Del Re del Bhutan abbiamo parlato giusto ieri, in occasione del compleanno della Regina Consorte (La foto del giorno – Compleanno in bellezza) ed eccolo al Palazzo Reale di Stoccolma, in compagnia del sovrano svedese Carl XVI Gustaf.
(Ph: Sara Friberg/Kungl. Slottet)
Jigme Khesar Namgyel Wangchuck è l’ospite d’onore di Brilliant Minds, piattaforma globale che promuove creatività e il confronto tra nuove idee, i cui membri si incontrano annualmente nella capitale scandinava.
A parte la simpatia personale – e l’indubbio fascino, lasciatemelo dire – il sovrano bhutanese politicamente si sta muovendo in modo molto interessante, liberando il suo Paese dal tradizionale isolamento e promuovendo un’apertura costante verso il resto del mondo. Sempre nel rispetto dei valori della cultura buddista: compassione, rispetto, salvaguardia della natura e di tutte le sue creature.
(Ph: Sara Friberg/Kungl. Slottet)
Fondamentale la capacità di interagire con gli altri leader, e il fatto che si sia laureato a Oxford lo aiuta senz’altro. Personalmente trovo il fatto che molti dei giovani reali fre questino le più prestigiose scuole del monde, anche fuori del proprio Paese, un’ottima cosa; poi c’è la povera Elisabeth, erede al trono belga, che frequenta un corso post laurea ad Harvard ma non sa se potrà ultimarlo, a causa della recente decisione del Presidente Trump contro gli studenti stranieri. Limitare lo studio, la circolazione della cultura e delle idee è la cosa più stupida e miope che si possa fare, e se foste stato ammesso a Harvard lo saprebbe pure lui.
Abbiamo appena fatto gli auguri alla piccola Lilibet Diana di Sussex, quattro anni oggi (La foto del giorno – Compleanno in bellezza) sottolineando che non ne conosciamo l’aspetto, che la sua mamma Meghan, allo scoccare della mezzanotte il California, pubblica due foto della bimba.
Che si vede poco o niente, come nello stile dei Sussex. Cui non mi sento di dare tutti i torti, dato che i bambini non hanno un ruolo pubblico è giusto non esporli. Anzi, personalmente più che farli intravvedere non li mostrerei affatto.
Anyway, sappiamo che Lilibet ha i capelli biondo-rossi immagino ereditati dal padre, e più precisamente dalla famiglia Spencer. Quando sarà più grande, e faremo la conoscenza sua e del fratello maggiore, ne saremo deliziati. Happy birthday piccola!
Iniziamo la giornata in bellezza, grazie alla famiglia reale più bella che c’è.
Compie oggi 35 anni Jetsun Pema, incantevole Regina Consorte del Bhutan, e i social della Casa reale la festeggiano con questa deliziosa fotografia. È il nuovo ritratto dei sovrani con i tre figli Jigme Ugyen, 5 anni, Sonam Yangden, un anno e mezzo, e l’erede al trono Jigme Namgyel, che di anni ne ha nove.
La foto è stata scattata dal celebre fotografo francese Stéphan Gladieu – invidiatissimo da Lady Violet – nel complesso di Tashichho Dzong, antico monastero-fortezza che sorge in un’area periferica della capitale Thimphu e oggi ospita il Governo, la sala del trono e gli uffici del sovrano.
La regina divide il giorno del compleanno con una piccola principessa, Lilibet Diana di Sussex, nata in California il 4 giugno 2021. Foto della bambina, come di suo fratello maggiore Archie, sono rarissime e i bambini non appaiono mai in primo piano, per cui immagino che anche la piccola Lilibet sia incantevole, pur non avendola mai vista. Nei giorni scorsi si è diffusa la notizia che durante l’ultimo viaggio nel Regno Unito il padre della bambina, il principe Harry, avrebbe discusso con lo zio materno la possibilità di adottare il cognome Spencer, ma ne sarebbe stato sconsigliato. Quale sia la realtà non sappiamo, e come sempre parlando dei Sussex vi invito a prendere ogni notizia, o presunta tale, con le molle.
Auguri dunque alle birthday girls di oggi, e che la grazia, la serenità e l’armonia che vengono dal Bhutan si diffondano ovunque nel mondo, nelle nostre vite e nei nostri pensieri.
Domenica 1 giugno, vigilia della Festa della Repubblica, i portoni del Quirinale si sono aperti per cerimonia e concerto alla presenza delle massime autorità del Paese, e di personalità di livello altissimo, alto, e pure medio. Dopo l’analisi delle mise indossate dai rappresentanti della maggioranza di governo (Republican chic shock e boh – Festa della Repubblica 2025 (parte prima) oggi tocca a tutti gli altri.
La minoranza
Arriva l’opposizione. Nicola Fratoianni con la moglie Elisabetta Piccolotti, dietro di loro Elly Schlein, scortata non già dalla compagna Paola Belloni ma da Chiara Braga, capogruppo alla Camera. Lui si dev’essere confuso con le recenti cerimonie papali, e si è vestito tutto di nero; le due signore in primo piano abbastanza simili in tailleur pantalone grigio. Più sgarzolina Piccolotti, con le maniche tagliate tipo mantello e le scarpe bordeaux, soberrima Schlein, in una tonalità di grigio che non credo consigliata all’armocromista. Tra le due francamente preferisco la seconda; resta intonso il mio disappunto per tutte queste signore in pantaloni anche se a onor del vero Schlein non l’ho mai vista con indosso altro. Che vi devo dire, boh.
(Ph: Messaggero)
Andatura decisa e fiero cipiglio, Anna Ascani, vice presidente PD della Camera, arriva al passo col suo accompagnatore, con cui ha coordinato anche la mise. Non mi piace, e queste giacche così mosce mi fanno tristezza. Boh meno meno.
(Ph: Messaggero)
Lei è forse quella che mi è piaciuta di più. Agnese Landini in Renzi mi dà l’idea di aver fatto esperienza quando era moglie del Presidente del Consiglio, ed oggi appare molto più convincente e sicura di sé, sicurezza probabilmente favorita anche dall’intervento di rinoplastica che le ha dato un profilo meno importante (che a me comunque non dispiaceva). La scelta della mise per l’occasione è impeccabile: tailleur beige, in perfetta armonia col suo incarnato, composto da gonna con pizzo e giacca a scatoletta con decoro scintillante, più miniborsa pitonata. Agnese schiva abilmente il rischio “madre dello sposo” grazie alla falcata atletica nonostante il tacco altissimo. Creatore di cotanta eleganza potrebbe essere il fiorentino Ermanno Scervino, spesso scelto dalla coppia, ma non posso giurarlo. Chic.
(Ph: Messaggero)
Violante Guidotti Bentivoglio è la moglie di Carlo Calenda. È bella, coraggiosa e naturalmente elegante, per cui fa figura anche se non si sforza troppo, come in questo caso: pantaloni bianchi, blusa nera e clutch Zara. Chic ma noiosetta.
(Ph: Messaggero)
Qualche anno fa Angelo Bonelli ha sposato la compagna Chiara Pozzer, trentina di Rovereto, dicendo che in fondo non si era mai pensato accasato, e di aver scelto Chiara perché “è allegra e ha gli occhi belli” e non è mica poco. Nella foto gli occhi – che sembra siano uno blu e uno verde – non si possono apprezzare, ma un certo spirito allegro si intuisce dalla bizzarra mise scelta. Probabilmente Chiara è simpatica, sicuramente non è troppo attenta a ciò che indossa, e ce ne faremo una ragione, ma almeno una pettinata? Shock.
Maria Elena Boschi è senz’altro una bella donna, e ha pure un bel fidanzato, il dentista aspirante attore Giulio Berruti. Giocano molto a fare i belli, e probabilmente si credono un po’ i BrAngelina della politica italiana, però mancano di chic. L’abito di pizzo nero è proprio sbagliato, démodé, peggiorato dai sandaletti più adatti a calpestare una pista da ballo che i meravigliosi pavimenti del Quirinale. Sorprendente l’idea di coordinare il rossetto alla borsa (dovrebbe essere la Manhattan di Saint Laurent), che però così grande e rigida col resto della mise ci azzecca poco o niente. Sorry, shock.
(Ph: Messaggero)
Michela Di Biase è deputata PD e moglie di Dario Franceschini. È abbastanza giovane, bellina, di solito veste anche piuttosto bene ma raramente lascia traccia. Come in questo caso: a parte il total black ha un abitino un po’ corto ma grazioso, le scarpe chiuse, una cappa scenografica eppure, almeno a meno, dice poco o nulla. Magari è colpa mia, boh.
Gli ubiqui
(Ph: Messaggero)
Gli ubiqui sono coloro che per ruolo attitudine o devozione cadono sempre in piedi, e mentre alcuni soffrono molti s’offrono. Inserisco in questa categoria gli Elkann che naturalmente trattano con ogni governo, e non potrebbero fare altrimenti. L’algida Lavinia, nata Borromeo Arese Taverna, ama uno stile minimal che tende a sfociare nel monacale, e nemmeno oggi si smentisce. Dopodiché, che vi devo dire, se pure lei si presenta in pantaloni ci restano poche speranze. Chic ma che pizza!
(Ph: Messaggero)
Torinese di rito Agnelli/Fiat Evelina Christillin coniugata Galateri di Genola è un’abile dispensatrice dei suoi talenti che generosamente distribuisce in consigli di amministrazione dei più diversi, dal Museo Egizio della sua città a istituzioni sportive di altissimo rango. Non resiste al fascino del vestitino a pois da zia zitella, e non sfugge nemmeno al sandaletto a prova di alluce valgo. Shock.
In queste occasioni la bella signora vestita da hostess non manca mai. Questa volta è Alessia D’Alessandro, compagna di Luigi Di Maio, Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo Persico, e madre del suo bambino. Da una ex modella ci aspettavamo qualcosa di meglio, shock.
Myrta Merlino, in uscita dal non brillantissimo Pomeriggio 5 e in cerca di nuova collocazione che senza dubbio troverà, è bella e napoletanamente travolgente. Spesso osa, anche con gli abiti, e fa bene; osa pure stavolta, ma purtroppo il top che si allunga sui pantaloni non funziona, e la stola fa peggio (date retta a Lady Violet, quando l’evento richiede un certo movimento le stole sono difficili da gestire). E che ci sarà in quella shopper che tiene in mano? La merenda? Le scarpe di ricambio? Shock.
Ma perché? Perché a settant’anni dopo una vita piena, una bella famiglia, una carriera che va ancora a gonfie vele ti devi conciare così? Barbara Palombelli arriva al braccio del marito Francesco Rutelli (che fa sempre la sua figura) vestita da vispa Teresa. E meno male che non si è fatta i codini. Strashock.
Claudia Gerini gioca spesso a fare la vamp, la star di Hollywood. Unfortunately nessuna vera star avrebbe mai sbagliato così clamorosamente mise, indossando di pomeriggio un abito da gran sera, con tanto di schiena nuda. Shock senza pietà.
Concludiamo con una fuoriclasse: Geppi Cucciari, della quale tutto si può dire tranne che sia ubiqua, essendo una che non ha difficoltà a dichiarare il proprio pensiero. Mi sarebbe piaciuto che applicasse tale lucidità nella scelta della mise, invece di drappeggiarsi in questa specie di lenzuolo che scopre décolleté e pancino. Orripilanti gli zatteroni. Shock.
Comunque sia, alla fine di tutto, sempre viva l’Italia e viva la Repubblica!
Oggi è il 2 giugno, la Festa della Repubblica, a ricordare quel giorno del 1946 in cui gli italiani votarono con un referendum la nuova forma dello stato. È il giorno della parata militare ai Fori Imperiali: inserita per la prima volta nel protocollo dei festeggiamenti nel 1950, sospesa per alcuni anni a partire dal 1976, poi ripresa nel 1983 per volere del Presidente Pertini. A quella edizione partecipò pure una giovanissima Lady Violet, allieva Infermiera Volontaria CRI.
(Ph: Quirinale)
Ieri l’altrettanto tradizionale appuntamento al Quirinale: ricevimento e concerto per autorità e personalità varie. Solito look bonjour tristesse di Laura Mattarella: la giacca sembra bella e piuttosto sofisticata, purtroppo banalizzata dai tremendi pantaloni bianchi. Più adatto alla spiaggia della tenuta presidenziale di Castel Porziano il secchiello che ha in mano. Il solito grande boh. Fatemi dire una cosa, prima di iniziare: l’invito al Quirinale da parte del Presidente della Repubblica è un evento formale, e richiederebbe scarpe chiuse e preferibilmente di lasciare i pantaloni nell’armadio. Non essendo di sera ci si dovrebbe vestire da pomeriggio, rimandando scelte più d’effetto ad altre occasioni. Come vedrete siamo rimasti in pochi a pensarla così.
La maggioranza
Mi è piaciuta la Presidente del Consiglio, in una mise inedita per lei: un abito di pizzo azzurro che le dona assai di più di molti dei completi pantalone che indossa abitualmente. Capisco anche perché non vesta spesso così: l’insieme dell’abitino, della figura minuta e dei capelli biondi la rendono molto girlie, poco adatta ad affrontare un mondo in cui gli uomini di potere sono la assoluta maggioranza. Perfette anche le scarpe, delle slingback nude, brava! Chic di incoraggiamento.
(Ph: Quirinale)
Accanto a lei durante la cerimonio la signora Laura Di Cicco in La Russa, consorte del Presidente del Senato, in completo pantalone di raso giallo. Si vede poco e in fondo non è un male, trovo la sua mise francamente orripilante. Attente al raso, sta male quasi a tutte: riflettendo a luce tende ad ampliare i volumi, e spesso sembra cheap. Come in questo caso, e non basta un paio di scarpe blasonatissime – le Hangisi di Manolo Blahnik che spuntano dai pantaloni – a fare il miracolo. Shock.
(Ph: Messaggero)
Licia Ronzulli del Senato è Vice Presidente; come la Premier anche lei sceglie il pizzo azzurro, ma in una bella tonalità fredda. L’abito anni ’50 è uno dei più adatti all’occasione, corretti gli accessori blu. Avendo la signora un carattere piuttosto energico – mi fa spesso pensare alle cattive del cinema, sul tipo di Joan Crawford, per intenderci – questa mise da fatina crea un divertente contrasto. Mi ci vestirei? No, ma non posso dire che stia male, soprattutto alla luce di ciò che vedremo in seguito. Boh quasi chic.
(Ph: Pizzi/Formiche.net)
Nell’orgia di pizzo che ci attende Brunella Tajani, moglie del vicepremier e Ministro degli Esteri è una bella sorpresa. Per lei un completo giacchina e pantaloni ampi della collezione Pleats Please di Issey Miyake, stilista giapponese che si è inventato il tessuto plissé che caratterizza le sue creazioni. Io lo adoro, la sua è una moda che trasmette tutto il fascino della cultura nipponica, e trovo la signora superchic.
Pizzo per Francesca Verdini, compagna del vicepremier e Ministro dei trasporti Salvini. La fanciulla è tanto graziosa quanto solitamente amante di uno stile più trasandato, per cui è interessante vederla vestita da sciura. Non mi piace granché ma apprezzo la scelta di esporre una quantità ridotta di pelle, per una volta. Boh.
Gaia Saponaro è la moglie di Guido Crosetto, Ministro della difesa; è una donna in carriera, e ciò si riflette anche nelle sue scelte di stile. La giacchina sembra proprio un pezzo di Armani della stagione autunno inverno 23/24, in organza e pelle, mi sarebbe piaciuto un abbinamento più contemporaneo di quello coi pantaloni di raso grigio, puntualmenti abbinati alla clutch. Tutta la mia solidarietà per i tacchi altissimi, scelti immagino per bilanciare il 1,96 del marito. Chic ma si può fare meglio.
Il ministro della cultura Alessandro Giuli passa per essere un dandy, purtroppo a volte finisce per ricordare di più Er dandi di Romanzo criminale. Come in questo caso: pantaloni troppo corti, giacca troppo stretta, fermacravatta troppo alto. È sposato con una collega giornalista, Valeria Falcioni, della quale ammiro lo sforzo di adeguarsi all’occasione: mise da pomeriggio e scarpe chiuse. Ma perché si è messa il vestitino della cresima, fatto dalla sartina sotto casa? Boh.
Evidentemente avvisata in ritardo, la signora Maria Grazia, consorte del Ministro dello sport Andrea Abodi, non ha fatto in tempo a cambiarsi ed è venuta in pigiama. E pure grigio. Ha indovinato la borsa, che quest’anno si porta crossbody, cioè a tracolla; per il resto shock.
Chiara Colosimo è la presidente della Commissione parlamentare antimafia. Essendo nata nel 1986 (tra l’altro il 2 giugno, auguri!) non c’era nei favolosi anni ’70, quando andavano di moda i tessuti laminati tipo quello che compone la parte principale della sua mise, tuta o completo pantaloni non è chiaro. L’unica cosa che mi viene in mente è che nell’ambito del suo incarico abbia sequestrato un po’ della tappezzeria dei Casamonica. E chi ha realizzato quella giacca meriterebbe una pena esemplare. Strashock.
Al suo opposto Mara Carfagna, che dopo una stagione in Azione, il partito di Carlo Calenda, è rientrata nella maggioranza come segretaria di Noi Moderati. Va bene la moderazione, ma quello chemisier color vinaccia più che altro sembra una punizione. Apprezzo molto le scarpe chiuse, mi azzardo a ipotizzare l’uso delle calze, la Lady Dior fa sempre la sua figura, ma perché mortificarsi così? Boh.
(Ph: Messaggero)
Concludiamo con i tre moschettieri in versione governativa: da sinistra Andrea Delmastro Delle Vedove, Sottosegretario alla Giustizia e organizzatore di veglioni col botto; a destra Galeazzo Bignami, Capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia; tra loro Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione del medesimo partito, e gentile consorte. Probabile che il gruppo arrivi direttamente da una festa a Ibiza, o a Milano Marittima, dato che i tre caballeros hanno evidentemente dormito nei loro completini blu.
(Ph: Messaggero)
Classico abito a sirena da party sulla spiaggia per Alessia Donzelli: colore di moda un lustro fa e modello che non ne valorizza la silhouette. Shock di gruppo.
Non perdetevi la seconda parte, e buona Festa della Repubblica!