Le foto del giorno – Bagni di folla, non d’inchiostro

Prima giornata nelle strade di Sydney dei sovrani britannici, che hanno passato sabato a riposo per riprendersi delle fatiche del lungo viaggio e del jetlag. Questa mattina Charles e Camilla hanno raggiunto la chiesa anglicana di St Thomas per la funzione domenicale, accolti da un caloroso bagno di folla che magari sarà stato ben organizzato, ma sicuramente non era scontato date le voci di aspirazioni repubblicane che si rincorrono sull’Australia.

(Ph: Saeed Khan)

Loro sono stati impeccabili, come sempre in questi casi, simpatici e comunicativi. Poi naturalmente il vero sovrano è il popolo, e se gli Australiani o altri decideranno di diventare repubblica il loro desiderio sarà rispettato. Quando Lady Violet era una ragazzina, girava voce che Her Majesty fosse solita ripetere: quando non ci vorranno più ce ne andremo senza tante storie. Cito a memoria e non garantisco sull’autenticità, penso che uno degli obiettivi di ogni monarca sia mantenere saldo e unito il regno, ma nella consapevolezza di essere sempre al servizio del popolo.

Tornando a Charles e Camilla, al termine della funzione hanno firmato l’antica Bibbia conservata nella chiesa, come molti reali prima di loro: Elizabeth e Philip, William e Catherine, ma anche lo stesso Charles con Diana. Gli allora Principi di Galles visitarono il Paese un paio di volte: nel 1983 col piccolo William di pochi mesi, che la madre si era rifiutata di lasciare a Londra per le sei settimane del viaggio, e nel 1988, quando appunto firmarono il libro.

(Ph: Dean Lewins)

Tra le tante che raccontano questa giornata serena ce n’è una che è senza dubbio LA foto del giorno, scattata nel momento in cui il Re sta per apporre la propria firma. Conoscendo i suoi nervosi pregressi nel maneggiare altre penne, io me la immagino Camilla che gli dice: io la penna te la do, ma comportati bene e fammi fare bella figura. Impagabile la faccia di lui, una sorta di Sandra e Raimondo in salsa royal. Lo so, sono di parte, ma li trovo adorabili.

Le foto del giorno – Viaggio bagnato viaggio fortunato?

È iniziato il tour di Charles III e consorte in Oceania, una settimana in cui i sovrani visiteranno Australia e Samoa; un viaggio molto atteso ma procrastinato innanzitutto a causa delle condizioni di salute del re.

Finalmente ieri Charles e Camilla sono sbarcati a Sydney, accolti da una fastidiosa pioggia che la regina ha affrontato con sprint, con un ombrello trasparente e sulla spalla sinistra appuntata la Australian Wattle Brooch, la spilla che la suocera ricevette in dono durante il primo tour dei paesi del Commonwealth compiuto da monarca, nel 1954.

(Ph: Chris Jackson)

Realizzata nella forma del fiore nazionale australiano, il Golden Wattle (che è un’acacia, una specie della mimosa) è composta da diamanti bianchi e gialli e rappresenta un ovvio legame con l’Australia. Ma anche uno, meno ovvio, proprio con loro due. Quale? Questo post svela l’arcano: The Queen: dressing for wedding 2

La più scenografica delle accoglienze l’ha riservata la Sydney Opera House, che sulle strutture incurvate che la caratterizzano (credo evochino le chiglie delle barche) ha proiettato una serie di immagini significative della coppia (o del solo Charles, che ha naturalmente una storia di relazioni con l’Australia molto più lunga e articolata della sua consorte).

Non è mancato un piccolo episodio che ha fatto chiacchierare un po’: la partenza della proiezione era prevista per le 20.00, più o meno l’ora dell’atterraggio dei royal ospiti, ma è stata tardata alcuni minuti. La ragione si presta a una qualche lettura simbolica, perché motivo del ritardo era il passaggio davanti alla Opera House di un natante, che avrebbe disturbato lo spettacolo. A sua volta l’imbarcazione era partita in ritardo a causa del maltempo. E qual è il nome di suddetta imbarcazione? Queen Elizabeth!

(Ph: Chris Jackson)

Naturalmente molti ci hanno voluto vedere la presenza della defunta regina che aleggia sui nuovi sovrani impedendo in qualche modo il loro pieno successo. Lady Violet invece preferisce quest’altra interpretazione: il regno di Elizabeth è durato tanto, tantissimo, forse più di quanto ci si aspettasse, ma alla fine il momento di Charles e Camilla è venuto. E ora aspettiamo di vedere qualche tiara!

La foto del giorno – Tillykke!

Oggi Christian, Principe Ereditario di Danimarca, compie 19 anni; inizia l’ultimo anno da teenager, dal prossimo dovremo considerarlo un giovane uomo.

(Ph: Kongehuset)

La casa reale lo festeggia con questa fotografia, dove il giovanotto è ripreso sullo sfondo di una suggestiva alba africana (per le mie modeste conoscenze astronomiche potrebbe essere pure un tramonto, ma l’alba mi sembra simbolicamente più adatta). Oltre ad essere utile per fare gli auguri al futuro sovrano, l’immagine serve anche a testimoniare la sua attuale occupazione: un periodo di impegno sociale in un non meglio specificato Paese dell’Africa Orientale.

La straordinaria bellezza dello sfondo genera inevitabilmente l’associazione con La mia africa, celeberrimo film con Meryl Streep e Robert Redford lontanamente ispirato all’omonimo romanzo di Karen Blixen che infatti – vedi a volte le coincidenze – era danese. Ma rimanendo nel campo cinematografico devo dire che Christian, con questo nuovo taglio di capelli, mi fa pensare più a Full Metal Jacket, opera che ho senz’altro preferito alla prima.

Tra un paio di settimane sarà un’altra futura monarca – la deliziosa Leonor di Spagna – a compiere 19 anni mentre prima di lei, il 25 ottobre, Elisabeth prossima regina regnante dei Belgi ne compirà 23. In futuro quindi ci saranno tre sovrani europei nati in ottobre, ma permettetemi di dire che al momento le due ragazze sembrano più impegnate nel training reale del loro omologo, che mi dà più l’idea di bon vivant, modulata sulla lievità paterna. Christian è così giovane, non ho dubbi che avrà tutto il tempo per mostrare faville de la sua virtute come Cangrande della Scala. Intanto tillykke, auguri!

Royal chic shock e boh – Greek wedding edition: il gran giorno

Quando Theodora è arrivata sul sagrato della cattedrale metropolita di Atene al braccio del fratello maggiore Pavlos abbiamo avuto due conferme e una sorpresa.

(Ph: PPE/Nieboer)

Le prime riguardano l’acconciatura; la sposa ha scelto di indossare il velo appartenuto alla bisavola Margaret di Connaught e di fermarlo con l’ormai mitica tiara del Khedivè. La sorpresa – una bella sorpresa – è stato l’abito, per me uno dei migliori degli ultimi royal wedding.

Celia Kritharioti ha veramente indovinato la silhouette che potesse donare di più all’alta e giunonica Theodora, e l’ha rivestita di un abito dalla linea strutturata che esalta la leggerezza del tessuto in seta con ricami e applicazioni, a volte sottolineati da un delicato tocco di colore, quasi impercettibile.

Dalla vita parte un pannello a formare un breve strascico su cui si sovrappone completamente l’elegante velo, e le belle spalle sono sottolineate da un dettaglio di organza, anch’esso arricchito da fiori applicati. A me è piaciuto veramente tanto, e devo dire che non me l’aspettavo. Molto chic.

(Ph: Milos Bicanski/Getty Images)

La stessa maison – la più antica di Grecia – che ha creato l’abito della sposa ha curato anche le mise delle damigelle. Abbastanza grandi per occuparsi davvero di strascico e velo, hanno svolto con grazia il compito due nipoti di Theodora: la bionda Maria-Olympia, figlia di Pavlos, e la bruna Arrieta Morales, figlia di Alexia. Entrambe inguainate da Celia Kritharioti in un abito di raso in una meravigliosa tonalità di blu, cui la più modaiola Maria-Olympia ha abbinato sandali d’argento di Prada e gioielli Bulgari. Entrambe deliziosamente chic.

(Ph: Milos Bicanski/Getty Images)

La madre della sposa ha scelto a sua volta Celia Kritharioti, che ha realizzato per lei un abito azzurro caratterizzato dall’alternarsi di lavorazioni e pesi diversi. La manifattura è eccellente, il risultato a livello puramente estetico francamente non mi fa impazzire – a partire dal colore, che non amo – non so dire, lo trovo un po’ stucchevole. Poi Anne-Marie è sempre bella, è una di quelle donne che con l’età non ha perso un grammo della grazia che la contraddistingueva da giovane.

Notevoli gli accessori: oltre alla borsa, ricamata per lei dalla sorella Margrethe (Immagini da un royal wedding) il collier di grandi perle con la croce di diamanti che ha indossato in tante occasioni importanti, dal suo matrimonio al funerale del marito. Che vi devo dire, boh.

La famiglia dello sposo chiaramente si è impegnata e ha cercato di fare del suo meglio; non tutti sono particolarmente a proprio agio in tight, che peraltro dovrebbe essere realizzato da mani esperte. Mi permetto di dire che forse il peggiore è proprio lo sposo, con un gilet color sottobosco che veramente non ha alcun senso. Molto bella l’unica signora, con un onesto abito grigio ferro che non è il colore migliore per il suo incarnato. Boh per l’impegno (ma lo sposo per me è shock).

(Ph: Milos Bicanski/Getty Images)

Preferisce un’elegante tonalità di rosa Marie Chantal, moglie del diadoco Pavlos; come quello indossato la sera prima per il prewedding party, anche quest’abito è Louis Vuitton con una clutch Aquazzura. Elegante senz’altro, un po’ noiosa nella sua perfezione che mi sa un pochino di insicurezza (o di troppa sicurezza). Chic. Devo dire che il suo aspetto già piacevole migliora ancora di più quando è scortata dai suoi quattro bellissimi figli. Quello che ha già attirato molte attenzioni è il maggiore, Tino, che qui vedete secondo da sinistra (e che l’anno scorso fu protagonista di un nostro post: Giovedì gnocchi! Constantine-Alexios) ma Lady Violet confessa una particolare simpatia per il primo a destra, penultimo dei figli della coppia, e dotato di un nome poetico come pochi: Odysseas-Kimon. Più che chic sono tutti un gran bel vedere.

La sorella maggiore della sposa, Alexia, con la sua mise cancella definitivamente due delle regole che fino a qualche tempo fa sembravano imprescindibili per le invitate a un matrimonio: non indossare abiti di colore molto acceso – a partire dal rosso – e preferire scarpe chiuse, magari con le calze. Il suo chemisier di seta scarlatta sarebbe una buona scelta per una cerimonia il cui dress code preveda il famigerato abito lungo da giorno, il punto è che ha pessima manifattura e altrettanto pessimo fitting .

(Ph: Milos Bicanski/Getty Images)

I sandali color caffè metallizzato (Mint & Rose) non mi piacciono, ma a loro modo contribuiscono alla piccola rivoluzione. Shock.

Le due figlie, la ventunenne Ana Maria e la sedicenne Amelia, sono protagoniste di un interessante recupero indossando due abiti della madre.

La maggiore il bellissimo Valentino che Alexia sfoggiò alla cena organizzata la sera prima del suo matrimonio (celebrato a Londra il 9 luglio 1999), mentre la più giovane – con una stola diversa – quello indossato per le nozze tra Haakon e Mette-Marit di Norvegia, nell’agosto 2001. Le ragazze sono graziosissime, gli abiti francamente inadatti (soprattutto il secondo, troppo scollato) però mi piace l’operazione, e in generale mi piacciono molto loro. Sospendiamo il giudizio, ma secondo me crescendo ci faranno delle belle sorprese.

Il fratello minore della sposa, Philippos, è accompagnato dalla moglie Nina e dal di lei padre Thomas Flohr, miliardario svizzero fondatore e proprietario di VistaJet, la più importante compagnia di aerei privati a noleggio del mondo. Nonostante la giovane età, il bell’aspetto e la sconfinata disponibilità, la ragazza raramente perde il suo stile zia Assuntina; confermato anche questa volta scegliendo l’abito azzurro di Adam Lippes con drappeggio (per cui molti si sono chiesti se celasse una lieta novella); non sarebbe brutto ma ha una lunghezza improponibile, che non trae alcun giovamento dalle scarpine Manolo Blahnik, per giunta bianche. Non mi convince, shock.

(Ph: Milos Bicanski/Getty Images)

Sinfonia di rosa per la zia materna della sposa, l’algida Benedikte; anche lei con la borsetta ricamata dalla sorella Margrethe (Immagini da un royal wedding) sceglie una mise della maison danese Wichmann Couture. Non ne apprezzo troppo i colori, e ancora meno l’abbinamento, ma lei è veramente regale, che poi è ciò che fa davvero la differenza. Chic. La figlia Alexandra preferisce la palette che va dal nero all’argento per l’abito del brand rumeno Silk Love & Lace più adatto a una soirée che a un mariage. Ma perché? Boh.

Il figlio di Benedikte, Gustav zu Sayn-Wittgenstein-Berleburg arriva con la moglie Carina: raro esempio di coppia in cui l’abito di lei è coordinato alle guance di lui. Carina, che è una ragazza prudente, coordina la mise pure a quella della suocera, che non si sa mai. Purtroppo l’effetto è piuttosto diverso: in questo caso l’ennesimo cape dress fa effetto palandrana; lo scollo piuttosto che slanciare accorcia il collo, peggiorato dal collier di perle dall’ambigua lunghezza. Apprezzo il riuso delle scarpe Manolo Blahnik indossate il giorno prima, ma shock.

(Ph: Milos Bicanski/Getty Images)

Ultima fermata Spagna: anche la Reina Emerita si butta su un colore tra il rosso e il rosa, diciamo corallo, per la creazione dello spagnolo Alejandro de Miguel. E non è un abito, che già sarebbe bruttarello, ma un completo: top con ruche avvolta su sé stessa tipo fusillo, e pantaloni plissé . Cui Sofía abbina la stessa clutch Jimmy Choo del giorno prima. Bagaglio ridotto all’osso, avranno viaggiato in economy? Non saprei, ciò che so è che per me è shock. La figlia maggiore Elena sceglie i pois, e una delle mise che ha fatto più discutere. Ora, a me i pois non dispiacciono affatto, e apprezzo molto l’idea dell’abito chemisier, lungo ma non da sera per una occasione di giorno. Però. Intanto i pois sono troppo grandi, bolle più che pallini. E data la dimensione delle bolle, i dettagli in negativo: colletto, polsi, interno dell’abbottonatura, diventano veramente troppo. Aggiungo un’altra obiezione: un abito così richiederebbe di essere indossato – ove ciò fosse assolutamente necessario – da una donna più spiritosa e divertente della sobria Elena; insomma, ci vorrebbe una Máxima. Splendidi i gioielli, ma comunque shock.

Anche la bellissima Irene Urdangarin ha rubato un abito dall’armadio materno: un lungo vestito in velluto operato, che ha completato con una cappa lunga e leggera. Cosa dirvi, forse l’insieme è un po’ troppo da adulta ma questa ragazza è talmente incantevole che non riesco a trovarle un difetto. Chic, molto più della madre Cristina, con un abito di raso azzurro senza infamia, senza lode e soprattutto senza forma. Boh.

Com’è uso assai diffuso, gli sposi si sono cambiati durante il party nuziale. Lui continua con gli abiti risicati che non sopporto (e non si usano più), lei con un altro bel vestito, che però nulla aggiunge allo stile della giornata. Chic lei, boh lui.

Concludo con una foto che mi è piaciuta tanto: i quattro fratelli riuniti per gli auguri agli sposi. Alexia è rimasta con lo stesso vestito, i signori hanno sostituito il tight con un completo. Oltre alle espressioni allegre la cosa che mi colpisce di più – e mi intenerisce anche un po’, essendo della stessa generazione – sono gli occhiali da presbite inforcati da tre su quattro. Adorabili.

Breaking News – Getting better

Uscita in pubblico a sorpresa per la Principessa di Galles, che ha accompagnato il marito all’incontro con la comunità di Southport, teatro a luglio dell’orribile uccisione di tre ragazzine (e del ferimento di altre) impegnate in un corso estivo di danza ispirato a Taylor Swift.

(Ph: Getty Images)

È una notizia importante per due motivi: intanto prova che Catherine è abbastanza forte da tenere fede ai suoi impegni, ma soprattutto che sta abbastanza bene da poter stare in mezzo a varie persone senza timore di infezioni.

(Ph: Getty Images)

Insomma, non mi azzardo a dire che il peggio è alle spalle – e francamente non saprei dire se chi è passato attraverso una diagnosi del genere si senta mai veramente guarito – ma prendiamo il buono che viene, e questa notizia è buona senz’altro.

(Ph: Alamy)

La fondazione dei principi ha donato fondi alle organizzazioni che si occupano del sostegno psicologico alle persone coinvolte nel fatto di sangue, che ha comprensibilmente sconvolto la piccola comunità. Mi permetto di ricordare che oggi è la giornata mondiale dedicata alla salute mentale, e dunque questo incontro mi sembra particolarmente appropriato

Fatemi dire solo una cosa: con la pelle chiarissima e la barba rada sembra più malato il povero William della bella moglie, e questa sinfonia di colori funerei non lo aiuta troppo. Speriamo pure lui torni presto più bello e aitante che pria!

Le foto del giorno – Quasi un sovrano

Mezzo cambio della guardia in Lussemburgo; oggi, come annunciato qualche mese fa (Piccoli eredi crescono) è stata celebrata la Cérémonie de Lieutenance. Il Granduca Henri ha firmato il trasferimento di alcune deleghe al figlio maggiore Guillaume, che è diventato Lieutenant-Représentant. È il primo passo verso l’abdicazione, che è il modo tradizionale con cui avviene la successione nel Granducato.

(Ph: Maison du Grand-Duc/Kary Barthelmey)

Forse è un problema della mia generazione, ma guadandoli Henri mi sembra ancora giovane e aitante (compirà settant’anni tra sei mesi) mentre il quarantatreenne erede sembra ancora, se non proprio un ragazzino, quasi. Invece devo dire che questa forma di avvicendamento è in fondo la più logica, anche se più borghese che monarchica. Il sovrano uscente ha la possibilità di vedere l’erede sul trono e quella di godersi la vita quando è ancora discretamente giovane, mentre quello entrante può farsi un po’ di esperienza sul campo. Certo, la fascinazione della monarchia latita un poco, ma insomma tocca accontentarsi.

(Ph: Maison du Grand-Duc/Kary Barthelmey)

Se poi aspettavamo di essere affascinati dalle due signore presenti alla cerimonia, la Granduchessa Maria Teresa e la Granduchessa Ereditaria Stéphanie, ci attendeva una piccola delusione. L’una in magenta, l’altra in giallo pallido, hanno almeno qualcosa in comune: l’orlo dell’abito. Troppo lungo e mortificante quello della sovrana, troppo corto – e perdonatemi, pure un po’ ridicolo – quello dell’erede.

(Ph: Maison du Grand-Duc/PANCAKE! Photographie)

Guillaume però ha preso con grande senso di responsabilità, non senza commozione, il nuovo incarico, e senza dubbio farà del suo meglio. Lo giura!

Se volete, qui trovate il video della cerimonia a palazzo. https://www.wort.lu/politik/die-besten-bilder-der-ceremonie-de-lieutenance/22536812.html

Royal chic shock e boh – Greek wedding edition; il prewedding party

Cosa sarebbe questa rubrica senza un bel royal wedding? Se agosto si era chiuso col matrimonio di Märtha Louise di Norvegia con Durek Verrett, settembre finisce con quello tra Theodora di Grecia e Danimarca e Matthew Kumar.

Nozze entrambe di non primissimo piano – bisogna accontentarsi – entrambe celebrano l’unione tra una principessa europea e un uomo americano. Questo però non è sciamano ma avvocato, non sono sicura che sia meglio ma potrebbe. La quarantunenne Theodora, una carriera finora non travolgente di attrice, ha dovuto rinviare la celebrazione più di una volta, prima per la pandemia, poi per la morte del padre. Per le mise si è affidata a Celia Kritharioti, proprietaria della più antica maison di Grecia, fondata nel 1906, e nonostante non mi sa piaciuto tutto penso abbia fatto bene, e non solo per questioni di opportunità. Iniziamo dunque col party organizzato la sera prima della cerimonia nelle sale del bel Museo Bizantino e Cristiano di Atene.

Non ho apprezzato particolarmente l’abito della sposa creato da Celia Kritharioti per il prewedding party; banalotto, sarebbe piaciuto alla Sandy di Grease ma rende Theodora un po’ troppo bambolona, ed è peggiorato dal fioccone sul popò. Sicuramente “da sposa” ma abbastanza stucchevole la clutch Cult Gaia decorata con perle. Shock.

Elegante la madre della sposa, Anne-Marie, in completo pantaloni Max Mara in seta cangiante tra il blu e il viola. La stola poteva essere messa meglio, ma teniamo presente che è sempre una mamma alla vigilia delle nozze della sua bambina. Applausi a scena aperta per la scelta di Viva, una delle classiche scarpine con fiocco di Ferragamo. Chic. Una parola sui signori, il cui dress code era evidentemente completo e camicia senza cravatta; lo sposo ha interpretato estensivamente il “senza” e ha lasciato a casa pure i calzini. Non mi convincerete mai, anche se va molto tra i giovani il piede nudo è accettabile solo con mocassino da barca e in occasioni informali (tipo appunto le gite in barca). Matthew si è messo pure un completo coi pantaloni skinny, che forse andranno ancora di moda in California, ma nella vecchia Europa no sicuro. Colpevole, Vostro Onore. Shock. Quanto all’accompagnatore della ex regina, è il figlio Nikolaos, di recente tornato single, impeccabile cavaliere per sua madre; confesso il mio debole per lui, che invecchiando sta assumendo quell’aria stropicciata quasi irresistibile. Chic.

Perfettamente in linea col dress code il diadoco Pavlos e i suoi quattro figli – nonostante siano tutti più giovani, e a dirla tutta pure più fighi dello sposo – tutti in abito blu, camicia e calzini (quelli del padre si vedono proprio). Tra loro risplende la primogenita Maria Olympia in abito di lamé plissettato color argento di Prada, che firma anche i sandali. Il reggiseno bianco che si intravvede rischia di continua a porre l’attenzione di questo party prenuziale sull’underwear, ma all’età della fanciulla è ancora concesso. Chic. In mezzo al gruppo, come il perno su cui gira tutto, Marie-Chantal in abito blu Vuitton con accessori dorati Aquazzura. Confesso una non particolare predilezione per la signora, ma non v’è dubbio che si impegni sempre per dare il meglio di sé e di solito ci riesce (cosa che non stupirà gli appassionati di astrologia: è della Vergine) oltre ad aver formato una bella famiglia, che almeno finora sembra funzionare bene. Brava e senz’altro chic.

Meno ieraticamente perfetta della cognata ma più calda e comunicativa (si capisce che la preferisco?) la principessa Alexia, primogenita degli ex sovrani di Grecia – e per un paio d’anni, fino alla nascita del fratello Pavlos erede al trono – arriva con la sua bella faccia, il suo bel marito (Carlos Morales, architetto e velista spagnolo), i loro quattro bei figli. La sua mise è meno bella, o meglio un po’ pasticciata, ma tutto sommata adeguata a una festa di fine estate: splendidi i colori, troppo abbondante il tessuto della gonna, abbinata alla blusa incrociata in viscosa in vendita per 99,99 da El Corte Inglés, catena di grandi magazzini spagnola (al primo posto in Europa e al quarto nel mondo per volume d’affari). Boh. Deliziose le tre ragazze, che credo vestano Zara tutte e tre, chic come la parte maschile della famiglia.

(Ph: Hanne Juul)

Philippos, il minore dei cinque figli di Costantino e Anne-Marie è accompagnato dalla moglie Nina. Graziosa ragazza di cui abbiamo detto spesso che pur avendo disponibilità praticamente illimitate non sempre azzecca le sue mise, anzi quasi mai. Questa volta così così: abito Huishan Zhang dalla forma inutilmente complicata in quel color bluette che è tornato molto di moda (che noia però) bellissime le slingback Francesco Russo, diligente la borsetta in seta blu Chanel. Mi piace assai di più la collana con pendente: un uovo Fabergé in diamanti e zaffiri.

Se ve lo state chiedendo, è un vero Fabergé ma naturalmente non dell’epoca degli zar: la maison è tornata in auge e propone tra le varie collezioni anche dei gioielli declinati col simbolo dell’uovo, alcuni persino abbordabili. Accanto a Nina il giovane e innamorato marito che deve aver sentito le mie riflessioni e per farmi contenta coi mocassini da barca si è messo anche le calze, troppa grazia! Un grande boh.

(Ph: Hanne Juul)

Impossibilitata a partecipare la regina emerita Margrethe causa fratture varie, non pervenuto alcun membro della coppia sovrana o di quella cadetta, il vessillo della casa reale di Danimarca – cui appartiene per nascita la madre della sposa – è stato portato dalla principessa Benedikte. Signora di rara classe ed eleganza impeccabile. Perfetta anche questa volta: pantaloni dritti e canotta bianchi con spolverino/caftano di chiffon della danese Annette Freifeldt. Se proprio devo fare un appunto, avrei evitato lo smalto rosa Barbie; un insieme un po’ teutonico ma convincente, chic.

(Ph: Hanne Juul)

Con Benedikte due dei suoi figli: Gustav e Alexandra. Il primogenito, ora capo della casata Sayn-Wittgenstein-Berleburg, da giovane era bellino, poi si è un po’ imbolsito e come molti suoi connazionali non risplende con il clima mediterraneo. La moglie, Carina di nome e di fatto, è vestita con un abito grazioso ma non entusiasmante; modelli del genere erano una scelta assai frequente per i matrimoni della fine degli anni ’70; ecco, se l’abito fosse vintage sarebbe più interessante. Anche mia madre aveva qualcosa del genere, naturalmente senza le Hangisi di Manolo Blahnik. Boh.

(Ph: Hanne Juul)

Alexandra osa l’abbinamento di colori complementari, il giallo e il viola. L’idea non è male, e il top nemmeno, ma la gonna così rigida e sbrilluccicosa (MIAU by Clara Rothescu) in foto sembra terribile. Idem le scarpe Tabitha Simmons; peccato non si veda bene il pezzo più divertente: la clutch in plexiglass giallo fluo di Zara. Alexandra ha sposato in seconde nozze questo simpatico signore, il Conte Michael Ahlefeldt-Laurvig-Bille, casato tedesco e danese. Il quale evidentemente non ha le idee chiarissime sulla confezione degli abiti da uomo. Sto pensando a quanto spesso notiamo gli abiti di re Frederik: troppo stretti, troppo corti, troppo stretti e corti. Bene, osservando i suoi cugini si capiscono molte cose, se i sarti sono gli stessi stiamo freschi, a questo punto inizio a rivalutare pure Albert de Monaco! Sorry shock.

E arriviamo finalmente ai parenti che conosciamo meglio: gli spagnoli. C’erano Sofía e Irene, zie paterne della sposa, e le due cugine, l’Infanta Elena e l’Infanta Cristina con prole. Da un po’ di tempo mi capita, soprattutto su Instagram, di vedere molte fotografie degli anni sul trono di Sofía, in cui spesso e volentieri la Reina indossa splendidi Valentino. Sono talmente tanti, e talmente belli, che li sto raccogliendo per un post dedicato. Bene, scordateveli, perché da quando ha cambiato ruolo ha mutato anche il suo stile – e questo è comprensibile – semplificando ma anche banalizzando un po’. Grande fan dei pantaloni, li indossa anche in questa occasione, in quel tessuto lucido e pesante che fa tanto matrimonio di provincia. In abbinamento una tunica nello stesso raso a spesse righe opache e lucide, ma decorato da fiori. Non sta male, ma è un po’ quadro antico, quello stile che mio padre chiamava l’anno scorso a Marienbad. Divertente la clutch Jimmy Choo, tranquillamente riusata per la cerimonia e poco convincente in entrambi i casi. Boh. Mi hanno intenerito le scarpine dorate dell’assai sofferente principessa Irene, con un completo verde menta che la rende ancora più delicata e gentile. Chic. Per la Infanta Cristina vale quanto detto per la madre, perché una donna della sua età (e mi permetto di dire col suo fisico, che le consentirebbe ben altro) pensa di indossare quel gonnellone di taffetà verde muffa? Di più, perché ha sentito il bisogno di possedere una cosa del genere? E perché decide di abbinarci una tshirt, che sarebbe stata una scelta molto moderna se fosse stata in semplice seta semplice invece del lamé? Shock. Più interessante la sorella maggiore Elena, i cui austeri lineamenti (ah, il profilo dei Borbone!) la stanno trasformando in una sorta di ritratto di El Greco. Lei, forse perché è stata sposata con Jaime de Marichalar – uomo dotato di gusto raffinato, cultura e amore per la moda – ha negli anni sviluppato uno stile personale, spesso riferito alla Hispanidad, a volte eccessivo ma sicuramente non banale. Qui la mise non si capisce bene – sembra una blusa incrociata bianca su qualcosa di nero, gonna lunga o pantaloni – ma lo scialle flamenco è bello assai. Chic sulla fiducia. Concludiamo in bellezza con la splendida Irene Urdangarin, figlia diciannovenne di Cristina, talmente incantevole da lasciare poco spazio alle chiacchiere. Avrebbe fatto lo stesso effetto col proverbiale sacco di iuta, ma l’abito plissé con scollo all’americana e fantasia finto Pucci le sta bene. Bella e chic.

Prossima fermata, la cerimonia. Stay tuned!

Le foto del giorno – Abbracci di speranza

Pian piano sta accadendo quello che abbiamo sperato per mesi: la Principessa di Galles torna al lavoro, prova che la sua salute sta migliorando. Particolarmente emozionante l’appuntamento di oggi: William ha chiesto di unirsi a lui per le investiture di oggi a Windsor la giovanissima fotografa Liz Hatton. Che a soli 16 anni si trova ad affrontare un cancro raro e aggressivo.

Il futuro sovrano – non particolarmente convincente con la barba – ha conosciuto Liz e le sue fotografie attraverso un’associazione di cui ha il patronage, e ha invitato lei e la sua famiglia a lasciare lo Yorkshire dove risiedono, e ad unirsi a lui per questa giornata.

La famiglia Hatton è stata poi ricevuta privatamente dai principi, e non è mancato un caloroso abbraccio con Catherine. Lei e William hanno pubblicato sui social queste belle fotografie con un messaggio altrettanto bello, firmandolo con le loro iniziali: A pleasure to meet with Liz at Windsor today. A talented young photographer whose creativity and strength has inspired us both. Thank you for sharing your photos and story with us. W&C (Un piacere incontrare Liz Hatton a Windsor oggi. Una giovane talentuosa fotografa: la sua creatività e la sua forza sono state per noi un’ispirazione. Grazie per aver diviso con noi le tue foto e a tua storia. W&C

E Lady Violet non aggiunge nulla, ché nulla c’è da aggiungere.

Le foto del giorno – Donne

Inizia ottobre, che è anche il mese dedicato alla lotta ai tumori femminili. Come ormai tradizione, Victoria di Svezia presta il volto alla campagna di sensibilizzazione promossa dalla Cancerfondens, di cui ha il patronage da sedici anni.

Anche Lady Violet si unisce all’appello della principessa e delle tante associazioni che in tutti i Paesi ricordano l’importanza della prevenzione, diffondono informazioni utili e promuovono raccolte di fondi per la ricerca. Mi permetto di dirvi, se potete donate, la ricerca è l’unica arma che abbiamo per sconfiggere il male (e fondi non ce ne sono mai abbastanza); ma in ogni caso, un regalo fatelo a voi stesse. Prenotate quella mammografia o quel pap test che rimandate sempre, perché c’è sempre qualcosa di più importante da fare. Non aspettate, perché ogni anno in Italia più o meno un donna su mille scopre che di tempo non ce n’è più.

La malattia è molto democratica e può colpire chiunque, come possono raccontare diversi membri della Royal Family a partire dal Re e dalla Principessa di Galles. Sarah di York ne ha affrontate ben due nel giro di pochi mesi: a giugno 2023 è stata operata per un cancro al seno, e a gennaio di quest’anno le è stato diagnosticato un tumore della pelle. Prontamente curata, sembra proprio che le cose stiano andando nel migliore dei modi, e oggi arriva una bellissima notizia: la figlia Beatrice e il marito Edoardo Mapelli Mozzi aspettano il secondo bebè, che nascerà all’inizio della primavera. Il pupetto o la pupetta andrà ad occupare l’undicesimo posto nella linea di successione dopo i Wales padre e figli, i Sussex padre e figli, il Duca di York, mamma Beatrice e la sorella maggiore Sienna. Direi che difficilmente si siederà sul trono, ma sicuramente porterà una grande gioia e riceverà amore e coccole.

E noi siamo felici, di buone notizie abbiamo sempre bisogno.