Settimana ricca di eventi royal, siete pronti? Si comincia!
Monaco
Lunedì 19 novembre il Principato di Monaco ha celebrato la sua festa nazionale. Della cerimonia mattutina, nel cortile del Palazzo del Principe e poi in cattedrale abbiamo già parlato ( Monaco, Fête Nationale ); i festeggiamenti sono continuati in serata, al Grimaldi Forum, dove la Famille Princière ha assistito nalla Salle des Princes all’opera Samson et Dalila di Camille Saint Saëns. Dall’espressione del viso evidentemente la principessa Charlène non vede di assistere allo spettacolo, forte del fatto che la fida maison Akris stavolta l’ha vestita veramente da regina di cuori. Quella delle carte francesi naturalmente, d’altronde il principato non deve gran parte delle sue fortune al BlackJack? shock. Caroline in rosso Stella McCartney (se vi ricorda qualcosa leggete oltre) con guanti bianchi in perfetto pendant con la fascia dell’ordine di San Carlo. chic. In beige rosato firmato Armani Privé Beatrice, peccato che il colore sia lo stesso dell’abito delle figuranti. chic, ma moderazione col beige sennò, come dice un’amica mia, diventi un Plasmon.
Se la mise di Caroline vi ha ricordato qualcosa, ecco cos’era. Stesso abito, simile silouhette; nonostante i quindici anni di differenza che ci sono – e si vedono – io preferisco Caroline, dotata di uno chic naturale che Letizia non ha. E non ho neanche citato le scarpe: sandali neri Louboutin per l’una, peeptoe rosse in faille col solito plateau (del solito Magrit) per l’altra.
Belgio

(Ph. Palais Royal)
Avevamo lasciato i sovrani ricevere i Macron in visita, con Mathilde penalizzata da un Dior rosso che le allargava i fianchi a dismisura e Brigitte in grigio, grintosa e chic ( La foto del giorno – 19 novembre ). Alla serata di gala la regina si è presa la rivincita con un sontuoso abito in velluto bordeaux con splendida scollatura (Giorgio Armani Privé), non mi piace granché la fascia scesa oltre la spalla ma non si può avere tutto, e in fin dei conti quella è la Légion d’honneur, parbleu! La tiara si vede poco ma c’è: è il bandeau delle Nine Provinces. chic. Brigitte ripropone un modello simile a uno bianco già indossato precedentemente, che continua a non piacermi. Lei è un po’ sproporzionata: corpo molto sottile e privo di curve, testa (o pettinatura) più abbondante, e questi abiti così rigorosi e punitivi accentuano tali caratteristiche. E confesso, da lontano quelle paillettes color platino/argento/piombo o quello che è sul nero mi danno un po’ l’idea di un paramento funerario. Insomma, boh. Menzione di disonore senza appello per Monsieur le Président, che indossa un orrendo frac con giacca da tight; che sia un gesto politico, la protesta dei sarti Francia? shock.
Regno Unito
(Ph. Getty Images)
Data l’aria che tira mi sottraggo alla sfida del bordeaux, colore indossato da entrambe le duchesse cognate perché Meghan questa settimana ha offerto uno spunto ulteriore. È arrivata al London Palladium, storico teatro del West End, per la Royal Variety Performance con una gonna così lunga che deve aver raccattato acqua da ogni pozzanghera, completata da un bustier che imbusta ciò che al momento sarebbe meglio non imbustare (ma l’importante è che sia a suo agio), con l’aggiunta di spalline più cinturina che danno al tutto l’aspetto di un grembiule da barbecue. Va bene che ama cucinare, ma così è troppo! shock. Catherine invece giovedì è andata in visita un laboratorio di neuroscienze con un tailleurino dalla gonna troppo corta, troppo danzante, troppo girlie. Non che le stia male, ma trovo che l’abbinamento col nero sia intristente, e le décolletées con la mini no dai, non si portano più da quarant’anni! boh.
Olanda

(Ph. Getty Images)
Giovedì Máxima ha accolto la Presidente di Singapore Halimah Yacob, accompagnata dal marito: colore splendido, ma look pasticciatissimo a causa dello sciarpone sciattamente annodato al collo e sopratutto quell’abito di chiffon che svolazza istericamente sotto il cappotto (ma non faceva freddo?). Quasi meglio il paraorecchie. shock.
(Ph. Getty Images)
(Ph. Getty Images)
Le cose sono cambiate parecchio la sera, al gala dinner; abito monospalla di Claes Iversen (il cinturone non vi ricorda per caso il pardessus indossato a Londra?) il cui profondo color magenta è illuminato da parte della Ruby Peacock Parure: c’è la tiara naturalmente (pensate che il pavone si stacca e può essere indossato come aigrette), e anche la grande broche; manca invece il collier, però ci sono gli orecchini di un’altra importantissima parure olandese: la Mellerio Ruby. Ma quanto stanno bene i rubini sul rosso? chic.

(Ph. ANP)
Il giorno seguente ricevimento dal Primo Ministro Rutte e commiato dagli ospiti. Doveva essere un impegno relativamente informale, se Máxima si è presentata in tuta, pur firmata Etro. Lei ha sicuramente l’altezza per indossare una cosa del genere, ma è fondamentale conoscere la tappezzeria della sala, pena passare dalla fantasia etnica al camouflage. boh. (Voi però ora prendete la scusa che la porta pure la regina d’Olanda, e non scendete col cane in tuta. La tuta di felpa è off limits, sempre, a meno che non dobbiate svuotare la soffitta).
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