Republican chic shock e boh – Festa della Repubblica 2025 (parte seconda)

Domenica 1 giugno, vigilia della Festa della Repubblica, i portoni del Quirinale si sono aperti per cerimonia e concerto alla presenza delle massime autorità del Paese, e di personalità di livello altissimo, alto, e pure medio. Dopo l’analisi delle mise indossate dai rappresentanti della maggioranza di governo (Republican chic shock e boh – Festa della Repubblica 2025 (parte prima) oggi tocca a tutti gli altri.

La minoranza

Arriva l’opposizione. Nicola Fratoianni con la moglie Elisabetta Piccolotti, dietro di loro Elly Schlein, scortata non già dalla compagna Paola Belloni ma da Chiara Braga, capogruppo alla Camera. Lui si dev’essere confuso con le recenti cerimonie papali, e si è vestito tutto di nero; le due signore in primo piano abbastanza simili in tailleur pantalone grigio. Più sgarzolina Piccolotti, con le maniche tagliate tipo mantello e le scarpe bordeaux, soberrima Schlein, in una tonalità di grigio che non credo consigliata all’armocromista. Tra le due francamente preferisco la seconda; resta intonso il mio disappunto per tutte queste signore in pantaloni anche se a onor del vero Schlein non l’ho mai vista con indosso altro. Che vi devo dire, boh.

(Ph: Messaggero)

Andatura decisa e fiero cipiglio, Anna Ascani, vice presidente PD della Camera, arriva al passo col suo accompagnatore, con cui ha coordinato anche la mise. Non mi piace, e queste giacche così mosce mi fanno tristezza. Boh meno meno.

(Ph: Messaggero)

Lei è forse quella che mi è piaciuta di più. Agnese Landini in Renzi mi dà l’idea di aver fatto esperienza quando era moglie del Presidente del Consiglio, ed oggi appare molto più convincente e sicura di sé, sicurezza probabilmente favorita anche dall’intervento di rinoplastica che le ha dato un profilo meno importante (che a me comunque non dispiaceva). La scelta della mise per l’occasione è impeccabile: tailleur beige, in perfetta armonia col suo incarnato, composto da gonna con pizzo e giacca a scatoletta con decoro scintillante, più miniborsa pitonata. Agnese schiva abilmente il rischio “madre dello sposo” grazie alla falcata atletica nonostante il tacco altissimo. Creatore di cotanta eleganza potrebbe essere il fiorentino Ermanno Scervino, spesso scelto dalla coppia, ma non posso giurarlo. Chic.

(Ph: Messaggero)

Violante Guidotti Bentivoglio è la moglie di Carlo Calenda. È bella, coraggiosa e naturalmente elegante, per cui fa figura anche se non si sforza troppo, come in questo caso: pantaloni bianchi, blusa nera e clutch Zara. Chic ma noiosetta.

(Ph: Messaggero)

Qualche anno fa Angelo Bonelli ha sposato la compagna Chiara Pozzer, trentina di Rovereto, dicendo che in fondo non si era mai pensato accasato, e di aver scelto Chiara perché “è allegra e ha gli occhi belli” e non è mica poco. Nella foto gli occhi – che sembra siano uno blu e uno verde – non si possono apprezzare, ma un certo spirito allegro si intuisce dalla bizzarra mise scelta. Probabilmente Chiara è simpatica, sicuramente non è troppo attenta a ciò che indossa, e ce ne faremo una ragione, ma almeno una pettinata? Shock.

Maria Elena Boschi è senz’altro una bella donna, e ha pure un bel fidanzato, il dentista aspirante attore Giulio Berruti. Giocano molto a fare i belli, e probabilmente si credono un po’ i BrAngelina della politica italiana, però mancano di chic. L’abito di pizzo nero è proprio sbagliato, démodé, peggiorato dai sandaletti più adatti a calpestare una pista da ballo che i meravigliosi pavimenti del Quirinale. Sorprendente l’idea di coordinare il rossetto alla borsa (dovrebbe essere la Manhattan di Saint Laurent), che però così grande e rigida col resto della mise ci azzecca poco o niente. Sorry, shock.

(Ph: Messaggero)

Michela Di Biase è deputata PD e moglie di Dario Franceschini. È abbastanza giovane, bellina, di solito veste anche piuttosto bene ma raramente lascia traccia. Come in questo caso: a parte il total black ha un abitino un po’ corto ma grazioso, le scarpe chiuse, una cappa scenografica eppure, almeno a meno, dice poco o nulla. Magari è colpa mia, boh.

Gli ubiqui

(Ph: Messaggero)

Gli ubiqui sono coloro che per ruolo attitudine o devozione cadono sempre in piedi, e mentre alcuni soffrono molti s’offrono. Inserisco in questa categoria gli Elkann che naturalmente trattano con ogni governo, e non potrebbero fare altrimenti. L’algida Lavinia, nata Borromeo Arese Taverna, ama uno stile minimal che tende a sfociare nel monacale, e nemmeno oggi si smentisce. Dopodiché, che vi devo dire, se pure lei si presenta in pantaloni ci restano poche speranze. Chic ma che pizza!

(Ph: Messaggero)

Torinese di rito Agnelli/Fiat Evelina Christillin coniugata Galateri di Genola è un’abile dispensatrice dei suoi talenti che generosamente distribuisce in consigli di amministrazione dei più diversi, dal Museo Egizio della sua città a istituzioni sportive di altissimo rango. Non resiste al fascino del vestitino a pois da zia zitella, e non sfugge nemmeno al sandaletto a prova di alluce valgo. Shock.

In queste occasioni la bella signora vestita da hostess non manca mai. Questa volta è Alessia D’Alessandro, compagna di Luigi Di Maio, Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo Persico, e madre del suo bambino. Da una ex modella ci aspettavamo qualcosa di meglio, shock.

Myrta Merlino, in uscita dal non brillantissimo Pomeriggio 5 e in cerca di nuova collocazione che senza dubbio troverà, è bella e napoletanamente travolgente. Spesso osa, anche con gli abiti, e fa bene; osa pure stavolta, ma purtroppo il top che si allunga sui pantaloni non funziona, e la stola fa peggio (date retta a Lady Violet, quando l’evento richiede un certo movimento le stole sono difficili da gestire). E che ci sarà in quella shopper che tiene in mano? La merenda? Le scarpe di ricambio? Shock.

Ma perché? Perché a settant’anni dopo una vita piena, una bella famiglia, una carriera che va ancora a gonfie vele ti devi conciare così? Barbara Palombelli arriva al braccio del marito Francesco Rutelli (che fa sempre la sua figura) vestita da vispa Teresa. E meno male che non si è fatta i codini. Strashock.

Claudia Gerini gioca spesso a fare la vamp, la star di Hollywood. Unfortunately nessuna vera star avrebbe mai sbagliato così clamorosamente mise, indossando di pomeriggio un abito da gran sera, con tanto di schiena nuda. Shock senza pietà.

Concludiamo con una fuoriclasse: Geppi Cucciari, della quale tutto si può dire tranne che sia ubiqua, essendo una che non ha difficoltà a dichiarare il proprio pensiero. Mi sarebbe piaciuto che applicasse tale lucidità nella scelta della mise, invece di drappeggiarsi in questa specie di lenzuolo che scopre décolleté e pancino. Orripilanti gli zatteroni. Shock.

Comunque sia, alla fine di tutto, sempre viva l’Italia e viva la Repubblica!

A Royal Calendar – 1 agosto 2015

Pierre Casiraghi e Beatrice Borromeo si sposano all’Isolino San Giovanni, Lago Maggiore.

pierre bea matrimonio religioso

Cioè, un attimo, mica è così facile! Sarebbe più corretto dire che il 1 agosto la coppia si sposa col rito religioso, mettendo fine a una settimana di matrimoni ricevimenti e tanti, tanti cambi d’abito che neanche al Festival di Sanremo. Il primo appuntamento una settimana prima, sabato 25 luglio a mezzogiorno nel Palazzo del Principe  di Monaco; nozze civili, separate dalle religiose come avviene in tutti i paesi cattolici che non hanno il concordato col Vaticano.

bea pierre wedding

La sposa indossa un lungo abito in seta e chiffon rosa con sfumature oro e mauve, in testa solo una coroncina con fiorellini bianchi e malva, gli stessi del piccolo bouquet arricchito di edera e spighe.

Dopo la cerimonia lo zio Albert organizza nei giardini di Palazzo un cavagnetu, cioè un picnic, ma molto chic, champagne a fiumi e sposi in costume monegasco, come testimoniato dall’esclusiva della rivista Oggi. E non è finita, perché in serata i festeggiamenti proseguono allo Yacht Club de Monaco, dove lei indossa una mise in chiffon con cristalli, i capelli raccolti in uno chignon pulito; schiena nuda a parte, un perfetto stile Grace Kelly, mai dimenticata nonna di lui.

abiti_beatrice_borromeo valentino

Entrambi gli abiti sono Valentino Haute Couture, il primo ammiratissimo, il secondo meno, forse anche a causa della carenza di immagini. A Lady Violet piace molto anche l’abito da sera, fatta eccezione per la scollatura sulla schiena che finisce con un taglio troppo netto; però tessuto e ricami sono veramente interessanti.

beatrice domenica cognata alessandra ferri

Dopo una giornata così impegnativa cosa si fa, si riposa? Ma no, c’è il party balneare la domenica mattina! E la sposa posta una fotografia con un abito tuttifrutti e grande sombrero sfrangiato in compagnia di Alessandra Ferri, stilista e cognata in quanto moglie di suo fratello. Let’s go party!

Non si fa in tempo a tirare il fiato, due riviste sotto l’ombrellone, un bel gelato e si ricomincia!

bea abito ferretti

Venerdi 31 luglio la scena si sposta sul Lago Maggiore, a Stresa, per un ricevimento prenuziale. La sposa in questa occasione sceglie Alberta Ferretti, un lungo abito bianco molto hippy, con tanto di fiori nei capelli sciolti in riccioli (fintamente) spettinati. Splendido l’abito, perfette le infradito.

bea abito armani

E finalmente arrivò il giorno clou.

A mezzogiorno di sabato 1 agosto Pierre e Beatrice diventano marito e moglie anche davanti a Dio. Matrimonio religioso sull’Isolino San Giovanni, una delle Isole Borromee proprietà della famiglia di lei. Giornata interamente firmata Armani Privé, che per la cerimonia veste la sposa di un leggero, raffinatissimo pizzo avorio. Modello semplice e lineare ma di grandissimo effetto, nel più puro stile di re Giorgio. In una parola, la perfezione.

Per il grande ricevimento serale che chiude la kermesse nuziale Pierre è in frac, Beatrice si presenta in una nuvola di chiffon bianco, scollatura profonda, vita segnata e opulentissima gonna, più il coup de théâtre di due lunghe “code” fluttuanti, fermate sulle spalle da spille di diamanti di famiglia (purtroppo invisibili nelle foto).

bea sera armani

Fin qui la sposa. E le invitate? Ricordiamo per prime due signore che non ci sono più: Marta Marzotto, nonna materna della sposa, coi suoi tipici coloratissimi caftani e Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia, qui ritratta con un favoloso Valentino mentre arriva alle nozze religiose in compagnia dei principi ereditari di Norvegia, Haakon e Mette-Marit (in Giambattista Valli).

E poi chi c’era? Oltre ovviamente alle famiglie Grimaldi e Borromeo c’erano i Marzotto (madre di lei), gli Agnelli ramo principale e vari collaterali, molta aristocrazia – di sangue o di ritorno – modelle nobili e plebee, qualche socialite (fanciulle note per spendere allegramente il denaro di papà e mammà) un po’ di industria, un po’ di moda, un po’ di spettacolo, un po’ di tutto. Alle nozze civili a Monaco c’erano pure Marco Travaglio e Peter Gomez, all’epoca datori di lavoro della sposa. Tra tante signore belle ed eleganti, Lady Violet ha selezionato per voi le sue preferite. Eccole.

Vestita Chanel da capo a pie’, as usual, Caroline de Monaco madre dello sposo si è esibita in una serie di notevoli performances, ma voi lettori affezionati non sarete stupiti se quella preferita da Lady Violet è una mise con cappello, e che cappello! Una cupola bianca annegata in un mare di tulle blu, che in qualche occasione ha rischiato il decollo. Complemento di grande effetto per un outfit piuttosto semplice: gonna longuette azzurro polvere e top senza maniche a piccoli fiori in rilievo. Che spettacolo.

nozze bea pierre charlotte in gucci

La sorella dello sposo, Charlotte, scortata dall’attore Gad Elmaleh, suo compagno di allora e padre del primogenito Gabriel. Al ricevimento serale sul Lago Maggiore incanta con un meraviglioso abito Gucci nelle tonalità del verde e viola: ruches e balze in grande leggerezza, la relativa semplicità del corpino  a bilanciare la ricchezza della gonna.

nozze bea pierre isabella in valentino

La sorella della sposa (padre in comune, madre diversa) Isabella Borromeo coniugata Brachetti Peretti, famiglia italiana di petrolieri – sono i proprietari dell’API – in Valentino.  Sapete quando si dice c’è chi può e chi non può? Ecco, Isabella può.