Royal chic shock e boh – Remembering Constantine

L’occasione non era delle più allegre, anche se il tempo ha il pregio di stemperare il dolore, ma i presenti tanti e le mise interessanti, dunque procediamo, e consideriamo questo il nostro modo di ricordare l’ex re degli Elleni, che sicuramente era un uomo di mondo.

(Ph: Chris Jackson/POOL)

Partiamo dal vertice, le due Regine Consorti; la padrona di casa e la vedova dello scomparso. Per uno strano caso entrambe hanno scelto le righe: Camilla con giacca corta e gonna svasata più cappello piumato Philip Treacy – confesso, l’insieme mi ha fatto pensare a D’Artagnan – Anne Marie con cappottone e pillbox con inutile coccarda. Mi piacciono? Non particolarmente ma alla fine a chi importa; loro si godono il privilegio di non seguire la moda. Boh+boh.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

A proposito di moda, qual è il colore trend di stagione? Il bordeaux. E l’accessorio che non può mancare? La stola. E come si presenta Marie Chantal alla cerimonia in memoria del suocero? Esatto. La mise è firmata Mary Katrantzou e abbinata a scarpine in tinta Gianvito Rossi e borsa nera Prada. Che vi devo dire, la parola che mi viene in mente più spesso per Marie Chantal è diligente. Mi ricorda una nota giornalista, ora riconvertitasi stilista, di cui una volta qualcuno disse che seguiva impeccabilmente la moda, ma non l’anticipava mai. Ecco, Marie Chantal è così: mai un guizzo, mai un’invenzione. Nonostante la figura graziosa, lo sterminato patrimonio che le consentirebbe qualunque spesa, la vita sociale che le permetterebbe di sfoggiare qualunque cosa, è quasi sempre così: ben vestita, ordinata, misurata, diligente. Sarà perché è della Vergine? Boh.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Siamo onesti, la mancanza di brio diventa un vantaggio davanti alle mise della giovane cognata Nina, consorte di Philippos, il più giovane dei cinque figli di Costantino e Anne Marie. Anche lei ha accesso a un ampio patrimonio – il padre è il miliardario svizzero Thomas Flohr, proprietario di una compagnia di aerei charter – ed è sicuramente una bella ragazza, ma le sue scelte di stile mi perplimono assai. In questo caso ha scelto un tailleur blu in tessuto operato Erdem. Non so se mi piace meno la gonna da flamenco. il cerchietto a fiori (Emily London) o i pompon sulle scarpine, che sono pure Manolo (Blahnik). Shock.

Tatiana, moglie dell’altro fratello Nikolaos, è talmente bella che alla fine se la cava sempre. È una delle poche in nero, e ha scelto il total Armani: un tailleur con giacca allungata e gonna alla caviglia, scaldato da una mantella di velluto nero foderato di blu – la combo preferita dal Maestro – velluto anche per scarpe e borsa, Armani anche loro, mentre il cappellino è Philip Treacy. Tutto bello, ma francamente per un’occasione di mattina è troppo. Boh.

La più semplice è Alexia, la figlia primogenita, con un cappotto grigio Massimo Dutti. Anche se il cappotto a trench è un grande classico, l’allacciatura in vita non dona a tutte (anche perché segue il movimento del corpo e si sposta) però su di lei mi piace, forse un po’ lunga la manica. Divertente la pochette con l’iniziale del nome ricamata, del brand turco di Istanbul Mehry Mu, un po’ leggere ma accettabili le scarpine beige banana, ma come le è venuto in mente di piazzarsi in capo quel fiore spumoso? L’ha rubato a una delle figlie? Boh.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images))

In verde l’altra figlia Theodora, che fa l’attrice a Los Angeles, accompagnata dal fidanzato di lungo corso. Terribile. Terribile il vestito (Beulah London) che non la valorizza per niente, e terribile il cappellino che la trasforma in una hostess anni ’50. Mi piace l’idea dello scialle invece del soprabito, ma non basta, né nulla aggiunge la borsa, la classica Mayfair in stampa cocco di Aspinal of London. Shock.

Amplissima la rappresentanza della Royal Family: chic Beatrice con cappotto blu (Maje) cerchietto con veletta (Justine Bradley-Hill) e scarpe Jimmy Choo. Sarebbe stata chic anche Zara col bel cappotto blu The Fold e la clutch Strathberry, ma purtroppo il cappellino (Bee Smith) piazzato sulla testa spettinata rovina l’insieme. Non ha trovato il pettine? Boh. È sicuramente shock Sarah Ferguson: quel tailleurino grigio non si può guardare. Però abbiamo avuto bone notizie riguardo al tumore cutaneo che le era stato diagnosticato; alla fine basta la salute!

Mi è piaciuta molto Lady Sarah Chatto, figlia della principessa Margaret. Mi sembra molto simile alla cugina Anne, più sostanza che apparenza e una naturale signorilità; in più questa volta, forse suo malgrado, ha indovinato la mise al millimetro: sì all’abbinamento nero/blu, sì al pullover dolcevita, sì al cappotto over. Sì, chic.

C’erano i reali spagnoli naturalmente, essendo Sofía la sorella maggiore di Costantino. La Reina Emerita aveva un cappotto azzurro polvere, ma non si vede abbastanza bene in nessuna foto per poterne parlare; la Reina in carica ha riciclato parte della sua mise, nascondendo l’ abito blu Pedro del Hierro sotto la mantella Carolina Herrera già vista molte volte, per cui è inutile parlarne. Non classificate.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Presenti anche le due Infantas; quando ho visto Elena, che sotto al rigoroso cappotto nero ha piazzato un paio di pantaloni a quadri, ho pensato che le avessero smarrito il bagaglio. Poi ho notato che ha il piede sinistro ingessato, per cui evidentemente ha fatto del suo meglio. Di necessità virtù. La sorella Cristina invece ha scelto il grigio: e al giacchino in tessuto operato ha abbinato una sorta pantagonna longuette. Ma perché? Boh.

(Ph: Getty Images)

A rappresentare la famiglia reale danese, cui appartiene Anne Marie, c’era la sorella maggiore Benedikte con due dei suoi tre figli e rispettivi consorti. Chic lei, in un completo abito + cappotto verde bosco opaco perfetto per l’occasione (Wichmann Couture), colbacco della modista danese Mathilde Førster e una classica Chanel, con cui non si sbaglia mai. Shock la figlia Alexandra, con cappotto turchese, anche questo firmato Wichmann Couture, i soliti fiori in testa che a cinquant’anni compiuti – e magari pure prima – dovrebbero restare nel cassetto, e una sciarpa a righine che ci azzecca poco o niente. Boh la nuora Carina, in nero, ma solo perché non si vede per niente.

Ho scritto questo post cercando di alleggerire un po’ la situazione, dato che non solo si trattava di una funzione in memoriam, ma anche per la consapevolezza che i membri della Royal Family dovevano essere già tutti al corrente della tragica morte di Tom Kingston, marito di Lady Gabriella e dunque genero dei principi di Kent. Purtroppo anche un’altra famiglia presente ha subito un lutto. Il 1 marzo è mancato Fernando Gómez-Acebo, 49 anni, cugino carnale di re Felipe in quanto ultimo dei cinque figli di Pilar, sorella di Juan Carlos. Un grande, grande dolore per zii e cugini. Lascia un bambino di neanche 8 anni.

Le foto del giorno – Assenze

Questa mattina una pletora di teste coronate si è riunita nella St. George’s Chapel a Windsor per partecipare alla funzione in memoria di Costantino di Grecia. L’ex sovrano degli Elleni è scomparso il 10 gennaio 2023 e la cerimonia avrebbe dovuto tenersi un mese fa, nell’ambito delle celebrazioni per il primo anniversario. Poi è successo quello che è successo, e si è scelta la data odierna.

(Ph: PA)

Presente la vedova Anne-Marie e i cinque figli con rispettivi coniugi; le due sorelle Sofia Regina Emerita di Spagna e Irene, più due cognati: Benedikte di Danimarca e Juan Carlos. Nipotame vario: dai figli del Diadoco Pavlos ai sovrani di Spagna, Felipe e Letizia, alle di lui sorelle, le Infante Elena e Cristina (col figlio Juan) ai figli di Benedikte. C’era la ex regina di Giordania Noor – arrivata con Kiril di Bulgaria – e i cognati Hassan bin Talal con la consorte Sarvath, che spesso rappresentano la famiglia all’estero. Presenti anche i principi ereditari dell’inesistente regno di Yugoslavia; anche loro partecipano spesso a questi eventi ma in questo caso non potevano mancare; se non ricordo male lei è greca, e sono sicura che Costantino fu best man alle loro nozze, celebrate nella chiesa ortodossa di Londra nel 1985. C’era l’ex Prime Minister John Major e l’ex campione di F1 Jackie Stewart; lo so, molti ex, come accade spesso nel declino della vita. Diversamente da quanto mi aspettassi quasi nessuna signora era in nero, ma ne parleremo.

(Ph. Gtresonline)

Nutrito e sorprendente il drappello della Royal Family, capitanato dalla Queen Consort; assente il re – è stato visto rientrare in auto nella residenza londinese di Clarence House, il che mi fa pensare che fosse impegnato con una terapia o un controllo medico – presente la Princess Royal col marito. C’era il Duca di York, arrivato con la ex moglie Sarah, e la figlia Beatrice col marito Edoardo. E poi i Duchi di Gloucester, e i Kent, e i Tindall, e i Chatto, e i Knatchbull, e… e basta. Il Principe di Galles, che dal defunto era stato tenuto a battesimo, questa mattina ha fatto sapere che non sarebbe andato per “personal reasons”, motivi personali, pur rassicurando che la convalescenza della moglie procede bene. Continua dunque la totale assenza di notizie; sperando naturalmente che il principe sia stato impossibilitato da qualcosa di poco grave ma molto disturbante (mal di pancia?), io continuo a pensare che questa strategia comunicativa sia incomprensibile e potenzialmente disastrosa.

Amen. Anzi ἀμήν.

Le foto del giorno – Pascua Militar 2024

Oggi 6 gennaio la Spagna non celebra solo el día de Reyes – l’Epifania, giorno dei Re Magi – ma anche la Pascua Militar, festa delle Forze Armate. La tradizione risale al 1782 durante il regno di Carlos III, che volle celebrare la vittoria sugli Inglesi insediati militarmente a Minorca dall’inizio del secolo, favorendo così il ritorno dell’isola sotto il dominio della Corona di Spagna.

Per i reali questo è il primo evento solenne dell’anno, e in passato aveva probabilmente un particolare significato dato che il Re Emerito Juan Carlos compie gli anni il giorno precedente. Oggi casomai sottolinea le distanze – anche geografiche – tra i Borbone. Ieri il vecchio sovrano ha festeggiato gli 86 anni ad Abu Dhabi, dove risiede, alla presenza di molti amici invitati personalmente; c’era sicuramente il nipote Felipe de Marichalar, figlio della Infanta Elena, probabilmente presente con la sorella Cristina, mentre se non ho capito la moglie Sofìa sarebbe già ad Atene, dove mercoledì la famiglia ricorderà Re Costantino II nel primo anniversario della scomparsa. A Madrid invece a presenziare alla cerimonia el Rey Felipe e la Reina Letizia, col supporto della figlia Leonor, cadetto dell’Accademia militare di Saragozza. Il dress code impone l’alta uniforme per i militari, il tight per i signori e il lungo da giorno per le signore.

Devo dire che Letizia in altre occasioni ha interpretato la regola in modo meno monacale: questa volta ha rispolverato la cappa nera di Carolina Herrera, cui ha abbinato una gonna dritta nera, e una volta rientrata a Palacio Real ha rivelato una blusa in raso grigio argento col collo ad anello. Diciamo che la sovrana ha voluto lasciare tutta l’attenzione alla figlia, ma l’impressione che stia risentendo della crisi innescata dalle rivelazioni dell’ex cognato francamente c’è.

Cosa regalerà il nuovo anno a noi royal watcher? Non perdete il vostro posto sul sofà di Lady Violet!

Le foto del giorno – Feste di famiglia

Il Natale, si sa, è la festa della famiglia per definizione, e le riunioni con i parenti sono d’obbligo in questi giorni. Qualcuno però ha più ragioni per festeggiare, e mentre aspettiamo di vedere come la famiglia reale svedese celebrerà gli 80 anni della regina Silvia, cha li compie sabato 23, oggi è la volta di quella spagnola.

Gira infatti la boa dei 60 la Infanta Elena, primogenita di Juan Carlos e Sofía, che alle due è uscita dal suo ufficio alla Fundación Mapfre, dove lavora da anni come responsabile di progetti socioculturali, e ha raggiunto il ristorante Pabù nel centro di Madrid per festeggiare in famiglia, a cominciare dai figli Felipe e Victoria de Marichalar.

Presenti entrambi i genitori – il padre è rientrato apposta da Abu Dhabi, e non saprei dire se si tratterrà per tutto il periodo di festa – la sorella Cristina con tre dei suoi quattro figli, la zia materna Irene di Grecia e quella paterna Margarita col marito Carlos Zurita; c’erano anche le cugine Alexia di Grecia e Simoneta Gomez Acebo.

Per ultimi, e non era scontato data la tegola che è piombata loro addosso, sono arrivati i sovrani Felipe e Letizia, molto sorridenti e all’apparenza rilassati.

Di ottimo umore il Rey Emerito, che non ha nascosto una certa soddisfazione per i saluti festosi che ha ricevuto. Per ora ho poche informazioni e qualche sensazione, quando mi sarò chiarita le idee sicuramente torneremo a parlare di ciò che accade a palacio Real.

Intanto feliz cumpleaños alla Infanta, che i 60 sono i nuovi 40. Più o meno.

Al di là della Manica invece oggi è il giorno del pranzo per gli auguri che riunisce la versione estesa della Royal Family con zii cugini e nipoti di vario grado, organizzata tradizionalmente il mercoledì che precede il Natale. Prima di trasferirsi a Sandringham i sovrani hanno invitato al castello di Windsor anche i rami collaterali, che non saranno presenti alle celebrazioni nella residenza del Norfolk.

(Ph: Bruce Bennett via Daily Mail)

A mangiare il tacchino si siedono di solito alcune decine di ospiti (al pranzo del 2021, poi saltato causa pandemia, la defunta Regina ne aveva invitati 50), tra cui i Duchi di Edimburgo con la ventenne figlia Louise, e la Princess Royal col marito, fotografati a bordo di un’altra auto. E merry Christmas.

Le foto del giorno – Natale è ormai vicino

La giornata è iniziata con un messaggio dalla Svezia: la cresciutissima Estelle e il fratellino Oscar, fotografati dalla madre Victoria nella residenza di Haga, celebrano alla maniera svedese la festa di Santa Lucia.

Lei – con una lunga tunica bianca cinta da un nastro rosso in vita e la tradizionale coroncina con le candele per illuminare la notte più lunga – è accompagnata dal fratellino nelle vesti di stjärngossar, il ragazzo delle stelle. Belli, simpatici, semplici, in una parola adorabili. A febbraio Estelle compirà 12 anni; si avvicina a grandi passi all’adolescenza e qualcosa mi dice che vederla crescere ci riempirà di gioia.

Altre famiglie reali che non hanno la fortuna di tradizioni natalizie particolari si arrangiano come possono, di solito col classico biglietto d’auguri arricchito da una loro fotografia. Gli Spagnoli fanno una scelta simile a quella di King Charles e Queen Camilla (Le foto del giorno – Arrivano gli auguri di Natale) e per i loro auguri scelgono una foto scattata in un momento importante: il diciottesimo compleanno della primogenita Leonor, giorno in cui la futura regina ha giurato fedeltà alla Costituzione. Atmosfera natalizia ce n’è poca, ma tutto sommato una bella immagine.

Al messaggio stampato che augura un felice Natale e un prospero Anno nuovo è aggiunto il tocco personale della frase “ce lo auguriamo con tutto il nostro affetto”, scritta a mano e poi stampata con le firme dei quattro. Interessante il fatto che anche i Sovrani Emeriti abbiano un loro biglietto d’auguri, e lo firmino insieme nonostante le migliaia di chilometri – non solo fisici – che li dividono.

(Ph: ABC España)

Per loro non una foto ma la riproduzione di un’opera d’arte; una Adorazione dei pastori di Bartolomé Esteban Murillo, illustre pittore barocco, custodita nel Museo Nacional del Prado, a Madrid. Scelta corretta ed assai elegante, praticamente perfetta.

(Ph: Bas Bogaerts)

Semplice ma non priva di charme la fotografia dei sovrani belgi con i figli, scelta per chiudere l’anno in cui Philippe ha celebrato il decennale sul trono. Il tocco natalizio ce lo mette l’abito scarlatto della Reine, che diventa il punto focale dell’immagine. Forse è quella che mi piace di più: un ritratto professionale ma privo di inutili tocchi fashion; tutti biondi, belli, alti, e il messaggio che con questi quattro bei ragazzi il futuro della monarchia è in buone mani.

(Ph: Eric Mathon/Palais princier)

Se però proprio non volete rinunciare a una foto autenticamente natalizia c’è anche quella, che arriva fresca fresca dal Palazzo sulla rocca. Qui c’è tutto: Ladies in velluto, Gentlemen in smoking, albero di natale sullo sfondo, e pure gli addobbi en pendant con la mise de la Princesse. Ma che volete di più?

Le foto del giorno – Vent’anni dopo

Partiamo dall’inizio, oggi c’è una foto che è LA foto.

Sono i giorni dei premi Princesa de Asturias e tutta l’attenzione dei media – spagnoli, ma non solo – è puntata su Oviedo, anche perché quest’anno tra i premiati ci sono la regina del cinema mondiale, Meryl Streep e il sublime Haruki Murakami. La prensa del corazón però è andata in fibrillazione per un altro motivo: vent’anni fa nella stessa occasione fu scattata una foto in cui comparivano Felipe, allora Príncipe de Asturias e “titolare” dei premi e Letizia Ortiz Rocasolano, all’epoca giornalista televisiva in carriera, che tra l’altro a Oviedo è nata. Allora non lo sapevamo – noi di certo – ma pochi giorni dopo, il 31 ottobre 2003, la Casa real avrebbe annunciato il fidanzamento tra i due; due anni dopo, lo stesso giorno, sarebbe nata la figlia Leonor.

Con grande spirito, Los Reyes hanno accettato di replicare la posa. Adorabili. Non so quanti avrebbero scommesso sulla riuscita di questo matrimonio – a partire dai genitori di lui – ma devo dire che più passa il tempo più mi piacciono; si completano a vicenda, e anche con le figlie sembrano aver fatto un ottimo lavoro.

La Princesa de Asturias, che tra 10 giorni compie 18 anni, se l’è cavata molto bene, graziosa e sicura di sé anche al cospetto di Sua Maestà Meryl. La grande attrice – mai particolarmente elegante, ma francamente non ne ha bisogno – era in nero, con quella che sembra proprio un tunica Pleats Please di Issey Miyake; e il nero è stato il colore più gettonato ieri sera.

Nero con cappa dorata per la Reina Emerita; nero il monospalla (Carolina Herrera) con sandali argento per la Reina, nero optical con un inserto bianco che sembra un po’ una bavarola, del brand spagnolo Cardié, per la infanta Sofía, che magari tra qualche anno riuscirà a lasciare le pianelle a casa e a mettere i tacchi pure lei. Blu invece per Leonor, che completa l’abito di Moise Nieto con gli orecchini Bulgari di mamma.

Decisamente meglio delle mise scelte giovedì sera per il concerto della Orquesta Sinfónica del Principado de Asturias, con Letizia che ha tirato fuori una blusa con delle maniche bouffantes che nemmeno noi ragazze dei gloriosi anni ’80 abbiamo osato mai.

E meglio pure di quelle indossate nella giornata di venerdì per gli incontri istituzionali con autorità locali, i migliori studenti dell’università di Oviedo, e naturalmente i vincitori del premio. Leonor, speriamo che questa fase vestaglietta passi presto.

Royal chic shock e boh – Non solo Spagna

Questa settimana la Spagna è saldamente in testa per numero e livello di eventi, ma dato che venerdì Meghan Duchessa di Sussex ha festeggiato il quarantaduesimo compleanno diamo a lei l’onore e l’onere di aprire la nostra rubrica.

Nata il 4 agosto – data che divide con due regine, la Queen Mom e Maria José – Meghan ha festeggiato con marito e amici a cena la sera prima, giovedì 3, scegliendo un lungo abito di jersey di viscosa senza spalline a fasce bianche e nere. Più che un tubino un tubone. Mi ha ricordato una famosa lampada a sospensione popolarissima negli anni ’70: un lungo tubo di tessuto elastico – credo fosse filanca – con all’interno dei cerchi metallici a dare forma. Intendiamoci, a me il bianco e nero piace, e le righe pure, ma probabilmente l’abito deve essere, se non strutturato meglio – qui la mancanza di struttura è proprio una caratteristica – almeno pensato meglio; ad esempio nella dimensione delle righe.

Per farvi capire cosa intendo ecco un frammento della sfilata Fall 1996 di Armani: naturalmente gli abiti sono realizzati in un tessuto più pesante e corposo, ma c’è grande attenzione sia alla dimensione delle righe sia alla linea del modello. Insomma stessa idea, effetto finale completamente diverso. L’abito di Meghan è firmato Posse, brand australiano che dichiara grande attenzione alla sostenibilità; il modello si chiama Theo ed è naturalmente andato subito sold out, se lo volete è in preordine per ottobre. Per il resto, amo le infradito flat, di solito mi piacciono anche le borse Cult Gaia di legno o bambù ma questa, il modello Nia, è banalotta (e troppo grande). Direi che in questa versione la duchessa, coi capelli casualmente raccolti, sembra appena uscita dalla doccia. Sorry, shock.

Il giorno prima i Sussex erano apparsi in un video dove telefonavano ai vincitori di The Responsible Technology Youth Power Fund, uno dei progetti che sostengono con la loro associazione Archewell. In questo caso la scelta era caduta su una tonalità di beige/cammello, mirabilmente abbinata ai pantaloni di Harry, e persino ai suoi capelli superstiti. Un colore che dona a pochissime, e lei non è tra queste. Il completo in maglia di Bluesalt, altro brand sostenibile questa volta californiano, si compone di pantaloni e top smanicato con un bel collo alto, che mi ha innescato un’intensa sudorazione. Ma che tempo fa a Montecito? Boh.

La settimana era iniziata con la commemorazione di Roi Baudouin a trent’anni dalla morte. Presenti a Motril, a Villa Astrida, luogo della dipartita del sovrano – con la Reina Emerita a fare gli onori di casa – due nipoti dello scomparso: il re Philippe dei Belgi, con la figlia minore Eléonore, deliziosa in bianco, e Margaretha di Liechtenstein. Che è sorella del Granduca Henri di Lussemburgo: sua madre Josephine Charlotte era sorella maggiore di Baudouin. A me Margaretha piace, l’ho incrociata una mattina a Roma in bicicletta con la sorella Astrid, divertite e sorridenti.

(Ph: Dusko Despotovic)

Mia madre l’avrebbe definita una vera signora e io sarei stata d’accordo: graziosa, sobria senza eccessi, con un bell’abito in mussola di cotone di Samantha Sung, che realizza le sue creazioni anche su misura in tessuti splendidi, naturali, di qualità (li trovate qui https://samanthasung.com/pages/style-guide-motifs. Scelta perfetta, chic.

Domenica scorsa, arrivata da poche ore a Palma de Mallorca, Letizia presenziava alla serata conclusiva del Atlàntida Mallorca Film Fest. Riproponendo un abito nero in plumetis – tessuto che adoro! – di Uterque (marchio assorbito da Massimo Dutti) con accessori dorati: clutch Malanaba e le inevitabili espadrillas. Anche se il nero non è il suo colore, chic.

Il soggiorno a Palma non è esattamente una vacanza, e non manca mai un ricevimento con le autorità locali; anche quest’anno in stile io mammeta e tu con la Reina Emerita infilata in uno dei suoi pigiami palazzo, stavolta in fantasia zebrata. Che vi devo dire, a quasi 85 anni la trovo uno spettacolo. E sicuramente rifiorita dopo la separazione di fatto. Chic. La Reina in carica invece sorprende con un abito Desigual, brand spagnolo mai usato in precedenza, della collezione disegnata da Stella Jean. Il modello in viscosa evoca il disegno degli azulejos, le tipiche mattonelle portoghesi; è fresco, leggero, estivo, e pur essendo decisamente low cost fa la sua figura. Però quelle espadrillas bianche le affogherei nel Mediterraneo. Comunque chic.

Immancabile a chiudere il soggiorno mallorquino arriva la cena di famiglia. In tutto il suo splendore Felipe, reduce dalla premiazione della Copa del Rey di vela con le sue donne, in questo caso ben cinque: moglie figlie madre più zia Irene. In questo trionfo di camicioni/caftani/vestitoni spicca Letizia in rosso, colore che le sta da dea: abito plissé Mango (già indossato) con scollo all’americana, sandali flat (Magrit) e clutch in tessuto con stampa ikat di Feel Mallorca. Chic. Graziose le ragazze, questa volta non mi piace granché la Reina Emerita: il caftano (Valeria Cotoner) ha una fantasia un po’ camicia da notte, e la borsetta Loewe è troppo da città. Ma il cellulare legato al polso è impagabile. Magari lei e la sorella Irene pensavano di partecipare a un pigiama party? Boh.

(Ph: Gisela Schober/Getty Images)

Chiusura, letteralmente, col botto: venerdì sera i sovrani di Svezia erano al Festival di Salisburgo, dove hanno incontrato la consuocera Eva O’Neill, madre del genero Paul (marito della figlia minore Madeleine) che non manca mai, anche se non so con esattezza che ruolo abbia. A volte un po’ di fortuna ci vuole, e questa volta è toccata a Silvia. Il suo abito da sera in pizzo laminato blu sarebbe stato considerato shock da Lady Violet, ma davanti a Eva in versione gianduiottone, con capello spettinato, ampio décolleté in bella vista e scarpa fetish, la regina con le sue perle, le scarpette e la pashmina mi sembra se non entusiasmante, certamente rassicurante. Silvia boh e Eva shock, ma viva la faccia e l’autostima!

Le foto del giorno – In Spagna

E alla fine sono arrivate pure loro, le fotografie della famiglia reale spagnola, finalmente riunita a Palma de Mallorca per il soggiorno estivo. Quest’anno ai giardini della villa di Marivent, scenario di rito per questa seduta fotografica, sono stati preferiti quelli di Alfàbia, perla della Sierra de Tramontana, patrimonio dell’UNESCO.

Abiti casual, espadrillas ai piedi, scatti allegri e in movimento: ecco la nuova immagine dei reali spagnoli. La Reina indossa un abito di Adolfo Domínguez nel suo colore preferito, il rosa, ora anche pazzescamente di moda dato il successo di Barbie. Cosa che magari all’algida Letizia non farà piacerissimo, ma tant’è. Abito Mango, già indossato di recente ai premi Princesa de Girona per Leonor, che a breve inizierà il suo addestramento militare, come ogni erede al trono che si rispetti. Miniabito Ba&sh per l’infanta Sofía, a sua volta in partenza ma per il Galles dove è iscritta al liceo internazionale già frequentato dalla sorella maggiore.

Si sa che Letizia non ama molto queste occasioni, né in generale Palma de Mallorca, ma mi sembra evidente che la presenza delle figlie ormai adulte contribuisca parecchio ad allentare la tensione a volte manifestata. E chissà se nei prossimi giorni ci saranno altre occasioni di vedere la Reina e le sue figlie in vacanza. Intanto dovrebbe rientrare a Palma anche la Reina Emerita, che è andata via ieri; non per evitare la nuora, anche se Palma rimane lo scenario di uno dei più clamorosi scontri tra le due (2018 A Royal Year – 12 mesi in 12 foto).

Sofía ha raggiunto Motril, nei pressi di Granada, dove ha ricevuto Roi Philippe dei Belgi accompagnato dalla figlia minore Eléonore. È in questo centro andaluso, nella residenza estiva di Villa Astrid, che 30 anni fa morì all’improvviso Re Baudouin, la cui moglie Fabiola, come si sa, era un’aristocratica spagnola.

Ed è qui che Philippe è venuto ad onorare la memoria dello zio. Un bel gesto.

Royal chic shock e boh – Royal wedding banquet

Quando ho visto lei…

…ho pensato a lei…

…e mi sono detta che no, di Angelica Sedara ce n’è una e una soltanto. E non solo per la bellezza irripetibile della giovane Claudia, o per quell’abito disegnato da Piero Tosi e realizzato della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni. E nemmeno per il sontuoso sfondo di palazzo Valguarnera Gangi, assai più scenografico delle scure geometrie di Amman. È che proprio, semplicemente, a me l’abito non piace. Non mi piace perché sembra una meringa con ciuffi di panna, ma soprattutto non mi piace addosso a Rajwa. Non perché le stia male, anzi, ma perché – almeno per l’idea che mi sono fatta di lei – non la rappresenta, né personalmente né culturalmente, la banalizza. L’abito Dolce & Gabbana Alta Moda nasce con una sorta di cappuccio che copre testa e spalle conferendogli un certo senso; così secondo me non ne ha. Shock.

La madre della sposa è solitamente una delle protagoniste del matrimonio; in questo caso Azza Al Sudairi, madre di Rajwa, ha accolto e gestito con grazia l’inevitabile declassamento, lasciando le luci alla ribalta ovviamente alla figlia e poi a consuocera, sovrane e principesse varie. È anche l’unica che non si è cambiata per il banchetto di gala; lei e il marito hanno mantenuto lo stesso abbigliamento della cerimonia, ma non saprei dire perché. La signora ha dunque sfruttato al massimo la sua mise, una creazione couture di Georges Hobeika, stilista libanese – categoria che sta andando fortissimo, e non solo in questo matrimonio – in doppio crêpe in un’elegante punto di lilla. Ho pescato nel web il bozzetto dell’abito, l’immagine non è granché ma può aiutare a farvi un’idea del modello. Io la trovo elegante, molto. Chic.

Couturier libanese – il celebratissimo Elie Saab, che ha vestito la sposa per il rito nuziale – anche per la Regina Rania. L’abito viene dalla collezione couture primavera estate di quest’anno, che si ispira alla Thailandia e alla sua opulenza; è stato rimaneggiato per adattarlo alla bisogna, ad esempio aggiungendo le maniche assenti nell’originale. Benché mi piaccia lo spirito etnico il risultato non mi convince, il colore non dona particolarmente alla sovrana e il tutto mi sembra un po’ pasticciato, forse anche a causa dei capelli sciolti, che non sono mai una grande scelta per le occasioni formali. Notevole la Arabic Scroll Tiara, che nelle volute contiene una lode ad Allah, ma per il resto boh.

Scommetto che alla Sheikha Moza del Qatar non capita mai di aprire l’armadio e non trovare nulla da mettersi. Forse le è successo, poi il marito le ha comprato direttamente la Maison Valentino e voilà. Per il banchetto di gala, il suo abito in un favoloso color lime – Valentino ça va sans dire – rilegge il modello base aggiungendo lunghe maniche e un elegante cappuccio. Avendo il capo coperto, Moza non ha indossato sopra il diadema come invece ha fatto la sovrana malese (con un risultato non particolarmente apprezzabile). No, lei il diadema se l’è messo in vita: una cintura di diamanti e smeraldi. Considerando l’attuale girovita di Lady Violet, ci vorrebbe l’intera Colombia. Strachic.

Ecco con il marito la Regina Azizah Aminah Maimunah Iskandariah di Malesia. L’abito tradizionale ha il suo fascino, il colore è notevole, ma la tiara messa sul capo velato… vogliamo dire che il mix tra culture non funziona sempre? Shock.

Parliamo di regine? Eccola! Máxima dei Paesi Bassi raramente si perde eventi di alto profilo come questo. Fa una scelta molto interessante optando per il brand indopakistano Mahpara Khan: un abito sbrilluccicosissimo, talmente tanto da oscurare lo splendore della tiara Stuart, la più importante del forziere olandese (più un’altra chilata di diamanti, hai visto mai, più la clutch argento Dior). Secondo me messi insieme così i vari elementi finiscono per annullarsi, boh. Con lei e il marito al banchetto di gala c’è anche la figlia Catharina-Amalia che il raffinato, cerebrale Jan Taminiau ha vestito come una di quelle bambole che si tenevano sul comò, effetto aggravato dalla parure di rubini con la tiara che evoca un pavone. A parte tutto, veramente troppo per una ragazza di neanche vent’anni, shock.

Altra futura regina presente, Elisabeth del Belgio, più disinvolta della collega olandese forse per carattere, ma forse pure per la madre che, almeno in pubblico, dilaga meno. Però devo confessare una piccola delusione: la fanciulla ha sfoggiato un abito Armani Privé che sarebbe stato da mille e una notte, ma qualche notte se l’è persa per strada. Mi spiego: la collezione si ispira ai rombi, compresi quelli dell’abito di Arlecchino; il modello in questione in origine è nero con i rombi di colori diversi (potete vederlo qui, dal minuto 14’35 https://www.youtube.com/watch?v=dPIcV8NN6l4); realizzato in questa tonalità di blu, che imperversa in ogni dove, ed estesa anche alla clutch, sempre Armani, modello La Prima (a Bruxelles evidentemente ne hanno una collezione) perde parecchio fascino.

E forse è troppo importante per una ragazza così giovane. La Duchessa di Brabante al compimento del diciottesimo anno – o forse del ventunesimo, non è chiaro -, ha ricevuto in dono una tiara tutta per sé, appartenuta all’aristocratica famiglia britannica Vestey e acquistata dai genitori per lei. Personalmente non mi piace troppo, ma soprattutto trovo che non le doni. Insomma, nonostante il genio di re Giorgio, boh.

Amo questa donna, Sophie del Liechtenstein, la amo. Adoro il suo abito, un modello quasi sportivo – la maison, Carolina Herrera, lo definisce Floral Trench (in seta pura, basta col polyestere!) – reso da sera aggiungendo volume alla gonna. Poi forse un’occasione del genere avrebbe richiesto qualcosa di più formale, ma a me piace da pazzi, e lo trovo molto adatto a lei. Bellissima anche la tiara, la Kinsky a palmette (o a caprifoglio), uno dei diademi del Liechtenstein che sono molto pochi ma molto buoni. Chic.

Temo che Frederik e Mary di Danimarca si siano avviati a diventare i nuovi eredi di lungo corso, dopo che il decano del gruppo, Charles, si è infine sistemato sul trono. Lei mantiene sempre bellezza ed eleganza, ma mi sembra con un filo di noia. Per il royal wedding giordano non si è sforzata più di tanto: oltre alla mise per la cerimonia ha riutilizzato anche quella per il banchetto di gala; un abito che lo stilista danese Jesper Høvring aveva creato per lei nel 2010, per le nozze di Victoria di Svezia, e già rimaneggiato in precedenza. In questo caso è stato aggiunto del pizzo che copre il corpino e scende dalla spalla. Tra l’altro è l’unica a portare un monospalla, forse sarebbe stato più indicato qualcosa con le maniche, come hanno fatto tutte le altre invitate. A me non piace molto, quindi boh, ma se ha trascurato il dress code sarebbe decisamente shock. La tiara è quella edoardiana con piccoli rubini e spinelli che sembra si sia comprata da sé (e pagata pure poco, meno di diecimila euro).

Della Principessa di Galles abbiamo già notato la coazione a ripetere le mise. Noiosetto l’abito Jenny Packham visto e rivisto, che sta discretamente con la fascia del Royal Victorian Order ma fa a cazzotti con nastro giallo del Royal Family Order. Poi certo, la Lover’s Knot Tiara è un pezzo che ha fatto la storia, e gli orecchini sono se possibile ancora più belli, ma trovo il tutto poco entusiasmante. Boh.

Abbiamo discusso un po’ sulla gaffe sfiorata da Beatrice di York, che al banchetto di gala indossava lo stesso abito della principessa Aisha, zia dello sposo; e più in particolare come mai, avendo già visto il suo abito indossata da un’altra, se lo è messo lo stesso. Probabilmente davvero non aveva portato altro, e penso che avesse scelto quel modello di Reem Acra perché la decorazione evoca la forma della tiara York, diadema nuziale della madre Sarah, che non si vedeva più da molti anni. L’abito non mi fa impazzire, la tiara nemmeno, ed è messa un po’ storta. Boh.

Victoria di Svezia invece si è ritrovata al banchetto di gala con la principessa Zein vestita proprio con lo stesso identico abito – il modello Gingko di Safiyaa – diverso solo per il colore. Ne valeva la pena? Per un abito di polyestere che gira da anni? Boh. (nel caso vi fosse sfuggito, questo è il post, sugli abiti indossati da più royal ladies Il caffè del lunedì (di martedì) – Gemelle).

Last but not least, e pure in retrospettiva, la Reina Emerita di Spagna, che ha tirato fuori dall’armadio un abito grigio perla senza infamia e senza lode, completandolo con il set di rubini Van Cleef & Arpels, ricevuto in dono da Niarchos per le nozze con Juan Carlos. Considerando l’infelicità di quel matrimonio, francamente per un ricevimento nuziale avrei scelto altro, e la mise non mi entusiasma, quindi boh, Ma lei, a 84 anni, è uno splendore.

Con Doña Sofía compaiono nella fotografia la regina bhutanese Jetsun Pema con la cognata Ashi Euphelma. Per una volta vedere l’abito tradizionale da dietro è interessante, anche se in un colore che fa un po’ Barbie Bhutan. Però quel rosa baby potrebbe contenere un metamessaggio: non ci sono conferme ufficiali, ma la regina ha colto l’occasione della trasferta giordana per una breve vacanza con i due figli. E in alcune foto, con un abito BA&SH sembra proprio in dolce attesa.

È in arrivo una principessa? Boh!

Va in scena il royal wedding – Gli invitati

Dopo gli sposi e la cerimonia che li ha uniti in questa straordinaria giornata, ecco gli ospiti di particolare importanza, il cui arrivo alle nozze abbiamo potuto apprezzare grazie alla perfetta organizzazione e all’accoglienza che i sovrani hanno riservato ad ognuno. Un affascinante mix di Oriente e Occidente, di favolose toilettes e abiti già visti, di costumi tradizionali e creazioni couture. E pure qualche incidente, per fortuna solo sfiorato: con la Principessa Muna, seconda moglie del defunto Re Hussein e madre dell’attuale sovrano, sono arrivate le figlie gemelle, Aisha e Zein.

Zein, la signora bruna coi capelli corti, indossa un abito verde bosco di Carolina Herrera con borsetta Bulgari mentre la sorella Aisha, la signora bionda, ha scelto un elegante abito beige di Reem Acra. Che oplà, poche ore dopo è comparso uguale uguale addosso a Beatrice di York. Per fortuna che era la cena di gala e Aisha si era cambiata! Va detto che l’abito sta molto bene a entrambe, nonostante tra le due royal ladies ci siano ben vent’anni di differenza, 55 contro 35. La sintesi tra Oriente e Occidente è compiuta.

Della mise serale di Beatrice parleremo prossimamente, per la cerimonia Mrs Mapellli Mozzi aveva scelto un’altra toilette che a me è piaciuta molto: un abito di Needle & Thread, in polyestere riciclato come le paillettes che lo decorano; il riciclo è ormai la nuova frontiera del lusso. Il modello è caratterizzato da una morbida linea ad A che Beatrice ha reso più aderente con una cintura nera, en pendant col fiocco che trattiene i capelli. Rispettato il dress code: abito scuro per gli uomini e lungo da giorno per le signore, senza tiara (ma non temete, più tardi c’è stato spazio anche per loro).

La presenza di Edo e Bea è stata un po’ una sorpresa, data la partecipazione – confermata a poche ore dal matrimonio – dei Principi di Galles in rappresentanza della Corona. Grande attesa per vedere Catherine all’opera sullo scenario internazionale nel suo nuovo ruolo, e soprattutto per vederla abbigliata per l’occasione. Non ha deluso, anzi ha messo a segno pure un bel colpo, scegliendo lo stesso couturier che firmava l’abito della sposa, Elie Saab. Abito rosa antico (molto antico) collo alto, maniche lunghe, linea flou. Il ricamo è molto raffinato, lei è sicuramente bella, gli orecchini sono tanto ma non stonano, non si è messa nemmeno un fiocco in testa, come hanno fatto altre, ma se dovessi dirvi che mi ha conquistata mentirei. Un incanto che non mi ha catturata.

Molto interessante per me osservare gli ospiti mediorientali: donne in generale molto belle e molto curate (a volte troppo) alcune vestite all’occidentale altre secondo la tradizione, altre ancora mischiando gli stili. Ad esempio, ho trovato elegante la Principessa Basma bint Talal, zia del sovrano. Per noi tanto oro indossato di pomeriggio sarebbe troppo, ma l’abito è molto bello e lei, compagna di studi di Anne The Princess Royal porta assai bene i suoi 72 anni.

Ugualmente interessanti le interazioni, tenendo naturalmente presente che non conosciamo tutti e ignoriamo la profondità dei rapporti; ho notato ad esempio i signori sauditi non baciare la regina, né le signore il re; e colpisce il fatto che praticamente nessuno fa il curtsy ai sovrani. Rimedia Mary di Danimarca, che si produce come sempre in una riverenza profondissima, pure troppo. La principessa danese, accompagnata dal marito con la sua tradizionale andatura caracollante (mi aspetto sempre che affibbi qualche pacca sulle spalla, e raramente resto delusa) ha riproposto un abito Erdem, francamente non il mio preferito, peggiorato dal fiocco azzurro tra i capelli, da attempata adolescente; la salvano le scarpe, che qui non si vedono ma sono le celeberrime Hangisi di Manolo Blahnik, rese immortali dalla Carrie Bradshaw di Sex and the city.

Dalla Scandinavia con furore altri due eredi al trono: il povero Haakon di Norvegia giunto, come annunciato, solo soletto e dunque passato praticamente inosservato. Victoria di Svezia in un maxi dress a fiorellini del brand svedese byMalina all’occorrenza utilizzabile anche come camicia da notte.

Altra coppia di eredi che stiamo vedendo spesso sono Alois e Sophie del Liechtenstein; come i sovrani giordani, stanno per festeggiare i trent’anni di matrimonio (il 3 luglio). Lei mi piace moltissimo anche in questa sobria versione in pizzo blu – l’abito è il modello Julianna di Diane von Furstenberg – arricchita dagli zaffiri di famiglia, E che falcata!

Presente anche qualche erede al trono non ancora accoppiato e dunque in compagnia del genitore sovrano come la duchessa di Brabante scortata dal padre, Roi Philippe. La deliziosa fanciulla sembra aver ereditato la passione per i cape dress della madre, ma il suo, di Essentiel Antwerp, ha il pregio di essere più allegro e leggero, meno matronale. In mano Elisabeth ha una clutch di Armani, modello La Prima, altro must di famiglia.

(Ph: Patrick Van Katwijk/Getty Images)

Nonostante la sua presenza fosse stata annunciata, non s’è vista un’altra giovane erede al trono: Catharina-Amalia farà la sua comparsa solo al ricevimento serale lasciando la cerimonia nuziale ai genitori. Máxima ripropone un abito di Luisa Beccaria, che addosso a lei perde l’eleganza rarefatta e romantica del brand per assumere un’aria quasi flamenca; non mi ha convinta. Non so se fosse successo qualcosa, ma i sovrani mi sembravano piuttosto immusoniti, e c’è stato anche un siparietto al momento di salutare Abdullah II che dal basso del suo metro e 60 (più o meno) si è alzato sulle punte dei piedi ridendo davanti all’altissima e sempre taccatissima Máxima.

Oltre alla coppia olandese, e il già citato Philippe dei Belgi, presenti in ordine sparso altri sovrani, regnanti o emeriti: visto e riconosciuto il sultano malese con la moglie e il sultano del Brunei accompagnato da uno dei figli minori, Abdul Mateen. Non è l’erede al trono – ma mai dire mai – però il giovinotto, invero piuttosto belloccio, è una mezza star di Instagram (che insomma, puoi essere pure un principe ereditario, ma se non regni sui social non sei nessuno).

Accompagnata non dal marito ma da una delle di lui sorelle, la principessa (il titolo è Ashi) Euphelma, ecco Jetsun Pema Regina del Bhutan. E sorpresa! Abbiamo scoperto un colore che non le dona tanto. Siamo innamorati da sempre della love story tra i sovrani, che ha portato il Re a rinunciare alla poligamia dedicandosi solo a lei, ma la tradizione del Paese è diversa. Il Quarto Re Drago, padre dell’attuale monarca, ha sposato quattro donne: Euphelma e il Re hanno in comune il padre ma madre diversa. Però le quattro mogli sono sorelle tra loro, dunque i vari figli nati sono fratelli e cugini. Non bastasse, Euphelma ha sposato un fratello minore della Regina. Anche le signore del Bhutan sono interessate alla moda, e per questo matrimonio hanno abbinato agli abiti tradizionali due clutch firmatissime: Louboutin per la regina, Dior per la principessa.

(Ph: Patrick Van Katwijk/Getty Images)

Entrata super scenografica per la Sheikha Moza bint Nasser, madre dell’emiro del Qatar. Il suo lungo soprabito rosa e nero, ispirato alla secessione viennese – in particolare all’architetto Josef Hoffman – mi ricordava qualcosa, e infatti ecco qui Valentino collezione haute couture autunno inverno 1989 https://www.youtube.com/watch?v=X65UeiSOXlA

Valentino vintage (ne ha una vera collezione) anche per la Reina Emerita Sofía, giunta a rappresentare la Spagna in compagnia dell’acciaccatissimo Juan Carlos, proveniente però da Abu Dhabi, dove ormai risiede. L’abito rosa a balze è stato indossato dalla Reina per i 60 anni di Carl Gustav di Svezia, nel 2006; la spilla invece fu vista la prima volta al battesimo del figlio Felipe, 55 anni fa.

Nessun Grimaldi presente per Monaco, qualcuno ha inviato anche membri di secondo piano; gesto non particolarmente rispettoso, trattandosi del matrimonio di futuri sovrani, ma tant’è. Dal Lussemburgo c’era il minore dei figli dei Granduchi Sébastien; dal Giappone è arrivata Hisako, Principessa Takamado – il marito, scomparso vent’anni fa, era cugino dell’Imperatore Emerito Akihito – con la maggiore delle figlie, Tsuguko. La Principessa Takamado è una donna di grande cultura e dinamismo, sicuramente la più “moderna” delle molte principesse giapponesi. Poi certo, questo damascato blu è un po’ fuori moda, ma non è facile vestire in uno stile così diverso dal proprio. E vi prego di notare la clutch a forma di civetta della figlia.

Ultime degli ospiti ad arrivare Jill Biden con la figlia Ashley, cui chiederei: se il dress code prevede il lungo, perché midi? La First Lady invece rispetta le regole: Reem Acra anche per lei – la stilista libanese è piuttosto popolare negli USA – un caftano color ostrica non particolarmente donante.

Nell’attesa di parlarvi della cena di gala mi è venuta un’idea: che ne dite di sfruttare le tantissime immagini delle signore giordane, più che per ammirane le mise per cercare di definire le intricate parentele all’interno della famiglia reale? Palesatevi!