Le foto del giorno – Mai prendersi troppo sul serio

Microrassegna di due sovrani e un presidente in particolari faccende affaccendati: il risultato sono delle fotografie quanto meno insolite.

(Ph: The Times)

Si parte con King Charles pollaiolo, non nel senso dell’insigne pittore rinascimentale ma in quello di allevatore di polli. Anzi di galline, tra cui regna la signorina Henrietta, che risulta essere il milionesimo pennuto ricollocato da apposita associazione a nome BHWT, British Hen Welfare Trust, cioè il fondo britannico che si occupa del benessere avicolo. Miss Henrietta è stata adottata nientepopodimeno che dal re in persona lo scorso 17 agosto, e da allora risiede nella casa di campagna di Highgrove, dove è giunta a bordo di un trasportino creato dalla celebre stilista Lulu Guinness. Riuscite a immaginare qualcosa di più inglese di questo? Per tacere di quanto sia squisita, e anch’essa squisitamente inglese, la sovrana eleganza esibita in questo insolito frangente: camicia con gemelli, pantaloni color corda e un paio di lucidissimi wellies. E non si dica che Charles non conosce i suoi polli!

(Ph: Casa de S.M. el Rey)

Il Portogallo è stato in questi giorni teatro dell’annuale riunione del COTEC, che riunisce i tre Paesi del Mediterraneo occidentale. El Rey Felipe VI e il Presidente Mattarella sono stati ospiti del Presidente lusitano Marcelo Rebelo de Sousa a Coimbra, sede dell’università che, fondata nel 1290, è la più antica del Paese e tra le più antiche al mondo. Potevano gli illustri ospiti non essere insigniti di una laurea Honoris Causa dall’altrettanto illustre ateneo? Ovviamente non potevano, e infatti ecco qui Felipe Dottore in Diritto e Sergio Dottore in Economia. L’uno in rosso, l’altro in bianco con decori rossi con la complessa e per certi versi affascinante tenuta dei membri del Senato Accademico: ricca mantellina decorata da coccarde e al posto del tradizionale tocco questo originale copricapo a torretta. Cosa darei per sapere cosa si dicevano i due così addobbati!

(Ph: UC/DCM)

Tutti i presenti indossano l’abito tradizionale, detto capa e batina; obbligatorio fino a un secolo fa, è ancora oggi indossato molto spesso dagli studenti. Si compone di un completo nero con giacca lunga – per le donne un semplice tailleur – camicia bianca, e il caratteristico ampio mantello. Che secondo tradizione non dovrebbe essere mai lavato per tutto il percorso degli studi fino alla laurea (secondo alcuni dovrebbe essere anche arricchito da alcune medaglie di origine diciamo così organica, e mi fermo qui).

Anche Sergio e Felipe hanno compiuto il loro percorso verso la laurea col mantello, nel senso che hanno camminato su quelli di alcuni studenti. Un onore davvero originale che a me è piaciuto. Molto pittoresco!

Royal chic shock e boh – Special papal edition (parte prima)

Ieri Roma è stata il centro del mondo e forse, speriamo, il teatro di un miracolo che aspettiamo da più di tre anni. In ossequio alla personalità del defunto, accanto ai grandi della terra si sono visti – magari non tantissimo, ma certo più del solito – anche gli ultimi. A questa giornata straordinaria è dedicata una versione speciale della nostra rubrica, allo stile e al rigore con cui è stato osservato il dress code, accorpando ciò che mi è piaciuto tanto, di meno, per nulla. Col rispetto che l’occasione merita, ma anche con quel tocco di leggerezza che Papa Francesco amava tanto.

Per le signore è richiesto il total black: abito sotto il ginocchio con maniche lunghe, calze e accessori neri, velo o mantiglia graditi ma non obbligatori. Ci vorrebbero pure i guanti, ma ormai ho perso le speranze.

Da cose che ho letto in giro sono costretta a sottolineare che alcune delle signore presenti – Mathilde dei Belgi, Letizia di Spagna, Maria Teresa di Lussemburgo, Charlène di Monaco – hanno il privilegio del bianco che, ça va sans dire, non si usa ai funerali.

I signori indossano il mourning suit: in alcuni Paesi, dove si porta ancora molto il tight, lo si sceglie abbinandolo al gilet nero anziché grigio. In questo caso era invece richiesto il semplice completo nero con camicia bianca e cravatta nera; meglio evitare altre tonalità, anche se scure; oltre tutto al sole il colore di alcuni tessuti vira. Come vedremo.

Impeccabile al posto d’onore il presidente Mattarella accompagnato dalla figlia Laura. Che secondo me non sempre indovina le mise, ma è quella che mia madre avrebbe definito una signora, e dunque ha sempre un aspetto signorile, anche se vedremo che un piccolo peccato lo ha commesso. Subito prima di loro Javier Milei, Presidente dell’Argentina, patria di Papa Francesco, con la sorella Karina, nella doppia veste di primera hermana e di Segretario generale della Presidenza della Repubblica. Se Laura indossa la mantiglia Karina esibisce sciolti capelli biondi; considerando il cespuglio che troneggia sul testone del fratello ancora bene c’è andata. E a proposito di Argentina, non ha partecipato la regina dei Paesi Bassi, Máxima, argentina di origine, né il marito Willem-Alexander, né altri membri della famiglia reale, a causa della concomitanza con il Koningsdag, la festa nazionale che celebra il compleanno del re.

ASSOLUTAMENTE CHIC

Belgio

Perfetto l’abito e impressionante la lunga mantiglia di Mathilde, Regina dei Belgi; abbinata all’alto collier di perle – ben sette fili! – le dà un’aria da signora degli inizi del secolo scorso (è un complimento). Per la gioia di Lady Violet, la Reine teneva in mano un paio di guanti, insieme con la clutch Natan. Abbastanza sorprendenti le scarpe Gianvito Rossi, dotate di tacchi altissimi che la sovrana di solito non porta. In un’occasione del genere bisognerebbe evitare, ma mi sembra che le royal e le first ladies da quel lato ci sentano poco.

Danimarca

Una cosa che ammiro molto della Regina Mary è che prende tutte le cose molto seriamente, e si prepara adeguatamente. Come in questo caso: chiamata a rappresentare in solitaria il suo Paese – il marito Frederik è in visita in Giappone, visita quanto mai opportuna anche per evitare di trovarsi faccia a faccia con Trump, che magari avrebbe attaccato con la storia della Groenlandia – la regina, che non è cattolica, ha scelto bene: tailleur con gonna midi (Andiata), mantiglia, gioielli “bianchi”, smalto neutro. Non sono convintissima della borsa Mulberry, e sono convinta che le scarpe Gianvito Rossi siano troppo alte, ma amen. E se vi sembra che il gentiluomo che l’accompagna sia un viso conosciuto avete ragione: è Matteo Colaninno. Già imprenditore, erede dell’impero paterno, già parlamentare del PD, poi passato a Italia Viva. E nell’ottobre scorso nominato Gentiluomo del Papa. Che non resiste alla cafonata di tenere gli occhiali da sole davanti alla regina, che non li porta. Avrà problemi di cataratta?

Francia

(Ph: Antonio Masiello/Getty Images)

Pur se non indossava il velo – che vi ricordo, non è obbligatorio – mi è piaciuta Brigitte Macron: le linee asciutte che indossa di solito interpretano bene il concetto di sobrietà che ispirava la cerimonia, e l’orlo della mise (Vuitton) più lungo del solito, secondo me le dona molto. Peccato per la cinturina col logo in bellavista, e peccato per la doppia tasca sulla giacca di Monsier le President, ma la perfezione non è di questa terra.

Liechtenstein

(Ph: Instagram @oldroyalty)

Loro si vedono poco, ma la loro figura la fanno sempre. Lui è Alois, Principe Ereditario del Liechtenstein con funzione di reggente. Lei è sua moglie Sophie, nata Duchessa in Baviera e discendente dagli Stuart. Abito nero (leggermente corto), mantiglia, perle; ed è una delle poche a indossare scarpe da giorno, senza vertiginosi tacchi a spillo.

Monaco

(Ph: Raphael Lafargue/ABACA)

Molto ammirati i Principi di Monaco. O meglio, molto ammirata lei, perché lui sembra aver dormito nell’abito, nero ma un po’ délabré (questo invece non è un complimento). Se posso fare un appunto – anzi due – a Charlène, le calze sono troppo leggere, e sarebbe preferibile non esporre il marchio della borsa (Prada, come la mise); regola che vale sempre, ma soprattutto in questi casi.

Norvegia

(Ph: Reuters)

In rappresentanza dei sovrani di Norvegia, anzianotti e acciaccatelli, sono arrivati i principi ereditari, dandoci così la gioia di vedere Mette-Marit in buona forma. Accompagnata dall’impeccabile marito la principessa non ha deluso con un bel cappotto a redingote, forse un po’ pesante per la giornata, breve mantiglia sui capelli sciolti, tacchi di 7 cm Manolo Blahnik e in mano la clutch Bottega Veneta.

Svezia

(Ph: Raphael Lafargue/ABACA)

Come dovrebbe vestirsi una regina in un’occasione del genere? Come Silvia di Svezia, abito lungo nero, mantiglia e perle. Sedendo sul trono da più di mezzo secolo (e avendo superato gli 80) è rimasta fedele allo stile di qualche anno fa, che diventa anche strategico per camuffare il piede operato di recente. Oggi magari vedere le signore in lungo ci sarebbe sembrato troppo, ma lei è una meraviglia.

Spagna, i miei preferiti

(Ph; Casa de S.M. el Rey)

La proverbiale sobrietà di Letizia ha trovato il palcoscenico più adatto nella maestosa austerità di questa cerimonia. Praticamente perfetta la Reina: abito midi a sostenere la sontuosa mantiglia, calze nere, kitten heels in camoscio Nina Ricci, borsa Carolina Herrera, e sulla spalla sinistra appuntata una delle joyas de pasar, riservate alla sovrana. Con lei il più bell’accessorio concepibile, il marito Felipe, che dire impeccabile è dire poco. El Rey è stato elogiato anche da Jack Schlossberg, simpatico e aitante figlio trentaduenne di Caroline Kennedy, dunque nipote di John e Jackie.

(Ph: Instagram @jackuno)

Insomma una garanzia!

Non perdetevi la seconda parte, che comprende i boh e gli shock; tutte le mise che non abbiamo citato le troverete lì: Royal chic shock e boh – Special papal edition (parte seconda)

Le foto del giorno – Che emozione!

Questa mattina dal porto di Cadice è partita la Juan Sebastián de Elcano, nave scuola della marina militare spagnola, che ha iniziato la crociera di addestramento: sei mesi di navigazione che toccheranno molti porti nel continente americano.

(Ph: Casa de S.M. el Rey)

Notizia che ci interessa in quanto tra i 75 guardiamarina c’è la diciannovenne Leonor, che ripercorre la strada già fatta dal padre, e dal nonno prima di lui. Grande emozione per tutti a partire dalla Reina, che non ha trattenuto le lacrime e – come le accade da un po’ – si è mostrata molto più emotiva di come eravamo abituati a vederla.

(Ph: Robert Smith)

Come pure ci stiamo abituando, ai gesti affettuosi tra lei e il marito, che non sono mancati in questa giornata in cui l’allegria si è mischiata alla commozione, e immagino appena una punta di tristezza; sei mesi senza vedere la figlia sono tanti, ha dichiarato Letizia. La maturità di questa coppia mi sta piacendo molto; all’epoca delle nozze non molti avrebbero giurato sulla durata di questo matrimonio: troppo rigida e “dura” lei, in contrasto col carattere di lui, che sembrava schiacciato dal soffocante amore materno e dal confronto con l’energia paterna.

(Ph: Casa de S.M. el Rey)

E invece si sono trovati, e mi sembra che vivere insieme abbia favorito una positiva evoluzione di entrambi. Poi certo anche altri fattori hanno contribuito, a partire dalla rivelazione delle numerose opacità – chiamiamole così – della vita di Juan Carlos, delle sue vicende amorose e, soprattutto, di quelle economiche.

(Ph: Robert Smith)

È notizia di questi giorni il conferimento del Toson d’Oro, massima onorificenza spagnola, alla Reina Emerita Sofía, la seconda a ricevere tale onore da Rey Felipe, dopo la nipote Leonor, che pone la ex sovrana in una ristretta compagnia femminile composta dalle tre regine regnanti del dopoguerra: la defunta Elizabeth II, Margrethe II e Beatrix dei Paesi Bassi. Accanto agli indubbi meriti da sovrano di Juan Carlos, l’aspetto che più mi ha deluso di lui è la poca considerazione (ma sarebbe meglio dire disprezzo) mostrato verso le donne, sua moglie in primis, solo in parte giustificabile con l’appartenenza del Rey a una generazione in cui gli uomini si ritenevano in diritto di tradire le compagne. Cosa che hanno fatto in moltissimi, reali e commoner, ma con più eleganza e più rispetto. Per cui il rispetto, la considerazione e la tenerezza che Felipe mostra nei confronti delle sue donne arriva davvero come legge del contrappasso. E a conferma di ciò, ecco il re commosso alle lacrime mentre saluta la sua bambina (e grazie all’amica che mi ha segnalato il video). https://stories.europapress.es/newstory/reels/71f38898afee0e6bd384

(Ph: Cristina Quicler/AFP)

Buon vento!

Le foto del giorno – ¡Hola!

Sono a Roma i sovrani di Spagna per una visita di stato di due giorni. Oggi l’incontro con le massime autorità e il discorso davanti alle Camere riunite, domani Felipe e Letizia si trasferiranno a Napoli, dove el Rey riceverà il dottorato di ricerca ad honorem in Scienze sociali e statistiche dalla università Federico II, che quest’anno festeggia 800 anni di vita. Questa sera la cena di gala al Quirinale, ma non vedremo diademi, in ossequio al Paese ospitante che non è monarchico (e mi sembra che Letizia in questi casi non si faccia pregare, anzi).

Posso dire che non mi piace nessuna delle due? Letizia sfoggia un tailleurino in stile anni ’80, caratterizzato dalle ricche spalle e dai ricami sul davanti, con gonna lunghetta, in un improbabile rosa confetto, firmato Carolina Herrera. Laura Mattarella con uno dei suoi abiti tirati fuori da chissà dove, arricchito in esterno da una breve cappa bordeaux.

Ogni considerazione passa però in secondo piano davanti allo spettacolo di questa immagine, con Roma nella sua veste migliore che occhieggia dalle finestre. E devo dire che in questa sinfonia di colori polverosi – il verde dei tendaggi, il grigio delle poltroncine – le tonalità rosate delle mise delle due signore hanno un loro perché.

Questa foto ce la metto non perché mi piaccia particolarmente, ma perché almeno il ministro Crosetto regge adeguatamente l’altezza di Felipe, cosa non scontata.

Che vi devo dire, purtroppo la foto ma che te ridi? non manca quasi mai.

Foto del giorno – Los Reyes

Vi ricordate qualcuno dei ritratti che la fotografa Annie Leibovitz – prima americana ad aver mai ricevuto tale incarico – fece a Queen Elizabeth II? O forse ricordate l’episodio della Regina infuriata alla richiesta di togliersi la corona? Ebbene, si replica! Oggi sono stati svelati i ritratti di Felipe VI e di Letizia commissionati a Leibovitz dal Banco de España.

Sono frutto di una seduta fotografica di sei ore, dalle 11.00 alle 17.00 del 7 febbraio scorso in cui sono stati realizzati scatti a centinaia; questi sono quelli infine scelti.

L’ambiente usato come sfondo è il Salón Gasparini, dal nome del veneziano Mattia Gasparini, uno degli artisti di corte di Carlo III nella sua doppia veste di Re di Spagna e di Napoli. Trovo che il pesante stile rococò del salone si sposi bene con l’uso drammatico della luce che caratterizza lo stile della fotografa, e secondo me è particolarmente efficace nel ritratto della Reina. D’altronde il rimando alla grande pittura barocca spagnola, da Velàzquez a Zurbaràn, è evidente.

(Ph: Annie Leibovitz)

El Rey appare nell’alta uniforme da Capitano Generale dell’Esercito di terra; la vita è cinta dalla fascia rossa di Capo Supremo degli Eserciti. Al collo l’insegna del Toson d’Oro, il collare del Reale e Distinto Ordine spagnolo di Carlo III; sul petto, la fascia di seta celeste dell’ordine; tra le altre insegne la Gran Croce al Merito Militare e la Gran Croce al Merito Navale. Siamo informati del fatto che altre foto sono state fatte al sovrano in abiti civili ma formali: tight e frac, ma alla fine è stata preferita questa, nello splendore dell’uniforme; ottima scelta!

(Ph: Annie Leibovitz)

Accanto al re, la sua regina. I due ritratti sono stati pensati per essere esposti sempre insieme, come un moderno dittico, e fatemelo dire, Letizia è veramente sublime. La mise della Reina è un omaggio alla tradizione della couture spagnola attraverso il suo più illustre rappresentate: Cristóbal Balenciaga. Letizia indossa un abito da gran sera senza spalline in tulle di seta nero; il tessuto è drappeggiato sul corpino allungato aprendosi nella gonna, secondo lo stille degli anni ’40, cui il vestito risale. Proviene dalla collezione privata della Fondazione Antoni de Montpalau, e il prestito è stato un’espressa richiesta della sovrana; potete vederlo qui, la seconda foto dall’alto https://antonidemontpalau.com/cristobal-balenciaga/

(Ph: John Cazenave/Fundación Antoni de Montpalau)

L’abito è completato da una grande stola in seta color geranio, una creazione del 1962 indossata da una ospite al matrimonio dei genitori di Felipe, Juan Carlos e Sofía, per cui c’è anche un richiamo simbolico. Completano la mise due delle cosiddette joyas de pasar, che dall’epoca di Victoria Eugenia – bisnonna di Felipe – vengono indossate dalle regine di Spagna: un paio di grandi orecchini di brillanti che Letizia usa spesso, e il favoloso collier composto da grossi diamanti, dono di nozze di Alfonso XIII alla sua sposa, Victoria Eugenia di Battenberg. Perfecto.

Il re nel fango

Una settimana fa pensavo che se avessi finalmente avuto tempo (sono stata assai impegnata per una cosa complessa, ma ora sono a posto, più o meno) avrei sicuramente accennato alla famiglia reale spagnola, almeno per due occasioni liete: il diciannovesimo compleanno dell’erede Leonor, il 31 ottobre, e quello della Reina emerita Sofía, che ha compiuto 86 anni ieri, sabato 2 novembre.

E invece ci troviamo a parlare di tutt’altro: Felipe e Letizia, col Capo del Governo Pedro Sánchez, oggi si trovano nella Comunità di Valencia, a rendersi conto dell’orrore che ha stravolto l’area, e ora minaccia la zona di Almeria. L’accoglienza non è stata – comprensibilmente – delle migliori: i due uomini sono stati aspramente contestati al grido di assassini e figlio di… (solo Sánchez) e fatti bersaglio di lanci di oggetti vari e fango.

(Ph: Albert Garcia)

Sono situazioni delicate: il Re, non avendo mai fatto politica attiva, difficilmente può essere considerato personalmente responsabile, ma ovviamente rappresenta lo Stato nel bene e nel male – in questo caso nel male – e la rabbia di chi ha perso tutto, persone e cose, è pienamente comprensibile. E il Rey ha compreso, non si è tirato indietro né si è sottratto. Delle immagini sono pieni i telegiornali, anche i nostri; se vi sono sfuggiti, qui potete farvi un’idea: https://youtu.be/Z2PNo4v3PZw

Da quanto capisco, la rabbia dei manifestanti si incentra soprattutto sui ritardi con cui son stati diramati gli avvisi, una cosa veramente inaccettabile. Sono abruzzese, e il pensiero va immediatamente al terremoto dell’Aquila, dove accadde qualcosa di simile. Sul sofà si parla di politica il meno possibile, ma mi auguro che in futuro le cose siano fatte meglio, a tutti i livelli, e si eviti di semplificare ciò che non è semplificabile – cioè quasi nulla – allo scopo di ottenere facili consensi (sperando sia questo, e non la reale incapacità di affrontare i problemi e cercare soluzioni).

(Ph: Ana Escobar / EFE)

Forse qualcuno di voi, come me, si sarà chiesto cosa sarebbe successo se sul trono ci fosse già Leonor; immagino che il lancio di fango non ci sarebbe stato, resta il dubbio se l’impossibilità di scaricare la propria rabbia sia meglio o peggio. Mi chiedo anche come sarebbero andate le cose se El Rey fosse ancora Juan Carlos – con la credibilità di vent’anni fa – dotato di un carisma che al figlio manca. Francamente penso che Felipe si sia comportato molto bene; gli mancheranno gli effetti speciali ma è un uomo per bene, e questo secondo me si avverte. La visita ora è stata sospesa; una giornata difficile, per molti.

(Ph: EFE)

A questo punto mi permettete di alleggerire un po’? Gli anni prima di salire al trono spesso non furono piacevoli per il giovane Juan Carlos: scelto da Francisco Franco come Capo di Stato dopo di lui, e di fatto messo in attesa. Il giovanotto partecipava a diverse attività, per lo più inutili, tipo sfilate militari di vario genere, e spesso diventava bersaglio per il lancio di ortaggi e altri oggetti. Una volta un bel pomodoro atterrò sulla giacca dell’ufficiale che gli camminava accanto. Il giovane principe si rallegrò, pensando di non essere più il solo bersaglio, ma l’altro gli tolse ogni illusione dicendo qualcosa del tipo: no Altezza, è solo qualcuno con una pessima mira! Temo che poi il vecchio Rey il fango se lo sia procurato da solo.

Le foto del giorno – Altezze

Una volta l’anno i capi dei tre stati del Mediterraneo nordoccidentale – Italia, Spagna e Portogallo – si riuniscono per il simposio del COTEC (acronimo di COmpetitività TECnologica), fondazione che si occupa di tecnologia e competenze, in uno dei tre Paesi che ospitano le sedi della fondazione stessa. Quest’anno tocca alla Spagna ospitare l’incontro, e sia gli account social del Quirinale, sia quelli della Casa Real sono pieni di belle foto del Presidente e del Rey, mentre per ora non ho visto il presidente portoghese Marcelo Rebelo de Sousa.

(Ph: Casa de S.M. el Rey)

Sede dell’incontro Las Palmas de Gran Canaria, le cui strade El Rey e il Presidente hanno percorso ieri: una bella visita con bagno di popolo e di cultura per due uomini che al di là degli ottimi rapporti tra il loro paesi evidentemente si stimano molto, e secondo me si piacciono proprio.

(Ph: Casa de S. M. el Rey)

Guardandoli insieme ovviamente si nota la differenza d’altezza; d’altra parte El Rey è 1,97 e difficilmente trova qualcuno alla sua altezza. Questa volta però secondo me l’ha trovato, dato che Mattarella non sarà altissimo, ma per molti aspetti è un gigante. E alla fine l’autorevolezza, e anche direi la consapevolezza di sé fanno la differenza.

(Ph: Casa de S.M. el Rey)

Questa piccola riflessione è nata non solo per le belle foto, ma anche per un evento che si celebra oggi e che con quanto scritto finora non c’entra nulla: i novant’anni di Sophia Loren. .

Tra i molti aneddoti sulla diva quelli di Enrico Lucherini, decano degli uffici stampa dedicati al cinema; oggi ha raccontato qualcosa già nota, cioè i cattivi rapporti tra Sophia e Marlon Brando, che resero un inferno il set di La contessa di Hong Kong, finito in un mezzo flop nonostante la presenza delle due star e la direzione addirittura di Charlie Chaplin. Ebbene, una delle ragioni dei malumori era il fatto che Marlon soffriva l’essere più basso di Sophia. Mentre il di lei marito Carlo Ponti, anche lui bassetto, non ebbe mai tali problemi anzi, teneva che tutti potessero ammirare la bellezza della compagna. E con lui tanti altri uomini che non temono il confronto ma anzi amano mettere in risalto le qualità di chi hanno accanto. Insomma, genetica a parte ognuno ha l’altezza che si merita, e tanti auguri a Sophia!

Le foto del giorno – Scene di fine estate

La regina di fine estate è lei, Rania di Giordania, che il 31 agosto compie gli anni. Quest’anno sono 54, e li festeggia come meglio non si potrebbe: con la nipotina Iman, nata quattro settimane fa, tra le braccia.

(Ph: Instagram @alhusseinjo)

Non mancano un nuovo ritratto ufficiale per celebrare la giornata e una foto accanto al re; che vi devo dire, sicuramente c’è la chirurgia plastica, immagino ci siano anche dei filtri fotografici, ma lei è sempre una meraviglia.

Chi mi sembra che si sia davvero goduta l’estate è Maria Teresa di Lussemburgo: presente spesso e volentieri a Parigi per i Giochi Olimpici, dopo l’inaugurazione dei Paralimpici è volata a Venezia per il Festival del Cinema. Ruolo formale ma anche attivo, il sostegno suo e del Granduca al cinema lussemburghese (di cui, confesso, ignoravo l’esistenza).

(Ph: Jean-Claude Ernst/LUXPRESS)

Nata a Cuba, lei è sicuramente una summer girl, e nella stagione più calda risplende letteralmente. Per girare tra le calli veneziane ha scelto caftani e camicioni coloratissimi e dal sapore etnico. Grandi orecchini, borsa di rafia (il modello Ischia di Sophie von Haubsburg) e soprattutto una splendida abbronzatura. Mi piacciono i vestiti? Non particolarmente, ma mi piace molto l’allure, l’aria che le danno, che a volte è più importante di ciò che si indossa.

(Ph: Maison du Grand-Duc)

A proposito di allure, già ripresi gli impegni per la bella Leonor, Princesa de Asturias, che da qualche giorno ha iniziato il suo addestramento militare alla Escuela Naval Militar de Marín, l’accademia navale. Ma quanto è radiosa questa ragazza?

Intanto sempre in terra iberica avviene qualcosa che non ci aspettavamo, e invece… Ieri è andato in scena il matrimonio dell’anno, quello tra Enrique Moreno de la Cova, giovinotto sivigliano nato benissimo, e Victoria López Quesada, la cui madre Cristina-Isabella è sorella di quel Pedro di Borbone Due Sicilie che contende all’italofrancese Carlo il trono delle Due Sicilie (che, mi permetto ricordare, non esiste più dal 1861). Insomma una poltrona per due in salsa reale. Tutto ciò per dire che agli sponsali ha partecipato El Rey, grande amico della famiglia della sposa. Che a sua volta ha un’importante connessione reale, essendo stata una delle damigelle al matrimonio di Felipe e Letizia, passando per altro alla storia come la bimba che durante la cerimonia ricevette la famigerata pedata da Felipe Juan Froilán de Marichalar, figlio maggiore dell’Infanta Elena, sorella di Felipe. Con lui vari membri della famiglia, ma soprattutto con lui, inteso proprio nella stessa macchina, la sorella Cristina, già messa da parte in seguito allo scandalo Noos, che le è costato il matrimonio (e pure di più).

Vedere i due fratelli di nuovo insieme sorprende, ma ci fa anche ben sperare per il futuro. Quanto alle due regine, quella in carica, Letizia, se n’è andata prudentemente a Parigi a sostenere gli atleti paralimpici, mentre possiamo solo immaginare la felicità della emerita Sofía.

E le altre Borbone Due Sicilie? Dopo un’estate passata su splendide spiagge, accuratamente documentata sui social – compreso criticatissimo uso di aereo privato per un volo di neanche un’ora alla volta della Sardegna – le due bionde fanciulle hanno partecipato alla gran festa a Racconigi per Gabrielle e Thomas Janssens, nipoti di Maria Gabriella di Savoia.

Gira questa simpatica foto che le ritrae con Vittoria e Luisa di Savoia, figlie di Emanuele Filiberto. Molto carine tutte, seppur vestite da cinquantenni. Che in fondo era lo stile amato dalle assistenti volontarie che coadiuvavano i docenti quando Lady Violet andava all’università (e c’era ancora il muro di Berlino). Allora le chiamavamo le vorrei ma non posso, definizione ancora ampiamente applicabile.

Resto molto curiosa di vedere i loro matrimoni, sono certa he mamma Camilla Crociani saprà guidare le sue ragazze; intanto, il principe ereditario di Danimarca, quel Christian, il cui nome l’anno scorso era stato brevemente avvicinato a quello di Maria Chiara (Piccoli gossip estivi), parte mercoledì per un’esperienza di alcuni mesi in Africa Orientale. E voi, siete pronti a riprendere le vostre attività?

P.S. abbiate fede, che arriva pure il post sulle nozze norvegiosciamaniche. E buona ripresa.

Le foto del giorno – In maniche di camicia

In questo weekend di mezz’agosto le attività royal sono ancora ridotte, ma qualcosa si muove in un’area del mondo dove i reali compaiono saltuariamente, e spesso in vacanza: i Caraibi. Impegno ufficiale per El Rey Felipe VI, che ha raggiunto la Repubblica Dominicana per l’insediamento del Presidente Luis Abinader, rieletto per un secondo mandato.

El Rey e il Presidente indossano la guayabera, la tipica giacca/camicia percorsa da gruppi di piccole pieghe, con due o quattro tasche. Molto diffusa nell’area si trova anche dall’altra parte del mondo, in Paesi in cui è stata forte l’influenza iberica, come le Filippine. Felipe, il cui ruolo istituzionale lo tiene in stretto contatto con le ex colonie – nel viaggio è accompagnato dalla Ministra para Iberoamérica y el Caribe y el Español en el Mundo – in estate indossa spesso la guayabera, che ha in diversi colori, e si capisce perché: pur avendo la leggerezza e la comodità di una camicia è meno informale e può avere anche più o meno la funzione di una giacca. Poi tanto, lo vogliamo dire? A lui sta bene praticamente tutto.

Questa camicia porta con sé anche dei ricordi dolceamari: un fratello di mia madre, lo zio Nicola, emigrò in Venezuela alla fine degli anni ’50, sposò una splendida signora di origine india, la zia Irania, con cui ha avuto tre figli e ne ha adottato un quarto. Quando tornava in Italia indossava portava con sé una collezione di guayabera, e mia madre lo guardava sempre piuttosto perplessa; magari, se avesse potuto vedere El Rey, si sarebbe convinta.

Comunque non preoccupatevi, ci sono stati anche momenti in abiti più formali.

Per una visita di quattro giorni sono ai Caraibi – per l’esattezza in Colombia – Harry e Meghan di Sussex, invitati da Francia Márquez, Vice Presidente del Paese per un confronto sulla lotta al cyberbullismo, materia in cui i duchi si stanno impegnando con la loro fondazione Archewell.

Harry non indossa nulla di particolarmente esotico ma giacca e pantaloni beige, che hanno sostituito il completo blu con cui è stato fotografato all’arrivo. Unica concessione l’assenza di calzino, che alla fine con quei mocassini si comprende. Un giorno qualcuno approfondirà la passione dei due figli dello scicchissimo Charles per le scarpe casual scamosciate, meglio se brutte. E chissà che alla fine non diventi un argomento per tornare a parlarsi. Nel frattempo lo vogliamo dire che il consorte della Vice Presidente, primo a sinistra, è il più chic di tutti? Quanto a Meghan, ha scelto correttamente una creazione della stilista colombiana Johanna Ortiz; non mi piace ma non importa.

Maniche di camicia semplici invece per Hans Adam II del Liechtenstein, che il giorno di Ferragosto ha celebrato la festa nazionale. Devo dire che è una di quelle che mi piace di più, una sorta di grande picnic in cui il sovrano e la sua famiglia incontrano i concittadini.

In effetti il sovrano la giacca ce l’aveva, evidentemente l’ha rimossa per il caldo, e anche se togliersi la giacca non è un gesto che amo particolarmente (ma soffrendo molto le alte temperature capisco perfettamente), in questo caso mi sembra fatto comunque con la signorilità che contraddistingue Hans Adam. Che in poco più di due anni ha perso la moglie e il figlio Constantin, deceduto lo scorso dicembre ad appena 51 anni; devo dire che vedere la famiglia così sorridente – con i principi ereditari e i loro primi due figli – fa bene al cuore, camicia o non camicia.

Le foto del giorno – Sweet August

Coppia insolita in tribuna per i Giochi Olimpici di Parigi: El Rey Felipe VI – che si divide tra le tradizionali attività estive in patria e le Olimpiadi – e l’erede al trono dei Paesi Bassi Catharina-Amalia. L’occasione: la finale del basket 3×3 maschile.

Dopo aver assistito alla finale femminile della squadra spagnola, che ha vinto la medaglia d’argento, El Rey si è goduto anche la finale maschile, dove il team olandese ha battuto il francese vincendo l’oro. Le due famiglie sono particolarmente legate, soprattutto dopo il periodo vissuto a Madrid dalla giovane principessa, minacciata di rapimento. La disponibilità e la vicinanza dei Borbone in questo frangente sono state pubblicamente ricordate da Willem-Alexander nel corso del recente viaggio ufficiale di Felipe e Letizia in Olanda.

La cosa carina però è l’evidente affetto che intercorre tra i due; il sovrano spagnolo è uno di quei padri innamorati delle figlie, e riesce con grazia e naturalezza ad essere adorabile anche con altre ragazze cui evidentemente tiene. In questo mi ha ricordato mio padre, per cui queste immagini mi hanno fatto particolarmente piacere.

Un migliaio abbondante di chilometri più a nord un altro sovrano – che ai Giochi Olimpici non si è fatto vedere – ha a sua volta assistito a una manifestazione più o meno sportiva. His Majesty The King è in Scozia a godersi il fresco; come sempre, prima di andare a Balmoral, ha trascorso una decina di giorni tra la fine di luglio e i primi di agosto nel castello di Mey, acquistato e restaurato dalla nonna, l’amata – e scozzese – Queen Mom. Il sovrano non è mancato agli immancabili giochi delle Highlands con le tradizionali discipline: Hammer Throw (il lancio del martello), Sheaf Toss (con l’aiuto di un forcone viene lanciato un sacco di iuta pieno di paglia, e non chiedetemi di più) l’immancabile Stone Put (che sarebbe il lancio del peso, fatto però con una pietra; certo che lanciano un sacco di roba!). Immancabile il Tug of War, il tiro alla fune, i cui vincitori sono stati premiati dal Re.

Che non ha nascosto la sua divertita tenerezza davanti a queste piccole suddite.