Se non ho capito male, Albert de Monaco si è piazzato a Parigi per i Giochi Olimpici e non si è mosso più, per cui a un certo punto un cedimento è comprensibile. In tribuna con la nipote Alexandra von Hannover – figlia minore della sorella Caroline – e l’aitante fidanzato Ben-Sylvester Strautmann si lascia andare a un olimpico sbadiglio.
(Ph: Laurent Zabulon/ABACAPRESS.COM)
Il terzetto stava assistendo alla finale per il terzo e quarto posto di tennis tavolo tra il team giapponese e quello francese, che ha vinto aggiudicandosi la medaglia di bronzo; evidentemente non il più appassionante dei match, o degli sport, ma il principe svolge con la consueta dedizione il ruolo di capofamiglia. Dai che è quasi finita!
(Ph: ABACAPRESS.COM)
Altro sovrano che sta seguendo con costanza i giochi dall’inizio è il Granduca del Lussemburgo; diciamo che nel suo caso la permanenza nella capitale francese offre anche la possibilità di godersi un paio di figli che vi risiedono, a partire da Alexandra, da poco mamma di Victoire. Contrariamente ai monegaschi che non si sono visti, i lussemburghesi a rotazione hanno assistito a qualche gara, e Henri ha esplicato in tutto il suo splendore il ruolo di chaperon. Ci deve aver preso gusto, tanto da replicare con i nipoti principi del Belgio, figli del cugino Philip, il cui padre era fratello minore di sua madre, Josephine Charlotte. E sembra pure quello che si diverte di più.
(Ph: RVD – Frank Ruiter)
Cambiamo decisamente argomento e andiamo in Olanda, da cui arriva una interessante notizia sulla secondogenita dei sovrani, la principessa Alexia. È appena stato reso noto che la fanciulla si è iscritta al prestigioso UCL – University College di Londra, dove studierà Scienze e Ingegneria per il Cambiamento Sociale presso la Facoltà di Ingegneria. Se vi dovessi dire che so esattamente che cosa sia mentirei, ma confesso di essere rimasta molto colpita dalla scelta, sia perché avrei pensato che lei optasse qualcosa di più frivolo, sia perché sembra un campo davvero stimolante. Brava!
(Ph: ANP)
Continuando però con la dicotomia zii-nipoti del post, ad arrivare dai Paesi Bassi è anche una notizia piuttosto spiacevole. Nei giorni scorsi il giornale AD ha riportato una storia sulla principessa Laurentien, consorte del fratello minore del re e dunque zia di Alexia, che nell’ambito delle sue attività benefiche si sarebbe resa responsabile di non meglio identificati “abusi” nei confronti di funzionari del Ministero delle Finanze nell’ambito di uno scandalo legato ad assegni familiari che va avanti già da qualche anno. Di cosa si stia parlando esattamente non è chiarissimo ma il problema è considerato addirittura un banco di prova per Dick Schoof, a capo del governo da poche settimane (Le foto del giorno – Politica e misteri), dunque non è proprio cosa da nulla. Staremo a vedere, e speriamo che si risolva rapidamente e senza gravi conseguenze. Dopodiché, se Alexia con i suoi studi acquisirà competenze in ingegneria sociale per sostenere impeccabilmente la sorella, quando toccherà a lei regnare, meglio.
Oggi è festa nazionale in Belgio, e dato che ultimamente abbiamo un po’ trascurato Philippe e Mathilde ci dedichiamo a loro. Il 21 luglio ricorda la data del giuramento prestato dal primo re dei Belgi, Leopold I in questo stesso giorno del 1831, segnando così la nascita del Belgio indipendente. Nel 1890 il 21 luglio fu scelto per celebrare la festa nazionale.
La giornata inizia col Te Deum nella cattedrale Saints-Michel-et-Gudule, mentre alle 16.00 c’è la parata militare; la festa si conclude con un concerto di artisti belgi al Parco del Cinquantenario e gli immancabili fuochi d’artificio.
(Ph: Nicolas Maeterlinck)
Alla cerimonia religiosa hanno partecipato solo i sovrani con i quattro figli, e devo dire che mi sono piaciuti molto i due ragazzi, Gabriel ed Emmanuel, in tight. La Reine ha scelto l’avorio, un modello Natan che richiama gli anni ’50 ma è francamente troppo pasticciato; sul capo Mathilde ripropone il cappello Philip Treacy indossato all’incoronazione di Charles e Camilla (Royal chic shock e boh – Coronation edition (parte seconda). La Duchessa di Brabante e futura regina, Elisabeth, si butta sul fucsia affidandosi a Safiyaa e scegliendo un modello con mantellina che ormai, lungo o corto, hanno proprio tutte. In testa un bandeau di Fabienne Delvigne, il modello Florentina, in fibra di banano. Capo scoperto per la sedicenne Eléonore, che osa un abito di Diane von Furstenberg che le cade un po’ addosso, d’altro canto è giovane e deve fare esperienza.
(Ph: soirmag.lesoir.be)
Nel pomeriggio il momento della parata militare (e anche civile); la Reine resta con la stessa mise, mentre le Roi cambia la sua uniforme. Si cambiano anche tre dei quattro principi: i due maggiori, che hanno già iniziato l’addestramento militare, sono in uniforme; Emmanuel sostituisce il tight con un semplice completo mentre Eléonore come sua madre resta con l’abito indossato la mattina.
(Ph: soirmag.lesoir.be)
Ci sono i fratelli del re, posizionati in una tribuna laterale; sia Astrid, accompagnata dal marito Lorenz sia Laurent, che invece è solo, indossano l’uniforme come da tradizione. In queste occasioni Astrid mi fa pensare alla Princess Royal Anne: sorelle di sovrani affidabili e consapevoli del proprio ruolo. Unica differenza: la principessa belga indossa l’uniforme femminile con la gonna, la britannica invece predilige i pantaloni.
(Ph: soirmag.lesoir.be)
E poi c’è lei, Delphine, la figlia ritrovata (e soprattutto riconosciuta). La signora è un’artista ed è dotata di notevole estro, che mostra anche nella scelta delle sue mise. In questo caso un completo pantaloni a blocchi di colore – rosso e rosa – alternati, un po’ come gli sbandieratori delle feste che evocano il Medio Evo.
(Ph: soirmag.lesoir.be)
Sul davanti della giacca è ricamata una farfalla stilizzata, che molti pensano sia un omaggio al padre Albert, da lei chiamato non papà ma papillon; sulla schiena ci sono invece le parole love e evolve. Ma non è mica finita! Si tratta infatti di una mise interattiva: inquadrandola col telefono appaiono messaggi di amore, solidarietà, unità.
(Ph: Wim Van de Genachte)
Che vi devo dire, se voleva indossare qualcosa di indimenticabile direi che ci è riuscita!
La giornata è iniziata con un messaggio dalla Svezia: la cresciutissima Estelle e il fratellino Oscar, fotografati dalla madre Victoria nella residenza di Haga, celebrano alla maniera svedese la festa di Santa Lucia.
Lei – con una lunga tunica bianca cinta da un nastro rosso in vita e la tradizionale coroncina con le candele per illuminare la notte più lunga – è accompagnata dal fratellino nelle vesti di stjärngossar, il ragazzo delle stelle. Belli, simpatici, semplici, in una parola adorabili. A febbraio Estelle compirà 12 anni; si avvicina a grandi passi all’adolescenza e qualcosa mi dice che vederla crescere ci riempirà di gioia.
Altre famiglie reali che non hanno la fortuna di tradizioni natalizie particolari si arrangiano come possono, di solito col classico biglietto d’auguri arricchito da una loro fotografia. Gli Spagnoli fanno una scelta simile a quella di King Charles e Queen Camilla (Le foto del giorno – Arrivano gli auguri di Natale) e per i loro auguri scelgono una foto scattata in un momento importante: il diciottesimo compleanno della primogenita Leonor, giorno in cui la futura regina ha giurato fedeltà alla Costituzione. Atmosfera natalizia ce n’è poca, ma tutto sommato una bella immagine.
Al messaggio stampato che augura un felice Natale e un prospero Anno nuovo è aggiunto il tocco personale della frase “ce lo auguriamo con tutto il nostro affetto”, scritta a mano e poi stampata con le firme dei quattro. Interessante il fatto che anche i Sovrani Emeriti abbiano un loro biglietto d’auguri, e lo firmino insieme nonostante le migliaia di chilometri – non solo fisici – che li dividono.
(Ph: ABC España)
Per loro non una foto ma la riproduzione di un’opera d’arte; una Adorazione dei pastori di Bartolomé Esteban Murillo, illustre pittore barocco, custodita nel Museo Nacional del Prado, a Madrid. Scelta corretta ed assai elegante, praticamente perfetta.
(Ph: Bas Bogaerts)
Semplice ma non priva di charme la fotografia dei sovrani belgi con i figli, scelta per chiudere l’anno in cui Philippe ha celebrato il decennale sul trono. Il tocco natalizio ce lo mette l’abito scarlatto della Reine, che diventa il punto focale dell’immagine. Forse è quella che mi piace di più: un ritratto professionale ma privo di inutili tocchi fashion; tutti biondi, belli, alti, e il messaggio che con questi quattro bei ragazzi il futuro della monarchia è in buone mani.
(Ph: Eric Mathon/Palais princier)
Se però proprio non volete rinunciare a una foto autenticamente natalizia c’è anche quella, che arriva fresca fresca dal Palazzo sulla rocca. Qui c’è tutto: Ladies in velluto, Gentlemen in smoking, albero di natale sullo sfondo, e pure gli addobbi en pendant con la mise de la Princesse. Ma che volete di più?
E alla fine sono arrivate pure loro, le fotografie della famiglia reale spagnola, finalmente riunita a Palma de Mallorca per il soggiorno estivo. Quest’anno ai giardini della villa di Marivent, scenario di rito per questa seduta fotografica, sono stati preferiti quelli di Alfàbia, perla della Sierra de Tramontana, patrimonio dell’UNESCO.
Abiti casual, espadrillas ai piedi, scatti allegri e in movimento: ecco la nuova immagine dei reali spagnoli. La Reina indossa un abito di Adolfo Domínguez nel suo colore preferito, il rosa, ora anche pazzescamente di moda dato il successo di Barbie. Cosa che magari all’algida Letizia non farà piacerissimo, ma tant’è. Abito Mango, già indossato di recente ai premi Princesa de Girona per Leonor, che a breve inizierà il suo addestramento militare, come ogni erede al trono che si rispetti. Miniabito Ba&sh per l’infanta Sofía, a sua volta in partenza ma per il Galles dove è iscritta al liceo internazionale già frequentato dalla sorella maggiore.
Si sa che Letizia non ama molto queste occasioni, né in generale Palma de Mallorca, ma mi sembra evidente che la presenza delle figlie ormai adulte contribuisca parecchio ad allentare la tensione a volte manifestata. E chissà se nei prossimi giorni ci saranno altre occasioni di vedere la Reina e le sue figlie in vacanza. Intanto dovrebbe rientrare a Palma anche la Reina Emerita, che è andata via ieri; non per evitare la nuora, anche se Palma rimane lo scenario di uno dei più clamorosi scontri tra le due (2018 A Royal Year – 12 mesi in 12 foto).
Sofía ha raggiunto Motril, nei pressi di Granada, dove ha ricevuto Roi Philippe dei Belgi accompagnato dalla figlia minore Eléonore. È in questo centro andaluso, nella residenza estiva di Villa Astrid, che 30 anni fa morì all’improvviso Re Baudouin, la cui moglie Fabiola, come si sa, era un’aristocratica spagnola.
Ed è qui che Philippe è venuto ad onorare la memoria dello zio. Un bel gesto.
L’evento della settimana, anche solo per la quantità di mise sfoggiate, è senz’altro la Fête Nationale belga, celebrata come d’abitudine il 21 luglio e quest’anno arricchita dal decennale del regno Philippe e di sua moglie Mathilde. La quale ha scelto quasi tutte le due toilettes in uno dei colori della bandiera: rosso giallo e nero.
La sera del 20 il tradizionale concerto ha aperto i festeggiamenti, con la Reine che più fedele a sé stessa di così non avrebbe potuto: Mathilde ha indossato un cape dress di Natan. Ve lo dico, a me stavolta piace, un sacco. Amo la tonalità di giallo limone, e la levità della seta che rende l’abito morbido e leggero, con un bel movimento, cioè esattamente l’opposto della rigidità quasi marmorea che caratterizza spesso il modello. Bella l’accoppiata con gli accessori oro (Dior i sandali, Diane von Furstenberg la minaudière, cioè la borsetta in metallo che sembra un piccolo scrigno). Notevoli anche gli orecchini a forma di sole, creazione della maison romana Percossi Papi, che realizza sia gioielli preziosi sia pezzi non preziosi (ma ugualmente costosetti) per il cinema. Chic.
Chi l’avrebbe detto? Lady Violet si sta innamorando della principessa Astrid, che compiuti i 60 (il 5 giugno dell’anno scorso) ha dato una bella sterzata al suo look e si è buttata sul colore. Per il concerto serale ha sfoggiato una delle allegre gonne di Lunatica Milano (se amate il genere vi consiglio un giro sul sito o sull’account IG), rigorosamente abbinata col nero. Allegramente chic.
(Ph: Laurie Dieffembacq)
Venerdì 21 è il gran giorno, e le celebrazioni iniziano con il Te Deum in cattedrale. la mise di Mathilde è il manifesto delle sue scelte di stile in dieci anni di regno e ventitré da membro della famiglia reale belga. Colori accesi, in questo caso rosso bandiera, e gli stilisti, entrambi belgi, che con maggior frequenza l’accompagnano: Natan per l’abito e le scarpe con inserti in pvc – altro sua grande classico – e Fabienne Delvigne per l’ampio cappello e la clutch. La sovrana è splendida splendente, qui potete vederla a figura intera; Una festa da 10!, ma l’abito ha parecchi difetti, come potete notare nella foto che ho scelto. Il drappeggio sul pancino è spesso rischioso, e in più questo attraversa il corpo in un modo che non mi convince, le maniche sono piene di grinze e stendiamo un mantello sull’underwear. Domanda. è accettabile una creazione couture così? Boh.
Stesso omaggio allo stile belga lo fa la futura regina Elisabeth, che come sua madre sceglie Natan per l’abito giallo e Fabienne Delvigne per il meraviglioso cappello in autentico panama, ma realizzato in questa forma floppy. Lei preferisce un paio di sandali Gianvito Rossi, e noi apprezziamo sempre questi inserimenti italici. L’abito è stato un po’ criticato, ma a me il gioco di tagli orizzontali piace, o almeno mi convince dalle foto che ho visto. Il cappello è veramente grande, e le copre un po’ troppo il viso, che in un’occasione del genere i cittadini vorrebbero forse vedere meglio ma insomma, la fanciulla non ha ancora 22 anni, si farà. Chic.
(Ph: lesoir.be)
Secondo atto delle celebrazioni, l’inevitabile parata militare, cui assistono anche fratello e sorelle del re con le rispettive famiglie. Come sempre, Astrid è in uniforme, e il fratello Laurent pure. La moglie di Laurent, Claire, a me piace, anche se non sempre – in verità quasi mai -apprezzo le sue scelte in fatto di abiti. In questa occasione indossa un bel cappello a incorniciare il bel viso, in un color bois de rose uguale a quello dei pantaloni, abbinati a una blusa rosa cipria. Ora, a parte che non sono sicura che i pantaloni siano adatti a queste occasioni (in Italia sì, ma è una repubblica, nel Regno Unito ad esempio assolutamente no), il problema qui sono i volumi: cappello importante, pantaloni larghi, blusa con ampio volant, cinturone, fibbione. Non sarà troppo? Boh.
Da qualche anno c’è anche Delphine, figlia naturale di re Albert II, che da quando è stata riconosciuta partecipa a tutti gli eventi della famiglia. Delphine è un’artista, e coglie spesso occasione per indossare le sue creazioni, realizzate con tessuti dipinti da lei o tratti dalle sue opere. In questo caso criticatissima perché l’abito, oltre alla genuina bruttezza, sembra copiare il modello di quello color smeraldo, firmato Andrew Gn, indossato dalla principessa di Galles all’ultimo Trooping the Colour (Royal chic shock e boh – Trooping the Colour (and more). Che dire? Non è che se fosse una creazione originale sarebbe meno brutto. Discreto il cappello, tremende le scarpe con altissimo plateau – altro suo marchio di fabbrica – ma quegli sbuffi di raso in fondo alle maniche, perché? Veramente, ma veramente shock.
Dopo la parata qualcuno sarà andato a riposare ma non Roi Philippe e la sua famiglia, impegnati a dimostrare il significato dell’espressione “working royals” anche se in Belgio probabilmente non si usa. È il momento della visita alla festa organizzata a Warandepark, che sarebbe il parco reale, dove i reali hanno visitato lo stand della difesa. A sorpresa le signore sono in verde, tra l’altro nella stessa sfumatura: la Duchessa di Brabante ha un maxidress di maglia, bello e piuttosto difficile da portare, del brand The Kooples, molto popolare tra i giovanissimi e dunque finora sconosciuto aLady Violet. Perfetta la clutch nello stesso identico punto di verde, rubata a mamma e firmata Fabienne Delvigne. Chic.
La Reine, meticolosamente abbinata alla figlia minore, punta invece su uno chemisier che pare tanto una vestaglietta, del brand Bernadette, belga di Anversa. Mia opinione personale: se proprio uno non può evitare e vuole indossare una vestaglietta allora lo faccia fino in fondo, abbinando magari un paio di sandali, o scarpine come quelle di Eléonore (o snickers, ma capisco che non è il caso), le slingback dorate con le calze opache no dai. Boh.
Si finisce la sera, altra festa in piazza aperta a tutti, con uno spettacolo sons et lumières che una cara amica del blog ha avuto la fortuna di vedere e mi ha descritto in toni entusiastici, veramente superbo. Sul palco i magnifici 6: mi sono piaciuti molto i tre uomini un blazer blu senza cravatta. Menzione d’onore alla piccola di casa Eléonore, che ha solo 15 anni ed è assolutamente incantevole.
Per la serata entrambe le principesse hanno scelto Diane von Furstenberg, Eléonore è ancora troppo giovane e più che ammirarla incantati per ora non faremo. Elisabeth indossa un monospalla nero con stampa a rose azzurre, fiore che non esiste in natura e Lady Violet detesta. Una mise che è piaciuta a molti, ma io non sono tra questi; mi sembra anche che abbia un taglio strano, non mi piace lo spacco così e sembra quasi non sia la sua taglia. Si vede poco, ma bellissima la clutch di cristalli neri Armani, un po’ banalotti gli orecchini bijoux di Carolina Herrera. Fiori su fiori? Avanguardia pura! direbbe Miranda Priestly; io dico boh (ma intendo shock, proprio non mi piace)
Altra royal lady, altro monospalla. La Reine è alta e ha gambe lunghe e sottili per cui in pantaloni sta bene, ma il top mi perplime un po’: una blusa modello poncho, over, con lunghe frange, che lascia un braccio nudo; una creazione Carolina Herrera, che Mathilde ha già indossato ma che io continuo a trovare senza senso. Però il bianco e nero funziona quasi sempre, apprezzo molto il bracciale bicolore in resina Angela Caputi, e Mathilde sembra più giovane. Boh, e ci rivediamo tra dieci anni!
Festa grande, ma veramente grande, in Belgio, che in un colpo solo celebra la Fête Nationale e i dieci anni sul trono di Roi Philippe, divenuto sovrano del Paese il 21 luglio 2013, in seguito all’abdicazione del padre Albert II.
Prendere nota: abdicare nel giorno della festa nazionale consente la perfetta ottimizzazione di ogni cosa e probabilmente pure un certo risparmio, una scelta molto saggia. Il Re emerito, in fondo anche lui protagonista della giornata, con la sua presenza ha rassicurato sulle sue condizioni di salute dopo il ricovero in ospedale di qualche settimana fa a causa di una disidratazione. Con lui la Regina Emerita, la nostra Paola, anche lei un po’ malconcia ma indomita, insomma due bastoni e una capanna.
Entrambi amorevolmente assisiti dal re figlio e dai bei nipoti. Dalle foto che ho visto mi sembra sia proprio la famiglia a emergere in queste celebrazioni: una famiglia reale che naturalmente incarna la nazione, ma propone anche un modello di regalità più semplice e moderno.
Ecco la Reine e l’erede vestite in giallo e rosso, col nero i colori della bandiera; tra loro deliziosa Eléonore, che ha un’età in cui può ancora fare come vuole, e lo fa bene. Mentre il re con i figli maschi accogliere il saluto dei belgi all’arrivo in cattedrale per il Te Deum.
Famiglia protagonista, e un po’ di emozione per la Reine – che non teme mai di far vedere le sue lacrime – anche alla parata militare, dove tra i soldati hanno sfilato i due figli maggiori dei sovrani.
Molto concentrato il ventenne Gabriel, più sorridente e sicura di sé Elisabeth, Duchessa di Brabante e futura regina, una ragazza che ci darà molte soddisfazioni.
Lady Violet, e le mise? Chiederete voi. Nessun timore, ne parleremo diffusamente domenica: della giornata di oggi e anche del ballo di ieri, che ha aperto le celebrazioni. Á bientôt!
Altissima densità di royal compleanni nel weekend appena passato: ben tre monarchi più due altezze reali, curiosamente figli di due dei tre sovrani festeggiati, peraltro cugini tra loro. Più un’outsider, che scoprirete continuando a leggere. Procediamo in ordine rigidamente cronologico: sabato 15 Philippe, Rei dei Belgi, ha compiuto 63 anni; il primogenito di Albert II e Paola è nato a Bruxelles il 15 aprile 1960, nove mesi e tredici giorni dopo il matrimonio dei suoi genitori. Quest’anno festeggerà anche i dieci anni sul trono, è infatti divenuto re nel luglio 2013, in conseguenza dell’abdicazione di suo padre. Philippe è appena rientrato da un breve viaggio nella Guyana francese, dove insieme col figlio Gabriel ha assistito al lancio della sonda JUICE per l’esplorazione del pianeta Giove e dove probabilmente è stata scattata questa fotografia. Anche se in effetti quello che ospita la base dell’ESA, l’ente spaziale europeo cui appartiene il progetto, è un paese caraibico direi che lo sfondo esotico ha quell’aria stile la mia Africa, che dona quasi a tutti. Impagabile l’humour belga che accompagna la foto: “c’è un compleanno nell’aria”. Spazio-aria, irresistibile.
(Ph: Frédéric Andrieu)
Domenica ha compiuto 83 anni Margrethe II di Danimarca, reduce da un importante intervento alla schiena, che non si è negata i festeggiamenti e i bagni di folla che tanto ama. Al posto del tristanzuolo ritratto scattato per l’occasione, pubblichiamo con piacere la foto che la mostra al balcone del palazzo di Amalienborg, mentre riceve l’omaggio dei Danesi circondata da tutti e otto i nipoti. Dati gli ultimi eventi e le polemiche che ne sono inevitabilmente seguite, mi sembra una scena bella assai.
(Ph: Billed Bladet)
Un giorno due compleanni alla corte lussemburghese: il Granduca Henri – che di Roi Philippe è cugino primo – ha compiuto ieri 68 anni, e il minore dei suoi figli, il principe Sébastien, 31. Lo sappiamo, il Granducato si prepara al matrimonio di Alexandra, unica figlia e unica sorella dei festeggiati, per cui la giornata di domenica è dedicata a loro, ma poi tutti pronti per le nozze. Alexandra sposerà il fidanzato Nicolas Bagory con due cerimonie: quella civile sabato alle 15:30 all’Hôtel de Ville de Luxembourg mentre quella religiosa sarà celebrata il sabato seguente, il 29 (che è anche il dodicesimo anniversario dei Principi di Galles) in Provenza. E sono certa che molte lettrici non aspettino che di vedere l’elegante padre accompagnare la figlia all’altare. Trattenete l’ansia, che ormai manca pochissimo!
(Ph: Maison du Grand-Duc/Sophie Margue)(Ph: Maison du Grand-Duc/Sophie Margue)
L’ultimo compleanno reale è quello della deliziosa Eléonore, ultima dei quattro figli dei sovrani belgi, Philippe e Mathilde. La fanciulla compie 15 anni, e sta fiorendo sotto i nostri occhi, circostanza che intenerisce il cuore di Lady Violet, zia di due ragazze più grandi ma ugualmente deliziose. Studentessa del Collegio del Sacro Cuore, scuola cattolica di Tervuren, Eléonore suona il violino e pratica vari sport, tra cui l’aïkido. Durante la pandemia – come altri reali – si è impegnata telefonando alle persone sole e preparando dolci per chi era in difficoltà. Posa nel parco del palazzo di Laeken con una camicia di Zara che le sta una meraviglia. E sì, direi che tra le nipoti è quella che somiglia di più a nonna Paola, nei lineamenti e nel modo di porsi.
(Ph: Bas Bogaerts)(Ph: Bas Bogaerts)
L’outsider è una signora che non è membro di una famiglia reale, ma ha rapporti talmente stretti con la Royal Family da essere stata una dei trenta invitati a partecipare alle esequie di Prince Philip, celebrate esattamente due anni fa, il 17 aprile 2021.
Tra i compleanni di ieri c’è anche il suo, Penelope Knatchbull, nata a Londra il 16 aprile 1953 da Marian e Reginald Eastwood, macellaio che aveva fatto fortuna (molta) con la catena di ristoranti Angus Steakhouse. Ottimi studi, tra cui la London School of Economics, poi il 20 ottobre 1979 il matrimonio con Norton Knatchbull, pronipote di Queen Victoria e nipote di Lord Mountbatten, scomparso nell’attentato dell’IRA solo due mesi premi con la nonna paterna e un fratellino dello sposo. Best man il Principe di Galles, cugino in secondo grado di Norton. La coppia fissa la residenza a Broadlands, residenza palladiana nell’Hampshire dove la Regina e Philip trascorsero parte della luna di miele. Nascono tre figli: prima Nicholas, poi Alexandra – tenuti a battesimo rispettivamente da Charles e Diana – e infine Leonora. Una vita dorata cui non mancano tragedie e drammi: a cinque anni la figlia minore muore per un tumore infantile mentre il figlio maggiore crescendo ha seri problemi di tossicodipendenza, tanto che il padre minaccia di diseredarlo. Infine la ciliegina sulla torta: il marito la lascia dopo trent’anni di matrimonio e va a vivere alle Bahamas con un’altra donna. Lei riesce a tenere tutto sotto controllo; non abbandona la residenza avita – anzi, sostituisce il marito negli incarichi legati al suo rango – anche perché nel parco è sepolta la sua bambina.
(Ph: Antony Jones/Getty Images)
Può sempre contare sull’amicizia e il supporto reale; la sua amicizia con Philip fa nascere rumors e pettegolezzi, sempre smontati dalla vicinanza che la regina in persona dimostra a Penny. Nei circoli reali la chiamano “and also”, cioè e anche, perché viene sempre aggiunta agli inviti fatti dalla Royal Family:…and also Penny. Ieri questa elegante signora ha compiuto settant’anni, che le auguriamo pieni di serenità; vedremo tra pochi giorni se comparirà tra gli invitati all’incoronazione di Charles e Camilla, cui parteciperanno reali, aristocratici, autorità… and also Penny?
L’Epifania tutte le feste si porta via, e con esse le mise che hanno infiammato il dicembre reale. Ma udite udite, data l’abbondanza degli eventi vi aspetta anche una terza parte!
Regno Unito
Primo appuntamento natalizio della Royal Family il concerto Together at Christmas, organizzato per il secondo anno consecutivo a Westminster Abbey dalla Principessa di Galles. La serata avrebbe potuto chiamarsi anche “festival del bordeaux”, colore ampiamente preferito in varie sfumature dalle signore presenti.
Compresa l’adorabile Charlotte,en pendant con la madre (e la cravatta del padre). La padrona di casa si infila in un lungo coat dress – quel capo che le nostre madri chiamavano robe-manteau – di Eponine London color burgundy con accessori in tinta e orecchini supercheap (di Accessorize)in tinta pure quelli. Catherine ha un fisico che le permette praticamente tutto, ma questi modelli così stretti e lunghi a me non piacciono. Sono consapevole che l’estetica della nostra cultura prediliga le forme sottili e allungate, ma quando si veste così mi fa pensare a un tubetto di mascara, quindi boh.
(Ph: Getty Images)
Stesso colore per la sorella Pippa Matthews che, meno legata al protocollo, fa spesso scelte più interessanti. Per lei un cappotto di Karen Millen in una tonalità definita fig, fico, ma non chiedetemi perché. Il modello è a doppio petto con baschina in vita e nasce piuttosto aderente ma devo dire che a me piace di più l’indosso oversize di Pippa. Chic.
(Ph: Kirsty O’Connor – Pool/Getty Images)
Stesso brand, Karen Millen, stesso tessuto (italiano, in lana), il cappotto di Zara Tindell è invece definito merlot e francamente non saprei dire se sono davvero nuance diverse o cambiano in nomi per non farci appisolare. Anyway, la sportiva Zara, amazzone e pure un po’ cavallona, ha scelto un doppiopetto semplice e chic. Ci piace.
(Ph: Getty Images)
Scelgono il bianco due delle signore più importanti del regno, Her Majesty The Queen Consort e la cognata Contessa di Wessex. Camilla indossa un cappotto color panna della maison preferita, Fiona Clare Couture, con accessori neri, tra cui la clutch Tosca di Launer, brand very British (ma i modelli hanno quasi tutti nomi italiani, di solito legati alla lirica) divenuto famoso per firmare le borse della defunta Regina. Sotto si intravvede un abito maculato, ormai considerato un neutro buono per tutte le stagioni; non la più classica delle mise natalizie, ma chic. Menzione speciale per la splendida spilla déco di topazi brown e diamanti appartenuta alla Queen Mother.
(Ph: Chris Jackson/Getty Images)
Sophie ricicla un cappotto doppiopetto Max Mara – che è un investimento e quindi va sfruttato – su un abito di maglia (Reiss). Il total white è interrotto dagli accessori: stivali color caramello e la Lunatic clutch firmata Sophie von Habsburg. Quando ero ragazzina mi capitò di leggere su un giornale una fase che suonava più o meno così: una bella donna bionda in bianco vince sempre. Sono ancora assai d’accordo. Chic.
(Ph: Chris Jackson/Getty Images)
Le sorelle York si sono date ai quadri (ma non quelli della galleria diretta da Eugenie!). Beatrice è una di quelle creature cui il matrimonio dona: è più bella, più elegante, più consapevole. Bellissimo il cappotto di Temperley London a riquadri bianchi e grigi; nonostante il cappotto sia chiaro e fermato da una cinta – una combinazione ad alto rischio – e Beatrice non sia particolarmente alta, trovo che le stia benissimo. Chic.
(Ph: Chris Jackson/Getty Images)
Purtroppo non mi suscita lo stesso entusiasmo la sorella Eugenie; anche per lei un modello a vestaglia, in un tessuto plaid compreso di orlo sfrangiato. Nonostante il cappotto sia Max Mara, non fa una gran figura e non le dona affatto. Perché a volte conviene evitare come la peste i riquadri così grandi, peggio se fermati in vita. Va detto poi che a guardare la sua figura arrotondata e la cintura annodata in alto la principessa sembra incinta. Dunque my dear riguardati e non ti raffreddare, che all’eleganza pensiamo un’altra volta. Sorry, shock.
Non mancavano le signore in verde: Carole Middleton ha una bella figura e un certo stile, e il cappotto a redingote (di Hobbs London, più British di così non si può) le sta molto bene, oltre a mantenerla comodamente in quel low profile che si è data qualche mese e qualche gaffe dopo il royal wedding della figlia. Chic.
(Ph: James Whatling)
Last but not least, la Duchessa di Gloucester. Moglie di un cugino della defunta Regina, la signora è di origine danese; a me è simpatica e mi sembra una donna in gamba, ma diciamo che riunisce in sé la summa di quel certo cattivo gusto anglosassone. Il soprabito di velluto è passabile ancorché datato, ma lo stivaletto mozzacaviglia… Mettiamola così: poteva andare peggio, poteva piovere. E lei si sarebbe messa le galosce. Shock.
Madre e figlie
Quanto ci siamo lamentati delle royal Christmas card con fotografie che sprizzano poca atmosfera natalizia? Bene, nei Paesi Bassi ci hanno ascoltato ed ecco a voi gli Orange in tutto il loro festivo splendore, compreso canetto, dall’espressione a dire il vero piuttosto perplessa. Dopo aver notato che William-Alexander si sta imbelloccendo (mai dire mai!) passiamo ad ammirare le signore e il loro amore per il mopnospalla. Lo indossano le due figlie minori: Missoni a pois per la quindicenne Ariane, nero e drammatico (Zara) per la diciassettenne Alexia. Essendo le fanciulle ancora minorenni le guardiamo con simpatia ma non le giudichiamo; Lady Violet però ama sempre osservare le sperimentazioni delle giovanissime. Monospalla anche per la Regina: un Elie Saab in tulle plissé color argento nuovo di zecca. L’abito mi sembra bello, un po’ eccessivo per l’occasione; bizzarri gli accessori: al collo quello che sembra il favoloso bandeau di diamanti grossi come nocciole della regina Emma, trisavola del sovrano, in braccio il delizioso cagnolino, ma fargli un bagnetto pareva brutto? Boh. Aspettiamo un indosso che valorizzi di più quel bell’abito, siamo certi che Máxima non ci deluderà.
Accanto al padre l’erede al trono Catharina-Amalia, che ha dovuto lasciare la residenza universitaria ad Amsterdam a causa di minacce di rapimento e aggressione. La fanciulla mi sembra dotata di carattere e sicuramente saprà affrontare e superare il momento difficile. A diciannove anni sta ancora cercando il suo stile, com’è giusto che sia, coniugando età struttura fisica e titolo. A me l’abito Asos piace, mi piace che sia semplice e in un bel verde bosco di Natale, mi piace come le sta e mi piace che non abbia imitato la scelta frufru di madre e sorelle. Chic di incoraggiamento.
E in Belgio…
Può mancare il rosso a Natale? Che domande, e infatti per il tradizionale concerto natalizio a Palazzo reale la Reine Mathilde sfodera un vestitone scarlatto percorso da un filo di lamé oro, naturalmente firmato Natan. Collo alto, maniche a 3/4, gonna a campana ed ecco la bella sovrana trasformata in una cloche de Noël.
Un giorno qualcuno studierà l’incredibile abilità di Edouard Vermeulen, lo stilista della maison, nel creare abiti così poco valorizzanti. E non è per Mathilde, splendida cinquantenne con quattro figli; se guardate la foto dalla sfilata l’abito è brutto pure su una filiforme modella adolescente. Shock.
Insieme con i sovrani sono il principe Laurent, fratello minore del Re, con la simpatica moglie Claire, che dev’essere la donna più paziente dell’universo. Per lei un completino begiarello senza lode ma con un po’ d’infamia, da segretaria quasi perfetta. Lei mi piace tanto, ma raramente indovina una mise. Shock.
Assente il primo dei figli maschi, Gabriel, ma presenti entrambe le fanciulle: la piccola Eléonore, quattrodici anni, sceglie Diane von Furstenberg ma abbonda un po’ con la stoffa fiorata, però è così carina che le si perdona tutto. E alzi la mano chi non ha pensato alla faccia di Miranda Priestly mentre sussurra: floral? for Christmas? groundbreaking!
Adoro la sorella maggiore ed erede al trono Elisabeth in Diane von Furstenberg pure lei (ma che differenza!) color blue royale – noblesse oblige – collo montante, maniche accennate, e un lungo drappeggio laterale che si apre in un lungo spacco. Non è natalizio, non è classico, non è già visto, non è troppo serio, praticamente perfetto. Chic.
Nella gran parte dei Paesi europei settembre segna l’inizio di un nuovo anno scolastico. Francamente non saprei dire come siano messi gli altri nella convivenza col covid, se hanno optato per i banchi singoli con o senza rotelle, ma ho l’impressione che ognuno abbia, come dire, le proprie estrosità.
Ad esempio la dodicenne Eléonore, figlia minore dei sovrani belgi, il 1 del mese ha iniziato la scuola secondaria ma ha dovuto cambiare istituto, non soddisfacendo i requisiti per restare in quello dove ha frequentato le primarie. La scuola dà infatti la precedenza agli studenti che abbiano fratelli maggiori già immatricolati (Gabriel è altrove e Emanuel ne frequenta una specializzata nell’insegnamento ai dislessici), e a quelli che risiedono più vicino, per cui i 6 chilometri dalla residenza reale evidentemente erano troppi. Nessun favoritismo per lei (jamais!) che è finita in un istituto a 20 chilometri da casa.
Appunto. Però le è toccata una entrée in grande stile accompagnata da entrambi i genitori, con la madre Mathilde decisamente overdressed per l’occasione; avrà avuto un impegno subito dopo e zero tempo per cambiarsi?
Due giorni dopo la sorella maggiore Elisabeth, che un giorno sarà regina, ha iniziato l’addestramento alla École Royale Militaire di Bruelles, Naturalmente è andata da sola, mischiandosi agli altri 169 cadetti.
Oggi è stato il turno di Leonor, Princesa de Asturias e futura Reina de España. In ossequio alle nuove regole accompagnata da un solo genitore – nel suo caso il padre – e in aggiunta scortata dalla sorella Sofía, che non doveva rientrare oggi ma sia mai che le due bionde fanciulle facciano qualcosa di diverso.
Per l’erede al trono controllo della temperatura, mascherina, zaino enorme e uniforme francescana con quei brutti calzettoni a metà polpaccio, alquanto tristi per una jeune fille en fleur alle soglie dei 15 anni.
Anche loro sono sempre insieme, ma nel loro caso è comprensibile dato che sono gemelli. Oggi primo giorno di scuola anche per Jacques e Gabriella Grimaldi, sei anni a dicembre. Deliziosi, soprattutto lei col tocco vezzoso e un po’ vintage della cartella a fiorellini indossata sulle spalle, come Lady Violet ai suoi tempi.
La regina Margrethe, ottant’anni oggi, è senza dubbio la star della giornata ed è pure in buona compagnia, dato che festeggiano con lei un altro sovrano e due principi. L’altra birthday girl è la deliziosa Eléonore, la minore dei quattro figli dei sovrani del Belgio Philippe (che a sua volta ha celebrato ieri il compimento dei sessant’anni) e Mathilde. Eléonore è nata ad Anderlecht nel 2008 e frequenta una scuola primaria in lingua fiamminga. Suona il violino, va in bicicletta, nuota, scia e va in barca a vela. E naturalmente adora gli animali.
(Ph. Cour grand-ducale/Lola Velasco)
Doppio compleanno anche nel vicino Lussemburgo; il Granduca Henri festeggia sessantacinque anni in compagnia del figlio minore Sébastien, che ne compie ventotto. Per il Granducato sono mesi complicati: lunedì scorso è morto a causa del Covid-19 Victor Batista Falla, zio materno della Granduchessa, la quale nonostante notoriamente ami essere al centro della scena (come in questa foto) qualche mese fa avrebbe probabilmente preferito destare meno attenzione. All’inizio di quest’anno si è infatti sfiorata la crisi istituzionale in seguito alla pubblicazione del Rapporto Waringo. Commissionato dal Primo Ministro Xavier Bettel a Jeannot Waringo per verificare la congruità della gestione economica della Court, finanziata direttamente dal Ministère d’État, il rapporto ha messo in luce lo strapotere di Maria Teresa, che occupa spazi non suoi prevaricando il ruolo del marito. Il quale non è solo il sovrano ma anche capo della Court, da cui dunque dipende tutto il personale. Il continuo tourbillon di impiegati assunti, spesso con operazioni poco trasparenti, licenziati o che hanno dato le dimissioni ha svelato i comportamenti della Granduchessa, spesso eccessivi quanto le sue mise. Il marito è intervenuto con una bizzarra perorazione in cui ha lamentato la mancanza di rispetto per le donne (?); ora sembra si sia trovato una via d’uscita con l’istituzione di una struttura che supporti l’organizzazione della Court senza la necessità di intervenire sulla costituzione. Insomma, alla fine scopriremo che la Granduchessa Joséphine-Charlotte che non nutriva una passione sfrenata per la nuora, forse non aveva tutti i torti. Come accade spesso l’algido ed elegante Henri, stretto tra due donne, tende ad apparire leggermente rarefatto, ma sempre con molto charme. Una dote – lo charme intendo – che non sembra abbia trasmesso ai figli, dotati di solida struttura e guance rubizze più vicine alla natura della moglie, la cubana Maria Teresa.
Ma a giorni arriverà anche per loro l’erede dell’erede, e siamo certi che un tenero sole tornerà a splendere sul Granducato.