Fra poco più di due mesi saranno tre gli anni trascorsi dalla morte di Her Majesty. Non so se accade anche a voi, ma a me da una parte sembra sia passato molto tempo, dall’altra la sua presenza si fa sentire ancora. E la sua famiglia continua a ricordare la regina, la donna, la madre, zia, nonna, com’è giusto che sia.

Il suo successore, King Charles III, ha mantenuto molti degli usi materni, tra cui la settimana in Scozia tra giugno e luglio. I sovrani sono infatti a Edimburgo, e tra i vari appuntamenti ieri ce n’è stato uno speciale. Nella cattedrale di St Giles è stata scoperta una pietra che ricorda il luogo dell’ultima sosta della defunta regina nel paese delle Highlands, l’ultimo incontro col suo popolo. Deceduta a Balmoral l’otto settembre, Elizabeth fu esposta nella cattedrale per l’omaggio dei sudditi il 12 e il 13 (Le foto del giorno – The long goodbye). Da ieri, proprio nel punto dov’era il catafalco, c’è una pietra a ricordarlo.

Noterete che il monogramma reca solo le due iniziali ER (Elizabeth Regina, in latino). Manca il numero ordinale, II, che la identifica come seconda Elizabeth a regnare, dopo la grande Elizabeth Tudor, la figlia di Henry VIII e Anne Boleyn. La ragione ce la spiega la storia: quella Elizabeth non regnò mai sulla Scozia, il cui monarca all’epoca era Mary Stuard (e sappiamo tutti come finì); questa, la nostra Elizabeth, è stata la prima sovrana scozzese con quel nome; e nelle sue vene scorreva abbondante l’impetuoso sangue scozzese della madre, Elizabeth pure lei, figlia del Conte di Strathmore.
Sic transit gloria mundi.