Le foto del giorno – Compleanno! (e anniversario)

Chiedo venia, arrivo quasi fuori tempo massimo, ma un piccolo augurio ad un futuro re va fatto.

A soli 27 giorni dalle sue nozze il festeggiato è ancora lui: Hussein, Principe Ereditario di Giordania, che compie oggi 29 anni e raggiunge così la dolce metà Rajwa, che ha celebrato lo stesso compleanno esattamente due mesi fa.

I più attenti royal watcher hanno notato che il principe non si vede da qualche giorno, il che potrebbe indicare che gli sposi sono finalmente in viaggio di nozze. Intanto oggi la madre e regina, Rania, ha pubblicato questa interessante foto del suo primogenito. Che mostra un certo fascinoso aplomb indossando l’abito tipico degli uomini mediorientali – si chiama dishdasha – in una elegante tonalità di blu, completando il look con un bel paio di ciabattoni tipo crocs arricchiti da calzini. Confesso, a me i giovani principi hashemiti piacciono, e riconosco al futuro sovrano un certo charme, che emerge anche qui, nonostante l’audacia dimostrata nella scelta delle calzature.

Anche nella fotografia con cui la casa reale porge gli auguri al principe, questi compare in costume tipico col capo coperto dalla tradizionale kefiah rossa e bianca. Mi chiedo se la scelta di sottolineare l’aspetto arabo abbia una qualche relazione col fatto che questo compleanno praticamente combacia con l’importante festa di Eid Al-Adha, la festa del sacrificio, che ricorda l’episodio di Ibrahim (Abramo) che sta per offrire in sacrificio il figlio, Ishmael nella tradizione islamica, Isacco in quella giudaico cristiana.

Personalmente preferisco la prima foto, perché trovo la commistione tra Oriente e Occidente molto affascinante (ora che ci penso alla fine era anche l’argomento della mia tesi di laurea, discussa quando Hussein non era ancora nato, ed era ancora in piedi il muro di Berlino!). Al di là delle preferenze personali, sarà interessante nei prossimi anni vedere come la piccola, occidentalizzata Giordania, si muoverà sullo scenario geopolitico del Medio Oriente, e il peso che avrà una futura regina saudita.

Ma già che stiamo festeggiando un futuro re, non possiamo non ricordare un altro, rilevantissimo sovrano, nato in questo stesso giorno 532 anni fa: Henry Tudor, salito diciottenne al trono inglese come Henry VIII. Rajwa, dai retta, non fare colpi di testa!

Un tea con Lady Violet – Henry & Catherine

IMG_20200611_200046L’undici giugno 1509 Henry VIII è Re d’Inghilterra da neanche due mesi, e inizia un’altra carriera che gli regalerà un posto particolare nella storia: quella di marito. Nell’oratorio della chiesa del convento nei pressi del palazzo reale di Greenwich il giovanissimo sovrano – compirà diciott’anni alla fine del mese – sposa la ventitreenne Catherine of Aragon. È una cerimonia privata, ma il 24 giugno ce ne sarà una pubblica e fastosissima a Westminster Abbey per la solenne incoronazione dei due nuovi sovrani, che come da tradizione trascorreranno la notte precedente nella Torre, insieme. henry viii catherine of aragon coronationLe fonti riportano che per entrambe le cerimonie Catherine è vestita di bianco, con i lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle. Il dettaglio non è trascurabile, perché le spose all’epoca di solito vestivano abiti realizzati coi tessuti più lussuosi che potessero permettersi; e dato che le tinture, soprattutto per certi colori, erano molto costose, la scelta di solito cadeva su tessuti dal colore ricco e profondo, soprattutto per una sposa reale. Catherine potrebbe aver deciso di sposarsi in bianco per sottolineare la sua purezza, materia fondamentale e delicatissima, sulla quale vent’anni dopo si innesterà la crisi che porterà lei fuori dal matrimonio e dal trono, e l’Inghilterra fuori dalla Chiesa di Roma.

Questa storia inizia nel 1485: il 22 agosto la Battaglia di Bosworth Field segna la fine della Guerra delle Due Rose e consegna il trono inglese a Henry VII Tudor; il 16 dicembre dello stesso anno in Spagna nasce Catalina, figlia minore di Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona. Caso assolutamente unico, sono entrambi sovrani regnanti, e con la loro guida avviene in quegli anni la Reconquista della Spagna meridionale dal dominio dei Mori. Catherine of Aragon youngCatalina eredita il nome dalla bisnonna materna Catherine di Lancaster, nipote di John di Gaunt, il che la rende molto attraente per la giovane dinastia Tudor: discendendo da un ramo cadetto da alcuni considerato illegittimo non è riconosciuta da tutti ma l’ascendenza della principessa la rafforzerebbe, mettendo al sicuro la discendenza. Dal canto suo Ferdinando intende con i matrimoni dei suoi figli accerchiare la potente Francia, e dunque alla fine acconsente – a condizioni per lui vantaggiose – a fidanzare la figlia minore con l’erede di Henry VII, il primogenito Arthur. Nel 1459 con gli accordi di Medina del Campo i due sono fidanzati, poco dopo lui riceve il titolo di Prince of Wales. Catalina arriva in Inghilterra due anni dopo e sposa Arthur il 14 novembre 1501 nell’antica Cattedrale di St Paul (che sarà distrutta nell’incendio del 1666). Gli sposi – lui 15 anni lei 16 – vanno a vivere a Ludlow, ai confini col Galles, ma il 2 aprile 1502 Arthur muore. Il padre della giovanissima vedova a quel punto pretende la restituzione della dote versata, il suocero si rifiuta e rilancia chiedendo il saldo della somma pattuita e non ancora del tutto versata. La principessa viene trattenuta in Inghilterra e si inizia a parlare di future nozze col secondogenito del re, il principe Henry, che è diventato Principe di Galles al posto del fratello ma è ancora solo un bambino. Seguono anni di difficoltà e ristrettezze, tra l’ostilità del suocero e l’indifferenza del padre. Catherine, com’è ora chiamata in Inghilterra, è in pratica un ostaggio, vive segregata con pochissimo denaro e per mantenere sé e la sua piccola corte è costretta a vendere l’argenteria che il suocero pretenderebbe come eredità del figlio defunto. La principessa dimostra in questi anni lucidità, abilità e forza di carattere che forse nessuno si sarebbe aspettato da lei e nel 1507 le viene conferito l’incarico di rappresentare la madrepatria in Inghilterra. È il primo ambasciatore donna nella storia d’Europa. henry viii young portraitPer fortuna niente è eterno, e quando la situazione sembra essere giunta al limite Henry VII muore, e il figlio gli succede sul trono come Henry VIII. Poche settimane dopo Henry e Catherine si sposano; nonostante tutto è un matrimonio d’amore: lui bello, biondo altissimo e aitante, lei piccolina e rotondetta, i lineamenti delicati e i bellissimi capelli di un biondo ramato. Il matrimonio può avvenire grazie alla dispensa papale ottenuta già sei anni prima: quando si inizia a pensare alle nozze, Catherine ed Henry sono cognati, che il diritto canonico considera alla stregua di fratelli cui il matrimonio è proibito in quanto “collaterali di primo grado”. Ciò che rende reale il legame non è però la sola cerimonia nuziale, ma l’unione sessuale degli sposi; Catherine afferma di essere ancora virgo intacta, e il papa concede la dispensa dichiarando che forsitan (forse) il matrimonio con Arthur non è stato consumato. Molti anni dopo quell’avverbio segnerà la fine di Catherine. Ma in quella mattina di giugno tutto è molto di là da venire: per i due giovani sposi, belli e innamorati, splendenti nei loro abiti bianchi ricamati di gemme e perle, inizia l’età dell’oro.

Oggi questo blog compie due anni, e lo festeggiamo con l’ultima tazza da tea di questa serie (non temete, torneranno) Che penso rappresenti bene Lady Violet, e non solo perché è viola! Si tratta di un pezzo unico che risale alla prima metà dell’Ottocento, e proviene dalla collezione di Geoffrey Godden, famoso esperto inglese di storia della ceramica e della porcellana, autore di una gran quantità di testi fondamentali. IMG_20200611_202655Io vi ringrazio dal profondo del cuore, è stata una grande gioia ospitarvi sul sofà di Lady Violet. Tornate anche domani, e tutte le volte che volete, mi trovate sempre qui.

Le foto del giorno – April’s Fool

Anche se in giro c’è poca voglia di scherzare oggi è sempre il primo aprile, in inglese April’s fool, il giorno del matto. WillSommers_engraving_300dpiIl Royal Collection Trust celebra la giornata ricordando il più famoso matto della storia reale britannica: Will Somers (o Sommers) il buffone di corte di Henry VIII. Originario dello Shropshire, nel 1525 Will fu acquistato da Richard Fermor – mercante di lana e genero del sindaco di Londra – che ne fece dono al re. Il sovrano ne amò subito lo humour e lo volle con sé fino alla fine dei suoi giorni. Morto Henry nel 1547, Will passò al servizio della regina Mary, affiancando la buffona della sovrana Jane Foole; e si dice che solo lui fosse capace di portare il sorriso sul viso dell’austera, infelice, tormentata Mary. Fu visto l’ultima volta il 15 gennaio 1559 – giorno dell’incoronazione di Elizabeth I – poi scomparve; una targa commemorativa nel cimitero della chiesa londinese di St Leonard a Shoreditch ne indica come data di morte il 1560. 256257-1401895223In un famoso ritratto di Henry VIII circondato dalla sua famiglia, custodito ad Hampton Court, il sovrano compare tra il figlio, il futuro Edward VI, e la madre di questi, la terza moglie Jane Seymour. Sulla destra della composizione c’è la giovane Elizabeth, mentre l’arco rivela Will Somers; a sinistra la primogenita Mary (e la figura femminile che spunta dall’altro arco potrebbe essere Jane Foole).

Will visse alla corte di Henry per ben ventidue anni, senza perdere mai il suo ascendente sul re, che è noto lo ricompensasse con particolare generosità. Intelligente e acuto, non solo divertiva il sovrano, ma era anche l’unico che potesse dirgli qualunque cosa (perciò era spesso usato come messsggero da Thomas Cromwell per far arrivare ad Henry notizie che ne avrebbero potuto causarne la tremenda collera). Un legame, quello tra il buffone e il sovrano, singolarmente stretto, e probabilmente il piccolo e inerme Will fu l’unico a trattare il potentissimo e mastodontico Henry non proprio alla pari, ma quasi. Poi certo, a volte osava troppo, tipo quando rischiò di essere ammazzato su due piedi per aver definito Anne Bokeyn “licenziosa” e Elizabeth “una bastarda”, ma riuscì sempre a farsi perdonare.

Se questa storia vi ha incuriositi, potete leggere Il re e il suo giullare di Margaret George, che è una biografia romanzata, non certo un testo storico, ma una lettura piacevole. E non è un pesce d’aprile, giuro!

A Royal Calendar – 28 giugno 1491

henry viii barberini

Hans Holbein il giovane, Ritratto di Enrico VIII. Roma, Palazzo Barberini

Nasce a Greenwich Henry, figlio del Re d’Inghilterra Henry VII (discendente dai Lancaster) e della regina Elizabeth di York. È il terzogenito dei sovrani – e il secondo maschio – dunque alla nascita lo aspetta un futuro da cadetto; ma il destino decide diversamente, il Principe di Galles Arthur muore a quindici anni e lui ne prende il posto e la moglie, salendo al trono nel 1509 come Henry VIII. Per tutto ciò che è accaduto durante la sua vita e il suo regno, pochi sovrani rinascimentali – o di qualunque altra epoca – godono della stessa popolarità: oltre ad essere l’archetipo del monarca assoluto, dell’uomo instabile e spietato, Henry dilaga in molte branche dello scibile: storia, arte, letteratura, cinema. Sterminata la bibliografia, abbondantissima la cinematografia, numerosi e variamente distribuiti i ritratti, condensare la sua vicenda in un post o due è praticamente impossibile.

Il punto però è che io ho un legame particolare con i Tudor – grazie a loro ho persino preso 30 e lode all’esame di Storia Moderna all’Università – e non vorrei che questa data passasse senza ricordarla, dunque provo a raccontarvi cinque cose del re che forse non sapete.

  1. Era alto 6 piedi e 2 pollici – circa un metro e 90 – esattamente la stessa altezza di William, Duca di Cambridge. In gioventù doveva essere bellissimo, ed era famoso per la straordinaria prestanza fisica; con l’età prese molto peso, e il girovita arrivò a misurare poco meno di un metro e mezzo, come testimoniato dalle sue armature.
  2. Può essere considerato un autore di best seller: la sua opera Defense of the Seven Sacraments, a difesa della Chiesa Cattolica contro le tesi di Lutero, ebbe 20 edizioni in tutta Europa, e considerando il livello di analfabetismo del Cinquecento è un risultato davvero notevole. L’opera guadagnò al Re il titolo di Defensor Fidei da parte di Papa Leone X; ancora oggi è uno dei titoli di Elizabeth II.
  3. A proposito di libri, il British Museum ne conserva uno dove il re registrava i rimedi con cui si curava da sé, tormentato dalla salute declinante e evidentemente non soddisfatto dei medici di corte.
  4. Autentico uomo del Rinascimento, Henry suonava e componeva musica. Nella sua collezione di strumenti musicali c’erano 78 flauti dolci, 78 traversi, cinque cornamuse e un arpicordo. A lungo gli si è attribuita la paternità della canzone popolare Greensleeves, oggi smentita; incerta anche quella di Helas Madame, suonata alla sua corte. Sono invece pochi i dubbi che sia l’autore di Pastime with Good Company, il che ne fa l’unico sovrano inglese autore di un brano proposto dai Jethro Tull.
  5. Sicuramente la caratteristica che più facilmente si ricorda della sua vita è il numero di volte che si sposò: sei. Ebbe come moglie tre Catherine, due Anne e una Jane; per ricordare il destino di ciascuna i bambini inglesi imparavano una filastrocca: Divorced, Beheaded, Died – Divorced, Beheaded, Survived (Divorziata, Decapitata, Morta – Divorziata, Decapitata, Sopravvissuta)