Una polemica, un anniversario, un bel gesto e la comica finale

L’argomento clou di questi giorni pr ogni royal watcher è naturalmente la visita di stato di Monsier le President de la République e di Madame Macron nel Regno Unito, ma dato che ne parlano tutti noi lasciamo sedimentare, e ci torneremo nei prossimi giorni.

(Ph: Yui Mok/PA)

Oggi ci concentreremo su qualcosa di inerente ma laterale, e siccome l’estate mi stimola la polemica fatemi dire una cosa. Da due giorni non faccio che leggere frasi tipo: “Kate, prove tecniche da regina” “William e Kate presto sul trono” e addirittura “Carlo il re uscente”. Col tatto del proverbiale elefante nell’altrettanto proverbiale cristalleria si allude evidentemente alla malattia del re che potrebbe causarne la dipartita in tempi brevi. Permettetemi di commentare: 1) queste cose rischiano di portare male non tanto all’oggetto dei commenti, l’incolpevole Charles ma anche, e direi soprattutto, agli autori di tali pensieri, per cui knock on wood (che sarebbe l’equivalente inglese del nostro toccate ferro) e fatela finita. 2) l’elefante nella cristalleria è comunque più elegante.

(Ph: Aaron Chown/Getty Images)

Se i sovrani hanno festeggiato i vent’anni di matrimonio alla serata di gala al Quirinale durante la loro visita di aprile, un’altra royal couple ha celebrato l’anniversario durante lo state banquet di martedì sera: i Duchi di Gloucester. Lui, Richard, è il minore dei due figli che Henry Duca di Gloucester ebbe da Lady Alice Montagu Douglas Scott. Suo padre era fratello di King George VI, dunque lui cugino di primo grado di Queen Elizabeth. Lei, Birgitte van Deurs, è una ragazza danese che va a imparare l’inglese a Cambridge, dove lui studia architettura. Si conoscono così, due ragazzi come tanti. Quando la relazione si fa seria, lei trova lavoro come segretaria all’ambasciata di Danimarca a Londra. Si sposano l’otto luglio 1972 nella chiesetta di St Andrew’s a Barnwell, villaggio del Northamptonshire dove i Gloucester hanno la casa di campagna. È un matrimonio low profile, e così probabilmente la giovane coppia pensa al proprio futuro, una vita normale, col legame con la royal family sullo sfondo.

Ma il destino ha in serbo per loro un’altra vita, che inizia con una tragedia. Cinquantun giorni dopo il matrimonio William, affascinante fratello maggiore dello sposo, muore in un incidente aereo (ne abbiamo parlato qui: A Royal Calendar – 28 agosto 1972). Richard diventa dunque erede del titolo paterno, che assume alla morte di Henry, meno di due anni dopo. Nel tempo i duchi si sono rivelati una presenza fondamentale per Queen Elizabeth, e ora per King Charles, fedeli e affidabili, sempre al servizio della Corona. E Lady Violet confessa un debole per lei e il suo personalissimo senso dello stile.

Dopo aver parlato male della stampa italiana e bene dei Duchi di Gloucester proseguiamo parlando benissimo del sempre rimpianto Prince Philip. Lunedì 7 è morto Lord Tebbit, che fu ministro con Margaret Thatcher, e la stampa ha riportato alcuni episodi della sua vita, tra cui uno riguardante sua moglie. All’inizio degli anni ’80 la lotta indipendentista irlandese era ancora molto attiva, e il 12 ottobre 1984 l’IRA mise una bomba al Grand Hotel di Brighton, dove si teneva il congresso del Partito Conservatore. Ci furono cinque morti e una trentina di feriti, tra cui Lady Tebbit, che rimase paralizzata e trascorse il resto della sua vita sulla sedia a rotelle. Alcuni anni dopo, i Tebbit parteciparono a uno state banquet. Prince Philip, rendendosi conto della difficoltà della signora nell’usare le posate, mise da parte le sue e iniziò a prendere il cibo con le mani, così che lei potesse fare lo stesso senza sentirsi in imbarazzo. Meravigliosa lezione di umanità, di empatia, e anche di bon ton, quell’educazione vissuta e non esibita, che rende tutto piacevole, e a volte prezioso.

(Ph: Getty Images)

Invece ci tocca vivere il tempo in cui il web è inondato dalla foto che mostra Monsieur le President sembra fare l’occhiolino alla charmante Principessa di Galles. Tentativo di seduzione à la française? Bruscolino nell’occhio? Semplice cecagna dopo una giornata impegnativa? Temo che il titolo dato all’ultimo post di Lady Violet sia stato profetico: Macron, che pasticcion!

Macron, che pasticcion!

Va bene, non è colpa di lui, Emmanuel, che anzi povero non c’entra nulla, ma altrimenti non mi riusciva la rima…

(Ph; Jonathan Brady/PA Wire)

Dunque, oggi è il primo giorno della visita ufficiale dei Macron nel Regno Unito.La coppia presidenziale è stata ricevuta a Windsor, dato che Buckingham Palace è impraticabile causa lavori di restauro e ristrutturazione. Emmanuel e Brigitte sono stati accolti da William e Catherine e poi accompagnati dai sovrani. Naturalmente ne parleremo in dettaglio, ma questa sera vi segnalo un grottesco siparietto: non saprei dire perché, ma l’autista del van che portava il bagaglio degli ospiti francesi è partito a tutta birra ma con gli sportelli aperti, perdendo nello sprint varie valigie.

Eccesso della famosa (e calda) birra britannica? Omaggio tardivo alla Révolution, che fece perdere la testa a reali e nobili e aprì la strada ai presidenti (dunque anche a Macron)? Complotto da parte di qualche stilista trascurato dalla Première Dame? Je ne sais pas, ma mi sembra un debutto niente male.

Quando si dice un inizio col botto.

Il Daily Mail ci fornisce il video. Bonne soirée: https://www.dailymail.co.uk/video/news/video-3472445/Video-Luggage-flies-Macrons-delegation-speeds-away.html

Royal chic shock e boh – Special papal edition (parte prima)

Ieri Roma è stata il centro del mondo e forse, speriamo, il teatro di un miracolo che aspettiamo da più di tre anni. In ossequio alla personalità del defunto, accanto ai grandi della terra si sono visti – magari non tantissimo, ma certo più del solito – anche gli ultimi. A questa giornata straordinaria è dedicata una versione speciale della nostra rubrica, allo stile e al rigore con cui è stato osservato il dress code, accorpando ciò che mi è piaciuto tanto, di meno, per nulla. Col rispetto che l’occasione merita, ma anche con quel tocco di leggerezza che Papa Francesco amava tanto.

Per le signore è richiesto il total black: abito sotto il ginocchio con maniche lunghe, calze e accessori neri, velo o mantiglia graditi ma non obbligatori. Ci vorrebbero pure i guanti, ma ormai ho perso le speranze.

Da cose che ho letto in giro sono costretta a sottolineare che alcune delle signore presenti – Mathilde dei Belgi, Letizia di Spagna, Maria Teresa di Lussemburgo, Charlène di Monaco – hanno il privilegio del bianco che, ça va sans dire, non si usa ai funerali.

I signori indossano il mourning suit: in alcuni Paesi, dove si porta ancora molto il tight, lo si sceglie abbinandolo al gilet nero anziché grigio. In questo caso era invece richiesto il semplice completo nero con camicia bianca e cravatta nera; meglio evitare altre tonalità, anche se scure; oltre tutto al sole il colore di alcuni tessuti vira. Come vedremo.

Impeccabile al posto d’onore il presidente Mattarella accompagnato dalla figlia Laura. Che secondo me non sempre indovina le mise, ma è quella che mia madre avrebbe definito una signora, e dunque ha sempre un aspetto signorile, anche se vedremo che un piccolo peccato lo ha commesso. Subito prima di loro Javier Milei, Presidente dell’Argentina, patria di Papa Francesco, con la sorella Karina, nella doppia veste di primera hermana e di Segretario generale della Presidenza della Repubblica. Se Laura indossa la mantiglia Karina esibisce sciolti capelli biondi; considerando il cespuglio che troneggia sul testone del fratello ancora bene c’è andata. E a proposito di Argentina, non ha partecipato la regina dei Paesi Bassi, Máxima, argentina di origine, né il marito Willem-Alexander, né altri membri della famiglia reale, a causa della concomitanza con il Koningsdag, la festa nazionale che celebra il compleanno del re.

ASSOLUTAMENTE CHIC

Belgio

Perfetto l’abito e impressionante la lunga mantiglia di Mathilde, Regina dei Belgi; abbinata all’alto collier di perle – ben sette fili! – le dà un’aria da signora degli inizi del secolo scorso (è un complimento). Per la gioia di Lady Violet, la Reine teneva in mano un paio di guanti, insieme con la clutch Natan. Abbastanza sorprendenti le scarpe Gianvito Rossi, dotate di tacchi altissimi che la sovrana di solito non porta. In un’occasione del genere bisognerebbe evitare, ma mi sembra che le royal e le first ladies da quel lato ci sentano poco.

Danimarca

Una cosa che ammiro molto della Regina Mary è che prende tutte le cose molto seriamente, e si prepara adeguatamente. Come in questo caso: chiamata a rappresentare in solitaria il suo Paese – il marito Frederik è in visita in Giappone, visita quanto mai opportuna anche per evitare di trovarsi faccia a faccia con Trump, che magari avrebbe attaccato con la storia della Groenlandia – la regina, che non è cattolica, ha scelto bene: tailleur con gonna midi (Andiata), mantiglia, gioielli “bianchi”, smalto neutro. Non sono convintissima della borsa Mulberry, e sono convinta che le scarpe Gianvito Rossi siano troppo alte, ma amen. E se vi sembra che il gentiluomo che l’accompagna sia un viso conosciuto avete ragione: è Matteo Colaninno. Già imprenditore, erede dell’impero paterno, già parlamentare del PD, poi passato a Italia Viva. E nell’ottobre scorso nominato Gentiluomo del Papa. Che non resiste alla cafonata di tenere gli occhiali da sole davanti alla regina, che non li porta. Avrà problemi di cataratta?

Francia

(Ph: Antonio Masiello/Getty Images)

Pur se non indossava il velo – che vi ricordo, non è obbligatorio – mi è piaciuta Brigitte Macron: le linee asciutte che indossa di solito interpretano bene il concetto di sobrietà che ispirava la cerimonia, e l’orlo della mise (Vuitton) più lungo del solito, secondo me le dona molto. Peccato per la cinturina col logo in bellavista, e peccato per la doppia tasca sulla giacca di Monsier le President, ma la perfezione non è di questa terra.

Liechtenstein

(Ph: Instagram @oldroyalty)

Loro si vedono poco, ma la loro figura la fanno sempre. Lui è Alois, Principe Ereditario del Liechtenstein con funzione di reggente. Lei è sua moglie Sophie, nata Duchessa in Baviera e discendente dagli Stuart. Abito nero (leggermente corto), mantiglia, perle; ed è una delle poche a indossare scarpe da giorno, senza vertiginosi tacchi a spillo.

Monaco

(Ph: Raphael Lafargue/ABACA)

Molto ammirati i Principi di Monaco. O meglio, molto ammirata lei, perché lui sembra aver dormito nell’abito, nero ma un po’ délabré (questo invece non è un complimento). Se posso fare un appunto – anzi due – a Charlène, le calze sono troppo leggere, e sarebbe preferibile non esporre il marchio della borsa (Prada, come la mise); regola che vale sempre, ma soprattutto in questi casi.

Norvegia

(Ph: Reuters)

In rappresentanza dei sovrani di Norvegia, anzianotti e acciaccatelli, sono arrivati i principi ereditari, dandoci così la gioia di vedere Mette-Marit in buona forma. Accompagnata dall’impeccabile marito la principessa non ha deluso con un bel cappotto a redingote, forse un po’ pesante per la giornata, breve mantiglia sui capelli sciolti, tacchi di 7 cm Manolo Blahnik e in mano la clutch Bottega Veneta.

Svezia

(Ph: Raphael Lafargue/ABACA)

Come dovrebbe vestirsi una regina in un’occasione del genere? Come Silvia di Svezia, abito lungo nero, mantiglia e perle. Sedendo sul trono da più di mezzo secolo (e avendo superato gli 80) è rimasta fedele allo stile di qualche anno fa, che diventa anche strategico per camuffare il piede operato di recente. Oggi magari vedere le signore in lungo ci sarebbe sembrato troppo, ma lei è una meraviglia.

Spagna, i miei preferiti

(Ph; Casa de S.M. el Rey)

La proverbiale sobrietà di Letizia ha trovato il palcoscenico più adatto nella maestosa austerità di questa cerimonia. Praticamente perfetta la Reina: abito midi a sostenere la sontuosa mantiglia, calze nere, kitten heels in camoscio Nina Ricci, borsa Carolina Herrera, e sulla spalla sinistra appuntata una delle joyas de pasar, riservate alla sovrana. Con lei il più bell’accessorio concepibile, il marito Felipe, che dire impeccabile è dire poco. El Rey è stato elogiato anche da Jack Schlossberg, simpatico e aitante figlio trentaduenne di Caroline Kennedy, dunque nipote di John e Jackie.

(Ph: Instagram @jackuno)

Insomma una garanzia!

Non perdetevi la seconda parte, che comprende i boh e gli shock; tutte le mise che non abbiamo citato le troverete lì: Royal chic shock e boh – Special papal edition (parte seconda)

Le foto del giorno – Highlander paralimpici

Ieri a Parigi l’inaugurazione dei Giochi Paralimpici, nella tradizionale – e un po’ avvilente – mancanza di grande attenzione generale. Per le vie dalla Ville Lumière si aggiravano però tre autentici highlander, e Lady Violet è qui per raccontarveli.

Partiamo da Sergio, che non è un sovrano ma noi lo amiamo come se lo fosse. E nonostante tutta l’acqua che si era preso la volta scorsa ha infilato i suoi trionfali 83 anni in uno dei suoi eleganti abiti scuri ed è andato a fare il suo dovere. Non senza mostrare una certa soddisfazione per la bella e abbondante squadra che gareggia per il tricolore. So proud!

(Ph: Raphael Lafargue/ABACAPRESS.COM)

Highlander numero 2, in rigoroso ordine d’età, il sessantanovenne Henri, Granduca di Lussemburgo. Dopo aver assistito con incrollabile attenzione a praticamente tutte le gare dei Giochi Olimpici, non ha voluto mancare ai Paralimpici. Eccolo all’Eliseo, accompagnato dalla moglie Maria Teresa con splendida abbronzatura, affascinante sorriso e dimenticabilissimo completo top+pantaloni color sorbetto all’albicocca, che ha pure l’aggravante di essere firmato Armani. Solita versione yeye da ragazza di ieri per Brigitte Macron, ce ne siamo fatti da tempo una ragione.

(Ph: Raphael Lafargue/ABACAPRESS.COM)

I Granduchi hanno incontrato sul tappeto rosso il terzo highlander, Albert de Monaco, altro fedelissimo dei Giochi. Il principe è un fedelissimo anche dei pantaloni troppo lunghi, in stridente contrasto con quelli troppo corti di Maria Teresa. Comunque, lasciatemelo dire, anche se li prendiamo bonariamente un po’ in giro, sempre meglio loro di chi non si è presentato.

(Ph: Raphael Lafargue/ABACAPRESS.COM)

Qualcuno ha mandato i parenti, come dev’essere accaduto ad Astrid del Belgio (col sempre presente marito Lorenz d’Asburgo) cui evidentemente il fratello ha chiesto di andare al suo posto. E lei si dev’essere precipitata, uscendo così come stava per casa.

Il re di Giordania tra la delicata situazione politica e la famiglia che si allarga deve aver prudentemente pensato meglio farsi rappresentare dal fratello minore Faisal. Cui l’incarico spetta di diritto, essendo presidente del comitato olimpico giordano e membro del CIO. E diciamolo, fa pure la sua figura.

Assenti i membri della Royal Family, come accaduto il mese scorso, in rappresentanza del Regno Unito a sostenere il Team GB è arrivato il Prime Minister Keir Starmer. Che era lì anche per trovare una soluzione e mettere una pezza alla sciagurata Brexit, provando ad annullarne gli effetti più deleteri ma facendo finta di niente. Insomma, questa volta bisogna che tutto rimanga com’è perché tutto cambi. More or less.

Le foto del giorno – L’importante è partecipare

Oggi l’inaugurazione dei giochi olimpici di Parigi 2024, con cerimonia au bord de la Seine. La Ville Lumière si è naturalmente riempita non solo di atleti, ma anche di reali e capi si stato che accompagnano le loro delegazioni. Due i momenti ufficiali per loro: ieri sera la cena nella piramide del Louvre ospiti del Presidente del CIO, Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach e della consorte Claudia. Oggi invece sono stati ricevuti all’Eliseo dal Presidente Macron e signora. Iniziamo questa carrellata fotografica partendo da noi, col Presidente Mattarella accompagnato dalla figlia Laura. Che è una donna dotata di notevole signorilità, ma non particolarmente elegante.

(Ph:  Ludovic Marin/POOL – ANSA/EPA)

Per la cena della vigilia ha scelto pantaloni bianchi con una blusa/poncho con stampa a farfalle. L’abbiamo vista vestita meglio, ma anche peggio. Fotografie dei Mattarella oggi all’Eliseo non ne ho trovate, ma ho trovato un aneddoto su Macron che al termine del ricevimento offerto alla stampa estera accreditata, conversando con un nostro connazionale, ha sottolineato il legame che sente col nostro Paese e con Napoli, ricordando insieme a Brigitte che il loro incontro fu favorito da una pièce di Eduardo De Filippo. E alla domanda se sapesse qualche parola in napoletano ha risposto caffè sospeso. Molto ben detto, Monsier le Président.

(Ph: Jeanne Accorsini)

Non potevano mancare i Principi di Monaco; del loro amore per lo sport abbiamo detto spesso, e ricordiamo che entrambi hanno partecipato come concorrenti a edizioni precedenti. Bella e grintosa la Princesse con top e pantaloni Alexander McQueen; una mise che sottolinea molto le ampie spalle, ma non male.

(Ph: Eliot Blondet)

Albert II e Charlène non hanno mancato l’appuntamento con i Macron; lei in total white con accessori silver, lui con l’uniforme olimpica del Principato; sarà per quello che Brigitte si è messa le mani ai capelli conciandoli così? Io però Albert quando fa queste cose lo amo: non si tira mai indietro, e non è poco.

Ecco i sovrani belgi, reduci dall’emozione della laurea a Oxford della primogenita Elisabeth – che completerà la sua formazione a Harvard – la Reine indossa a sua volta pantaloni bianchi con una blusa/poncho assai scenografica, che in effetti è una tuta ed è firmata Natan. Mathilde irradia luce, la trovo veramente splendida, e stavolta non posso neanche parlare male del suo amato couturier!

Alla cena al Louvre partecipano anche Los Reyes, con Letizia che diplomaticamente omaggia la Francia presentandosi in Dior dalla testa ai piedi. Mi piace molto, e mi piace il fatto che osi qualcosa di diverso; ho scelto questa foto dove l’abito si apprezza meglio. Poi i capelli così tirati la invecchiano un po’, ma non si può avere tutto.

Oggi all’Eliseo Felipe è andato da solo, non chiedetemi perché. La foto ve la metto lo stesso perché insomma, El Rey è sempre un bel vedere, e El Rey a Parigi è sempre una buona idea.

(Ph: Arturo Holmes/POOL/AFP)

Presenti i sovrani più “nuovi”, quelli di Danimarca, che giocano quasi in casa viso che in fondo il re è francese per metà. Anche Mary sceglie una tuta rossa, di Max Mara, con sandali Aquazzura e clutch Prada; insomma Made in Italy al 100%. La regina, che è arrivata dalla Sardegna dove era in vacanza col marito, è apparsa ringiovanita; opera del nuovo colore di capelli con ciocche color caramello vicino al viso (si chiama face framing) e forse qualche ritocco. A 52 anni, con un nuovo lavoro e un marito forse distratto, ci sta.

(Ph: COSL/LUXPRESS)

Per due sovrani che hanno preso servizio da poco eccone due che stanno per lasciare: i Granduchi del Lussemburgo, che hanno annunciato da ottobre il graduale passaggio dei poteri al figlio Guillaume. Maria Teresa ha tirato fuori dall’armadio un abito marrone con scollo all’americana, prudentemente arricchito da una stola, del libanese Rabih Kayrouz. Mi piace anche lei, starò diventando troppo buona?

Royals britannici, svedesi, norvegesi non pervenuti, mentre ieri al Louvre è arrivato – da solo e in anticipo – Willem-Alexander d’Olanda, che oggi era in tribuna con la consorte ad applaudire gli atleti.

Riassumendo, mi sembra che ogni delegazione abbia fatto un po’ come voleva, e le fotografie risentono di questa scelta. Non tutti hanno partecipato agli eventi ufficiali, alcuni hanno inaugurato il villaggio degli atleti del proprio Paese, alcuni oggi si sono fatti un selfie in tribuna. Dunque troverete tante immagini diverse, comunque piacevoli e persino divertenti.

Lady Violet vi saluta con questa bella foto di gruppo dall’Eliseo, e vediamo se riconoscete qualcuno.

Comincio io: la signora in azzurro, quinta da sinistra, è Jill Biden, col completo indossato l’anno scorso all’incoronazione di Charles e Camilla. E chi sarà quella dea in rosso arancio e borsa azzurra al centro della scena? Insomma vinca il migliore, ma ricordiamoci che l’importante è partecipare!

Scene da uno State banquet

Se i primi momenti della visita possono aver suscitato qualche perplessità – Charles troppo stazzonato, Emmanuel troppo galletto, Camilla troppo pastellosa, Brigitte troppo rigida – lo state banquet è stato un trionfo. Le signore splendide, in blu notte Dior, splendidamente coordinate.

Anzi, Camilla e Brigitte erano così in armonia che nell’entrata a Versailles la Première Dame ha aiutato la Queen Consort ad aggiustarsi il mantello, agitato dal vento. Vento che ha segnato molti ingressi dei 160 ospiti, scelti tra coloro – artisti, sportivi, uomini e donne d’affari – la cui attività ha favorito le relazioni tra i due Paesi.

(Ph: Benoît Tessier/Reuters)

Arriva a passo di carica Charlotte Gainsbourg, che figlia del francese Serge e dell’inglese Jane Birkin, è l’incarnazione dell’entente cordiale francobritannica. L’attrice era in abito lungo, ma il vento giocando con i profondi spacchi lo ha trasformato in una mini, uno stile irriverente che sarebbe piaciuto ai suoi genitori.

Rischia di volare via l’immarcescibile e magrissimo Mick Jagger, in smoking e sneakers con sciarpa svolazzante ancora più della zazzera, in un improbabile color marron glacé. Molto bella (e giovane) la compagna Melanie Hamrick, madre del suo ottavo figlio.

(Ph: Benoît Tessier/Reuters)

Monumentale Carole Bouquet, in camicia bianca e ampia gonna nera, per la gioia di Lady Violet, che con le camicie – maschili, eredità paterna – ci dorme pure. Carole è suocera di Charlotte Casiraghi, dunque consuocera di Caroline. Lo chic che incanta, ovviamente Chanel.

(Ph: Benoît Tessier/Reuters)

Al momento mi sfuggono le ragioni della presenza di Hugh Grant, ma ci saranno senz’altro. Lo scapolo d’oro del cinema British, dopo aver passato una vita da bello e impossibile, compiuti i cinquant’anni ha avuto la classica crisi della mezza età, in 15 mesi ha avuto tre figli da due donne diverse, poi una l’ha anche sposata (e sono nate altre due bimbe). La moglie, la produttrice televisiva e imprenditrice svedese Anna Elisabet Eberstein lo ha accompagnato a Versailles: lei bellina un po’ banale, lui sulla via della mummificazione. Quel dommage.

(Ph: Benoît Tessier/Reuters)

Forse ricorderete Jack Lang, a lungo ministro della cultura con Mitterand; con lui la moglie Monique Buczynski, due cuori e una tintura per capelli (madame, quelles chaussures!).

(Ph: Instagram @pierrehermeofficial)

Accompagnati dalle note del giovanissimo violinista svedese Daniel Lozakovich gli ospiti si sono accomodati nella Galerie des glaces, la galleria degli specchi, dove la tavola è apparecchiata con le porcellane di Sèvres dell’Eliseo. Trovo elegantissimo il colore della tovaglia e molto raffinata la decorazione floreale, scenografica ma semplice (e soprattutto bassa!).

(Ph: Instagram @annesophiepic)

Ecco un dettaglio della mise en place: l’apparecchiatura alla francese vuole le forchette con il dorso in alto e i rebbi verso la tavola, e immagino avrete notato il tovagliolo a destra. Nonostante ciò che si sostiene diffusamente, il tovagliolo a sinistra non è un diktat; lo si può sistemare da uno dei due lati del piatto, o sopra (però piegato semplicemente, non trasformato in un origami) e ci sono alcune importanti case dove lo trovereste immancabilmente a destra. Diciamo che può essere giocato per armonizzare il posto a tavola: in questo caso, ad esempio, a sinistra c’è il menu. Tutto bello direte voi, ma alla fine cos’hanno mangiato?

(Ph: Instagram @annesophiepic)

Coordinato da Fabrice Desvignes, chef del presidente, è sceso in cucina un vero dream team. Anne Sophie Pic, tre stelle Michelin, ha preparato l’entrée: aragosta blu e granchio (ne ignoro il colore) con mandorle e gélée di menta e cocco. Yannik Alléno ha proposto pollo di Bresse marinato allo champagne con porcini. Bernard Antony, Maestro Affinatore, ha sorpreso abbinando al Comté – il primo formaggio francese a fregiarsi del marchio AOC, ossia dell’Appellation d’origine contrôlée, ricevuto addirittura nel 1958 – l’inglese Stichelton, un particolare arborinato fatto con latte crudo.

(Ph: Instagram @pierrehermeofficial)

Chiusura in bellezza con una creazione del sublime Pierre Hermé, che ha riletto il suo celebre macaron Ispahan trasformandolo in un dolce al cucchiaio: composta di lamponi cotti e crudi, litchi, sorbetto di litchi e rosa, sorbetto al lampone e biscotto macaroon. Date retta a Lady Violet, se capitate in Francia (Parigi ma non solo) a Londra, a Baden Baden, a Montecarlo o in vari paesi del Medio ed Estremo Oriente entrate e assaggiate, poi mi direte (tutti gli indirizzi sul sito https://www.pierreherme.com/)

(Ph: Instagram @pierrehermeofficial)

E lui, avrà gradito?

Edit: solo The Queen Consort indossa Dior, l’abito della Première Dame è firmato Vuitton.

Le foto del giorno – Ils ont fait l’histoire

A volte capita anche a uno spazio frivolo come il sofà di Lady Violet di assistere al momento in cui si fa la storia, ed è quello che è accaduto questa mattina.

Nel secondo giorno della visita ufficiale in Francia King Charles III ha tenuto un discorso in Senato davanti ai parlamentari delle due Camere riuniti nell’emiciclo e ai loro presidenti. È la prima volta per l’erede dei Re d’Inghilterra, nel Paese che il suo lo mandò al patibolo.

E alla fine del discorso, quei parlamentari hanno riservato al re una standing ovation, chi glielo avrebbe detto a Robespierre? Ma forse, se lo sapesse, l’Incorruptible sarebbe felice di aver contribuito a disegnare un mondo nuovo. Lady Violet confessa: queste cose colpiscono, e quasi commuovono. Non perdetevi questo momento davvero storico https://twitter.com/i/status/1704836324555940214

Nel suo discorso Charles ha ricordato la madre, cosa che sta facendo spesso; ieri sera al banchetto di stato il sovrano ha raccontato che i genitori visitarono la Francia nel 1948, pochi mesi dopo il matrimonio, con Elizabeth già incinta; i giovani sposi ballarono cullati dalla voce unica di Edith Piaf, e Charles ha confessato che La vie en rose è ancora una delle sue canzoni preferite; sarà per questo che ieri Camilla ha scelto quella rosea mise? Anyway, sempre in ricordo di The Queen, ieri il re e il presidente hanno piantato un albero, offerto da Macron, nel giardino dell’ambasciata britannica, tradizione iniziata dalla defunta sovrana. In fondo, come si dice: una società progredisce quando i vecchi piantano alberi della cui ombra sanno che non godranno mai.

Breaking News! Indovinate? Cape dress

E venne il giorno – anzi la sera – in cui anche la Queen Consort Camilla si arrese al cape dress.

Per la cena di gala a Versailles, di cui parleremo diffusamente domani, la regina arriva senza tiara (peccato!) ma con una mise blu notte firmata Dior, in accordo perfetto con l’abito della Première Dame, molto più smilzo ma praticamente dello stesso colore. Devo dire che la scelta mi convince, il cape dress dona a Camilla un’allure regale che in qualche modo riequilibra l’assenza di diadema, e il movimento donato dal vento è veramente scenografico. E poi il capo sarà anche scoperto, ma collo orecchie e polsi sfavillano grazie alla sontuosa parure di zaffiri ereditata dalla suocera e indossata – con tiara – per la prima visita ufficiale ricevuta da sovrana. Vi ricordo inoltre che il blu è il colore dei Re di Francia, una scelta voluta? Nel caso sarebbe un omaggio notevole, altrimenti va bene lo stesso. Buona serata nella vostra personale Versailles.

Le foto del giorno – Le Roi et Mr President

Oggi si può dire davvero che il regno di King Charles III (e Queen Camilla) è iniziato: i sovrani hanno varcato la Manica per la loro prima visita ufficiale all’estero e sono andati a incontrare gli amici/nemici francesi.

Le prime foto raccontano di una grande cordialità tra i due capi di stato, della grandeur della prima tappa all’Arc de Triomphe, e dell’inevitabile bruttezza del cuscino di fiori nei colori delle bandiere, che poi sono gli stessi: blu bianco e rosso (la verità è che certa di farvi cosa gradita ho scelto questa foto per la presenza dello scudiero di Sua Maestà, il Tenente Colonnello Johnny Thompson).

Naturalmente seguiremo questa due giorni in terra gallica – oltre a Parigi gli ospiti visiteranno anche Bordeaux – naturalmente la cena di questa sera a Versailles si annuncia come uno degli eventi dell’anno; e ovviamente dedicheremo la dovuta attenzione alle differenti mise. Intanto ecco a voi les quatre mousquetaires, con Camilla tutta in rosa in stile Barbie zia d’Albione e la rigorosa Madame Macron in uno dei suoi asciutti completini da vendeuse delle Galeries Lafayette.

Que la fête commence!

Re-volution

È il 14 luglio, data che evoca presa della Bastiglia, rivoluzione, reali decapitati, festa nazionale della Francia e del suo orgoglio repubblicano. Per una di quelle coincidenze con cui la Storia si diverte, oggi non è solo la grande festa della repubblica, ma anche il compleanno di Victoria di Svezia; per ora solo erede al trono, un giorno sarà regina. Che poi il suo casato – Bernadotte – discenda da un generale napoleonico che raggiunse fama fortuna e trono proprio in conseguenza della rivoluzione è un’altra di quelle burle della Storia cui accennavamo. Questa mattina dunque apro la pagina della Casa Reale svedese e trovo l’immancabile post di auguri alla festeggiata, con una foto in cui Victoria indossa un abito rosa di adeguata bruttezza (del brand svedese By Malina). La foto mi ricorda qualcosa; una breve ricerca, et voila! È la stessa usata lo scorso anno nella stessa occasione, allora con la povera Vic tagliata a mezza coscia, chissà perché. Agli abiti riciclati ci stavamo abituando, ma mo pure le foto…

In materia di sense of humour però i Britannici non li batte nessuno, ed ecco che loro, storici antagonisti dei Francesi, reali imperiali o repubblicani, scelgono proprio questo giorno per celebrare la presa della… Bastiglia? no della Corona! Apre oggi al pubblico per 10 settimane Buckingham Palace, con una mostra d’eccezione, che espone gli abiti usati nella recente incoronazione da King Charles III e Queen Camilla (fino al 24 settembre). Quando si dice l’evento giusto al momento giusto.

Non temete però, al di qua della Manica la giornata è stata festeggiata comme il faut, anche se in tono minore data la situazione complicata seguita all’uccisione di un giovane da parte di un gendarme. Guest star della tradizionale sfilata sugli Champs-Élysées quest’anno è l’India: sul palco il premier Narendra Modi ha osservato sfilare anche soldati indiani, che probabilmente hanno sopportato meglio dei locali il clima afoso. Brigitte Macron questa volta ha scelto un colore tra il giallo chiaro e il crema. Un modello che la Première Dame indossa spesso: tubino aderente al ginocchio (meno male!) e bolerino, in questo caso a maniche lunghe. Una mise che Lady Violet, nell’assai improbabile caso riuscisse a entrarci, indosserebbe a novembre.

(Ph: Gonzalo Fuentes/AP/SIPA)

Liberté, Egalité, Fraternité, Ladyviolé!