Premessa: cose così le fanno solo loro, e solo loro le sanno fare. Avvertenza: vi aspettano diversi post sull’incoronazione, perché gli spunti sono tanti, il materiale tantissimo e il tempo poco; d’altra parte, quando ci ricapita? Iniziamo dunque, esaminando gli abiti indossati dai signori della Royal Family, re in testa.

E cominciamo proprio dalla testa, anzi ancora più su, dalla corona. O meglio dalle corone, perché sabato ne abbiamo viste tre. Al momento dell’incoronazione sul capo di Charles è stata posta la St. Edward’s Crown, poi sostituita dalla Imperial State Crown. La prima, usata esclusivamente per le incoronazioni -la rivedremo in testa a William – risale alla metà del XVII secolo, la seconda, che invece compare anche in altre cerimonie come l’annuale apertura del Parlamento, è stata realizzata nel 1937 per l’incoronazione di George VI.

La terza è quella posta sul capo di Camilla, già usata nel 1911 per l’incoronazione di Queen Mary. In tutti e tre i casi le corone sono state adattate alle nuove teste che avrebbero cinto, e come potete immaginare i berretti di velluto viola sono stati sostituiti. Sapete chi ha lavorato per riadattare questi storici pezzi insieme ai gioiellieri Mark Appleby e Martin Swift di Mappin and Webb? Lady Violet è qui per rivelarvelo. È stato Philip Treacy, re dei cappellai britannici, autore di quasi tutti i copricapi della nuova regina e anche di quelli di molte signore presenti. Treacy ha lavorato in collaborazione anche con Ede and Ravenscroft, il più antico laboratorio di sartoria del regno (fondato nel 1689), specializzato in abiti cerimoniali, che ha creato la tunica indossata dal re (e vari altri capi).

Contrariamente a quanto si pensava non ha indossato l’uniforme militare; come previsto, Charles non è apparso in polpe, con calzoni al ginocchio e calze di seta come il nonno George VI. Ma alla giubba indossata dal nonno nel 1937 è ispirata la casacca color cremisi con dettagli dorati che abbiamo solo intravisto, indossata su pantaloni dell’alta uniforme della Royal Navy che hanno anch’essi banda dorata sul lato esterno. La tunica è realizzata con il raso usato per i mantelli dell’Order of the Bath, una scelta interessante visto che il “bagno” cui si riferisce il nome dell’ordine è quello cui in epoca medioevale si sottoponevano per purificarsi coloro che stavano per essere creati cavalieri. Sotto, una camicia in seta con colletto alla coreana realizzata da Turnbull & Asser, camiciai di fiducia. Ai piedi un paio di scarpe in vernice nera con grossa fibbia dorata realizzate da Gaziano&Garling; effetto finale un po’ Gianduia (il personaggio della commedia dell’arte) ma vestirsi da incoronando non dev’essere facile.
All’arrivo a Westminster Abbey il re indossava un mantello di velluto cremisi, detto Robe of State, che è lo stesso indossato dal nonno George VI.

Una volta incoronato il sovrano ha indossato un’altra tunica; uguale il modello, diverso il colore. In questo caso viola, in accordo con il viola del secondo mantello, detto detto Robe of Estate; anche questo indossato nel 1937 dal nonno. Il re del riciclo!

Quando sono apparsi i primi working royals con i mantelli degli ordini cui appartengono l’ho trovata una mossa geniale: ha dato al tutto un tocco veramente royal, distinguendo nel contempo chi lo indossava, e dunque sarebbe stato anche sul balcone, e chi no. Andrew il mantello sì (concessione del fratello, perché la madre glielo aveva vietato), ma balcone no. Mantello sì ma balcone no anche per Michael di Kent, però lui è il classico cugino che si invita a pranzo quando si scopre che sennò si è in 13 a tavola. William, l’unico a giurare inginocchiandosi davanti al Re, ha indossato dunque il mantello in velluto di seta blu dell’Order of the Garther con il collare fermato dai fiocchi di seta bianca; sotto l’alta uniforme delle Irish Guards, come già al suo matrimonio.


I due fratelli del Re, Edward Duca di Edimburgo e Andrew Duca di York erano vestiti allo stesso modo: sotto il tight, sopra il mantello dell’Order of the Garter. E qui finisce la somiglianza, perché come sappiamo uno fa parte del gruppo A, l’altro del gruppo B.

A indossare il collare e la stella dell’Order of Garter erano anche due ex Primi Ministri, entrambi cavalieri dell’ordine: John Major e Tony Blair (che proprio il 6 maggio ha compiuto 70 anni).


Morning suit senza mantello – altrimenti gli sarebbe toccato quello del Royal Victorian Order, unico cui appartiene – per il Duca di Sussex, che indossava un tight di Dior, come si è affrettata a farci sapere la maison. Non saprei dire se gli sia stato offerto o lo abbia acquistato, è pratica comune delle maison postare le fotografie di reali che indossano le proprie creazioni, e i reali di solito pagano tutto. Ma le condizioni dell’abito, con una quantità di pieghe indecente, non mi sembra un’ottima pubblicità. A meno che non sia una citazione dell’abito della nubenda di Diana, la sposa più stazzonata della storia.


Come suo padre anche il principe George, secondo in linea di successione, ha avuto un ruolo speciale: è stato uno dei quattro paggi d’onore del nonno. Per lui e i suoi colleghi una lunga giubba scarlatta con polsi di velluto blu, camicia in seta bianca, panciotto dorato e lunghi pantaloni neri con banda, dorata pure quella. È una uniforme creata durante il regno dei Queen Elizabeth, e rimodernata per l’occasione. Last but not least l’adorabile Louis, per la prima volta impegnato in una occasione ufficiale. Per lui una tunica Hainsworth Garter Blue Doeskin con piccoli ricami in nero al collo, alle maniche e sul davanti; i pantaloni neri con banda blu e soprattutto lunghi, mai visti su di lui in occasioni formali. Sembra che la Duchessa di Edimburgo Sophie abbia manifestato a Catherine il suo stupore mentre la famiglia era schierata sul balcone di Buckingham Palace. Ma con tutte le smorfie, gli sbadigli, i balletti, non è certo per i pantaloni che ricorderemo Louis all’incoronazione!