Oggi Christian, Principe Ereditario di Danimarca, compie 19 anni; inizia l’ultimo anno da teenager, dal prossimo dovremo considerarlo un giovane uomo.
(Ph: Kongehuset)
La casa reale lo festeggia con questa fotografia, dove il giovanotto è ripreso sullo sfondo di una suggestiva alba africana (per le mie modeste conoscenze astronomiche potrebbe essere pure un tramonto, ma l’alba mi sembra simbolicamente più adatta). Oltre ad essere utile per fare gli auguri al futuro sovrano, l’immagine serve anche a testimoniare la sua attuale occupazione: un periodo di impegno sociale in un non meglio specificato Paese dell’Africa Orientale.
La straordinaria bellezza dello sfondo genera inevitabilmente l’associazione con La mia africa, celeberrimo film con Meryl Streep e Robert Redford lontanamente ispirato all’omonimo romanzo di Karen Blixen che infatti – vedi a volte le coincidenze – era danese. Ma rimanendo nel campo cinematografico devo dire che Christian, con questo nuovo taglio di capelli, mi fa pensare più a Full Metal Jacket, opera che ho senz’altro preferito alla prima.
Tra un paio di settimane sarà un’altra futura monarca – la deliziosa Leonor di Spagna – a compiere 19 anni mentre prima di lei, il 25 ottobre, Elisabeth prossima regina regnante dei Belgi ne compirà 23. In futuro quindi ci saranno tre sovrani europei nati in ottobre, ma permettetemi di dire che al momento le due ragazze sembrano più impegnate nel training reale del loro omologo, che mi dà più l’idea di bon vivant, modulata sulla lievità paterna. Christian è così giovane, non ho dubbi che avrà tutto il tempo per mostrare faville de la sua virtute come Cangrande della Scala. Intanto tillykke, auguri!
La regina di fine estate è lei, Rania di Giordania, che il 31 agosto compie gli anni. Quest’anno sono 54, e li festeggia come meglio non si potrebbe: con la nipotina Iman, nata quattro settimane fa, tra le braccia.
(Ph: Instagram @alhusseinjo)
Non mancano un nuovo ritratto ufficiale per celebrare la giornata e una foto accanto al re; che vi devo dire, sicuramente c’è la chirurgia plastica, immagino ci siano anche dei filtri fotografici, ma lei è sempre una meraviglia.
Chi mi sembra che si sia davvero goduta l’estate è Maria Teresa di Lussemburgo: presente spesso e volentieri a Parigi per i Giochi Olimpici, dopo l’inaugurazione dei Paralimpici è volata a Venezia per il Festival del Cinema. Ruolo formale ma anche attivo, il sostegno suo e del Granduca al cinema lussemburghese (di cui, confesso, ignoravo l’esistenza).
(Ph: Jean-Claude Ernst/LUXPRESS)
Nata a Cuba, lei è sicuramente una summer girl, e nella stagione più calda risplende letteralmente. Per girare tra le calli veneziane ha scelto caftani e camicioni coloratissimi e dal sapore etnico. Grandi orecchini, borsa di rafia (il modello Ischia di Sophie von Haubsburg) e soprattutto una splendida abbronzatura. Mi piacciono i vestiti? Non particolarmente, ma mi piace molto l’allure, l’aria che le danno, che a volte è più importante di ciò che si indossa.
(Ph: Maison du Grand-Duc)
A proposito di allure, già ripresi gli impegni per la bella Leonor, Princesa de Asturias, che da qualche giorno ha iniziato il suo addestramento militare alla Escuela Naval Militar de Marín, l’accademia navale. Ma quanto è radiosa questa ragazza?
Intanto sempre in terra iberica avviene qualcosa che non ci aspettavamo, e invece… Ieri è andato in scena il matrimonio dell’anno, quello tra Enrique Moreno de la Cova, giovinotto sivigliano nato benissimo, e Victoria López Quesada, la cui madre Cristina-Isabella è sorella di quel Pedro di Borbone Due Sicilie che contende all’italofrancese Carlo il trono delle Due Sicilie (che, mi permetto ricordare, non esiste più dal 1861). Insomma una poltrona per due in salsa reale. Tutto ciò per dire che agli sponsali ha partecipato El Rey, grande amico della famiglia della sposa. Che a sua volta ha un’importante connessione reale, essendo stata una delle damigelle al matrimonio di Felipe e Letizia, passando per altro alla storia come la bimba che durante la cerimonia ricevette la famigerata pedata da Felipe Juan Froilán de Marichalar, figlio maggiore dell’Infanta Elena, sorella di Felipe. Con lui vari membri della famiglia, ma soprattutto con lui, inteso proprio nella stessa macchina, la sorella Cristina, già messa da parte in seguito allo scandalo Noos, che le è costato il matrimonio (e pure di più).
Vedere i due fratelli di nuovo insieme sorprende, ma ci fa anche ben sperare per il futuro. Quanto alle due regine, quella in carica, Letizia, se n’è andata prudentemente a Parigi a sostenere gli atleti paralimpici, mentre possiamo solo immaginare la felicità della emerita Sofía.
E le altre Borbone Due Sicilie? Dopo un’estate passata su splendide spiagge, accuratamente documentata sui social – compreso criticatissimo uso di aereo privato per un volo di neanche un’ora alla volta della Sardegna – le due bionde fanciulle hanno partecipato alla gran festa a Racconigi per Gabrielle e Thomas Janssens, nipoti di Maria Gabriella di Savoia.
Gira questa simpatica foto che le ritrae con Vittoria e Luisa di Savoia, figlie di Emanuele Filiberto. Molto carine tutte, seppur vestite da cinquantenni. Che in fondo era lo stile amato dalle assistenti volontarie che coadiuvavano i docenti quando Lady Violet andava all’università (e c’era ancora il muro di Berlino). Allora le chiamavamo le vorrei ma non posso, definizione ancora ampiamente applicabile.
Resto molto curiosa di vedere i loro matrimoni, sono certa he mamma Camilla Crociani saprà guidare le sue ragazze; intanto, il principe ereditario di Danimarca, quel Christian, il cui nome l’anno scorso era stato brevemente avvicinato a quello di Maria Chiara (Piccoli gossip estivi), parte mercoledì per un’esperienza di alcuni mesi in Africa Orientale. E voi, siete pronti a riprendere le vostre attività?
P.S. abbiate fede, che arriva pure il post sulle nozze norvegiosciamaniche. E buona ripresa.
Vi ricordate che oggi era previsto un evento che possiamo dire sancisca definitivamente il cambio della guardia sul trono danese? Se non lo ricordavate lo faccio io: oggi alle 14.00 i nuovi sovrani accompagnati dalla regina Margrethe, dalla principessa Benedikte e dai quattro figli hanno partecipato ad una cerimonia religiosa nella cattedrale di Aarhus, la città dello Jutland seconda per importanza in Danimarca.
(Ph: Hanne Juul)
Le tre signore sono in viola, un caso? Non credo! E non ci crede neanche il magazine Billed-Bladet anche se non pensa a un omaggio a Lady Violet ma piuttosto a una scelta connessa al viola liturgico, che però non si usa in questo periodo; personalmente ipotizzo sia una scelta legata al colore che è comunque un simbolo di regalità. Interpretazioni e autocelebrazioni a parte, sotto la mantella blu notte Mary replica pari pari, gioielli a parte, la mise indossata per l’incoronazione di Charles e Camilla, tanto per far capire a chi si ispirerà (Royal chic shock e boh – Coronation edition (parte seconda). Tra l’altro il coat dress è opera di Søren Le Schmidt, che ha creato per lei anche l’abito bianco indossato domenica per divenire regina; e il cerchio si chiude.
(Ph: Hanne Juul)
Sotto la pelliccia con colbacco abbinato – in fondo lì nevica, e lei va per gli 84 – la regina Margrethe indossa un abito di un bel color lilla carico; e probabilmente avrete notato che si tratta della stessa mise indossata durante il discorso di fine anno, nel quale annunciò la sua abdicazione (Breaking News! – Un nuovo Re). Magari se lo è messo perché le piace e ci sta comoda, ma come non pensare anche a un significato simbolico?
(Ph: Martin Hoien)
Chic as usual la principessa Benedikte – che risulta avere ancora impegni pubblici per la corona, vediamo se manterrà il suo impegno – con un splendida mantella di un colore a metà tra il viola e il blu inchiostro; decisamente viola (anche se nella foto non sembra) il cappello di velluto.
(Ph: Martin Hoien)
Deliziose le due ragazze: Isabella indossa un cappottino azzurro di Prada, Josephine uno rosa di Andiata, pescati entrambi nel guardaroba materno, che mi sembra un’ottima forma di riciclo. Entrambe hanno la stessa pochette di lana che piacerà a certe amiche mie, una creazione del brand danese Aiayu, realizzata amano in Bolivia con lana d’alpaca.
(Ph: Hanne Juul)
Viola è il colore scelto anche da Jane Stephens, sorella maggiore della regina Mary, di cui era stata annunciata la presenza a Copenaghen per il gran giorno ma senza testimonianze fotografiche (ne abbiam parlato qui Protagonisti e comprimari).
(Ph: Mads Nissen/Politiken/Ritzau Scanpix)
Sempre il solito Billed-Bladet ha trovato una fotografia scattata all’interno del palazzo di Christiansborg dal fotografo Mads Nissen, che segue la Premier Mette Frederiksen. Jane è la signora alta, seconda da sinistra, tra il principe Joachim e la Premier.
Restiamo in Scandinavia per gli auguri a questa bella fanciulla che oggi compie 20 anni. Ingrid Alexandra, che un giorno siederà sul trono di Norvegia, viene festeggiata con questa fotografia in cui non indossa abiti firmati ma una tuta mimetica. La principessa sta compiendo il proprio addestramento militare, come Leonor di Spagna, come già Elisabeth del Belgio; vediamo quando toccherò a Christian. A Ingrid Alexandra auguro un futuro sereno come il suo sorriso, luminoso come il suo sguardo he si riflette nel cielo del nord.
Dopo le notizie, invero piuttosto scioccanti, arrivate da Londra, si riflette sul fatto che lo snellimento della Royal Family, con la conseguente riduzione dei membri attivi, al momento ponga alcuni problemi dato che col Re prossimamente assente per il trattamento alla prostata – anche se intende tornare rapidamente al lavoro – la principessa di Galles in ospedale e poi in una lunga convalescenza col marito al suo fianco, restano in pista la Regina Consorte, l’instancabile Princess Royal, i Duchi di Edimburgo e tutt’al più quelli di Gloucester; comunque tutti over70 tranne Edward e Sophie.
(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)
C’è da dire che in Danimarca stanno pure peggio; se la Regina Emerita non avrà un’agenda pubblica tutto il lavoro graverà sulle spalle dei nuovi sovrani, con l’eventuale sporadico supporto del figlio Christian – che però deve dedicarsi alla sua formazione – e forse talvolta della zia Benedikte (ma ci credo poco).
(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)
Vedremo, intanto la Casa reale ha pubblicato nuove fotografie di Frederik e Mary, con l’erede e gli altri tre figli, nella sala del trono di Christiansborg. Cogliamo l’occasione per una piccola analisi dei protagonisti (e dei comprimari) dell’abdicazione/proclamazione di Copenaghen e poi via, verso nuove meravigliose avventure!
Sorelle e Fratello
(Ph: (Thomas Traasdahl/Ritzau Scanpix)
Lunedì mattina, durante la visita del nuovo re al Parlamento, della delegazione reale faceva parte la principessa Benedikte, sorella minore di Margrethe, che a dire il vero partecipa spesso a questo genere di eventi; si pensava dunque di vederla anche il giorno del passaggio delle consegne ma benché direi certo che fosse a Copenaghen non si è vista; pensavo fosse la signora che accompagnava in auto la ex sovrana subito dopo l’abdicazione, ma chiaramente non era lei. Sicuramente assente invece l’altra sorella, Anne-Marie, che qualche giorno prima era ad Atene per il primo anniversario della morte del marito. Presenza silenziosa.
Dall’Australia a dare man forte a Mary è arrivata la sorella maggiore Jane Stephens con il marito Craig. Non avendo ruolo alcuno ovviamente nessuno si aspettava di vederla e infatti la sua presenza è passata praticamente inosservata; in effetti nella marea di immagini che ha invaso il web me ne sono capitate anche un paio di lei sorridente a godersi lo spettacolo dei fuochi artificiali che hanno illuminato la notte di Copenaghen, ma credetemi: riconoscerla era praticamente impossibile. L’importante è che ci fosse, abbiamo imparato quanto sia importante per un o una commoner che diventa royal avere una famiglia solida alle spalle, e quanto questo finisca col rappresentare un valore aggiunto. D’altronde dopo la crisi generata dalle fotografie di Frederik con la Genoveva dove se n’è andata Mary? In Australia, a casa. La famiglia.
(Ph: Martin Sylvest Andersen/Getty Images)
Discorso a parte per il principe Joachim, fratello del re. Da lui ci aspettavamo di tutto, ma in fondo è un soldato e ha fatto il suo dovere. L’ho visto arrivare a Christiansborg, da solo, in alta uniforme, e mi ha fatto una vaga tristezza. Quello che fu the spare era in una delle auto reali, che sono contrassegnate da targhe speciali. La sua era la numero 10 (per capirci, i figli dei sovrani erano nella 1) per cui ho pensato che se ci fosse stato un pranzo a lui sarebbe toccato il tavolo dei bambini, e magari il menu cotoletta e patatine. Vederlo il giorno dopo durante la visita al parlamento mi ha un po’ rincuorata, speriamo bene. Poteva andare peggio.
I figli
(Ph: AFP)
Diventato a diciotto anni e tre mesi il nuovo Principe Ereditario, l’imponente Christian se l’è cavata tutto sommato con onore; un po’ incerto sul da farsi durante la seduta col Consiglio di Stato in cui la nonna ha firmato l’abdicazione, ma non è stato il solo. Mi viene da pensare che in assenza di una liturgia precisa finisce sempre così, che non si sa bene cosa fare (a me è capitato partecipando a qualche funerale laico). Molti di voi hanno trovato il tutto un po’ freddo, perfino raffazzonato, altri hanno ammirato la sobrietà scandinava; Lady Violet confessa di aver guardato il giovanottone immaginandosi la reazione di una certa bionda principessina borbonica e, soprattutto, della di lei madre. Ne vedremo delle belle.
(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)
I fratelli minori di Christian hanno avuto, com’era giusto, il loro momento di gloria al balcone con i genitori. La tredicenne Josephine, che mi sembra la più umorale dei quattro, evidentemente ha risentito dello stress: graziosissima in un cappottino Prada che fu della madre è apparsa immusonita al limite del maleducato sul balcone di Christiansborg; quando la famiglia ha replicato a Amalienborg è uscita abbracciata al padre. Più serafico il gemello Vincent, che da bravo figlio minore mi sembra uno già in grado di cavarsela da sé (e bellino com’è sarà uno spasso seguirlo). Ho adorato Isabella, deliziosa in un cappottino rosso Carolina Herrera, che è apparsa sinceramente felice. Carucci.
La Regina
(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)
È stato senza dubbio il trionfo di Mary, e il riconoscimento per tutto l’impegno profuso in questi vent’anni. Il suo unico vero limite può essere la ricerca della perfezione, ma spesso per questo l’età aiuta, per non parlare di quattro figli adolescenti. Ci chiedevamo come si sarebbe vestita, e va detto che ha fatto tutto per bene. Non è una sorpresa che abbia scelto uno stilista danese, Søren Le Schmidt, per l’abito candido che è stato realizzato da un’altra fedelissima, Birgit Hallstein, titolare di una nota sartoria che all’epoca cucì anche il suo abito da sposa (disegnato da Ulle Frank). Un modello midi, caratterizzato da un drappeggio che partiva dalla cintura, saliva sul lato sinistro del corpino, girava intorno al collo e finiva svolazzante dietro la spalla sinistra; una sorta di peplo moderno, che avesse tutta la regalità del mondo classico. Immagino che l’obiettivo fosse una mise con qualche caratteristica che lo rendesse abbastanza sontuoso per l’occasione, non proprio l’abito di un’incoronazione ma quello che ci si avvicinasse di più.
(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)
Mi è piaciuto? Non particolarmente, ma penso che in fondo abbia le caratteristiche giuste per passare, nel suo piccolo, alla storia. Perfetti i gioielli; oltre al ritratto di Margrethe dell’ordine reale familiare, alcuni pezzi della celebre parure di rubini: orecchini, spilla appuntata sulla cintura e due fermagli tra i capelli. La parure è stata indossata spessissimo da Ingrid, nonna di Frederik e ultima Regina Consorte prima di Mary, e in aggiunta presenta i colori della Danimarca, bianco e rosso. Lo stesso schema è stato adottato nella scelta degli abiti delle figlie: rosso per isabella, che con la madre compone la bandiera nazionale, con l’aggiunta del blu di Josephine, che cita il terzo colore presente nella bandiera delle isole Fær Øer, che fanno parte del regno di Danimarca (e pure la bandiera australiana, in onore della sovrana). Praticamente perfetta sotto ogni aspetto.
Il Re
Dalle stalle alle stelle in un paio di mesi, Frederik è passato da marito forse fedifrago a padre della patria. E tanto per rispondere a chi lo ha sempre considerato un po’ farfallone, più attratto da divertimenti e sport che dalle cose serie, ha immediatamente scodellato un libro – diciamolo, se non scrivi almeno un libro ormai non sei nessuno – che nel Paese sta andando a ruba. Il volumetto di un centinaio di pagine si intitola Kongeord (La parola del re) e naturalmente non lo ha scritto proprio lui in persona, ma il giornalista Jens Andersen, autore già nel 2017 di una biografia dell’allora principe ereditario. Come il titolo lascia intendere, nel libro il neosovrano parla di sé, della famiglia, di ciò che desidera per la Danimarca. Confesso che sono molto curiosa di vedere l’evoluzione di questo regno; al momento impossibile non notare come la presunta amante di Frederik si chiami Casanova, e lo scrittore Andersen; che fantasia! Io speriamo che me la cavo.
Margrethe II
Si discuterà per anni se (o meglio quando) avesse deciso di abdicare, se il declassamento dei figli di Joachim rientrasse nel progetto, se lo scandaletto di Frederik abbia solo accelerato la decisione, se non volesse rischiare di perdere Mary, considerata fondamentale dopo vent’anni di impegno indefesso. Lei ha dato le carte e condotto il gioco come ha voluto, compiendo un gesto inconsueto che le assegna un posto particolare nella storia del suo Paese. Ha esercitato le prerogative reali e anche quella di capofamiglia dando forse la sveglia a quei due bambacioni (parere personale) dei suoi pargoli. Con la sua abdicazione, che segue a breve distanza di tempo la morte di Queen Elizabeth, non c’è più trono su cui sieda una donna; ma si preparano tempi in cui molte donne regneranno, su Norvegia Svezia Paesi Bassi Belgio Spagna; donne cui non sarà più chiesto di comportarsi come se fossero uomini. Vi ricordate quella scena di Shakespeare in love in cui un’altra Queen Elizabeth, la prima, dice: “I know something of a woman in a man’s profession”, so qualcosa di una donna che fa un lavoro da uomo. Ecco Margrethe chiude un’epoca, e dimostrando il suo potere, il suo senso dello stato, ne prepara un’altra. Una nota di costume: mi chiedevo se la regina avrebbe indossato la spilla a forma di margherita che l’ha accompagnata in tante tappe importanti. Non lo ha fatto, e giustamente, visto che la spilla è legata a sua madre e alla famiglia materna. Invece ha indossato una piccola spilla a forma di ferro di cavallo, con 11 piccoli rubini e due diamanti (di nuovo rosso e bianco, i colori della Danimarca).
(Ph: Aage Sørensen/Scanpix Denmark)
La ricevette in regalo dal padre il 5 giugno 1953, quando un referendum popolare approvò il cambio nelle regole di successione trasformandola nell’erede apparente al trono, e la indossava quel giorno di 52 anni fa quando ad essere proclamata sul balcone di Christiansborg fu lei. Il cerchio si chiude.
I Danesi
Simpatici, entusiasti, felici come delle pasque hanno sfidato il gelo e affollato le vie di Copenaghen, avvolti nei loro piumini, in molti – e non solo bambini – con le corone in testa. Hanno bevuto champagne, ma pure birra, magari la Carlsberg nelle bottiglie create apposta per l’occasione. Hanno agitato senza stancarsi le bandierine, urlato hurrà per il nuovo re e fatto ciao alle telecamere come se avessero vinto i mondiali. Stile hygge.
Parte il regno di Frederik X e Mary, e parte con una visita al Parlamento.
(Ph: Ida Marie Odgaard/Ritzau Scanpix)
Alle dieci del mattino, in una Copenaghen magicamente innevata, arriva la Rolls Royce reale da cui scendono nell’ordine il Principe Ereditario Christian, il Re, la Regina. Ad attenderli trovano la ex sovrana Margrethe, la di lei sorella minore Benedikte, e il principe cadetto Joachim, che abbraccia il fratello con un calore che ci fa ben sperare per il futuro.
(Ph: Keld Navntoft, Kongehuset)
In Danimarca non è uso che il sovrano prenda la parola in Parlamento, e dunque Frederik ha affidato alla Premier Mette Fredriksen un breve messaggio di saluto; nel qualeperaltro ha usato il pluralis maiestatis, noblesse oblige!
Venendo a cose più frivole, la neoregina ha tirato fuori dall’armadio un insieme giacca+gonna del danese Ole Yde, in una elegante tonalità di blu, con un cappello della modista Susanne Juul (danese pure lei, ma sappiate che non mancava un tocco di Italia con le scarpe Gianvito Rossi). Cappello piumato più adatto a una passeggiata nella città innevata, ma va bene dai. Margrethe ha scelto in un sobrio e discreto tailleur rosa antico, mentre Benedikte ha optato per il color lampone.
(Ph: Keld Navntoft, Kongehuset)
Ci si chiedeva se Mary avrebbe indossato la catenina con la F di Frederik che le avevamo visto spesso, e non si sapeva che fine avesse fatto dopo il Genovevagate: si vede poco, ma il monile è al suo posto intorno al regal collo. Sulla spalla la regina ha appuntato la spilla Connaught con zaffiro e diamanti, ricevuta in dono dalla suocera alla nascita del primogenito Christian, ora Principe Ereditario, e indossata nelle occasioni importanti.
(Ph: Ida Marie Odgaard/Ritzau Scanpix)
Il blog The Court Jewller mi ha ricordato che il 15 gennaio è anche l’anniversario della nascita di Margaret di Connaught, nonna materna di Margrethe e Benedikte e dunque bisnonna dell’attuale sovrano, e forse per celebrare la data anche l’Emerita indossa una spilla appartenuta all’augusta antenata di cui porta il nome, e ricevuta in dono per i diciotto anni da Patricia di Connaught, sorella minore di Margaret. Benedikte indossa solo un semplice – ma consistente – filo di perle però, anche se dalle foto non si vede, è assai probabile che avesse al polso il semplice bracciale d’oro che portano tutte le discendenti in linea femminile di Margaret. Se la storia del bracciale vi interessa ditelo a Lady Violet che ve la racconta.
Questa è giornata di notizie che riguardano royal compleanni. Dopo aver festeggiato Charles III, oggi settantacinquenne (Tre quarti di secolo) e – complice l’attuale situazione nell’area – aver inviato un piccolo pensiero Hussein I, padre dell’attuale sovrano di Giordania, che se non fosse stato ucciso da un linfoma ne avrebbe compiuti 88, dedichiamo un po’ di attenzione a Christian di Danimarca. Che non compie gli anni oggi, essendo diventato maggiorenne un mese fa, ma proprio in virtù della maggiore età questa mattina ha compiuto un passo fondamentale.
(Ph: Keld Navntoft /Kongehuset)
Nella Sala del Consiglio di Stato del Castello di Christiansborg il neodiciottenne Christian ha giurato fedeltà alla Costituzione, compiendo un passo necessario per esercitare all’occorrenza il ruolo di reggente. Se avete ancora negli occhi la bellezza della cerimonia analoga sostenuta due settimane fa dalla principessa delle Asturie, ecco, a Copenaghen non c’è stato nulla del genere. Secondo la legge danese, Christian ha sottoscritto una dichiarazione solenne, e speriamo che non abbia firmato con la matita!
(Ph: Keld Navntoft /Kongehuset)
Il regno di Danimarca può contare su altri membri della famiglia reale per il ruolo di reggente: il figlio cadetto della sovrana, Joachim, la sorella minore Benedikte, e la principessa ereditaria Mary, che però, come gli altri due appena citati, non fa parte del Consiglio di Stato, dunque è comparsa solo per le foto. E viste quelle che in questi giorni girano sul marito non era per nulla scontato. Ma lei è una professionista, e si sarà anche voluta godere il gran momento del figlio.
(Ph: Keld Navntoft /Kongehuset)
Se la mise non è una delle sue migliori il gioiello scelto è un manifesto di intenti: la spilla Connaught con zaffiro diamanti e perle, storico gioiello di famiglia ricevuto in dono dai suoceri proprio per la nascita del primogenito, e indossato per il suo battesimo e per altri importanti eventi familiari. Una nuova versione di Dio me l’ha data e io me la tengo: Mary è lì e resta al suo posto. E anzi penso che quel cappottino celestino sia stato scelto proprio per far risaltare la spilla.
(Ph: Keld Navntoft /Kongehuset)
Più o meno chic, la futura regina è comunque molto più adeguata del Primo Ministro Mette Frederiksen, la signora in nero alla destra di Christian, con la gonna troppo corta e le ginocchia assai generosamente esposte.
Archiviati cronaca foto e dettagli, non ci resta da esaminare che le mise delle signore presenti alla cena di gala per il diciottesimo compleanno di Christian di Danimarca; scattati durante la serata anche i ritratti ufficiali del giovanotto, da solo e con la famiglia.
Core de mamma
(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)
Quasi tutte le royal ladies hanno preferito tirar fuori dall’armadio abiti già visti, e in fondo mi sembra una scelta saggia; così ha fatto Mary, apparsa varie volte molto emozionata nella prima serata tutta in onore del figlio. La futura regina consorte è rimasta in Danimarca con l’abito blu di Jesper Høvring: bella la linea, bello lo scollo, non sono convintissima di come ci si appoggia la fascia dell’Ordine dell’Elefante, ma in linea di massima tutto piacevole e tutto in perfetto equilibrio con la tiara che è quella nuziale, piccola e delicata.
(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)
Lo stesso Høvring ha firmato la mise, un po’ tuta un po’ capedress, della figlia minore Josephine, piuttosto overdressed come del resto la sorella maggiore Isabella, con un abito Safiyaa un po’ eccessivo per i suoi sedici anni. Chic la madre, troppo giovani le figlie per essere valutate.
Le ragazze di ieri
Anche la sovrana ha scelto, direi ovviamente, una creazione danese: un abito rosso corallo di Birgitte Thaulow, indossato altre volte. Il colore secondo me è terribile, ma alla fine è abbastanza allegro per l’occasione; peccato che, a mio avviso, non metta in adeguato risalto quella cascata di perle e diamanti che compongono la tiara Pearl Poiré, abbinata al suo dévant de corsage, a un collier con perle enormi e a importantissimi orecchini.
Ora che sono tutte vedove, le tre sorelle spesso compaiono insieme come quando erano ragazze. Per festeggiare Christian, Anne-Marie ripropone para para la scelta fatta per il giubileo di Carl Gustaf (Royal chic shock e boh – Cinquanta di questi giorni (parte seconda): abito blu metallico di Celia Kritharioti con la tiara del Khedivé; sulla spalla destra della ex sovrana di Grecia brilla la favolosa spilla di diamanti dono del marito per la nascita dell’erede Pavlos, nel 1967. La solitamente elegante Benedikte arriva con uno di quei modelli stile Burda, del couturier danese Johnny Alexander Wichmann, col corpetto tinta unita e la gonna – con pure un po’ di strascico – in una fantasia geometrica. Diciamo che mi piace lo scollo, perfetto per la fascia dell’ordine. E naturalmente il set collana e orecchini con grandi ametiste che sta bene anche con la Berleburg Fringe tiara. Un grande boh x tre.
Le ragazze di oggi
(Ph: Hanne Juul)
Il gala in onore di Christian è stato anche l’occasione per vedere riunite un po’ di future sovrane. La Svezia ne ha inviate addirittura due: Victoria, una delle madrine di battesimo del festeggiato, e la figlia Estelle. A parte l’errore nel posizionamento della placca (I 18 anni di Christian – Dettagli quisquilie e pinzillacchere) la prossima sovrana svedese non mi fa impazzire: non è tanto il modello dell’abito Elie Saab, già indossato precedentemente, ma il colore: quella sfumatura cappuccino è terribile; ulteriormente peggiorato dal celeste chiaro della fascia dell’ordine. La tiara Boucheron a foglie di alloro è quella ereditata dalla defunta prozia Lilian – protagonista di una delle più romantiche love story reali (Bertil e Lilian, omnia vincit amor) – che spesso la indossava insieme all’importante collana di diamanti appartenuta alla regina Josephina. Boh. Adorabile Estelle, che crescendo ci sommergerà di soddisfazioni. La principessina undicenne indossa un abito creato proprio per lei da Christer Lindarw, autore dell’abito arancio della madre che tanto ci era piaciuto (Royal chic shock e boh – Cinquanta di questi giorni (parte prima) ottima scelta!
(Ph: Keld Navntoft, Kongehuset)
Se non ricordo male sia Haakon sia Mette-Marit furono tra i padrini al battesimo di Christian, e la coppia è arrivata in pompa magna con la figlia Ingrid Alexandra, cui è stato riservato l’onore di sedere alla tavola con Margrethe e Christian. Ferma restando la gioia di vedere Mette-Marit sorridente e attiva, la sua mise è francamente terrificante. Creazione del norvegese Peter Dundas, che pure vanta un curriculum importante, l’abito in seta pesante azzurro cielo sembra proprio uno di quelli che nei decenni scorsi si portavano nei grandi ricevimenti reali, e nessuno di noi aveva mai visto nella vita reale, né mai avrebbe indossato. Non capisco a cosa serva quella decorazione che circonda le spalle – Lady Violet è della vecchia scuola, per cui anche nel design le cose devono avere un senso – unico aspetto passabile: il colore a lei così, chiara, non sta male. Shock.
Il discorso del colore non è secondario: guardate l’abito di Ingrid Alexandra: è una creazione Emilio Pucci che la madre indossò al ricevimento per le nozze tra Albert e Charlène, a luglio 2011. A parte il fitting che sulla giovane principessa non mi convince, penso che non doni troppo neanche ai suoi capelli castani. Singolare che la figlia indossi una tiara, la Boucheron a cerchi con perle che le è stata assegnata quando ha raggiunto la maggiore età, più importante di quella materna, il piccolo bandeau di margherite. Boh.
(Ph: Keld Navntoft, Kongehuset)
Le mie preferite, senza alcun dubbio; se il buon giorno si vede dal mattino, ci aspettano tempi gloriosi. A sinistra Catharina-Amalia, Principessa d’Orange, erede al trono olandese, 20 anni il prossimo 7 dicembre. Indossa un capedress di Essentiel Antwerp – il modello Batermelon – in una tonalità di blu inchiostro, che varia un pochino sotto le luci; perfetta la scelta dei gioielli: un collier a rete con diamanti e zaffiri a completare quelli della tiara della Regina Emma, realizzata nel 2009 utilizzando parti della parure di zaffiri della stessa sovrana e parti di un dono di nozze ricevuto da Wilhelmina. Ai piedi le Hangisi di Manolo Blanhik, e proprio nel colore reso indimenticabile dalla Carrie di Sex and the City. Chic. A destra Elisabeth, Duchessa di Brabante ed erede al trono belga, 22 anni il 25 ottobre. A lei è toccato Natan ma questa volta ci possiamo accontentare: abito color champagne che (forse) sarebbe piaciuto anche a Audrey Hepburn; non amo troppo quelle pieghe che partono dalla vita ma adoro i guanti, e trovo che la piccola tiara Wolfers doni ai suoi lineamenti delicati più di quella torreggiante che le abbiamo visto altre volte. Chic più chic. Se poi siete curiosi di vedere un punto di incontro tra l’abito di Catharina-Amalia e Elisabeth, andate a guardare la mise che la principessa belga indossava al royal wedding giordano: Va in scena il royal wedding – Gli invitati.
Le zie
Ci si chiedeva se Joachim e la sua famiglia sarebbero tornati da Washington per festeggiare il nipote, e la risposta è sì. Assente solo il primogenito Nikolai, al momento in Australia, abbiamo potuto apprezzare la delizia di Athena in abitino luccicante di paillette oro rosa (Grace Karin) e ballerine dorate di Zara. Tanto mi è piaciuta la figlia tanto poco la madre. Io raramente trovo Marie elegante, ma questa mise (Elie Saab) ha qualcosa, perdonatemi il termine, di disturbante, non vorrei dire che mi evoca quasi una certa nudità, forse a causa del terribile punto di rosa, ma insomma non mi piace per niente. Splendida la tiara floreale della principessa Dagmar, che Marie indossa quasi sempre a partire dal giorno delle nozze, ma il resto per me è shock, compresi i sandali dorati col plateau.
(Ph: Hanne Juul)
Pavlos di Grecia, oltre ad essere cugino di Frederik, è un altro dei padrini di battesimo di Christian. La moglie, la solitamente elegante Marie-Chantal, questa volta mi ha sorpresa: non solo per l’errore nell’indosso della fascia dell’ordine di Santa Olga e Sofia, ma anche per altro. Da qualche tempo sta incrementando l’uso di abiti di stilisti greci: questo rosa cipria, di Mary Katrantzou non sarebbe male, a parte le maniche tremenderrime. Ma la sontuosa tiara della Regina Sophia è troppo importante per l’occasione, e incomprensibile la clutch di cocco – o peggio ancora stampa cocco – che non c’entra nulla né con l’abito né soprattutto con l’occasione (i rettili, ove fossero indispensabili, sono da indossare di giorno, e per impegni non particolarmente formali). Boh.
Lui è Gustav von Sayn-Wittgenstein-Berleburg, unico figlio maschio della principessa Benedikte, dunque altro cugino di Frederik, lei è sua moglie Carina. Abbiamo parlato di loro di recente, in occasione del battesimo del loro bambino (E vissero tutti felici e contenti); in questo caso è Christian ad essere stato padrino del cuginetto. Da Carina, con un passato da modella, mi sarei aspettata qualcosa di meglio: difficile immaginare un modello meno donante di questo, firmato Birgit Hallstein, stilista che spesso crea mise per le reali danesi. Anche Carina porta le Hangisi di Manolo Blahnik, nel suo caso bordeaux, e la tiara indossata al suo matrimonio. Gioiello splendido, ma shock.
(Ph: Hanne Juul)
Chiudiamo con Jane, sorella maggiore della principessa Mary, accompagnata dal marito Craig Stephens (che vi dirò, col frac fa una gran bella figura). Jane, a sua volta madrina di battesimo del nipote Christian, ha scelto un semplice abito di velluto blu, senza infamia e senza lode, decorandolo con una favolosa spilla di cristalli ton-sur-ton. Nulla sappiamo di cotanto pezzo, ma sembra proprio una spilla vintage, simile a quelle tanto di moda negli anni ’50. Poi gli orecchini in oro giallo con la perla nulla ‘c’entrano, ma accontentiamoci. Abito boh, spilla wow!
Il giorno dopo il diciottesimo compleanno di Christian di Danimarca, sontuosamente festeggiato a Palazzo, LA foto è sicuramente questa.
(Ph: Keld Navntoft, Kongehuset)
Il neomaggiorenne, unico giovanotto, circondato dalle future sovrane; tutti nati dopo il 2000. Un giorno, su cinque dei dieci troni europei (non consideriamo Andorra e il Vaticano), siederanno delle regine: le quattro fanciulle che vediamo qui ritratte più Leonor di Spagna. Ognuna a modo suo, le trovo tutte adorabili.
Non sono sicurissima che Christian abbia indossato il frac ieri per la prima volta, sono invece certa che ieri sia stata la sua prima volta con le insegne dell’Ordine dell’Elefante, il più prestigioso del regno, che d’altronde non avrebbe potuto essergli assegnato prima.
(Ph: Kongehuset)
Quando un membro viene a mancare, è tradizione che le sue insegne tornino all’Ordine e vengano eventualmente riassegnate a nuovi membri, senza rendere noto chi le avesse indossate prima. Regola che fa una piccola eccezione per la famiglia reale: l’elefante che da ieri indossa Christian è quello del nonno Henrik.
(Ph: Keld Navntoft Ritzau/Kongehuset)
Durante la cena il festeggiato ha tenuto il suo primo discorso pubblico. Questa deve essere l’unica foto in cui non è venuto mosso, perché era talmente emozionato da non riuscire a stare fermo. Io l’ho trovato delizioso; ho capito forse tre parole, ma immagino che pure i madrelingua abbiano avuto qualche problema, data la concitazione. Qui trovate il video https://fb.watch/nJ9i0gD6E3/
(Ph: Keld Navntoft Ritzau/Kongehuset)
Dopo il dovere il piacere, e alla fine tutta quella bella gioventù si è scatenata nelle danze. Un concerto con cui la sovrana ha ringraziato gli ospiti, la cui star è stata Benjamin Hav (il signore col cappelletto ruggine), noto rapper danese. L’ho ascoltato un po’ ma non sono stata in grado di apprezzarlo appieno, anche perché la lingua danese alle mie orecchie romanze sembra già una specie di rap.
(Ph: Keld Navntoft Ritzau/Kongehuset)
Devo dire che invece mi hanno molto colpita gli arazzi che ricoprono le pareti della sala. Sono 17, fatti realizzare e donati a Margrethe II per il suo cinquantesimo compleanno da imprese e fondazioni danesi; rappresentano personaggi e momenti salienti nella storia del Paese. Potete vederli meglio sul sito della famiglia reale, ma non vi nego che mi è venuta una gran voglia di andare a vederli di persona https://www.kongehuset.dk/en/royal-collections/tapestries/#
A domani, per storie e dettagli che potrebbero esservi sfuggiti.
Domani ne parleremo in dettaglio, intanto ecco il video dell’arrivo degli ospiti al galà in onore dei diciotto anni di Christian di Danimarca. Devo dire che rende bene l’atmosfera che ho visto nella diretta.
Il primo passo è fatto, nel giorno in cui raggiunge la maggiore età il Principe Christian di Danimarca ha avuto la sua prima celebrazione, con l’affaccio al balcone di Amalienborg da solo, con la nonna regina e con la famiglia.
(Ph: Keld Navntoft Ritzau/Kongehuset)
Alto e simpatico, con un abito very British; il nodo alla cravatta è migliorabile, ma il giovanotto si farà.
(Ph: Keld Navntoft Ritzau/Kongehuset)
Piuttosto commossa la nonna, che forse a 83 anni inizia a realizzare di aver fatto il suo dovere, e di aver assicurato sana robusta e corposa discendenza al regno, per cui alla fine potrebbe anche ritirarsi e dedicarsi a tempo pieno al découpage e a tutte le altre attività artisticoartigianali che tanto la appassionano. Non credo lo farà, ma sognare non costa nulla.
(Ph: Keld Navntoft Ritzau/Kongehuset)
Giustamente orgogliosi i genitori di cotanto ragazzone, Frederik simpaticamente svagato (io me lo immagino sempre come se avesse appena appoggiato un bicchiere di birra) e Mary impeccabile as usual. Per il gran giorno del figlio la principessa indossa un robe-manteau piuttosto neutro del danese Soeren Le Schmidt, sul cui tessuto azzurro polvere brilla una spilla. Non una qualunque, naturalmente, ma la Connaught Sapphire Brooch, un gioiello che mischia a perfezione valori storici e sentimenti familiari. La spilla, composta da un grande zaffiro circondato da diamanti con perle a formare due piccoli festoni, fu donata a Luise Margarete di Prussia nel 1879, in occasione delle sue nozze con Arthur, Duca di Connaught e Strathearn, terzo figlio maschio di Queen Victoria. A questo punto avete già capito, il gioiello arriva in Scandinavia con la figlia della coppia, Margaret, che sposa Gustaf Adolf, futuro sovrano di Svezia. Alla morte di Margaret, scomparsa a soli 38 anni durante la sesta gravidanza, viene ereditato dalla figlia Ingrid, che se lo porta in Danimarca sposando l’erede al trono. Indossata spesso per eventi familiari importanti, Margrethe II ha donato la spilla alla nuora Mary per la nascita del nipote che oggi compie diciotto anni, Christian. Mary l’ha indossata per il battesimo del bambino, e anche per quello dei suoi gemelli. Si poteva fare scelta migliore?