La foto del giorno

Eccezionalmente oggi la foto del giorno arriva in compagnia di un’altra foto, assai famosa. Come vi ho già accennato, il Victoria&Albert Museum di Londra sta per aprire i battenti sulla mostra Christian Dior: Designer of Dreams, la più importante mai organizzata in UK sul couturier francese. La mostra, visibile da sabato 2 febbraio a domenica 14 luglio, riprende quella con lo stesso titolo – Christian Dior couturier du rêve – organizzata a Parigi, al Musée des Arts Décoratifs nel 2017, per celebrare i 70 anni della Maison che nel 1947 lanciò il New Look. ladysarahchattodiorIeri sera un gala dinner ha accolto un gruppo selezionato di ospiti tra cui Lady Sarah Chatto, figlia della principessa Margaret. Un momento emozionante della serata è stato quello raffigurato nella foto: Lady Sarah, insieme col marito Daniel Chatto, è ritratta davanti a uno dei pezzi clou, il meraviglioso abito da sera in tulle ricamato creato da Dior in persona per Margaret in occasione del suo ventunesimo compleanno, il 21 agosto 1951, che la principessa indossa nel ritratto fotografico firmato da Cecil Beaton. margaretdiorNaturalmente Lady Violet ha visto la mostra a Parigi, e naturalmente visiterà anche quella di Londra, per mettere a confronto gli allestimenti e scoprire eventuali aggiornamenti e integrazioni. L’abito di Margaret, presente anche nella mostra originaria, magari non è il mio preferito ma è veramente favoloso. Un miracolo di eleganza, stile e romanticismo, l’abito perfetto per una ragazza così giovane. Almeno per una ragazza degli anni ’50.

Io vi consiglio caldamente di dare un’occhiata ai voli per Londra, Brexit o non Brexit. Se proprio non poteste andare, vi aggiornerò una volta vista la mostra. Intanto vi sto preparando una piccola sorpresa per il weekend.

Sisters-in-law

Ieri abbiamo di parlato di Catherine ( La foto del giorno )? Oggi parliamo di Meghan, che non sia mai le cognate litigano e poi è colpa nostra! Ebbene, oggi la Duchessa di Sussex ha visitato per la prima volta il National Theatre, di cui qualche settimana fa ha “ereditato” il patronage da Sua Maestà in persona. Il che dovrebbe chiarire quale sia al momento la posizione della sovrana nei confronti della nipote acquisita, nonostante le voci insistenti di imminente divorzio. meghan national theatreLa duchessa era deliziosa in rosa pesca, con un completo abito+giacca del brand americano Brandon Maxwell, più scarpe Aquazzurra e clutch Carolina Herrera. Partiamo dalla fine: la clutch non è per un impegno del genere, poco formale e pure di mattina; interessante ma sbagliata. Bello lo chignon alto con riga da un lato, ma dobbiamo specificare che a un certo punto il bandeau laterale se n’è andato per i fatti suoi? No, vero? Torniamo allora alla mise, e mi perdonerete se non mi dilungo sulle scarpe con incrocio sul collo del piede e cinturino alla caviglia, che abbinate a quel pancione sono un miracolo della natura e della circolazione periferica. Il completo, dunque. Il colore le dona molto, mi piace la giacca col collo sciallato e trovo che la gonna godet si una scelta forse inconsueta ma molto azzeccata per una signora in dolce attesa. meghan animal charityMolto meglio della mise simile indossata un paio di settimane fa: cappottino Emporio Armani, borsa Falabella Stella McCartney, scarpe Manolo (col tallone scoperto, a gennaio) e abitino H&M (nel senso del brand svedese di streetfashion, non di Harry&Meghan); una delle sue apparizioni più ineleganti di sempre, in my humble opinion.

Oggi invece la trovo molto graziosa, con due sole obiezioni. La prima: l’insieme è un po’ troppo formale per l’occasione, sarebbe perfetto se invitata a  matrimonio/comunione/battesimo. La seconda cela anche una mia preoccupazione: ma col gelo di questi giorni, i più freddi dell’anno, HRH mi va in giro solo con la giacchetta, e pure senza calze? La creatura mi si congela! Mi resta un solo dubbio, la patina lucida che si vede sulle gambe, è uno di quei prodotti di make up noto come calze spray, o il gel riscaldante che usano gli sportivi? Spero il secondo.

 

La foto del giorno

Oggi el Rey Felipe VI compie 51, e li festeggia con una visita di dieci ore al contingente spagnolo di stanza in Iraq.

rey felipe iraq

(Ph. Casa de S.M. el Rey)

Questa mattina alle sei il sovrano è arrivato a Baghdad per una missione tenuta segreta fino all’ultimo, tant’è che neppure i giornalisti che hanno viaggiato con lui a bordo dell’Airbus 310 conoscevano la destinazione finale. Vestito con l’uniforme mimetica – anche se il desert camouflage lo sbatte un po’ – ha incontrato le autorità civili e militari ma soprattutto le donne e gli uomini del contingente, ai quali ha detto una frase inevitabilmente retorica ma bella: “Gracias por llevar nuestra bandera siempre en el brazo y en el corazón”.

Nel video qualche immagine della giornata (e el Rey in tutto il suo splendore) https://www.youtube.com/watch?time_continue=15&v=_KcJsqJDwjU

Questo è il quinto compleanno di Felipe come re di Spagna; vi ricordate come ha trascorso gli altri quattro? Ve lo dice Lady Violet! Nel 2015 in Etiopia per un vertice dell’Unione Africana; nel 2016 in privato, benché fosse il trentesimo anniversario del suo giuramento sulla Costituzione come Principe delle Asturie; nel 2017 al Palacio Real, dove si celebrava Miguel de Cervantes; nel 2018, giorno del cinquantesimo compleanno, conferisce alla figlia ed erede Leonor il Toson d’Oro, massima onorificenza spagnola (qui trovate il filmato 2018 A Royal Year – 12 mesi in 12 foto )

Felicidades Señor, feliz cumpleaños!

La foto del giorno

Oggi i Duchi di Cambridge sono a Dundee, in Scozia, dove il loro titolo è Earl and Countess of Strathearn. Tra i vari impegni, il principale è l’inaugurazione della sezione locale del Victoria&Albert Museum, che per la prima volta nella sua storia apre una sede distaccata da quella londinese. v&a dundeeIl V&A – probabilmente molti di voi lo conosceranno – è il più importante museo di arti applicate del mondo, con una collezione che spazia dai cartoni preparatori per gli arazzi realizzati da Raffaello per la Cappella Sistina agli abiti della principessa Diana. Organizza mostre tra le più belle che abbia mai visto in vita mia ed eventi culturali di ogni tipo. Stephen Jones, il cappellaio matto autore di molti dei cappellini di Meghan, io l’ho conosciuto qui (a proposito di mostre, sabato inaugurano quella su Dior che a Parigi lo scorso anno ha fatto il tutto esaurito, e naturalmente ne parleremo).

Il V&A di Dundee è la gemma della ristrutturazione miliardaria del lungomare della città scozzese, dimostrazione plastica dell’espressione investire in cultura, da noi ripetuta fino alla noia e poi solitamente estrinsecata nell’elargizione di un po’ di denaro pubblico al cugino di qualcuno (e mi fermo qui, sennò mi rovino la serata e la rovino pure a voi).

Dallo scorso febbraio tra i patronage di Catherine c’è il V&A, ed è in questa veste che la duchessa ha oggi inaugurato il museo di Dundee. Catherine. In una parola, perfetta. Oggi ha riciclato un cappotto dell’amato McQueen, un modello che le abbiamo visto molte volte in molti colori e versioni, ma realizzato in un tartan blu-verde-nero è proprio bello. Scarpe nere in suede di Tod’s, anche queste indossate spesso, calze nere opache (finalmente!) e una borsetta verde Manu Atelier che online risulta sold out, ma io non mi preoccupo perché comunque non l’avrei comprata. La duchessa – anzi, la contessa di Strathearn – ha affrontato il freddo gelido con l’ausilio saltuario di una pashmina ma senza cappello, i lunghi capelli al vento. E proprio i capelli sono stati protagonisti di un siparietto con una piccola diavoletta bionda che ha voluto assolutamente accarezzarli. Ciò ha consentito ad almeno un giornale di dispiegare l’ineguagliabile humour britannico titolando Hair of the throne.

Potete ammirare Catherine nel video del Daily Mail (autore del titolo incriminato) in cui si apprezza meglio la linea del cappotto e ci si gode l’inaugurazione. Buona visione! https://www.youtube.com/watch?v=PECsEGxc5dg

Un video da Buckingham Palace

Oggi Buckingham Palace mi ha mandato una mail. img_20190129_183449Ne ricevo con discreta frequenza, con annunci di vario genere ma anche con auguri, ad esempio a Natale. Oggi mi invitano a guardare un video con le varie della lavorazione degli oggetti in porcellana realizzati per il royal wedding di Harry&Meghan. Diciamocelo tra di noi, gliene devono essere rimasti ancora tanti invenduti. Sono sorpresa? Non tanto. Confesso, li trovo bruttarelli assai.

Anyway ecco a voi il video, io l’ho trovato interessante

Un weekend da devoti

Devota alla tradizione (e alla memoria del padre)queen sandringham 27-1-19Una delle ragioni per cui Her Majesty prolunga la permanenza invernale a Sandringham ben oltre il periodo natalizio è la consuetudine di ricordare la scomparsa del padre, morto nel sonno mentre si trovava nelle tenuta del Norfolk il 6 febbraio 1952. La regina dovrebbe rientrare a Londra proprio mercoledì prossimo, giorno che segna anche i 67 anni dall’ascesa al trono. Ieri, domenica – cappottino turchese e cappello coordinato, la Queen Mary’s Turquoise and Diamond Brooch appuntata sulla spalla sinistra – non è mancata all’appuntamento con la messa alla St.Mary Magdalene Church. Con lei la figlia Anne col marito Tim Laurence e un amico di vecchia data, Sir Jackie Stewart. jackie stewart sandringhamIl dubbio di Lady Violet è: il tre volte campione mondiale di Formula 1 avrà dato qualche consiglio di guida al Principe Consorte?

Devoto alla conduzione (e alla condotta)

philip letter

(Ph. MIRRORPIX/Steve Bainbridge)

E a proposito di Philip, è stata resa nota la lettera che ha scritto alla signora Emma Fairweather, uscita con un polso rotto dall’incidente automobilistico dello scorso 17 gennaio. Il Duca di Edimburgo ha spiegato che guidando su una strada già percorsa moltissime volte è rimasto accecato dal riverbero del sole pomeridiano, che gli ha impedito di vedere l’altra vettura. Subito dopo lo scontro, pur molto scosso, è stato sollevato dal sapere che non c’erano feriti gravi, ma la polizia gli ha consigliato di rientrare subito a Sandringham a causa della quantità di persone che si stava radunando sul luogo dell’incidente. Dopo essersi dichiarato “very contrite about the consequences” augura alla signora una pronta guarigione, firmando di suo pugno semplicemente Philip, senza alcun titolo, cosa che sembra Ms. Fairweather abbia gradito assai.

Devoti a Santa Devota

s. devotée 2019

(Ph. Getty Images)

Il 27 gennaio i Monegaschi festeggiano la loro patrona, Santa Devota, fanciulla di origine corsa martirizzata durante la persecuzione di Diocleziano. La sera prima della festa si tiene un caratteristico rito molto sentito dagli abitanti del Principato: una barca viene data alle fiamme in ricordo di un miracolo della santa. Tradizione rispettata anche quest’anno, con la famiglia del principe quasi al completo: c’era Albert II, c’era la principessa consorte Charlène – in cappotto/plaid e stivali Loro Piana – c’era il piccolo Jacques ma mancava la sorella gemella Gabriella, forse vittima dell’influenza. Il delizioso, biondissimo principe ereditario, anni quattro, era abbigliato – ma mi verrebbe di dire “marchiato” – con un cappotto di cammello chiaramente Gucci. Confesso che i bimbi così piccoli supergriffati mi fanno tristezza. E poi, lo vogliamo dire? Quel cappotto con quei due fascioni è proprio brutto brutto. Ma volete mettere quei bei cappottini all’inglese con colletto bottoni e martingala di velluto? E  sennò un piumino, un giaccone, quello che vi pare, ma incartare una povera creatura in una shopping bag no, dai.

La mattina di domenica messa solenne nella cattedrale dell’Immacolata Concezione. Charlène, forse presa da furor religioso, si è presentata vestita direttamente di prevosto.

Lezione di oggi: ricordarsi che devozione fa rima con tradizione, ma anche con moderazione.

La foto del giorno

La fotografia di oggi è stata fatta il 14 luglio scorso, quando le duchesse cognate si sedettero insieme sugli spalti di Wimbledon per assistere alla finale femminile. hello to kindnessAllora non si parlava di presunti screzi tra cognate, e non ne parleremo neanche oggi. L’argomento odierno è sintetizzato dal bollino rosso sulla foto, #HelloToKindness. Oggi infatti la pagina web del magazine Hello rivela in esclusiva che lo staff di Kensington Palace è impegnato ore e ore ogni settimana a cancellare – e a segnalare alle autorità – commenti violenti contro le duchesse. Commenti razzisti (a Meghan) e sessisti (a entrambe) che fanno delle due royal ladies uno degli obiettivi preferiti del bullismo online. Suona familiare? Purtroppo anche noi abbiamo imparato che la violenza dei leoni da tastiera, già molto grave nei confronti degli uomini, contro le donne diventa intollerabile (non vi dirò nulla di nuovo se vi rivelo che anch’io nel mio piccolissimo ho dovuto eliminare qualche commento volgare alle protagoniste dei post del blog).

Il magazine Hello lancia dunque una campagna per contrastare il bullismo e affermare la gentilezza sul web; i dettagli li trovate nel link qui sotto, in pratica si tratta di partecipare su Instagram (ma ho visto qualcosa anche su twitter) con dei post che contengano l’hashtag #HelloToKindness. Sarà poco, ma è già qualcosa; nel link trovate anche qualche dritta per difendersi dai troll e muoversi meglio sul web. https://www.hellomagazine.com/tags/hellotokindness/

Che ne dite, diciamo anche noi #BenvenutaGentilezza?

La foto del giorno – 27 gennaio

Nel 1938 Nicholas Winton era un agente di cambio inglese, di origine ebraica, di ventinove anni. sir nicholas wintonI venti di guerra in Europa soffiavano sempre più forti, e lui cominciò a preoccuparsi della sorte che aspettava i più fragili, i più piccoli. Spinto dal desiderio di agire piuttosto che stare a guardare, rinunciò alle programmate vacanze di Natale in Svizzera, e partì invece per la Cecoslovacchia. Qui si mise a organizzare il trasporto nel Regno Unito di bambini in pericolo, grazie alla risoluzione della House of Commons che dopo la Notte dei Cristalli (novembre 1938) decise di accogliere rifugiati di età inferiore ai 17 anni. Tra marzo e agosto 1939 otto treni riuscirono a partire da Praga, attraversando l’Olanda per raggiungere via traghetto le sponde britanniche; 669 bambini, in gran parte ebrei, trovarono rifugio, salvezza, e in molti casi una famiglia che li accolse, magari colpita dalla fotografia che Winton scattava ai piccoli per farli conoscere. “Una tecnica commerciale sporca” la definì, e funzionò. L’ultimo treno, con 250 bambini, doveva partire il 3 settembre ma la Germania invase la Cecoslovacchia, e il treno e i suoi occupanti sparirono nel nulla. E questa è la prima parte della storia.

La seconda comincia cinquant’anni dopo quando la signora Winton trova per caso nella soffitta di casa un faldone con le fotografie e i dati di quei bambini, di cui mai il marito le aveva parlato. I documenti finiscono in mano a una studiosa dell’Olocausto, Elizabeth Maxwell, che è anche moglie di Robert Maxwell, un famoso editore. È allora che la storia di Nicholas Winton inizia a diffondersi, se ne interessa la BBC, che invita l’anziano signore ad una puntata del programma That’s Life. La conduttrice mostra quei documenti, e poi chiede se in sala c’è per caso qualcuno di quei bambini, e se può alzarsi in piedi. Si alzano tutti.

Nel 2003 Nicholas diventa Sir Nicholas “per servizi resi all’umanità, per aver messo in salvo molti bambini nella Cecoslovacchia occupata dalla Germania nazista”.

Muore nel sonno il 1 luglio 2015, a 106 anni. Col pudore che lo ha sempre contraddistinto, di quella straordinaria esperienza dirà che erano stati solo nove mesi di una lunga vita.

Qui il momento clou della trasmissione That’s Life. Se non l’avete mai visto, guardatelo  https://m.youtube.com/watch?v=PKkgO06bAZk&feature=share

 

La foto del giorno

È avvenuto due giorni fa ma si continua a parlarne anche da noi, e dunque è giusto che anche Lady Violet se ne occupi, prendendo come spunto una bella foto. queen elizabeth women's instituteMa cos’è accaduto? Due giorni fa Sua Maestà ha partecipato al Sandringham Women’s Institute Meeting, che celebrava il suo centenario. Con un cappottino doppio petto di un azzurro che evoca già la primavera, la Sapphire Chrysanthemum Brooch appuntata sulla spalla sinistra e il capo scoperto, la sovrana ha colto l’occasione per un breve discorso, estremamente pacato ma straordinariamente politico:

Reflecting on a century of change, it is clear that the qualities of the WI endure. The continued emphasis on patience, friendship, a strong community focus, and considering the needs of others, are as important today as they were when the group was founded all those years ago. As we look for new answers in the modern age, I for one prefer the tried and tested recipes, like speaking well of each other and respecting different points of view; coming together to seek out the common ground; and never losing sight of the bigger picture. To me, these approaches are timeless, and I commend them to everyone

(Riflettendo su un secolo di cambiamento, mi sembra evidente il perdurare dei valori che ispirano il Women’s Institute. Il continuo risalto dato alla pazienza, all’amicizia, all’obiettivo di una comunità forte, e alla considerazione dei bisogni altrui è importante oggi quanto lo era alla fondazione dell’associazione, tanti anni fa. Mentre cerchiamo nuove risposte per l’età moderna, per quanto mi riguarda io preferisco le ricette già sperimentate: parlar bene gli uni degli altri, rispettare i punti di vista diversi, venirsi incontro per individuare un terreno comune, non perdere di vista il quadro generale. Credo che quest’impostazione sia senza tempo, e la raccomando a chiunque)

Tutti gli osservatori ritengono che la Regina abbia voluto riferirsi alla Brexit, e non è escluso che nei prossimi giorni altri senior royals – in particolare il Principe del Galles e il Duca di Cambridge – tornino sull’argomento.

Da parte mia due piccole osservazioni: mi piace molto che il discorso sia stato fatto nella sede di un’associazione femminile (anche se il Primo Ministro donna che sta trattando per la Brexit non se la sta cavando benissimo), e mi piace moltissimo la forza rivoluzionaria di un approccio mediato dall’esperienza e dalla consapevolezza nella ragion d’essere di una comunità, su cui farebbe bene anche a noi riflettere un po’.

Un vero grande capo di stato, altro che vecchietta coi cappellini buffi che va in giro a stringere mani.

Se volete vedere il suo arrivo all’associazione, curtsy compresi, questo è il breve video https://www.youtube.com/watch?v=1YIumBOlavY

Diamonds are a girl’s best friends

Mi sono accorta di aver lasciato in sospeso un’informazione, e questo non va bene! Per cui ecco il necessario aggiornamento.

Vi ricordate che un paio di mesi fa avevamo parlato di un diamante rosa da 18,96 carati, il Pink Legacy, venduto da Christie’s in un’asta a Ginevra lo scorso 13 novembre? ( La foto del giorno – 14 novembre ). E vi ricordate che qualche giorno dopo vi avevo annunciato un’ulteriore vendita all’asta organizzata sempre da Christie’s, ma questa volta a New York, dove sarebbe stato messo in vendita un rarissimo diamante blu – che a molte di voi era piaciuto più di quello rosa – del peso di 8,08 carati? ( La foto del giorno – 17 novembre ). Bene, se del primo conoscevamo già il prezzo di vendita raggiunto, 50 milioni di dollari, del secondo non vi avevo detto più nulla. Eccomi dunque a colmare la lacuna: il diamante blu, soprannominato il Sacro Graal dei diamanti, è stato venduto a 12,5 milioni di dollari. Che considerando la stima iniziale tra i 13 e i 18 milioni di dollari in definitiva è stato un affare. La prossima volta per favore non ci distraiamo, sennò ci facciamo scappare queste belle occasioni da sotto il naso!