La foto del giorno, anzi il video

Dedicate cinque minuti di questo sabato piovoso di primavera alla visione del video sul weekend dell’incoronazione appena pubblicato dai Principi di Galles.

Approfittate dell’occasione per notare qualche dettaglio che magari vi era sfuggito, per sbirciare un po’ dietro le quinte (si intravvede qualcosa della loro residenza di Kensington Palace). Ma soprattutto regalatevi la possibilità di dare un’occhiata alla monarchia britannica come sarà negli anni a venire, con un vestito moderno, sempre pop, molto cool, ancora più glamour, e non piuttosto cinematografico,. A me il video è piaciuto, l’ho trovato divertente e soprattutto istruttivo, spero che anche voi possiate gradirlo. Loro sono pronti, anzi già in cammino.

Trovate il video intero qui https://t.co/qesQ6ICcuj

Coronation attire, gli abiti dell’incoronazione – Ladies

Dopo aver analizzato gli abiti maschili per l’incoronazione (Coronation attire, gli abiti dell’incoronazione – Gentlemen) passiamo ad occuparci delle signore della più ristretta cerchia reale. Camilla, coprotagonista della giornata, indossava come annunciato un abito creato per lei da Bruce Oldfield in peau de soie, un raso opaco in pura seta.

Un modello con scollatura a V e maniche lunghe, con un sopragonna da cui parte un breve strascico, con un un inserto sulle spalle (che a dire il vero ricorda un po’ gli spallacci di uno zaino). L’aspetto più interessante è naturalmente la ricca decorazione a ricami in oro e argento in elegante equilibrio. Quelli in oro, all’orlo ai polsi e sulle spalle, raffigurano i fiori simbolo dei quattro paesi che formano il regno: la rosa inglese, il cardo scozzese, il narciso gallese e il trifoglio nordirlandese.

Nella parte centrale della gonna, al di sopra dell’orlo, fanno bella mostra di sé due animaletti, la cui presenza ha mandato in brodo di giuggiole ogni canaro del globo terracqueo: sono Beth e Bluebell, i due amatissimi Jack Russell presi al canile di cui la regina ha il patronage: il Battersea Dogs and Cats Home.

I ricami in argento sono più piccoli e delicati, in forma di ghirlande stilizzate con i fiori della campagna inglese tanto amata da entrambi i sovrani. Nascosti tra le volute anche cinque nomi: Tom Laura Eliza Freddy Gus Lola e Louis. Sono quelli dei due figli e dei cinque nipoti; Eliza è stata una delle damigelle al matrimonio dei Principi di Galles, mentre i tre maschi hanno aiutato la nonna durante l’incoronazione reggendole il mantello.

Quello cremisi indossato all’arrivo, detto Robe of State, è lo stesso usato da Queen Elizabeth per raggiungere Westminster Abbey, dove sarebbe stata incoronata; mentre al termine della cerimonia Camilla ha indossato un altro mantello, questa volta in velluto viola – detto Robe of Estate – creato appositamente per lei da Ede and Ravenscroft e ricamato dal Royal School of Needlework, altro patronage della regina.

(Ph: Hugo Burnand)

Oltre al monogramma di Camilla i ricami rappresentano fiori scelti per il particolare significato, come l’alchemilla, il suo preferito, che simboleggia amore e consolazione o il fiordaliso, simbolo di amore e tenerezza ma anche dotato della fondamentale capacità di attrarre api farfalle e altri insetti impollinatori; quelli stessi che compaiono per la prima volta in un ricamo di questa importanza. Non mancano il delphinium che oltre ad essere il fiore di luglio, mese di nascita della regina è anche il preferito di Charles, e il mughetto, omaggio a Queen Elizabeth che lo amava particolarmente; .

Al collo di Camilla brillavano gli enormi diamanti del Coronation Necklace, creato per Queen Victoria nel 1858 e da allora indossato da ogni regina, fosse monarca o consorte, il giorno dell’incoronazione. Quanto alla corona, una volta deciso di evitare quella indossata dalla Queen Mother per le possibili polemiche legate alla presenza del diamante Koo-i noor, considerato simbolo del passato coloniale, si è preferita quella della Queen Mary, rimuovendo quattro degli otto archi e aggiungendo i diamanti Cullinan III IV e V, parte della collezione privata di Queen Elizabeth, che tanto spesso ha indossato come spille.

Ad assistere la regina nella complessa liturgia le sue due Companions, la sorella Annabel Elliott – il cui nipotino Arthur è stato il quarto paggio di Camilla – e l’amica Lady Lansdowne (la signora con la grande spilla). A me sono piaciute molto, e mi è piaciuto particolarmente che vestissero abiti nello stile di quelli che Camilla indossa di solito; infatti sono stati creati dalla sua couturière di fiducia, Fiona Clare. Se poi vi state domandando come mai i suoi paggi avessero uniformi differenti, Lady Violet ha pronta la risposta: sono quelle dei reggimenti di cui la sovrana è Colonel-in-chief: i Grenadier Guards (con la giubba rossa) e i Rifles.

(Ph: Yui Mok – WPA POOL/Getty)

Fermiamo solo un momento la dissertazione sugli abiti; osservate le espressioni dei fratelli e della sorella del re al suo ingresso, e traete le vostre conclusioni.

Le working royals, cioè le signore che lavorano per la corona ricevendo un appannaggio, non indossavano tiara mettendo fine a un’altra lunghissima querelle che ipotizzava ne sarebbero state prive per lasciar brillare solo Camilla; la quale peraltro è arrivata a sua volta a capo scoperto e così è rimasta fin quasi alla fine, quando è stata rapidamente incoronata. Al posto della tiara le royal ladies indossavano un cerchietto con foglie, fiori, perline, cristalli e minutaglia varia. Diciamo che sulla settantaseienne Duchessa di Gloucester l’effetto era un po’ troppo girlie, e infatti la cugina Principessa Alexandra di Kent deve essersi rifiutata, e si è presentata fresca di parrucchiere e a testa nuda.

La Princess Royal ha dribblato il rischio assumendo il ruolo di Gold-Stick-in-Waiting, antica figura di provata lealtà a guardia del sovrano. Infatti Anne, indossata l’uniforme di gala dei Blues and Royals, ha cavalcato dietro la carrozza che trasportava fratello e cognata beccandosi un’acquazzone, cosa che avrà sicuramente preferito ai fiori in testa. Nell’abbazia ha aggiunto il mantello di velluto verde dello scozzese Order of the Thistle, e ha confessato lei stessa il sollievo per non dover pensare a cosa indossare.

La Duchessa di Edimburgo invece il cerchietto se l’è messo, asimmetrico, opera di Jane Taylor, composto da foglie di raso e cristalli Swarovski con piccoli elementi in argento. Sophie non ha pescato nei forzieri reali, ma ha indossato gioielli che immagino di sua proprietà: orecchini in diamanti e zaffiri con bracciale en pendant della maison londinese Graff, famosa per la qualità delle sue pietre.

(Ph: Instagram @jtmillinery)

Sotto il mantello la duchessa indossa una creazione couture di Suzannah London: un abito in seta avorio con un breve strascico che, come la parte alta del corpino, è ricamato in punto irlandese ad opera di Jenny King Embrodery. Il soggetto, i fiori della campagna inglese ispirati al lavoro della ceramista Rachel Dein.

(Ph: Suzannah London)

Personalmente lo trovo un po’ carico, ma francamente chi si è mai vestita per un’incoronazione? E poi Sophie, con la sua grazia, indossa bene quasi tutto.

In questa fotografia si apprezzano meglio gli abiti delle signore e, cerchietto a parte, questa volta ho trovato molto elegante la Duchessa di Gloucester, con un abito di linea semplice con collo montante e quelli sembrano bottoni. Sembrano, perché in effetti sono tre spille di diamanti, eredità di Queen Mary. Al collo una favolosa doppia rivière di grossi diamanti eredità della suocera Alice, da cui pende una croce, anch’essa di diamanti, anch’essa eredità di Queen Mary. Ah, la fortuna di avere avuto una nonna innamorata dei gioielli, la mia era terziaria francescana…

Come accade spesso, se non sempre, ad attirare gran parte dell’attenzione è stata però la Principessa di Galles. Per lei un abito Alexander McQueen che ha causato un piccolo giallo: mentre nella foto ufficiale a Buckingham Palace lo scollo appare una V che si arrotonda verso le spalle, durante la cerimonia sembra invece un semplice girocollo. L’arcano è stato svelato da Alastair Bruce, illustre commentatore di Sky: durante la cerimonia, e fino al saluto sul balcone, l’abito era completato da una mantellina per proteggerlo dal peso del cordone e dal collare del Royal Victoria Order. L’ipotesi è suffragata dal fatto che tra l’affaccio al balcone e il ritratto ufficiale sono passati pochi minuti, non sufficienti a cambiare vestito – come pure ipotizzato – ma abbastanza per rimuovere la mantellina e indossare il collier, il favoloso Festoon Necklace, fatto realizzare nel 1950 da King George VI per la giovane figlia Elizabeth.

Alle orecchie di Catherine gli orecchini in diamanti e perle appartenuti a Diana; non credo assolutamente che volesse evocare la presenza della defunta principessa, penso al limite sia gesto di affetto verso il marito.

L’abito, in seta avorio, è decorato allo scollo (compresa la mantellina) ai polsi e all’orlo da un ricco ricamo in argento che come per Camilla rappresenta i quattro fiori simbolo del regno – rosa, cardo, narciso e trifoglio – in fondo è o non è la futura regina? Sul capo né tiara né coroncina di fiori, ma anche lei come Sophie un cerchietto di foglie con argento e cristalli, anche se più d’impatto: il ranking si vede anche in questi dettagli. A me ha ricordato il quadro di Jacques-Louis David che ritrae l’incoronazione di Napoleone – sarebbe il colmo! – ma potrebbe essere anche ispirato alle damigelle delle matrimonio della defunta Regina, o a un ritratto della giovane Queen Victoria. La cosa interessante è che Sarah Burton, fashion director di Alexander McQueen lo ha realizzato in collaborazione con la modista Jess Collett, e lei ha iniziato la sua attività 25 anni fa grazie a un prestito del Prince’s Trust. Alla fine tutto torna.

Anche l’incolpevole Charlotte è stata abbigliata con abito, mantello più mantellina in seta avorio, e dagli stessi stilisti della madre: Alexander McQueen e Jess Collett per il cerchietto. Deliziosa as usual, ma il tutto mi fa un po’ effetto orfanella.

La mattina dopo l’incoronazione sulla tomba del milite ignoto – che come sapete si trova sul pavimento all’ingresso di Westminster Abbey – su incarico della Regina è stato deposto un bouquet. Non uno qualunque, lo stesso che portava Elizabeth Il il 2 giugno 1953, quando fu lei ad essere incoronata. Come dicevamo, cose così le fanno solo loro, e solo loro le sanno fare.

La pratica rende perfetti

Chiunque abbia partecipato a una manifestazione come una parata militare (ok. immagino che tra voi non siano tantissimi) sa che perché tutto funzioni a puntino c’è bisogno di provare parecchio, e la prova finale è sempre in strada, sul luogo previsto per la manifestazione. Lady Violet partecipò in gioventù a una parata per la festa della Repubblica nel gruppo delle Infermiere Volontarie di Croce Rossa; fu un’esperienza molto divertente, a tratti surreale. La prova per le via della città si fa naturalmente di notte, ed ecco cosa succedeva nel centro di Londra alcune ore fa.

(Ph: James Manning/PA Wire)

Al centro della scena l’imponente, ingombrante e assai poco maneggevole Gold State Coach che verrà usata dopo l’incoronazione, quando Charles e Camilla torneranno a Buckingham Palace; per raggiungere Westminster Abbey i sovrani saliranno invece sulla Diamond Jubilee State Coach.

(Ph: Getty Images)

Realizzata in Australia per celebrare i 60 anni di regno di Queen Elizabeth è molto più confortevole dell’altra, con aria condizionata, finestrini elettrici, e un ottimo sistema di ammortizzazione (viaggiare in carrozza non è così piacevole come si potrebbe pensare, c’è bisogno di una certa pratica e di uno stomaco di ferro). La decorazione usa il linguaggio dei simboli ma con una certa sobrietà: sul tetto troneggia – mai termine fu più adatto – una corona intagliata nel legno di quercia della HMS Victory, vascello protagonista della battaglia di Trafalgar, che riportò in patria il corpo di Nelson. All’interno sono inseriti frammenti di materiali diversi dalla più disparata provenienza ma particolarmente significativi per la storia britannica; c’è anche un pezzetto del melo grazie al quale Sir Isaac Newton scoprì la legge di gravità (l’albero esiste ancora e si trova nel giardino di Woolsthorpe Manor, la sua residenza nel Lincolnshire).

(Ph: HM Queen Elizabeth II)

Il corteo reale partirà da Buckingham Palace alle 10.20 (11.20 in Italia), la cerimonia di incoronazione inizierà alle 11.00 (mezzogiorno da noi) e durerà un paio d’ore, poi King Charles III e Queen Camilla faranno il tragitto inverso, questa volta a bordo della Gold State Coach. La carrozza era stata commissionata per matrimonio e incoronazione di King George III, nel 1761, ma fu terminata solo l’anno seguente, per cui fece il suo debutto nel 1762, il giorno dell’opening of Parliament. A partire da quella di William IV nel 1831 è stata usata per tutte le incoronazioni.

Realizzata in legno ricoperto di foglia d’oro è caratterizzata da una ricchissima decorazione, opera di un team di artisti che spesso lavoravano insieme: il progetto è dell’architetto William Chambers, i pannelli dipinti con soggetti mitologici del pittore fiorentino Giovanni Battista Cipriani mentre le sculture di Joseph Wilton. Sul tetto della carrozza tre cherubini, simbolo di Inghilterra, Scozia e Irlanda, reggono alcune delle insegne regali (in inglese Regalia) usate durante l’incoronazione, compresa la St. Edward’s Crown. Accanto a ciascuna delle quattro ruote c’è la statua di un tritone, simbolo del potere imperiale del Paese, ottenuto grazie al dominio dei mari. I due tritoni davanti soffiano nella buccina, la conchiglia usata come tromba che è uno dei loro attributi, i due sul lato posteriore della carrozza reggono il tridente, come Poseidone.

A causa del suo peso – 4 tonnellate – ha bisogno di essere trainata da otto cavalli, e può comunque marciare solo a passo d’uomo.

La State Jubilee di tonnellate ne pesa 2,75, ed è trainata da 6 cavalli; in entrambi i casi saranno impiegati quelli della razza Windsor Grey. I cavalli viaggiano a coppie, ciascuna con un solo conducente, che monta il cavallo di sinistra. Credo che qualcuno me ne avesse chiesto la ragione durante i funerali di Her Majesty, ma nella frenesia del momento forse non ho risposto. La presenza di un postiglione solo per ogni coppia di cavalli è legata alla tradizione militare, soprattutto all’artiglieria a cavallo, quando uno dei due animali trasportava l’uomo e l’altro il materiale. Ovviamente il cavaliere è a sinistra perché è da quel lato che si monta in sella.

(Ph: James Whatling)

Soldati, cavalli e cavalieri non sono i soli a dover provare; oggi è toccato anche alla royal family: a Westminster Abbey sono arrivati il Re, i Principi di Galles con i tre figli (e l’espressione di Charlotte è tutto un programma). Non mancava la Regina con i suoi nipoti, che avranno il ruolo di paggi e reggeranno il suo manto, incarico che George svolgerà per il nonno.

(Ph: PA)

Il conto alla rovescia corre…

…e grazie per gli auguri!

Tramonta il sole sul compleanno di Charlotte, ora in Albione ci si concentra solo sull’incoronazione, cui ormai mancano poche ore. E mentre l’attesa sale – e il nervosismo pure, è notizia di questi minuti che nei pressi di Buckingham Palace è stato arrestato un uomo, dopo che si erano avvertite delle modeste esplosioni – i Principi di Galles pubblicano un’altra foto della figlia, per ringraziare dei tanti auguri ricevuti.

(Ph: Millie Pilkington)

Nella nuova fotografia, opera di Millie Pilkington, autrice anche degli scatti usati per il compleanno di Louis, una decina di giorni fa (Le foto del giorno – Louis & Co), la principessina abbraccia l’amato cocker spaniel, Orla, già comparso con lei in una delle fotografie per i sette anni (Le foto del giorno – Sette!). Il cane è arrivato dopo la morte di Lupo, il primo a entrare in famiglia poco dopo le nozze di William e Catherine, anche lui ritratto in varie foto, tra cui una delle prime con George appena nato.

Orla è la nipote di Lupo, figlia di sua sorella Luna, e proviene dall’allevamento di James Middleton, fratello di Catherine. Il nome Orla è la forma semplificata di un antico nome dell’Irlanda celtica, e vuol dire golden princess, principessa d’oro. Nome perfetto per il cane perfetto di una preziosa principessa.

Ultima piccola osservazione: gli occhi di Charlotte, che da piccolina sembravano azzurri, sono ora chiaramente nocciola come quelli dei fratelli. I famosi occhi blu di famiglia hanno saltato la generazione dei piccoli Wales.

Otto anni!

Ladies and gentlemen, ecco a voi Charlotte di Galles che oggi compie otto anni. La fotografia è di mamma Catherine, ma la faccia è tutta di papà William.

(Ph: HRH The Princess of Wales)

Qualche dente è assente giustificato, ma presto tornerà al suo posto. Quanto a Lady Violet, non vede l’ora di conoscere il ruolo che questa deliziosa signorina svolgerà sabato all’incoronazione del nonno. Non abbiamo dubbi che sarà perfetta: lo stile royal, quello è tutto della bisnonna. Happy birthday!

La foto del giorno – Gone but not forgotten

Scomparsa ma non dimenticata, per tutti sempre e solo The Queen, la Regina.

Oggi avrebbe compiuto 97 anni, invece questo è il primo compleanno senza di lei. Ricordata ovunque dalla Family e da quella grande famiglia composta da tutti coloro che l’hanno ammirata, apprezzata, guardata con simpatia o perfino – uso una parola forte – amata. Tanti gli omaggi pubblici e privati, ma il più bello è quello che le ha fatto Catherine, Principessa di Galles dal giorno in cui lei ha chiuso gli occhi. Fotografia scattata a Balmoral questa estate quando ormai, ora lo sappiamo, la vita si contava in giorni, in ore.

(Ph: HRH The Princess of Wales)

Elizabeth è seduta al centro di un divano capitonné verde salvia; alla sua destra Mia Tindall tiene in braccio il fratellino Lucas (sono la prima e il terzo figlio di Zara); alla sua sinistra Savannah, figlia di Peter Phillips. Nella fila dietro ci sono Lena, seconda figlia dei Tindall, i principi George e Charlotte, Isla Phillips, sorella minore di Savannah, e il principino Louis. In ultima fila Lady Louise e il fratello James, figli di Edward e Sophie, ora Duchi di Edimburgo.

Al momento della sua scomparsa la Regina aveva 8 nipoti e 12 pronipoti; nella foto sono presenti solo i due nipoti più giovani – con James che come tutti gli adolescenti vorrebbe essere altrove – mentre tra i pronipoti mancano Archie e Lili, figli di Harry e Meghan, August, il bambino di Eugenie di York, e Sienna, la bimba di sua sorella Beatrice.

(Ph: Annie Leibovitz/Getty Images)

Alzi la mano chi di voi non ha ripensato a quest’altra foto, scattata da Annie Leibovitz per i 90 anni della sovrana; era il 2016, e i pronipoti allora erano solo cinque, tra cui la deliziosa Mia Tindall, che si era appropriata della borsa di nonna.

O magari a questa – sempre scattata da Catherine – con l’amato Philip e il piccolo Louis sulle ginocchia.

(Ph: HRH The Duchess of Cambridge)

E l’eleganza della gonna scozzese, quella sì eterna davvero.

Le foto del giorno – Auguri a tutti

Oggi è il 19 marzo, festa di San Giuseppe e giorno in cui festeggiamo papà. Ma è anche la terza domenica di marzo, che nel Regno Unito vuol dire una cosa: festa della mamma. Per cui percorrendo il web, da una parte è pieno di babbi – spesso giovani ed energici, in foto invecchiate al posto loro – dall’altra di madri, a partire dalla defunta Queen Elizabeth, anche lei in versione giovanile come nell’immagine scelta dal Re (la trovate in fondo al post).

(Ph: Matt Porteous)

In questo momento però impazza una foto di una madre ancora giovane, non ancora madre della nazione (se mai lo diventerà), che tiene tra le braccia e fa roteare il figlio minore. Sono Catherine e Louis in uno scatto tenero e simpatico di Matt Porteous. Naturalmente ce n’è anche una con la neo Princess of Wales circondata dai figli, tutti seduti tra le fronde di un albero. Notate nulla? La blusa di sangallo della principessa vi ricorda qualcosa? Esatto è la stessa seduta fotografica da cui è uscita l’immagine usata dai Wales per gli auguri di Natale, tutti insieme appassionatamente nella campagna del Norfolk (La foto del giorno – Christmas is coming).

(Ph: Matt Porteous)

Ora, sappiamo bene con qualche diligenza i principi – soprattutto lei – si attengano alle direttive del Sovrano, che sta imponendo una certa sobrietà alla Royal Family in ogni sua manifestazione, ma qui veramente si sfiora la perfezione: in una seduta sola si fanno tutte le foto che servono nell’anno, la parola d’ordine è ottimizzare! A questo punto sono curiosa di vedere la foto che il 18 giugno festeggerà William per il giorno del papà, e/o quella per il suo compleanno, tre giorni dopo.

A voi e ai vostri padri, vivi nei vostri giorni o nella vostra memoria, auguri.

December chic shock e boh (parte seconda)

L’Epifania tutte le feste si porta via, e con esse le mise che hanno infiammato il dicembre reale. Ma udite udite, data l’abbondanza degli eventi vi aspetta anche una terza parte!

Regno Unito

Primo appuntamento natalizio della Royal Family il concerto Together at Christmas, organizzato per il secondo anno consecutivo a Westminster Abbey dalla Principessa di Galles. La serata avrebbe potuto chiamarsi anche “festival del bordeaux”, colore ampiamente preferito in varie sfumature dalle signore presenti.

Compresa l’adorabile Charlotte, en pendant con la madre (e la cravatta del padre). La padrona di casa si infila in un lungo coat dress – quel capo che le nostre madri chiamavano robe-manteau – di Eponine London color burgundy con accessori in tinta e orecchini supercheap (di Accessorize)in tinta pure quelli. Catherine ha un fisico che le permette praticamente tutto, ma questi modelli così stretti e lunghi a me non piacciono. Sono consapevole che l’estetica della nostra cultura prediliga le forme sottili e allungate, ma quando si veste così mi fa pensare a un tubetto di mascara, quindi boh.

(Ph: Getty Images)

Stesso colore per la sorella Pippa Matthews che, meno legata al protocollo, fa spesso scelte più interessanti. Per lei un cappotto di Karen Millen in una tonalità definita fig, fico, ma non chiedetemi perché. Il modello è a doppio petto con baschina in vita e nasce piuttosto aderente ma devo dire che a me piace di più l’indosso oversize di Pippa. Chic.

(Ph: Kirsty O’Connor – Pool/Getty Images)

Stesso brand, Karen Millen, stesso tessuto (italiano, in lana), il cappotto di Zara Tindell è invece definito merlot e francamente non saprei dire se sono davvero nuance diverse o cambiano in nomi per non farci appisolare. Anyway, la sportiva Zara, amazzone e pure un po’ cavallona, ha scelto un doppiopetto semplice e chic. Ci piace.

(Ph: Getty Images)

Scelgono il bianco due delle signore più importanti del regno, Her Majesty The Queen Consort e la cognata Contessa di Wessex. Camilla indossa un cappotto color panna della maison preferita, Fiona Clare Couture, con accessori neri, tra cui la clutch Tosca di Launer, brand very British (ma i modelli hanno quasi tutti nomi italiani, di solito legati alla lirica) divenuto famoso per firmare le borse della defunta Regina. Sotto si intravvede un abito maculato, ormai considerato un neutro buono per tutte le stagioni; non la più classica delle mise natalizie, ma chic. Menzione speciale per la splendida spilla déco di topazi brown e diamanti appartenuta alla Queen Mother.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Sophie ricicla un cappotto doppiopetto Max Mara – che è un investimento e quindi va sfruttato – su un abito di maglia (Reiss). Il total white è interrotto dagli accessori: stivali color caramello e la Lunatic clutch firmata Sophie von Habsburg. Quando ero ragazzina mi capitò di leggere su un giornale una fase che suonava più o meno così: una bella donna bionda in bianco vince sempre. Sono ancora assai d’accordo. Chic.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Le sorelle York si sono date ai quadri (ma non quelli della galleria diretta da Eugenie!). Beatrice è una di quelle creature cui il matrimonio dona: è più bella, più elegante, più consapevole. Bellissimo il cappotto di Temperley London a riquadri bianchi e grigi; nonostante il cappotto sia chiaro e fermato da una cinta – una combinazione ad alto rischio – e Beatrice non sia particolarmente alta, trovo che le stia benissimo. Chic.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Purtroppo non mi suscita lo stesso entusiasmo la sorella Eugenie; anche per lei un modello a vestaglia, in un tessuto plaid compreso di orlo sfrangiato. Nonostante il cappotto sia Max Mara, non fa una gran figura e non le dona affatto. Perché a volte conviene evitare come la peste i riquadri così grandi, peggio se fermati in vita. Va detto poi che a guardare la sua figura arrotondata e la cintura annodata in alto la principessa sembra incinta. Dunque my dear riguardati e non ti raffreddare, che all’eleganza pensiamo un’altra volta. Sorry, shock.

Non mancavano le signore in verde: Carole Middleton ha una bella figura e un certo stile, e il cappotto a redingote (di Hobbs London, più British di così non si può) le sta molto bene, oltre a mantenerla comodamente in quel low profile che si è data qualche mese e qualche gaffe dopo il royal wedding della figlia. Chic.

(Ph: James Whatling)

Last but not least, la Duchessa di Gloucester. Moglie di un cugino della defunta Regina, la signora è di origine danese; a me è simpatica e mi sembra una donna in gamba, ma diciamo che riunisce in sé la summa di quel certo cattivo gusto anglosassone. Il soprabito di velluto è passabile ancorché datato, ma lo stivaletto mozzacaviglia… Mettiamola così: poteva andare peggio, poteva piovere. E lei si sarebbe messa le galosce. Shock.

Madre e figlie

Quanto ci siamo lamentati delle royal Christmas card con fotografie che sprizzano poca atmosfera natalizia? Bene, nei Paesi Bassi ci hanno ascoltato ed ecco a voi gli Orange in tutto il loro festivo splendore, compreso canetto, dall’espressione a dire il vero piuttosto perplessa. Dopo aver notato che William-Alexander si sta imbelloccendo (mai dire mai!) passiamo ad ammirare le signore e il loro amore per il mopnospalla. Lo indossano le due figlie minori: Missoni a pois per la quindicenne Ariane, nero e drammatico (Zara) per la diciassettenne Alexia. Essendo le fanciulle ancora minorenni le guardiamo con simpatia ma non le giudichiamo; Lady Violet però ama sempre osservare le sperimentazioni delle giovanissime. Monospalla anche per la Regina: un Elie Saab in tulle plissé color argento nuovo di zecca. L’abito mi sembra bello, un po’ eccessivo per l’occasione; bizzarri gli accessori: al collo quello che sembra il favoloso bandeau di diamanti grossi come nocciole della regina Emma, trisavola del sovrano, in braccio il delizioso cagnolino, ma fargli un bagnetto pareva brutto? Boh. Aspettiamo un indosso che valorizzi di più quel bell’abito, siamo certi che Máxima non ci deluderà.

Accanto al padre l’erede al trono Catharina-Amalia, che ha dovuto lasciare la residenza universitaria ad Amsterdam a causa di minacce di rapimento e aggressione. La fanciulla mi sembra dotata di carattere e sicuramente saprà affrontare e superare il momento difficile. A diciannove anni sta ancora cercando il suo stile, com’è giusto che sia, coniugando età struttura fisica e titolo. A me l’abito Asos piace, mi piace che sia semplice e in un bel verde bosco di Natale, mi piace come le sta e mi piace che non abbia imitato la scelta frufru di madre e sorelle. Chic di incoraggiamento.

E in Belgio…

Può mancare il rosso a Natale? Che domande, e infatti per il tradizionale concerto natalizio a Palazzo reale la Reine Mathilde sfodera un vestitone scarlatto percorso da un filo di lamé oro, naturalmente firmato Natan. Collo alto, maniche a 3/4, gonna a campana ed ecco la bella sovrana trasformata in una cloche de Noël.

Un giorno qualcuno studierà l’incredibile abilità di Edouard Vermeulen, lo stilista della maison, nel creare abiti così poco valorizzanti. E non è per Mathilde, splendida cinquantenne con quattro figli; se guardate la foto dalla sfilata l’abito è brutto pure su una filiforme modella adolescente. Shock.

Insieme con i sovrani sono il principe Laurent, fratello minore del Re, con la simpatica moglie Claire, che dev’essere la donna più paziente dell’universo. Per lei un completino begiarello senza lode ma con un po’ d’infamia, da segretaria quasi perfetta. Lei mi piace tanto, ma raramente indovina una mise. Shock.

Assente il primo dei figli maschi, Gabriel, ma presenti entrambe le fanciulle: la piccola Eléonore, quattrodici anni, sceglie Diane von Furstenberg ma abbonda un po’ con la stoffa fiorata, però è così carina che le si perdona tutto. E alzi la mano chi non ha pensato alla faccia di Miranda Priestly mentre sussurra: floral? for Christmas? groundbreaking!

Adoro la sorella maggiore ed erede al trono Elisabeth in Diane von Furstenberg pure lei (ma che differenza!) color blue royale – noblesse oblige – collo montante, maniche accennate, e un lungo drappeggio laterale che si apre in un lungo spacco. Non è natalizio, non è classico, non è già visto, non è troppo serio, praticamente perfetto. Chic.

(Ph: RUT/SplashNews.com)

Ma quanto ci piace questa ragazza?

Se vi siete persi la prima parte, o non resistete al desiderio di rileggerla, la trovate qui December chic shock e boh (parte prima)





La foto del giorno – Christmas is coming

Se avete inviato i vostri auguri ai Principi di Galles, mi dispiace guastarvi la sorpresa.

Se invece come molti – a partire da Lady Violet – siete del team lo faccio domani mi rincresce dirvi che mancano soli dieci giorni a Natale. Siete dunque ancora in tempo per comprare i regali che mancano (tutti?), ma se pensavate di fare sentire la vostra vicinanza ai reali inglesi, che stanno attraversando cambiamenti e acque agitate, mi rincresce dirvi che probabilmente è troppo tardi. Grazie ai potenti mezzi della moderna comunicazione digitale, avete però la fortuna di godervi da subito la deliziosa foto con cui William Catherine e i tre figli quest’anno ringraziano per gli auguri ricevuti e/o li fanno a loro volta.

La fotografia è opera di Matt Porteous ed è stata realizzata qualche mese fa nel Norfolk, contea che ospita la casa di campagna della famiglia, e offre splendidi sfondi per le foto. Sorridenti, rilassati e in abiti casual – adoro i bambini in calzoncini – i futuri sovrani sembrano affrontare con serena determinazione questi mesi complicati, determinazione ottimamente rappresentata dal movimento verso chi guarda, che si sente raggiunto e in qualche modo compreso nella scena e invitato a partecipare. Molto rassicurante, bravi. A questo punto ci resta una sola domanda: ma quanto sono alti questi bambini?

Le foto del giorno – Back to school!

Lo sapevamo e ora abbiamo anche la prova fotografia: i Cambridge si sono trasferiti nel piccolo Adelaide Cottage, all’interno del parco di Windsor, così potranno stare più vicini alla Regina (appena tornerà da Balmoral). Tra i grandi cambiamenti che la scelta comporta, c’è una nuova scuola per i principini, così George e Charlotte hanno detto addio alla Thomas’s Battersea nel centro di Londra e ieri hanno fatto il loro ingresso alla Lambrook, nel Berkshire, non lontano dalla nuova casa. Con loro anche il piccolo Louis, che a quattro anni inizia la carriera scolastica. All’ingresso bambini e genitori sono stati accolti dal preside Jonathan Perry; a lui William ha detto che i figli sono contenti e curiosi, e hanno molte domande sulla nuova scuola.

Com’è tradizione nel Regno Unito, i bambini indossano la divisa dell’istituto: scarpe e calzini blu per tutti e per i maschietti bermuda blu e camicia bianca a riquadri. Un po’ punitiva quella della povera Charlotte che, nonostante l’allegria dei quadretti di Vichy bianchi e blu, la fa sembrare un’orfanella uscita dalle pagine di Oliver Twist. La cui versione cinematografica che vidi da bambina – benché fosse un musical peraltro premiatissimo agli Oscar – fu all’origine di molti miei incubi (soprattutto la scena in cui il povero Oliver/Mark Lester chiede un altro po’ di zuppa). Mi permetto di dire che nemmeno Charlotte sembra entusiasta ma cara, tranquilla, non hai idea delle tiare che ti aspettano tra qualche anno!

Contrariamente al solito, Catherine non si è vestita in nuance con la famigliola, optando per un abito a pois color crema su fondo rame del brand britannico Rixo. A questo punto, vista la recente passione della duchessa per i pois, si rende necessario un apposito post.

A margine, molta della stampa non ha evitato una piccola polemica con i Sussex, visto che Meghan aveva recentemente dichiarato che rimanendo nel Regno Unito non avrebbe potuto accompagnare e riprendere i figli a scuola a causa del continuo assalto dei paparazzi. Che non ci sono se non convocati in occasioni speciali, tipo appunto il primo giorno di scuola.

A questo punto ai tre piccoli Cambridge direi in bocca al lupo ma dato che in inglese si dice break a leg cioè “rompiti una gamba eviterò”. Viva il lupo!