La foto del giorno – Chi si rivede!

Questa è la settimana più impegnativa dell’anno per la Royal Family: sabato c’è stato il Trooping the Colour, domani inizia Ascot e oggi è l’Order of the Garter Day. Attualmente fanno parte dell’Ordine molti membri della famiglia reale: oltre al Re e alla Regina il Principe di Galles, i Duchi di York ed Edimburgo e la Princess Royal (fratelli e sorella del sovrano) più alcuni cugini della defunta Queen Elizabeth: la principessa Alexandra, il Duca di Kent e i Duchi di Gloucester. In pratica sono escluse giusto Sophie di Edimburgo e la Principessa di Galles. Che non sono apparse particolarmente afflitte dall’esclusione, anzi sembravano di ottimo umore.

Alla tradizionale cerimonia tenuta a Windsor, nella St George’s Chapel, hanno partecipato in abiti chiari e cappelli ampi; in rosa Sophie – abito Suzannah London e cappello Jane Taylor, entrambi già indossati – in avorio Catherine, con un bel cappello a pagoda di Sean Barrett e un abito che dovrebbe farvi suonare un campanello. Vi ricorda niente? Seguite il link: Il caffè del lunedì – Dress a Princess.

Se vi piace la clutch di Catherine, è la Multrees di Strathberry; ce n’è anche una versione in saldo https://it.strathberry.com/products/multrees-chain-wallet-vanilla-diamond

Royal chic shock e boh – Chic week

Per uno di quegli scherzi del caso, oggi gli USA celebrano il loro Independence Day (dagli Inglesi) e Lady Violet pubblica uno chic shock e boh che più British non si può, non essendo riuscita nel weekend. Succede!

Anyway, la terza settimana di giugno è forse la più ricca di eventi di primo piano nel Regno Unito, con conseguenti adeguate mise di cui chiacchierare. Lunedì 19 si è celebrata la giornata dedicata all’Order of the Garter, ma con lo snellimento della Royal Family, Camilla che da membro dell’ordine ha partecipato al corteo tutta bardata coi paramenti d’ordinanza, la cognata Anne pure, in borghese sono rimaste in poche: Catherine, Sophie a la fantastica Duchessa di Gloucester, che potrebbe sorprendervi..

La Duchessa di Edimburgo punta sulla silhouette anni ’50 che le dona sempre; in questo caso la perplessità è nel modello smanicato di Emilia Wickstead che non mi sembra adattissimo alla formalità dell’occasione. Anche perché poi si porta la pashmina, oggetto che indossare elegantemente quando si è in movimento è praticamente impossibile. Che senso ha? Boh, però adoro il cappello (di Jane Taylor) e noto che Sophie sta apprezzando molto le borse Strathberry. Catherine invece, secondo me, sta attraversando una strana fase, una volta divenuta Principessa di Galles probabilmente sente la pressione e si sta adattando con difficoltà, e anche il suo stile ne risente. In questo caso tira fuori l’ennesimo abito a pois (stavo scrivendo saio), della solita Alexandra Rich, completato da un bel cappello di Philip Treacy cui avrei evitato la decorazione nella stessa seta a pois che risulta un po’ lezioso.

Molti hanno pensato a Diana in un abito simile – ma più frizzante, meno ingessato – però c’è anche un altro legame col clan Spencer: lo stesso identico abito di Catherine è stato indossato da una delle nipoti di Diana, Lady Eliza, fotografata con la gemella Amelia il mese scorso al Chelsea Flower Show. Un mega boh.

Alla fine la mia preferita – e non accade spesso – è la Duchessa di Gloucester – tutta in azzurro ghiaccio che, a parte l’orlo ballerino e le brutte scarpe bianche, ha una sua eleganza. E ha conquistato Lady Violet con quella coppia di spille appuntate sui baveri, chiaramente i due elementi di una duette, scelta che riempirà di gioia una fedele amica del blog, esperta e appassionata di bijoux vintage. Chic.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

L’evento clou della mondanità britannica resta Ascot, che è andato in scena dal 20 al 24 nel celeberrimo ippodromo del Berkshire. Tante, troppe le mise viste in meno di una settimana, per cui facciamo una selezione. E iniziamo con qualcosa di inedito, perché per il suo primo giorno da Regina di Ascot Camilla non si affida alle solite maison, ma ricorre addirittura a Dior. Il modello sarà pure interessante, la lavorazione sicuramente raffinata, ma a me non piace affatto. Non mi piace come la veste, non mi piace come segue il movimento (che in effetti non segue, perché l’inserto laterale plissé se ne va per conto suo). Apprezzo la scelta del bianco, il cappello Philip Treacy – bello ma non bellissimo – e vorrei attirare la vostra attenzione sulla spilla, la famosa Queen Mother’s Shell, amatissima dalla Regina Madre ma indossata spesso da Queen Elizabeth. Ottima scelta, ma la mise per me è shock. Se volete formarvi un opinione, può essere utile questo video (e no, non credo che Camilla abbia scelto Dior in relazione alla ventilata, e non vera, collaborazione di Meghan con la maison francese) https://nypost.com/2023/06/21/queen-camilla-wears-dior-after-brand-denies-meghan-markle-deal/

Peggio di lei riesce a fare Beatrice di York, che si infila in un vestitone a fiorellini con maniche jambon (Beulah London), slingback Chanel – che una giustamente le ha e le sfrutta – borsetta con manico di tartaruga (immagino finta, dato che è proibita) di Urban Outfitters e soprattutto l’ennesimo cerchietto con fioccone (Juliette Botterill). Non fosse per il pallore, mi farebbe pensare a Mamie, la cameriera afroamericana di Scarlett O’Hara. No Miss Bea, shock.

Premessa, non sono obiettiva perché adoro i cappelli modello boater che noi chiamiamo, a seconda di chi lo porta, da gondoliere ma anche paglietta. Dunque ho trovato molto piacevole la mise di Zara per il primo giorno di gare. Non grido al miracolo per l’abito in lino di Leo Lin, stilista australiano di origine cinese (e un po’ si vede, la stampa si chiama proprio Oriental print), ma Zara gioca molto, con sé stessa e con la moda, e diverte anche me. E il boater di Sarah Cant le sta benissimo, chic.

Il terzo giorno di gare, il giovedì, è il celebre Ladies Day, il più mondano di tutti, e Queen Camilla questa volta mi ha davvero deliziata. Vestita in un freschissimo color menta chiaro, il completo abito+pardessus di Anna Valentine sostiene il favoloso cappello: ampio, con la tesa rialzata in un angolo acuto, completamente profilato di piume. Creazione, naturalmente, Philip Treacy. Una persona che di cappelli si intende assai, e ha la mia totale fiducia, lo ha visto di persona e ha confermato la mia impressione: lo adoro entra direttamente tra i miei preferiti di sempre. Chic!

La Duchessa di Edimburgo era in compagnia del padre Christopher Rhys-Jones. Il tema scelto da Sophie sono evidentemente le pansée, stampate sull’abito di Suzannah London, o create – una per una, intagliate nella seta, da Anne Tomlin, straordinaria creatrice di fiori, andate a curiosare nel suo sito https://www.annetomlin.com – e montate sul delizioso cappellino Jane Taylor. Very British, very Ascot, very Sophie, very boh.

Pizzo!

(Ph: Max Mumby/Indigo/Getty Images)

Ci può essere Ascot senza pizzo? Non può, e infatti Zara compare come un ampio centrino nel Ladies Day: abito écru Scanlan Theodore – ancora una maison australiana per lei – un cappello banalotto di Emily London e pure una mini cappelliera Aspinal of London, che non sarebbe male come forma ma è in pelle stampa cocco, troppo pesante per il pizzo. La cosa che preferisco è l’espressione del marito, per il resto boh.

Risponde pizzo la cugina Beatrice, che il giorno seguente fa il suo ingresso nella seconda carrozza con il marito e i Principi di Galles. Il suo abito, di Monique Lhuillier ha fatto storcere il nasino ad un’affezionata lettrice del blog, ma io confermo: a me piace. La lavorazione è molto interessante e per niente banale, che poi è il rischio degli abiti in pizzo. Grazioso il cappellino, il modello Seraphina di Justine Bradley-Hill, favolosi gli orecchini Chopard (li trovate qui, andate a guardare che ne vale la pena https://www.chopard.com/it-ch/earclips/848349-1001.html). Chic.

Si sa che ubi maior minor cessat, e questo è vero soprattutto per le famiglie reali, dunque non vi sorprenderò dicendovi che la presenza di Catherine ha un po’ oscurato Beatrice. Francamente, in questo caso, senza ragione. La futura regina sceglie il total red: favoloso il cappello (Philip Treacy) totalmente fuori contesto gli orecchini boho, banale, piuttosto informe, troppo lungo l’abito (Alexander McQueen), bella ma troppo rigida per la morbidezza dell’abito la clutch vintage Hermès. Sorry, shock.

Signore in turchese

Questa volta veramente andrebbe detto last but not least, perché chiudiamo la rassegna ascotiana con due signore che magari non somiglieranno molto ma hanno parecchio in comune, e non mi riferisco solo al colore scelto per la mise. A sinistra Sua Altezza Reale The Princess Royal, che per la seconda giornata ha scelto il vintage. Nel senso che ha indossato lo stesso abito con cui aveva ricevuto, insieme a sua madre, il presidente e la first lady del Botswana; col piccolo dettaglio che parliamo del 1978, e lei all’epoca aveva 27 anni. Ora non so voi, ma di quando avevo 27 anni forse posso portare ancora le borse… L’abito è così così, ma se pensiamo a quanto sia considerato elegante il riciclo, Anne è scicchissima. A destra invece Suo Splendore Dame Joan Collins, che a 90 anni (compiuti il 23 maggio) è una delle protagoniste del Ladies Day, grazie anche al favoloso cappello Philip Treacy. Ecco, mi auguro di poter festeggiare i 90 anni ad Ascot, con quel sorriso e quella verve. Certo non in turchese, colore che detesto, magari in violetto. Meravigliose entrambe.

Breaking News! – La prima notizia dell’anno!

È la prima notizia che pubblica Lady Violet nel nuovo anno, ma l’ultima del 2021 nel Regno Unito.

È appena stato reso noto che Sua Maestà la Regina ha creato la nuora Duchessa di Cornovaglia Royal Lady del Most Noble Order of the Garter.

Un importante riconoscimento per Camilla, importantissimo, e vedremo se sarà premessa di sviluppi ulteriori.

Insieme con lei, entrano a far parte del più prestigioso ordine cavalleresco britannico l’ex Prime Minister Tony Blair, e la Baronessa Valerie Ann Amos, parlamentare laburista che nel 2003 fu la prima donna nera a diventare ministro nel Regno Unito.

Cominciamo bene, e pure presto!

Addio al Granduca Jean

GDJ_webÈ scomparso nella notte il Granduca Emerito del Lussemburgo, padre dell’attuale sovrano, che ha diffuso questo comunicato «C’est avec grande tristesse que je vous fais part du décès de mon père bien-aimé, Son Altesse Royale le Grand-Duc Jean, qui nous a quittés dans la paix, entouré de l’affection de sa famille».

L’anziano Granduca aveva abdicato in favore del figlio Henri nel 2000 ritirandosi a vita privata, e nel 2005 aveva perso la moglie Josephine Charlotte, sorella dei re dei Belgi Baldovino e Albert, da cui ha avuto cinque figli.

Vi rimando a più tardi per ulteriori notizie, intanto vi annuncio che le sue insegne da Stranger Knight dell’Ordine della Giarrettiera verranno rimosse oggi.

The Order of the Garter Ceremony

Ieri, domenica, un torneo di polo – la Cartier Queen’s Cup a Windsor – scortata dal gagliardissimo Filippo. Domani, martedi, inizia Ascot. E oggi, per non farsi mancare proprio nulla, la cerimonia per l’Ordine della Giarrettiera nella Saint George’s Chapel del castello di Windsor, teatro del royal wedding di cinque settimane fa.

Maestà, inizio a far fatica a starle dietro!

Presenti tutti i figli della regina, più William e parentame vario. Assenti Filippo ormai in pensione, Catherine in congedo di maternità, Harry e Meghan (lui non fa parte dell’ordine).

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Sublime as usual The Queen, che completa l’elaborato abito cerimoniale con scarpette silver e borsetta in tinta.

 

 

 

 

 

 

 

Presenti anche le due daughters-in-law, che devono essersi telefonate per coordinare gli abiti. Stavolta poco convincente Camilla in tailleur bianco con giacca bordata di pizzo nero e cappello en pendant. Deliziosa Sophie, come sempre quando cita gli anni ’50, con abito Emilia Wickstead – riciclato dal royal wedding lussemburghese di sei anni fa – e cappello a pagoda.

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