Vi ricordate? Qualche giorno fa era stata ventilata la possibilità che il re del Regno Unito venisse in Umbria per il compleanno del re del cashmere (Partenze, permanenze e (forse) arrivi). Un po’ ci speravamo, poco poco, ma è andata come invece in fondo pensavamo. L’imprenditore ha festeggiato il compleanno nel suo borgo, mentre il sovrano è rimasto in Scozia.
Da una parte Brunello Cucinelli ha celebrato i 70 anni nella sua Solomeo, il borgo umbro acquistato negli anni ’80 e riportato all’antico splendore, circondato da famiglia, personaggi della moda e dello spettacolo e ospiti vip vari, tutti vestiti nei colori chiari del cachemire più raffinato: bianco, crema, beige, grigio chiaro.
Dall’altra King Charles ha assistito al Braemar Gathering, che si svolge tradizionalmente il primo sabato di settembre e mette in scena un grande classico dei giochi delle Highlands: il lancio del tronco. Per la prima volta il re ha sfoggiato il suo nuovo tartan, nei colori blu rosso e verde, creato appositamente nei laboratori tessili di Lochcarron of Scotland, in riconoscimento del grande impegno del sovrano nel preservare la tradizione tessile scozzese.
Due settantenni che, ciascuno nel proprio campo, reggono saldamente le redini del potere. Si potrebbe dire che questo non è (ancora?) un pianeta per giovani, ma questi due signori hanno qualcosa che li unisce: l’impegno sociale, il desiderio di incidere positivamente sul presente con un occhio al domani. Cucinelli ha appena annunciato di voler rimettere in piedi il borgo di Castelluccio di Norcia, famoso per le lenticchie e gravemente danneggiato nel terremoto di qualche anno fa. E ha rivelato il suo sogno: la speranza che fra tre millenni l’azienda ci sia ancora, che sopravviva al suo fondatore e prosperi per per le generazioni a venire. Quanto ai Windsor, non sappiamo se fra tremila anni avranno ancora la corona in testa, ma in fondo l’importante sono le azioni che si compiono oggi. E la capacità di dialogare col futuro mi sembra davvero uno dei punti in comune tra i due. Riusciranno nel loro intento?
Intanto auguri! (però la tovaglia sotto la torta l’avrei preferita stirata)
Partenza e viaggio trionfali per la Reina Letizia che, accompagnata la figlia maggiore a Saragozza, dove la futura regina Leonor ha iniziato l’addestramento militare, è volata con la minore a Sidney per sostenere la nazionale di calcio femminile, sport di cui la giovane Sofía è appassionatissima.
Una trasferta che si è trasformata in un trionfo, forse anche al di là delle intenzioni. Perché non solo le ragazze spagnole sono diventate campionesse del mondo battendo le Lionesses, cioè la nazionale inglese, ma Letizia si è presa tutta la scena sottolineando con la sua presenza la clamorosa assenza di membri della Royal Family.
Il principe di Galles ha postato il solito messaggio tenerello con la figlia Charlotte – finendo col rimarcare, forse suo malgrado, che per le femmine basta il tifo di altre femmine – ma, benché sia il presidente della FA, la Football Association, cioè la federazione calcistica inglese, William a Sidney non s’è visto, e ha continuato la sua permanenza in vacanza. Apriti cielo. Ha sbagliato? Sicuramente sì. Poteva fare meglio? Avrebbe dovuto. Qualcuno doveva andare a Sidney per la finale? Sarebbe stato il caso, magari una delegazione composta anche da uomini, a sottolineare il fatto che lo sport femminile vale quanto il maschile.
Siccome però l’errore mi sembrava troppo marchiano, e in testa mi ronzava una informazione, ho fatto una breve ricerca, da cui è emerso che l’assenza del principe – o di altri membri della Royal Family – potrebbe avere una ragione protocollare di un certo rilievo: il capo dello stato australiano è King Charles III, che da quando è sul trono non ha ancora visitato il Paese, per cui è prassi che nessun membro della Royal Family lo preceda. Detto questo, e anche a voler dare credito a questa versione, la gaffe c’è stata. O almeno questo comportamento è stato percepito come tale, dunque si poteva e si doveva comunicare meglio. La comunicazione e le sue regole nel tempo dei social cambiano molto rapidamente e non si può far finta di niente. Se fosse andato William avrebbe oscurato la Reina e la Infanta, mentre preferisco non immaginare cosa sarebbe successo se le Lionesses avessero vinto la coppa del mondo senza nessuno a festeggiarle. Non è accaduto, magari impareranno dal loro errore, proprio come Letizia, che dalla brutta scena alla messa di Pasqua di qualche anno fa dimostra sempre grande amore per la suocera, pure troppo… (se non vi ricordate l’episodio, lo trovate qui 2018 A Royal Year – 12 mesi in 12 foto)
(Ph: Carlos Alvarez/Getty Images)
Aggiungo una piccola riflessione a quasi un anno dalla morte di Queen Elizabeth: la transizione è complicata, forse anche più di quanto si potesse pensare, secondo me principalmente per due aspetti. Il primo: ognuno è impegnato a trovare la propria dimensione, interpretandola al meglio; a me sembra che qualche difficoltà ci sia, dei quattro attori principali, sovrani ed eredi, penso che a cavarsela meglio sia Camilla, che comunque è destinata a non essere apprezzata (eufemismo) da una parte della cittadinanza ancora legata al ricordo di Diana. Il secondo: Her Majesty col suo carisma e la stima che praticamente tutti nutrivano per lei fungeva anche da ombrello protettivo per tutta una serie di vicende e problemi, e la sua mancanza si avverte ancora forte. Aggiungerei anche che riducendo il numero dei working royals ho l’impressione che non si riesca a coprire tutto. Al momento gli attivi sono i sovrani – che però ovviamente non possono (e secondo me non devono) comparire sempre; i Principi di Galles, i Duchi di Edimburgo, la Princess Royal e i Duchi di Gloucester. Nove persone in tutto, di cui cinque ultrasettantenni, a fronte di una quantità di royal engagements che non ha eguali; è vero che ad esempio in Spagna i rappresentanti della Corona si contano letteralmente sulle dita di una mano, ma non è che Letizia inauguri spesso nuove residenze per anziani, o sovrintenda alle aperture dei supermercati, come Anne o Sophie. Insomma, come sempre i cambiamenti sono faticosi, però restano affascinanti.
Siamo infine alla terza parte di questo post, di sicuro la più divertente, che ha come argomento un possibile arrivo. Accade che una grande festa è prevista per sabato 3 settembre, in un delizioso borgo dell’Italia centrale. Il borgo è Solomeo, in provincia di Perugia; una piccola comunità portata a uno splendore quasi rinascimentale da un imprenditore illuminato, Brunello Cucinelli. Che appunto il 3 settembre compirà settant’anni e celebrerà comme il faut. Bene, da alcuni giorni un po’ di giornali, soprattutto locali, sono entrati in fibrillazione quando si è sparsa la voce che tra gli invitati al megaparty ci sarebbe addirittura Sua Maestà Charles III in persona. Cucinelli ha incontrato varie volte il sovrano quand’era ancora Principe di Galles, e a febbraio è stato invitato a Buckingham Palace dal nuovo re che ha ricevuto e lui e Federico Marchetti, fondatore di Yoox. L’insolito terzetto ha in comune un interessante progetto “The Sustainable Market Initiative”, una creatura di Charles, sempre particolarmente attento alla sostenibilità. Nell’ambito dell’iniziativa il re del cachemire Cucinelli finanzia l’Himalayan Regenerative Fashion Living Lab. Il sito della maison ci informa che «La partnership mira a sviluppare un nuovo programma per la creazione di paesaggi rigenerativi della moda, per dimostrare il potenziale di tale industria nella transizione verso un percorso inclusivo, rispettoso del clima e positivo per la natura, all’insegna di una nuova catena di valore imperniata sui principi della moda sostenibile. L’iniziativa si concentra nel recupero dell’ambiente naturale – seriamente minacciato dal cambiamento climatico – nonché delle tradizionali abilità artigianali e manifatturiere di alcune piccole comunità locali dell’Himalaya che da secoli basano la propria sussistenza sull’economia legata al cashmere, al cotone e alla seta» Insomma una specie di Solomeo in salsa himalayana, ci piace!
(Ph: Instagram @brunellocucinelli)
Ora io non so dire se The King arriverà davvero, Lady Violet ne sarebbe deliziata e monterà la guardia. Intanto direi che la comunicazione di Cucinelli ha messo a segno un colpo niente male, magari una telefonatina a Kensington Palace per un paio di consigli?
Chiudiamo con un gossip sullo stile, di quelli che piacciono a noi: le due fotografie che ritraggono Charles Cucinelli e Marchetti sono state scattate a un anno e mezzo di distanza (ottobre 2021/febbraio 2023) eppure i tre gentlemen sono vestiti praticamente uguali; il re col suo classico completo gessato blu chiaro, Marchetti ha cambiato la camicia e forse l’abito, ma ha la stessa cravatta, e Cucinelli ha praticamente la stessa giacca, che differisce nei bottoni (e nel fatto che non gli tira sulla pancia). Abbigliamento sostenibile? Missione compiuta!