Riprendere l’attività dopo l’estate può essere pesante, ma dalle mise funeree che hanno scelto alcune royal ladies si direbbe che l’abbiano presa proprio male.

Si comincia con Mary di Danimarca, che martedì 5 ha celebrato con il marito il Flagdag, il giorno della bandiera, riproponendo capi già indossati: dall’ampio cappello della modista danese Susanne Juul alla blusa Boss by Hugo Boss alla gonna del brand finlandese Andiata alle scarpe Gianvito Rossi alla clutch Bottega Veneta. Un po’ troppo dark per una mattina di fine estate, ma che le vogliamo dire se non chic?

Blue che sembra black è la scelta del giorno seguente, mercoledì 6, per la consegna del Danish Business Award, premio organizzato dalla camera di commercio nazionale: abito midi in crêpe di viscosa – che purtroppo evidenzia brutte grinze da seduta – di Goat, clutch del brand danese Quidam, scelto altre volte dalla futura regina, e il tocco grigio delle Gianvito Rossi pitonate. La cinturina in vita è arricchita da quella che sembra una fibbia e invece è una piccola spilla. Lady Violet adora questi dettagli, chic!


La sera però si cambia: Mary ha accompagnato la suocera regina alla prima del film di Bille August Ehrengard L’arte della seduzione, in arrivo su Netflix giovedì 14. Com’è noto la sovrana si diletta nella creazione di costumi, attività cui si è dedicata anche in questa occasione, oltre a intagliare dei découpage per la scenografia. Forse in omaggio a questa passione per il taglia&cuci, Mary ha indossato un abito totalmente rimaneggiato dell’australiana Collette Dinnigan indossato la prima volta al matrimonio di Madeleine di Svezia. All’epoca non mi piacque affatto: il colore, almeno in foto, risultava piuttosto cheap, e quella cappa di chiffon sembrava veramente fatta di scintilla, nome che in teatro si dà al tulle più economico, che ha la preoccupante caratteristica di infiammarsi facilmente. La nuova versione di quest’abito, midi e senza cappa, secondo me è molto meglio ma non mi piace lo stesso. Un po’ grande la clutch Diane von Furstenberg; bellissime le scarpe color platino, il modello Maureen di Malone Souliers, fatte a mano in Italia, ma boh.

Venerdì i principi ereditari hanno annunciato la nuova edizione dei premi a loro intitolati, i Crown Prince Couple Awards 2023. La sede della cerimonia di consegna cambia ogni anno, e nel 2023 sarà la città di Esbjerg. La fotografia è un po’ infelice, ma la mise di Mary – una tuta da sera di Stella McCartney – si riesce ad apprezzare. Bella, rock il giusto, il colore chiaro la sdrammatizza e la rende più chic. Non è un capo nuovo, la principessa l’aveva già indossata lo scorso anno, proprio alla consegna dei premi; il riuso perfetto.

Altra signora che ha scelto un look dark è Charlène de Monaco, insolitamente attiva questa settimana. La prima delle sue mise l’abbiamo già vista, è quella con cui ha accolto insieme al marito il nuovo ambasciatore di Francia: total blue firmato Ralph Lauren composto da top in jersey con scollo a barca e maniche lunghe più ampi pantaloni plissé in chiffon, che mi ricordano quelli Chanel indossati per le sue nozze civili. La mise mi piace, i pantaloni sono splendidi e penso si apprezzino meglio in movimento; chic, ma lei non mi convince mai del tutto.

Sono invece convinta di ciò che penso della mise indossata venerdì: non mi piace. Un’ampia delegazione della Famille princière – Albert, Charlene, Caroline con i figli Andrea e Charlotte, Stéphanie con i figli Louis e Camille – ha visitato per la prima volta in cinquant’anni il Conseil National, il parlamento del Principato, nel quadro delle celebrazioni per il centenario della nascita di Rainier III. Charlène indossa un tailleur pantaloni con giacca doppiopetto, che non mi sembra neanche tagliato benissimo, in un colore tra il verde marcio e il marrone fango che la sbatte più di un battitappeto. Forse lo ha comprato quando aveva ancora i capelli biondi, con cui magari sarebbe stato meglio; così è tristissimo, e non essendo lei nota per lo spirito allegro francamente avrei evitato.

Vale comunque la pena di dare un’occhiata all’intero gruppo; da sinistra Andrea Casiraghi che sembra sempre appena alzato dopo aver dormito vestito, ma senza ancora il primo caffè; Stéphanie (presidente del comitato per il centenario) arrivata dritta dritta dalla palestra; Caroline (in Céline) chic ma un po’ Crudelia DeMon. Vengono poi i sovrani accanto al busto del principe scomparso e Madame Brigitte Boccone-Pagès, Presidente dell’Assemblea. Dopo di lei Camille Gottlieb, sobria e vagamente anni ’60 (forse quella che mi piace di più) il fratello Louis Ducruet col vestito come zia e la cravatta come zio, per finire con Charlotte Casiraghi (immagino in Chanel) versione Vispa Teresa. Un grande boh.

La settimana e l’estate a Monaco si chiudono con il tradizionale picnic – che in lingua locale (un dialetto simil ligure) si chiama U Cavagnëtu – offerto dalla municipalità al Parco Princesse Antoinette. Presenti i principi sovrani con i due gemelli Jacques e Gabriella, particolarmente immusonita, e Charlotte Casiraghi con marito Dimitri Rassam e i due figli: Raphaël (nato dalla relazione con Gad Elmaleh) e il delizioso Balthazar, quasi cinque anni e un paio di orecchie che non si vedevano da quando King Charles era piccino. Adorabile. Charlène deve aver capito che il picnic si sarebbe svolto nel Principato sì ma di Valacchia, e si è presentata con una pantagonna – o qualunque cosa sia – nera lunga fino ai piedi e una blusa Etro fermata in vita da una cintura. Ma perché? Shock. Non mi fa impazzire nemmeno Charlotte in abito Chanel a volant multicolor. Boh.

Dopo tante mise dark o in colori improbabili chiudiamo con un tocco di bianco, anzi due. In preda a iperattività da fine vacanze, o come suggerisce qualcuno per controbilanciare la presenza dei Sussex sui giornali a causa degli Invictus Games attualmente in svolgimento a Düsseldorf (non ne abbiamo ancora parlato ma lo faremo, lo prometto), la Principessa di Galles è volata a Marsiglia per sostenere la squadra inglese nel campionato mondiale di Rugby. Bella, contemporanea, pure rock Catherine in tailleur pantaloni bianco Alexander McQueen, nonostante i capelli, meno boccolati del solito ma per me troppo lunghi, è sicuramente chic. Molti hanno colto una somiglianza con la cognata Meghan, pure lei in completo pantaloni bianchi e trecce morbide sparse sull’affannoso petto agli Invictus Games dello scorso anno. Ispirazione inconscia? Chissà.

Gran finale con Letizia venerdì a Pamplona per i 600 anni del Privilegio de la Union, che consentì a tre borghi di unirsi dando origine alla città. Los Reyes sono stati accolti da tre signore: la sindaca Cristina Ibarrola (in bianco al microfono) María Chivite, Presidente del governo di Navarra (in abito fucsia alla destra del re) e Isabel Rodríguez, Ministra delle politiche territoriali (prima a sinistra, in blu). Felipe beato tra le donne è proprio nel suo ambiente, e resta sempre uno dei migliori accessori che una donna possa sfoggiare. Quanto alla Reina, in un abito di pizzo bianco del brand spagnolo Sfera già indossato in precedenza, è fresca ed elegante senza rischiare di essere né sdolcinata né bambinesca. Perfette le slingback nude di Carolina Herrera, e la ciocca bianca sui capelli è il tocco di classe. Chic.

E lo vogliamo dire che il primo tailleur pantaloni bianco per un evento royal (il suo fidanzamento, mica pifferi) è stato il suo? Diciamolo.