Le foto del giorno – Commonwealth Day Service

Il secondo lunedì di marzo è dedicato al Commonwealth Day Service, tradizionale appuntamento in cui ci godevamo la Royal Family in grande spolvero e qualche bella mise.

(Ph: The Royal Family)

Il passato è d’obbligo, perché quest’anno si è fatto quel che si poteva, cioè non moltissimo. A partire dal Re, forzatamente assente per le ben note ragioni di salute, che non ha fatto mancare il suo discorso attraverso un video. Saranno le luci, ma sembra un po’ pallido.

(Ph: The Royal Family)

A guidare la delegazione reale Queen Camilla, in cappottino turchese che annuncia la primavera (nonostante gli stivali) e cappello piumato. Presente il Principe di Galles senza consorte per le ben note vicende, poi i Duchi di Edimburgo – che Dio ce li conservi! – la Princess Royal, anche lei in solitaria, e gli inaffondabili Duchi di Gloucester.

La Queen Consort è appena rientrata da una settimana di vacanza presa per tirare il fiato. Ha ricevuto una bella dose di critiche; avrebbe forse potuto evitare di entrare nel dettaglio del viaggio anche se non oso immaginare cosa avrebbero detto se fosse scomparsa pure lei. Probabilmente qualcuno non avrà preso sul serio la sua stanchezza dopo una serie non sterminata di royal engagement, leggendola anzi come il segnale di poca empatia nei confronti dei comuni mortali che lavorano davvero. Comprendo il punto, ma mi permetto di ricordare che Camilla tra 4 mesi compirà 77 anni, età in cui i comuni cittadini tendenzialmente non lavorano più, e meno male.

William si è distinto in queste settimane per la notevole quantità di pasticci combinati da solo o con la sua gentile signora. Dell’ultimo probabilmente sapete tutto: finalmente si pubblica una foto di Catherine, coi pupi, in occasione della festa della mamma (Breaking News – Mamma Catherine) bruscamente ritirata da varie agenzie di stampa perché considerata “manipolata” a causa di alcune incongruenze, soprattutto riguardanti i bambini, cui segue messaggio della stessa Catherine che confessa di essere lei l’autrice del rozzo editing dell’immagine, il cui autore dovrebbe essere il marito.

Oggi la coppia è stata vista in auto insieme raggiungere Londra, lui per la cerimonia a Westminster Abbey, lei per un non meglio precisato appuntamento. Catherine è voltata verso il finestrino, per cui il suo viso più che vedersi si indovina. Mia personale opinione: a questo punto immagini poco chiare continuano ad aggravare la situazione invece che alleggerirla; pur comprendendo naturalmente che una persona che non sta bene non abbia voglia di farsi vedere.

(Ph: Getty Images)

I Duchi di Edimburgo diffondono una rassicurante normalità: lui ieri ha compiuto i fatidici 60, e ha ricevuto dal fratello sovrano il titolo di Cavaliere dell’Order of the Thystle, l’ordine del cardo, il più importante di Scozia. Visto che il dono dell’anno scorso era stato il titolo di Duke of Edinburgh mi domando: ma Charles farà anche regali di altro genere? Chessò un libro, un pigiama, una cravatta? Altrimenti ha trovato il modo per fare un figurone a costo zero, il furbacchione. Graziosa as usual la duchessa, con un cappotto a redingote di Suzannah London e un cappello bianco di Jane Taylor.

(Ph: Getty Images)

The Princess Royal è arrivata con un delizioso cappottino rosso a fantasia orientaleggiante, che come suo uso è un pezzo vintage. Con lei non c’è il marito Tim Laurence, ma la nuova dama di compagnia Dolly Maude.

(Ph: Getty Images)

Chiudono la fila i Duchi di Gloucester. Lui, Richard, compirà 80 anni ad agosto; per lei, Birgitte, sempre solidamente calzata negli amati stivaletti, a giugno saranno 78. Sposati da più di 50, tre figli e svariati nipoti, fanno il loro dovere di supporto alla Firm, poche chiacchiere e tutti i fatti che si può.

Fuori da Westminster un gruppo di repubblicani ha fatto un gran baccano. È vero che dalla morte di Queen Elizabeth si vedono spesso, ma è meglio iniziare a tener presente che niente è eterno.

A Royal Calendar – Edward fa 60

Compie sessant’anni domani Edward Duca di Edimburgo; il figlio minore di Queen Elizabeth e Prince Philip nasce il 10 marzo 1964 alle 20.20 a Buckingham Palace, e c’è suo padre ad assistere, cosa mai accaduta prima.

(Ph: Chris Jackson)

Spesso considerato un po’ il brutto anatroccolo mai diventato cigno, già alla sua nascita qualcuno insinua il dubbio che il suo arrivo sia dovuto più che altro al desiderio di fornire un compagno di giochi a Andrew, nato un decennio dopo i fratelli maggiori Charles e Anne; una cosa crudelissima da dire di un bambino.

La coppia reale preferisce che i figli non studino a casa come tradizione della Royal Family, e quando viene il momento iscrive Edward alla Heatherdown Preparatory School, non lontano da Windsor, scuola maschile che negli anni ha ospitato il fratello maggiore Andrew, David Cameron, l’attuale Re del Bhutan, e perfino l’attore David Niven. Seconda tappa dei suoi studi è il collegio scozzese di Gordonstoun, istituto tanto amato dal padre Philip quanto detestato dal fratello Charles. Edward negli studi se la cava con onore, tanto da laurearsi in storia a Cambridge. La carriera militare è meno brillante: il giovanotto molla l’addestramento tra i marines e se ne torna a casa.

Il giovane principe ama l’arte e il teatro, il che fa nascere voci insistenti sulla natura della sessualità. Quale che sia la verità – e ammesso che ce ne importi qualche cosa, ciò che non è – un dato è incontrovertibile: Edward è l’unico dei quattro fratelli a non aver divorziato, e a giugno festeggerà le nozze d’argento con Sophie Rhys-Jones, conosciuta su un campo da tennis in occasione di un evento benefico. Si sposano il 19 giugno 1999 e all’inizio proseguono con le loro attività, lei a capo di un’agenzia di PR, lui produttore televisivo con la sua società, la Ardent Productions.

Poi lei incappa in uno scivolone (un giornalista si spaccia per cliente e le fa fare affermazioni incaute sula Royal Family) e la coppia decide di lavorare a tempo pieno per la Corona. Negli anni diventano un sostegno indispensabile per The Queen, che notoriamente adora la nuora. Sophie perde un primo bambino nel 2001 a causa di una gravidanza ectopica, e rischia la vita durante la seconda per un distacco di placenta. La bimba nasce prematura ma si salva, è la deliziosa Louise che vede la luce l’otto novembre 2003, quattro anni dopo arriva James.

Col tempo abbiamo imparato a conoscere questa coppia per l’equilibrio, il garbo, la simpatia. Lui non sarà dotato di un fascino ammaliante, ma considerando quello che ha combinato il fratello Andrew, francamente, meglio sfigato che figo. Ieri la coppia, da un anno il Duca e la Duchessa di Edimburgo, era impegnata insieme a Leeds quando Sophie si è alzata e ha dedicato un breve speech al marito, definendolo il migliore dei padri, il più amorevole dei mariti, e ancora il mio migliore amico. E lui si è commosso. E pure lei.

(Ph: Chris Jackson)

Non è mancata la torta, a forma di campo di tennis con loro due sopra, in ricordo del loro primo incontro. Un uomo perfetto? Quasi, ma c’è una cosa che proprio non gli si può perdonare: la parure di perle bianche e nere dono di nozze, da lui medesimo disegnata, e da lei stoicamente indossata.

Da non perdere assolutamente lo speech di Sophie, anche chi non comprende l’inglese, apprezzerà. E magari si commuoverà a sua volta. Happy birthday!

Le foto del giorno – Windsors at work

I beg your pardon cari amici del sofà, la prima foto di oggi dovevo proporvela ieri; perdonatemi, ma sono impegnata in un mezzo trasloco, dunque chiedo venia in anticipo per le prossime settimane ma vi rassicuro, il sofà resta al suo posto.

Ieri dunque era mercoledì, che è il giorno della settimana in cui il sovrano concede the audience al Prime Minister per essere informato degli affari di stato. Appuntamento che di solito resta avvolto in un sobrio riserbo ma stavolta no, e giustamente. In uno dei salotti della residenza di Clarence House il re si è mostrato sorridente e in una forma che mi pare buona, non mi sembra neanche così dimagrito come mi era apparso nella passeggiata domenicale. E la reazione di Lady Violet si divide tra gioia e ammirazione: bravo, nonostante il momento delicato sta riuscendo molto bene a mantenere una relazione con i suoi connazionali. Penso che la malattia e questo mix di fragilità e senso del dovere gli procurerà molti consensi, quelli che in fondo ha cercato per tutta la vita. Ha anche la fortuna di poter contare sul solido supporto di coloro che gli sono accanto; a partire dalla moglie Camilla che a sua volta, secondo me, alla fine di questa storia avrà conquistato quasi tutti, compresi molti irriducibili del culto dianesco.

Mi perdonerà la Queen Consort se per una volta dedichiamo spazio ai suoi cognati; a partire dal Duca di Edimburgo, che in trasferta a Oxford ha incontrato gruppi di volontari impegnati in diverse attività a favore della loro comunità. E si è dato anche da fare, che ormai il tempo dei reali che si limitano a fare ciao ciao con la manina è finito per sempre.

(Ph: royal.uk)

Non manca Lei, The Princess Royal, che a dire il vero non si risparmia mai. Oggi era in visita nel sobborgo londinese di Wandsworth per festeggiare i dieci anni di attività del negozio di Save The Children UK, uno dei 90 sparsi per il Paese, Anne è stata presidente dell’associazione a favore dell’infanzia dal 1970, per poi assumerne il patronage reale nel 2017. Lady Violet ha una speranza: che la principessa abbia voluto partecipare all’attività dello shop – il cui ricavo va interamente a sostegno dei progetti di Save The Children – acquistando gli stivaletti maculati in primo piano. Le starebbero da dea!

Ancora auguri

Ma in questa atmosfera natalizia tutta zucchero e cannella, un momento Grinch ce lo vogliamo mettere? Io un post lo faccio, e lo dedico alle Christmas card, ma quelle che non ti aspetti. Andiamo per ordine.

Christmas card vorrei ma non posso

(Ph: Instagram @mariechantal22)

La categoria “vorrei ma non posso” è, inutile negarlo, una delle più diffuse tra i quasi 8 miliardi che popolano questo pianeta, e anche assolutamente trasversale. Se le famiglie regnanti hanno ovviamente la necessità di inviare o ricambiare gli auguri a una pletora di istituzioni e persone a vario titolo coinvolte nelle attività del regno, quelli che non regnano più – o che magari non hanno mai regnato – sarebbero forse più eleganti a mantenere un profilo un pochino più basso. Questa riflessione mi è stata stimolata dalla Christmas card di Pavlos e Marie Chantal di Greci, eterni eredi di un trono che non c’è, come l’isola di Peter Pan. Con l’aggravante che gran parte del popolo greco è fieramente determinato a negare alla royal family anche i titoli di cortesia: sotto i post che li riguardano state certi di trovare sempre commenti sul fatto che la Grecia è una repubblica e i titoli reali non hanno alcuna ragion d’essere.

(Ph: Instagram @mariechantal22)

E ci aggiungerei anche che sembra proprio che nessuno dei cinque figli del Diadoco parli la meravigliosa lingua greca, il che ovviamente non può essere elemento gradito agli Elleni. Insomma il tutto suona un po’ come una non necessaria ostentazione. Intendiamoci, non sono i soli, certe abitudini sono frequenti anche tra i commoner; ricordo una coppia che definiva “residenza estiva” la casetta al mare in una popolare cittadina adriatica. Più tardi ho conosciuto una signora che pretendeva dalla segretaria del marito di rinviare un banalissimo appuntamento “per precedenti impegni istituzionali”. La signora lavorava come sportellista alle Poste. A questo punto manifesto la mia delusione nei confronti dei Duchi di Castro, Borbone due Sicilie, che ci stanno lasciando a bocca asciutta; non si fa così, alla loro Christmas card tenevo proprio!

Christmas card i furbetti del bigliettino

(Ph: Archewell)

Discorso un po’ diverso per i Sussex, dei qualche circola lo screenshot di quello che deve essere un biglietto virtuale inviato per posta elettronica. Harry e Meghan vi appaiono sorridenti e trionfanti nella serata conclusiva degli Invictus Games, senza dubbio il loro maggior successo dell’anno. Gli auguri sono anche a nome di Archewell, la loro fondazione attualmente in non calmissime acque, ed è naturalmente corretto, addirittura opportuno, che si ringraziano tutti colori che hanno collaborato e hanno mostrato il loro supporto. Il che ha comunque il vantaggio di far girare la loro Christmas card, non proprio royal ma quasi. Ottima mossa.

Christmas card non soffro di cervicale

(Ph: Jane Barlow via dailymail.co.uk)

Quest’anno Edward e Sophie, già Conti di Wessex, sono (finalmente) diventati Duchi di Edimburgo, e sul loro biglietto di auguri, pubblicato da Richard Eden del Daily Mail, hanno messo una foto presa il giorno in cui è stata resa nota l’assegnazione del nuovo titolo. I neoduchi erano nella capitale scozzese e stavano assistendo al concerto di un coro ucraino; immagino la performance li abbia deliziati a tal punto da essersi trasformata in una esperienza quasi mistica. Io non ho capito come è composto il biglietto – di solito sono cartoncini doppi, ma se in apertura c’è il loro stilizzatissimo monogramma, e su una faccia c’è la foto di cui sopra, su un’altra troneggia una doppia fotografia che li ritrae impegnati in una delle loro tante attività al servizio della Firm.

(Ph: via dailymail.co.uk)

Insomma, più un curriculum con foto che un biglietto di auguri, ma loro ci sono simpatici e li perdoniamo.

Christmas card qui comando io

(Ph: Reliant Motor Club/Facebook)

Inviato – e dunque rivelato – tra i primi, se non addirittura per primo, il biglietto della Princess Royal. Lei elegantemente abbigliata in un poco natalizio bianco e blu, il marito Tim discreto e rassicurante come sempre, i due sono seduti davanti a uno splendido camino, esempio di coppia solida che divide tutto. Cioè, quasi, perché il biglietto lo firma solo lei. In effetti sembra che lui firmi i biglietti inviati agli amici e ai famigli, questo, ricevuto (e immediatamente reso pubblico) dal Reliant Motor Club, è a nome della sola Anne. E ci siamo capiti.

Christmas card sorpresa!

Che cosa c’è di più tenero di tre bambini? Tre bambini e un cane! E se il cane è un corgi non ce n’è più per nessuno. I tre giovincelli, Umberto, Amedeo e Isabella di Savoia Aosta, sono i figli di Aimone e Olga di Grecia (notare le iniziali di tutti e cinque che punteggiano il cartoncino). Alla morte del padre Amedeo, il 1 giugno 2021, Aimone gli è subentrato in una serie di ruoli, tra cui quello di pretendente all’inesistente trono d’Italia. Tralasciando le beghe dinastiche savoiarde, non vi sorprenderà sapere che Lady Violet e Purple hanno scelto la loro Christmas card preferita. E magari l’anno prossimo la facciamo pure noi.

Intanto salutiamo il ritorno del Sol Invictus, coraggio, la ruota gira!

Le foto del giorno – Feste di famiglia

Il Natale, si sa, è la festa della famiglia per definizione, e le riunioni con i parenti sono d’obbligo in questi giorni. Qualcuno però ha più ragioni per festeggiare, e mentre aspettiamo di vedere come la famiglia reale svedese celebrerà gli 80 anni della regina Silvia, cha li compie sabato 23, oggi è la volta di quella spagnola.

Gira infatti la boa dei 60 la Infanta Elena, primogenita di Juan Carlos e Sofía, che alle due è uscita dal suo ufficio alla Fundación Mapfre, dove lavora da anni come responsabile di progetti socioculturali, e ha raggiunto il ristorante Pabù nel centro di Madrid per festeggiare in famiglia, a cominciare dai figli Felipe e Victoria de Marichalar.

Presenti entrambi i genitori – il padre è rientrato apposta da Abu Dhabi, e non saprei dire se si tratterrà per tutto il periodo di festa – la sorella Cristina con tre dei suoi quattro figli, la zia materna Irene di Grecia e quella paterna Margarita col marito Carlos Zurita; c’erano anche le cugine Alexia di Grecia e Simoneta Gomez Acebo.

Per ultimi, e non era scontato data la tegola che è piombata loro addosso, sono arrivati i sovrani Felipe e Letizia, molto sorridenti e all’apparenza rilassati.

Di ottimo umore il Rey Emerito, che non ha nascosto una certa soddisfazione per i saluti festosi che ha ricevuto. Per ora ho poche informazioni e qualche sensazione, quando mi sarò chiarita le idee sicuramente torneremo a parlare di ciò che accade a palacio Real.

Intanto feliz cumpleaños alla Infanta, che i 60 sono i nuovi 40. Più o meno.

Al di là della Manica invece oggi è il giorno del pranzo per gli auguri che riunisce la versione estesa della Royal Family con zii cugini e nipoti di vario grado, organizzata tradizionalmente il mercoledì che precede il Natale. Prima di trasferirsi a Sandringham i sovrani hanno invitato al castello di Windsor anche i rami collaterali, che non saranno presenti alle celebrazioni nella residenza del Norfolk.

(Ph: Bruce Bennett via Daily Mail)

A mangiare il tacchino si siedono di solito alcune decine di ospiti (al pranzo del 2021, poi saltato causa pandemia, la defunta Regina ne aveva invitati 50), tra cui i Duchi di Edimburgo con la ventenne figlia Louise, e la Princess Royal col marito, fotografati a bordo di un’altra auto. E merry Christmas.

I giorni dei papaveri

Quando Lady Violet era una ragazzina rimase piuttosto sorpresa leggendo – chissà dove – che novembre è un mese particolarmente caro alla Royal Family, tanto da averlo scelto per ben quattro matrimoni in meno di 40 anni.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Il più celebre il 20 novembre 1947, quando la principessa Elizabeth sposò il suo Philip, probabilmente incontrato per la prima volta il 29 novembre 1934, giorno in cui George Duca di Kent, zio di lei (che fu anche deliziosa damigella), impalmò Marina di Grecia, cugina di lui. L’anno seguente un altro zio di Elizabeth si sposò a novembre: il 6 Henry Duca di Gloucester portò all’altare nella cappella privata di Buckingham Palace Lady Alice Montagu Douglas Scott, con la piccola Elizabeth ancora damigella, questa volta con la sorellina Margaret. Nel 1973 fu il turno dell’unica figlia di Elizabeth e Philip, che il 14 si unì in matrimonio con l’allora Capitano dei Dragoni Mark Phillips. Era anche il giorno in cui il fratello maggiore, l’attuale sovrano, compiva 25 anni; il che ci ricorda che tra due giorni King Charles festeggerà il settantacinquesimo compleanno. Oltre alle ricorrenze liete e all’amore per novembre (che condivido senza riserve) parte del mese è comunque dedicato al ricordo di chi non è più, e alla memoria personale e familiare si unisce quella pubblica, soprattutto per la coincidenza con la fine della Grande Guerra.

(Ph: Royal British Legion)

Se noi celebriamo il 4 novembre, ricordando l’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti, con cui il giorno precedente – 3 novembre 1918 – l’Impero austro ungarico si arrese all’Italia, nel Regno Unito si celebra l’undicesima ora dell’undicesimo giorno dell’undicesimo mese, quando divenne effettivo il cessate il fuoco deciso nell’armistizio di Compiègne. Ieri dunque la Royal Family si è riunita nella Royal Albert Hall per il tradizionale Festival of Remembrance, e oggi nel centro di Londra, per l’altrettanto tradizionale e sentita cerimonia al Cenotaph.

Dove hanno deposto le corone di fiori il Re, il Principe di Galles, la Princess Royal, il Duca di Edimburgo (e sì, pure il nostro equerry preferito, presente anche nella fotografia in alto, mica penserete che ci sia capitato per caso!). Un po’ sguarnite rispetto ai bei tempi andati le tre finestre del Foreign office da cui il resto della Royal Family assiste alla cerimonia. Da un lato c’erano i Duchi di Gloucester, unici tra i cugini della defunta Regina a svolgere ancora qualche incarico.

(Ph: Yui Mok/PA Images/Alamy)

Dall’altro Sophie, Duchessa di Edimburgo e il cognato, il Vice Ammiraglio Tim Laurence, consorte della Princess Royal. Sembra che nella cronaca della giornata la BBC abbia omesso di menzionare la povera Sophie, nonostante l’impegno e l’attenzione con cui porta avanti gli incarichi reali. Non si fa!

(Ph: Yui Mok/PA Images/Alamy)

In mezzo Queen Consort e Princess of Wales, presente e futuro della Royal Family. Camilla si è infilata uno dei suoi amati cappottini con zip; questo, di Fiona Clare Couture, lo aveva già indossato, mentre è nuovissimo il clamoroso il cappello, opera del genio di Philip Treacy. Anche Catherine è andata sul sicuro con uno dei pastrani paramilitari che le piacciono tanto; creato da Catherine Walker lo aveva indossato nel 2019 per la stessa cerimonia. Anche il suo cappello è Philip Treacy ma tutt’altro che nuovo: lo sfoggiò la prima volta nel 2006 a Sandhurst, quando William terminò il suo addestramento militare. Se il cappello è stato indossato in diverse occasioni anche royal, questa volta è interessante l’abbinamento con gli orecchini a forma di foglia con grande perla centrale e diamanti, appartenuti a Queen Elizabeth. Come dire, il punto di partenza e quello di arrivo (per ora).

(Ph: Doug Peters/EMPICS/Alamy)

Alla fine si torna sempre a lei, The Queen, lost but not forgotten, perduta ma non dimenticata, ieri ancora più presente del solito, e non solo per il ricordo dei defunti.

Sabato, prima dell’inizio della serata, i sovrani hanno svelato due statue. L’una ritrae Elizabeth in tutto il suo leggendario splendore, l’altra Philip, che si china verso di lei in un gesto consueto e prezioso.

Commosso alle lacrime King Charles. Uno stile che gli è proprio, assai più emotivo di quello impeccabile della madre, che però, va detto, salì al trono giovanissima e dunque probabilmente più capace di controllare le emozioni. Invece devo dire che a me questo anziano re con gli occhi lucidi piace molto.

Nel video il momento dello svelamento: sovrano per sovrana, consorte per consorte https://www.youtube.com/watch?v=HPdm-B-Zswc

Coronation attire, gli abiti dell’incoronazione – Gentlemen

Premessa: cose così le fanno solo loro, e solo loro le sanno fare. Avvertenza: vi aspettano diversi post sull’incoronazione, perché gli spunti sono tanti, il materiale tantissimo e il tempo poco; d’altra parte, quando ci ricapita? Iniziamo dunque, esaminando gli abiti indossati dai signori della Royal Family, re in testa.

E cominciamo proprio dalla testa, anzi ancora più su, dalla corona. O meglio dalle corone, perché sabato ne abbiamo viste tre. Al momento dell’incoronazione sul capo di Charles è stata posta la St. Edward’s Crown, poi sostituita dalla Imperial State Crown. La prima, usata esclusivamente per le incoronazioni -la rivedremo in testa a William – risale alla metà del XVII secolo, la seconda, che invece compare anche in altre cerimonie come l’annuale apertura del Parlamento, è stata realizzata nel 1937 per l’incoronazione di George VI.

(Ph: AFP

La terza è quella posta sul capo di Camilla, già usata nel 1911 per l’incoronazione di Queen Mary. In tutti e tre i casi le corone sono state adattate alle nuove teste che avrebbero cinto, e come potete immaginare i berretti di velluto viola sono stati sostituiti. Sapete chi ha lavorato per riadattare questi storici pezzi insieme ai gioiellieri Mark Appleby e Martin Swift di Mappin and Webb? Lady Violet è qui per rivelarvelo. È stato Philip Treacy, re dei cappellai britannici, autore di quasi tutti i copricapi della nuova regina e anche di quelli di molte signore presenti. Treacy ha lavorato in collaborazione anche con Ede and Ravenscroft, il più antico laboratorio di sartoria del regno (fondato nel 1689), specializzato in abiti cerimoniali, che ha creato la tunica indossata dal re (e vari altri capi).

Contrariamente a quanto si pensava non ha indossato l’uniforme militare; come previsto, Charles non è apparso in polpe, con calzoni al ginocchio e calze di seta come il nonno George VI. Ma alla giubba indossata dal nonno nel 1937 è ispirata la casacca color cremisi con dettagli dorati che abbiamo solo intravisto, indossata su pantaloni dell’alta uniforme della Royal Navy che hanno anch’essi banda dorata sul lato esterno. La tunica è realizzata con il raso usato per i mantelli dell’Order of the Bath, una scelta interessante visto che il “bagno” cui si riferisce il nome dell’ordine è quello cui in epoca medioevale si sottoponevano per purificarsi coloro che stavano per essere creati cavalieri. Sotto, una camicia in seta con colletto alla coreana realizzata da Turnbull & Asser, camiciai di fiducia. Ai piedi un paio di scarpe in vernice nera con grossa fibbia dorata realizzate da Gaziano&Garling; effetto finale un po’ Gianduia (il personaggio della commedia dell’arte) ma vestirsi da incoronando non dev’essere facile.

All’arrivo a Westminster Abbey il re indossava un mantello di velluto cremisi, detto Robe of State, che è lo stesso indossato dal nonno George VI.

Una volta incoronato il sovrano ha indossato un’altra tunica; uguale il modello, diverso il colore. In questo caso viola, in accordo con il viola del secondo mantello, detto detto Robe of Estate; anche questo indossato nel 1937 dal nonno. Il re del riciclo!

Quando sono apparsi i primi working royals con i mantelli degli ordini cui appartengono l’ho trovata una mossa geniale: ha dato al tutto un tocco veramente royal, distinguendo nel contempo chi lo indossava, e dunque sarebbe stato anche sul balcone, e chi no. Andrew il mantello sì (concessione del fratello, perché la madre glielo aveva vietato), ma balcone no. Mantello sì ma balcone no anche per Michael di Kent, però lui è il classico cugino che si invita a pranzo quando si scopre che sennò si è in 13 a tavola. William, l’unico a giurare inginocchiandosi davanti al Re, ha indossato dunque il mantello in velluto di seta blu dell’Order of the Garther con il collare fermato dai fiocchi di seta bianca; sotto l’alta uniforme delle Irish Guards, come già al suo matrimonio.

I due fratelli del Re, Edward Duca di Edimburgo e Andrew Duca di York erano vestiti allo stesso modo: sotto il tight, sopra il mantello dell’Order of the Garter. E qui finisce la somiglianza, perché come sappiamo uno fa parte del gruppo A, l’altro del gruppo B.

A indossare il collare e la stella dell’Order of Garter erano anche due ex Primi Ministri, entrambi cavalieri dell’ordine: John  Major e Tony Blair (che proprio il 6 maggio ha compiuto 70 anni).

Morning suit senza mantello – altrimenti gli sarebbe toccato quello del Royal Victorian Order, unico cui appartiene – per il Duca di Sussex, che indossava un tight di Dior, come si è affrettata a farci sapere la maison. Non saprei dire se gli sia stato offerto o lo abbia acquistato, è pratica comune delle maison postare le fotografie di reali che indossano le proprie creazioni, e i reali di solito pagano tutto. Ma le condizioni dell’abito, con una quantità di pieghe indecente, non mi sembra un’ottima pubblicità. A meno che non sia una citazione dell’abito della nubenda di Diana, la sposa più stazzonata della storia.

Come suo padre anche il principe George, secondo in linea di successione, ha avuto un ruolo speciale: è stato uno dei quattro paggi d’onore del nonno. Per lui e i suoi colleghi una lunga giubba scarlatta con polsi di velluto blu, camicia in seta bianca, panciotto dorato e lunghi pantaloni neri con banda, dorata pure quella. È una uniforme creata durante il regno dei Queen Elizabeth, e rimodernata per l’occasione. Last but not least l’adorabile Louis, per la prima volta impegnato in una occasione ufficiale. Per lui una tunica Hainsworth Garter Blue Doeskin con piccoli ricami in nero al collo, alle maniche e sul davanti; i pantaloni neri con banda blu e soprattutto lunghi, mai visti su di lui in occasioni formali. Sembra che la Duchessa di Edimburgo Sophie abbia manifestato a Catherine il suo stupore mentre la famiglia era schierata sul balcone di Buckingham Palace. Ma con tutte le smorfie, gli sbadigli, i balletti, non è certo per i pantaloni che ricorderemo Louis all’incoronazione!

Le foto del giorno – Garden party

Pensavate che per oggi avessimo finito, e invece no! Perché oggi pomeriggio i giardini di Buckingham Palace si sono aperti per il primo garden party della stagione, uno di quegli eventi cui Lady Violet sogna da una vita di essere invitata. Presenti i sovrani – con Camilla che ripropone una delle sue mise primaverili meno convincenti – e i Duchi di Edimburgo. Anche Sophie tira fuori dall’armadio qualcosa che avevamo già visto, riproponendo per intero la mise indossata l’anno scorso al Troping the Colour; con un pensiero alla defunta suocera, credo. Presenti anche gli inossidabili Duchi di Gloucester, con la duchessa sempre allegramente inelegante, e perfino l’ottantasettenne Duca di Kent.

Entusiasti come sempre gli invitati, che immaginiamo non abbiano fatto un plissé neanche quando, convinti di andare a prendere il tè con i sovrani, si sono ritrovati a fare il serpentone come all’aeroporto. Ah, il britannico aplomb!

Tra gli invitati anche Lionel Richie, accompagnato dalla bella fidanzata Lisa Parigi. Reduce dal fastosissimo matrimonio della figlia Sofia (e direi pure da un lifting ugualmente poco discreto) l’artista è sembrato assai felice di incontrare il Re, per il quale si esibirà domenica, nel concertone a Windsor.

Se siete curiosi di sapere cosa si mangia in questi casi, ecco qui: mini (o meglio, micro) crostatine di pastafrolla con crema e lamponi. Deliziose, spero solo non siano contate perché questa vanno giù a dozzine, come le uova.

Insomma amici cari, teniamo duro che ormai pochi giorni ed è fatta. Un unico dubbio mi resta, ma perché i royal gentlemen a questo appuntamento portano sempre l’ombrello anche se non sembra essercene bisogno?

Via gli ombrelli, date un paio di occhiali da sole a quest’uomo!

È Pasqua

Oggi è Pasqua, e sullo scenario royal questo di solito vuol dire due cose: la messa nella cattedrale di Palma de Mallorca per la famiglia reale spagnola e la funzione nella St George’s Chapel a Windsor per la Royal Family.

Dimenticate la prima: quest’anno i sovrani sono rimasti a Madrid, e ieri sera sono stati visti con le figlie Leonor e Sofía per le vie di Chinchón, nei pressi della capitale, dove da 60 anni si svolge una sacra rappresentazione (di solito preferisco non pubblicare foto con bambini, ma questa è stata postata sull’account Twitter della Casa Real). A inizio della settimana El Rey, da solo, era volato a Palma a visitare la madre, che se n’è andata alle Baleari con la sorella Irene di Grecia. L’infanta Elena invece è volata ad Abu Dhabi per trascorrere la Pasqua col padre, El Rey Emerito Juan Carlos, e il figlio Felipe de Marichalar, che si è trasferito negli Emirati da un paio di mesi. Insomma, tutti separati appassionatamente.

Rispettata invece la tradizione oltremanica, considerando che oggi è un giorno veramente speciale: la prima Pasqua del regno di Charles III, che è anche il Capo della Chiesa Anglicana e questa mattina ha partecipato alla funzione pasquale a Windsor. Con lui Queen Camilla, i Wales con tutti e tre i figli, compreso Louis e le sue smorfie irresistibili, e praticamente tutta la Royal Family con l’eccezione di Lady Louise Windsor, figlia dei Duchi di Edimburgo.

Presente la duchessa Sophie, in una mise un po’ troppo pesante per l’occasione: cappotto color lampone Catherine Walker, stivaloni di suède e cappello Philip Treacy. Anche la borsa di Sophie Habsurg, rigida e un po’ troppo grande, contribuisce a creare un’idea di pesantezza.

Non mancano Eugenie col suo delizioso pancione avvolto in un abito Whistles, né la sobrietà quasi monacale di Beatrice (in Emilia Wickstead) in stridente contrasto con l’allegria un po’ caciarona dei Tindall, con Zara accollatissima e scosciatissima in shocking (molto) pink (Jane Atelier).

Le signore più importanti del regno scelgono una nuance simile: la Principessa di Galles tira fuori dall’armadio il cappotto blu – all’epoca definito sapphire, zaffiro – creato per lei da Catherine Walker e già indossato l’anno scorso per il Commonwealth Day; allora manifestai alcune perplessità che mi restano tutte, aggravate dal nuovo pillbox di Lock & Co. piazzato in testa come un tegame.

Con l’aggravante della recidiva: Catherine possiede questo cappello anche in verde e lo ha indossato per la parata di San Patrizio del 2022. Sia il cappotto sia il cappello sono stati oggetto dei nostri commenti nello stesso post, questo: Royal chic shock e boh – Ricominciamo.

Ladies&Gentlemen attenti al dettaglio: per la prima volta da quando Catherine è entrata nella Royal Family dodici anni fa le vediamo le unghie smaltate di rosso invece del solito pallido nude. Senza essere melodrammatici, qualcosa che si avvicina molto a una rivoluzione.

I sovrani ci perdoneranno se di loro parliamo per ultimi, ma meritano particolare attenzione perché per loro questo è un giorno speciale: non solo Pasqua, ma anche anniversario di matrimonio, il diciottesimo.

Sarà per questo che Camilla ha scelto una mise creata da Anna Valentine, che con la socia di allora, Antonia Robinson, creò entrambi gli abiti indossati quel giorno, per la cerimonia civile e la benedizione religiosa (A Royal Calendar – 9 aprile 2005)? In testa, come allora, una creazione di Philip Treacy, che resta il suo modista di fiducia (anche se in questo caso non mi convince). Sulla spalla brilla una spilla di diamanti dal grande valore simbolico: un nodo, evidente allusione a unione, legame, unità. Non solo, questa è la spilla indossata da Camilla esattamente sette mesi fa, il 9 settembre, rientrando a Londra il giorno dopo quello della morte di Queen Elizabeth. La sua prima spilla da regina; ah, la forza dei simboli!

A questo punto forse vi chiederete come mai alle spalle di Charles e Camilla, accanto alla Princess Royal, ci sia non il marito Tim Laurence (lo si vede un po’ più indietro) ma il Duca di York, ormai bandito dalle prime file, e pure dalle seconde. Immagino che la risposta sia nella data: il 9 aprile è anche il giorno in cui due anni fa se ne andò Philip, The Duke of Edinburgh. E Lady Violet pensa non sia un caso che Anne abbia scelto per la sua mise il bianco, il più primaverile dei colori associati al lutto, pur abbinandolo al blu. Piccoli segni, grandi significati.

Breaking News! – HRH The Duke!

Oggi Prince Edward, il più giovane dei figli di Elizabeth e Philip copie 59 anni, e ha ricevuto dal fratello Charles il più desiderato e atteso (almeno da noi) dei regali: il titolo di Duke of Edinburgh!

Ne parleremo sicuramente ancora, anche perché da quello che sembra dall’annuncio ufficiale il titolo, che finora è stato ereditario – e tornato nella disponibilità della corona in assenza di eredi – sarebbe concesso a Edward “for His Royal Highness’s lifetime”, per tutta la vita, ma non viene citata la trasmissione al figlio James; che programmi avrà il nuovo Re? Arriveranno sicuramente altre informazioni, intanto godiamoci anche la promozione di Sophie a Duchessa, titolo che dopo quasi 24 anni di lavoro indefesso per la Corona si merita ampiamente, molto più altre, duchesse per caso.

Della tanto attesa concessione a Edward, Earl of Wessex, del titolo di Duke of Edinburgh avevamo parlato qui: 75 years ago