A Royal Calendar – 14 settembre 1982

Meno di una settimana fa ragionavamo sul fatto che probabilmente tutti ricordano dov’erano quando la BBC diede la notizia della morte di Her Majesty Queen Elizabeth II (La foto del giorno – Due anni); Lady Violet ha abbastanza anni e abbastanza memoria da ricordare anche quando arrivò la notizia della morte di Grace de Monaco.

O meglio, ricordare quel momento sospeso tra l’incidente, la mattina di lunedì 13 settembre, la morte della principessa, la sera del giorno seguente, e la diffusione della notizia, la mattina del 15. Ricordo della rivista che per battere la concorrenza, quando Grace era ancora in vita, uscì con l’atroce titolo “Grace e Stefania vive per miracolo”, e il pezzo per il TG1 di Lello Bersani, esperto di cinema e di costume, il cui incipit (cito a memoria) era qualcosa tipo: Musa di Hitchcock e vincitrice di un Oscar, un’attrice non può volere di più; moglie di un sovrano e madre di tre bei figli, una donna non può volere di più. Tutto vero, ma una vita banalizzata così mi fece una grande impressione.

Come sarebbe accaduto 15 anni dopo per Diana – ma con toni molto più soft – si parlò di complotto, nella fattispecie della volontà di tacere che responsabile della morte della madre fosse la diciassette Stéphanie, alla guida senza patente. Dopo tanti anni la verità sembra acclarata in tutta la sua straordinaria banalità: madre e figlia partono verso le 9.30 dalla residenza di Roc Angel; la principessa deve partecipare ad un ricevimento e decide di adagiare sul sedile posteriore l’abito che deve indossare, perfettamente stirato. Dunque si mette lei direttamente alla guida della Rover, con la figlia accanto. Poco dopo l’auto sbanda, rompe il guard rail e precipita per una quarantina di metri nella sottostante scarpata, ribaltandosi varie volte. Stéphanie viene estratta nell’unico modo possibile, dal finestrino del guidatore (da qui il sospetto che guidasse lei). Ha fratture varie ma se la cava mentre Grace appare subito in condizioni disperate. L’autopsia rivelerà due distinte emorragie cerebrali; una probabilmente causata dall’incidente mentre l’altra potrebbe essere causa stessa dell’incidente: la principessa, che aveva lamentato forti mal di testa nei giorni precedenti, potrebbe aver avuto un ictus o un’ischemia, perso i sensi e dunque il controllo dell’auto. Si conclude così, in modo assurdamente “normale” una vita per molti aspetti straordinaria, Stéphanie, risanata nel corpo, si trascinerà a lungo le conseguenze di quel giorno, responsabile di molta della sua infelicità e delle sue stranezze, che solo ora, alla soglia dei sessant’anni, sembra aver superato trovando la pace. Per Lady Violet fu la fine di un sogno, ma l’incanto di quella bellezza così perfetta e inimitabile, resterà per sempre.

Trovate qui il ricordo per il quarantesimo anniversario, e link ad altri articoli su di lei: 40 anni senza Grace

Le foto del giorno – Oceani(a) di abbracci

Mentre è ancora viva l’eco del video con cui la Principessa di Galles ha annunciato la fine della terapia chemioterapica – ne parleremo anche noi, sto preparando un post di approfondimento – due domande in particolare sono emerse tra le tante. La prima se il video, così diverso dalla classica comunicazione della Royal Family indichi un cambio di rotta; la seconda, ora che abbiamo buone notizie sulla salute di Catherine, come sta l’altro illustre ammalato di famiglia, il re?

(Ph: Aaron Chown/PA Wire)

Ebbene sono arrivate come una tempesta di fine estate le fotografie della visita che oggi hanno fatto a Buckingham Palace le Black Ferns, cioè le ragazze della squadra neozelandese di rugby femminile. In un clima allegrissimo Charles è stato travolto dagli abbracci delle incontenibili fanciulle. Abbracci che il re ha dimostrato di gradire molto, definendoli “very healing” molto salutari.

Preso dall’entusiasmo King Charles ha anche aperto un piccolissimo squarcio sulle sue condizioni, quando si è detto assai dispiaciuto di non aver potuto includere la Nuova Zelanda nel prossimo tour in Oceania. Lui e Camilla il mese prossimo – dal 18 al 26 – visiteranno l’Australia, per poi raggiungere le Isole Samoa e presenziare all’incontro tra i capi di governo dei paesi del Commonwealth. Il re ha confidato alle sue ospiti che i medici che lo hanno in cura gli hanno proibito di allungare ulteriormente il viaggio ma insomma, otto giorni dall’altra parte del mondo mi sembra una notizia piuttosto buona.

(Ph: Aaron Chown/PA Wire)

Quanto alla comunicazione istituzionale, ve la immaginate la defunta Queen affogata di abbracci? A me questa svolta piace, e mi sembra che Charles stia aggiungendo alla materna rigorosa consapevolezza del ruolo una buona dose del carattere allegro del padre, cui peraltro somiglia sempre di più.

Breaking News – Fuori dall’incubo?

La Principessa di Galles ha appena diffuso un video in cui annuncia di aver completato la chemioterapia.

Un viaggio doloroso, complesso e spaventoso per chi è malato di cancro e per chi gli sta vicino, ma anche un modo per guardarsi dentro in un modo che mai si sarebbe pensato possibile. Si impara, come è accaduto a lei e a William, a non dare nulla per scontato e a godere delle piccole cose. Guarire completamente è l’obiettivo della principessa; per ottenerlo ci vorranno ancora tempo e cure, ma spera di poter partecipare a qualche evento pubblico nei prossimi mesi. Lei e William sono grati per tutto l’aiuto ricevuto; la cortesia, l’empatia e la partecipazione di tanti sono stati un dono prezioso. Questa nuova fase porta con sé speranza un nuovo senso di speranza e di apprezzamento per la vita. A tutti quelli che continuano il loro viaggio con la malattia assicura di rimanere al loro fianco, mano nella mano. Fuori dall’oscurità aspetta la luce, possa brillare intensamente.

Questo il senso del messaggio, sintetizzato rapidamente per cui mi scuso di eventuali imperfezioni; guardate il video anche se con l’inglese ve la cavate così così, è veramente potente. Alla fine, è l’amore che conta.

Royal chic shock e boh – Shamanic wedding edition (parte prima)

L’ultimo weekend di agosto – solitamente segnato dal ricordo di Diana e della sua tragica morte – quest’anno ha goduto di un’aria più leggera, grazie al matrimonio norvegese che ha unito la primogenita dei sovrani, Märtha Louise, al suo fidanzato, il sedicente sciamano Durek Verrett.

(Ph: Maja Moan)

E questo è l’argomento con cui riprendiamo la nostra rubrica dopo la pausa estiva, con un post che alla fine ho diviso in due parti data l’abbondanza di materiale. Con due premesse: la prima è che è sempre difficile commentare gli abiti da sposa, scelti di solito in funzione di come una ragazza (di qualunque età) è, come si vede e come si sente. Avete notato che quelli che ci convincono sono pochissimi? Ecco. La seconda premessa è più personale: lo sposo non mi piace affatto, anzi istintivamente mi repelle proprio. Mi fa una pessima impressione e tra tanti royal consorti, maschi e femmine, visti negli anni mi sembra senz’altro il peggiore. Bene, dopo la mia dichiarazione d’amore iniziamo con la cerimonia, celebrata sabato 31 al culmine di tre giorni di festeggiamenti. La sposa è apparsa aureolata di veli e con lungo strascico come fosse una fanciulla al primo amore, e forse lei si sente davvero così, nonostante il primo matrimonio, le tre figlie, il divorzio e la tragedia del suicidio di lui.

Märtha Louise è bella, la sua è una maturità molto piacevole. Per il vestito si è rivolta ad una stilista norvegese, Tina Steffenakk Hermansen, gettonata soprattutto per gli abiti da sera, amati anche dalle signore della famiglia reale, e quelli da sposa. Ora, partendo dal presupposto che Lady Violet mai avrebbe scelto una cosa del genere – dato che l’età che avanza ha anche i suoi vantaggi, compreso quello di non vestirsi da meringa – proviamo a fare un’analisi. La linea dell’abito non è male, sottolinea i punti forti della sposa (braccia a parte) e ha delle trovate furbe, tipo la scollatura a V che slancia; avrei però evitato quei fiorellini, decoro inutile che trasforma un potenziale chic in sicuro strapaese.

Stendo un pietoso velo sul velo – addirittura dotato di calata anteriore – e sullo strascico, con laccio da polso che sarà più comodo per camminare ma non giova all’aspetto generale. Contrariamente al solito non mi dispiacciono i capelli sciolti, a stento trattenuti dalla tiara, dono del nonno per i suoi 18 anni. Che indossava anche per il primo matrimonio, e non ha portato benissimo; ma siamo certi che il marito sciamano sia in grado di contrastare qualunque superstizione. Märtha Louise ha spiegato che la tiara rappresentava qualcosa di vecchio, l’abito qualcosa di nuovo mentre qualcosa di blu era un particolare simbolo creato da Durek e ricamato all’interno. Non pervenuto il qualcosa di prestato.

Terribile l’orgiastico bouquet rosa, per non parlare dei sandali d’argento con zeppa; forse, data la lunghezza dell’orlo dei pantaloni dello sposo, sarebbero stati più adatti a lui. Shock.

Sembra che il dress code dicesse no gold, e abbiamo capito perché; l’oro è evidentemente riservato a Durek, addobbato con un finto frac con accessori dorati: dalla fusciacca in vita – che col frac non si porta, ci va un panciotto bianco – all’orrenda cravatta plastron tipo fazzolettone, con doppia piega. Un insieme che mi ha evocato il protagonista di una immortale canzone dello Zecchino d’oro del tempo che fu: il Torero Camomillo. Oro anche per il ricamo sulle maniche: il monogramma degli sposi – che compare anche sul velo della sposa – composto dalle loro iniziali più un simbolo egizio, in riferimento all’epoca in cui le loro anime si incontrarono per la prima volta. Addirittura. Shock.

(Ph: EPA)

La famiglia reale – con l’eccezione del re e del principe ereditario, sorprendentemente in smoking, e non è stata una bella sorpresa – ha optato per il bunad, l’abito tradizionale norvegese. Va detto che lo indossano spesso, ma in questo caso mi è piaciuto molto; una dichiarazione di intenti, quasi politica: noi siamo la Norvegia, e chi se ne importa delle eccentricità californiane (quest’ultima è solo la mia interpretazione). Chic.

E se eccentricità dev’essere, ci pensa la zia Astrid, sorella maggiore del re: 92 anni di buon umore. Io non so cosa sia quella cosa in testa, se fa parte del costume tradizionale o un’idea sua, ma la trovo fantastica. Allegramente chic.

Che ne avremmo viste di ogni è stato chiaro fin da giovedì 29, quando la truppa nuziale si è imbarcata alla volta di Ålesund, città nei pressi del fiordo di Geiranger, dove si sarebbe celebrato il matrimonio. Abiti casual per tutti, ma a lasciarci senza fiato è stata Mette Marit, che indossava una giacchetta con annesso bacarozzo del brand norvegese Paula. Shock, e che la festa incominci!

Le danze si sono aperte giovedì sera con un party a tema “sexy & cool”. Sarà per un velato riferimento al talamo nuziale che gli sposi si sono presentati stile pigiama party? Abbinatissimi, con due mise nello stesso tessuto rosa acceso tutto cosparso di H, sigla del brand di abiti Hést che li ha realizzati, di cui la principessa è socia.

Perché insomma, va bene due cuori e un fiordo, ma business is business (e infatti l’esclusiva è stata venduta a Hello/Hola, e credo pure a Netflix, che si sta specializzando nel pararoyal, cosa che sembra abbia fatto imbestialire re Harald). Shock+shock, anche volendo fingere di non vedere le fibbie a forma di cuore che decorano il vestito di lei.

Il secondo giorno è iniziato con l’immancabile crociera tra i fiordi – che comunque vale sempre la pena – lui cioccolatoso con pullover variegato gianduia del brand norvegese Holzweiler e sneakers Gucci, lei stile cow girl, forse in omaggio alle origini statunitensi di lui, con giacca e gonna in pelle sempre di Hést e una camicia multicolor di Bruce Glen, brand specializzato nel trattare i colori con originalità. Posso dire? Terribili ma sorprendenti, perché si sono sempre presentati piuttosto abbinati, e invece in questo caso no. Shock ma attenzione, per una volta i protagonisti non sono loro.

Sul molo prima dell’imbarco compare la famiglia di principi ereditari con i due figli in comune; manca Marius, figlio di primo letto di Mette Marit, che dopo la recente storiaccia di violenza contro la fidanzata è volato in Toscana, ospite di un altro matrimonio. C’è però a sorpresa Amalie Giæver Macleod, la deliziosa ragazza del diciottenne Sverre. Mi piacciono tutti: Mette Marit ha lasciato a casa il bacarozzo, optando per un comodo pullover (Paula) su pantaloni giallo limone di Victoria Beckham, la figlia Ingrid Alexandra ha preso dal guardaroba materno la Garden Party bag Hermès e Amalie ha fatto un ottimo debutto. Chic.

Pronti all’imbarco anche i (pochi) ospiti di altre famiglie reali; ecco Constantijn e Laurentien dei Paesi Bassi. Lei mi fa pensare a Elton John – saranno gli occhiali, ma contribuiscono pure gli orecchini Angelo Moretti – indovina l’abbinamento di sfumature di rosso e bordeaux (i pantaloni sono Twinset) ma poi ci aggiunge una camicetta etnica e pure una sacca fantasia pigiama di Tiger (sì, proprio il negozio super low cost, brava Laurentien) lui sostiene comunque la moglie, che di questi tempi non è poco. Un grande boh.

E voi, siete pronti per imbarcarvi per la seconda parte?

La foto del giorno – Due anni

Ho cercato a lungo una foto per celebrare la giornata di oggi, che segna i due anni da quando la nostra amata Queen se n’è andata dal suo Philip.

Questa mi è piaciuta molto: uno scatto forse rubato, sicuramente un po’ mosso, con genitori e sorellina. Quando erano ancora la famiglia del Duca di York, e tutto quello che sarebbe accaduto era ancora lontano, quasi impensabile.

Si dice che tutti ricordino dov’erano e cosa facevano mentre accadeva qualcosa di clamoroso e spesso drammatico. Ecco, io quel giorno ero davanti allo schermo del pc, da cui arrivavano le immagini e le parole della BBC. Sapevamo che stava per succedere, che forse era già successo. Come accade a volte, alcuni episodi della mia vita si sono intrecciati con quegli ultimi mesi, dal settantesimo anniversario dell’ascesa al trono alla scomparsa. Quegli eventi, non tutti piacevoli, stanno arrivando a soluzione; un altro soluzione non ha, e il ricordo rimane cristallizzato a quei giorni. Le cose cambiano, ma penso che lei, Elizabeth, resterà ancora a lungo sullo sfondo delle nostre vite. Della mia, sicuro. In fondo Lady Violet è nata grazie a lei.

Matrimoni

Settembre è il classico mese dei mese dei matrimoni; i miei genitori, almeno due coppie di zii, mio fratello. la mia migliore amica scelsero tutti questo mese in cui la luce è ancora piena, la temperatura consente abiti leggeri e colorati, ma l’aria comincia ad essere più dolce, meno soffocante (speriamo!).

Agosto si è chiuso con un royal wedding piuttosto sui generis di cui arriverà a breve il post, ma oggi è un giorno un po’ così (confesso, non amo settembre e mi intristisce sempre) ed è anche l’anniversario di una tragedia che segnò profondamente il nostro Paese per cui, se volete, ecco il ricordo di un altro matrimonio.

Che non ebbe il tempo di fiorire come forse i protagonisti avrebbero voluto, o sperato, ma come il seme che finisce sotto terra qualche frutto lo ha dato.

Se volete, qui due post in memoria del generale Dalla Chiesa e di sua moglie Emanuela.

La foto del giorno – 3 settembre

Di pari passo con l’amore e la morte

Breaking News – Belle notizie!

Arrivano belle notizie dalla Scandinavia, ma il recente matrimonio norvegese nulla c’entra.

La casa reale svedese ha annunciato che il principe Carl Philip e la consorte Sofia sono in attesa di un quarto bebè, che dovrebbe aggiungersi ai tre fratelli maggiori a febbraio.

La principessa, che compirà 40 anni il prossimo 6 dicembre, gode di ottima salute, e non è prevista alcuna variazione nella sua agenda.

La coppia ha partecipato nel weekend alle nozze di Märtha Louise e del suo sciamano, e tutto lascia presagire per il meglio. E magari questa volta sarà femmina!

Le foto del giorno – Scene di fine estate

La regina di fine estate è lei, Rania di Giordania, che il 31 agosto compie gli anni. Quest’anno sono 54, e li festeggia come meglio non si potrebbe: con la nipotina Iman, nata quattro settimane fa, tra le braccia.

(Ph: Instagram @alhusseinjo)

Non mancano un nuovo ritratto ufficiale per celebrare la giornata e una foto accanto al re; che vi devo dire, sicuramente c’è la chirurgia plastica, immagino ci siano anche dei filtri fotografici, ma lei è sempre una meraviglia.

Chi mi sembra che si sia davvero goduta l’estate è Maria Teresa di Lussemburgo: presente spesso e volentieri a Parigi per i Giochi Olimpici, dopo l’inaugurazione dei Paralimpici è volata a Venezia per il Festival del Cinema. Ruolo formale ma anche attivo, il sostegno suo e del Granduca al cinema lussemburghese (di cui, confesso, ignoravo l’esistenza).

(Ph: Jean-Claude Ernst/LUXPRESS)

Nata a Cuba, lei è sicuramente una summer girl, e nella stagione più calda risplende letteralmente. Per girare tra le calli veneziane ha scelto caftani e camicioni coloratissimi e dal sapore etnico. Grandi orecchini, borsa di rafia (il modello Ischia di Sophie von Haubsburg) e soprattutto una splendida abbronzatura. Mi piacciono i vestiti? Non particolarmente, ma mi piace molto l’allure, l’aria che le danno, che a volte è più importante di ciò che si indossa.

(Ph: Maison du Grand-Duc)

A proposito di allure, già ripresi gli impegni per la bella Leonor, Princesa de Asturias, che da qualche giorno ha iniziato il suo addestramento militare alla Escuela Naval Militar de Marín, l’accademia navale. Ma quanto è radiosa questa ragazza?

Intanto sempre in terra iberica avviene qualcosa che non ci aspettavamo, e invece… Ieri è andato in scena il matrimonio dell’anno, quello tra Enrique Moreno de la Cova, giovinotto sivigliano nato benissimo, e Victoria López Quesada, la cui madre Cristina-Isabella è sorella di quel Pedro di Borbone Due Sicilie che contende all’italofrancese Carlo il trono delle Due Sicilie (che, mi permetto ricordare, non esiste più dal 1861). Insomma una poltrona per due in salsa reale. Tutto ciò per dire che agli sponsali ha partecipato El Rey, grande amico della famiglia della sposa. Che a sua volta ha un’importante connessione reale, essendo stata una delle damigelle al matrimonio di Felipe e Letizia, passando per altro alla storia come la bimba che durante la cerimonia ricevette la famigerata pedata da Felipe Juan Froilán de Marichalar, figlio maggiore dell’Infanta Elena, sorella di Felipe. Con lui vari membri della famiglia, ma soprattutto con lui, inteso proprio nella stessa macchina, la sorella Cristina, già messa da parte in seguito allo scandalo Noos, che le è costato il matrimonio (e pure di più).

Vedere i due fratelli di nuovo insieme sorprende, ma ci fa anche ben sperare per il futuro. Quanto alle due regine, quella in carica, Letizia, se n’è andata prudentemente a Parigi a sostenere gli atleti paralimpici, mentre possiamo solo immaginare la felicità della emerita Sofía.

E le altre Borbone Due Sicilie? Dopo un’estate passata su splendide spiagge, accuratamente documentata sui social – compreso criticatissimo uso di aereo privato per un volo di neanche un’ora alla volta della Sardegna – le due bionde fanciulle hanno partecipato alla gran festa a Racconigi per Gabrielle e Thomas Janssens, nipoti di Maria Gabriella di Savoia.

Gira questa simpatica foto che le ritrae con Vittoria e Luisa di Savoia, figlie di Emanuele Filiberto. Molto carine tutte, seppur vestite da cinquantenni. Che in fondo era lo stile amato dalle assistenti volontarie che coadiuvavano i docenti quando Lady Violet andava all’università (e c’era ancora il muro di Berlino). Allora le chiamavamo le vorrei ma non posso, definizione ancora ampiamente applicabile.

Resto molto curiosa di vedere i loro matrimoni, sono certa he mamma Camilla Crociani saprà guidare le sue ragazze; intanto, il principe ereditario di Danimarca, quel Christian, il cui nome l’anno scorso era stato brevemente avvicinato a quello di Maria Chiara (Piccoli gossip estivi), parte mercoledì per un’esperienza di alcuni mesi in Africa Orientale. E voi, siete pronti a riprendere le vostre attività?

P.S. abbiate fede, che arriva pure il post sulle nozze norvegiosciamaniche. E buona ripresa.