Le foto del giorno – Auguri a tutti

Oggi è il 19 marzo, festa di San Giuseppe e giorno in cui festeggiamo papà. Ma è anche la terza domenica di marzo, che nel Regno Unito vuol dire una cosa: festa della mamma. Per cui percorrendo il web, da una parte è pieno di babbi – spesso giovani ed energici, in foto invecchiate al posto loro – dall’altra di madri, a partire dalla defunta Queen Elizabeth, anche lei in versione giovanile come nell’immagine scelta dal Re (la trovate in fondo al post).

(Ph: Matt Porteous)

In questo momento però impazza una foto di una madre ancora giovane, non ancora madre della nazione (se mai lo diventerà), che tiene tra le braccia e fa roteare il figlio minore. Sono Catherine e Louis in uno scatto tenero e simpatico di Matt Porteous. Naturalmente ce n’è anche una con la neo Princess of Wales circondata dai figli, tutti seduti tra le fronde di un albero. Notate nulla? La blusa di sangallo della principessa vi ricorda qualcosa? Esatto è la stessa seduta fotografica da cui è uscita l’immagine usata dai Wales per gli auguri di Natale, tutti insieme appassionatamente nella campagna del Norfolk (La foto del giorno – Christmas is coming).

(Ph: Matt Porteous)

Ora, sappiamo bene con qualche diligenza i principi – soprattutto lei – si attengano alle direttive del Sovrano, che sta imponendo una certa sobrietà alla Royal Family in ogni sua manifestazione, ma qui veramente si sfiora la perfezione: in una seduta sola si fanno tutte le foto che servono nell’anno, la parola d’ordine è ottimizzare! A questo punto sono curiosa di vedere la foto che il 18 giugno festeggerà William per il giorno del papà, e/o quella per il suo compleanno, tre giorni dopo.

A voi e ai vostri padri, vivi nei vostri giorni o nella vostra memoria, auguri.

Le foto del giorno – Colori reali

Greige

(Ph: Linda Broström/Kungl. Hovstaterna)

In una settimana Victoria di Svezia e il marito Daniel festeggiano il compleanno di entrambi i figli. Il 23 febbraio la primogenita (e futura regina) Estelle ha compiuto 11 anni, oggi il piccolo di casa, Oscar, ne compie 7. Come da tradizione, il loro compleanno è stato marcato da un ritratto fotografico.

Estelle ormai preadolescente, capelli lunghi sguardo serio ed espressione enigmatica, pronta ad aprirsi in una di quelle belle risate per cui è famosa. Non vi sfuggirà la gonna pied-de-coq, fantasia di cui abbiamo parlato di recente (Royal chic shok e boh).

(Ph: Linda Broström/Kungl. Hovstaterna)

Oscar, capelli impomatati e divisi da una bella riga secondo lo stile paterno, accenna un sorriso sdentato mentre coccola il cane di famiglia, Rio, incrocio tra un Cavalier King e un barboncino.

(Ph: Linda Broström/Kungl. Hovstaterna)

Dalla foto che ritrae insieme sorella e fratello è evidente che i ritratti siano stati scattati in un’unica seduta fotografica: ottimizzare evidentemente è la parola d’ordine. Questa scelta mi ha fatto ripensare a mia madre la quale, dato che mio fratello e io festeggiamo il compleanno a due settimana di distanza, aveva preso l’abitudine di fare una festa unica, un anno il giorno del suo compleanno, un anno quello del mio. Per fortuna, nonostante fossero la sua passione, non ha mai osato vestirci nelle tonalità del greige, che è tanto chic nelle mise di Armani, ma un po’ triste per i giovanissimi. Però l’espressione scanzonata di Oscar nella foto con la sorella è tutto un programma: non vi ricorda Danny Zuko di Grease?

Rosso e verde

Il colore non manca a Windsor, dove i principi ereditari (di Norvegia) sono stati ricevuti dai principi ereditari (del Regno Unito),.Al blu degli abiti dei signori fanno da contraltare le tonalità vibranti delle mise delle signore. Rosso scarlatto per Mette Marit, uno dei colori che le sta meglio e che porta più volentieri. Verde per il diligente completo di Catherine, scelto forse perché l’incontro era su tematiche green. Ma perché tutti e quattro in posa così? Sembrano una barriera di calciatori.

Ginger

Ed ecco la ragione di questo post! Carnevale è appena passato, e non sono mancate le maschere ispirate al mondo royal. Più che a regine e principesse delle fiabe, molte bimbe si sono vestite come la defunta Queen Elizabeth: colori pastello, cappellino e corgi di peluche, qualcuna perfino scortata da una (o due) grenadier guard. Questo però non l’avevamo mai visto: un piccolo gingerhead per celebrare il World Book Day, la giornata internazionale del libro. Game set match.

Royal chic shok e boh

Mancano tre settimane all’equinozio (quest’anno alle ore 22.24 del 20 marzo) che porta con sé la primavera, ma oggi il tempo è freddo, umido, grigio. Per fortuna possiamo colorare questa domenica con le mise di varie royal ladies, alcune delle quali impegnate in viaggi all’estero.

Mary

(Ph: Hanne Juul)

I Principi ereditari di Danimarca sono in India per una missione ufficiale, che ha causato una strana situazione a Copenaghen. Dato che la regina Margrethe è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico alla schiena, l’erede al trono ha assunto la reggenza. Ora che Frederik è all’estero, la reggenza è stata trasferita alla sorella della sovrana, principessa Benedikte, e naturalmente tutti hanno notato la stranezza di tenere fuori l’altro figlio di Margrethe, Joachim, che a molti sarebbe sembrato la scelta più logica. Insomma, al momento la Danimarca ricorda quelle feste di adolescenti dove a un certo punto si faceva il gioco della sedia. E Joachim è quello che rimane in piedi. Il fratello Frederik invece appena arrivato in India ha visitato insieme con sua moglie la Fortezza di Agra per poi sedersi sulla famosa panchina davanti al Taj Mahal, classica photo opportunity per vip e nip. Mary riesce nel difficile equilibrio di indossare qualcosa dal sapore etnico senza sembrare mascherata. La gonna Etro – già vista qualche anno fa nel corso di un’altra visita, quella volta in Etiopia – fa il suo lavoro, e mi piace l’abbinamento con la semplice camicia bianca. Chic. Guardando il video potrete rendervi conto della bellezza di quella gonna in movimento https://fb.watch/iXq2FTfsm1/

Sophie

I Conti di Wessex hanno trascorso la settimana in tour ai Caraibi, con grande sfoggio di abiti leggeri e lunghetti da parte di Sophie. Naturalmente non mi sono piaciuti tutti, naturalmente non tutti donano alla stessa maniera, ma in generale una scelta corretta per la contessa, sempre graziosa e femminile. All’arrivo a George Town, capitale delle isole Cayman, la mise che preferisco tra quelle che ho visto: maxidress color cobalto intesso in seta e viscosa del brand britannico ME+EM abbinato ad accessori color cognac: scarpe Jimmy Choo e borsa Isabel Marant. Chic.

Simpatico il maxidress (anche questo di ME+EM) in chambray di cotone azzurro cielo. Considerando l’occasione, l’inaugurazione di una fiera agricola, lo trovo anche chic.

Mi piace meno l’abito firmato Etro, che tra fantasia del tessuto e modello mi sembra un po’ pasticciato. Quando Lady Violet era giovane, e Berlino era ancora divisa da un muro, questi più che pomposamente maxidress si chiamavano “camicioni”, nome che rendeva di più, secondo me, la loro natura leggera e comoda. Oggi l’ansia di farne abiti quasi eleganti secondo me li snatura, e non è sempre efficace. Boh.

Letizia

La Reina è rimasta in patria, ma evidentemente è stata colta da una smania di primavera e lunedì 20, a Saragozza per la consegna dei premi nazionali di cultura, ha tirato fuori dall’armadio un vestitino adatto a quella jeune fille en fleur che non è mai stata. Firmato Temperley London e già indossato in precedenza, a quest’abito non manca nulla ma avanza parecchio: balze trasparenze ricami fiori grafismi. Per me un vero shock, non tanto perché l’abito è brutto, categoria squisitamente soggettiva, ma perché non è adatto a lei.

L’unica cosa che mi piace, dato che adoro le asimmetrie, sono gli orecchini: uno nelle tonalità del verde l’altro del rosa. Tre giorni dopo, all’inaugurazione di ARCO, fiera dell’arte contemporanea,la Reina sceglie ancora un paio di orecchini di bigiotteria in colori diversi: in uno il color ametista si accompagna al il peridot, l’altro abbina al topazio giallo quello topazio azzurro.

In vendita a 65 euro sul sito https://cashfana.com/ sono andati rapidamente sold out e sono in riassortimento. Una scelta così rock collide un po’ con la mise firmata dallo spagnolo Moisés Nieto: un abito rosa, colore verso il quale Letizia sta dimostrando una pericolosa predilezione, che sembra un po’ informe, forse troppo grande per lei?

In mano la Toni Mini Ballerina di Furla, un modello che più girlie non si può. Boh.

Catherine

È vero, non c’entra molto con gli abiti leggeri e quasi primaverili di cui abbiamo parlato finora, ma potevamo evitare di commentare il cappottino con cui ieri The Princess of Wales ha assistito all’incontro del torneo Six Nations di Rugby tra l’Inghilterra, di cui ha il patronage, e il Galles, patronage di William? Ovviamente no, e sono certa che molti di voi l’avranno riconosciuto; Catherine lo ha indossato cinque anni fa, incinta di Louis, nel corso di una visita in Svezia. In tessuto bianco e rosso pied-de coq (che sarebbe la versione maxi del pied-de-poule, in inglese houndstooth, dente di segugio) il cappottino, creato da Catherine Walker, interpreta alla lettera il concetto di couture, visto che evidentemente è stato rimesso a modello per la principessa che non ha più il pancione (anche se davanti sembra sbeccare un po’). Non mi fa impazzire l’abbinamento con calze pesanti, stivaletti e collo alto in total black che lo rende meno bon ton e più yeye ma insomma, non mi dispiace e mi sembra adatto a un pomeriggio d’inverno allo stadio, a patto di lasciare a casa quella borsetta candida (la Small Amberley di Mulberry). Non sono convintissima, ma comunque chic. Menzione d’onore per William, con cravatta e sciarpa del Team Wales. Quanto a Catherine, sul bavero si intravvede il luccichio di una piccola spilla, potrebbe essere un riferimento al Team England. Gli orecchini di diamanti, gli Empress di Mappin & Webb, devono essere tra i suoi preferiti perché li porta spesso, anche abbinati al collier en pendant, ma qui mi sembrano francamente eccessivi.

Per la cronaca, ha vinto l’Inghilterra 20 a 10. Noi giocavamo contro l’Irlanda che ci ha sconfitti 34 a 20. Poteva andare peggio!

Le foto del giorno – Il bianco e il nero

Inizia la stagione dei premi cinematografici, e in attesa della serata degli Oscar, che andrà in scena al Dolby Theatre tra tre settimane, questa sera è la volta dei BAFTA, che sta per British Academy of Film and Television Arts. Presidente dell’Academy è il Principe di Galles, che è arrivato accompagnato dalla moglie Catherine; ed è subito black&white.

William sceglie uno smoking con giacca doppio petto in velluto (Tom Ford) che Lady Violet approva; un po’ meno invece è il papillon, che sembra uno di quelli che si comprava mio padre ma mia madre non gli faceva mettere mai perché Mario hai il faccione! Il principe invece ha un viso piuttosto lungo, ma il farfallone non mi piace lo stesso. Catherine, in perfetta ortodossia con lo stile promosso dal suocero, si è data diligentemente al riuso e ha tirato fuori una mise già vista, e proprio nella stessa occasione. L’abito bianco da dea greca di Alexander McQueen è lo stesso indossato per i premi BAFTA del 2019 (A Royal Goddess) ma è stato rimaneggiando togliendo i fiori sulla spalla, e aggiungendo un fiocco che prosegue sul dorso creando un bel movimento. A catturare l’attenzione è soprattutto l’abbinamento di tanto bianco con il nero degli accessori: i guanti lunghi – pure troppo, arrivano praticamente all’ascella – e la clutch Jimmy Choo. Mi piace? Non lo so, l’abito mi aveva conquistata nella prima versione e apprezzo anche questa; più raffinata la prima, più scenografica la seconda. Ciò che non mi convince è il rigore quasi calligrafico di quei guanti, che disegnano una linea così netta e pulita, contrapposto al movimento sfrenato dell’abito, dei capelli sciolti, dei grandi orecchini a fiori (Zara, 18 sterline). Insomma, la vecchia antitesi apollineo-dionisiaco se volessimo fare un commento colto. Ma dobbiamo proprio, la domenica sera?

Tutto ciò premesso, insieme mi piacciono molto, sempre di più. Nonostante la sproporzione tra i capelli, troppi lei, troppo pochi lui!

La foto del giorno – Christmas is coming

Se avete inviato i vostri auguri ai Principi di Galles, mi dispiace guastarvi la sorpresa.

Se invece come molti – a partire da Lady Violet – siete del team lo faccio domani mi rincresce dirvi che mancano soli dieci giorni a Natale. Siete dunque ancora in tempo per comprare i regali che mancano (tutti?), ma se pensavate di fare sentire la vostra vicinanza ai reali inglesi, che stanno attraversando cambiamenti e acque agitate, mi rincresce dirvi che probabilmente è troppo tardi. Grazie ai potenti mezzi della moderna comunicazione digitale, avete però la fortuna di godervi da subito la deliziosa foto con cui William Catherine e i tre figli quest’anno ringraziano per gli auguri ricevuti e/o li fanno a loro volta.

La fotografia è opera di Matt Porteous ed è stata realizzata qualche mese fa nel Norfolk, contea che ospita la casa di campagna della famiglia, e offre splendidi sfondi per le foto. Sorridenti, rilassati e in abiti casual – adoro i bambini in calzoncini – i futuri sovrani sembrano affrontare con serena determinazione questi mesi complicati, determinazione ottimamente rappresentata dal movimento verso chi guarda, che si sente raggiunto e in qualche modo compreso nella scena e invitato a partecipare. Molto rassicurante, bravi. A questo punto ci resta una sola domanda: ma quanto sono alti questi bambini?

Il caffè del lunedì – Predestinati

La trasferta bostoniana per la consegna degli Earthshot Prize è stata l’occasione per numerosi incontri che i Principi di Galles hanno condotto sia insieme sia in solitaria. E così venerdì 2 dicembre, aspettando la cerimonia finale, mentre Catherine era a Harvard per un progetto dedicato all’infanzia, William ha visitato la JFK Library accolto da Caroline Kennedy accompagnata dai due figli minori, Tatiana e Jack. Visita in qualche modo obbligata, visto che lo stesso principe ha dichiarato che il Moonshot (cioè il programma spaziale) del presidente Kennedy è tra gli elementi che hanno ispirato il progetto dei premi Earthshot; la natura degli incontranti però ha senz’altro distratto l’attenzione dall’incontro.

Due predestinati: lui futuro re, lei principessa americana, nati in un privilegio che ha presentato presto il conto. Lui ha dovuto adattarsi da subito ad un futuro già scritto, lei ha avuto qualche difficoltà a costruirsi il suo, dalla rinuncia a lavorare come fotoreporter visto che finiva per attirare l’attenzione e diventare lei la notizia, al ritiro dalla corsa al Senato al posto di Hillary Clinton, per la violenta campagna di stampa che la accusava di avere nient’altro da offrire che il proprio nome. Lui già da bambino vive l’infelicità del matrimonio dei genitori, e ha solo quindici anni quando segue il feretro della madre. Lei di anni ne compie sei il 27 novembre 1963, due giorni dopo il funerale del padre, probabilmente troppo piccola per percepire i problemi del matrimonio di Jack e Jackie. Genitori amati ma ingombranti, lui figlio della principessa del popolo che ancora scatena deliri di devozione, lei della coppia d’oro della White House, i giovani belli colti eleganti Kennedy. Difficile immaginare due madri che più delle loro abbiano segnato la loro epoca e influenzato lo stile (più quella di lei) e il costume (più quella di lui).

Jacqueline Kennedy Onassis morì due mesi prima di compiere 65 anni, Caroline li ha compiuti da pochi giorni; ora si trova dunque in quella particolare condizione di aver superato l’età della morte di entrambi i genitori, per cui si comincia a guardarli quasi come se i figli diventassero loro; riflessione che fece un giorno in maniera profonda e complessa Mario Calabresi. Non credo che Caroline voglia diventare la matriarca dei Kennedy, ruolo scomodo come pochi altri, ma penso che voglia invecchiare serenamente, libera forse definitivamente dall’essere figlia della donna più chic del pianeta. William è più “fortunato” dato che i paragoni con la madre Diana hanno naturalmente dei limiti; al momento mi sembra più sotto pressione la moglie, novella Princess of Wales dopo cotanta (che però, come abbiamo già notato, si è presentata con i tacchi alti alla partita dei Boston Celtics; in questo caso Kennedy batte Windsor).

Se ovunque vadano entrambi si portano dietro il peso del passato, questa volta guardarli mi ha invece fatto pensare al futuro. Per lui si è trattato del primo viaggio all’estero dopo aver assunto il nuovo ruolo, e mi sembra che se la sia cavata onorevolmente; lei, dopo essere stata ambasciatore in Giappone, nominata dal Presidente Obama, svolge ora il medesimo incarico in Australia. Dove, come sapete, capo di stato è il padre di lui, King Charles.

Tre mesi fa, in occasione della morte della Regina, Caroline aveva rilasciato una dichiarazione per celebrarne la forza, la grazia, la devozione al servizio del suo popolo.

Magari ricordando quel giorno a Runnymede, un anno e mezzo dopo la morte del padre, quando quella regina inaugurò il Kennedy Memorial, e Prince Philip teneva per mano il piccolo John, coetaneo del figlio Andrew.

Intrecci affascinanti, che ci ricordano come la storia sia sempre fatta dalle donne e dagli uomini.

A family Christmas

Con l’inizio di dicembre il clima natalizio raggiunge l’acme, col suo carico di buoni sentimenti dolci e untuosi come il cibo del periodo. Lady Violet non si sottrae e manifesta tutto il suo entusiasmo per il cappotto della Principessa di Galles, a Boston col marito per la consegna degli Earthshot Prize. Dopo aver meritato il mio sdegno, tacito ma non per questo meno netto, per aver attraversato in tacchi alti (e sottili!) il parquet dove i cestisti del Boston Celtics hanno affrontato e battuto i Miami Heats, ieri Catherine ha meritato il mio plauso con un bel cappotto – né cappottino né cappottone – di Alexander McQueen: color cioccolato, doppio petto, proporzioni perfette. Bella la sciarpa ton-sur-ton così come gli stivali in suede Gianvito Rossi; non so come sia davvero il completo arancio di Gabriela Hearst – pullover a collo alto e gonna – indossato sotto, ma tanto si vede poco.

Ieri però per la Royal Family era il giorno di un importante appuntamento, quello alla Royal Albert Hall per l’annuale Royal Variety Performance, cui di solito assiste qualcuno piazzato molto in alto sulla piramide reale. Quest’anno per la prima volta è toccato ai Wessex; probabile dimostrazione dei piani che ha per loro King Charles, anche se del titolo di Duchi di Edimburgo non c’è traccia. Unfotunately la graziosa Sophie è incappata in uno di quegli incidenti di stile che capitano a tutti, ma se le tue foto hanno vasta circolazione è un po’ peggio. Per lei un abito di pizzo plissé Erdem, modello bello e raffinato ma purtroppo unflattering, assai poco donante.

Per me invece Natale è anche il film che lo rappresenta; nel mio caso, essendo appassionata del genere e pure abruzzese, è senza dubbio alcuno Parenti serpenti di Monicelli. Sono dunque nella invidiabile posizione di poter allegramente bypassare il biopic, documentario, storia della buona notte o quel che è, che Netflix dedica ai Duchi di Sussex, annunciato con l’understatement che contraddistingue la coppia proprio nei giorni in cui il fratello di lui e cognato di lei, con la moglie cognata di entrambi, è negli USA, per la prima volta dal 2014.

Proprio il momento giusto per lanciare il glorioso programma, on line da giovedì 8 dicembre. Le fotografie che compaiono nel trailer – molte belle, quasi tutte in bianco e nero – raccontano la storia di un grande amore, del tipo noi due contro il resto del mondo – tipo la nazionale di Maradona – una narrazione dal tocco disneyano dove non manca neanche la foto dei parenti ingrugnati.

Britannici mediamente molto adirati per l’inopportuna – ma opportunissima – coincidenza.

Lady Violet si chiede se tutta questa attenzione sia causata dal desiderio di conoscere più profondamente la coppia o dalla coincidenza di cui sopra.

Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza, tanto per citare don Alessandro Manzoni, uno che di matrimoni contrastati aveva una discreta esperienza. E li raccontava senz’altro meglio.

Remembrance Sunday, la prima volta senza di Lei

Alle 11.00 il Big Ben suona 11 rintocchi e la nazione intera si ferma per due minuti in memoria e in omaggio dei caduti al servizio del Paese.

When you go home
Tell them of us and say
For your tomorrow
We gave our today

(quando sarai a casa, parla di noi e dì: per il vostro futuro noi abbiamo offerto il nostro presente)

La Royal Family ha scelto questa frase, nota come “l’epitaffio di Kohima” per le celebrazioni per il Remembrance; quest’anno particolarmente commovente per la ragione che sappiamo, l’assenza dell’amatissima Queen Elizabeth. Che a dire il vero non c’era neanche l’anno scorso, ma ora sappiamo che non tornerà.

Molto emozionato Charles ha guidato la celebrazione per la prima volta come sovrano, ripetendo i gesti compiuti prima di lui dalla madre Elizabeth II, il nonno George VI il prozio Edward VIII e il bisnonno George V, cui si deve la creazione del monumento e l’istituzione della cerimonia.

Due piccoli dettagli: sulla spallina del Re c’è ancora il monogramma della Regina, e lo stesso per William. La fotografia del re viene dal post dell’account twitter della Royal Family, e compare insieme con quelle dei sovrani precedenti tranne Edward VIII; dimenticanza, necessità di composizione delle immagini o intento preciso? Chissà.

Dal palazzo del Foreign Office hanno assistito alla cerimonia la Regina Consorte e la Principessa di Galles (balcone centrale), i Duchi di Gloucester e la Contessa di Wessex (a sinistra), il Duca di Kent e l’ammiraglio Tim Laurence (a destra); era annunciata anche la presenza della principessa Alexandra di Kent, che però non ho visto. Riflettevo sul fatto che i Duchi di Kent (1935) e Gloucester (1944) sono gli unici due nati prima della fine del secondo conflitto mondiale; anche questo un piccolo segno dei tempi.

Commossa la Queen Consort, forse anche per la corona deposta per la prima volta in suo nome. Camilla ha replicato il cappello con veletta indossato al funerale della suocera, e il soprabito che portava alla Veglia dei Principi a Londra. Alla sua sinistra Catherine con un nuovo cappotto di Catherine Walker e un cappello Philip Treacy, una sorta di sombrero da lutto che sembra pure troppo grande per lei. Esagerati anche gli orecchini, appartenuti a Diana ma troppo importanti per la mattina.

Sobria La Contessa di Wessex, secondo me la più elegante, che fa una scelta delicatamente significativa: il suo Catherine Walker è il soprabito prestato alla figlia Louise per la veglia degli otto nipoti alla salma della nonna. Al marito Prince Edward il compito di salutare alla fine della sfilata la Poppy Legion, il variopinto gruppo d veterani che non mancano mai. E se vi state chiedendo quali veterani, dato che i reduci della Seconda Guerra devono essere ormai pochini, non pensate solo a loro: il 2022 è anche il quarantesimo anniversario della guerra delle Falkland, che durò solo sei settimane ma causò 255 morti e 777 feriti tra i Britannici (e 649 morti e 1068 feriti tra gli Argentini).

Ieri sera come ogni anno la Royal Albert Hall ha ospitato il Festival of Remembrance. Eleganti le signore, tradizionalmente in nero; a me è piaciuta molto Camilla, mentre la mise di Catherine sarà oggetto del caffè di domattina.

A molti di coi non sarà sfuggita la presenza dell’aitantissimo equerry del re, il maggiore-promosso-tenente-colonnello Johnny Thompson. Anche di lui parleremo, spero presto.

Ritratti (parte prima)

La sera di domenica 18 settembre, prima di accogliere a Buckingham Palace sovrani e capi di stato che il giorno dopo avrebbero preso parte ai solenni funerali della defunta Queen Elizabeth II a Westminster Abbey, Chris Jackson fotografa i nuovi Sovrani e nuovi Principi di Galles, in quello che è il primo ritratto ufficiale della nuova Carolean Era, l’età di King Charles III.

(Ph: Chris Jackson)

Il Re, l’Erede e le due consorti sono naturalmente vestiti a lutto; elegantissimo Charles, as usual, un po’ impiegatizio William; da notare però l’orlo dei pantaloni di entrambi, ah se qualcuno dalle parti di Monaco prendesse ispirazione! Camilla ha riciclato l’abito in pizzo nero Fiona Claire Couture già indossato il 10 settembre per la proclamazione del marito (Le foto del giorno – ‘A livella). Anche Catherine ricicla la sua mise indossando il Beau Tie Coat di Catherine Walker, già scelto per il funerale del principe Philip (L’addio a Philip. Qualche dettaglio, qualche risposta.) e indossato di nuovo in versione rosso Natale per il concerto di canti tradizionali a Westminster Abbey (Le foto del giorno – Together at Christmas).

(Ph: Royal Collection Trust)

Se la prospettiva dell’immagine vi sembra un po’ strana, è perché il quadro sullo sfondo non si trova alle spalle dei quattro (eviterei di usare ancora l’espressione Fab Four, che già non ha portato granché bene, e in fondo non assicurò una unione armoniosa nemmeno agli originali); li divide una scalinata e loro sono davanti alla balaustra. La fotografia infatti è stata presa sulla Minister’s Staircase, la scalinata che sale il Prime Minister per ricevere l’incarico di formare il governo. Il ritratto raffigura il futuro re George IV quando era ancora Principe di Galles, con indosso il mantello di velluto blu dell’Order of the garter, e in mano il cappello piumato.

(Ph: Royal Collection Trust)

Autore dell’opera è John Hoppner; figlio di un medico tedesco che lavorava alla corte di George II, fu incoraggiato dal suo erede George III a studiare pittura. In seguito alla morte di Joshua Reynolds, nel 1793, divenne il principale ritrattista del Principe di Galles. Non saprei dire se l’inserimento del quadro come sfondo sia casuale, tendo a pensare di no, ma è comunque interessante. George IV, che fu reggente per il padre malato dal 1811 al 1820 (se non avete mai visto il film La pazzia di Re Giorgio ve lo consiglio) è stato spesso evocato nella prospettiva che Charles potesse a sua volta assumere la reggenza per la madre. L’epoca Regency, oltre a vedere la vittoria nelle guerre napoleoniche, fu l’età di un grande sviluppo delle arti, e del riassetto urbanistico di Londra grazie alla volontà del reggente che il grande architetto e urbanista John Nash tradusse in opera; ancora oggi una delle strade più belle e importanti della capitale britannica, Regent Street, ce lo ricorda. E intervenire nell’urbanistica della Londra contemporanea è stato sempre uno dei desideri di Charles III.

Riferimenti culturali a parte, ciò che rende questo ritratto fotografico un unicum è la posa dei protagonisti. L’impianto è classico, con i due uomini ripresi frontalmente a comunicare il loro potere, mentre le signore ai due estremi racchiudono l’immagine ammorbidendola e rendendola meno rigida nell’accenno di un movimento. Poi però il Re, che tiene la mano sinistra in tasca in un gesto che gli è abituale, con la destra cinge la vita della moglie, e lei quella di lui. Questa immagine più di tante altre racconta il rapporto che c’è tra i due, e ha superato decenni dolori e disastri: Charles e Camilla sono innanzi tutto amici e complici, un tipo di legame che spesso è più forte e duraturo dell’amore. Anche la Principessa di Galles sembra allungare un braccio dietro la schiena del marito, non saprei dire se per abbracciarlo o semplicemente per appoggiare la mano sulla balaustra. Come dimostra la posizione da calciatore schierato in attesa del calcio di punizione di William, in queste occasioni non si sa mai dove mettere le mani!

A questo punto qualcuno chiederà perché mancano i Sussex. Semplice, intanto non essendo working royal non erano presenti al ricevimento prefunerale, ma soprattutto questo ritratto non rappresenta Il re e la sua famiglia ma presente e futuro della monarchia britannica. A voler essere pignoli, manca il piccolo George, ma non era certo occasione adatta a un bambino di nove anni.

Non temete però, Harry e Meghan hanno risposto alla loro maniera; stay tuned.

The (once) Fab Four

Mentre il feretro di Queen Elizabeth lascia per sempre Balmoral alla volta di Edimburgo, noi facciamo brevemente il punto sulle ultime ventiquattr’ore. Nonostante l’importanza della cerimonia con cui sabato mattina Charles è diventato King Charles III, ciò di cui tutti hanno finito per parlare è rappresentato in questa foto: i due figli del nuovo sovrano e le loro mogli nuovamente insieme, a Windsor.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Le due coppie sono uscite dai cancelli del maniero per salutare i presenti e ammirare i fiori lasciati in omaggio alla regina scomparsa. Catherine, neo Principessa di Galles, dritta come un fuso e affilata come un rasoio, procede con passo da bersagliere. La cognata Meghan, che rimane Duchessa di Sussex – e rimane overseas, come ha amabilmente sottolineato il suocero nel suo discorso – appare meno sicura, infagottata nel vestitone nero. Non è strano, in fondo l’una è nel suo ambiente, l’altra no. Tra loro i rispettivi mariti, vicini e distanti. Bravi, un gesto che andava compiuto, anche se non credo che cambi qualcosa, almeno per il momento. Confesso che guardandoli più che i Fab Four mi vengono in mente i Neri per caso.

(Ph: Jonathan Brady/POOL/AFP/ Getty Images)

Come di diceva, l’evento clou della giornata è stata la proclamazione del nuovo Re in una cerimonia dal sapore antico per la prima volta trasmessa in televisione. King Charles non ha nascosto né l’emozione né la tensione, evidenti soprattutto al momento della firma, ostacolata dall’improvvida presenza di un paio di oggetti da scrittoio che hanno impavidamente sfidato le ire reali. D’altronde il primo discorso del sovrano ha fatto cadere il velo di impeccabile, algido controllo che era stato la cifra della monarchia britannica finora. Bisogna marcare da subito le differenze col monarca precedente, e la comunicazione è il primo passo; non credo che si tornerà indietro.

(Ph: Victoria Jones/PA)

King Charles ha anche mostrato per la prima volta – in forma di spilla appuntata sulla cravatta – il suo monogramma, che reca l’iniziale del nome intrecciata alla R di Rex, in latino. Lo vedremo presto sostituire ER (Elizabeth Regina) su passaporti, banconote, monete, francobolli, cassette postali, alcune livree e uniformi.

(Ph: Jeff J Mitchell/Getty Images)

Stessa evidente commozione a Balmoral, dove la sorella e i fratelli del re, con coniugi e figli, hanno partecipato ad una funzione privata nella vicina Crathie Kirk fermandosi poi a salutare e a ringraziare i presenti per la vicinanza, il rispetto, l’affetto, i fiori. Mai li avevamo visti manifestare così apertamente le proprie emozioni; commossa la solitamente controllata Anne, contrito l’arrogante Andrew – molto affettuoso con le figlie – angosciato il tenero Edward, sconvolta la moglie Sophie. Guardate il video; vederli allontanarsi insieme, abbracciati (minuto 3’30) è davvero toccante. https://videos.dailymail.co.uk/video/mol/2022/09/10/2970358429742485038/480x270_MP4_2970358429742485038.mp4

Confermate data e ora dei solenni funerali di stato di Queen Elizabeth II; saranno celebrati lunedì 19 alle 11:00 (le 12:00 in Italia) a Westminster Abbey, alla presenza dei potenti della terra.

Il calendario completo lo trovate qui: The day after