Le foto del giorno – In Spagna

E alla fine sono arrivate pure loro, le fotografie della famiglia reale spagnola, finalmente riunita a Palma de Mallorca per il soggiorno estivo. Quest’anno ai giardini della villa di Marivent, scenario di rito per questa seduta fotografica, sono stati preferiti quelli di Alfàbia, perla della Sierra de Tramontana, patrimonio dell’UNESCO.

Abiti casual, espadrillas ai piedi, scatti allegri e in movimento: ecco la nuova immagine dei reali spagnoli. La Reina indossa un abito di Adolfo Domínguez nel suo colore preferito, il rosa, ora anche pazzescamente di moda dato il successo di Barbie. Cosa che magari all’algida Letizia non farà piacerissimo, ma tant’è. Abito Mango, già indossato di recente ai premi Princesa de Girona per Leonor, che a breve inizierà il suo addestramento militare, come ogni erede al trono che si rispetti. Miniabito Ba&sh per l’infanta Sofía, a sua volta in partenza ma per il Galles dove è iscritta al liceo internazionale già frequentato dalla sorella maggiore.

Si sa che Letizia non ama molto queste occasioni, né in generale Palma de Mallorca, ma mi sembra evidente che la presenza delle figlie ormai adulte contribuisca parecchio ad allentare la tensione a volte manifestata. E chissà se nei prossimi giorni ci saranno altre occasioni di vedere la Reina e le sue figlie in vacanza. Intanto dovrebbe rientrare a Palma anche la Reina Emerita, che è andata via ieri; non per evitare la nuora, anche se Palma rimane lo scenario di uno dei più clamorosi scontri tra le due (2018 A Royal Year – 12 mesi in 12 foto).

Sofía ha raggiunto Motril, nei pressi di Granada, dove ha ricevuto Roi Philippe dei Belgi accompagnato dalla figlia minore Eléonore. È in questo centro andaluso, nella residenza estiva di Villa Astrid, che 30 anni fa morì all’improvviso Re Baudouin, la cui moglie Fabiola, come si sa, era un’aristocratica spagnola.

Ed è qui che Philippe è venuto ad onorare la memoria dello zio. Un bel gesto.

Royal chic shock e boh – Nel pieno dell’estate

Riprendiamo da dove avevamo lasciato ieri, dal Gala de la Croix Rouge allo Sporting di Montecarlo.

Premessa. I lettori meno giovani, quelli che ricordano i tempi di Grace, probabilmente avranno la stessa impressione che ho avuto io, e non solo in questa occasione: col passare del tempo Monaco ha perso molto del suo smalto e tutto il suo glamour. L’unica ad avere ereditato lo stile materno è Caroline, ma più passa il tempo, più le nuove generazioni crescono, più evapora quell’aura particolare che il Principato aveva nel Novecento. Questo secondo me è particolarmente evidente nel Gala della Croce Rossa, appuntamento clou dell’estate, che durante il regno di Rainier e Grace riempiva pagine e pagine di ogni rivista da sfogliare sotto l’ombrellone e ora a me fa spesso un po’ tristezza. Probabilmente anche perché a un certo punto i fratelli si sono divisi le soirée: a Caroline il primaverile Bal de la Rose, a Albert – e alla sua gentile signora, ove disponibile – l’estivo gala. Dobbiamo ammettere che il sovrano, vero principe azzurro della mia generazione, ha perso con i riccioli biondi (ce li aveva, giuro!) molto del suo fascino, almeno quello che si apprezza dalle foto patinate. E Charlène, mi spiace dirlo, pur con la sua bellezza, e pure quando indovina la mise, non ha quello charme che dava a Monaco una allure incantevole e incantata. Tutto ciò premesso, passiamo all’edizione di quest’anno; presenti della Famille Princière solo i sovrani e la giovane Camille, figlia minore di Stéphanie.

(Ph: Dominique Jacovides/Bestimage)

La Princesse era in bianco, una tunica accollata con maniche lunghe e cinturina in vita, percorsa da paillettes ordinatamente disposte in righe parallele. Ha qualcosa che non mi convince, ad esempio la parte superiore mi sembra un po’ grande per lei. Il modello, quasi monacale, nella parte posteriore rivela la sorpresa di una profonda scollatura sottolineata da una rouche sul fondoschiena.

(Ph: Dominique Jacovides/Bestimage)

Charlène va prediligendo sempre di più linee sobrie e colori puri, sottolineando il tutto con i capelli cortissimi che ora porta in una tonalità di castano secondo me molto donante. Decisamente meno minimal gli importantissimi orecchini in diamanti e zaffiri di Van Cleef & Arpels, secondo la maison ispirati alla storia di Giulietta e Romeo; non mi fanno impazzire ma certo sono notevoli. Non è ancora chiaro chi sia il creatore dell’abito, io penso che se la Princesse vuole continuare a dare la preferenza a uno stile essenziale c’è una persona sola cui rivolgersi: Giorgio Armani, autore del suo abito da sposa e poi trascurato, non so perché, in favore di altri, in particolare gli svizzeri di Akris.

Qualche mese fa, Re Giorgio ha vestito con una mise molto simile Isabelle Huppert agli Oscar, e vedete bene che, pur tenendo presenti le naturali differenze tra le due signore l’effetto finale cambia molto. Per me un grande boh, mentre lo smoking del principe è irrimediabilmente shock.

(Ph: Pierre Villard/SBM)

Delle sei nipotine che Grace non ha mai conosciuto Camille secondo me è quella che le assomiglia di più nei lineamenti delicati; purtroppo non ha, almeno per ora, la stessa eleganza né lo stesso portamento aggraziato della nonna. In questo caso la ricorda molto, con una mise di Zuhair Murad composta di due elementi messi insieme: un abito cui è stata aggiunta una cappa pensata in origine per un altro modello. Il colore pervinca è molto bello e adatto a una ragazza di quell’età e con quei colori; però il mantello in tulle (secondo qualcuno pure di polyestere) secondo me rende tutto un po’ cheap, francamente avrei evitato, per una ragazza così giovane non è necessario. Boh.

Pensavo e speravo di vederla un po’ di più – in fondo è la sovrana dell’unico regno che è anche meta di vacanze estive – ma la Reina sta dosando le sue uscite, quindi dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo. Che non è poco, anzi! Perché martedì 25 Los Reyes hanno inaugurato a Madrid la Galería de las Colecciones Reales, e Letizia ha fatto furore con un abito da cocktail di Carolina Herrera, che firma anche le slingback nere. Corpino sagomato e definito dalla cinta a nastro, scollatura abbondante ma resa meno osé dalla spallina larga, gonna a ruota di lunghezza perfetta, fantasia di grande eleganza. Gli anni ’50 rivisitati in maniera eccelsa. Si è capito che mi è piaciuta? Chic!

(Ph: Instagram @aliaalhussein)

È un anno di matrimoni per la Casa Reale di Giordania: dopo la principessa Iman il 12 marzo, il principe ereditario il 1 giugno, è la volta di Talal, figlio della principessa Alia, la maggiore del defunto re Hussein, unica nata dalle nozze con la sua prima moglie. Va da sé che più che agli sposi, a noi ignoti, prestiamo più attenzione agli invitati, in particolare i principi ereditari, e ancor più in particolare lei, Rajwa.

Che per uno dei momenti di festa – non la cerimonia vera e propria – ha ripescato Paco Rabanne, stilista spagnolo famosissimo negli anni Sessanta e Settanta, nonché autore di alcuni celebri abiti indossati in celebri film, come quelli per Jane Fonda/Barbarella, in qualche modo la Barbie dell’epoca. Rabanne è morto a febbraio, dunque non sapremo mai se sarebbe stato felice della scelta di Rajwa. Personalmente l’abito non mi dispiace, ma tra il pessimo underwear e le orrende scarpette bianche per me è shock.

Dopo tutta l’attenzione di questi mesi, la morte di Queen Elizabeth, i primi passi di King Charles, la ridistribuzione dei titoli, l’incoronazione di maggio, la cerimonia scozzese del luglio, i riflettori sempre puntati sulla Royal Family si sono spenti. Questa settimana abbiamo visto solo i sovrani al Sandringham Flower Show e Beatrice di York in vacanza col marito a Saint Tropez dopo le nozze della sorellastra di lui Phoebe Williams-Ellis. Deliziosa nel suo abitino floreale ME+EM completato dalle ballerine Chanel la principessa si conferma l’autentica English rose, la rosa inglese della sua generazione. Chic.

Le foto del giorno – L’estate al clou

Ho aspettato fino a quest’ora pensando di proporvi le immagini dell’arrivo della Reina Letizia con le figlie a Palma de Mallorca per il tradizionale soggiorno estivo – chiamarlo vacanza è un po’ esagerato – nella residenza di Marivent. El Rey è già da qualche giorno nel capoluogo delle Baleari, impegnato in regata. E invece niente, la dea del contemporaneo understatement (non so come si dica in spagnolo) è arrivata alla chetichella con una piccola scorta ed è entrata a Marivent da un ingresso secondario.

Per fortuna c’è Monaco che questa sera nella Salle des Étoiles dello Sporting di Monte Carlo ospita uno degli eventi clou dell’anno, il Gala de la Croix Rouge. Allora ecco a voi la prima foto che ho trovato della serata, iniziata alle 20.30. Presenti i sovrani: Albert II, che della Croce Rossa monegasca è il presidente, e la moglie Charlène. Con loro la nipote Camille Gottlieb, figlia minore di Stéphanie. Vi rimando a domani per l’analisi delle mise, intanto vi prego di notare il papillon rosso del principe, che abbinato al tuxedo bianco evoca sia la bandiera del Principato sia quella della Croce Rossa, entrambe bianco/rosse; e vi rassicuro sulla lunghezza dei suoi pantaloni, esagerata as usual.

Guardando la mise en place direi che in attesa del concerto di Robbie Williams la cena sarà piuttosto parca ma abbondantemente annaffiata, però almeno c’è in omaggio un ventaglio!

Il tempo passa

Lunedì 31 è il trentennale della morte di Roi Baudouin dei Belgi.

Trent’anni sono tanti, e i più giovani lettori del blog probabilmente neanche ricorderanno la sua figura alta e sottile, i modi cortesi ma controllati, lo sguardo gentilmente indecifrabile dietro gli occhiali. Sulle sue spalle a vent’anni era stato posto il peso di ridare dignità alla monarchia belga, uscita con le ossa rotte dalle scelte improvvide e i comportamenti scellerati del padre Léopold, che non aveva raggiunto le nefandezze dell’antenato omonimo ma non si era risparmiato, soprattutto durante la seconda guerra mondiale. Onere accettato dal giovanissimo re con cristiana rassegnazione, mi verrebbe da dire, visto che la grande fede religiosa fu una delle costanti della sua vita.

Entrambi, onere e fede religiosa, divisi poi con lei, Fabiola, con cui condivise anche il dolore dell’assenza di un figlio, tanto desiderato – anche per ragioni dinastiche – e mai arrivato. Non belli, non giovani, non dotati di particolare charme, la cifra di quella coppia era costituita da serietà, sobrietà, rigore, senso del dovere, e almeno nel mio ricordo una certa pudica dolcezza. Una coppia poco mediatica all’epoca -figuriamoci oggi! – spesso contrapposta al fascino dei principi di Liegi, Albert e Paola; più giovani, più belli e chic (soprattutto lei), più disinvolti (alla luce degli eventi recenti, soprattutto lui). E però in pubblico, le Roi e la Reine, spesso prodighi di gesti reciprocamente affettuosi in un’epoca in cui non erano frequenti, e per mano si tenevano solo i bambini.

Per ricordare Baudouin, con la sobrietà che gli sarebbe piaciuta, è stata annunciata l’apertura straordinaria – una volta al mese fino a novembre – della cripta reale che conserva le sue spoglie. La televisione belga invece domenica sera alle 20.45 gli dedicherà il documentario « Baudouin, l’héritage d’un roi » che dovrebbe essere visibile anche sul sito https://www.rtbf.be/

Nell’attesa in questo video a partire dal minuto 40′ il Re Emerito racconta quei giorni, e come accettò una successione che gli era sempre sembrata quanto meno improbabile:  https://youtu.be/g0wPJIE_gSQ

Il tempo passa, e per fortuna porta con sé anche cose belle, come i figli dell’attuale sovrano, Philippe. A conclusione delle celebrazioni per i suoi dieci anni di regno sono state diffuse queste belle immagini con la Duchessa di Brabante e il fratello Gabriel, nelle loro uniformi militari. Ecco, il tempo che passa nei prossimi anni ci offrirà in Belgio – ma anche in Svezia e poi in Norvegia – un confronto inedito, quello tra una Regina sul trono e uno spare maschio, qualcosa che ancora non abbiamo mai visto. Sarà molto, molto interessante.

(E per fortuna ci sono i gradini)

Le foto del giorno – Osanna per Anna

Le foto le avevo intraviste ieri, giornata per me per me piuttosto caotica; le pubblico volentieri oggi, così approfitto per fare gli auguri di buon onomastico a tutte le lettrici che si chiamano Anna. Auguri che farei volentieri alla Princess Royal, se non fosse che gli Anglicani l’onomastico non lo festeggiano.

Ieri dunque Anne, nella sua veste di Lady Sponsor – una figura tra la madrina e il nume tutelare, che dovrebbe garantire la buona sorte al natante e al suo equipaggio, di cui fa parte – è salita a bordo della HMS Albion, al largo della costa occidentale della Scozia. Impeccabile nella sua divisa da ufficiale della Royal Navy la principessa – che si trova sempre particolarmente a suo agio in queste situazioni e tra i militari – si è informata sulle attività dell’ultimo anno della Albion, che ha navigato il Mediterraneo, il Mare del Nord e il Baltico, ed è stata la prima unità di una marina militare a raggiungere la Finlandia dopo il suo ingresso nella NATO.

Quanto a lei, come accade spesso, nel 2022 è stata il membro della Royal Family più impegnato, con ben 214 engagement; praticamente quattro a settimana. Senza dimenticate il ruolo speciale svolto in occasione della morte della madre, che ha accompagnato durante il lungo viaggio di ritorno da Edimburgo a Londra. E – prima e finora unica donna – ha seguito con fratelli nipoti zii e famigli vari il feretro. Forse in quella occasione è stata apprezzata anche da chi finora era stato distratto dalla narrazione del brutto carattere o dalle immagini in cui compare con mise un po’ datate. Nelle quali, va detto, entra senza sforzo nonostante il passare non degli anni ma dei decenni.

Confesso che più passa il tempo più mi piace, ne apprezzo la serietà, l’impegno, il sense of humour, la consapevolezza di sé. E il totale disinteresse verso ogni forma di captatio benevolentiæ. Tra venti giorni questa signora compirà 73 anni – nata a Ferragosto come Napoleone e mia nonna Giulia – e vorrei riuscire a proporvi un piccolo approfondimento su di lei. Vi farebbe piacere?

Intanto buon onomastico a ogni Anna venga a sedersi sul sofà.

Royal chic shock e boh – Belgium special edition

L’evento della settimana, anche solo per la quantità di mise sfoggiate, è senz’altro la Fête Nationale belga, celebrata come d’abitudine il 21 luglio e quest’anno arricchita dal decennale del regno Philippe e di sua moglie Mathilde. La quale ha scelto quasi tutte le due toilettes in uno dei colori della bandiera: rosso giallo e nero.

La sera del 20 il tradizionale concerto ha aperto i festeggiamenti, con la Reine che più fedele a sé stessa di così non avrebbe potuto: Mathilde ha indossato un cape dress di Natan. Ve lo dico, a me stavolta piace, un sacco. Amo la tonalità di giallo limone, e la levità della seta che rende l’abito morbido e leggero, con un bel movimento, cioè esattamente l’opposto della rigidità quasi marmorea che caratterizza spesso il modello. Bella l’accoppiata con gli accessori oro (Dior i sandali, Diane von Furstenberg la minaudière, cioè la borsetta in metallo che sembra un piccolo scrigno). Notevoli anche gli orecchini a forma di sole, creazione della maison romana Percossi Papi, che realizza sia gioielli preziosi sia pezzi non preziosi (ma ugualmente costosetti) per il cinema. Chic.

Chi l’avrebbe detto? Lady Violet si sta innamorando della principessa Astrid, che compiuti i 60 (il 5 giugno dell’anno scorso) ha dato una bella sterzata al suo look e si è buttata sul colore. Per il concerto serale ha sfoggiato una delle allegre gonne di Lunatica Milano (se amate il genere vi consiglio un giro sul sito o sull’account IG), rigorosamente abbinata col nero. Allegramente chic.

(Ph: Laurie Dieffembacq)

Venerdì 21 è il gran giorno, e le celebrazioni iniziano con il Te Deum in cattedrale. la mise di Mathilde è il manifesto delle sue scelte di stile in dieci anni di regno e ventitré da membro della famiglia reale belga. Colori accesi, in questo caso rosso bandiera, e gli stilisti, entrambi belgi, che con maggior frequenza l’accompagnano: Natan per l’abito e le scarpe con inserti in pvc – altro sua grande classico – e Fabienne Delvigne per l’ampio cappello e la clutch. La sovrana è splendida splendente, qui potete vederla a figura intera; Una festa da 10!, ma l’abito ha parecchi difetti, come potete notare nella foto che ho scelto. Il drappeggio sul pancino è spesso rischioso, e in più questo attraversa il corpo in un modo che non mi convince, le maniche sono piene di grinze e stendiamo un mantello sull’underwear. Domanda. è accettabile una creazione couture così? Boh.

Stesso omaggio allo stile belga lo fa la futura regina Elisabeth, che come sua madre sceglie Natan per l’abito giallo e Fabienne Delvigne per il meraviglioso cappello in autentico panama, ma realizzato in questa forma floppy. Lei preferisce un paio di sandali Gianvito Rossi, e noi apprezziamo sempre questi inserimenti italici. L’abito è stato un po’ criticato, ma a me il gioco di tagli orizzontali piace, o almeno mi convince dalle foto che ho visto. Il cappello è veramente grande, e le copre un po’ troppo il viso, che in un’occasione del genere i cittadini vorrebbero forse vedere meglio ma insomma, la fanciulla non ha ancora 22 anni, si farà. Chic.

(Ph: lesoir.be)

Secondo atto delle celebrazioni, l’inevitabile parata militare, cui assistono anche fratello e sorelle del re con le rispettive famiglie. Come sempre, Astrid è in uniforme, e il fratello Laurent pure. La moglie di Laurent, Claire, a me piace, anche se non sempre – in verità quasi mai -apprezzo le sue scelte in fatto di abiti. In questa occasione indossa un bel cappello a incorniciare il bel viso, in un color bois de rose uguale a quello dei pantaloni, abbinati a una blusa rosa cipria. Ora, a parte che non sono sicura che i pantaloni siano adatti a queste occasioni (in Italia sì, ma è una repubblica, nel Regno Unito ad esempio assolutamente no), il problema qui sono i volumi: cappello importante, pantaloni larghi, blusa con ampio volant, cinturone, fibbione. Non sarà troppo? Boh.

Da qualche anno c’è anche Delphine, figlia naturale di re Albert II, che da quando è stata riconosciuta partecipa a tutti gli eventi della famiglia. Delphine è un’artista, e coglie spesso occasione per indossare le sue creazioni, realizzate con tessuti dipinti da lei o tratti dalle sue opere. In questo caso criticatissima perché l’abito, oltre alla genuina bruttezza, sembra copiare il modello di quello color smeraldo, firmato Andrew Gn, indossato dalla principessa di Galles all’ultimo Trooping the Colour (Royal chic shock e boh – Trooping the Colour (and more). Che dire? Non è che se fosse una creazione originale sarebbe meno brutto. Discreto il cappello, tremende le scarpe con altissimo plateau – altro suo marchio di fabbrica – ma quegli sbuffi di raso in fondo alle maniche, perché? Veramente, ma veramente shock.

Dopo la parata qualcuno sarà andato a riposare ma non Roi Philippe e la sua famiglia, impegnati a dimostrare il significato dell’espressione “working royals” anche se in Belgio probabilmente non si usa. È il momento della visita alla festa organizzata a Warandepark, che sarebbe il parco reale, dove i reali hanno visitato lo stand della difesa. A sorpresa le signore sono in verde, tra l’altro nella stessa sfumatura: la Duchessa di Brabante ha un maxidress di maglia, bello e piuttosto difficile da portare, del brand The Kooples, molto popolare tra i giovanissimi e dunque finora sconosciuto aLady Violet. Perfetta la clutch nello stesso identico punto di verde, rubata a mamma e firmata Fabienne Delvigne. Chic.

La Reine, meticolosamente abbinata alla figlia minore, punta invece su uno chemisier che pare tanto una vestaglietta, del brand Bernadette, belga di Anversa. Mia opinione personale: se proprio uno non può evitare e vuole indossare una vestaglietta allora lo faccia fino in fondo, abbinando magari un paio di sandali, o scarpine come quelle di Eléonore (o snickers, ma capisco che non è il caso), le slingback dorate con le calze opache no dai. Boh.

Si finisce la sera, altra festa in piazza aperta a tutti, con uno spettacolo sons et lumières che una cara amica del blog ha avuto la fortuna di vedere e mi ha descritto in toni entusiastici, veramente superbo. Sul palco i magnifici 6: mi sono piaciuti molto i tre uomini un blazer blu senza cravatta. Menzione d’onore alla piccola di casa Eléonore, che ha solo 15 anni ed è assolutamente incantevole.

Per la serata entrambe le principesse hanno scelto Diane von Furstenberg, Eléonore è ancora troppo giovane e più che ammirarla incantati per ora non faremo. Elisabeth indossa un monospalla nero con stampa a rose azzurre, fiore che non esiste in natura e Lady Violet detesta. Una mise che è piaciuta a molti, ma io non sono tra questi; mi sembra anche che abbia un taglio strano, non mi piace lo spacco così e sembra quasi non sia la sua taglia. Si vede poco, ma bellissima la clutch di cristalli neri Armani, un po’ banalotti gli orecchini bijoux di Carolina Herrera. Fiori su fiori? Avanguardia pura! direbbe Miranda Priestly; io dico boh (ma intendo shock, proprio non mi piace)

Altra royal lady, altro monospalla. La Reine è alta e ha gambe lunghe e sottili per cui in pantaloni sta bene, ma il top mi perplime un po’: una blusa modello poncho, over, con lunghe frange, che lascia un braccio nudo; una creazione Carolina Herrera, che Mathilde ha già indossato ma che io continuo a trovare senza senso. Però il bianco e nero funziona quasi sempre, apprezzo molto il bracciale bicolore in resina Angela Caputi, e Mathilde sembra più giovane. Boh, e ci rivediamo tra dieci anni!

La foto del giorno – Ci sono anch’io!

Sin da piccoli, anche non avessimo fatto il classico, abbiamo sentito ripetere fino alla noia ubi maior minor cessat, a indicare che in presenza di qualcuno più importante chi lo è meno perde la propria rilevanza. In questa situazione si è ritrovato suo malgrado il povero Felix, figlio cadetto del figlio cadetto della regina di Danimarca.

(Ph: Kongehuset)

Nato il 22 luglio 2002, Felix Henrik Valdemar Christian è il minore dei due nati dal primo matrimonio del principe Joachim con Alexandra Manley. Dopo il divorzio, Alexandra è stata creata Contessa di Frederiksborg. Passano un po’ di anni, e pure Felix, il fratello Nikolai, e con loro Henrik e Athena, figli del secondo matrimonio paterno, sono stati retrocessi al grado di conti, senza nemmeno bisogno di divorziare (anche perché sono tutti ragazzi). E precisiamo che il titolo comitale arriva dal nonno Henrik, nato Henri de Laborde de Monpezat, sennò non gli toccava manco quello.

Per colmo di sventura, il giorno dell’undicesimo compleanno il povero Felix ha ricevuto in regalo la nascita del futuro sovrano del Regno Unito, George di Galles (se siete tra quei tre che non hanno visto il suo ritratto di compleanno lo trovate qui Dieci anni!). Insomma, il biondo e simpatico Felix sembra il protagonista di una favola di Andersen alla rovescia, una specie di Benjamin Button-sen, un cigno retrocesso a brutto anatroccolo; non si fa!

Lady Violet può fare poco, ma questo post è tutto per lui, brillante studente della Copenaghen Business School. E se decidessimo di riprendere la rubrica giovedì gnocchi un posto gli spetterebbe di diritto, che ne dite?

Dieci anni!

E anche per George oggi sono dieci!

(Ph: Millie Pilkington)

Confesso di non aver realizzato prima che Philippe è diventato Re dei Belgi il giorno prima della nascita di George di Galles, che quando arrivò tra noi era George di Cambridge. Sarà un buon segno? Penso di sì, speriamo, e per entrambi.

Intanto ecco a voi il giovanotto nello splendore del primo compleanno a due cifre, ritratto qualche giorno fa a Windsor da Millie Pilkington, fotografa di fiducia della famiglia.

Il principe è molto cresciuto,sembra anche più sicuro e disinvolto, e mi pare evidente abbia preso la lunghezza delle gambe da nonna Diana. Ci pensate che tra pochi anni inizieremo a parlare dei suoi amori? Non vedo l’ora.

Una festa da 10!

Festa grande, ma veramente grande, in Belgio, che in un colpo solo celebra la Fête Nationale e i dieci anni sul trono di Roi Philippe, divenuto sovrano del Paese il 21 luglio 2013, in seguito all’abdicazione del padre Albert II.

Prendere nota: abdicare nel giorno della festa nazionale consente la perfetta ottimizzazione di ogni cosa e probabilmente pure un certo risparmio, una scelta molto saggia. Il Re emerito, in fondo anche lui protagonista della giornata, con la sua presenza ha rassicurato sulle sue condizioni di salute dopo il ricovero in ospedale di qualche settimana fa a causa di una disidratazione. Con lui la Regina Emerita, la nostra Paola, anche lei un po’ malconcia ma indomita, insomma due bastoni e una capanna.

Entrambi amorevolmente assisiti dal re figlio e dai bei nipoti. Dalle foto che ho visto mi sembra sia proprio la famiglia a emergere in queste celebrazioni: una famiglia reale che naturalmente incarna la nazione, ma propone anche un modello di regalità più semplice e moderno.

Ecco la Reine e l’erede vestite in giallo e rosso, col nero i colori della bandiera; tra loro deliziosa Eléonore, che ha un’età in cui può ancora fare come vuole, e lo fa bene. Mentre il re con i figli maschi accogliere il saluto dei belgi all’arrivo in cattedrale per il Te Deum.

Famiglia protagonista, e un po’ di emozione per la Reine – che non teme mai di far vedere le sue lacrime – anche alla parata militare, dove tra i soldati hanno sfilato i due figli maggiori dei sovrani.

Molto concentrato il ventenne Gabriel, più sorridente e sicura di sé Elisabeth, Duchessa di Brabante e futura regina, una ragazza che ci darà molte soddisfazioni.

Lady Violet, e le mise? Chiederete voi. Nessun timore, ne parleremo diffusamente domenica: della giornata di oggi e anche del ballo di ieri, che ha aperto le celebrazioni. Á bientôt!

Uno splendido cinquantenne

Volendo mantenere il tono elegante che ci contraddistingue, per questo post abbiamo scelto un titolo abbastanza neutro. Ma diciamolo, visto che oggi è pure giovedì, un bel giovedì gnocco ci stava tutto!

(Ph: Lise Åserud, NTB)

Compie oggi cinquant’anni Haakon, Principe Ereditario di Norvegia, nato a Oslo il 20 luglio 1973, ventidue mesi dopo la sorella Märtha Louise, che però ha scavalcato nell’ordine di successione grazie alla legge allora in vigore nel Paese, che dava la precedenza ai maschi. Poi la legge è stata (giustamente) cambiata, e in giorno lontano dopo Haakon siederà sul trono Ingrid Alexandra, la maggiore dei due figli – l’altro è Sverre Magnus – nati dalle nozze con Mette-Marit Tjessem Høiby, che in dote portò al suo principe un bimbo nato da una precedente relazione.

Un matrimonio, il loro, che all’inizio fece storcere molti nasi, reali, nobili e pure plebei, e invece si sta rivelando solido e felice. La bionda principessa ereditaria, coetanea del marito, compie 50 anni il 19 agosto; per questo Haakon oggi passerà il compleanno in famiglia, mentre una celebrazione pubblica è fissata per venerdì 25 agosto – ventiduesimo anniversario del loro matrimonio – quando i principi festeggeranno insieme i loro primi cinquant’anni nel cortile di Palazzo con ospiti provenienti da tutta la Norvegia.

Nel ritratto che marca questo passaggio, il futuro re compare insieme al suo cane, che dovrebbe essere Molly Fiskebolle, cagnetta di razza labradoodle arrivata in famiglia un anno e mezzo fa, dopo la morte dell’amatissimo Muffin.

Se volete, sulla pagina del sito della Casa Reale norvegese c’è la possibilità di inviare i propri auguri fino alla mezzanotte di oggi: https://www.kongehuset.no/protokoll.html?tid=220219…

A proposito di giovedì e (soprattutto) di gnocchi: giovedì gnocchi fu una delle prime piccole rubriche del blog, che uscì ogni giovedì nell’estate 2018, la prima dell’esistenza di Lady Violet. Questo è il post dedicato ad Haakon La foto del giorno limited edition – giovedì gnocchi!

Gratulere med dagen a Haakon, e buon giovedì a tutti!