Le foto del giorno – Keep calm and stay zen

Come non bastasse tutto il resto, nel fine settimana qualcuno – probabilmente qualche buontempone russo – ha messo in rete la fake news che annunciava addirittura la morte del povero King Charles, il quale oggi ha ritenuto fosse il caso di mostrarsi in pubblico per rassicurare i Britannici.

Il pretesto è stato l’incontro a Buckingham Palace coi veterani della guerra di Corea, a settant’anni dalla firma dell’armistizio tra le due Coree e gli schieramenti che avevano sostenuta l’una o l’altra. In seguito la Princess Royal e la Duchessa di Edimburgo hanno rappresentato il sovrano nel ricevimento organizzato a Palazzo, e il fatto che Anne abbia letto il discorso del fratello mi fa pensare che il povero Charles se ne sarebbe dovuto rimanere tranquillo, e la sua breve comparsa deve essere stata decisa proprio per la ragione di cui sopra.

L’altra notizia del weekend è il famoso video che ritrae il Galles in un farm market vicino casa per un po’ di spesa (se non lo avete visto, lo trovate qui https://www.thesun.co.uk/royals/26787389/kate-middleton-outfit-clue-hobby-surgery-recovery/). Il video sarebbe stato girato da un signore che si trovava lì per caso, fortunello! Ma se l’operazione doveva servire a mettere l’ennesima pezza è riuscita così così. A qualche obiezione può rispondere pure Lady Violet. 1) Lei è molto magra; dopo quello che ha passato non mi sorprende. In convalescenza si può dimagrire perché si mangia di meno, ingrassare per la forzata inattività, gonfiarsi a causa di certe terapie e via così. 2) Ma vanno loro a fare la spesa? Sì, ci sono in giro molte fotografie, soprattutto di lei che fa la spesa al supermercato; il preferito sembra essere il fighetto Waitrose, ma è stata vista anche dal più popolare Tesco. 3) È convalescente e porta lei la spesa? Che vi devo dire, magari hanno comprato un pacco di ovatta… La cosa interessante è che sebbene molto magra sembra in buona forma, e questa è una buona notizia. O almeno lo è per chi crede che la donna del video sia lei.

Molti altri pensano che non sia Catherine, e questo è un aspetto più complesso. La sua sosia ufficiale, tale Heidi Agan, interpellata ha confermato di non essere lei. In altre occasioni, ad esempio nella foto in auto con la madre, in molti hanno creduto di riconoscere la sorella Pippa, che comunque è più bassa, dunque non potrebbe essere confusa con Catherine a figura intera. Qualcuno – perfido! – ha pensato addirittura potesse essere Rose Hanbury, colei che viene insistentemente indicata come amante di William. Sarebbe un bel colpo di teatro, migliore solo se si trattasse di Meghan! Se volete il mio parere, personalmente non credo che sia importante chi compaia nelle varie immagini, ma perché le immagini vengono diffuse. Visto che si era annunciata la sua assenza fino a Pasqua, si poteva tranquillamente mantenere il riserbo fino a quella data, magari facendosi viva con qualche messaggio a sua firma, come fatto per la festa della mamma. L’assenza totale di notizie, accompagnata dalla fastidiosa latitanza del marito, ha generato il patatrac. Oggi il Times parla di un ritorno graduale alle attività, magari con la prima uscita proprio per la messa di Pasqua. Spero che la prossima sia un’occasione ufficiale, perché queste immagini rubate creano più problemi che altro. Poi ci sarebbe un discorso più complesso da fare sulla malattia e sullo stigma che si porta dietro, che questo comportamento finisce per rinforzare, ma di questo magari parleremo in un altro momento.

Però tutti questi è lei non è lei mi riportano alla mente un ricordo di tanti anni fa. Fine anni ’80, matrimonio di mio fratello; io ero giovane bellina e vestita Armani. Tra i molti invitati c’era una coppia di amici carissimi dei miei genitori; vivevano con la madre di lui, che era anziana e quasi completamente cieca, per cui era rimasta a casa. Dopo il matrimonio e per parecchio tempo, tutte le volte che mi incontrava o mi sentiva per telefono, mi diceva “ha detto mia nuora che stavi così bene, eri così bella, che non sembravi nemmeno tu!” Ero io, ero io…

Royal chic shock e boh – Green for St.Patrick

Oggi è il 17 marzo, giorno in cui si festeggia San Patrizio, evangelizzatore e patrono d’Irlanda; auguri a tutti coloro che portano questo bel nome. È una giornata di festa per molti paesi anglofoni, compreso il Regno Unito, i cui legami con l’Isola Verde sono strettissimi. Negli anni scorsi ci siamo abituati a vedere William e Catherine – prima come Duchi di Cambridge, poi come Principi di Galles – impegnati nelle celebrazioni essendo entrambi Colonnelli onorari del reggimento delle Irish Guards (prima lo era solo lui, che il giorno del matrimonio con lei ha indossato la classica giubba rossa del reggimento). Siccome quest’anno, come sappiamo, la situazione è diversa, ho pensato di proporvi una carrellata di royal ladies in green. L’idea me l’ha data The Princess Royal, che qualche giorno fa ha partecipato alle corse di Cheltenham di verde vestita.

Cappotto doppio petto di tweed – ovviamente già indossato e ovviamente no-logo – con profili in velluto verde bosco ripreso nella fascia che decora il cappello di feltro in tinta. Stivali, borsa e guanti neri, e pedalare. Foulard al collo come molte signore della sua età, e il tocco unico di una delle sue spille preferite; la indossa spesso, e praticamente sempre quando assiste a una competizione equestre. La spilla a forma di cavallo è apparsa negli anni ’80, gioiello perfetto per una amazzone di classe come lei, primo membro della Royal Family a prendere parte a un’Olimpiade (quella di Montreal nel 1976). La adoro, chic.

(Ph: Adam Davy – PA Images/Getty Images)

Come lei solo la figlia Zara, nella squadra olimpica britannica a Londra, 2012, dove vinse una medaglia d’argento. Anche Zara nei giorni scorsi era a Cheltenham, e anche lei ha scelto il verde; solo un tocco, ma che colore! Sul cappotto a spina di pesce di LK Bennett Zara ha piazzato un cappellino di Juliette Millinery in un verde quasi fluo. Chic, come la cugina Beatrice, che però è in cammello e quindi qui non conta, accompagnata dal marito Edo in stile Peaky Blinders.

Anche the Queen Consort è comparsa alla corse di Cheltenham, ugualmente in verde con un cappotto in loden; ma prima di parlare di Camilla fermiamoci un attimo, e ricordiamo LEI.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Che nel giorno che chiudeva le celebrazioni per il suo Platinum Jubilee si affacciò un po’ a sorpresa a Buckingham Palace. Era il 6 giugno 2022, le restavano tre mesi di vita. Allora naturalmente non lo sapevamo, ma in molti abbiamo avuto l’impressione che quello fosse il suo saluto. The Queen indossava una mise di un bel verde brillante, ma l’attenzione fu attratta dal tocco di nero sul cappello: una mourning pin, una spilla da lutto, in ricordo dell’adorato marito, scomparso da poco più di un anno. Qualche mese prima Prince Philip era stato ricordato a Westminster Abbey, e lei (come la figlia e la nuora Camilla) aveva scelto di vestirsi di verde; una tonalità scura, il cosiddetto Edinburgh Green, il colore di lui (The final farewell). Anche se la tonalità è diversa, possiamo pensare che la scelta del verde per l’ultima uscita sul balcone sia stato un caso? Eternamente chic.

Verde scuro, verde chiaro, verde loden, verde smeraldo, verde salvia, verde menta; essendo un colore composto (dall’unione di blu e giallo) il verde ha una marea di sfumature diverse, e su Camilla le abbiamo viste quasi tutte. Per questa rassegna ho scelto una mise che mi pare non avevamo esaminato in precedenza, indossata per la serata dei Foreign Press Association Awards, lo scorso novembre, e replicata lo scorso 14 febbraio (The Queen Valentine): un abito verde bottiglia in velluto riccio di ME+EM. Interessante il tessuto, non male il modello, incomprensibile la lunghezza, incerti gli accessori: scarpe e calze nere, borsetta blu. In una parola, boh.

Ed ecco Catherine, solitamente protagonista di questa giornata e al momento protagonista del periodo per ragioni diciamo controverse. Nel febbraio del 2018 arrivò così alla premiazione dei BAFTA, e anche in quel caso ci fu qualche polemica. Incinta del terzo figlio Louis, la allora Duchessa di Cambridge indossava un abito in seta verde scuro di Jenny Packham, con scollo incrociato che scende a definire le brevi maniche. Accessori neri, ma chi li guarda con quella parure di smeraldi? L’argomento del contendere fu che Catherine aveva ignorato il dress code richiesto per la serata, che era il total black. Eravamo in pieno #metoo e la serata, densa di personalità dello spettacolo, voleva mandare il suo messaggio aderendo alla proposta del movimento Time’s Up, contro gli abusi sessuali sul posto di lavoro. Perché dunque la duchessa aveva scelto altro? Furono fornite due ragioni, a mio avviso entrambe convincenti: la prima, che i membri della Royal Family di solito non manifestano la loro adesione a movimenti di questo genere, con un risvolto anche politico. La seconda, più banale ma forse con un certo fondamento, il fatto che probabilmente con quel bel pancione la futura mamma non aveva nulla di adeguato da mettersi, visto che l’idea del total black era stata lanciata poco prima dalla serata. In ogni caso, Catherine riuscì a dare un garbato segnale con i tocchi neri: la cintura in velluto e gli accessori. Confesso, una delle sue mise che mi è piaciuta di più, chic.

(Ph: Pool via AP)

Meghan Markle, in procinto di diventare Duchessa di Sussex, scelse il verde per annunciare il suo fidanzamento con uno degli scapoli più ambiti del pianeta. Quel giorno, il 27 novembre 2017, l’attrice americana sbarcò sulla scena royal con un abito in crêpe di lana verde bosco, senza manica e con un fiocco laterale, di P.A.R.O.S.H. brand fondato dallo spezzino Paolo Rossello. La linea dell’abito non si coglie, dato che nelle fotografie a figura intera è coperto dal soprabito bianco.

Un paio d’anni dopo, ormai duchessa, ripropose l’abito per i WellChild Awards. Il vestito mi piace, il fitting meno, ma magari Meghan, mamma da pochi mesi, si era un po’ arrotondata, chic di incoraggiamento. Una domanda sorge spontanea: nella scelta dell’abito Meghan avrà cercato ispirazione nella mai conosciuta suocera?

Sì, perché oltre al ben noto tailleurino azzurro indossato all’annuncio del fidanzamento, Diana scelse il taffetà in una tonalità definita apple green, verde mela, per il ritratto ufficiale degli sposi, opera di Lord Snowdon, realizzata l’undici maggio 1981. La giovanissima fanciulla indossò un abito con le inevitabili maniche gonfie in voga negli anni ’80. Un modello disegnato da Graham Wren per Nettie Vogues, negozio amatissimo dagli Sloane Rangers, espressione coniata nel 1979 dalla rivista Harpers and Queen per definire i ragazzi della upper class che gravitavano intorno all’elegante e trendissima Sloane Square. Collier e orecchini di diamanti furono un prestito di Collingwood, gioiellieri della famiglia Spencer. Abbastanza singolarmente, l’abito non era una creazione esclusiva ma era stato già acquistato da un’altra cliente. Messo in vendita in un’asta tedesca nel 2014, la proprietaria ha reso noto che essendo stato già pagato, l’abito fu consegnato, con preghiera di non indossarlo mai fuori dalla Germania. Diana lo portò durante la visita nel Galles subito dopo le nozze, e ancora un anno dopo per un concerto di Rostropovich a Londra, quando il confronto rese evidente il drammatico dimagrimento subito dalla principessa dopo la nascita del primo figlio. Che vi devo dire, boh.

Se parliamo di Sloane Rangers e di verde il pensiero va automaticamente a Sarah Duchessa di York, che oltre ai capelli rossi ha anche origini irlandesi. Sarah veste spesso di verde, talmente spesso che è impossibile scegliere una mise sola, dunque passiamo oltre. Delle sue figlie, quella che più associamo al green è la minore Eugenie, forse anche per la favolosa tiara con smeraldi con cui andò sposa. In effetti però lei non indossa il verde troppo di frequente; l’occasione più recente è stata questa: Mini royal chic shock e boh – Royal Family, more or less.

La primogenita Beatrice è una grande sperimentatrice di stili, per cui ovviamente a volte indovina, a volte no. Questa volta no. Invitata a un matrimonio si presentò vestita da ramarro con abito verde scuro in un materiale che evoca le squame, peggiorato dagli accessori neri, scarpe e acconciatura. L’abito è di Vampire’s Wife, e noi lo conosciamo già, per averlo visto indosso a Catherine (Royal chic shock e boh – Sfida tra Duchesse a proposito di verde…). Non sono esattamente lo stesso modello: Beatrice porta il Veneration, mentre Catherine il Falconetti. Non amo né l’uno né l’altro, shock.

Last but not least Sophie, ora Duchessa di Edimburgo, ritratta quando era ancora Contessa di Wessex, in Scozia con marito e suocera, per quella che sarebbe stata l’ultima estate della sovrana. Non particolarmente amante del verde, ma appassionata degli abiti dalla linea che ricorda gli anni ’50, in questo caso indossa un abito smeraldo, cui abbina un cappello di paglia dalla fascia color lime. Effetto finale piuttosto dissonante – è sempre un rischio nel mischiare le tonalità tanto diverse – e un grande boh. Ma accompagnato dalla gioia di vedere ancora Her Majesty.

Questa fotografia è stata scattata a fine giugno, a ridosso della festa di San Giovanni. Quando D’Annunzio, nella tragedia La figlia di Iorio, fa dire a Ornella: Tutta di verde mi voglio vestire,tutta di verde per Santo Giovanni,ché in mezzo al verde mi venne a fedire…Oilì, oilì, oilà!

Le foto del giorno – Commonwealth Day Service

Il secondo lunedì di marzo è dedicato al Commonwealth Day Service, tradizionale appuntamento in cui ci godevamo la Royal Family in grande spolvero e qualche bella mise.

(Ph: The Royal Family)

Il passato è d’obbligo, perché quest’anno si è fatto quel che si poteva, cioè non moltissimo. A partire dal Re, forzatamente assente per le ben note ragioni di salute, che non ha fatto mancare il suo discorso attraverso un video. Saranno le luci, ma sembra un po’ pallido.

(Ph: The Royal Family)

A guidare la delegazione reale Queen Camilla, in cappottino turchese che annuncia la primavera (nonostante gli stivali) e cappello piumato. Presente il Principe di Galles senza consorte per le ben note vicende, poi i Duchi di Edimburgo – che Dio ce li conservi! – la Princess Royal, anche lei in solitaria, e gli inaffondabili Duchi di Gloucester.

La Queen Consort è appena rientrata da una settimana di vacanza presa per tirare il fiato. Ha ricevuto una bella dose di critiche; avrebbe forse potuto evitare di entrare nel dettaglio del viaggio anche se non oso immaginare cosa avrebbero detto se fosse scomparsa pure lei. Probabilmente qualcuno non avrà preso sul serio la sua stanchezza dopo una serie non sterminata di royal engagement, leggendola anzi come il segnale di poca empatia nei confronti dei comuni mortali che lavorano davvero. Comprendo il punto, ma mi permetto di ricordare che Camilla tra 4 mesi compirà 77 anni, età in cui i comuni cittadini tendenzialmente non lavorano più, e meno male.

William si è distinto in queste settimane per la notevole quantità di pasticci combinati da solo o con la sua gentile signora. Dell’ultimo probabilmente sapete tutto: finalmente si pubblica una foto di Catherine, coi pupi, in occasione della festa della mamma (Breaking News – Mamma Catherine) bruscamente ritirata da varie agenzie di stampa perché considerata “manipolata” a causa di alcune incongruenze, soprattutto riguardanti i bambini, cui segue messaggio della stessa Catherine che confessa di essere lei l’autrice del rozzo editing dell’immagine, il cui autore dovrebbe essere il marito.

Oggi la coppia è stata vista in auto insieme raggiungere Londra, lui per la cerimonia a Westminster Abbey, lei per un non meglio precisato appuntamento. Catherine è voltata verso il finestrino, per cui il suo viso più che vedersi si indovina. Mia personale opinione: a questo punto immagini poco chiare continuano ad aggravare la situazione invece che alleggerirla; pur comprendendo naturalmente che una persona che non sta bene non abbia voglia di farsi vedere.

(Ph: Getty Images)

I Duchi di Edimburgo diffondono una rassicurante normalità: lui ieri ha compiuto i fatidici 60, e ha ricevuto dal fratello sovrano il titolo di Cavaliere dell’Order of the Thystle, l’ordine del cardo, il più importante di Scozia. Visto che il dono dell’anno scorso era stato il titolo di Duke of Edinburgh mi domando: ma Charles farà anche regali di altro genere? Chessò un libro, un pigiama, una cravatta? Altrimenti ha trovato il modo per fare un figurone a costo zero, il furbacchione. Graziosa as usual la duchessa, con un cappotto a redingote di Suzannah London e un cappello bianco di Jane Taylor.

(Ph: Getty Images)

The Princess Royal è arrivata con un delizioso cappottino rosso a fantasia orientaleggiante, che come suo uso è un pezzo vintage. Con lei non c’è il marito Tim Laurence, ma la nuova dama di compagnia Dolly Maude.

(Ph: Getty Images)

Chiudono la fila i Duchi di Gloucester. Lui, Richard, compirà 80 anni ad agosto; per lei, Birgitte, sempre solidamente calzata negli amati stivaletti, a giugno saranno 78. Sposati da più di 50, tre figli e svariati nipoti, fanno il loro dovere di supporto alla Firm, poche chiacchiere e tutti i fatti che si può.

Fuori da Westminster un gruppo di repubblicani ha fatto un gran baccano. È vero che dalla morte di Queen Elizabeth si vedono spesso, ma è meglio iniziare a tener presente che niente è eterno.

Le foto del giorno – Assenze

Questa mattina una pletora di teste coronate si è riunita nella St. George’s Chapel a Windsor per partecipare alla funzione in memoria di Costantino di Grecia. L’ex sovrano degli Elleni è scomparso il 10 gennaio 2023 e la cerimonia avrebbe dovuto tenersi un mese fa, nell’ambito delle celebrazioni per il primo anniversario. Poi è successo quello che è successo, e si è scelta la data odierna.

(Ph: PA)

Presente la vedova Anne-Marie e i cinque figli con rispettivi coniugi; le due sorelle Sofia Regina Emerita di Spagna e Irene, più due cognati: Benedikte di Danimarca e Juan Carlos. Nipotame vario: dai figli del Diadoco Pavlos ai sovrani di Spagna, Felipe e Letizia, alle di lui sorelle, le Infante Elena e Cristina (col figlio Juan) ai figli di Benedikte. C’era la ex regina di Giordania Noor – arrivata con Kiril di Bulgaria – e i cognati Hassan bin Talal con la consorte Sarvath, che spesso rappresentano la famiglia all’estero. Presenti anche i principi ereditari dell’inesistente regno di Yugoslavia; anche loro partecipano spesso a questi eventi ma in questo caso non potevano mancare; se non ricordo male lei è greca, e sono sicura che Costantino fu best man alle loro nozze, celebrate nella chiesa ortodossa di Londra nel 1985. C’era l’ex Prime Minister John Major e l’ex campione di F1 Jackie Stewart; lo so, molti ex, come accade spesso nel declino della vita. Diversamente da quanto mi aspettassi quasi nessuna signora era in nero, ma ne parleremo.

(Ph. Gtresonline)

Nutrito e sorprendente il drappello della Royal Family, capitanato dalla Queen Consort; assente il re – è stato visto rientrare in auto nella residenza londinese di Clarence House, il che mi fa pensare che fosse impegnato con una terapia o un controllo medico – presente la Princess Royal col marito. C’era il Duca di York, arrivato con la ex moglie Sarah, e la figlia Beatrice col marito Edoardo. E poi i Duchi di Gloucester, e i Kent, e i Tindall, e i Chatto, e i Knatchbull, e… e basta. Il Principe di Galles, che dal defunto era stato tenuto a battesimo, questa mattina ha fatto sapere che non sarebbe andato per “personal reasons”, motivi personali, pur rassicurando che la convalescenza della moglie procede bene. Continua dunque la totale assenza di notizie; sperando naturalmente che il principe sia stato impossibilitato da qualcosa di poco grave ma molto disturbante (mal di pancia?), io continuo a pensare che questa strategia comunicativa sia incomprensibile e potenzialmente disastrosa.

Amen. Anzi ἀμήν.

Le foto del giorno – Windsors at work

I beg your pardon cari amici del sofà, la prima foto di oggi dovevo proporvela ieri; perdonatemi, ma sono impegnata in un mezzo trasloco, dunque chiedo venia in anticipo per le prossime settimane ma vi rassicuro, il sofà resta al suo posto.

Ieri dunque era mercoledì, che è il giorno della settimana in cui il sovrano concede the audience al Prime Minister per essere informato degli affari di stato. Appuntamento che di solito resta avvolto in un sobrio riserbo ma stavolta no, e giustamente. In uno dei salotti della residenza di Clarence House il re si è mostrato sorridente e in una forma che mi pare buona, non mi sembra neanche così dimagrito come mi era apparso nella passeggiata domenicale. E la reazione di Lady Violet si divide tra gioia e ammirazione: bravo, nonostante il momento delicato sta riuscendo molto bene a mantenere una relazione con i suoi connazionali. Penso che la malattia e questo mix di fragilità e senso del dovere gli procurerà molti consensi, quelli che in fondo ha cercato per tutta la vita. Ha anche la fortuna di poter contare sul solido supporto di coloro che gli sono accanto; a partire dalla moglie Camilla che a sua volta, secondo me, alla fine di questa storia avrà conquistato quasi tutti, compresi molti irriducibili del culto dianesco.

Mi perdonerà la Queen Consort se per una volta dedichiamo spazio ai suoi cognati; a partire dal Duca di Edimburgo, che in trasferta a Oxford ha incontrato gruppi di volontari impegnati in diverse attività a favore della loro comunità. E si è dato anche da fare, che ormai il tempo dei reali che si limitano a fare ciao ciao con la manina è finito per sempre.

(Ph: royal.uk)

Non manca Lei, The Princess Royal, che a dire il vero non si risparmia mai. Oggi era in visita nel sobborgo londinese di Wandsworth per festeggiare i dieci anni di attività del negozio di Save The Children UK, uno dei 90 sparsi per il Paese, Anne è stata presidente dell’associazione a favore dell’infanzia dal 1970, per poi assumerne il patronage reale nel 2017. Lady Violet ha una speranza: che la principessa abbia voluto partecipare all’attività dello shop – il cui ricavo va interamente a sostegno dei progetti di Save The Children – acquistando gli stivaletti maculati in primo piano. Le starebbero da dea!

Royal chic shock e boh – Oriental edition

A gentile richiesta, oggi dedichiamo la rubrica domenicale principalmente al royal wedding celebrato in Brunei nella prima metà del mese. La verità è che la rapida e inattesa successione degli avvenimenti nella nostra vecchia Europa – da una parte il passaggio dei poteri sul trono danese, dall’altra le notizie sulla salute di King Charles e della Principessa di Galles – ha catturato tutta la mia attenzione impedendomi di fatto di seguire come avrei voluto il grande evento andato in scena dall’altra parte del mondo, le sontuosissime nozze del principe Abdul Mateen con Anisha Rosnah. Confesso che un po’ ha contribuito anche la lunghezza e la complessità della cerimonia; celebrata in ossequio ai dettami dell’Islam e delle tradizioni locali, arrivavano notizie e fotografie di ogni tipo, e orientarsi non era immediato.

(Ph: German Larkin)

Il rito nuziale vero e proprio è stato celebrato domenica 14, con l’incantevole sposa in Dior Haute Couture; abito sontuoso ma alla fine neanche tanto, in una candida seta pesante intessuta d’oro. Linea elegante e piuttosto semplice, corpino aderente e gonna morbida con un piccolo strascico; indispensabili per la cultura del Paese le maniche lunghe e lo scollo appena accennato, ma tanto lì c’è il preziosissimo collier con diamantone centrale ad attirare l’attenzione. Molto elegante il velo, la cui leggerezza viene un po’ mortificata dal copricapo modellato come il classico tudung delle donne bruneiane, su cui è poggiata una tiara davvero regale tempestata di diamanti.

(Ph: Mohd Rasfan)

È un gioiello di famiglia, 800 e passa pietre per un totale di 132 carati (e un valore stimato in 10 milioni di sterline) indossato in precedenza da una delle sorelle del principe per le sue nozze. Quello che veramente non mi piace è il bouquet di pietre, preziose pure quelle; una tradizione della famiglia reale che ne possiede diversi, utilizzati nei royal wedding da una trentina d’anni. Apprezzo il rispetto per usi e costumi, ma mi ricorda un po’ quelle composizioni di pietre dure presenti in certi salotti d’antan, tipo quello della nonna Speranza di gozzaniana memoria. Comunque devo dire che pur con tutte le limitazioni e gli eccessi di una cultura così diversa dalla nostra, l’effetto finale è piuttosto contemporaneo. Chic la mise, shock il bouquet. Shock pure il collier, ma in un altro senso.

Ancora più moderno, e vicino al gusto delle spose occidentali l’abito indossato per il ricevimento postnuziale. Il libanese Zuhair Murad ha creato per la nuova principessa un modello a sirena in una delicatissima sfumatura di rosa cipria, con ricami di piccole perle che creano disegni floreali. Favoloso anche questo collier, ancor più sontuosa la tiara, prestata dalla moglie numero 1 del sultano, cui si aggiungono anelli orecchini e bracciali tempestati di diamanti. Sicuramente qui non vale il principio less is more; comunque chic.

(Ph: Instagram @tehfirdaus)

La lunga teoria di riti e cerimonie che ha preceduto la cerimonia nuziale vera e propria era iniziata una decina di giorni prima con la Khatam Quran, la lettura del Corano insieme alla famiglia. Anisha indossava un elegante baju kurung, l’abito tradizionale, realizzato su misura da Teh Firdaus, il principale stilista del Paese, in un tessuto bianco perla realizzato usando tecniche antiche che creano un ricco motivo. Il pizzo floreale che definisce bordo e maniche della tunica è il tocco finale. Chic.

(Ph: Instagram @tehfirdaus)

Sempre bianco, sempre opera di Teh Firdaus, l’abito indossato dalla sposa durante la cerimonia detta Berbedak Mandi, che se non ho capito male dovrebbe essere una sorta di benedizione degli sposi da parte dei genitori. La mise indossata in questa occasione si ispira al modello del tradizionale baju kurung però è realizzato tutto in pizzo, il che da un’aria più internazionale, forse anche grazie al velo senz’altro più donante, almeno ai nostri occhi, del copricapo tradizionale. Lei è bellissima e le sta bene tutto, questa mise mi sembra un po’ troppo, boh.

(Ph: Instagram @germanlarkin)

Tutti questi abiti più o meno bianchi vi hanno stancato? Ho qualcosa per voi. Uno dei momenti più particolari di questo abbondantissimo matrimonio è stata la powdering ceremony, un rito per invocare sugli sposi fecondità e ricchezza (anche se non è che ce ne sia troppo bisogno…). in questo caso il colore è il rosso, elemento di una mise che vede il suo culmine in un’altissima corona.

(Ph: German Larkin)

Trovo alcuni aspetti di questo abito davvero affascinanti, e altri, come dire, sorprendenti. Come il fatto che con quel copricapo, i favolosi orecchini in oro e diamanti, i bracciali d’oro ai polsi, la sposa si sia appuntata anche una spilla, forse temeva di essere considerata troppo semplice, quasi francescana. Impossibile da inserire in una delle nostre categorie, ma wow!

Ma almeno un’ospite la ce la vogliamo mettere? Ne scelgo una a caso: Jetsun Pema, consorte del Re del Bhutan, seduto alla sua destra. Per lei l’abito tradizionale del suo Paese, questa volta in blu con tocchi di azzurro. Incantevole come sempre, spicca anche adeguatamente sullo sfondo giallo della sala (il giallo è il colore del Sultano, perciò lo vedete dappertutto ma non lo indossa nessuno). Sublimemente chic, as usual.

(Ph: Instagram @support.anishaik)

Ecco gli sposi, finalmente moglie e marito dopo la maratona nuziale. E per la prima uscita da principessa in abiti occidentali cosa sceglie la bella Anisha? Dior per le slingback color crema (modello J’adior) e borsa, la Lady Dior in coccodrillo blu, abbinate a un abito di Self Portrait che noi conosciamo bene, pure troppo… ve lo ricordate? (Il caffè del lunedì – Dress a Princess). Ne usciremo mai? Boh, ma quanto a scelte principesche direi che ci siamo.

Restiamo in zona per seguire un’altra giovane coppia sposata da poco: Hussein e Rajwa di Giordania in visita a Singapore. In occasione del Jordan-Singapore Tech Alliance Forum la principessa, capelli sciolti e spettinati à la Máxima, indossa un abito midi in viscosa di Karen Millen, in una fantasia dai colori muffosi che ammazzerebbero quasi tutte, lei sicuro. Va bene la sobrietà, ma qui si esagera! Mi dispiace, la trovo terribile, shock.

Il giorno seguente incontro con il Primo Ministro Lee Hsien Loong e consorte. Look un po’ monacale con l’abito bianco Roskanda caratterizzato da maniche inutilmente bouffant con nastro appeso, modello che mi permetto di sconsigliare per una colazione, dato che se nel menù fosse compreso un consommé il rischio inzuppo sarebbe altissimo. Mi piace molto la cintura che sembra una lamina metallica; gliel’abbiamo già vista, e sappiamo pure chi gliel’ha data (Festeggiare con stile) abbinata alle scarpine slingback Gianvito Rossi. Per ora Rajwa non si schioda dal mezzo tacco, per non sovrastare il coniuge, vediamo se più in là prenderà ispirazione dalla suocera, che porta tranquillamente i tacchi alti anche quand’è col marito. Se intanto la fanciulla si facesse dare qualche suggerimento per i capelli, evitando la (s)pettinatura a salice piangente non farebbe un grammo di danno. Scopriamo che anche lei ha la clutch Knot di Bottega Veneta, in una tonalità soberrima definita “travertino”. Boh. Fatemi spezzare una lancia in favore della signora Ho Ching, consorte del premier, con tunica ispirata alla tradizione e ciabattoni. La signora è laureata in ingegneria elettronica e ha avuto una brillantissima carriera da manager, che sicuramente ha nutrito la sua autostima. Shock, ma brava.

Altro appuntamento, altra mise; in questo caso Rajwa sceglie un completo pantaloni a vita alta + giacca doppiopetto di Gabriela Hearst in un rosa cipria che le scalda l’incarnato pallido. Borsa in tinta: una Fendi Pikaboo, modello amatissimo dalla suocera Rania. In generale mi piace, ma la giacca tira un po’, andrebbero spostati leggermente i bottoni. A meno che la coppia non stia per darci una lieta novella, nel qual caso mi tacerei all’istante. Chic di incoraggiamento.

Unica principessa di sangue di questa rassegna, l’avevamo vista scendere la scaletta dell’aereo con le borse in mano nel primo viaggio all’estero del 2024 per un membro della Royal Family (Arrivi e partenze). Anne non avrà la bellezza del padre, cui somiglia molto, né il carisma della madre, ma ha un gran carattere e uno stile tutto suo. Nella visita in Sri Lanka l’abbiamo vista con diverse mise nessuna delle quali memorabili, che avevano però il vantaggio di mettere in luce l’essenza di chi le indossava. Ho scelto questa foto perché mi piace molto: lei semplicissima in pantaloni bianchi e camicia ecrù – forse inavvertitamente ha beccato uno dei trend di stagione, che vuole abbinate tonalità diverse di bianchi – ma circondata da persone che sorridono incantate. Chic a prescindere.

Arrivi e partenze

Settant’anni fa, proprio in questi giorni, faceva il suo debutto sulla neonata televisione italiana una piccola rubrica: Arrivi e partenze, condotta da un giovane italo americano dal brillante avvenire, rispondente al nome di Mike Bongiorno. Ho scelto questo incipit fondamentalmente per due ragioni: la prima è che considerando l’anda e rianda di cui sono protagonisti molti reali, questa rischia di diventare anche una nostra rubrica. La seconda è che il signor Mike era nato lo stesso giorno del futuro Re Frederik, il 26 maggio. Come Lady Violet (l’autrice, il blog è nato l’undici giugno, giorno del compleanno di mio padre e pure del padre di Frederik. E qui mi fermo).

Benché la Casa reale non abbia rivelato quali reali, danesi e stranieri, saranno presenti a Copenaghen domenica, è stata confermata la presenza del principe Joachim, secondogenito di Margrethe e fratello minore del futuro re. Da questa estate il principe lavora all’ambasciata danese a Washington, e nella capitale statunitense resterà la moglie Marie con i due figli. A quanto si sa, Joachim parteciperà il giorno dopo anche alla cerimonia in Parlamento, che ratificherà il passaggio del trono, per poi tornarsene subito negli USA.

(Ph: Hanne Juul)

Anche la futura regina Mary potrà contare su un sostegno familiare: esclusa la presenza del padre, che a 82 anni probabilmente non se la sente di affrontare il lungo viaggio dall’Australia, la famiglia Donaldson sarà rappresentata dalla figlia maggiore Jane Stephens, che abbiamo incontrato di recente al gala per i diciotto anni di Christian, prossimo Principe Ereditario, di cui è stata madrina di battesimo. Sono contenta, Mary negli ultimi mesi è stata sottoposta a un forte stress, le farà bene avere vicina una persona che le è così cara.

(Ph: Ishara S. Kodikara)

Un’altra sorella su cui si può sempre contare è Anne, The Princess Royal. È sua la prima missione all’estero del 2024 di un membro della Royal Family; la principessa, accompagnata dal marito Tim Laurence, è impegnata in una visita di due giorni nello Sri Lanka, per celebrare i 75 anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Oltre all’impeccabile efficienza con cui svolge l’incarico – ogni incarico, in verità – un’altra cosa che si apprezza di lei è la semplicità che non la priva di un grammo di regalità. In questo caso ha volato commercial ha cioè usato un normale volo di linea, portandosi pure il bagaglio a mano. Tra l’altro la compagnia scelta non è la nazionale British Airways, ma la SriLankan Airlines, che si è affrettata a usare la presenza dell’augusta ospite in un messaggio pubblicitario: A service fit for a royal!

Un servizio degno di un reale! Mica pifferi (o peggio, influencer).

Christmas in Sandringham

La mattina di Natale è andata in scena la classica promenade della Royal Family, capitanata dai sovrani, alla volta della St. Mary Magdalene’s Church per la funzione religiosa. Sicuramente avrete visto un po’ di foto, ma avete colto tutti i dettagli? Lady Violet è qui per questo!

L’ospite inatteso

(Ph: Stephen Lock / i-Images)

Per la prima volta dopo più di trent’anni nel gruppo è comparsa Sarah Ferguson, ex moglie del Duca di York (anche lui presente), madre delle sue figlie Beatrice e Eugenie, nonché nonna dei piccoli August Sienna ed Ernest. La fiammeggiante Sarah potrebbe aver goduto di una sorta di “perdono reale” da parte dell’ex cognato, ma sicuramente ha il suo peso il fatto che la defunta Queen, prima del trapasso, abbia stabilito per la ex nuora, quando sarà, la possibilità di essere sepolta tra i reali a Frogmore, dopo un funerale a Windsor. Di verde vestita, allegramente scombinata as usual, con un cappotto di Holland Cooper che sarebbe anche bello se fosse della sua misura, stivaletti e calze velate – per carità date delle calze opache a questa donna! – le chiome rosse abbondantemente sparse sulla schiena e trattenute a stento da un cerchietto ricoperto da quelle che sembrano piume di pavone. La nota che più mi è piaciuta: la spilla alberello appuntata sul cappotto, ma in generale in quell’orgia di verde l’effetto albero di Natale c’era tutto.

In alto le penne!

(Ph: Shutterstock)

La stagione c’è, un inverno che sembra ancora autunno, l’ambientazione – la campagna inglese – pure, e così diverse royal ladies si sono buttate su un grande classico: il cappello piumato. Se il cerchietto di Sarah si ispirava alla coda di un pavone, sul basco di Queen Camilla, creazione del fido Philip Treacy, si era inalberata una snella penna che avrebbe fatto la felicità di Robin Hood

Leziosetto il cappellino della Principessa di Galles, in uno dei suoi colori-feticcio, il bluette (ve lo dico, è uno dei colori dei prossimo mesi. Ancora). Creazione della modista Juliette Botterill, è il modello Bow & Arrow; e sentendo il nome, senza averlo osservato con attenzione, Lady Violet è stata scossa da un brivido di perplessità. Perché se arrow vuol dire indubbiamente “freccia”, bow ha più di un significato, a partire da “arco”. Per un attimo mi sono dunque immaginata Catherine con la testa addobbata da arco e frecce, novella Pocahontas. Poi ho guardato meglio, verificando che il termine bow in questo caso si riferisce al fiocco. Meno male!

Converrete con me che la palma – anzi la penna – del più clamoroso cappello piumato va questa volta senza dubbio alla Princess Royal, che ha sfoggiato un modello maschile con falda rialzata e ricoperta di piume. Cappello già indossato in precedenza, di sicuro al battesimo della nipotina Lena Tindall nel 2019. Bruttarello anzichenò, ma chi potrebbe indossare una cosa del genere senza perdere un grammo del suo aplomb?

Regali di Natale

Che cosa avevano in comune con Anne e il marito Tim Laurence altri membri della Royal Family, come Lady Louise Windsor, figlia dei Duchi di Edimburgo?

O il Conte di Snowdon, figlio della principessa Margaret e di Tony Armstrong-Jones, o ancora il prestante Samuel Chatto, nipote del conte in quanto figlio della sorella Lady Sarah, discreta e legatissima alla zia Elizabeth?

(Ph: Getty Images)

Esatto, la sciarpa! Probabile dono del re ai familiari, è la Highgrove Heritage Scarf realizzata in lana merino ultrafine da Johnston of Elgin, che spesso collabora col sovrano per le attività solidali e di promozione dell’artigianato. Il disegno, ovviamente esclusivo, si rifà alla fantasia Principe di Galles inventata dal trisavolo dell’attuale sovrano, colui che sarebbe diventato King Edward VII. Se desiderate introdurre nel vostro abbigliamento un tocco royal, la sciarpa è in vendita a 115 sterline nello shop di Highgrove, ma se la volete dovete aspettare la fine di aprile, dato che è in preordine. In compenso avrete la soddisfazione di contribuire a una buona causa: il ricavato serve a finanziare i progetti della fondazione creata da Charles quando era ancora soltanto l’erede. https://www.highgrovegardens.com/collections/clothing-and-accessories/products/highgrove-heritage-scarf

Love is all around

(Ph: Mark Cuthbert)

A Natale forse non siamo tutti più buoni, ma sicuramente più pronti a intenerirci davanti a qualcosa di particolarmente grazioso. Impossibile non notare la deliziosa Mia Tindall, 10 anni il 17 gennaio, tenere per mano il cuginetto Louis, che di anni ad aprile ne compie 6. Adorabili.

(Ph: Splash)

Ancora più bello l’abbraccio che suo padre Mike riserva al fratello maggiore di Louis, George. Un attimo fermato dalle telecamere quasi per sbaglio. Il Grinch direbbe che l’operazione famiglia unita aperta e uguale a tutte le altre procede con successo.

Dulcis in fundo…

Sì, c’era anche Lui, come avrebbe potuto mancare? Il Tenente Colonnello Jonathan Thompson detto Johnny, fido scudiero di Sua Maestà. Questa volta in borghese (posso dire? lo preferisco nella scenografica uniforme del 5th Battalion Royal Regiment of Scotland), chiude con discrezione il corteo reale. Per la gioia dei vostri occhietti vi informo che il baldo ufficiale ha accompagnato il sovrano anche alla messa della vigilia; stesso abito, diversa cravatta.

(Ph: PA)

E chissà se a un certo punto gli sarà stato concesso di raggiungere la sua famiglia e festeggiare anche con il suo bimbo.

Ancora auguri

Ma in questa atmosfera natalizia tutta zucchero e cannella, un momento Grinch ce lo vogliamo mettere? Io un post lo faccio, e lo dedico alle Christmas card, ma quelle che non ti aspetti. Andiamo per ordine.

Christmas card vorrei ma non posso

(Ph: Instagram @mariechantal22)

La categoria “vorrei ma non posso” è, inutile negarlo, una delle più diffuse tra i quasi 8 miliardi che popolano questo pianeta, e anche assolutamente trasversale. Se le famiglie regnanti hanno ovviamente la necessità di inviare o ricambiare gli auguri a una pletora di istituzioni e persone a vario titolo coinvolte nelle attività del regno, quelli che non regnano più – o che magari non hanno mai regnato – sarebbero forse più eleganti a mantenere un profilo un pochino più basso. Questa riflessione mi è stata stimolata dalla Christmas card di Pavlos e Marie Chantal di Greci, eterni eredi di un trono che non c’è, come l’isola di Peter Pan. Con l’aggravante che gran parte del popolo greco è fieramente determinato a negare alla royal family anche i titoli di cortesia: sotto i post che li riguardano state certi di trovare sempre commenti sul fatto che la Grecia è una repubblica e i titoli reali non hanno alcuna ragion d’essere.

(Ph: Instagram @mariechantal22)

E ci aggiungerei anche che sembra proprio che nessuno dei cinque figli del Diadoco parli la meravigliosa lingua greca, il che ovviamente non può essere elemento gradito agli Elleni. Insomma il tutto suona un po’ come una non necessaria ostentazione. Intendiamoci, non sono i soli, certe abitudini sono frequenti anche tra i commoner; ricordo una coppia che definiva “residenza estiva” la casetta al mare in una popolare cittadina adriatica. Più tardi ho conosciuto una signora che pretendeva dalla segretaria del marito di rinviare un banalissimo appuntamento “per precedenti impegni istituzionali”. La signora lavorava come sportellista alle Poste. A questo punto manifesto la mia delusione nei confronti dei Duchi di Castro, Borbone due Sicilie, che ci stanno lasciando a bocca asciutta; non si fa così, alla loro Christmas card tenevo proprio!

Christmas card i furbetti del bigliettino

(Ph: Archewell)

Discorso un po’ diverso per i Sussex, dei qualche circola lo screenshot di quello che deve essere un biglietto virtuale inviato per posta elettronica. Harry e Meghan vi appaiono sorridenti e trionfanti nella serata conclusiva degli Invictus Games, senza dubbio il loro maggior successo dell’anno. Gli auguri sono anche a nome di Archewell, la loro fondazione attualmente in non calmissime acque, ed è naturalmente corretto, addirittura opportuno, che si ringraziano tutti colori che hanno collaborato e hanno mostrato il loro supporto. Il che ha comunque il vantaggio di far girare la loro Christmas card, non proprio royal ma quasi. Ottima mossa.

Christmas card non soffro di cervicale

(Ph: Jane Barlow via dailymail.co.uk)

Quest’anno Edward e Sophie, già Conti di Wessex, sono (finalmente) diventati Duchi di Edimburgo, e sul loro biglietto di auguri, pubblicato da Richard Eden del Daily Mail, hanno messo una foto presa il giorno in cui è stata resa nota l’assegnazione del nuovo titolo. I neoduchi erano nella capitale scozzese e stavano assistendo al concerto di un coro ucraino; immagino la performance li abbia deliziati a tal punto da essersi trasformata in una esperienza quasi mistica. Io non ho capito come è composto il biglietto – di solito sono cartoncini doppi, ma se in apertura c’è il loro stilizzatissimo monogramma, e su una faccia c’è la foto di cui sopra, su un’altra troneggia una doppia fotografia che li ritrae impegnati in una delle loro tante attività al servizio della Firm.

(Ph: via dailymail.co.uk)

Insomma, più un curriculum con foto che un biglietto di auguri, ma loro ci sono simpatici e li perdoniamo.

Christmas card qui comando io

(Ph: Reliant Motor Club/Facebook)

Inviato – e dunque rivelato – tra i primi, se non addirittura per primo, il biglietto della Princess Royal. Lei elegantemente abbigliata in un poco natalizio bianco e blu, il marito Tim discreto e rassicurante come sempre, i due sono seduti davanti a uno splendido camino, esempio di coppia solida che divide tutto. Cioè, quasi, perché il biglietto lo firma solo lei. In effetti sembra che lui firmi i biglietti inviati agli amici e ai famigli, questo, ricevuto (e immediatamente reso pubblico) dal Reliant Motor Club, è a nome della sola Anne. E ci siamo capiti.

Christmas card sorpresa!

Che cosa c’è di più tenero di tre bambini? Tre bambini e un cane! E se il cane è un corgi non ce n’è più per nessuno. I tre giovincelli, Umberto, Amedeo e Isabella di Savoia Aosta, sono i figli di Aimone e Olga di Grecia (notare le iniziali di tutti e cinque che punteggiano il cartoncino). Alla morte del padre Amedeo, il 1 giugno 2021, Aimone gli è subentrato in una serie di ruoli, tra cui quello di pretendente all’inesistente trono d’Italia. Tralasciando le beghe dinastiche savoiarde, non vi sorprenderà sapere che Lady Violet e Purple hanno scelto la loro Christmas card preferita. E magari l’anno prossimo la facciamo pure noi.

Intanto salutiamo il ritorno del Sol Invictus, coraggio, la ruota gira!

Le foto del giorno – Feste di famiglia

Il Natale, si sa, è la festa della famiglia per definizione, e le riunioni con i parenti sono d’obbligo in questi giorni. Qualcuno però ha più ragioni per festeggiare, e mentre aspettiamo di vedere come la famiglia reale svedese celebrerà gli 80 anni della regina Silvia, cha li compie sabato 23, oggi è la volta di quella spagnola.

Gira infatti la boa dei 60 la Infanta Elena, primogenita di Juan Carlos e Sofía, che alle due è uscita dal suo ufficio alla Fundación Mapfre, dove lavora da anni come responsabile di progetti socioculturali, e ha raggiunto il ristorante Pabù nel centro di Madrid per festeggiare in famiglia, a cominciare dai figli Felipe e Victoria de Marichalar.

Presenti entrambi i genitori – il padre è rientrato apposta da Abu Dhabi, e non saprei dire se si tratterrà per tutto il periodo di festa – la sorella Cristina con tre dei suoi quattro figli, la zia materna Irene di Grecia e quella paterna Margarita col marito Carlos Zurita; c’erano anche le cugine Alexia di Grecia e Simoneta Gomez Acebo.

Per ultimi, e non era scontato data la tegola che è piombata loro addosso, sono arrivati i sovrani Felipe e Letizia, molto sorridenti e all’apparenza rilassati.

Di ottimo umore il Rey Emerito, che non ha nascosto una certa soddisfazione per i saluti festosi che ha ricevuto. Per ora ho poche informazioni e qualche sensazione, quando mi sarò chiarita le idee sicuramente torneremo a parlare di ciò che accade a palacio Real.

Intanto feliz cumpleaños alla Infanta, che i 60 sono i nuovi 40. Più o meno.

Al di là della Manica invece oggi è il giorno del pranzo per gli auguri che riunisce la versione estesa della Royal Family con zii cugini e nipoti di vario grado, organizzata tradizionalmente il mercoledì che precede il Natale. Prima di trasferirsi a Sandringham i sovrani hanno invitato al castello di Windsor anche i rami collaterali, che non saranno presenti alle celebrazioni nella residenza del Norfolk.

(Ph: Bruce Bennett via Daily Mail)

A mangiare il tacchino si siedono di solito alcune decine di ospiti (al pranzo del 2021, poi saltato causa pandemia, la defunta Regina ne aveva invitati 50), tra cui i Duchi di Edimburgo con la ventenne figlia Louise, e la Princess Royal col marito, fotografati a bordo di un’altra auto. E merry Christmas.