Breaking News – Divisi, as usual

La stampa britannica informa che alla fine il principe Harry è volato (“in segreto”) dalla California al Regno Unito per partecipare alla cerimonia in memoria dello zio Lord Robert Fellowes, marito della zia materna Jane, sorella di Diana, ma lui e il fratello si sono ignorati.

Lord Fellowes è deceduto a 82 anni lo scorso 29 luglio. Figlio di un ufficiale delle Scots Guards, sua madre era imparentata con Sarah Ferguson. Dopo gli studi ad Eton iniziò la carriera bancaria, per poi entrare al servizio della Regina, di cui fu a lungo Segretario Privato e, dopo la morte della cognata Diana, consigliere personale. Nel 1977 aveva sposato a Westminster Abbey Lady Cinthia Jane Spencer, ed è stato sempre una figura di riferimento in famiglia.

(Ph: Getty Images)

La presenza di Harry non era affatto scontata – anzi, in molti la escludevano proprio – ma se qualcuno pensava che l’incontro tra i due fratelli, alla vigilia dell’anniversario della scomparsa della madre, potesse favorire un riavvicinamento è rimasto deluso. Secondo chi era presente nella trecentesca chiesa di St Mary’s Church a Snettisham, nel Norfolk, i figli di Charles sono rimasti lontani e non si sono parlati. Amen.

Le foto del giorno – Highlander paralimpici

Ieri a Parigi l’inaugurazione dei Giochi Paralimpici, nella tradizionale – e un po’ avvilente – mancanza di grande attenzione generale. Per le vie dalla Ville Lumière si aggiravano però tre autentici highlander, e Lady Violet è qui per raccontarveli.

Partiamo da Sergio, che non è un sovrano ma noi lo amiamo come se lo fosse. E nonostante tutta l’acqua che si era preso la volta scorsa ha infilato i suoi trionfali 83 anni in uno dei suoi eleganti abiti scuri ed è andato a fare il suo dovere. Non senza mostrare una certa soddisfazione per la bella e abbondante squadra che gareggia per il tricolore. So proud!

(Ph: Raphael Lafargue/ABACAPRESS.COM)

Highlander numero 2, in rigoroso ordine d’età, il sessantanovenne Henri, Granduca di Lussemburgo. Dopo aver assistito con incrollabile attenzione a praticamente tutte le gare dei Giochi Olimpici, non ha voluto mancare ai Paralimpici. Eccolo all’Eliseo, accompagnato dalla moglie Maria Teresa con splendida abbronzatura, affascinante sorriso e dimenticabilissimo completo top+pantaloni color sorbetto all’albicocca, che ha pure l’aggravante di essere firmato Armani. Solita versione yeye da ragazza di ieri per Brigitte Macron, ce ne siamo fatti da tempo una ragione.

(Ph: Raphael Lafargue/ABACAPRESS.COM)

I Granduchi hanno incontrato sul tappeto rosso il terzo highlander, Albert de Monaco, altro fedelissimo dei Giochi. Il principe è un fedelissimo anche dei pantaloni troppo lunghi, in stridente contrasto con quelli troppo corti di Maria Teresa. Comunque, lasciatemelo dire, anche se li prendiamo bonariamente un po’ in giro, sempre meglio loro di chi non si è presentato.

(Ph: Raphael Lafargue/ABACAPRESS.COM)

Qualcuno ha mandato i parenti, come dev’essere accaduto ad Astrid del Belgio (col sempre presente marito Lorenz d’Asburgo) cui evidentemente il fratello ha chiesto di andare al suo posto. E lei si dev’essere precipitata, uscendo così come stava per casa.

Il re di Giordania tra la delicata situazione politica e la famiglia che si allarga deve aver prudentemente pensato meglio farsi rappresentare dal fratello minore Faisal. Cui l’incarico spetta di diritto, essendo presidente del comitato olimpico giordano e membro del CIO. E diciamolo, fa pure la sua figura.

Assenti i membri della Royal Family, come accaduto il mese scorso, in rappresentanza del Regno Unito a sostenere il Team GB è arrivato il Prime Minister Keir Starmer. Che era lì anche per trovare una soluzione e mettere una pezza alla sciagurata Brexit, provando ad annullarne gli effetti più deleteri ma facendo finta di niente. Insomma, questa volta bisogna che tutto rimanga com’è perché tutto cambi. More or less.

Le foto del giorno – Vacanze scozzesi

Alla fine c’è la prova provata di dove sono in vacanza i principi di Galles: a Balmoral, con i sovrani e altri membri della royal family.

(Ph: Peter Jolly Northpix)

Oggi i Wales sono stati visti a bordo di un’auto raggiungere la vicina Crathie Kirk (sede delle seconde nozze di Anne) per la funzione domenicale; William, sbarbato e in abito blu al volante, accanto a lui Catherine, e sul sedile posteriore i figli.

(Ph: Peter Jolly Northpix)

Tutta l’attenzione è naturalmente per la principessa; in assenza di notizie ufficiali si legge di tutto: da una situazione ancora grave a un miglioramento significativo. Noi possiamo solo basarci su ciò che vediamo, e l’aspetto di Catherine sembra buono.

(Ph: Peter Jolly Northpix)

Altro sorvegliato speciale – ma solo per la salute – King Charles, a sua volta malato di cancro, che a dire il vero non si sta risparmiando; un po’ dimagrito, a volte appare pallido, ma insomma facciamo voti di guarigione anche per lui. Che ha riunito nella residenza scozzese buona parte della famiglia (Andrew non si è visto, magari lo tengono chiuso in qualche segreta…) per le tradizionali vacanze, sulle quali immagino aleggerà la presenza della scomparsa Queen Elizabeth, che proprio a Balmoral morì l’otto settembre di due anni fa.

Il re quando è in Scozia diventa un vero highlander, e raramente compare in abiti che non comprendano il tradizionale kilt, mettendo in mostra le ginocchia tornite; tocchi tartan anche nella mise della sua consorte, che riesce a dosare tutto con un certo equilibrio. E noi siamo contenti così. Però…

…però quando Lady Violet ha visto queste immagini ha avuto una sorta di deja vu, e una breve ricerca ha spiegato il perché.

(Ph: Peter Jolly Northpix)

Questa è la principessa di Galles fotografata a Balmoral lo scorso anno, l’ultima domenica di agosto. Stesso cappello, stesso soprabito.

(Ph: Peter Jolly Northpix)

Idem per i sovrani: stessa mise per Camilla, stesso kilt per Charles. Confesso, per qualche minuto ho sospettato che le foto fossero le stesse, ipotizzando che sotto ci fosse qualcosa di losco, poi ho notato le differenze: l’acconciatura di Catherine, la cravatta del re, la giacca della regina, che è molto simile ma chiaramente non la stessa, per tacere della camicia: azzurra l’anno scorso, bianca oggi. Questa volta ripongo in buon ordine lo Sherlock Holmes che c’è in me, ma in fondo il suo creatore, Arthur Conan Doyle, era o non era scozzese? Il fascino oscuro della brughiera ha colpito ancora.

Le foto del giorno – Al parco

Iniziamo in bellezza questo weekend di fine estate? Se siamo tutti d’accordo, non possiamo che andare in quello che della bellezza è il regno, il Bhutan.

Dove oggi il sovrano, accompagnato dal padre, il Quarto Re Drago, l’incantevole moglie Jetsun Pema, i tre figli – the heir and the spare più la piccolina – e membri sparsi della famiglia reale ha inaugurato un nuovo parco nella capitale Thimphu.

Un progetto voluto dal re in persona e sviluppato in 18 mesi, con l’obiettivo di ampliare l’offerta di spazi verdi nella capitale incrementando al contempo lo sviluppo sostenibile.

Io resto sempre incantata non solo dalla oggettiva bellezza dei sovrani, dei loro figli e dei bhutanesi in generale, ma anche dalla grazia co cui riescono a mescolare elementi ricchi con altri molto più modesti, lo splendore della natura a strutture semplici, quasi abbozzate.

Ho trovato particolarmente interessante questo padiglione che reca una scritta in inglese, e mi fa pensare alla chiara intenzione di chi governa il Paese ad aprirlo forse all’occidente, sicuramente al mondo intero. Negli ultimi mesi infatti sono stati accreditati parecchi ambasciatori, mentre fino a poco tempo le relazioni internazionali non erano curate direttamente, ma credo dall’India.

Insomma, nonostante le piccole dimensioni, l’esiguo numero di abitanti (meno di un milione) e la posizione particolare, mi convinco sempre di più che il Bhutan sia uno di quei posti da tenere d’occhio nei prossimi anni, e non solo per vedere che splendore diventerà la principessina Sonam Yangden, che compie un anno il 9 settembre.

Poi che vi devo dire, a me questi signori coi calzettoni neri e le ginocchia in bellavista piacciono da pazzi!

Le foto del giorno – In maniche di camicia

In questo weekend di mezz’agosto le attività royal sono ancora ridotte, ma qualcosa si muove in un’area del mondo dove i reali compaiono saltuariamente, e spesso in vacanza: i Caraibi. Impegno ufficiale per El Rey Felipe VI, che ha raggiunto la Repubblica Dominicana per l’insediamento del Presidente Luis Abinader, rieletto per un secondo mandato.

El Rey e il Presidente indossano la guayabera, la tipica giacca/camicia percorsa da gruppi di piccole pieghe, con due o quattro tasche. Molto diffusa nell’area si trova anche dall’altra parte del mondo, in Paesi in cui è stata forte l’influenza iberica, come le Filippine. Felipe, il cui ruolo istituzionale lo tiene in stretto contatto con le ex colonie – nel viaggio è accompagnato dalla Ministra para Iberoamérica y el Caribe y el Español en el Mundo – in estate indossa spesso la guayabera, che ha in diversi colori, e si capisce perché: pur avendo la leggerezza e la comodità di una camicia è meno informale e può avere anche più o meno la funzione di una giacca. Poi tanto, lo vogliamo dire? A lui sta bene praticamente tutto.

Questa camicia porta con sé anche dei ricordi dolceamari: un fratello di mia madre, lo zio Nicola, emigrò in Venezuela alla fine degli anni ’50, sposò una splendida signora di origine india, la zia Irania, con cui ha avuto tre figli e ne ha adottato un quarto. Quando tornava in Italia indossava portava con sé una collezione di guayabera, e mia madre lo guardava sempre piuttosto perplessa; magari, se avesse potuto vedere El Rey, si sarebbe convinta.

Comunque non preoccupatevi, ci sono stati anche momenti in abiti più formali.

Per una visita di quattro giorni sono ai Caraibi – per l’esattezza in Colombia – Harry e Meghan di Sussex, invitati da Francia Márquez, Vice Presidente del Paese per un confronto sulla lotta al cyberbullismo, materia in cui i duchi si stanno impegnando con la loro fondazione Archewell.

Harry non indossa nulla di particolarmente esotico ma giacca e pantaloni beige, che hanno sostituito il completo blu con cui è stato fotografato all’arrivo. Unica concessione l’assenza di calzino, che alla fine con quei mocassini si comprende. Un giorno qualcuno approfondirà la passione dei due figli dello scicchissimo Charles per le scarpe casual scamosciate, meglio se brutte. E chissà che alla fine non diventi un argomento per tornare a parlarsi. Nel frattempo lo vogliamo dire che il consorte della Vice Presidente, primo a sinistra, è il più chic di tutti? Quanto a Meghan, ha scelto correttamente una creazione della stilista colombiana Johanna Ortiz; non mi piace ma non importa.

Maniche di camicia semplici invece per Hans Adam II del Liechtenstein, che il giorno di Ferragosto ha celebrato la festa nazionale. Devo dire che è una di quelle che mi piace di più, una sorta di grande picnic in cui il sovrano e la sua famiglia incontrano i concittadini.

In effetti il sovrano la giacca ce l’aveva, evidentemente l’ha rimossa per il caldo, e anche se togliersi la giacca non è un gesto che amo particolarmente (ma soffrendo molto le alte temperature capisco perfettamente), in questo caso mi sembra fatto comunque con la signorilità che contraddistingue Hans Adam. Che in poco più di due anni ha perso la moglie e il figlio Constantin, deceduto lo scorso dicembre ad appena 51 anni; devo dire che vedere la famiglia così sorridente – con i principi ereditari e i loro primi due figli – fa bene al cuore, camicia o non camicia.

The Princess Royal dalla A alla Z (parte prima)

L’abbiamo ammirata più o meno da sempre, ma iniziato forse ad amarla davvero in occasione della morte della madre, per quell’insieme di dolore pudico, senso del dovere, consapevolezza e discreto supporto ai fratelli in cui penso molte si siano riconosciute.

Oggi Anne, Princess Royal, compie 74 anni e noi proviamo a conoscerla un po’ meglio, mentre cresce in Lady Violet il desiderio di leggere una sua biografia aggiornata che spieghi anche il ruolo – e il peso – che ha assunto dopo la morte dei genitori.

A per Andrew Parker-Bowles: se la Royal Family non è esattamente uno dei vostri interessi (ne dubito, sennò cosa ci fate qui sul sofà?) o non avete visto la terza stagione di The Crown o siete solo distratti, forse la presenza del primo marito di Camilla associato alla di lei attuale cognata vi stupirà. Fatto sta che i due figli maggiori di Queen Elizabeth II attraversarono all’inizio degli anni ’70 una fase Beautiful, una sorta di quadriglia in cui Anne ebbe un flirt (secondo qualcuno anche qualcosa di più) con Andrew Parker-Bowles, che poi sposò Camilla Shand, il grande amore di Charles, fratello di Anne. Questo intreccio sentimentale si risolse rapidamente: Charles fu spedito in una lunga missione con la Royal Navy di cui era ufficiale, Andrew – che era bello biondo affascinante ma pure cattolico, dunque inadatto a entrare nella Royal Family – sposò Camilla il 4 luglio 1973 e quattro mesi più tardi Anne impalmò il capitano Mark Phillips, nel giorno in cui il fratello compiva 25 anni. Insomma, avete capito chi sarebbe rimasto in piedi nel gioco della sedia. Andrew è rimasto un grande amico della principessa, che lo ha voluto tra i padrini al battesimo della figlia Zara.

(Ph: Alpha Press)

B per bull terrier: se anche Anne da piccola ha giocato con i corgi, crescendo la preferenza è andata a un’altra razza, tipicamente British; il bull terrier. Nato come cane da combattimento (orrore!) da un incrocio ottocentesco, è un animale che ha un bel caratterino e richiede un padrone di polso. Che certo alla principessa non manca, anche se a volte non è bastato. Il 1 aprile 2002, a Windsor Great Park, la sua Dorothy, detta Dottie, di tre anni morse due bambini. Anne si dichiarò colpevole davanti al magistrato dell’accusa ai sensi del Dangerous Dogs Act e venne multata per 500 sterline, il che ne fa la prima senior royal ad aver ricevuto una condanna per un reato. Non si ritenne necessario sopprimere il cane, che la sera della viglia di Natale 2003 replicò, attaccando uno degli anziani corgi della Regina, Pharos. Le ferite a una delle zampe posteriori furono così gravi, l’emorragia così abbondate, che il poverino dovette essere soppresso. Proprio un bel regalo di Natale.

C per cavalli: un binomio inscindibile, una passione incontenibile, straordinaria anche per la sua stessa famiglia, tanto che il padre sintetizzò “se non emette aria dal fondoschiena e non mangia fieno non le interessa”. Anne prende parte regolarmente al Horse of the Year Show a Wembley. Medaglia d’oro European Eventing Championship i campionati europei di completo individuale 1971, in groppa all’amatissimo purosangue Doublet, donatole dalla madre. Argento nel concorso a squadre e nell’individuale 1975, ha gareggiato anche ai Giochi Olimpici di Montreal 1976. Tra il 1986 e il 1994 è stata Presidente della Fédération Équestre Internationale (FEI), la massima autorità internazionale per gli sport equestri. Data la sua passione, è parte di molte organizzazioni che a vario livello si occupano di cavalli, è anche Membro Onorario dell’Associazione Nazionale Italiana Di Riabilitazione Equestre

(Ph: William Lovelace)

D per damigella d’onore: un ruolo che l’unica figlia della sovrana ha esercitato spesso in matrimoni di primissimo piano. A partire dal 13 gennaio 1960, quando Lady Pamela Mountbatten sposò David Hicks a Romsay Abbey; la sposa era stata a suo volta damigella alle nozze tra Elizabeth e Philip, e la terza figlia della coppia, India, avrà lo stesso ruolo a quelle tra di Diana e Charles, suo padrino di battesimo. Il royal wedding più importante del 1960 fu però quello del 6 maggio, tra la zia Margaret e Anthony Armstrong-Jones. L’anno seguente, l’otto giugno il Duca di Kent sposò nella cattedrale di York Katherine Worsley, e nel 1963 sua sorella Alexandra andò all’altare a Westminster Abbey con Angus Ogilvy, con Anne come damigella esperta e efficiente

(Ph: Getty Images)

E per Elizabeth è il suo secondo nome, dopo Anne e prima di Alice e Louise. Nomi di famiglia, scelti anche per onorare le due nonne, la materna Elizabeth The Queen Consort e la paterna Alice di Battenberg, entrambe madrine al battesimo della nipotina, celebrato dall’Archbishop of York, Cyril Garbett il 21 ottobre 1950 nella Music Room di Buckingham Palace. La piccola Anne ebbe anche un’altra madrina: la principessa Margarita, sorella del padre, e due padrini: il prozio Lord Mountbatten e Andrew Elphinstone, cugino della madre; nella fotografia, la signora prima a sinistra è Princess Alice, Countess of Athlone, in rappresentanza della sua omonima, nonna paterna della bimba. Anne è nata a Clarence House il 15 agosto 1950 alle ore 11.50; pesava esattamente 6 libbre, cioè kg 2,720. La sua nascita fu salutata da 21 colpi di cannone sparati a Hyde Park poi, una volta registrata, come tutti i bambini britannici nati in quegli anni ancora vicini alla guerra ricevette una tessera annonaria.

(Ph: Sterling Henry Nahum/Royal Collection Trust)

F per fari: secondo quanto ha dichiarato lei stessa, a cinque anni si è innamorata di un faro, cioè di quello che la Treccani definisce “strumento di segnalazione luminosa, posto per lo più su torri, che serve come punto di riferimento nella navigazione marittima o aerea”. Una passione costante nella sua vita, sembra si sia prefissa di visitare e accendere tutti quelli che punteggiano le coste del suo Paese. Ne ha comunque visitati molti nel suo ruolo di Master of the Corporation of Trinity House, l’autorità responsabile dei fari che punteggiano le coste di Inghilterra, Galles, Isole del Canale e Gibilterra. La domanda nasce spontanea: il suo libro del cuore sarà To the lighthouse, la Gita al faro di Virginia Woolf?

G per Gatcombe Park: nel 1976, tre anni dopo il matrimonio, la Regina dona alla figlia la splendida residenza di Gatcombe Park, nel Gloucestershire, a circa 150 chilometri dalla capitale e a una decina da Highgrove, l’amatissima residenza di campagna di King Charles. Nel 1978 la tenuta è stata ampliata acquistando un’azienda agricola, Aston Farm, che contiene anche un laghetto ricco di trote. All’interno della tenuta ci sono due cottage di proprietà dei figli della principessa; i Tindall vi risiedono stabilmente

(Ph: Getty Images)

H per HGV licence: prima della famiglia a prenderla, la HGV licence è l’equivalente della nostra patente C. HGV sta per Heavy Goods Vehicle, cioè veicoli pesanti; la principessa è dunque abilitata alla guida se non proprio dei camion, di grandi furgoni. D’altro canto lei stessa, intervistata dopo la morte della madre, alla domanda su quale lavoro avrebbe scelto al di fuori degli impegni reali, ha risposto che si sarebbe data all’agricoltura, potendo anche assicurare il trasporto dei prodotti, dato che sia lei sia il marito hanno la patente per i mezzi pesanti.

I per istruzione: educata privatamente come si usava all’epoca per le bambine del suo rango, sotto la guida della sua governante Catherine Peebles, nel 1963 la tredicenne principessa chiese di frequentare una scuola, e fu iscritta alla Benenden School in Kent, da cui uscì onorevolmente diplomata nel 1968.

(Ph: Getty Images)

J per Jensen Interceptor: lo sappiamo, sono i cavalli la grande passione della Princess Royal, non solo quelli a quattro zampe, ma anche quelli motore. Nel 1971, su invito dell’amico e pilota Sir Jackie Stewart, condusse un’auto sportiva sul circuito di Formula 1 di Silverstone, e il suo parco macchine negli anni ha ospitato molti esemplari di particolare pregio tra cui una Jensen Interceptor, coupé in tiratura limitata con motore britannico e carrozzeria italiana, oggetto del desiderio di molti ricchi&famosi negli anni ’70.

K per kidnap: la sera del 20 marzo 1974 la principessa è vittima di un tentativo di rapimento. Lei e il marito Mark, sposati da cinque mesi, stanno rientrando a Buckingham Palace dopo un evento di beneficenza quando sul Mall la loro auto viene bloccata da una Ford Escort guidata da tale Ian Ball. L’ispettore James Wallace Beaton, unico ufficiale a sicurezza di Anne esce dall’auto, facendole scudo e tirando furi la pistola d’ordinanza, che però s’inceppa. Viene ferito dall’aggressore, come pure l’autista. Interviene un giornalista che si trova nei paraggi: ferito pure lui. Ball raggiunge la principessa, le dice che vuole rapirla per ottenere un riscatto di 2/3 milioni di sterline da donare al NHS, il servizio sanitario nazionale. Le ingiunge di scendere e lei risponde con una frase che a modo suo fa la storia: Not bloody likely! (“neanche per sogno!” o meglio “manco per il cavolo!”) e scende dall’auto dall’altro sportello, insieme con la dama di compagnia che era con lei. Finalmente arrivano i nostri, nella persona di Ron Russell, che è un semplice cittadino ma con un passato da pugile; da un pugno all’aggressore e porta via la principessa. Interviene un altro poliziotto, viene ferito a sua volta ma riesce a chiamare i soccorsi, che finalmente arrivano, disarmano e catturano Ball, che dopo il processo viene affidato al servizio psichiatrico. Sembra si trovi ancora ricoverato al Broadmoor Hospital, con una diagnosi di schizofrenia. Concluso per fortuna senza grandi conseguenze, l’accaduto ha indotto una riflessione sulla protezione dei reali, che da allora è cambiata notevolmente, sia nel numero sia nell’addestramento.

(Ph: Hulton Archive/Getty Images)

L per lettere d’amore: questo è uno degli argomenti che preferisco, dato che suggerisce un aspetto diverso nel carattere della volitiva e forte Anne: anche lei ha probabilmente scritto, e sicuramente ricevuto, lettere d’amore. Il problema è che lo scambio epistolare è avvenuto quando era ancora formalmente sposata con Mark Phillips. Protagonista della vicenda Tim Laurence, ufficiale della Royal Navy che Anne conosce a bordo dello yacht reale Britannia. Nel 1986 il giovanotto diventa equerry della regina, e immaginiamo che le occasioni per i due di incontrarsi aumentano. Inizia il più romantico dei corteggiamenti, affidato alla parola scritta, una cosa che ho sempre adorato. Nel 1989 il tabloid Sun mette le mani su alcune delle lettere di Tim, e scoppia lo scandalo. Piccolo, a dire il vero dato che il matrimonio tra Anne e Mark è finito da quel dì, e a dirla tutta lui ha avuto un’altra figlia, Felicity, nata nel 1985 in Nuova Zelanda da Heather Tonkin, un’insegnante. La coppia si separa ma manifesta l’intenzione di non divorziare; avviene tutto con un clamore contenuto, probabilmente perché l’attenzione globale è tutta concentrata su un’altra coppia in crisi, quella dei Principi di Galles. Quando arriva la prova inconfutabile della paternità adulterina di Mark, si spiana la strada del divorzio, pronunciato il 23 aprile 1992.

(Ph: EPA)

M per Matrimoni: Anne e Tim si sposano il 12 dicembre 1992 a Crathie Kirk, una piccola chiesa nei pressi di Balmoral. È una parrocchia che appartiene alla Chiesa di Scozia, che consente il matrimonio ai divorziati in particolari circostanze. Tim Laurence non riceve un titolo nobiliare, lui ed Anne non avranno figli insieme, ma è un matrimonio solido che dura da 32 anni; alla fine, è lui l’uomo della vita.

Il 14 novembre 1973 la storia sembrava diversa; 500 milioni di persone nel mondo, tra cui una Lady Violet ancora bambina, assistono al fiabesco matrimonio a Westminster Abbey. Lo sposo è il biondo Mark Phillips, aitante (allora) nella giubba rossa del suo reggimento, le Queen’s Dragoon Guards. La sposa è l’unica figlia della Regina, ha solo 23 anni e quel giorno è bellissima. Per il suo abito ha scelto Maureen Baker, stilista principale del brand di prêt-à-porter Susan Small, che crea un elegante modello ispirato allo stile Tudor. Sul capo della principessa brilla la stessa tiara che 26 anni prima ha indossato la madre, allora principessa Elizabeth.

Quando arriva al braccio del padre Philip, l’effetto è senz’altro notevole. Un vero matrimonio da principessa, che fece sognare. E come dimenticare la pelle d’orso stesa sotto i piedi degli sposi in una delle foto ufficiali?

(Ph: Norman Parkinson/Sygma/Corbis)

Non si può, così come non potete perdere la seconda parte di questo post. Stay tuned!

Breaking News – Rieccola!

Fermi tuti, è ricomparsa la Principessa di Galles! Non in persona ma in video, a congratularsi con la squadra britannica per l’ottimo risultato olimpico: il Team GB si è piazzato al settimo posto con ben 65 medaglie, di cui 14 d’oro.

Con lei il marito William – in una inedita versione barbuta – e altre personalità del Paese.

Catherine appare veramente in buona forma (non fermatevi alla foto, frutto di un mio screenshot, ma guardatevi il video), secondo me somiglia molto alla madre, e indossa la maglia marinière a righe che le abbiamo visto altre volte. Lui proprio niente male, secondo me piacerà particolarmente a una cara amica di Lady Violet e del sofà.

I Giochi Olimpici sono andati bene anche per noi, e so già che questa chiusura mi piacerà comunque di più della cerimonia ufficiale, anche fosse splendida. Ora via alle Paralimpiadi, e speriamo che l’autunno sia la stagione migliore dell’anno.

Le foto del giorno – Zii e nipoti

Se non ho capito male, Albert de Monaco si è piazzato a Parigi per i Giochi Olimpici e non si è mosso più, per cui a un certo punto un cedimento è comprensibile. In tribuna con la nipote Alexandra von Hannover – figlia minore della sorella Caroline – e l’aitante fidanzato Ben-Sylvester Strautmann si lascia andare a un olimpico sbadiglio.

(Ph: Laurent Zabulon/ABACAPRESS.COM)

Il terzetto stava assistendo alla finale per il terzo e quarto posto di tennis tavolo tra il team giapponese e quello francese, che ha vinto aggiudicandosi la medaglia di bronzo; evidentemente non il più appassionante dei match, o degli sport, ma il principe svolge con la consueta dedizione il ruolo di capofamiglia. Dai che è quasi finita!

(Ph: ABACAPRESS.COM)

Altro sovrano che sta seguendo con costanza i giochi dall’inizio è il Granduca del Lussemburgo; diciamo che nel suo caso la permanenza nella capitale francese offre anche la possibilità di godersi un paio di figli che vi risiedono, a partire da Alexandra, da poco mamma di Victoire. Contrariamente ai monegaschi che non si sono visti, i lussemburghesi a rotazione hanno assistito a qualche gara, e Henri ha esplicato in tutto il suo splendore il ruolo di chaperon. Ci deve aver preso gusto, tanto da replicare con i nipoti principi del Belgio, figli del cugino Philip, il cui padre era fratello minore di sua madre, Josephine Charlotte. E sembra pure quello che si diverte di più.

(Ph: RVD – Frank Ruiter)

Cambiamo decisamente argomento e andiamo in Olanda, da cui arriva una interessante notizia sulla secondogenita dei sovrani, la principessa Alexia. È appena stato reso noto che la fanciulla si è iscritta al prestigioso UCL – University College di Londra, dove studierà Scienze e Ingegneria per il Cambiamento Sociale presso la Facoltà di Ingegneria. Se vi dovessi dire che so esattamente che cosa sia mentirei, ma confesso di essere rimasta molto colpita dalla scelta, sia perché avrei pensato che lei optasse qualcosa di più frivolo, sia perché sembra un campo davvero stimolante. Brava!

(Ph: ANP)

Continuando però con la dicotomia zii-nipoti del post, ad arrivare dai Paesi Bassi è anche una notizia piuttosto spiacevole. Nei giorni scorsi il giornale AD ha riportato una storia sulla principessa Laurentien, consorte del fratello minore del re e dunque zia di Alexia, che nell’ambito delle sue attività benefiche si sarebbe resa responsabile di non meglio identificati “abusi” nei confronti di funzionari del Ministero delle Finanze nell’ambito di uno scandalo legato ad assegni familiari che va avanti già da qualche anno. Di cosa si stia parlando esattamente non è chiarissimo ma il problema è considerato addirittura un banco di prova per Dick Schoof, a capo del governo da poche settimane (Le foto del giorno – Politica e misteri), dunque non è proprio cosa da nulla. Staremo a vedere, e speriamo che si risolva rapidamente e senza gravi conseguenze. Dopodiché, se Alexia con i suoi studi acquisirà competenze in ingegneria sociale per sostenere impeccabilmente la sorella, quando toccherà a lei regnare, meglio.

La foto del giorno – Prove di maturità

Leonor guida!

(Ph: Getty Images)

Come la gran parte dei diciottenni la Principessa delle Asturie ha preso la patente, e questa alla fine non sarebbe chissà che notizia. Ciò che ha colpito Lady Violet è la naturalezza con cui madre e nonna hanno acconsentito a farsi trasportare, visto che mia madre, che aveva preso la patente da quarantenne e non era certo una guidatrice particolarmente abile, per acconsentire a farsi trasportare da me ci mise qualche anno. Invece le signore, anche le più agée, percorrono le strade di Palma de Mallorca, dove sono in vacanza, affidandosi anche con un certo divertimento a Leonor, al volante di una SEAT Ateca grigio metallizzato. La fanciulla un giorno guiderà la Spagna intera, mica solo un coche, quindi meglio iniziare ad abituarsi. Piccola nota di bon ton: la Regina Emerita ha lasciato la destra alla Regina in carica; e comunque il posto preminente, quando a guidare non è un autista, è quello accanto al guidatore, in questo caso occupato da colei che nel ranking viene per ultima, la Infanta Sofía.

C’è poi una notizia meno bella che riguarda un altro ragazzo, non royal ma quasi. Nel suo caso si usato il termine “incidente”, ma non di traffico stiamo parlando. Marius Borg Høiby, figlio di primo letto di Mette Marit di Norvegia, è stato fermato per aver aggredito “fisicamente e psicologicamente” in un appartamento di Oslo una ragazza, che si è fatta visitare in ospedale. Il giovanotto, che ora ha 27 anni, è stato trattenuto per alcune ore (sembra addirittura 30) e secondo la stampa norvegese si trova ora nella residenza di Skaugum, nei pressi della capitale, insieme alla madre, che per questa ragione probabilmente ha rinviato il viaggio a Parigi per assistere ai Giochi Olimpici e visitare gli atleti, dove invece è arrivato il marito da solo. Ragazzi’ non famo scherzi, che queste cose non sono accettabili.

Le foto del giorno – Sweet August

Coppia insolita in tribuna per i Giochi Olimpici di Parigi: El Rey Felipe VI – che si divide tra le tradizionali attività estive in patria e le Olimpiadi – e l’erede al trono dei Paesi Bassi Catharina-Amalia. L’occasione: la finale del basket 3×3 maschile.

Dopo aver assistito alla finale femminile della squadra spagnola, che ha vinto la medaglia d’argento, El Rey si è goduto anche la finale maschile, dove il team olandese ha battuto il francese vincendo l’oro. Le due famiglie sono particolarmente legate, soprattutto dopo il periodo vissuto a Madrid dalla giovane principessa, minacciata di rapimento. La disponibilità e la vicinanza dei Borbone in questo frangente sono state pubblicamente ricordate da Willem-Alexander nel corso del recente viaggio ufficiale di Felipe e Letizia in Olanda.

La cosa carina però è l’evidente affetto che intercorre tra i due; il sovrano spagnolo è uno di quei padri innamorati delle figlie, e riesce con grazia e naturalezza ad essere adorabile anche con altre ragazze cui evidentemente tiene. In questo mi ha ricordato mio padre, per cui queste immagini mi hanno fatto particolarmente piacere.

Un migliaio abbondante di chilometri più a nord un altro sovrano – che ai Giochi Olimpici non si è fatto vedere – ha a sua volta assistito a una manifestazione più o meno sportiva. His Majesty The King è in Scozia a godersi il fresco; come sempre, prima di andare a Balmoral, ha trascorso una decina di giorni tra la fine di luglio e i primi di agosto nel castello di Mey, acquistato e restaurato dalla nonna, l’amata – e scozzese – Queen Mom. Il sovrano non è mancato agli immancabili giochi delle Highlands con le tradizionali discipline: Hammer Throw (il lancio del martello), Sheaf Toss (con l’aiuto di un forcone viene lanciato un sacco di iuta pieno di paglia, e non chiedetemi di più) l’immancabile Stone Put (che sarebbe il lancio del peso, fatto però con una pietra; certo che lanciano un sacco di roba!). Immancabile il Tug of War, il tiro alla fune, i cui vincitori sono stati premiati dal Re.

Che non ha nascosto la sua divertita tenerezza davanti a queste piccole suddite.