Il caffè del lunedì – Una, nessuna e cento-Milla

No, non so se qualcuno la chiami Milla, o Cami, o in qualche altro modo. La storia racconta che all’epoca in cui Charles era ancora sposato i due tra di loro si chiamassero Fred e Gladys. Questa mattina, quando ho visto la foto con cui la Royal Family celebra sui social il compleanno di Camilla, il primo da Regina Consorte, a me è venuto in mente Norma.

Non nel senso della sacerdotessa protagonista dell’opera di Bellini, ma nel senso di normale. Se infatti la Norma belliniana è la casta diva, Camilla probabilmente non è casta – all’inizio della sua storia col Principe di Galles non fu ritenuta idonea proprio perché non era illibata – e sicuramente non è diva. Ma sicuramente è normale, una donna di 76 anni che non ha paura di mostrarsi ciò che è, rughe comprese. Chi legge questo blog sa che Lady Violet ha simpatia per questa signora, costretta a confrontarsi in eterno con un ideale di bellezza irresistibile e perfetta (che, a proposito di soprannomi, la chiamava rottweiler). Inutile nasconderselo, la storia del loro lungo, contrastato amore peserà un po’ sul regno dei nuovi sovrani, e ciascuno di noi ha la sua opinione, basata sulla propria natura, sul proprio vissuto e anche sulle notizie lette negli anni, non sempre corrette, va detto. Negli anni Camilla ha smesso di fumare, ha lasciato perdere la caccia alla volpe, ha portato avanti la passione per la lettura e si è impegnata nelle opere pie, guadagnandosi alfine la stima – assolutamente non scontata – della suocera, che ha voluto le fosse attribuito il titolo di Queen Consort. Per molti rimane l’altra, per altri l’altra è Diana, in una dicotomia da cui non si riesce a uscire. Con la lunga pausa di Queen Elizabeth, oggettivamente un unicum, il vizio di raccontare le donne mettendole in antagonismo le une con le altre è duro a morire: ieri Camilla e Diana, l’altro ieri la Queen Mom e Wallis Simpson, oggi Catherine e Meghan. Ciascuna obbligata ad essere perfetta, ad essere straordinaria, ad essere meglio, nessuna libera di essere sé stessa; più o meno bella, non necessariamente elegante, non per forza simpatica, perfettamente imperfetta. Magari con le rughe.

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