Settimana, quella appena trascorsa, ricca di mise che hanno avuto una certa eco, soprattutto grazie alla Principessa di Galles (e alle sue gambe) nonché all’intera Royal Family, impegnata con la visita di stato della coppia presidenziale sudcoreana. Catherine in total red, un rosso intenso tipo mela di Biancaneve non esente da un tocco di veleno.
L’insieme è composto da ben tre pezzi, e mi chiedo quanto freddo facesse per renderli necessari. Anyway, ciò che attira l’attenzione in prima battuta è la cappa, creata espressamente da Catherine Walker e appoggiata sopra un altro capo della stessa maison, un cappottino caratterizzato dal grande fiocco diagonale, che la principessa aveva indossato in precedenza. E non solo in rosso, ma anche in nero al funerale di Prince Philip (ne abbiamo parlato qui: Le foto del giorno – Together at Christmas). La mantella è nuova, ed è tagliata in modo da far uscire il fiocco del cappotto sottostante. A completare il tutto, un abito che si intravvede soltanto e sorprende per la lunghezza. Cioè per la cortezza, alla base della scoperta della gambe nelle foto che hanno fatto il giro dell’orbe terracqueo (e facciamo finta di credere a un incidente di percorso). Nel caso non ne aveste abbastanza, c’è un fiocco pure sulla borsetta Miu Miu, e ovviamente sull’ampio cappello di Jane Taylor, modista cui riescono senz’altro meglio i modelli più contenuti. Insomma, un gran pasticcio, tra il rosso, il fioccone e il Natale in arrivo l’effetto pacchetto sotto l’albero è assicurato. Due piccole riflessioni, la prima: la mantella, che è già un capo molto scenografico, secondo me funziona bene lasciandola protagonista senza caricarla di altri orpelli. La seconda: dobbiamo essere grate a Catherine perché, probabilmente non volendo, fa un buon servizio alla maggioranza delle donne. Mi spiego: ogni cultura ha i propri canoni e i propri valori, anche estetici; in quella in cui viviamo noi magrezza e altezza sono considerati ideali, e idealmente le forme migliori per indossare qualunque tipo di abbigliamento. Quante volte abbiamo pensato e detto che con quel fisico le sta bene tutto? Ecco, non è vero. Tutto ciò premesso, per me la mise è shock, ma la sua scelta ha messo la principessa al centro dell’attenzione in un modo totalmente inedito. Siamo all’inizio di una rivoluzione copernicana? Dobbiamo abituarci a una Catherine meno perfettina? Boh, ma resto in fiduciosa attesa.
Davanti a quest’orgia di rosso il total blue della Queen Consort è elegante e rassicurante. Camilla riutilizza abitualmente le proprie mise, e infatti abbiamo visto spesso questo cappottino di Anna Valentine, mentre il cappello piumato di Philip Treacy viene dato per nuovo, ma è comunque un modello che ha già portato (ad esempio, al funerale di Her Majesty). La sovrana ha uno stile magari poco eccitante (bene) ma molto riconoscibile (meglio), l’aspetto più interessante di questa fase è senz’altro la scelta dei gioielli; in questo caso ha appuntato sulla spalla sinistra la Russian Sapphire Cluster Brooch, appartenuta alla zarina Marija Fëdorovna, sorella della regina Alexandra – erano entrambe principesse di Danimarca – e acquistata da Queen Mary nel 1934. Per la felicità di King Giorgio (Armani), la regina ha abbinato al blu accessori neri. Chic. Accanto a lei la firts lady coreana Kim Keon-hee con un bel cappotto grigio, inutilmente completato da una sciarpetta dello stesso tessuto. Terribili le calze grigie, idem le scarpine di vernice. Ma cinque bottoni sul polso non saranno troppi? Boh.
La sera, al banchetto di stato, il protagonista è ancora il rosso, ma stavolta è la Queen Consort ad attrarre tutti gli sguardi. Dai forzieri reali ha preso la Burmese Ruby Tiara, la cui storia abbiamo raccontato qui; Vi piacciono i rubini? La Burmese Ruby Tiara. Queen Elizabeth, che l’aveva commissionata a Garrard negli anni ’70, l’aveva poi indossata nel corso di una precedente visita ufficiale sudcoreana; perché come sappiamo nulla è lasciato al caso, mai. Al sontuoso diadema – che secondo me sta meglio a lei che alla sua prima proprietaria – Camilla ha abbinato collana e orecchini del set Crown Ruby, dono di Prince Albert alla moglie Queen Victoria da abbinare all’Indian Circlet; come quello, la versione originale prevedeva degli opali, poi sostituiti dai rubini da Queen Alexandra, che non li amava (e pensava portassero pure iella). Colpo da maestra, il favoloso abito in velluto rosso rubino di Fiona Clare che le sta d’incanto. Strachic.
Bianco invece per la Principessa di Galles, un abito di Jenny Packham: il modello Anémone, caratterizzato da una mantellina ricamata a ramages dorati. Si sarà ispirata al nuovo film di Ridley Scott, Napoleon? Che vi devo dire, è tutto l’insieme che non mi convince: la bellissima tiara che non la valorizza e non viene valorizzata, il trucco pesante, l’acconciatura troppo semplice, l’abito, la mantellina, i guanti al gomito (Paula Rowan), pure la borsetta, il modello Maud di Anya Hindmarch; è a un tempo tutto troppo e tutto troppo poco, non so se mi spiego. Di una cosa sono sicura: la placca del Royal Victorian Order, cui la principessa appartiene, piazzata in quel punto quasi a trattenere la fascia è terribile. Per il resto, boh.
Penso gradirete la fotografia a figura intera della Duchessa di Edimburgo, che ho scelto esclusivamente per mostrare adeguatamente la sua mise, eventuali altre presenze sono, come dire, un valore aggiunto. Sophie fa una scelta molto interessante, riusando l’abito indossato sotto il mantello del Royal Victorian Order il giorno dell’incoronazione dei cognati. Il problema però è che l’abito di Suzannah London così funziona di meno. Sarà l’accollatura che non la slancia, sarà la necessaria aggiunta di fascia e placca dell’ordine, oltre al fiocco giallo del Royal Family Order che rende tutto un po’ pasticciato, sarà che i capelli pettinati così le fanno una testa piccina picciò, e la tiara con l’acquamarina non aiuta, ma il risultato finale mi piace veramente poco. In compenso preferisco la sua versione della clutch Maud di Anya Hindmarch, Boh, consoliamoci con lo sfondo.
Se parliamo di riuso lei è la vera regina: la Princess Royal, che oltre a mostrare un regale disinteresse per le frivolezze, è in grado di infilarsi tranquillamente in abiti di quarant’anni fa senza fare un plissé. Per questa occasione indossa due pezzi – abito di Maureen Baker con bolerino Sue Palmer – che potrebbero essere stati realizzati in uno qualunque degli ultimi cinque decenni; l’ultima volta che l’abbiamo vista così abbigliata era in una foto per festeggiare i 70 anni, tre anni fa. Lady Violet trova chic i diamanti della Princess Royal: la favolosa Festoon Tiara, che ad onta dell’aspetto regale ha origini piuttosto plebee, essendo il dono ricevuto nel 1973 da una compagnia navale di Hong Kong, la World Wide Shipping Group, per ringraziare la principessa di aver tenuto a battesimo una loro nave. Al ’73 risale anche la splendida spilla, dono del fratello Charles per le nozze con Mark Phillips. Sono gioielli che Anne porta molto spesso, completandoli col collier di diamanti, anch’esso a forma di festone, ricevuto dai genitori per il diciottesimo compleanno. Piuttosto shock invece l’abito, arricchito da applicazioni di pizzo che lo rendono un po’ troppo da sposa (per fortuna il giacchino aggiunge un tocco di rigore), i capelli troppo tirati che la fanno sembrare stanca e non accolgono bene la tiara, e soprattutto il fondotinta col famoso effetto capo indiano: troppo scuro, steso male e senza raggiungere il collo, probabilmente per evitare di macchiare l’abito. A voi la media.
Mi è piaciuta molto, e non accade spesso, la Duchessa di Gloucester. Amo lo stile da giorno quando è adeguatamente declinato per la sera, e qui mi sembra che funzioni. Birgitte, moglie danese di Richard, cugino della defunta Queen, indossa un abito dalla linea semplice ed elegante; interessante lo scollo, anche se magari non esalta il collier di diamanti e smeraldi, parte della collezione della suocera Alice come la tiara bandeau, dono dello sposo per le nozze del 1935.
Diamanti e smeraldi anche per la spilla che trattiene sulla spalla destra la fascia del Royal Victorian Order. Verde e azzurro, un gran bell’accoppiamento. Chic.
Sono proprio i Duchi di Gloucester ad accogliere la sera seguente gli ospiti sudcoreani a Guidhall, insieme col Lord Mayor della City. Penso che la presenza di royal “minori” dipenda dalla complessità dei rapporti tra la Corona e la City, ma quella è la prassi. Ricordo che durante la visita dei sovrani spagnoli qualche anno fa Felipe e Letizia furono ricevuti dalla Princess Royal, che fece alla Reina un profondissimo curtsy. La duchessa mi piace assai anche in questa mise blu, accesa dai topazi rosa di tiara e collier, ereditati anch’essi dalla suocera. Chic.
Chic, anche se vagamente inquietante, la First Lady in abito crema con mantella e accessori neri. Devo dire che la cosa che mi piace di meno sono i capelli, tenuti sempre sciolti in una pettinatura noiosetta. Nulla al confronto con quelli della Lady Mayoress, la prima signora a sinistra in pizzo turchese. Vi ricordate la bionda dama in costume tirolese scortata da William? Ecco, è lei. Non pensavo che l’avrei detto, ma forse meglio il dirndl, Shock.