La foto del giorno – 29 febbraio

Oggi parliamo di quel fagottino nel marsupio, abbracciato al papà. edo&wolfieSi chiama Christopher – detto Wolfie – quest’anno compie quattro anni  e sembra che tra tre mesi esatti avrà un ruolo da protagonista in una giornata che Lady Violet e tutte le persone accomodate sul suo sofà attendono con affettuosa curiosità.

Ma andiamo con ordine. Il giovane padre nella foto è ovviamente il fidanzato dell’anno, Edoardo Mapelli Mozzi, che pur discendendo da una nobile famiglia bergamasca è nato a Londra e vissuto sempre nel Regno Unito. Suo padre Alessandro, un passato da sciatore olimpico, ha la doppia cittadinanza; la madre Nikki è inglese e dopo il divorzio dal padre di Edo sposò Christopher Shale, personalità di spicco tra i Tories e collaboratore dell’ex Premier David Cameron. Edoardo e sua sorella Natalia sono cresciuti con lui, morto tragicamente nel 2011, ed è possibile che il piccolino porti il suo nome per ricordarlo. La madre del bimbo è l’architetto Dara Huang, americana di origine taiwanese, con cui Edo ha avuto una lunga relazione prima di Beatrice, e vedremo se sarà invitata anche lei al royal wedding di maggio, dove – ed è la notizia di oggi – dovremmo vedere Wolfie nell’impegnativo ruolo di best man.

Che noi tendiamo ad assimilare a quello del testimone – confesso, l’ho fatto anch’io – ma ha invece discrete differenze. Una è sostanziale: il primo impegno del testimone è evidentemente (e anche legalmente) testimoniare la volontà degli sposi di contrarre matrimonio. Aneddoto familiare: mio padre, in vita sua almeno un centinaio di volte testimone di nozze (non scherzo), in un’occasione fu chiamato a testimoniare in un tribunale della Sacra Rota che uno dei due sposi aveva esitato prima di rispondere, circostanza che evidentemente  consentiva l’annullamento. Ecco, il best man nei matrimoni inglesi di solito (ma non sempre) firma anche il registro di matrimonio – spesso insieme con altri familiari degli sposi, a partire dai genitori –  ma il suo ruolo principale è quello di assistente dello sposo: lo scorta all’altare, consegna le fedi al momento della celebrazione, tiene il famoso discorso durante il ricevimento, è fondamentale in tutta l’organizzazione (oltre ad occuparsi dell’addio al celibato). Ora, escluderei che Wolfie firmerà il registro, perché a) non essendo maggiorenne non avrebbe valore legale e b) probabilmente non sa ancora scrivere; ho qualche dubbio sul discorso. E pure su un addio al celibato “classico”, con alcool e stripteaseuse. Ma sicuramente porterà le fedi, e definirlo best man vuol dire dargli un ruolo speciale e distinto da quello di paggetti e damigelle. 

E vuol dire che Beatrice è pronta ad accogliere il bambino come fosse suo figlio: un tassello importante, e non traumatico, nel processo di modernizzazione della Royal Family.

La foto del giorno – 28 febbraio

Come sicuramente sapete Harry è già nel Regno Unito per gli ultimi impegni da senior member della Royal Family. Meghan per ora non si è vista, ma in effetti la sua presenza in questi giorni non era prevista dunque non ne siamo sorpresi. Confesso che la prossima settimana, quando arriverà la duchessa, mi piacerebbe rivedere Archie ma non sono certa che verrà a trovare la famiglia del papà (che poi è praticamente l’unica che ha, visto che la madre ha notoriamente grossi problemi con la sua famiglia d’origine).

Dopo essere intervenuto ad un convegno sul turismo sostenibile a Edimburgo, – dove si è presentato come “semplicemente Harry”, il che fa pensare che non abbia preso benissimo la deminutio capitis imposta dalla nonna regina – il duca oggi si è incontrato col redivivo Jon Bon Jovi per registrare l’inno per la prossima edizione degli Invictus Games, previsti per maggio a L’Aja. harry abbey roadEssendo la registrazione avvenuta agli Abbey Road Studiosi i due partners in crime non hanno potuto esimersi dal replicare la storica foto dei Beatles, scattata nel 1969 per la copertina del’album che si chiamava appunto Abbey Road. Ad aprire la fila al posto che fu di John c’è Andy Mudd, ex militare in sedia a rotelle che francamente mi sembra il più disinvolto dei quattro. Segue Bon Jovi al posto di Ringo, Susan Warner a quello di Paul,  e infine Harry – imbranatello alquanto – al posto che fu di George. E niente, per quanto ci provi il Duca di Sussex non riesce a scrollarsi di dosso i fab four.

Le foto del giorno – 27 febbraio

Il coronavirus non blocca la Corona spagnola, e oggi come tradizione i sovrani insieme hanno inaugurato a Madrid la trentanovesima edizione di ARCO, importante fiera di arte contemporanea che occupa un posto di assoluto rilievo nel circuito internazionale. reyes arcoSe el Rey sceglie un principe di galles primaverile ma un po’ tristino, e ci abbina una cravattina e l’inevitabile mocassino con nappina, la Reina per contrasto goes big e direttamente dagli anni ’80 tira fuori un vestito in raso a fiori stilizzati con maniconi drappeggiati che avrebbe fatto la gioia di Pamela Bellwood, l’immortale – ancorché morta, e pure male, nel serial – Claudia di Dynasty (se negli anni ’80 non eravate nati, googlate). L’abito è di Maje Paris, e sul sito lo trovate ancora, in saldo, a 195 euro. Penso che glielo lascerò. reina arcoIn linea con il look modernariato l’acconciatura a boccolo pieno; ma non pensate all’hair wrap dyson o ad altre diavolerie moderne. Questi si facevano con grossi bigodini messi in verticale, e avevano la caratteristica di crollare a metà serata, per cui entravi Gilda e uscivi Morticia. Speriamo che Letizia sia stata salvata in tempo, e sia sparita a bordo del suo coche.

La foto del giorno – 26 febbraio

Ieri sera i Duchi di Cambridge hanno presenziato al Noël Coward Theatre nel West End a una performance straordinaria dello spettacolo Dear Evan Hansen in favore della Royal Foundation. Il musical, vincitore di ben sei Tony Awards, è la storia di un ragazzo che soffre d’ansia e ha problemi di relazione, argomento caro ai duchi che con la loro fondazione sono in prima linea nella lotta ai disturbi mentali e comportamentali, soprattutto dei più giovani.

La mise della duchessa avrebbe dovuto comparire domenica nel Royal chic shock e boh, ma a causa di uno spiacevole imprevisto non so quanto riuscirò a scrivere nel weekend, dunque portiamoci avanti col lavoro. catherine noel coward theatreCatherine ha scelto un look piuttosto diverso dai soliti: un abito in tweed nero con un piccolo tocco luminoso firmato Eponine London, con accessori Jimmy Choo: pumps Romy e clutch Celeste. A me piace molto, mi piace l’idea del tweed usato di sera e acceso da tocchi di luce, e trovo che la linea princesse dell’abito – corpino aderente e gonna più ampia – sia una di quelle che le donano di più. E sfido chiunque a trovare qualcuna cui non doni lo scollo a V. Bello anche il trucco, sembra che finalmente la Caterina stia abbandonando la riga di matita nera all’interno dell’occhio, in favore di un bel cat eyeliner, ora basta domare un po’ i capelli da Maddalena pentita e siamo a posto.

Vi segnalo un dettaglio di stile. Cosa c’è di diverso tra il modello base e quello indossato dalla duchessa?

Esatto, i bottoni. Ora, benché io non sia una fan dei bottoni gioiello – soprattutto se più di uno – un bel bottone fa la differenza e innalza immediatamente il livello di una mise. Chiedete alle vostre mamme, se non avevano l’abitudine di tagliare via i bottoni di pregio a un capo che veniva dismesso, per poi cucirli su un altro che non ne aveva di altrettanto belli. Provate a mettere dei bottoni semplici, ma di madreperla, al posto di quelli orrendi di plasticazza che ormai imperversano: anche il capo più semplice ed economico sembrerà più chic.

Carnevale, ogni royal fancy dress vale

Sebbene l’aria che tira nel paese non sia particolarmente giocosa, oggi è pur sempre Carnevale, e quale occasione migliore per una piccola rassegna di personaggi reali in maschera, o in costume o comunque in tenuta carnascialesca?

arlequeen

(Ph. Getty Images)

La prima non può essere che Lei, Her Majesty Queen Elizabeth II, ritratta all’ingresso non già di un ballo in maschera ma al Birmingham Hippodrome il 1 dicembre 1999 in occasione della Royal Variety Performance. È un’immagine che vi ho già mostrato ma ve la ripropongo, tanto trovo straordinaria questa mise che trasforma The Queen in The Arlequeen. wales klondikeIl 29 giugno 1983 i Principi di Galles sono in tour in Canada, e a Edmonton partecipano a un barbeque ispirato al Klondike della corsa all’oro. L’abito alla moda di fine Ottocento è in seta in una chiarissima tonalità di rosa pesca. La classica linea princesse presenta un bustino aderente su una gonna più ampia, caratterizzata da un drappeggio su due balze di pizzo che sul retro formano un breve strascico. L’abito fu scelto da Diana tra diversi che le aveva proposto John Bright. Il famoso costumista, premio oscar per Camera con vista (tra i suoi film anche Casa Howard, Ragione e Sentimento, Jefferson in Paris, La dodicesima notte), adattò al fisico alto e sottile della principessa un costume indossato da Francesca Annis nella serie tv Lillie, e forse Diana scelse maliziosamente di interpretare Lillie Langtry, che fu amante di un altro Principe di Galles, il trisavolo di suo marito, poi Re Edward VII. Il cappellino fu creato da Bright apposta per questa occasione. duke duchess of york klondikeQuattro anni dopo si replica, questa volta i protagonisti del party Klondike style sono i Duchi di York, ma l’effetto finale è un tantino meno elegante, in gran parte – ma non solo – a causa dell’abito bella del saloon indossato da Sarah. prince edward fancy dressMeglio il piccolo di casa, Edward, che nel 1984 ha vent’anni e al Raj Ball organizzato al London’s Lyceum Theatre sembra veramente il principe di Cenerentola (anche se la giubba è un po’ abbondante).

Se in compagnia della prima moglie The Prince of Wales si era vestito da gentleman dell’Ottocento, con la seconda preferisce semplicemente una maschera a coprire il viso.  Eccoli in due edizioni diverse del ricevimento a favore di Elephant Family, che Charles e Camilla organizzano annualmente nella loro residenza di Clarence House. E c’è anche il video! https://www.youtube.com/watch?v=syjemsG8cms grace chinese goddessGrace de Monaco l’abbiamo vista con abiti splendidi e costumi altrettanto splendidi durante gli anni da attrice prima di diventare principessa. Ma quando la sera del 17 marzo 1969 compare al Casino di Montecarlo per un Diner de Têtes con un’acconciatura da dea cinese avrei veramente voluto esseri lì. Sublime. maxima valentino chantalNel 2017 il diadoco Pavlos compie cinquant’anni, e la prima dei suoi cinque figli, Olympia, ventuno. Per cui la moglie dell’uno e madre dell’altra, Marie-Chantal, organizza nella campagna inglese un party in maschera: Prince and Revolution. La padrona di casa si presenta in shocking pink con un’acconciatura stellata stile Miss Liberty. Quasi sobria rispetto ai suoi standard Máxima d’Olanda con diadema di enormi orchidee su un abito in raso stampato che sembra una creazione dell’olandese Escher. beatrice unicornIn attesa del suo royal wedding ecco la sposa dell’anno Beatrice di York a un party un paio d’anni vestita da unicorno, fido compagno di ogni vera principessa. elizabeth margaret aladdin 1943Concludiamo con un’immagine veramente storica: è il 1943, c’è la guerra, e le principesse Elizabeth e Margaret sono al sicuro tra le mura di Windsor Castle. Per passare il tempo si organizzano delle pantomime, ed ecco a voi Aladdin e la principessa Jasmine.

Le foto del giorno – 24 febbraio

Ieri abbiamo seguito la regola ubi maior minor cessat ma oggi recuperiamo. Perché se ieri l’Imperatore del Giappone ha compiuto sessant’anni, e Lady Violet ha dedicato a lui la sua attenzione, nello stesso giorno ha festeggiato il compleanno anche una futura regina.

È Estelle di Svezia, otto anni di simpatia e disinvoltura, ritratta da sola – come si conviene alla birthday girl – e in compagnia del fratellino Oscar, che lunedì prossimo festeggerà a sua volta il compleanno, il quarto. princess estelle & oscarI reali svedesi non sono certo avari con le foto dei figli, cosa che il piccolo di famiglia non sempre accetta con piacere: il suo faccino imbronciato è diventato proverbiale. Ora devono averlo persuaso a sorridere all’obiettivo, e nell’ultimo ritratto di famiglia, diffuso all’inizio di febbraio, convinto a dire cheese! crown princess familyOppure la madre gli stava facendo il solletico?

Estelle, primogenita della coppia, è nata esattamente tre anni dopo il fidanzamento dei genitori, annunciato il 24 febbraio 2009. crown princess engagementFu il coronamento di una grande storia d’amore non priva di qualche travaglio, dato che il re non era troppo dell’idea di accogliere in famiglia un personal trainer. Carl Gustav alla fine si convinse, l’amore trionfò e sembra ancora forte come allora. E a guardare le foto direi che mantiene anche giovani, gli sposi sono praticamente identici dopo undici anni!

P.S. ieri abbiamo lasciato il Tennō senza bagno di folla per gli auguri, che a causa del coronavirus si è ritenuto preferibile evitare. Possiamo però rassicurarvi: Naruhito è stato adeguatamente festeggiato: ci sono stati un banchetto ufficiale con 450 invitati (cui non hanno partecipato gli Imperatori Emeriti, a casa col raffreddore), seguito da un Afternoon Tea per il Corpo Diplomatico. naruhito birthdayHo deciso, per il prossimo compleanno anche Lady Violet organizzerà un Afternoon Tea, e il dress code prevederà l’abito lungo.

 

 

Suss-exRoyals

Confesso, quando ho letto la notizia la mente m’è tornata a un’estate di tanti anni fa sulla costa adriatica, quando noi bambini a passeggio con uno zio assistemmo a un diverbio tra lui e un tizio a noi sconosciuto, che nel momento culminante dell’alterco se ne uscì col classico dei classici: lei non sa chi sono io! Cui lo zio prontamente rispose: zitti bambini, che adesso il signore ci dice chi è! sussexesEbbene sì, Ladies&Gentlemen, perché in quest’opera pop che sta diventando la fuga per la libertà dei Sussex abbiamo appena assistito alla scena in cui Mountbatten-Windsor Principe Enrichetto e la sua signora Markle Rachele Meghania vogliono insegnare a Nonna Lilibet a fare la regina. E prima di cambiare nome al loro sito (Lady Violet suggerisce HarryMeghangalactic), e contravvenendo alla regola aurea del never explain ma soprattutto never complain hanno pubblicato un temino dal titolo SPRING 2020 TRANSITION che vi invito ad andare a leggere, anche solo per osservare le sottolineature https://sussexroyal.com/spring-2020-transition/

In sintesi, in un testo dal sapore manzoniano (nel senso che sembra scritto con la prosopopea del leguleio da Azzeccagarbugli), la coppia dà la sua versione sull’accordo raggiunto in gennaio – peraltro già noto nei dettagli – col palese intento di rifilare colpi e colpetti a destra e a manca. Si parte col dire che il loro desiderio sarebbe stato continuare a servire la Corona (nei ritagli di tempo, ovvio, ma non è specificato) ma non è stato loro permesso. Poi arriva l’allusione velenosa al fatto che ad altri membri della Royal Family è consentito di lavorare autonomamente senza perdere le prerogative reali, mentre a loro è imposta una quarantena di 12 mesi. L’obiettivo sono probabilmente le cugine York, entrambe con una propria carriera, di cui si finge di non sapere che non si tratta di senior royals, che non ricevono soldi pubblici neanche quando partecipano a qualche occasione di rappresentanza, e sopratutto che nessuna delle due intende lucrare direttamente sul prestigio della Corona.

In merito al prefisso HRH sia chiaro: Dio (o meglio la Dea, Elizabeth) glielo ha dato e loro se lo tengono, pur senza usarlo nelle attività quotidiane. Si rimarca che Harry è e resta il sesto nella linea di successione al trono, da cui consegue che la loro sicurezza sarà a carico dell’entusiasta contribuente. Per parte loro, l’intenzione di portare avanti iniziative non-profit è più volte ripetuta, anche perché alla voce che parla della loro possibilità di guadagnare autonomamente si incontra la frase  The Duke and Duchess of Sussex will become privately funded members of The Royal Family. Tradotto: paga Pantalone, nelle eleganti vesti di babbo Charles (e speriamo che come a volte accade il nonno no debba mettere mano al portafoglio per incontrare il nipotino).

Alla fine viene sganciata la bombetta, e riguarda naturalmente l’utilizzo del termine Royal, che ha un grande valore simbolico e ne ha uno economico assai maggiore (che è poi la ragione della pubblicazione del temino). Dopo aver petulantemente citato la Royal Foundation dei Duchi di Cambridge, si aggiunge: While there is not any jurisdiction by The Monarchy or Cabinet Office over the use of the word ‘Royal’ overseas, The Duke and Duchess of Sussex do not intend to use ‘Sussex Royal’ or any iteration of the word ‘Royal’ in any territory (either within the UK or otherwise) when the transition occurs Spring 2020. È chiaro? Chi sarà mai la Regina che pensa di poter decidere chi può usare il termine royal e chi no?

Questa la sostanza, ma lasciatemi dire qualcosa anche sulla forma. Come potrete immaginare io amo le parole, e penso che volendo si sarebbe potuto scrivere un post di sottile raffinata perfidia; la calligrafa Meghan – con l’aiuto di qualcuno – avrebbe potuto intingere il pennino nel veleno colpendo in modo chirurgicamente impeccabile. Invece ciò che abbiamo davanti agli occhi è una ripicca infantilmente molesta e irrispettosa, che temo sia la cifra di chi l’ha scritta. Un paio di anni fa abbiamo sentito per la prima volta l’espressione what Meghan wants, Meghan gets; una regola che ha un costo, e non credo che lo pagherà la Regina.

I duchi ci danno appuntamento alle prossime settimane, dopo la ridefinizione del loro brand, per presentarci the next exciting phase. Non vedo l’ora, proprio.

Le foto del giorno – 23 febbraio

Oggi Naruhito, Imperatore del Giappone, compie sessant’anni. È il suo primo compleanno da Tennō e per l’oroscopo nipponico, che deriva dal cinese, è una data particolarmente importante dato che segna il compimento di un decennio e quello di un intero ciclo zodiacale: lo zodiaco cinese non è infatti suddiviso come il nostro in mesi ma in anni, e questo è l’anno del topo come lo fu il 1960, anno di nascita dell’Imperatore. Un giorno da celebrare degnamente, se non fosse per il virus che ci ha messo la corona. I festeggiamenti sono stati annullati: niente bagno di folla onde evitare il diffondersi dell’infezione in un paese che a ieri contava oltre 700 persone contagiate e tre decedute, i sovrani sono stati visti uscire dal Palazzo Imperiale all’interno di un’auto chiusa. naruhito at 60 3Naturalmente non sono mancate le foto ufficiali e indovinate? L’Imperatore è seduto sullo stesso divano, nella stessa stanza che fanno da ambientazione ai ritratti dell’Imperatrice ( Le foto del giorno – 10 dicembre ) e della principessa Aiko, unica figlia della coppia ( Le foto del giorno – 1 dicembre ) in occasione dei loro compleanni. naruhito at 60Però la corbeille è diversa! In questo caso si tratta di fiori bianchi rosa e lilla, elegante contrappunto all’abbigliamento di Naruhito, nei toni del blu, abbinatissimo a quello di Masako nella foto che li ritrae insieme. Immagini con un’aria di naïveté anni ’60, che trovo irresistibile. naruhito at 60 2Non compare con i genitori la diciottenne Aiko, che in aprile inizierà gli studi di letteratura giapponese alla Gakushuin University, prestigioso ateneo della capitale dove studiano i membri della casa imperiale. E se il mese di aprile marcherà l’ingresso di Aiko nel mondo degli adulti, segnerà anche la fine delle speranze (forse più nostre che sue) di vederla un giorno sul Trono del Crisantemo al posto del padre. Infatti il 19 l’antica cerimonia detta Rikkoshi-Senmei-no-gi investirà ufficialmente – e definitivamente – il fratello minore del sovrano, Akishino, del titolo di Principe Ereditario. Non è ancora giunto il tempo del regno di un’Imperatrice.

Le foto del giorno – 22 febbraio

Mentre preparavo un post sulla surreale dichiarazione pubblicata dai Sussex sul loro sito mi è capitata questa immagine di Mike e Zara Tindall sulla neve, e ho deciso di proporla insieme con due notizie. La prima è che la figlia della Princess Royal e il marito rugbista non divorziano, però… tindalls in bormio…però stanno considerando l’ipotesi di trasferirsi in Australia, magari quando Zara concluderà la carriera da amazzone. Ora parliamoci chiaro, questa fuga dal Regno Unito sta prendendo i connotati di una nuova colonizzazione. Altro che Commonwealth, continuando così questi rifanno l’impero!

La seconda notizia un po’ ci riguarda, perché le nevi assolate contro cui si staglia la coppia felice sono quelle delle Valtellina, e in particolare di Bormio, dove questa settimana si è tenuto l’English Alpine Championships 2020. bormio's limoncelloPoteva mancare qualcosa di tipicamente italiano – ancorché non esattamente lombardo – a questa scappata sulle nevi del Bel Paese? Certo ce no, quindi via col limoncello!

P.S. adoro il nerboruto Mike che affronta la montagna in maglietta. Questa sera il centro di Roma era invaso da tifosi scozzesi, arrivati per il match del Torneo Six Nations (abbiamo perso 17-0, meglio che col Galles, lì abbiamo perso 42-0); bene anche loro tutti a maniche corte. Sarà l’abitudine ad alte temperature, la passione per il rugby o quella per la birra (e il limoncello)?

(entrambe le immagini dall’account IG di Mike Tindall)

A Royal Calendar – 21 febbraio 1980

Nasce a Katmandu Jigme Khesar Namgyal Wangchuck. king of bhutan at 40È il primo figlio maschio di Jigme Singye Wangchuck, che all’epoca siede sul trono del Bhutan da otto anni; sua madre è Ashi Tshering Yangdon, terza moglie del re. Il sovrano è succeduto al padre all’età di soli 17 anni, e ha sposato quattro sorelle, appartenenti a un’importante famiglia del Paese; tutte e quattro hanno diritto al titolo di Regina – ora di Regina Madre – e capita anche che partoriscano quasi in simultanea. Alla fine i figli saranno dieci, sei principesse (il loro titolo è Ashi) e quattro maschi; al più grande spetta il trono, agli altri tre il titolo di Dasho.

Il principe ereditario inizia i suoi studi nelle scuole migliori del Paese e li continua in prestigiosi istituti statunitensi, poi si laurea ad Oxford, al Magdalen College. Già suo padre ha studiato all’estero, in India e nel Regno Unito: l’apertura al mondo esterno e in particolare all’Occidente è centrale nella politica dei sovrani bhutanesi dalla seconda metà del Novecento.

Il Bhutan è un piccolo paese himalayano – neanche un milione di abitanti – compreso tra India, Nepal e Tibet, la cui storia antica è difficilmente ricostruibile per mancanza di fonti; certo è che nel XVII secolo il Paese fino ad allora diviso in feudi viene unificato ad opera di un monaco guerriero tibetano. L’anno decisivo per la storia bhutanese è il 1907, quando al termine di una serie di guerre civili le autorità religiose, quelle politiche e le famiglie aristocratiche convengono sull’opportunità di dotarsi di una monarchia ereditaria.

La scelta cade su Ugyen Wangchuck, potente poenlop (governatore) di Tongsa, che diventa il primo Re Drago. Sarà il Terzo Re, suo nipote e nonno dell’attuale sovrano, a iniziare l’opera di modernizzazione del Paese, pur preservandone tradizioni e cultura; con lui si rafforzano gli storici legami con la vicina India, e il Bhutan si affaccia sulla scena internazionale: è il secondo a riconoscere l’indipendenza del Bangladesh ed entra a far parte dell’ONU, membro numero 125. La via così tracciata viene seguita dal Quarto Re Drago, il cui regno dura trentaquattro anni e si caratterizza, oltre che per l’introduzione del concetto di FIL – Felicità Interna Lorda – contrapposto al PIL, anche per l’intensa attività diplomatica, nella quale viene coinvolto anche l’erede al trono. Che nel 2002, a soli ventidue anni, rappresenta il Paese all’Assemblea Generale dell’ONU, dove tiene il suo primo discorso. Quando poi va in Thailandia per le celebrazioni dei sessanta anni di regno di Re Bhumibol scatena il delirio: folle di fanciulle entusiaste lo incoronano Prince Charming, il principe azzurro d’Oriente. Alla fine del 2006 il principe diventa re in conseguenza dell’abdicazione paterna; il suo primo obiettivo è accelerare il processo di democratizzazione. Nel 2008 il Bhutan ha la sua Carta Costituzionale.king of bhutan weddingIl 2011 è un anno d’oro per i royal wedding: il 29 aprile si sposano i Duchi di Cambridge; 1 e 2 luglio la doppia cerimonia con cui Albert II di Monaco impalma la bionda Charlène; infine il 13 ottobre l’aitante sovrano bhutanese si unisce in matrimonio con la ventunenne Jetsun Pema, sua lontana cugina, che diventa la più giovane regina della terra, e anche la più bella. Lui decide di rinunciare alla poligamia: lei sarà l’unica (e noi da questa parte del globo ci innamoriamo definitivamente). Da quel momento il loro compito sembra essere incantare il mondo, cosa che fanno con grazia discreta. Quattro anni fa arriva anche l’erede al trono, un bimbo irresistibile che sembra avere ereditato il meglio da ciascuno dei suoi genitori; tra qualche settimana la regina partorirà per la seconda volta, e vedremo se questa volta sarà una piccola principessa.

Il re oggi compie quarant’anni, festeggiatissimo dal suo popolo che lo adora; noi speriamo di poter godere ancora a lungo della bellezza, della gioia, del rispettoso garbo, dell’assoluta eleganza che ci ispirano ad ogni uscita lui e la sua famiglia.