Happy bday Wills!

Quasi un seguito ideale alla foto pubblicata per la festa del papà (ottima scelta!) ne arriva oggi un’altra per celebrare i 42 anni del Principe di Galles.

Sempre al mare, sempre lui con i tre figli (ma con abiti diversi) e il messaggio Happy birthday Papa, we all love you so much! firmato questa volta con la C di Catherine, che è autrice anche della fotografia, scattata nel Norfolk il mese scorso. Se l’immagine di domenica aveva un sottofondo un po’ malinconico, questa è piena di allegria e vitalità, e speriamo che sia davvero un messaggio di ritorno alla vita per tutta la famiglia.

Anche Buckingham Palace ha pubblicato uno scatto del pupetto William con Papa Charles; all’epoca non potevano essere più diversi, mentre mi sembra che col tempo abbiano finito per somigliarsi abbastanza. Dunque auguri al principe, che l’estate appena entrata porti cieli sereni, sgombri dalle nubi degli ultimi mesi.

P.S. il nome completo di Wills è William Arthur Philip Louis; il quarto nome gli è stato dato in onore di Lord Mountbatten non per il santo del giorno, e certo gli anglicani non festeggiano San Luigi Gonzaga. Ma noi sì, e dunque cogliamo l’occasione per gli auguri a tutti i Luigi, le Luigie e le Luise che passano di qua.

Duchi d’argento

Il 19 giugno è IL giorno dei royal wedding: in questa data nel 1976 si sono sposati Carl XVI Gustaf e Silvia di Svezia, e nel 2010 ha replicato la loro primogenita Victoria con Daniel Westling. Oggi però la festa è tutta per loro: Edward e Sophie, Duchi di Edimburgo, che festeggiano le nozze d’argento, i loro primi venticinque anni.

(Ph: Chris Jelf)

Il figlio minore di Elizabeth e Philip conosce Sophie Rhys-Jones sui campi da tennis, nell’ambito di un evento benefico cui lei, che ha una società di pubbliche relazioni, lavora. Un legame che non attira l’attenzione frenetica vista nei casi precedenti: lui è il meno straordinario della prole reale – e scopriremo che alla fine potrebbe essere un vantaggio – lei è la più normale delle nuore della Regina, priva della dell’aura di romanzo che circonda Diana e della rutilante personalità di Sarah. È anche, incidentalmente, l’unica delle tre con un lavoro vero. Il fidanzamento ufficiale viene annunciato il 6 gennaio 1999; molti notano – altezza a parte – una certa somiglianza con Diana, che sembra ne fosse infastidita, ma il sobrio tailleur grigio con cui la fanciulla si presenta al pubblico fa pensare a un certo desiderio di understatement.

Proprio Diana è il convitato di pietra; la principessa è mancata sedici mesi prima, e questo royal wedding è il primo evento importante e familiare della Firm dopo il funerale in mondovisione. Le nozze vengono celebrate non a Londra ma Windsor, nella St. George’s Chapel, classica sede per matrimoni di non primissimo piano.

La grazia di Sophie riesce miracolosamente a sostenere un abito pieno di difetti, il set di perle bianche e nere dono di nozze dello sposo, che ha sempre avuto ambizioni artistiche poi fortunatamente abbandonate (so che ad alcuni di voi non dispiace ma io lo trovo terribile) e una tiara risultato dell’accrocco di vari pezzi appartenuti a Queen Victoria ma messi insieme con un effetto finale un po’ così.

(Ph: Getty Images)

In questi venticinque anni lei ha rischiato la vita durante la prima gravidanza, poi conclusa felicemente con l’arrivo di Louise; quattro anni dopo è nato James. All’inizio sembrava potessero continuare a fare il lavoro che amavano – lui il produttore televisivo lei con la sua agenzia di PR – poi, complice anche uno scivolone di lei (un giornalista si finse cliente e le estorse qualche commento di troppo su reali e politici) si sono messi al servizio della Corona.

(Ph: Reuters)

Si sono fatti anche quasi tutti i royal wedding dell’ultimo quarto di secolo in rappresentanza della Regina, cosa per cui Lady Violet li invidia spudoratamente. Si è sempre detto che la sovrana considerasse Sophie la nuora preferita (in verità non è che ci fosse una grande competizione…) e Edward è l’unico dei quattro fratelli a non aver divorziato: alla fine il record è suo.

(Ph: Chris Jelf)

Ai prossimi venticinque!

Il loro matrimonio aveva un dress code diverso dal solito, ne abbiamo parlato qui: The Queen: dressing for wedding 4

Le foto del giorno – ¡Felicidades Majestad!

Oggi sono dieci anni che Felipe VI è El Rey di Spagna, e abbastanza a sorpresa – data la sobrietà al limite dell’ascetismo che ha contrassegnato questo regno – los Reyes si sono concessi pubblici festeggiamenti.

Accompagnati dalle due figlie si sono affacciati al balcone di Palazzo e si sono concessi tutto il rituale di queste occasioni, dagli onori militari al saluto alla folla.

C’è stato anche l’inevitabile volo della pattuglia acrobatica, la Patrulla Águila, versione locale delle frecce tricolori; dato che la bandiera di colori ne ha solo due, risulta, come dire, un po’ miserella. Diciamo che è una versione più ecologica, perché si consuma meno benzina.

Il coup de théâtre è avvenuto durante il banchetto ufficiale, quando a sorpresa (?) si sono presentate Leonor e Sofía per ringraziare i genitori. Da non perdere assolutamente il video, l’espressione di Felipe vale tutta la giornata. https://www.hola.com/realeza/casa_espanola/20240619255720/princesa-leonor-infanta-sofia-sorprenden-reyes-discurso/

E fatemi dire una cosa: questi due con le figlie hanno fatto uno splendido lavoro.

Il caffè del lunedì – Whatever it takes

La notizia è di venerdì, poi oscurata dal messaggio della principessa di Galles che annunciava la sua presenza al Trooping the Colour. Dunque, mentre si continua a parlare della possibilità di un suo ruolo nelle istituzioni europee appena rinnovate, Mario Draghi ha ricevuto dalle mani del Rey Felipe VI il Premio Europeo Carlos V, uno che a suo tempo, whatever it takes, sull’Europa aveva le idee chiare: era tutta roba sua.

La motivazione cita “la sua leadership alla guida della Banca Centrale Europea, che ha permesso di affrontare una delle più grandi crisi che l’Unione Europea abbia mai vissuto”. Consegnando il premio, il sovrano si è anche impegnato a dire qualche parola in italiano (è un po’ inciampato su “diciassettesima”, ma è parola oggettivamente difficilotta); in fondo trovate il link al video.

Le sorprese dalla Spagna non sono finite, perché mercoledì prossimo, 19 giugno, Felipe compirà i suoi primi dieci anni di regno e, udite udite, sono previste celebrazioni pubbliche che impegneranno i sovrani e le figlie, e dureranno ben due giorni!

Confesso che non ho capito esattamente il programma, ma restate sintonizzati che non resteremo delusi.

E domani inizia Ascot, settimana ricchissima!

Intanto godetevi El Rey all’italiana https://x.com/i/status/1801590966077284629

Le foto del giorno – Auguri papà

Uso questa parola, papà, perché abbiamo scoperto che è così che all’interno della Royal Family si chiama il genitore. Cioè, un po’ lo sapevamo, ma abbiamo la conferma. Oggi le famiglie britanniche festeggiano i padri, e a Buckingham Palace e dintorni non fanno eccezione.

(Ph: The Princess of Wales, 2024)

Bellissima la foto del Principe di Galles con i suoi bambini, presi di spalle su una spiaggia; un grande abbraccio di gruppo, con Louis che mantiene la sua indipendenza. La fotografia è stata scattata quest’anno da Catherine, ma non sappiamo con esattezza né dove né quando. Il messaggio che la accompagna recita “We love you, Papa. Happy Father’s Day 💕 G, C & L”.

A sua volta William ha dedicato a suo padre una deliziosa immagine che li ritrae insieme tanti anni fa (certo che sulla scriminatura del giovane Charles si potrebbe scrivere un trattato). E il messaggio al padre è Happy Father’s Day, Pa. W

Ora io so che molti di voi chiamano babbo il proprio padre, unfortunately sotto questo aspetto non siete abbastanza royal, sorry. Intanto William si prepara a festeggiare il quarantaduesimo compleanno il prossimo venerdì, che si inventeranno? Non ci resta che aspettare.

The C Day

Doveva essere il giorno di Charles, è stato il giorno di Catherine. E non credo che a lui si dispiaciuto, per l’affetto sincero che nutre per la nuora e, fatemelo dire, per la sua generosità. Il tempo non è stato favorevole – l’iniziale pioggerella si è trasformata in un diluvio – ma insomma, anche oggi la squadra ha portato a casa il risultato.

Per la prima uscita pubblica in sei mesi Catherine si gioca la carta My Fair Lady con quello che sembra proprio il riadattamento di un abito di Jenny Packham indossato lo scorso anno, cui è stato aggiunto un fiocco a righe e sostituita la cintura. Il rimando alla mise indossata nella scena delle corse di Ascot dalla filiforme Audrey finisce col sublimare la magrezza della principessa, la cui forma immagino sia stata scrutata da molti se non da tutti (da Lady Violet sicuro). Alle orecchie orecchini di perle, mentre sulla spalla sinistra brilla il badge delle Irish Guards, di cui è Colonnello onorario.

Se la domanda del giorno è come sta Catherine qual è la risposta? Tutto considerato io l’ho trovata abbastanza bene; sicuramente dimagrita ma non scheletrica – tenendo presente quanto fosse già sottile – bellissimo il viso spesso acceso da un sorriso.

(Ph: Getty Images)

La principessa ha partecipato alla parata a bordo di una carrozza chiusa, insieme ai tre figli. La loro era preceduta dalla carrozza su cui si trovavano i sovrani; Charles emozionato, un po’ pallido ma determinato, Camilla come sempre equilibrata e attenta.

(Ph: PA)

Per questa giornata particolare la regina compie un piccolo capolavoro: è impeccabile ma leggermente sottotono, lasciando così alla nuora il primo piano. Lo fa anche con la sua mise, composta da abito e soprabito in un chiarissimo color menta con cappello panna, opera del fido Philip Treacy, che firma anche quello nuovo e bellissimo di Catherine.

L’utilizzo di una carrozza chiusa è stata probabilmente dettata dal meteo, ma dati i problemi di salute del sovrano appariva scontata prima ancora di essere annunciata la scelta di non passare in rassegna a cavallo le truppe. Come invece hanno fatto William, Edward – che ha rischiato di affogare nel colbacco – e l’immarcescibile Anne, che si è presa tutta l’acqua senza fare un plissé, e sembra aver ereditato la fibra forte dei genitori.

A bordo di un landò con la cappotta alzata erano la Duchessa di Edimburgo con la figlia Louise e il Duca di Kent. Sophie deliziosamente vestita di giallo limone con un abito Beulah London, cappellino Jane Taylor e grandi orecchini. L’adorabile Louise ha riproposto l’abito indossato all’incoronazione dello zio (Royal chic shock e boh – Coronation edition (parte prima) completandolo con un cappello prestatole dalla madre. Su un altro landò gli stacanovisti Duchi di Gloucester con l’ammiraglio Tim Laurence, che svolge con sobria eleganza il ruolo di marito di (nel suo caso, della Princess Royal).

Il saluto dal balcone è sempre un momento di allegra commozione e nemmeno questa volta ha fatto eccezione; certo, noi abituati a vedere una folla di parentame vario oggi siamo rimasti piuttosto intristiti dalle tante assenze. In compenso Catherine ha brillato come non mai, interagendo spesso e con grande calore con i figli, che sono sembrati a volte un po’ disorientati.

Parliamo dei due maggiori, naturalmente, perché Louis non si è smentito: molto interessato alle finestre di Palazzo ha testato le sue doti muscolari e le competenze tecniche.

Lady Violet confessa: dopo aver seguito due ore e mezza di cerimonia, sul canale yotube della Royal Family e dunque senza commenti, si è sentita particolarmente vicina al piccolo di casa Wales.

Tirando le somme direi che oggi è andata bene, meglio di quanto mi aspettassi. Ora speriamo di vedere Catherine (e il Re) in forma sempre migliore. E speriamo che l’anno prossimo all’adorabile Charlotte sia finalmente risparmiata la versione marinaretta.

Bad days, good days

La principessa ha svelato l’arcano e rivelato la sua presenza al Trooping the Colour con un lungo messaggio a sua firma, pubblicato sulle pagine social della coppia.

“Sono rimasta molto colpita da tutti i bei messaggi di sostegno e incoraggiamento degli ultimi due mesi. Ha fatto davvero un’enorme differenza per me e William, e ha aiutato entrambi a superare alcuni dei momenti più difficili. Sto facendo buoni progressi, ma come saprà chiunque abbia affrontato la chemioterapia ci sono giorni buoni e giorni brutti. Nei giorni brutti ti senti debole, stanca, e devi concedere al tuo corpo il riposo. Ma nei giorni belli, quando ti senti più forte, vuoi sfruttare al massimo la sensazione di benessere. Il mio trattamento è in corso e durerà ancora qualche mese. Nei giorni in cui mi sento meglio è una gioia impegnarmi nelle attività scolastiche, dedicare parte del tempo alle cose che mi danno energia e positività, e tornare a fare un pochino di lavoro da casa. Non vedo l’ora di prendere parte alla King’s Birthday Parade questo fine settimana insieme con la mia famiglia e spero di poter partecipare a qualche impegno pubblico durante l’estate, ma sono consapevole di non esserne ancora uscita completamente. Sto imparando ad esercitare la pazienza, soprattutto davanti all’incertezza. Prendendo ogni giorno come viene, ascoltando il mio corpo e consentendo a me stessa di prendermi il tempo tanto necessario per guarire. Ringrazio tutti per la costante comprensione, e voi che con tanto coraggio avete condiviso le vostre storie con me. C”

Dunque domani tutti davanti agli schermi! La cerimonia inizierà alle 11.00 ora italiana, la Royal Family uscirà da Buckingham Palace alle 11.30 e il Re passerà in rassegna le truppe a mezzogiorno.

La cerimonia sarà trasmessa dalla BBC, al momento non è chiaro se sarà visibile anche fuori dal Regno Unito.

La diretta è comunque annunciata sul canale youtube della Royal Family: https://www.youtube.com/watch?v=lb7OnFhnZbI

Anche alcuni giornali come il Daily Mail hanno annunciato lo streaming sul proprio canale youtube: https://www.youtube.com/channel/UCw3fku0sH3qA3c3pZeJwdAw

E chi se lo perde? A domani per i commenti.

Sei anni sul sofà

Oggi si festeggia, il sofà di Lady Violet compie sei anni! Abbiamo iniziato a chiacchierare di royals & co. l’undici giugno 2018. La data scelta è il giorno del compleanno di mio padre, che se fosse ancora tra noi oggi diventerebbe centenario, e con lui avrebbero compiuto gli anni Fabiola dei Belgi (nata nel 1928), il principe consorte Henrik di Danimarca (1934) e la principessa Olga di Grecia, moglie del reggente di Jugoslavia e sorella maggiore di Marina di Kent, che vide la luce nel 1903.

(Ph; Chris Jackson/Getty Images)

In questi pochi anni tante cose sono cambiate: abbiamo superato una terribile pandemia dicendo tanti addii, compreso quello a una cara amica del blog; ci siamo inchinati davanti al feretro di quella che è stata è e sarà per sempre The Queen, la Regina, dopo aver salutato pochi mesi prima il suo amato consorte. Tre nuovi sovrani occupano il trono, e se Charles III lo ha ereditato alla morte della madre gli altri due hanno goduto dell’abdicazione dei loro genitori: Frederik X da cinque mesi regna sulla Danimarca, mentre Naruhito è Imperatore del Giappone da quattro anni. Proprio Naruhito, accompagnato dalla moglie Masako, compirà una visita ufficiale nel Regno Unito dal 25 al 27 giugno (anche se la coppia trascorrerà qualche giorno in più sul suolo britannico per impegni privati). Gli imperiali ospiti saranno ricevuti con tutto il fasto necessario da King Charles, che nonostante le terapie antitumorali sembra in buona forma. A ulteriore riprova, è stata appena annunciata una visita di due giorni, 15 e 16 luglio; i sovrani visiteranno le Channel Islands, l’arcipelago che si trova nel Canale della Manica. Le isole dipendono dalla corona ma non fanno parte del Regno Unito; il monarca viene lì chiamato col titolo di Duke of Normandy (usato al maschile anche per Queen Elizabeth).

Il mio augurio è che al prossimo compleanno ci ritroviamo ancora più numerosi sul sofà, festeggiando la guarigione di quanti, royal o commoner, stiano affrontando dei problemi di salute.

In alto i calici, e auguri a tutti!

Royal chic shock e boh – The Grosvenor wedding

Quello tra Hugh Grosvenor e Olivia Hanson, ora i Duchi di Westminster, non sarà proprio il matrimonio dell’anno – la principessa Theodora di Grecia finalmente si sposa, nozze fissate ad Atene il 28 settembre – ma certo si piazza bene. E soprattutto ci ha dato parecchio del materiale che piace a noi.

La sposa

(Ph: Samir Hussein)

Per il suo gran giorno la nubenda fa una scelta abbastanza convenzionale affidandosi a Emma Victoria Payne, che veste molte spose della buona società britannica. Per Olivia crea un abito lineare in crêpe satin di seta avorio, con un sobrio scollo arricchito da pizzo che comprende anche dettagli della robe de mariée indossata dalla sua trisavola nel 1880. I polsi sono rifiniti da un pizzo più alto, mentre la vita è segnata da una cinturina pieghettata.

(Ph: Oli Scarff/Getty Images)

Una volta girata di schiena, voilà! Sopra lo strascico di due metri, composto da pannelli staccabili, sul dorso si apre un oblò. Aggiunge qualcosa al modello, a parte un modesto effetto sorpresa? Direi di no. Mi piace? Direi di no. Diciamo che a volte la semplicità si trasforma in banalità. Meglio il leggero velo in tulle di seta – abbastanza impalpabile da far apprezzare la tiara – anch’esso bordato da pizzo e ricamato con le iniziali degli sposi e la data delle nozze.

La tiara

(Ph: Samir Hussein)

La famiglia Grosvenor possiede gioielli favolosi tra cui scegliere, ma io avevo puntato su questa e un po’ ci speravo. La Fabergé Myrtle Wreath Tiara fu realizzata nel 1906 per Lady Mabel Crichton, che andava sposa a Hugh, figlio cadetto del primo duca (la nobiltà dei Grosvenor è antica, ma il titolo ducale piuttosto recente: fu loro assegnato da Queen Victoria nel 1874). Il matrimonio finì tragicamente, con la morte di Hugh durante la Grande Guerra, ma a causa della penuria di eredi maschi entrambi i figli della coppia assunsero il titolo: Gerald fu il quarto duca e Robert, nonno dello sposo, il quinto.

Il diadema, opera di Albert Holmström – artigiano che lavorava per Fabergé – è composto da due rami di mirto con foglie e bacche, e realizzato con diamanti montati su oro rosa e argento. Essendo il mirto una pianta sacra a Venere questa tiara, oltre che splendida, è particolarmente adatta ai matrimoni, anche se non tutte le spose l’hanno scelta. Tutto bene dunque? Insomma, perché il mix tra i capelli così tirati che induriscono i lineamenti e l’indosso altro sulla testa non mi convincono.

Gli accessori

(Ph: Karwai Tang)

Something old something new something borrowed something blue vuole la tradizione. Se il pizzo della nonna è old, l’abito new, la tiara borrowed, cioè prestata, che ci mettiamo di blu? si dev’essere chiesta Olivia; un fiocchetto, una giarrettiera come tutte? No, le scarpe! Ora io non so se la fanciulla si sia ispirata a Carrie Bradshaw, che nel primo Sex and the City (il film) sposa infine il suo Mr. Big con un paio di Manolo Blahnik (le mitiche Hangisi) colore del mare; ma da sotto l’abito bianco spuntavano un paio di scarpine in velluto blu con fiocco e tacco spesso, che col resto ci azzeccano poco o niente. Grazioso ma un po’ caotico il bouquet, composto con fiori raccolti nella tenuta dello sposo.

Riassumendo: forse ricorderete una conduttrice televisiva piuttosto popolare negli anni ’90/2000, Melba Vicens Bello, coniugata Ruffo di Calabria. La ragazza, vinta la corona di più bella del suo Paese, la Repubblica Dominicana, fu spedita all’ambasciata a Roma, per lavorare alle celebrazioni per i 500 anni dalla scoperta dell’America e qui incontrò il suo principe. Per le sue nozze col nipote della regina dei Belgi era previsto che indossasse il sontuoso velo della famiglia Ruffo come hanno fatto Paola, figlia nuore nipoti e parenti varie. L’abito da sposa fu creato dalle Sorelle Fontana e io ricordo la divina Micol spiegare che il modello era stato pensato come una colonna per sorreggere il velo capolavoro. Aveva cioè un’idea, che è quello che secondo me manca qui. Qual è lo stile di questa sposa? La regalità della tiara, la sobrietà-ma-non-troppo del vestito, l’eccentricità delle scarpe, il bouquet campagnolo? Boh!

I genitori

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Confesso, lì per lì ho avuto l’impressione che la lady in azzurro fosse Milena Vukotic, già immortale signora Pina in Fantozzi. Invece è Mrs Caroline Hanson, madre della sposa e discendente dai marchesi di Bristol, col marito Rupert e la Duchessa Vedova di Westminster. Non so se trovo più orribile quella specie di robe-manteau in un tessuto con una fantasia che rimanda a certe cotonine degli anni ’70, il cappello col drappeggio stile abat-jour, o l’abbinamento con accessori rosa confetto. Sulle scarpe non mi pronuncio perché non vorrei che fossero ortopediche, o comunque pensate per piedi delicati. Ma temo che anche con un paio di Manolo o di Louboutin l’effetto finale sarebbe stato lo steso. Shock.

La famiglia dello sposo

(Ph: Samir Hussein)

A vederle così, le quattro Grosvenor, tutte nelle tonalità del rosso/rosa (tranne una) mi hanno ricordato madre e sorelle di Letizia alla boda real.

La madre, la Duchessa Vedova di Westminster

(Ph: Getty Images)

Natalia è una donna notevole. Aveva solo diciannove anni quando sposò Gerald Grosvenor, diventando Duchessa di Westminster appena quattro mesi dopo, alla morte del suocero. La coppia ha avuto quattro figli; unico maschio Hugh, lo sposo, che ha ereditato titolo e sterminato patrimonio nel 2016, quando il padre è morto improvvisamente per una crisi cardiaca. Natalia può vantare una discendenza diretta dallo Zar Nicola I di Russia, da Re Gustaf IV Adolf di Svezia e dal grande scrittore russo Puškin. Nel 1982 i Principi di Galles la scelsero come una delle madrine di battesimo del primogenito William. In occasione del matrimonio del figlio ha sdoganato definitivamente i colori brillanti, presentandosi con un robe-manteau di Eponine London in shocking pink – notate la fodera please – abbinato a slingback Manolo Blahnik in rosso pomodoro, uno degli abbinamenti più cool dell’anno. In testa un cespuglio di penne che sembra un fuoco d’artificio, creato per lei da Rachel Trevor Morgan, in mano una delle clutch a forma di libro di Olimpia Le Tan. Questa è dedicata all’amore e si chiama What is love? L’idea è carina, la realizzazione – con tutti quegli occhi spaiati – rimanda un po’ al logo di una nota influencer in crisi di popolarità. Che probabilmente la duchessa non conosce, dunque va bene così. Allegramente chic.

Le sorelle dello sposo

(Ph: Neil Mockford/Getty Images)

Lady Tamara è la figlia maggiore; è sposata da vent’anni con Edward van Cutsem – tra i più intimi amici di casa Windsor – e ha tre figli. È anche quella che si vede meno nelle fotografie, dunque ci dobbiamo accontentare. Per la giornata, unica tra le donne di famiglia, ha scelto un abito fantasia. Il tessuto tapisserie mi sembra interessante, il modello molto meno e francamente molto poco donante. Bruttine le scarpe, terribile l’acconciatura. Shock con riserva.

Lady Edwina, la secondogenita, è una criminologa impegnata nella riforma carceraria e nella riabilitazione dei detenuti. È sposata con Dan Snow, storico e personaggio televisivo; diciamo la versione britannica di Alberto Angela. Per il matrimonio del fratello ha scelto un abito rosa antico Roksanda contraddistinto da grandi fiocchi sulle maniche, e mule di Malone Souliers, con le quali ha sdoganato anche l’assenza di calze e i talloni en plein air. Immancabile – e dimenticabile – il cappello, La cosa che preferisco? Il marito. Abbastanza shock.

(Ph: James Whatling)

Lady Viola (si pronuncia Vaiòla) è la minore dei quattro figli dei duchi, ed è sposata con Angus Roberts, ufficiale dei Dragoni Scozzesi. Ha scelto un abito low cost (€ 129.99 sul sito) in sangallo scarlatto di Selected Femme con scarpine Aquazurra in tinta. In abbinamento accessori celeste polvere: cerchietto e in mano una Fendi Pikaboo. Accostare il rosso al celeste è molto di moda (anche se non mi fa impazzire) ma il fitting dell’abito è francamente terribile. L’insieme sarebbe stato accettabile se la trentaduenne Viola avesse dieci anni di meno; così shock.

Eugenie di York

(Ph: Getty Images)

Unica a rappresentare la Royal Family insieme col cugino William, Eugenie fa una scelta insolita. L’abito verde oliva (Joseph) ha un corpino di jersey e una gonna plissé con l’orlo asimmetrico, cui la principessa abbina accessori color crema: scarpe Aquazzura (lo stesso modello indossato da Meghan il giorno del fidanzamento con Harry), cappellino con veletta Emily London e clutch Anya Hindmarch. Sono molto perplessa, l’abito non mi dispiace ma non mi sembra adatto all’occasione; in alcune foto le sta bene, in altre meno, ma l’underwear è veramente disastroso. Sorry, shock.

Le damigelle

(Ph: Oli Scarff/Getty Images)

Nonostante la loro sostanziale inutilità – per maneggiare il velo agitato dal forte vento ci sarebbe voluta l’esperienza di un paracadutista della Folgore – non potevano mancare le tre damigelle. Sono le nipotine dello sposo, la figlia di Tamara e le due figlie di Edwina. Graziose come tutte le bimbe della loro età, sono state imbustate in vestitoni di raso di rara bruttezza, pure loro senza calze, e con delle ballerine col fiocco. Nere. Ma perché? Bambine crescete, andate alla conquista del mondo e vestitevi come volete, che peggio di così è difficile.

La protagonista che non ti aspetti

Questo è l’ingresso della cattedrale di Chester prima che tutto iniziasse. In primo piano il dettaglio che veramente non si era mai visto prima: la passerella di legno lasciata così, nella sua sfacciata nudità. C’era un tappeto ma è volato via? Si sono scordati di coprirla? Erano finiti i soldi? Le nozze erano sponsorizzate dall’unione falegnami del Cheshire? O forse temevano che un tappeto avrebbe oscurato l’orgiastica selva che incorniciava l’ingresso? Ai posteri l’ardua sentenza.