Gud bevare Kongen, Dio salvi il Re!

Sua Maestà Margrethe II ha abdicato, lunga vita a Sua Maestà Re Frederik X!

(Ph: Getty Images)

Alle 14.00 del 14, (più o meno, il momento non è stato mandato in diretta) Margrethe II – tailleurino colore ciclamino, senza l’amata spilla a forma di margherita, che ha caratterizzato tanti momenti salienti della sua vita – ha firmato i documenti e lasciato il trono al figlio Frederik pronunciando la fatidica frase Gud bevare Kongen! (Dio salvi il Re!).

(Ph: Getty Images)

Gli ha lasciato anche il posto a capotavola del Consiglio di Stato, ed è uscita di scena

Lo spettacolo era iniziato una mezzoretta prima, con la partenza dal complesso di Amalienborg, a bordo di una Rolls Royce, dei principi Ereditari Frederik e Mary. Lui in alta uniforme, lei in bianco, come avevano fatto Mathilde dei Belgi e Letizia di Spagna quando era toccato a loro. Scelta sempre convincente: non è un colore aggressivo, non fa pensare che si voglia oscurare il marito, ma si vede benissimo da lontano. L’abito è stato disegnato da Soeren Le Schmidt, ne parleremo.

(Ph: Getty Images)

Qualche istante dopo ecco Margrethe II, in carrozza, scortata da 48 cavalieri abbigliata in quelle uniformi tanto poco militaresche, tanto più anderseniane. Entusiasmo per strada alle stelle, tutti i danesi presenti a Copenaghen – ed erano veramente tanti – impazziti di gioia. Un quarto d’ora dopo il momento che Lady Violet ha trovato più emozionante: la ex regina, cui questa volta è toccata la Rolls, se ne torna a casa, mentre nel sottopancia compare la scritta: “Frederik X è il nuovo Re di Danimarca”.

(Ph: via DR TV)

Alle 15.00 in punto si apre la finestra del balcone di Christiansborg e i Danesi possono vedere per la prima volta il nuovo sovrano, commosso fino alle lacrime (questa è una delle cose che non piacciono di Frederik, la sua emotività).

(Ph: Getty Images)

Lo raggiunge la Statsminister Mette Frederiksen pronuncia un breve discorso – per me ahimè incomprensibile – e poi la formula della proclamazione: Sua Maestà Margrethe II ha abdicato, lunga vita a Sua Maestà Re Frederik X! (questa l’ho capita). Replicando l’antico gesto degli araldi, proclama rivolgendosi ai quattro angoli del regno, che ovviamente sono tre, dato che il quarto è occupato dal palazzo. Se ci pensata, pur senza il fascino della lingua latina, è simile a ciò che accade con il nuovo papa.

(Ph: Getty Images)

Esce Mary, anche lei piuttosto emozionata, seguita poco dopo dai quattro figli. È il momento che molti aspettano, e in fondo i due se la cavano bene; se non proprio complici appaiono sicuramente affettuosi, e l’emozione del momento li aiuta perché tutto sommato gli spettatori ne risultano inteneriti. Lady Violet avrebbe evitato il bacio, ma che volete, ce ne faremo una ragione.

(Ph: Gtresonline)

Per tornare ad Amalienborg sono i nuovi sovrani a salire in carrozza; e ve lo devo dire, questo uso dei simboli è una delle cose che più amo del mondo royal.

(Ph: Gtresonline)

Attraversando le strade di Copenaghen più volte è stato inquadrato questo manifesto, che usa il monogramma di Margrethe come iniziale per la parola Merci. Ê il saluto dell’ambasciata di Francia, che così ha ha anche ricordato con delicatezza il defunto consorte della ormai ex sovrana, Henrik, nato Henri de Laborde de Monpezat a Talence, vicino a Bordeaux. Bravi.

(Ph: Instagram @detdanskekongehus)

Questa la cronaca della giornata, nella sua essenziale struttura. Domani secondo round, il nuovo Re sarà in Parlamento. Io intanto vi sto preparando un post su protagonisti e comprimari, spero che gradirete.

Gud bevare Kongen, Dio salvi il Re!

6 pensieri su “Gud bevare Kongen, Dio salvi il Re!

  1. Condivido ogni singola parola del post. Ho amato l’uscita di scena di Margrethe nell’auto, con poca scorta, mentre scivola in mezzo alla folla quasi con delicatezza e la frase fissa sullo schermo. La trovo un’immagine sobria ma di grande impatto. E nel breve video della firma mi ha fatto ridere, benedetta donna, quando lo invita a sedersi a capotavola al Consiglio di Stato (altro gesto squisitamente simbolico) e lo fa con un gesto deciso e un sorriso, nonostante la profonda emozione, come se dicesse: ” Siediti una buona volta, figliolo!, che voglio chiudere la scena con la battuta giusta!” E poi se ne va senza voltarsi. Fantastica!

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  2. Ho trovato molto bello, direi spontaneo, il gesto del nuovo Re di porgere la mano alla moglie quando l’ha raggiunto sul balcone. E neppure io, come forse si è capito nel primo commento a caldo che ho scritto, avrei voluto il bacio ma devo ammettere che negarlo ad una folla che ti sta accogliendo con tanto entusiasmo forse non è così facile. Nel video si vede bene: la gente già se lo aspetta quando, per un attimo, si prendono entrambe le mani, scambiandosi un’occhiata di emozione e lì si avverte l’aspettattiva della gente, che però rimane senza il finale desiderato. Pochi minuti più tardi cominciano a chiederlo chiaro e tondo, Mary parla al marito e il marito in questione annuisce, trovando pure il tempo di avvisare il cameraman dietro di loro. Ciak, si gira, scena del bacio. Buona la prima e andiamo avanti.

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  3. breve ma intensa, questa proclamazione alla fine mi è piaciuta, ed ho apprezzato la spontaneità, o presunta tale, del nuovo re. Ps. La spilla di Daisy è semplice ma altamente simbolica, ma sono sicura che domani ne parlerai con dovizia. Lunga vita al Re, Merci a Margarethe

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