Bicycle (o bicycling) monarchy, “monarchia in bicicletta” è un’espressione britannica recentemente tornata all’attenzione, dato che viene pronunciata nella più famosa serie dedicata al mondo royal attualmente in circolazione (no spoiler, ma immagino abbiate capito). Non è chiarissima l’origine, potrebbe riferirsi alla passione per le passeggiate sulle due ruote della regina Juliana d’Olanda, nonna dell’attuale sovrano, che si fermava volentieri a parlare coi sudditi. O a Re Frederik IX di Danimarca e sua moglie Ingrid, genitori di Margrethe, che nei tragici anni dell’occupazione nazista mostravano la vicinanza al popolo danese e la loro resistenza all’invasore anche percorrendo in bicicletta le vie di Copenaghen. Quale che sia la verità, il senso è chiaro: ci si riferisce a monarchie più alla mano, meno ingabbiate nella ricca formalità che caratterizza quella britannica.

Ne parlavo la sera del 31 dicembre con una carissima amica, sempre presente sul sofà, commentando la notizia dell’abdicazione. Quella sera non sapevamo ciò che oggi è stato rivelato a Berlingske, il più antico e autorevole giornale danese, e confermato dalla Casa reale: se noi abbiamo saputo ciò che stava per accadere sul trono di Danimarca mentre ci preparavamo al veglione, il protagonista dello storico cambio della guardia lo ha scoperto solo tre giorni prima. È stato infatti reso noto che Margrethe ha dato la lieta novella a entrambi i figli solo il 28 dicembre. Parte della stampa danese sostiene che la forma usata nella loro lingua, traducibile più o meno con informare della propria decisione potrebbe far pensare che l’argomento fosse già in discussione, e la regina abbia manifestato non già un’intenzione sconosciuta in famiglia, ma solo tempo e modo.

A questo punto io mi immagino Joachim e Marie pronti a tornarsene rapidamente a Washington per farsi coinvolgere il meno possibile e i principi ereditari presi in contropiede. Non sapremo mai cosa è successo davvero, Margrethe ha sempre sostenuto che come il suo modello Elizabeth non avrebbe mai abdicato, un atto che tra l’altro nella storia danese ha un solo precedente per il quale bisogna tornare indietro di quasi 900 anni, esattamente al 1146 quando Eric III detto Il Mite lasciò il trono per entrare in convento. Naturalmente la voce che gira con più insistenza è quella che la serata madrilena di Frederik con Genoveva Casanova (quel cognome…) abbia accelerato la decisione della sovrana. Quanto a me, ho manifestato all’epoca la mia perplessità per un episodio talmente rozzo da far pensare che fosse stato fatto apposta; ancora oggi mi vengono in mente solo tre ragioni: Frederik voleva forzare la decisione materna, oppure rendere evidente la fine del suo matrimonio. La terza possibilità è che il principe sia, come dire, meno sveglio di quanto sembri – che già non è tantissimo – e francamente non saprei dire cosa sia peggio. Margrethe col gran rifiuto ha fatto qualcosa che pochi si aspettavano da lei, blindando ad un tempo l’istituzione e il matrimonio. Ha anteposto – o almeno così sembra – l’istituzione ai suoi desideri, che in fondo è ciò che si aspetta da un monarca, e ne esce in maniera impeccabile, tra l’altro ritagliandosi un posto particolare nella storia . Personalmente invece penso che il nuovo Re al momento sia piuttosto indebolito da questa operazione, ma magari mi sbaglio. Vedremo se una volta asceso al trono ci sorprenderà in un senso o nell’altro; ma data la sua ben nota passione per lo sport, sicuramente continuerà ad andare in bicicletta.