Le foto del giorno – It’s Christmas

È Natale, e se ovviamente tutte le famiglie reali festeggiano, è quella britannica la protagonista della giornata. Col tradizionale discorso del monarca, e con la camminata che porta la Royal Family alla messa nella chiesa di St.Mary Magdalene, non lontano dalla residenza di Sandringham.

(Ph: Getty Images)

Che si è svolta come sempre, con il percorso delineato dalle tante persone che sfidano il freddo di dicembre pur di vedere i reali e fare loro gli auguri. Con qualche assenza significativa ancorché annunciata, come quella del Duca di York, e qualche presenza confermata a sorpresa: quella della figlia Beatrice col marito Edo Mapelli Pozzi. Il primo caldamente invitato a restarsene a casa dopo l’ultima sciocchezza compiuta (e magari fosse davvero l’ultima…) cioè l’aver aperto il proprio inner circle e le porte delle residenze reali ad un uomo d’affari cinese sospettato di essere una spia; la seconda data in vacanza con la famiglia del marito, poi sconsigliata dai medici per via della gravidanza.

Se il colore di questa stagione è generalmente considerato il bordeaux, per i Windsor deve invece essere il verde scuro, tonalità scelta sia dalla Queen Consort sia dalla Principessa di Galles per due cappotti abbastanza simili, entrambi già indossati in precedenza (quello di Catherine è Alexander McQueen), completati da cappelli verdi anch’essi, stivali guanti e borsa nera (quella di Camilla è Chanel).

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La principessa ha aggiunto anche una sciarpa scozzese sui toni del verde e del blu, che richiama il deliziosissimo cappottino della figlia, altissima come i due fratelli.

(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)

Tartan anche per la Princess Royal, nel suo caso una gonna a pieghe scaldata da un bel giaccone rosso. Anne è la dimostrazione plastica di cosa sia lo stile, che ha a che fare più con la consapevolezza di sé che con i vestiti (e men che meno con a sempre difficilmente definibile eleganza).

(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)

Poche cose mi piacciono meno dei cappotti azzurri; evidentemente la Duchessa di Edimburgo non lo sa, o non mi avrebbe dato questo dolore. Anche se va detto che ciò che ammazza definitivamente la sua mise è quel cappello bizzarramente piazzato sulla testa. Mi fa pensare a uno shtreimel, quel copricapo di pelo indossato in alcune occasioni speciali dagli ebrei ortodossi; molto graziosa la figlia Louise, in cappotto color cipria e berretto bianco latte. Mi sembra che la fanciulla stia definendo il suo stile, quando capirà che non è sempre necessario portare quelle scarpine saremo a buon punto.

(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)

La futura mamma Beatrice sceglie un cappotto cammello con cintura in vita che la ingoffa il giusto, ma siccome son tutte belle le mamme del mondo va bene così. Invece mi permetterei di suggerire al marito Edo un cappotto o almeno un giaccone, perché ha l’aspetto di chi sta congelando. Adorabile il piccolo Wolfie.

Più che bordeaux – come ho letto da qualche parte – a me sembra melanzana la mise di Zara Tindall, colore che le dona moltissimo. Eccessiva la decorazione del cerchietto – che mi sembra simile a quello della cugina Bea – ma lei da brava amazzone è in grado di domare e controllare quasi ogni eccentricità.

(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)

Presenti anche i figli della principessa Margaret: Lord Snowdon è il signore col cappotto cammello mentre la sorella Lady Sarah, che si intravvede accanto a lui, è arrivata col marito Daniel Chatto e i due figli. Il maggiore Samuel è in compagnia di quella che è probabilmente la sua ragazza, la giovane artista di origine armena Eleanor Ekserdjian. Il minore Arthur, che fa il personal trainer (e direi che si vede) cammina fianco a fianco con nientepopodimenoché il colonnello Johnny Thompson, per la gioia di alcune delle mie lettrici. Quando si dice un finale col botto!

(Ph: WPA Pool/Getty Images)

Alle tre del pomeriggio del giorno di Natale la BBC tradizionalmente trasmette il discorso del monarca, registrato in precedenza. Nel suo breve speech King Charles si è augurato che la pace torni presto in Ucraina, in Medio Oriente e in Africa (vi ricordo che il sovrano britannico “regna ma non governa” per cui non è che possa fare molto di più), poi ha ringraziato i medici e gli infermieri che lo hanno seguito per tutto l’anno nella sua lotta contro il cancro. Come sede per il discorso di quest’anno è stata opportunamente scelta la Fitzrovia Chapel nel centro di Londra, edificio ottocentesco che anticamente era la cappella del Middlesex Hospital. E qui scatta una riflessione: abbiamo più volte ragionato sul fatto che Queen Elizabeth II fosse diventata lei stessa l’incarnazione monarchica, per cui anche i suoi discorsi seguivano un canovaccio sempre simile. Argomenti a parte – ovviamente adeguati allo scorrere del tempo – era in qualche modo la rappresentazione della monarchia, che celebrava sé stessa. Alla fine non era particolarmente importante cosa dicesse, ma che parlasse, tanto era forte il suo valore simbolico. Charles secondo me utilizza diversamente il linguaggio del simbolo: la scelta di quest’anno è chiara, ma penso che lui si sia datala missione di avvicinare la monarchia ai cittadini, cercando e trovando di volta la materia, il linguaggio, il modo e il luogo per comunicare, Se è come io penso, sta trasformando la sua debolezza, soprattutto paragonata alla forza materna – e cioè il limitato carisma, l’autorevolezza che probabilmente non avrà il tempo di conquistare, anche la scarsa simpatia che le sue scelte personali hanno generato – nel suo punto di forza, e nella chiave di rinnovamento della monarchia. Se è così, il suo regno sarà magari non particolarmente lungo, ma potrebbe essere più significativo di quanto ci aspettiamo.

Fatemi sapere cosa ne pensate, e buon Natale.

Giovedì gnocchi! Arthur

A gentile, divertita (e insistente) richiesta riprendiamo una delle prime rubriche del blog. E se col caldo estivo gli gnocchi risultano un po’ pesanti non temete, Lady Violet è qui per proporvi quelli più adatti alla stagione.

(Ph: Christopher Pledger )

Il primo è lui, Arthur Chatto, figlio minore di Lady Sarah Armstrong Jones e di suo marito Daniel. La nonna materna era la principessa Margaret, e dunque lui ha sangue di purissimo blu a scorrergli nelle robuste vene. Non è neanche lontanissimo dal trono anche se difficilmente ci si siederà: nell’ordine di successione occupa il posto numero trenta.

(Ph: Indigo/Getty Images)

Nato il 5 febbraio 1999, da bambino ha frequentato la Westminster Cathedral Choir School, blasonata scuola (cattolica) per studenti dai 4 ai 13 anni (vi ricordo che la Westminster Cathedral è la cattedrale cattolica di Londra; da non confondere con l’anglicana Westminster Abbey). A 10 anni Arthur è diventato Page of Honour per la prozia Regina, ha poi frequentato Eton come molti dei suoi cugini, a partire da William e Harry (nella foto insieme a Natale 2008) poi è andato a studiare geografia alla University of Edinburgh.

(Ph: Justin Goff/UK Press/Getty Images)

Parallelamente ha iniziato a lavorare come personal trainer grazie alla sua passione per l’attività fisica, passione che non abbiamo dubbi avrà trasmesso ai suoi (e alle sue) clienti. Lady Violet, che odia l’attività fisica, potrebbe esaminare la possibilità di ricredersi… Come molti della sua generazione, Arthur è particolarmente sensibile alle questioni ambientali, e un paladino degli oceani. Amante dello sport e della vita all’aria aperta, ha però confessato di aver guardato The Crown su Netflix; dunque abbiamo qualcosa in comune!

Nell’agosto 2020 ha fatto parte del più giovane equipaggio a vincere la GB Row Challenge, una dura gara di canottaggio intorno alla costa britannica, che fruttò la non enorme cifra di 21.500 sterline da donare in beneficenza; in partenza il beneficiario avrebbe dovuto essere Just One Ocean, per la tutela degli oceani, ma il dilagare della pandemia convinse gli atleti a girare la somma alla British Red Cross.

(Ph: Shutterstock)

Una volta a terra, dopo 38 giorni e migliaia di miglia in mare il baldo Arthur fu visto abbracciare con foga la sua ragazza, Lizzie Friend, conosciuta all’università. Da cui si deduce che nelle università scozzesi si fanno dei gran begli acchiappi; vi ricordate una certa Miss Catherine Middleton a St Andrews? Girls (and boys) prendete nota, e lasciate Oxford e Cambridge agli stolti che vanno all’università solo per studiare. Da qualche mese è diventato più difficile seguire le sue vicende – e i suoi allenamenti, di cui era assai generoso – in quanto Arthur ha chiuso il suo profilo Instagram.

(Ph: Karwai Tang/Getty Images)

Ciò è accaduto dopo la reazione, entusiastica al limite del delirante, alla sua apparizione ai funerali della prozia Elizabeth con l’uniforme dei Royal Marines. Un po’ di controllo, cribbio! Il giovanotto è così giovane, e così generoso di sé (almeno in foto) che non mancherà occasione di tornare a guardare i suoi torniti bicipiti e la tartaruga addominale.

Solo per motivarsi a fare sport, ovvio.