Accade a volte che mentre tutti sono concentrati sulla salute di uno dei due elementi di una coppia, si ammali l’altro. È quanto successo ai sovrani britannici: nei giorni scorsi l’attenzione dei più era rivolta a King Charles, impegnato nel viaggio ufficiale in Oceania – dove è apparso a volte un po’ affaticato ma generalmente in buona salute – e ora è ammalata la Queen Consort.
(Ph: Pool)
Nulla di tragico né di particolarmente grave, ma una non meglio identificata “infezione toracica” che costringe Camilla al riposo, sotto controllo medico, nella residenza di campagna. La regina mancherà al ricevimento a Buckingham Palace in onore degli atleti olimpici e paralimpici, dove il re sarà accompagnato dalla sorella Anne, e all’inaugurazione del Field of Remembrance a Westminster Abbey, che apre le cerimonie in onore dei caduti, i Remembrance Days; qui a sostituirla sarà la sempre più multitasking Duchessa di Gloucester.
Conoscendo l’amore per i libri di Camilla immagino che occuperà il tempo inaspettatamente libero nella lettura; a questo proposito, vi ricordo la pagina Instagram dedicata dalla sovrana alla sua grande passione: The Queen’s Reading Room, un vero club del libro ricco di novità e suggerimenti.
(Ph: Instagram @thequeensreadingroom)
E ieri a consigliare tre libri è stata Mathilde, Regina dei Belgi. Ecco i titoli, tutti e tre disponibili in italiano: Bart van Loo, Il regno scomparso, Mondadori; Colette Nys-Mazure, Celebrazione del quotidiano, Servitium Editrice; e Géraldine Schwarz, I senza memoria, Einaudi.
(Ph: Instagram @thequeensreadingroom)
Devo dire che il libro di van Loo, sulla storia della Borgogna, mi attira molto; e l’idea di consigli di lettura regali è veramente affascinante. Da chi vorreste ricevere qualche indicazione? Personalmente da Sonja di Norvegia, che trovo una donna molto interessante anche intellettualmente. Ma pure da Letizia di Spagna, ammesso e non concesso che in questi giorni abbia tempo e voglia di leggere.
Se ieri abbiamo parlato dei sovrani di Danimarca, la cui unione sembra essere da un po’ sulle montagne russe, oggi è la volta di una coppia che festeggia i quarant’anni di matrimonio e sembra sicuramente solida, probabilmente felice e magari pure ancora innamorata.
Lei è Astrid, Principessa del Belgio e sorella minore di Roi Philippe; lui è Lorenz d’Austria-Este, nipote dell’ultimo Imperatore d’Austria, dell’eroe dell’Amba Alagi, e capo della casata. Si conoscono grazie a un cugino materno di lei, che la invita a una crociera in Grecia cui partecipa anche Lorenz. Intervistati per l’importante anniversario da Wim Dehandschutter, grande esperto della casa reale belga, lui ammette che è stato amore a prima vista, e che la moglie lo fa ancora arrossire: sarà quella la ragione delle sue guanciotte rosse, e non la couperose?
Del matrimonio, celebrato a Bruxelles il 22 settembre 1984, Lady Violet ricorda soprattutto l’abbonante pioggia e l’ancor più abbondante abito della sposa, ma Astrid svela qualche retroscena che aveva reso pieni d’ansia i giorni precedenti alla cerimonia: dagli orecchioni dello zio, re Baudouin che nonostante la malattia partecipa alle nozze della nipote (non oso immaginare la gente che potrebbe avere infettato) all’incidente di moto del padre, che la accompagna all’altare fratturato e assai dolorante.
(Ph: Photo News)
Dopo quattro decenni, cinque figli – Amedeo, Maria Laura, Joachim, Luisa Maria e Laetitia Maria – e tre nipoti nati dal matrimonio del primogenito Amedeo con Elisabetta Rosboch la coppia sembra andare a gonfie vele. E vi dirò, si sono pure imbelliti. Oggi vivono a Bruxelles, a Villa Schonenberg, costruzione recente circondata da un grande parco, gioia dei nipotini, che chiamano lei Ninou e lui Nonno, all’italiana. Confesso che quando si sposarono Lady Violet non fu particolarmente sedotta dalla coppia; lei manteneva ancora un po’ della goffaggine adolescenziale – e scontava il “peccato” di avere una madre bellissima – lui del principe azzurro aveva giusto l’altezza. Il tempo è stato buono, ma va detto che Astrid e Lorenz ci hanno messo del loro: lei svolge con impegno una serie di incarichi per la corona, soprattutto missioni economiche all’estero che alterna all’impegno sociale in patria. Col costante sostegno del marito, è sicuramente un ottimo supporto per il sovrano, molto più del fragile e pasticcione (eufemismo) fratello minore Laurent. Tra l’altro ha rivelato un certo senso dell’umorismo, e le sue originali scelte di stile la rendono ancora più simpatica. Insomma, cosa farebbero molti sovrani se non avessero certe sorelle?
Ieri a Parigi l’inaugurazione dei Giochi Paralimpici, nella tradizionale – e un po’ avvilente – mancanza di grande attenzione generale. Per le vie dalla Ville Lumière si aggiravano però tre autentici highlander, e Lady Violet è qui per raccontarveli.
Partiamo da Sergio, che non è un sovrano ma noi lo amiamo come se lo fosse. E nonostante tutta l’acqua che si era preso la volta scorsa ha infilato i suoi trionfali 83 anni in uno dei suoi eleganti abiti scuri ed è andato a fare il suo dovere. Non senza mostrare una certa soddisfazione per la bella e abbondante squadra che gareggia per il tricolore. So proud!
(Ph: Raphael Lafargue/ABACAPRESS.COM)
Highlander numero 2, in rigoroso ordine d’età, il sessantanovenne Henri, Granduca di Lussemburgo. Dopo aver assistito con incrollabile attenzione a praticamente tutte le gare dei Giochi Olimpici, non ha voluto mancare ai Paralimpici. Eccolo all’Eliseo, accompagnato dalla moglie Maria Teresa con splendida abbronzatura, affascinante sorriso e dimenticabilissimo completo top+pantaloni color sorbetto all’albicocca, che ha pure l’aggravante di essere firmato Armani. Solita versione yeye da ragazza di ieri per Brigitte Macron, ce ne siamo fatti da tempo una ragione.
(Ph: Raphael Lafargue/ABACAPRESS.COM)
I Granduchi hanno incontrato sul tappeto rosso il terzo highlander, Albert de Monaco, altro fedelissimo dei Giochi. Il principe è un fedelissimo anche dei pantaloni troppo lunghi, in stridente contrasto con quelli troppo corti di Maria Teresa. Comunque, lasciatemelo dire, anche se li prendiamo bonariamente un po’ in giro, sempre meglio loro di chi non si è presentato.
(Ph: Raphael Lafargue/ABACAPRESS.COM)
Qualcuno ha mandato i parenti, come dev’essere accaduto ad Astrid del Belgio (col sempre presente marito Lorenz d’Asburgo) cui evidentemente il fratello ha chiesto di andare al suo posto. E lei si dev’essere precipitata, uscendo così come stava per casa.
Il re di Giordania tra la delicata situazione politica e la famiglia che si allarga deve aver prudentemente pensato meglio farsi rappresentare dal fratello minore Faisal. Cui l’incarico spetta di diritto, essendo presidente del comitato olimpico giordano e membro del CIO. E diciamolo, fa pure la sua figura.
Assenti i membri della Royal Family, come accaduto il mese scorso, in rappresentanza del Regno Unito a sostenere il Team GB è arrivato il Prime Minister Keir Starmer. Che era lì anche per trovare una soluzione e mettere una pezza alla sciagurata Brexit, provando ad annullarne gli effetti più deleteri ma facendo finta di niente. Insomma, questa volta bisogna che tutto rimanga com’è perché tutto cambi. More or less.
Se non ho capito male, Albert de Monaco si è piazzato a Parigi per i Giochi Olimpici e non si è mosso più, per cui a un certo punto un cedimento è comprensibile. In tribuna con la nipote Alexandra von Hannover – figlia minore della sorella Caroline – e l’aitante fidanzato Ben-Sylvester Strautmann si lascia andare a un olimpico sbadiglio.
(Ph: Laurent Zabulon/ABACAPRESS.COM)
Il terzetto stava assistendo alla finale per il terzo e quarto posto di tennis tavolo tra il team giapponese e quello francese, che ha vinto aggiudicandosi la medaglia di bronzo; evidentemente non il più appassionante dei match, o degli sport, ma il principe svolge con la consueta dedizione il ruolo di capofamiglia. Dai che è quasi finita!
(Ph: ABACAPRESS.COM)
Altro sovrano che sta seguendo con costanza i giochi dall’inizio è il Granduca del Lussemburgo; diciamo che nel suo caso la permanenza nella capitale francese offre anche la possibilità di godersi un paio di figli che vi risiedono, a partire da Alexandra, da poco mamma di Victoire. Contrariamente ai monegaschi che non si sono visti, i lussemburghesi a rotazione hanno assistito a qualche gara, e Henri ha esplicato in tutto il suo splendore il ruolo di chaperon. Ci deve aver preso gusto, tanto da replicare con i nipoti principi del Belgio, figli del cugino Philip, il cui padre era fratello minore di sua madre, Josephine Charlotte. E sembra pure quello che si diverte di più.
(Ph: RVD – Frank Ruiter)
Cambiamo decisamente argomento e andiamo in Olanda, da cui arriva una interessante notizia sulla secondogenita dei sovrani, la principessa Alexia. È appena stato reso noto che la fanciulla si è iscritta al prestigioso UCL – University College di Londra, dove studierà Scienze e Ingegneria per il Cambiamento Sociale presso la Facoltà di Ingegneria. Se vi dovessi dire che so esattamente che cosa sia mentirei, ma confesso di essere rimasta molto colpita dalla scelta, sia perché avrei pensato che lei optasse qualcosa di più frivolo, sia perché sembra un campo davvero stimolante. Brava!
(Ph: ANP)
Continuando però con la dicotomia zii-nipoti del post, ad arrivare dai Paesi Bassi è anche una notizia piuttosto spiacevole. Nei giorni scorsi il giornale AD ha riportato una storia sulla principessa Laurentien, consorte del fratello minore del re e dunque zia di Alexia, che nell’ambito delle sue attività benefiche si sarebbe resa responsabile di non meglio identificati “abusi” nei confronti di funzionari del Ministero delle Finanze nell’ambito di uno scandalo legato ad assegni familiari che va avanti già da qualche anno. Di cosa si stia parlando esattamente non è chiarissimo ma il problema è considerato addirittura un banco di prova per Dick Schoof, a capo del governo da poche settimane (Le foto del giorno – Politica e misteri), dunque non è proprio cosa da nulla. Staremo a vedere, e speriamo che si risolva rapidamente e senza gravi conseguenze. Dopodiché, se Alexia con i suoi studi acquisirà competenze in ingegneria sociale per sostenere impeccabilmente la sorella, quando toccherà a lei regnare, meglio.
Troppo lunga, troppo woke, troppo caotica, troppo poco ritmo; comunque la pensiate sulla cerimonia di inaugurazione le Olimpiadi di Parigi 2024 sono partite, e ora non resta che goderci lo spettacolo e sperare in una pioggia di medaglie. Intanto è arrivata una pioggia di fotografie, quelle che non erano disponibili ieri più molte altre. E se ieri eravate davanti a uno schermo avrete capito che la parola pioggia non è usata a caso…
Anche questa volta partiamo con noi, e se tra di voi ci fosse qualcuno che non l’ ha ancora vista ecco la fantastica immagine di Mattarella, bagnato fradicio nonostante il – o a causa del – poncho impermeabile, spettinato e assai divertito.
(Ph: Collection privée de LL.AA.RR. le Grand-Duc et la Grande-Duchesse)
Bagnato come un pulcino il Granduca del Lussemburgo sfida il maltempo ma perde un po’ del suo proverbiale aplomb (vedi nodo della cravatta) e sembra arrivato direttamente dal Nome della rosa. Accanto la moglie Maria Teresa, che è una donna di mondo e non si scompone certo per due, o duemila, gocce. In ogni caso lo spirito sembra alto.
(Ph: Collection privée de LL.AA.RR. le Grand-Duc et la Grande-Duchesse)
Prima dell’inaugurazione i Granduchi avevano salutato all’Eliseo il Presidente e la Première Dame, poi Maria Teresa, in blazer AlexanderMcQueen e pantaloni Armani ha pubblicato questa deliziosa immagine con due “colleghe”: Letizia regina di Spagna smanicata in Carolina Herrera con la borsa Dior che portava ieri e Mathilde regina dei Belgi (in Natan, ovvio).
( Ph: David Niviere/ABACAPRESS.COM)
Sotto l’acqua, ma con un certo stile, anche Los Reyes, che non hanno risparmiato applausi calorosi al loro team. A Parigi sono arrivate anche le due figlie, Leonor e Sofía, per sostenere le stelle del tennis iberico, il divino Rafa Nadal e il giovane brillantissimo Carlos Alcaraz. Ma quanto è bella questa foto?
Piuttosto asciutta – o semplicemente fotografata in un momento migliore – la Reine Mathilde in rosso, uno dei colori della bandiera, la cui grazia non viene scalfita dalla plastica trasparente dell’impermeabile. Impeccabile Roi Philippe, avremmo voluto vederlo a fine serata.
( Ph: David Niviere/ABACAPRESS.COM)
All’Eliseo i sovrani belgi si sono incontrati con i danesi; come Mathilde, il cui abito la fa sembrare in attesa, anche Mary onora i colori della bandiera del suo Paese: blusa rossa Jesper Høvring e pantaloni bianchi Andiata.
Curiosamente non ci sono immagini di Frederik e Mary sotto la pioggia, o almeno io non ne ho trovate. Per prudenza comunque Mary si è portata il suo impermeabile, che non si sa mai. E chissà se i due avranno ricordato le Olimpiadi di Sidney, dove si conobbero ventiquattro anni fa.
(Ph: David Niviere/ABACAPRESS.COM)
Chi non si è certo preoccupato del diluvio, nonostante no dovrebbe essere abituato, dato che come dice la canzone It never rains in Montecarlo, sono i principi di Monaco, che si sono portati anche i figli gemelli Jacques e Gabriella. La bimba non è sembrata condividere l’entusiasmo dei genitori e ha spesso mostrato un notevole broncio; lui in blazer blu sembra si sia scambiato il ruolo col padre.
( Ph: David Niviere/ABACAPRESS.COM)
In tribuna a sostenere la loro squadra anche i sovrani nederlandesi; lui aveva partecipato alla cena al Louvre, lei invece si è vista direttamente all’inaugurazione.
(Ph: David Niviere/ABACAPRESS.COM)
Willem-Alexander e Máxima sono accompagnati dalle due figlie maggiori Catharina-Amali e Alexia; la famiglia resterà a Parigi fino al 30 luglio.
E se a questo punto vi state chiedendo dove siano finiti gli altri, confermo di non aver visto né i reali norvegesi né gli svedesi. Quanto al Regno Unito, è arrivato in rappresentanza il neo Prime Minister Sir Keir Starmer. Che dopo aver salutato i Macron all’Eliseo ha raggiunto la tribuna, opportunamente dotato di impermeabile proprio.
Oggi l’inaugurazione dei giochi olimpici di Parigi 2024, con cerimonia au bord de la Seine. La Ville Lumière si è naturalmente riempita non solo di atleti, ma anche di reali e capi si stato che accompagnano le loro delegazioni. Due i momenti ufficiali per loro: ieri sera la cena nella piramide del Louvre ospiti del Presidente del CIO, Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach e della consorte Claudia. Oggi invece sono stati ricevuti all’Eliseo dal Presidente Macron e signora. Iniziamo questa carrellata fotografica partendo da noi, col Presidente Mattarella accompagnato dalla figlia Laura. Che è una donna dotata di notevole signorilità, ma non particolarmente elegante.
(Ph: Ludovic Marin/POOL – ANSA/EPA)
Per la cena della vigilia ha scelto pantaloni bianchi con una blusa/poncho con stampa a farfalle. L’abbiamo vista vestita meglio, ma anche peggio. Fotografie dei Mattarella oggi all’Eliseo non ne ho trovate, ma ho trovato un aneddoto su Macron che al termine del ricevimento offerto alla stampa estera accreditata, conversando con un nostro connazionale, ha sottolineato il legame che sente col nostro Paese e con Napoli, ricordando insieme a Brigitte che il loro incontro fu favorito da una pièce di Eduardo De Filippo. E alla domanda se sapesse qualche parola in napoletano ha risposto caffè sospeso. Molto ben detto, Monsier le Président.
(Ph: Jeanne Accorsini)
Non potevano mancare i Principi di Monaco; del loro amore per lo sport abbiamo detto spesso, e ricordiamo che entrambi hanno partecipato come concorrenti a edizioni precedenti. Bella e grintosa la Princesse con top e pantaloni Alexander McQueen; una mise che sottolinea molto le ampie spalle, ma non male.
(Ph: Eliot Blondet)
Albert II e Charlène non hanno mancato l’appuntamento con i Macron; lei in total white con accessori silver, lui con l’uniforme olimpica del Principato; sarà per quello che Brigitte si è messa le mani ai capelli conciandoli così? Io però Albert quando fa queste cose lo amo: non si tira mai indietro, e non è poco.
Ecco i sovrani belgi, reduci dall’emozione della laurea a Oxford della primogenita Elisabeth – che completerà la sua formazione a Harvard – la Reine indossa a sua volta pantaloni bianchi con una blusa/poncho assai scenografica, che in effetti è una tuta ed è firmata Natan. Mathilde irradia luce, la trovo veramente splendida, e stavolta non posso neanche parlare male del suo amato couturier!
Alla cena al Louvre partecipano anche Los Reyes, con Letizia che diplomaticamente omaggia la Francia presentandosi in Dior dalla testa ai piedi. Mi piace molto, e mi piace il fatto che osi qualcosa di diverso; ho scelto questa foto dove l’abito si apprezza meglio. Poi i capelli così tirati la invecchiano un po’, ma non si può avere tutto.
Oggi all’Eliseo Felipe è andato da solo, non chiedetemi perché. La foto ve la metto lo stesso perché insomma, El Rey è sempre un bel vedere, e El Rey a Parigi è sempre una buona idea.
(Ph: Arturo Holmes/POOL/AFP)
Presenti i sovrani più “nuovi”, quelli di Danimarca, che giocano quasi in casa viso che in fondo il re è francese per metà. Anche Mary sceglie una tuta rossa, di Max Mara, con sandali Aquazzura e clutch Prada; insomma Made in Italy al 100%. La regina, che è arrivata dalla Sardegna dove era in vacanza col marito, è apparsa ringiovanita; opera del nuovo colore di capelli con ciocche color caramello vicino al viso (si chiama face framing) e forse qualche ritocco. A 52 anni, con un nuovo lavoro e un marito forse distratto, ci sta.
(Ph: COSL/LUXPRESS)
Per due sovrani che hanno preso servizio da poco eccone due che stanno per lasciare: i Granduchi del Lussemburgo, che hanno annunciato da ottobre il graduale passaggio dei poteri al figlio Guillaume. Maria Teresa ha tirato fuori dall’armadio un abito marrone con scollo all’americana, prudentemente arricchito da una stola, del libanese Rabih Kayrouz. Mi piace anche lei, starò diventando troppo buona?
Royals britannici, svedesi, norvegesi non pervenuti, mentre ieri al Louvre è arrivato – da solo e in anticipo – Willem-Alexander d’Olanda, che oggi era in tribuna con la consorte ad applaudire gli atleti.
Riassumendo, mi sembra che ogni delegazione abbia fatto un po’ come voleva, e le fotografie risentono di questa scelta. Non tutti hanno partecipato agli eventi ufficiali, alcuni hanno inaugurato il villaggio degli atleti del proprio Paese, alcuni oggi si sono fatti un selfie in tribuna. Dunque troverete tante immagini diverse, comunque piacevoli e persino divertenti.
Lady Violet vi saluta con questa bella foto di gruppo dall’Eliseo, e vediamo se riconoscete qualcuno.
Comincio io: la signora in azzurro, quinta da sinistra, è Jill Biden, col completo indossato l’anno scorso all’incoronazione di Charles e Camilla. E chi sarà quella dea in rosso arancio e borsa azzurra al centro della scena? Insomma vinca il migliore, ma ricordiamoci che l’importante è partecipare!
Oggi è festa nazionale in Belgio, e dato che ultimamente abbiamo un po’ trascurato Philippe e Mathilde ci dedichiamo a loro. Il 21 luglio ricorda la data del giuramento prestato dal primo re dei Belgi, Leopold I in questo stesso giorno del 1831, segnando così la nascita del Belgio indipendente. Nel 1890 il 21 luglio fu scelto per celebrare la festa nazionale.
La giornata inizia col Te Deum nella cattedrale Saints-Michel-et-Gudule, mentre alle 16.00 c’è la parata militare; la festa si conclude con un concerto di artisti belgi al Parco del Cinquantenario e gli immancabili fuochi d’artificio.
(Ph: Nicolas Maeterlinck)
Alla cerimonia religiosa hanno partecipato solo i sovrani con i quattro figli, e devo dire che mi sono piaciuti molto i due ragazzi, Gabriel ed Emmanuel, in tight. La Reine ha scelto l’avorio, un modello Natan che richiama gli anni ’50 ma è francamente troppo pasticciato; sul capo Mathilde ripropone il cappello Philip Treacy indossato all’incoronazione di Charles e Camilla (Royal chic shock e boh – Coronation edition (parte seconda). La Duchessa di Brabante e futura regina, Elisabeth, si butta sul fucsia affidandosi a Safiyaa e scegliendo un modello con mantellina che ormai, lungo o corto, hanno proprio tutte. In testa un bandeau di Fabienne Delvigne, il modello Florentina, in fibra di banano. Capo scoperto per la sedicenne Eléonore, che osa un abito di Diane von Furstenberg che le cade un po’ addosso, d’altro canto è giovane e deve fare esperienza.
(Ph: soirmag.lesoir.be)
Nel pomeriggio il momento della parata militare (e anche civile); la Reine resta con la stessa mise, mentre le Roi cambia la sua uniforme. Si cambiano anche tre dei quattro principi: i due maggiori, che hanno già iniziato l’addestramento militare, sono in uniforme; Emmanuel sostituisce il tight con un semplice completo mentre Eléonore come sua madre resta con l’abito indossato la mattina.
(Ph: soirmag.lesoir.be)
Ci sono i fratelli del re, posizionati in una tribuna laterale; sia Astrid, accompagnata dal marito Lorenz sia Laurent, che invece è solo, indossano l’uniforme come da tradizione. In queste occasioni Astrid mi fa pensare alla Princess Royal Anne: sorelle di sovrani affidabili e consapevoli del proprio ruolo. Unica differenza: la principessa belga indossa l’uniforme femminile con la gonna, la britannica invece predilige i pantaloni.
(Ph: soirmag.lesoir.be)
E poi c’è lei, Delphine, la figlia ritrovata (e soprattutto riconosciuta). La signora è un’artista ed è dotata di notevole estro, che mostra anche nella scelta delle sue mise. In questo caso un completo pantaloni a blocchi di colore – rosso e rosa – alternati, un po’ come gli sbandieratori delle feste che evocano il Medio Evo.
(Ph: soirmag.lesoir.be)
Sul davanti della giacca è ricamata una farfalla stilizzata, che molti pensano sia un omaggio al padre Albert, da lei chiamato non papà ma papillon; sulla schiena ci sono invece le parole love e evolve. Ma non è mica finita! Si tratta infatti di una mise interattiva: inquadrandola col telefono appaiono messaggi di amore, solidarietà, unità.
(Ph: Wim Van de Genachte)
Che vi devo dire, se voleva indossare qualcosa di indimenticabile direi che ci è riuscita!
Confesso, questo anniversario non me lo ricordo praticamente mai. Per fortuna ha pensato a ricordarmelo una di voi, carissime lettrici e cari lettori, e la stessa Casa reale ha fornito una nuova fotografia per celebrare la giornata. Oggi i sovrani emeriti del Belgio, Albert e Paola, festeggiano i 65 anni di matrimonio.
“Nozze di palissandro” le definisce il tweet che accompagna la fotografia; io non sono esperta di queste definizioni, ma mi verrebbe da chiamarle nozze di grafene, che pare sia il materiale più resistente e insieme il più elastico. Perché questo matrimonio nato come una favola attraversa solitudini, dolori e tradimenti, addirittura una figlia illegittima. Poi gli sposi si ritrovano – complice anche un comune cammino di fede – e cominciano da capo. Questa volta funziona, e l’unione viene sublimata dal trono, che arriva a sorpresa in conseguenza alla morte del fratello di lui, Baudouin, ucciso da una crisi cardiaca a nemmeno 63 anni.
Albert e Paola si conoscono nel novembre 1958 a Roma, dove lui è stato spedito a rappresentare il re all’incoronazione papale di Giovanni XXIII, eletto al soglio il 28 ottobre. Lui si dichiara a dicembre, ancora a Roma, durante la festa di compleanno di Maria Camilla Pallavici, ad aprile la sposa viene presentata al popolo belga e alla stampa, il 2 luglio le nozze.
Prima la cerimonia civile nella Salle Empire a palazzo reale, celebrata dal borgomastro di Bruxelles, poi quella religiosa nella cattedrale, che gli sposi raggiungono a bordo di una cadillac; altre venti seguono, con a bordo gli ospiti più importanti, tra cui gli ex sovrani d’Italia Umberto e Maria José, zia di Albert. Lo sposo, 25 anni, fa la sua figura con indosso l’uniforme da capitano di fregata, le principali decorazioni belghe e il collare da Cavaliere di Gran Croce di Onore e Devozione dell’Ordine di Malta; naturalmente tutti gli occhi sono per la ventunenne sposa, che non delude. Per il suo abito Paola si è rivolta a Concetta Buonanno, celebre sarta napoletana che serve l’alta società. Tanti anni fa lessi su un giornale di mia madre che la Buonanno era nota per non accettare clienti alte meno di 1,70. Ignoro l’altezza di Paola, ma mi viene da pensare che le signore italiane che soddisfacessero il requisito all’epoca dovevano essere pochine.
Di una misura però possiamo essere certi: lo strascico dell’abito è lungo bel cinque metri. Per il resto un modello semplice, direi virginale: scollatura rotonda, maniche a 3/4, la vita sagomata e definita da un fiocco. Diversamente da quello indossato da un’altra celebre sposa di quegli anni, Grace Kelly, non c’è pizzo; in questo modo si lascia tutta l’attenzione al prezioso velo ottocentesco portato in dote dalla nonna – la belga Laura Mosselman du Chenoy – e protagonista di parecchi matrimoni sia nella famiglia reale belga sia in quella Ruffo di Calabria.
C’è invece una cosa che le spose Paola e Grace hanno in comune: non indossato diademi; se l’attrice americana ha una cuffietta dello stesso pizzo dell’abito, la principessa italiana una coroncina di fiori d’arancio.
Segue un ricevimento al castello di Laeken per 140 selezionatissimi invitati, cui Paola serve personalmente la torta nuziale. Alla fine vengono ammessi i giornalisti: questo è il primo evento trasmesso in diretta dalla televisione belga.
Poi gli sposi partono per la luna di miele alle Baleari. Torneranno in tre: il figlio Philippe nascerà il 15 aprile 2960, nove mesi e 13 giorni dopo le nozze dei genitori.
P.S. nel post ho citato la principessa Grace, e oggi è anche l’anniversario, il tredicesimo, dei sovrani di Monaco, Albert e Charlène. Qui trovate un post sui tanti royal wedding di luglio (Quante spose di luglio!)
Confesso che questa importante data mi stava sfuggendo, confusa tra l’ottantesimo anniversario del D Day e l’imminente matrimonio del Duca di Westminster; per fortuna il rapido giro mattutino sui social mi ha salvata. Compie oggi novant’anni il Re Emerito dei Belgi Albert II che per noi, ammettiamolo, è soprattutto il marito di Paola.
Nato il 6 giugno 1934 nello Château de Stuyvenberg a Laeken, è il figlio minore, e secondo maschio, di Leopold III – asceso al trono pochi mesi prima, alla morte del padre Albert I da cui il bambino prende il nome – e Astrid, che morirà in un tragico incidente stradale quando il piccolo ha solo 14 mesi. Il D Day ha un’importanza particolare anche per Albert, che compie dieci anni e ha gli orecchioni; in quel giorno arriva l’ordine di Himmler di deportare in Germania la famiglia reale. Il giovane principe con i suoi fratelli – l’erede al trono Baudouin e Josephine Charlotte, che sposerà il Granduca di Lussemburgo – vengono portati in una fortezza nei pressi di Dresda, e mesi dopo trasferiti in Austria; verranno liberati il 7 maggio 1945 dagli americani.
La stampa italiana inizia a interessarsi a lui nel novembre 1958, quando arriva a Roma in rappresentanza della famiglia reale per l’intronizzazione di Papa Giovanni XXIII e conosce un po’ di ragazze da marito. Si dice che all’inizio la sua attenzione venga attratta dalla bellissima Mirta Barberini Colonna di Sciarra, poi la scelta cade sull’altrettanto bella Paola Ruffo di Calabria. Le nozze, annunciate in aprile, vengono celebrate il 2 luglio 1959 a Bruxelles; dall’unione nascono tre figli, Philippe, Astrid e Laurent.
Il suo destino da spare cambia il 31 luglio 1993 quando il fratello Baudouin muore improvvisamente a 62 anni senza avere avuto eredi dalla moglie Fabiola. Il primo in ordine successione è lui, che diventa Albert II; abdicherà vent’anni dopo in favore del figlio maggiore.
Nella sua lunga vita non sono mancate crisi polemiche e qualche scandalo; alla fine degli anni ’60 il matrimonio sembra al capolinea, e la responsabilità viene attribuita a Paola, l’italienne che ha l’imperdonabile colpa di essere troppo bella e allegra per la sussiegosa corte belga. Poi si scoprirà che è lui – o almeno anche lui – ad avere avuto una lunga relazione con l’aristocratica Sybille de Selys Longchamp. Da questo amore nel 1968 nasce Delphine, che nel 2020 viene riconosciuta – un po’ controvoglia – e accettata in famiglia come quarta figlia dell’ex sovrano. Alla fine anche questo episodio contribuisce alla modernizzazione della monarchia, che era stato uno degli obiettivi del suo regno, lo è del figlio Philippe, e non ho dubbi che troverà il suo coronamento con Elisabeth, che sarà anche la prima donna in Belgio a sedere sul trono. Intanto la fanciulla per i ritratti col nonno ha riproposto un completo pantaloni già indossato, in uno dei colori di stagione, il bluette (ahimé sì, è tornato di moda).
Il re emerito ha iniziato a celebrare il compleanno martedì sera, quando insieme a parte della famiglia ha festeggiato in un ristorante di sushi di Anversa, il Roji, dividendo la festa con la figlia Astrid, che ieri ha compiuto 62 anni. L’orgoglioso proprietario, monsieur Gunter Landuyt, ha rivelato di aver ricevuto due settimane prima la richiesta di prenotazione proprio da Astrid; il ristorante è stato aperto apposta per i reali nel giorno di chiusura settimanale, ma non è stato riservato per intero, il che ha consentito ad altri avventori di fare gli auguri ai festeggiati all’arrivo della torta.
(Ph: Roji)
Che oggettivamente sembra fatta solo per lui visto che ci sono solo le candeline col numero 90. Avrebbero potuto fare come un mio cugino che, celebrando noi insieme il compleanno, ci fece mettere la somma dei nostri anni. Dunque un bel 152, e auguri doppi!.
Lo scorso weekend il Principato di Monaco ha ospitato il GP di Formula 1, finito in gloria col trionfo dell’eroe locale, il ferrarista monegasco Charles Leclerc, che ha fatto commuovere pure il sovrano. In serata la tradizionale cena di gala, dove Charlène si è presentata in rosso; omaggio alla Ferrari? L’abito Vuitton – come la come la minaudière che ha in mano – mixa un tubino con maniche lunghe che lascia le spalle abbondantemente scoperte da un ampio scollo, da cui parte un inserto pietrificato. L’effetto finale è evidenziare l’ampiezza delle spalle da nuotatrice togliendo un po’ di respiro al collo. Io continuo a pensare che la princesse abbia un problema con i volumi, e solo Armani – autore del suo abito da sposa e poi misteriosamente scomparso – riuscisse a valorizzarne il fisico sportivo. Comunque contenta lei contenti tutti, per me boh.
(Ph: Instagram @camilladeboubon)
Alla serata di gala c’erano anche i Duchi di Castro con le due figlie, che ormai sono grandi e devono socializzare. D’altronde Carlo e Camilla (questi, i Borbone Due Sicilie, non gli omonimi british) nel Principato non solo hanno una residenza, ma ci si sono anche sposati, col principe Albert come testimone. Mentre le due figliuole preferiscono la sicurezza del nero e del cipria la biondissima Camilla, neé Crociani, non rinuncia al rosso.
(Ph: Instagram @camilladeboubon)
Con tanto di spalla scesa, che è proprio il modello dell’abito. Io impazzirei per il fastidio, ma lei non fa un plissé, con l’eccezione dell’intrico di boccoli. Al di là di ogni categoria (e comunque secondo me con la sua barbietudine ci gioca parecchio, e io mi ci diverto assai).
(Ph: Manuele Mangiarotti/IPA-AGENCY.NET)
Non escludo che fosse davvero un sostegno a Leclerc e alla Ferrari la mise di Alexandra von Hannover, figlia minore di Caroline avuta dal terzo marito Ernst August, con un prendisole scarlatto semplice e leggero del brand americano Sandy Liang. Attenzione ai dettagli, dagli occhiali anni ’60 (Celine) alle scarpine The Row (brand fondato dalle gemelle Olsen) praticamente introvabili e oggetto del desiderio di molte comuni mortali, con cui Alexandra ha in comune solo la mortalità. Chic.
Da lunedì 27 a sabato 1 giugno si sono tenute a Bruxelles le finali dedicate al violino nell’ambito del Concours Reine Elisabeth. Alla serata inaugurale hanno partecipato entrambi i sovrani, e la regina Mathilde ha indossato un abito ricoperto di paillettes di Jenny Packham un po’ eccessivo accanto al sobrio completo blu del re. Vi devo dire la verità, questi abiti paillettati iniziano a stancarmi, però questo non è male, bella la linea e bellissimo il colore. Chic.
Altra serata altro vestito; Mathilde non lascia ma raddoppia e sceglie di nuovo il rosso, in questo caso una tonalità corallo. L’abito monospalla di Costarellos è caratterizzato da un’ampia manica a sbuffo. Fotografie a figura intera non ne ho trovate e sono pronta a rivedere il mio pensiero in qualunque momento, ma visto così lo trovo terribile. Shock.
Optical
(Ph: Olivier Huitel/IPA-AGENCY.NET)
Cambiamo decisamente registro ed esaminiamo qualche mise in fantasia optical, che a me piace sempre. Torniamo a Monaco, per la gara Beatrice Borromeo, ha scelto un total look Dior e noi non siamo sorpresi. Molto bello l’abito pied-de-poule la cui dimensione aumenta scendendo verso l’orlo, completato da ballerine, borsa (la Lady D-Joy Micro Bag) e gli indispensabili occhiali da sole. Très chic.
(Ph: Jean-François Ottonello/Monaco-Matin)
Il giorno prima della gara Charlène ha accompagnato il marito per una serie di impegni, tra cui ringraziare il personale di Croce Rossa che presta servizio durante tutto il lungo fine settimana. Per farlo sceglie un completo dell’amato Akris in jersey a righe. L’idea non è male, ma la linea dei pantaloni non mi convince, e pure la cintura mi perplime; avrei scelto anche scarpe più sportive invece di queste, le slingback Ascent 100 di Gianvito Rossi. Un grande boh.
Di lei parlo poco ma mi piace parecchio: Laurentien dei Paesi Bassi – moglie del principe Constantijn, il minore dei tre figli della ex sovrana Beatrix – il 25 maggio ha compiuto 58 anni e la casa reale l’ha festeggiata con questo bel ritratto. Una donna intelligente equilibrata e consapevole, con un tocco di eccentricità a sottolinearne la personalità. La mise è un po’ così, ma in questo caso passa decisamente in secondo piano. Boh, ma tanti auguri.
Geometrie
La frattura al piede ha dato alla Reina Letizia l’alibi per togliersi (definitivamente?) i tacchi, già ridotti rispetto a quelli altissimi che indossava nei primi anni di matrimonio, nel vano tentativo di bilanciare il 1.97 del consorte. Questa settimana per partecipare a Solo de ciencia – certame di monologhi in lingua spagnola con l’obiettivo di migliorare la comunicazione scientifica – sopra gli amati pantaloni bianchi piazza una blusa di Adolfo Dominguez in un color giallo paglierino (anche se in questo caso sarebbe più opportuno definirla giallo Isabella) con svolazzanti pannelli bianchi. Ma perché? Boh.
Sabato 25 la Giordania ha festeggiato i 78 anni di indipendenza; il 25 maggio 1946 diventò infatti uno stato autonomo dal controllo britannico. Per l’importante celebrazione Rania ha scelto un abito color prugna di Solace London, praticamente l’evoluzione del cape dress, dato che qui la mantella copre una spalla sola per poi arrivare fino a terra. Sarà la solennità dell’occasione, sarà l’indubbia classe della signora che lo indossa, ma mi piace moltissimo, e la cintura etnica è il tocco perfetto. L’unica cosa che non mi convince è la borsa, che non si abbina neanche particolarmente alle scarpe color bronzo (Manolo Blahnik). Superchic.
E per finire…
Col post ci entra poco, ma mi è piaciuta tanto e ve la propongo. Venerdì Queen Camilla ha accompagnato il re alle corse di Epsom; per l’occasione ha indossato un tailleur azzurro di Bruce Oldfield sotto il trench – supertrend di questa stagione e anche delle prossime – il nastro del cappello di Philip Treacy riprende il colore della mise e la borsa di Charlotte Elizabeth, in una tonalità più scura, completa il tutto. Devo dire che nonostante io non ami particolarmente l’azzurro questo abbinamento col beige mi piace molto. Chic.