No, non è la BBC!

No, non è la BBC, questa è la RAI, la RAI tivvù cantavano Arbore e Boncompagni negli anni ’70, in quel gioiello radiofonico che era Alto Gradimento. Ebbene, neppure quella di cui oggi vi parla Lady Violet è la BBC, ma TVMonaco, la nuova televisione pubblica del Principato, che si è affacciata ufficialmente nell’etere ieri sera, 1 settembre, alle 19.22, quando Albert II ha dato il via alla prima trasmissione.

Le Palais princier ci informa che la programmazione si incentrerà principalmente su quattro argomenti: attualità, sport, ambiente e art de vivre. Sarà cioè la voce di Monaco in merito agli ambiti che meglio definiscono il Principato. L’apertura di nuovi canali di informazione è sempre una buona notizia, soprattutto se sarà possibile seguirla in streaming oltre che in televisione (sennò a chi la porta la voce di Monaco?). Al momento confesso di non essere riuscita a trovare il sito, ma immagino arriverà a breve.

Albert era accompagnato dalla consorte Charlène – elegante in blusa smanicata nera e pantaloni morbidi color crema – con una delle sue espressioni più tipiche: presto che perdo l’autobus.

(Ph: Éric Mathon/Palais princier)

Se volete ecco il video del lancio di questa nuova realtà. Prima che il marito spinga la leva fatidica, a Charlène viene fatta una domanda, cui risponde con ben otto parole, di cui una sola in francese e le restanti in inglese. E via alle trasmissioni. https://www.facebook.com/watch/?v=1269965703656368

4 pensieri su “No, non è la BBC!

  1. Quando perdi l’autobus è un bel problema…😄! Sarò schietta: non capisco come fa una persona che vive nella nazione del marito ormai da anni, di cui il marito è pure Capo di Stato, a non essere ancora in grado di esprimersi in francese almeno nelle occasioni pubbliche. Nella vita privata è liberissima di parlare tutto il santo giorno in inglese, se vuole. Ma non posso credere che ancora non abbia imparato quel tanto per condividere la stessa lingua dei monegaschi nelle occasioni dove è necessario. Di certo non le mancano le possibilità per avere insegnanti privati. Abbiamo capito che vuole fare il minimo sindacale… però comincio a chiedermi se anche imparare la lingua francese venga visto come uno stress da parte sua… altrimenti non me lo spiego.

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    • Tra l’altro se hai sentito la pronuncia di félicitations è terribile. Mi colpiscono due cose: la prima ovviamente il fatto che non si sforzi più di tanto per il ruolo che comunque ha scelto di assumere. Ora, è vero che le persone di madrelingua inglese fanno fatica a imparare altre lingue visto che la loro è parlata ovunque, ma questo allora dovrebbe valere pure per Mary, che ha dovuto imparare il danese (c’è un delizioso video in cui i figli la prendono in giro per la pronuncia). La seconda è che va bene che Monaco è una realtà più internazionale di altre, ma io non riuscirei a stare tanti anni in un posto senza capire e parlare, anche male, la lingua locale, per capire cosa mi accade intorno e farmi capire. Mi dà l’idea di una grande chiusura e un sostanziale disinteresse verso ciò che ti circonda. Aggiungo un’ultima cosa: un’amica italiana ma nata e cresciuta in Germania, una volta tornata, sposata e diventata madre, si preoccupava di non sapere l’italiano abbastanza bene da controllare i compiti dei figli, e mi è sempre sembrata una riflessione assolutamente degna di nota.

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      • Perfettamente d’accordo con te. È come se rifiutando l’uso del francese voglia dire: “sono qui ma non chiedetemi più di un sorriso di facciata, che il resto mi pesa… ” . Ho pensato anche io a Mary ma non solo, anche a Maxima, da argentina ha imparato a capire e parlare l’olandese… che non mi sembra proprio così semplice! Disinteresse o insofferenza non lo so ma lascia una certa insoddisfazione nel vedere queste scene.

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      • Poi il principato di Monaco è una realtà particolare, sono pochi e molto affezionati ai Grimaldi, ma a me da cittadina scoccerebbe un po’.

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