragili.com/?p=19470&fbclid=IwAR2cb6YHVyWQCrn1DnQnUKN586GENsFowb6jJlgH1iJwj9fuzj0S6UYrdPA

La foto del giorno – 28 novembre

È la solita storia, lei incinta a casa col pancione e le caviglie gonfie (che magari in questo caso non saranno gonfissime, visto quant’è sottile il modello base) lui in giro a fare commedia con gli amici. harry zambia Scherzi a parte, mentre la duchessa di Sussex si riposa a Londra, coccolata da mamma Doria, il duca è volato in Zambia – dove tre settimane fa erano stati in tour anche Charles e Camilla – per una breve visita dedicata ad alcuni progetti soggetti sociali. La possibilità che Harry fosse accompagnato dalla moglie del resto non è stata mai neanche ventilata, non solo perché sembra che Meghan risenta ancora della stanchezza del lungo e faticoso viaggio in Oceania, ma anche per la presenza nel paese africano del virus Zika, molto pericoloso in gravidanza. E poi ora bisogna pensare al royal baby in arrivo; la futura mamma si sarà data al tricot?

A Royal Calendar – 27 novembre 2017

Ricordate queste foto? Era solo un anno fa. Durante questi dodici mesi… harry meghan engagement announcement … Prince Charles ha avuto un sacco da fare, annunciare, festeggiare… harry meghan engagement 2 … noi abbiamo commentato (soprattutto Lady Violet) la scelta non sempre felice delle mise… harry meghan engagement 1 … criticato quasi sempre l’hairstyling o meglio, la sua assenza (ancora Lady Violet)… harry meghan engagement ring … ammirato l’anello di diamanti, quanto mai ricco di significati romantici (il diamante centrale che viene dal Botswana, luogo del primo viaggio insieme) e simbolici (le due pietre laterali appartenute a mamma Diana)… harry meghan engagement 3 … e soprattutto sperato che il bambino annichilito dal dolore dietro il feretro della madre abbia finalmente trovato la felicità. E come si dice in questi casi the best is yet to come!

(Ph. Getty Images; dal web)

La foto del giorno – 27 novembre

La foto del giorno – 26 novembre

Sta terminando il weekend del Black Friday, e per fare spese avete ancora qualche ora, dato che oggi sarebbe il Cyber Monday, ma di fatto molti negozi mantengono le offerte fino a stasera, online e/o in store. Come per tutti i saldi però i migliori affari si fanno all’inizio, ed è quello che deve aver pensato la Reina Letizia che, accompagnata dalla su stylist Eva Fernández, è stata beccata dalla rivista ¡Hola! mentre visitava un po’ di boutiques madrilene venerdì mattina, proprio all’orario di apertura. reina-letizia black friday Ignoriamo se e cosa Letizia abbia acquistato, speriamo caldamente in un cappotto della sua misura, o almeno in un adeguato servizio di sartoria che aggiusti la lunghezza della manica, perché si sa, con l’oversize è sempre in agguato l’effetto Scaramacai (per gli under fifties: un pagliaccio televisivo di grande popolarità ed abiti sgargianti, ma siccome la tivvù era in bianco e nero se ne notavano solo le misure eccessive).

E voi? A quale categoria blackfridayana appartenete?
a) aspetto questa data tutto l’anno
b) ho fatto shopping per Natale/per me
c) ho dato un’occhiata ma non ho trovato nulla di interessante
d) è la solita americanata, è tutta una fregatura
e) nun ciò ‘na lira/euro

Royal chic shock e boh – Novembre 2018

Settimana ricca di eventi royal, siete pronti? Si comincia!

Monaco monaco gala festa 2018 Lunedì 19 novembre il Principato di Monaco ha celebrato la sua festa nazionale. Della cerimonia mattutina, nel cortile del Palazzo del Principe e poi in cattedrale abbiamo già parlato ( Monaco, Fête Nationale ); i festeggiamenti sono continuati in serata, al Grimaldi Forum, dove la Famille Princière ha assistito nalla Salle des Princes all’opera Samson et Dalila di Camille Saint Saëns. Dall’espressione del viso evidentemente la principessa Charlène non vede di assistere allo spettacolo, forte del fatto che la fida maison Akris stavolta l’ha vestita veramente da regina di cuori. Quella delle carte francesi naturalmente, d’altronde il principato non deve gran parte delle sue fortune al BlackJack? shock. Caroline in rosso Stella McCartney (se vi ricorda qualcosa leggete oltre) con guanti bianchi in perfetto pendant con la fascia dell’ordine di San Carlo. chic. In beige rosato firmato Armani Privé Beatrice, peccato che il colore sia lo stesso dell’abito delle figuranti. chic, ma moderazione col beige sennò, come dice un’amica mia, diventi un Plasmon.

Se la mise di Caroline vi ha ricordato qualcosa, ecco cos’era. Stesso abito, simile silouhette; nonostante i quindici anni di differenza che ci sono – e si vedono – io preferisco Caroline, dotata di uno chic naturale che Letizia non ha. E non ho neanche citato le scarpe: sandali neri Louboutin per l’una, peeptoe rosse in faille col solito plateau (del solito Magrit) per l’altra.

Belgio

Macron-Mathilde-2

(Ph. Palais Royal)

Avevamo lasciato i sovrani ricevere i Macron in visita, con Mathilde penalizzata da un Dior rosso che le allargava i fianchi a dismisura e Brigitte in grigio, grintosa e chic ( La foto del giorno – 19 novembre ). Alla serata di gala la regina si è presa la rivincita con un sontuoso abito in velluto bordeaux con splendida scollatura (Giorgio Armani Privé), non mi piace granché la fascia scesa oltre la spalla ma non si può avere tutto, e in fin dei conti quella è la Légion d’honneur, parbleu! La tiara si vede poco ma c’è: è il bandeau delle Nine Provinces. chic. Brigitte ripropone un modello simile a uno bianco già indossato precedentemente, che continua a non piacermi. Lei è un po’ sproporzionata: corpo molto sottile e privo di curve, testa (o pettinatura) più abbondante, e questi abiti così rigorosi e punitivi accentuano tali caratteristiche. E confesso, da lontano quelle paillettes color platino/argento/piombo o quello che è sul nero mi danno un po’ l’idea di un paramento funerario. Insomma, boh. Menzione di disonore senza appello per Monsieur le Président, che indossa un orrendo frac con giacca da tight; che sia un gesto politico, la protesta dei sarti Francia? shock.

Regno Unito

Data l’aria che tira mi sottraggo alla sfida del bordeaux, colore indossato da entrambe le duchesse cognate perché Meghan questa settimana ha offerto uno spunto ulteriore. È arrivata al London Palladium, storico teatro del West End, per la Royal Variety Performance con una gonna così lunga che deve aver raccattato acqua da ogni pozzanghera, completata da un bustier che imbusta ciò che al momento sarebbe meglio non imbustare (ma l’importante è che sia a suo agio), con l’aggiunta di spalline più cinturina che danno al tutto l’aspetto di un grembiule da barbecue. Va bene che ama cucinare, ma così è troppo! shock. Catherine invece giovedì è andata in visita  un laboratorio di neuroscienze con un tailleurino dalla gonna troppo corta, troppo danzante, troppo girlie. Non che le stia male, ma trovo che l’abbinamento col nero sia intristente, e le décolletées con la mini no dai, non si portano più da quarant’anni! boh.

Olanda

Maxima-Singapore day 1

(Ph. Getty Images)

Giovedì Máxima ha accolto la Presidente di Singapore Halimah Yacob, accompagnata dal marito: colore splendido, ma look pasticciatissimo a causa dello sciarpone sciattamente annodato al collo e sopratutto quell’abito di chiffon che svolazza istericamente sotto il cappotto (ma non faceva freddo?). Quasi meglio il paraorecchie. shock.

Le cose sono cambiate parecchio la sera, al gala dinner; abito monospalla di Claes Iversen (il cinturone non vi ricorda per caso il pardessus indossato a Londra?) il cui profondo color magenta è illuminato da parte della Ruby Peacock Parure: c’è la tiara naturalmente (pensate che il pavone si stacca e può essere indossato come aigrette), e anche la grande broche; manca invece il collier, però ci sono gli orecchini di un’altra importantissima parure olandese: la Mellerio Ruby. Ma quanto stanno bene i rubini sul rosso? chic.

Maxima-Singapore Rutte

(Ph. ANP)

Il giorno seguente ricevimento dal Primo Ministro Rutte e commiato dagli ospiti. Doveva essere un impegno relativamente informale, se Máxima si è presentata in tuta, pur firmata Etro. Lei ha sicuramente l’altezza per indossare una cosa del genere, ma è fondamentale conoscere la tappezzeria della sala, pena passare dalla fantasia etnica al camouflage. boh. (Voi però ora prendete la scusa che la porta pure la regina d’Olanda, e non scendete col cane in tuta. La tuta di felpa è off limits, sempre, a meno che non dobbiate svuotare la soffitta).

La foto del giorno – 25 novembre

I piedini infilati in queste scarpette rosse appartengono a una deliziosa, amatissima principessina. charlotte red shoesNella giornata dedicata alla lotta contro la violenza di genere penso a lei (e a tutte le bambine come lei – molte delle quali l’orco l’hanno già incontrato, e alcune non sono più qui a raccontarlo). Le auguro di non dover mai soffrire per la violenza dell’amato, che è molto democratica e non guarda in faccia nessuno, ma le auguro soprattutto di non doversi impegnare in questa battaglia, perché sogno che quando sarà grande questa strage sarà solo un brutto ricordo. Noi, che potremmo esserle madri, zie, nonne, non abbiamo ancora vinto, ma continuiamo a lottare, e non ci fermeremo. Mai.

Diamanti che vengono, diamanti che vanno. Soprattutto vanno.

Nel corso di una notte insonne Lady Violet cercava disperatamente di ricordarsi dove avesse potuto mettere un certo anello, di cui si sono perse le tracce da un po’ insieme a una certa scatolina di velluto verde contenente altre cosucce. Avendo perso la speranza di prendere sonno rapidamente, e ancor di più di rivedere presto i suddetti gingilli decideva di farsi nuovo un giretto sul web. E la prima notizia in cui si imbattè la svegliò definitivamente : martedì sera è scomparsa la celebre Portland Tiara. portland tiara Realizzata da Cartier nel 1902 su commissione del VI Duca di Portland, la tiara fu creata in occasione dell’incoronazione di Re Edward VII; la duchessa consorte, Winifred, era una delle quattro ladies incaricate di reggere il baldacchino sulla testa della Regina Alexandra (nell’opera di Laurits Tuxen è la prima sulla sinistra). Alexandra_at_the_Coronation_of_Edward_VII Un gioiello di grande importanza, perfetto per le acconciature alte di primo ‘900: una serie di volute di diamanti che si susseguono in forme circolari con al centro diamanti briolette o taglio cuscino, tra cui il famoso diamante Portland.

Estinto il ramo principale della famiglia, molti gioielli furono venduti nel 2010. Il diadema si era salvato (allora) ed era in mostra nel Nottinghamshire – a Welbeck Estate – pezzo clou della Portland Collection Gallery che è parte della Harley Gallery, fondata nel 1978 dalla nuora di Winifred, Ivy (che a sua volta lo aveva indossato all’incoronazione di Elizabeth II nel ’53). Insieme alla tiara è stata rubata una grossa spilla, che dalla foto diffusa dalla polizia sembra un dévant de corsage.

I ladri sono arrivati a bordo di una Audi S5 color argento, e hanno sottratto i due gioielli tra le 21.45 e le 22.00 di martedì scorso, riuscendo a dileguarsi nonostante la sirena del sistema d’allarme. L’auto è stata ritrovata bruciata poco lontano. Il timore è che la tiara possa venire smontata e le pietre vendute singolarmente, sarebbe una grande perdita non solo per la storia della gioielleria, ma un po’ anche per quella del paese.

(per l’anello di Lady Violet invece si spera basti invocazione a Sant’Antonio)