Le foto del giorno – Tre Re dall’Oriente

Questa si presenta come una settimana ricca di visite di stato, il che vuol dire che avremo molte mise di cui parlare! Questa mattina l’Emiro del Qatar, Tamīm bin Ḥamad Āl Thānī è arrivato a Londra, accompagnato dalla prima consorte, la sceicca Jawaher. L’emiro ha altre due mogli, e un totale di 13 figli (per ora), ma Jawaher – sua cugina di secondo grado – è la consorte principale, e quella che lo accompagna negli eventi formali.

A ricevere i reali qatarioti c’erano i Principi di Galles, che li hanno scortati fino all’incontro con King Charles III. Presente con nostra gioia Catherine ma assente Camilla, che questa sera darà il cambio alla nuora per lo state banquet.

Ma sai che questo emiro… per chi ama il genere bruno tenebroso è niente male (parlo solo dell’aspetto, evito di pronunciarmi sulla politica), mentre il povero William sembra piuttosto spelacchiato, oltre ad essere anche più basso, cosa che gli capita di rado. Catherine, un po’ provata ma in buona forma, sceglie il bordeaux, colore feticcio della stagione, mentre la sceicca è tradita dalla lunghezza del bel cappotto, che la fa sembrare una pedina degli scacchi.

Total bordeaux anche per la Reine Mathilde, che con il marito Philippe ha oggi ricevuto il sultano dell’Oman Haitham bin Tariq Al Said in visita in Belgio. Contrariamente al collega qatariota il sultano indossa l’abito tradizionale, attirando su di sé l’attenzione distogliendola dal cappello da brigante della Reine, cosa di cui gli siamo grati. Il sultano ha una bella moglie – credo una sola – ma l’ha lasciata a casa, peccato.

È a Bruxelles anche il re di Giordania Abdullah II che, accompagnato dal figlio ed erede Hussein, ha incontrato il Segretario Generale della NATO Mark Rutte.

Insomma, all’Epifania manca ancora un mese, ma nel Vecchio Continente sono già arrivati i Re Magi!

Breaking News – Benvenuta!

È nata ed è femmina! E tanto per cambiare si chiama Iman, Iman bint Hussein.

Questa mattina la principessa ereditaria di Giordania, Rajwa, ha dato alla luce una bambina. Genitori e famiglia felicissimi, anche se per la successione bisognerà riprovarci. O magari questa principessina porterà con sé un cambiamento epocale per il suo Paese? Vedremo, intanto i sovrani e la corte hashemita si godrà la gioia, la tenerezza, l’incanto di una nuova vita. E il weekend non poteva iniziare in modo migliore.

La foto del giorno – La vita davanti a sé

Oggi avevo proprio bisogno di bellezza, ed è arrivata.

(Ph: Instagram @queenrania)

Dritta dritta dalla Giordania ecco la fotografia che celebra il compleanno dell’erede al trono Hussein, che oggi compie trent’anni. Ambiente bucolico con sfondo di alberi che sembrano ulivi – alberi della pace, e Dio sa quanto ne abbiamo bisogno – lui stile bel tenebroso cinge la vita dell’incantevole moglie Rajwa, col pancino esaltato dall’abito color crema (di Rabanne, come è stata ribattezzata la maison dopo la morte del fondatore Paco) e il tocco degli orecchini d’oro che evocano la forma di un cuore. L’immagine è pubblicata sul suo account Instagram dalla regina Rania, madre suocera e futura nonna, che fa gli auguri al figlio e dichiara di non vedere l’ora la coppia nel ruolo di genitori. E noi con lei, con la curiosità di vedere la bella nonna all’opera in una nuova veste. Buone notizie in arrivo per questa estate, e chissà se sarà femmina.

C’è un Silver Jubilee!

Mentre siamo concentrati sulla salute di un sovrano seduto sul trono da pochi mesi, allargando lo sguardo ne troviamo un altro che ieri ha celebrato il giubileo d’argento.

È il 7 febbraio 1999 quando, abbastanza a sorpresa, Abdullah sostituisce il padre sul trono di Giordania. Hussein, il “piccolo re”, quando muore ha solo 63 anni ma soffre da tempo di un linfoma non Hodgkin, per il quale si sottopone ciclicamente a terapie negli USA. Durante l’ultimo ricovero diventa evidente che non c’è più nulla da fare e lui torna a morire in patria. Ricordo che ogni Paese che veniva sorvolato dall’aereo reale faceva alzare dei caccia per scortarlo in segno di rispetto; non so se sia pratica comune, ma mi sembrò molto bello, e bello mi sembra ancora. Avvicinandosi la fine il sovrano aveva fatto cambiare la costituzione rimuovendo dal ruolo di principe ereditario il fratello minore Hassan – accusato di aver abusato del ruolo di plenipotenziario durante l’assenza del sovrano – sostituendolo con il figlio Abdullah. Che è stato probabilmente il principe ereditario dalla carriera più breve, almeno della storia recente: 14 giorni, dal 24 gennaio al 9 febbraio. Accanto a lui diventa regina la moglie Rania, giovanissima – appena 28 anni – e bellissima. Nel tempo è diventata anche elegantissima, distinguendosi per il sostegno alle donne e il contrasto alla discriminazione sessuale, aspetto che la fa molto apprezzare in occidente, un po’ meno dai più integralisti del suo Paese e del mondo arabo.

Ieri dunque nella corte del palazzo Raghadan l’importante ricorrenza è stata celebrata con una sobria cerimonia, cui non saprei dire se seguiranno altri festeggiamenti. La situazione nell’area come si sa è assai delicata, e infatti oggi il sovrano è partito per un tour che toccherà USA, Canada, Francia e Germania per caldeggiare il cessate il fuoco nella striscia di Gaza.

Il tutto si è svolto alla presenza della famiglia reale quasi al completo: manca il figlio minore Hashem ma ci sono i principi ereditari ad aprire la fila. Dopo di loro la madre del Re, Muna, le figlie dei sovrani Iman (senza il marito) e Salma, il principe Faisal (fratello minore di Abdullah) con la moglie, e la principessa Alia, primogenita del defunto re. Dopo di lei una coppia che abbiamo già conosciuto; il principe Ghazi, cugino di Abdallah, con la moglie Maryam, la spagnola Miriam Ungría y López, vedova del principe Kardam di Bulgaria (Che fantastica storia). La signora rischia di diventare anche suocera reale, dato che si parla con insistenza di un flirt tra il figlio Boris e Catharina-Amalia d’Olanda, che a Madrid è di casa. Avrete notato che a parte il suo cappottino azzurro quello cammello di Muna le royal ladies sono vestite di nero. Se fossimo in occidente direi che, come uso in molte famiglie, ci si veste a lutto in onore del defunto nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa.

Ora, è vero che nel mondo islamico il nero non è il colore del lutto, ma è anche vero che ai funerali di Hussein le donne di famiglia erano in nero con il capo coperto da un velo bianco. Ulteriore conferma viene dalla immagine che ritrae i sovrani sulla tomba del defunto re; la regina è appunto in nero, con lo splendido cappotto Dior, il capo coperto da un velo bianco.

Come ha fatto per tutti i 24 anni precedenti, come le figlie che si intravvedono dietro di lei.

Dopo di loro, arrivano anche i principi ereditari, che devo dire finora non hanno goduto di particolare visibilità, soprattutto lei; ha la stessa età che aveva la suocera quando divenne regina, ma penso che la dolce Rajwa dovrà armarsi di santa pazienza.

La foto del giorno – Piccioncini

Come dicevamo un paio di giorni fa, in occasione del compleanno dell’erede al trono giordano, quest’anno la fausta ricorrenza combacia con la Festa del Sacrificio, una delle principali della religione islamica Le foto del giorno – Compleanno! (e anniversario). E proprio col pretesto di fare gli auguri ai fedeli da parte sua e della mogliettina, ecco a sorpresa il neosposo Hussein, sfuggito ai radar da qualche giorno, circostanza che ha fatto pensare molti alla meritata luna di miele.

(Ph: Instagram @alhusseinjo)

Naturalmente non sappiamo dove si trovi ora la coppia, ed è giusto che continuiamo a ignorarlo, ma la foto appena postata sull’account Instagram del principe parla da sola. È un piccolo capolavoro, e secondo me ci racconta anche un po’ cosa potremo aspettarci dalla Giordania nei prossimi anni, con una principessa di origine saudita (nonché imparentata con la famiglia reale del suo Paese) che riesce però con naturalezza a mostrarsi una ragazza come tante, con tanto di blusa Zara, il top della globalizzazione. Ma quanto sembrano più giovani dei loro 29 anni?

Le foto del giorno – Compleanno! (e anniversario)

Chiedo venia, arrivo quasi fuori tempo massimo, ma un piccolo augurio ad un futuro re va fatto.

A soli 27 giorni dalle sue nozze il festeggiato è ancora lui: Hussein, Principe Ereditario di Giordania, che compie oggi 29 anni e raggiunge così la dolce metà Rajwa, che ha celebrato lo stesso compleanno esattamente due mesi fa.

I più attenti royal watcher hanno notato che il principe non si vede da qualche giorno, il che potrebbe indicare che gli sposi sono finalmente in viaggio di nozze. Intanto oggi la madre e regina, Rania, ha pubblicato questa interessante foto del suo primogenito. Che mostra un certo fascinoso aplomb indossando l’abito tipico degli uomini mediorientali – si chiama dishdasha – in una elegante tonalità di blu, completando il look con un bel paio di ciabattoni tipo crocs arricchiti da calzini. Confesso, a me i giovani principi hashemiti piacciono, e riconosco al futuro sovrano un certo charme, che emerge anche qui, nonostante l’audacia dimostrata nella scelta delle calzature.

Anche nella fotografia con cui la casa reale porge gli auguri al principe, questi compare in costume tipico col capo coperto dalla tradizionale kefiah rossa e bianca. Mi chiedo se la scelta di sottolineare l’aspetto arabo abbia una qualche relazione col fatto che questo compleanno praticamente combacia con l’importante festa di Eid Al-Adha, la festa del sacrificio, che ricorda l’episodio di Ibrahim (Abramo) che sta per offrire in sacrificio il figlio, Ishmael nella tradizione islamica, Isacco in quella giudaico cristiana.

Personalmente preferisco la prima foto, perché trovo la commistione tra Oriente e Occidente molto affascinante (ora che ci penso alla fine era anche l’argomento della mia tesi di laurea, discussa quando Hussein non era ancora nato, ed era ancora in piedi il muro di Berlino!). Al di là delle preferenze personali, sarà interessante nei prossimi anni vedere come la piccola, occidentalizzata Giordania, si muoverà sullo scenario geopolitico del Medio Oriente, e il peso che avrà una futura regina saudita.

Ma già che stiamo festeggiando un futuro re, non possiamo non ricordare un altro, rilevantissimo sovrano, nato in questo stesso giorno 532 anni fa: Henry Tudor, salito diciottenne al trono inglese come Henry VIII. Rajwa, dai retta, non fare colpi di testa!

Le foto del giorno – Sposo e Reggente

La Casa Reale Hashemita ha diffuso la foto ufficiale del gala che ha chiuso le nozze dei principi ereditari; con gli sposi, i genitori, le teste coronate in rigido ordine d’importanza, capi di stato e facenti funzione.

Foto bella e suggestiva – grazie pure allo splendido sfondo – e direi persino elegante; ma per parlare di queste mise l’appuntamento è per domenica, per un apposito chic shock e boh. Intanto guardate come spicca la Sheikha Moza in verde lime…

La seconda foto di oggi è sicuramente meno affascinante, ma più interessante sotto il profilo delle notizie. In questi giorni la Giordania ospita un meeting dei Paesi mediorietali membri di UNWTO, l’organizzazione dell’ONU che si occupa di turismo, e ieri il Segretario generale, il georgiano Zurab Pololikashvili, è stato ricevuto a Palazzo. Non da Abdullah II – il sovrano il giorno precedente è partito per un viaggio privato – ma dal Principe Ereditario Hussein, che in questo momento esercita la funzione di Reggente; dunque non quella di sposo in luna di miele, benché sia sposato da meno di una settimana. Ora, i viaggi di nozze dei reali sono sempre avvolti nel più totale riserbo, non solo per una elementare forma di rispetto ma anche per una ancor più elementare necessità di tutelarne la sicurezza. Forse ricorderete che i Principi di Galles, sposati il 29 aprile 2011, raggiunsero il resort delle Seychelles solo la mattina del 10 maggio. Tra le due date ce n’è un’altra, il 2 maggio, quella della Operation Neptune Spear, che portò all’uccisione di Osama bin Laden in Pakistan; difficile pensare che non ci fosse correlazione. Speriamo in questo caso la spiegazione sia meno cruenta, speriamo che si godano l’inizio della loro vita insieme, e restiamo in attesa di vedere una nuova elegante principessa ereditaria al lavoro.

Va in scena il royal wedding – La cerimonia

Mi sono resa conto di avere titolato molti post sui royal wedding Scene da un matrimonio, espressione diventata popolare dall’omonimo, pall… noiosissimo film di Ingmar Bergman. Dunque questa volta si cambia! E andiamo a raccontare questo royal wedding di giugno.

L’appuntamento è per il pomeriggio di giovedì 1 a Zahar Palace, edificio eretto nel 1957 e da allora sede di molti eventi reali, come il matrimonio tra gli attuali sovrani, che il 10 giugno celebreranno il trentesimo anniversario. Alle 16.00 arrivano il Re e la Regina per dare il benvenuto ai 140 ospiti accuratamente selezionati: familiari, teste coronate e capi di stato. Lui molto emozionato, dimostra un po’ più dei suoi 61 anni; lei bellissima come sempre, con un trucco che resta impeccabile nonostante il caldo e gli almeno 200 baci ricevuti sulle guance levigate.

La prima sorpresa è la sua mise: ci si aspettava qualcosa di clamoroso, fastoso, magari ispirato alla tradizione mediorientale, invece Rania si presenta sobria, austera, quasi monacale. E in nero. Ora non fissatevi col colore, vi prometto a breve un post su colori e matrimoni. Per le nozze del primogenito la regina sceglie un abito Dior Haute Couture con corpino aderente e gonna svasata; sola decorazione un ricamo écru sugli alti polsini, il collo montante e la schiena; ricamo che viene riproposto anche sulla clutch. Oltre a tutto il resto, una lezione di fitting.

Iniziano ad arrivare gli invitati: la Principessa Muna, nonna inglese dello sposo, sceglie il lilla, che coi capelli bianchi è una meraviglia.

Stesso colore per Azza Al Sudairi, madre della sposa, in compagnia del marito e della famiglia saudita. Lei ha i capelli coperti da un velo all’uso del suo Paese. Entrambi i padri degli sposi parteciperanno attivamente al rito islamico, mentre le due madri seguiranno la cerimonia sedute vicine.

Riconosco solo qualche appartenente alla famiglia reale giordana, molti sono giovani, cugini dello sposo. Non c’è l’ultima moglie del defunto re, la Regina Noor, ma probabilmente ci sono i suoi figli, che non conosco. Col marito Ghazi bin Muhammad, cugino del Re, arriva in elegante caftano verde acido la spagnola Maryam al Ghazi, già principessa di Tărnovo per aver sposato il principe Kardam di Bulgaria, deceduto dopo anni di sofferenza in conseguenza di un incidente automobilistico. La sua rinascita dopo la tragedia l’abbiamo raccontata qui Che fantastica storia. Sicuramente non c’è Haya, sorellastra del sovrano, né il marito Mohammed bin Rashid Al Maktoum, emiro di Dubai, da cui è fuggita e sta divorziando tra problemi e pericoli.

Delizioso l’ingresso di Iman, prima figlia dei sovrani: meno di tre mesi fa la sposa era lei. Per le nozze del fratello indossa un bell’abito beige di Ashi Studio, maison fondata dal saudita Mohamed Ashi, ormai un punto di riferimento dell’Arab style. La madre le rivolge uno sguardo ammirato e orgoglioso; Rania dev’essere una di quelle donne che sono un toccasana per l’autostima dei figli. Se invece siete come Lady Violet, avrete rivolto uno sguardo sorpreso e desolato al copritermosifone in legno finto antico.

Poco prima delle 17.00 è la volta dello sposo. Indossa un’uniforme che non gli da un’aria troppo marziale, ricca com’è di fregi e greche, frizzi e lazzi, ispirata a quella indossata dal padre per il suo matrimonio. In occasione delle nozze, il principe ha ricevuto dal padre la spada hashemita, copia di quella forgiata nel 1916 per Abdullah I, primo re della dinastia e bisnonno dell’attuale sovrano (con la revoca del mandato britannico, la Giordania ha ottenuto l’indipendenza il 25 maggio 1946). Realizzata col ferro estratto nei pressi del castello di Ajiloun, reca inciso un versetto del Corano: “se Dio ti protegge non sarai mai sconfitto”. A Lady Violet, non particolarmente amante delle armi, sembra soprattutto un po’ lunga per il proprietario. Poi è vero che esiste tutta una mitologia riguardante spade e sciabole, spesso dotate di nome proprio (Excalibur, Durlindana); storie affascinanti che magari un giorno racconteremo, ma oggi più che mai pensiamo all’amore, non alla guerra.

Mentre Hussein raggiunge il suo posto, arriva a palazzo la Rolls Royce Phantom V realizzata nel 1968 per la regina Zein Al-Sharaf, nonna del sovrano. A bordo c’è Rajwa, accompagnata da Salma, sorella minore dello sposo; Iman le aspetta sulla porta.

Le due principesse, vestite in modo totalmente differente (la più giovane indossa un abito azzurro di Stella McCartney) svolgono il ruolo di damigelle della sposa, che al suo apparire rivela infine il segreto meglio mantenuto di ogni matrimonio: l’abito nuziale. In questo caso accompagnato da una deliziosa sorpresa: sarà il fratello minore dello sposo, il principe Hashem, diciotto anni di tenerezza e goffaggine, ad accompagnare la quasi cognata e il suo voluminoso strascico all’altare (in senso figurato naturalmente, non ci sono altari nel rito islamico).

A creare l’abito con cui Miss Rajwa Al Safi diventa sua Altezza Reale la Principessa Ereditaria di Giordania è stato incaricato il libanese Elie Saab, già autore di altri celebri wedding dress in uno stile inconfondibile, principalmente in pizzo. In questo caso niente pizzo, ma un modello in crêpe con due punti di forza: il primo è lo scollo asimmetrico sottolineato dal drappeggio in diagonale che scolpisce l’abito addosso alla sposa. So che le asimmetrie non piacciono molto, e dunque non tutti approveranno: personalmente le adoro, trovo che la linea geometrica si adatti meravigliosamente alla figura alta e slanciata di Rajwa, e anche alla sua natura razionale di architetto. Tra l’altro, il web ha prontamente fornito una immagine di Rania, in cui indossa esattamente lo stesso scollo in un abito, sempre di Saab, del 2001.

Secondo punto di forza il sontuoso strascico che parte dalla vita, quasi fosse una sopragonna, aggiungendo volume e importanza. La decorazione tridimensionale è composta da 550 petali che formano dei fiori, in parte applicati anche sul velo in tulle di seta. Sei chili (!) di perline e cristalli completano l’abito, immagino contribuendo a renderlo piuttosto pesante e difficile da manovrare. Inoltre la sposa, probabilmente per non sovrastare il suo sposo, indossa delle babbucce rasoterra che ne ingoffano ulteriormente la camminata.

Questo secondo me è il vero limite di quest’abito, che peraltro mi è piaciuto molto: il sensazionale primo impatto si è un po’ perso col movimento, anche a causa del percorso accidentato – gira a destra, a sinistra, sali le scale, scendi le scale, passa sotto l’arco – che sposa e accompagnatore hanno dovuto compiere per raggiungere il gazebo dove si sarebbe svolta la cerimonia. In certi momenti sembrava di assistere a Giochi senza frontiere (se siete troppo giovani, beati voi e googlate). Insomma, diciamo un modello adatto più alla lineare sontuosità di una cattedrale. Un pensiero di comprensione e stima per le due povere quasi cognate costrette a inseguire la sposa pancia a terra cercando di tenere sotto controllo quello tsunami di tessuto.

Sui capelli bruni di Rajwa, separati da una scriminatura centrale e sciolti sulle spalle – insomma una spettinatura – brilla una nuova, inedita tiara di diamanti, che lei indossa come un cerchietto, e resta staccata dal velo, lasciando visibile uno spicchio di capelli. La tiara, con gli orecchini in abbinamento, è una creazione del gioielliere francese Fred. Lateralmente si vedono degli elementi di calligrafia araba a formare le parole “Rajwatum min Allah” cioè “una preghiera esaudita da Dio” frase pronunciata – e pure pubblicata su Instagram – dalla regina Rania in riferimento alla futura nuora.

La cerimonia è officiata dal dr Ahmed Al Khalaileh, imam di corte. Non conoscendo il rito islamico, mi ha colpito il fatto che la sposa non parli, per lei parla il padre. Meno male che almeno firma!

Particolare lo scambio delle fedi: gli sposi sono arrivati indossando l’anello all’anulare destro, poi se lo sono sfilato a vicenda e infilato a sinistra. Segue casto bacio sulle guance, accolto con gratitudine da chi ancora ricorda il royal wedding kiss meno elegante di sempre (do you remember? tenete a mente questo matrimonio, c’è un elemento di cui parleremo a breve Royal chic shock e boh – 1986 Royal wedding edition). Dopo il brevissimo rito, tocca agli sposi ricevere auguri (e baci) dagli ospiti; ho notato che Rajwa non ha fatto il curtsy a nessuno, neanche ai sovrani in carica.

La festa continua – anzi, comincia – bisogna spostarsi a Al Husseiniya Palace; gli sposi lo fanno accompagnati da un corteo che si chiama Red Motorcade: a bordo di una jeep bianca (la stessa usata per le loro nozze dai sovrani) sono scortati da veicoli rossi, 8 jeep e 11 motociclette, nel loro prima bagno di folla da sposati. Io ho molto apprezzato i sidecar, e l’entusiasmo dei giovani volontari della fondazione del principe ereditario che tutti intutati hanno formato una simpatica e imperfetta bandiera

Arrivati a destinazione l’inevitabile, interminabile spettacolo a base di canti e danze tipici, culminato col taglio della torta. A sette piani (torna il numero sette, di particolare valenza simbolica per la Giordania), decorata con cascate di fiori azzurri.

In quel momento la tv di stato inquadra due cantanti: di mezz’età, con pancetta e giacca grigia come i capelli. Uguali. Due gemelli, praticamente Al e Bano. Felicità, forse un panino, no bicchieri di vino e al prossimo post, dedicato agli ospiti!

Breaking News! – Ci siamo

Ci siamo, oggi è il giorno del royal wedding giordano, sicuramente il più importante dell’anno, riguardando un futuro sovrano. Tra gli ospiti alla fine saranno presenti anche i Principi di Galles, nel loro primo impegno del genere. Per Catherine un ritorno, avendo lei vissuto in Giordania alcuni anni da bambina, al seguito dei genitori che lavoravano per British Airways.

Se volete seguire la cerimonia, vi lascio qualche link: https://www.jrtv.gov.jo/ https://www.almamlakatv.com/ https://www.youtube.com/watch?v=eszlP_jAvAg

Appuntamento alle 16.00ora di Amman, le 15.00 in Italia.

Ci aspetta un lungo weekend ricco di commenti, tenendo presente che c’è anche la Festa della Repubblica; Lady Violet si è già legata al sofà come l’Alfieri alla sedia. Volli, sempre volli, fortissimamente volli!

C’è un’altra data!

L’annuncio degli eventi royal del prossimo anno ha messo il turbo, e oggi arriva una nuova data. Il royal wedding par excellence, quello di un principe ereditario si svolgerà giovedì 1 giugno. Questo è il giorno in cui Hussein bin Abdullah, Principe Ereditario di Giordania, sposerà ad Amman la fidanzata saudita Rajwa Al Saif.

Grande attesa per le mise – della sposa e naturalmente della madre dello sposo, la regina Rania – e una certa curiosità per vedere una cerimonia non cristiana. Hussein è il primo erede al trono della sua generazione a sposarsi, vedremo quanti dei suoi futuri colleghi saranno presenti. Nulla si sa invece delle nozze della sorella Iman, che ha annunciato il suo fidanzamento prima del fratello maggiore, ma naturalmente passa un po’ in secondo piano.

La prossima primavera si annuncia piena di eventi: il secondo parto di Stéphanie del Lussemburgo, che immagino avverrà prima delle nozze della cognata Alexandra fissate il 22 e il 29 aprile, e il 1 giugno il royal wedding giordano. Senza dimenticare – e come si potrebbe? – l’incoronazione di King Charles III (e Queen Camilla), il 6 maggio. Al mio segnale scatenate le agende!

Un felice, sereno, appagante, divertente, soddisfacente, anno nuovo a voi tutti.