Non può che essere dedicata a lei la foto di oggi, a lei che chiude un pesantissimo anno e ne inizia un altro. che speriamo sia una vera rinascita.
(Ph: Matt Porteous)
Oggi Catherine The Princess of Wales compie 43 anni, e la sua famiglia la celebra con una bella foto inedita, scattata qualche mese fa a Windsor da Matt Porteous. Jeans, camicia bianca, blazer e sciarpa a quadretti, all’anulare sinistro l’anello di fidanzamento; Catherine mostra il grazioso sorriso che non è mancato quasi mai, lo sguardo ancora un po’ affaticato ma sereno. La fotografia è accompagnata sui social da un messaggio scritto personalmente dal marito (come si capisce dalla W che lo firma): “To the most incredible wife and mother. The strength you’ve shown over the last year has been remarkable. George, Charlotte, Louis and I are so proud of you. Happy Birthday, Catherine. We love you. W” (Alla più incredibile delle mogli e delle madri. La forza che hai mostrato durante tutto l’anno passato è stata veramente notevole. George, Charlotte, Louis e io siamo così fieri! Buon compleanno Catherine, ti amiamo).
L’anno scorso il compleanno della Principessa di Galles passò sotto relativo silenzio, dato che eravamo concentrati sull’imminente cambio della guardia a Copenaghen (Le donne del giorno). Ora sappiamo che il dramma era già in atto: uno degli ultimi giorni di dicembre un’auto proveniente da Sandringham aveva raggiunto il King Edward VII’s Hospital, nel centro di Londra; a bordo probabilmente Catherine, che il 17 sarebbe stata ricoverata alla London Clinic per un intervento chirurgico all’addome (Breaking News – Chirurgia per la Principessa di Galles). Lo stesso giorno veniva annunciato il ricovero del Re nello stesso nosocomio per trattare un problema alla prostata (Breaking News – Ce n’è un’altra); oggi sappiamo che in entrambi i casi ai regali pazienti fu diagnosticato un cancro: iniziava così per i Windsor un annus horribilis da far impallidire il famigerato 1992.
Auguri di amore serenità salute e lunga vita a Catherine. E a tutti coloro che come lei hanno affrontato -o stanno ancora affrontando – la malattia; che questo nuovo anno sia davvero una rinascita.
Mi scuseranno i gentili lettori se pubblico questo post con notevole ritardo, ma quest’anno ha deciso di continuare a darmi problemi fino alla fine. Se volete fare un ripasso, la prima parte la trovate qui: Royal chic shock e boh – Festa! (parte prima)
Visita ufficiale del Qatar nel Regno Unito
E mi scuseranno le due gentili signore, se considero che la star della foto – scattata il 3 dicembre allo state banquet offerto da King Charles e Queen Camilla agli ospiti qatarioti in visita ufficiale – sia quella spada, la cosiddetta Spada del Fondatore, che l’emiro ha donato al re come segno di grande stima e rispetto (e alzi la mano chi non ha pensato a Mattarella nella stessa situazione).
Se Camilla ripropone l’abito in velluto rosso di Fiona Clare già usato – e da noi apprezzato – l’anno scorso per lo state banquet in onore del presidente sudcoreano (Royal chic shock e boh – South Korea in UK) abbinandolo ai diamanti della Queen Alexandra’s Kokoshnik Tiara, la sceicca Jawaher indossa una creazione di Jean Paul Gaultier: un raffinato abito completato da una cappa in velluto: tradizione rispettata e effetto glam assicurato. Curiosamente, almeno per me, la sceicca non indossa alcun diadema, per il resto, superchic.
In blu la Duchessa di Edimburgo, con un abito di Suzannah London adattato per lei (il modello originale non prevede le maniche) abbinato a uno dei diademi con acquamarina della collezione reale. Non mi convince per niente, boh.
Fedele al suo stile la Princess Royal, che ricicla da chissà quale armadio – e quale decennio – quello che sembra un due pezzi in tessuto damascato. Io la adoro ma questa volta è un vero disastro, quelle maniche danno il mal di mare. Sorry, shock.
Lei è forse, anzi senza dubbio, la mia preferita: la Duchessa di Gloucester sceglie abito bianco semplice e con una bella linea, aplomb giusto e una favolosa parure di smeraldi. Chic.
Visita di stato dell’Oman in Belgio
Negli stessi giorni un altro sovrano orientale era in visita in Europa: il sultano dell’Oman è stato ospite di Philippe e Mathilde dei Belgi. Per lo state banquet la Reine ha sfoggiato una nuova creazione Natan, un abito blu dalla linea dritta con un coprispalle di paillettes che arriva alle caviglie. Non mi fa impazzire, ma mi sembra una buona soluzione per indossare le insegne dell’Ordine civile dell’Oman appena ricevute. Ottima la scelta della piccola tiara Wolfers per non appesantire una mise già così sbrilluccicante. Chic, ma meno dell’affascinante sultano.
Il giorno seguente i padroni di casa hanno accompagnato l’augusto ospite alla Queen Elisabeth Music Chapel; non è un giorno qualunque, ma quello in cui Philippe e Mathilde hanno festeggiato le nozze d’argento e lady Violet pensa sia proprio questa la ragione per cui la Reine si è vestita di bianco, scegliendo il tailleur Dior indossato anche per la recente visita papale. Alle orecchie di Mathilde brillano gli orecchini in perle e diamanti dono di nozze dei suoceri, e indossati nel grande giorno (A Royal Calendar – Philippe e Mathilde, due cuori e un abito). Una scelta un po’ zuccherosa ma romantica, che però non mi sembra la valorizzi troppo. Boh.
Visita di stato dell’Egitto in Danimarca
Un paio di giorni più tardi è stata la volta del presidente egiziano in Danimarca. Al Sisi non è un sovrano ma come se fosse. Personaggio ambiguo come pochi, Lady Violet non sarebbe per nulla lieta di incontrarlo, ma naturalmente i doveri di stato prescindono dal gradimento personale. Per accogliere l’ospite la regina Mary ha proposto un interessante abbinamento tra il verde del cappotto modello Finchley del brand inglese The Fold e il grigio del resto della sua mise: dal bandeaux fermacapelli di Susanne Juul, all’abito che intravvede sotto il cappotto, alle scarpe in suede Gianvito Rossi, alla clutch. Molto Mary, molto chic.
Sorpresa! Lo stesso cappotto è stato indossato qualche giorno fa da Zara Tindall il giorno di Natale a Sandringham, e se non erro ne ha anche un altro in blu. Beatrice di York ne ha uno color cammello e Pippa Middleton lo ha in verde, uguale a quello di Mary. Un modello regale, senza dubbio.
Torniamo a Copenaghen, lo state banquet è stata l’occasione di battezzare il nuovo diadema della sovrana, il Rosenstensdiademet, creato con le rosette di diamanti che in origine costituivano una cintura appartenuta a Charlotte Amalia, figlia di re Frederik IV (siamo nella prima metà dell’Ottocento). Immagino che l’ispirazione si stata la favolosa tiara con la rivière di diamanti che fa parte del forziere olandese, e Máxima sfoggia spesso e volentieri. L’effetto però non è lo stesso, e se vi dicessi che mi fa impazzire mentirei. In questa occasione Mary sembra rigida, tirata, e non l’aiutano né la pettinatura così severa né l’abito da sera, indossato parecchi anni fa con miglior fortuna. Insomma, boh.
A impressionarmi positivamente è stata invece la cognata Marie, che ha partecipato alla serata da sola, senza il marito Joachim. Se l’abito vi sembra familiare avete ragione; è il famoso modello di Jenny Packham che compare in verde (Le foto del giorno – Royal Variety Performance) e in rosa cipria (Royal chic shock e boh – Royal wedding banquet) nel guardaroba della principessa di Galles, e sempre in rosa la regina Mary ha indossato nelle fotografie che celebravano i suoi cinquant’anni (Mary, fifty&fabulous). Il dettaglio che farà impazzire le appassionate – tra cui Lady Violet – è la spilla usata per fermare la fascia dell’egiziano Ordine delle virtù: nonostante l’aspetto prezioso si tratta di un raffinato esemplare di bigiotteria americana, della celebre e celebrata maison Trifari. Veramente chic!
Attenzione, non abbiamo ancora finito, stay tuned!
È Natale, e se ovviamente tutte le famiglie reali festeggiano, è quella britannica la protagonista della giornata. Col tradizionale discorso del monarca, e con la camminata che porta la Royal Family alla messa nella chiesa di St.Mary Magdalene, non lontano dalla residenza di Sandringham.
(Ph: Getty Images)
Che si è svolta come sempre, con il percorso delineato dalle tante persone che sfidano il freddo di dicembre pur di vedere i reali e fare loro gli auguri. Con qualche assenza significativa ancorché annunciata, come quella del Duca di York, e qualche presenza confermata a sorpresa: quella della figlia Beatrice col marito Edo Mapelli Pozzi. Il primo caldamente invitato a restarsene a casa dopo l’ultima sciocchezza compiuta (e magari fosse davvero l’ultima…) cioè l’aver aperto il proprio inner circle e le porte delle residenze reali ad un uomo d’affari cinese sospettato di essere una spia; la seconda data in vacanza con la famiglia del marito, poi sconsigliata dai medici per via della gravidanza.
Se il colore di questa stagione è generalmente considerato il bordeaux, per i Windsor deve invece essere il verde scuro, tonalità scelta sia dalla Queen Consort sia dalla Principessa di Galles per due cappotti abbastanza simili, entrambi già indossati in precedenza (quello di Catherine è Alexander McQueen), completati da cappelli verdi anch’essi, stivali guanti e borsa nera (quella di Camilla è Chanel).
(Ph: Getty Images)
La principessa ha aggiunto anche una sciarpa scozzese sui toni del verde e del blu, che richiama il deliziosissimo cappottino della figlia, altissima come i due fratelli.
(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)
Tartan anche per la Princess Royal, nel suo caso una gonna a pieghe scaldata da un bel giaccone rosso. Anne è la dimostrazione plastica di cosa sia lo stile, che ha a che fare più con la consapevolezza di sé che con i vestiti (e men che meno con a sempre difficilmente definibile eleganza).
(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)
Poche cose mi piacciono meno dei cappotti azzurri; evidentemente la Duchessa di Edimburgo non lo sa, o non mi avrebbe dato questo dolore. Anche se va detto che ciò che ammazza definitivamente la sua mise è quel cappello bizzarramente piazzato sulla testa. Mi fa pensare a uno shtreimel, quel copricapo di pelo indossato in alcune occasioni speciali dagli ebrei ortodossi; molto graziosa la figlia Louise, in cappotto color cipria e berretto bianco latte. Mi sembra che la fanciulla stia definendo il suo stile, quando capirà che non è sempre necessario portare quelle scarpine saremo a buon punto.
(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)
La futura mamma Beatrice sceglie un cappotto cammello con cintura in vita che la ingoffa il giusto, ma siccome son tutte belle le mamme del mondo va bene così. Invece mi permetterei di suggerire al marito Edo un cappotto o almeno un giaccone, perché ha l’aspetto di chi sta congelando. Adorabile il piccolo Wolfie.
Più che bordeaux – come ho letto da qualche parte – a me sembra melanzana la mise di Zara Tindall, colore che le dona moltissimo. Eccessiva la decorazione del cerchietto – che mi sembra simile a quello della cugina Bea – ma lei da brava amazzone è in grado di domare e controllare quasi ogni eccentricità.
(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)
Presenti anche i figli della principessa Margaret: Lord Snowdon è il signore col cappotto cammello mentre la sorella Lady Sarah, che si intravvede accanto a lui, è arrivata col marito Daniel Chatto e i due figli. Il maggiore Samuel è in compagnia di quella che è probabilmente la sua ragazza, la giovane artista di origine armena Eleanor Ekserdjian. Il minore Arthur, che fa il personal trainer (e direi che si vede) cammina fianco a fianco con nientepopodimenoché il colonnello Johnny Thompson, per la gioia di alcune delle mie lettrici. Quando si dice un finale col botto!
(Ph: WPA Pool/Getty Images)
Alle tre del pomeriggio del giorno di Natale la BBC tradizionalmente trasmette il discorso del monarca, registrato in precedenza. Nel suo breve speech King Charles si è augurato che la pace torni presto in Ucraina, in Medio Oriente e in Africa (vi ricordo che il sovrano britannico “regna ma non governa” per cui non è che possa fare molto di più), poi ha ringraziato i medici e gli infermieri che lo hanno seguito per tutto l’anno nella sua lotta contro il cancro. Come sede per il discorso di quest’anno è stata opportunamente scelta la Fitzrovia Chapel nel centro di Londra, edificio ottocentesco che anticamente era la cappella del Middlesex Hospital. E qui scatta una riflessione: abbiamo più volte ragionato sul fatto che Queen Elizabeth II fosse diventata lei stessa l’incarnazione monarchica, per cui anche i suoi discorsi seguivano un canovaccio sempre simile. Argomenti a parte – ovviamente adeguati allo scorrere del tempo – era in qualche modo la rappresentazione della monarchia, che celebrava sé stessa. Alla fine non era particolarmente importante cosa dicesse, ma che parlasse, tanto era forte il suo valore simbolico. Charles secondo me utilizza diversamente il linguaggio del simbolo: la scelta di quest’anno è chiara, ma penso che lui si sia datala missione di avvicinare la monarchia ai cittadini, cercando e trovando di volta la materia, il linguaggio, il modo e il luogo per comunicare, Se è come io penso, sta trasformando la sua debolezza, soprattutto paragonata alla forza materna – e cioè il limitato carisma, l’autorevolezza che probabilmente non avrà il tempo di conquistare, anche la scarsa simpatia che le sue scelte personali hanno generato – nel suo punto di forza, e nella chiave di rinnovamento della monarchia. Se è così, il suo regno sarà magari non particolarmente lungo, ma potrebbe essere più significativo di quanto ci aspettiamo.
Come da tradizione, oggi King Charles ha riunito in un lunch a Buckingham Palace la famiglia allargata per scambiarsi gli auguri di Natale. Quando c’era The Queen l’appuntamento segnava anche gli ultimi giorni a Londra prima del trasferimento a Sandringham, dove Elizabeth II trascorreva le feste di fine anno, trattenendosi di solito fino al 6 febbraio, anniversario della morte dell’amatissimo padre. Nei prossimi giorni anche Charles e Camilla raggiungeranno la residenza nel Norfolk, dove il giorno di Natale, accompagnati da fratelli (tranne Andrew) figli e nipoti, ascolteranno la messa nella vicina chiesa di St. Mary Magdalene. L’incontro di oggi per tradizione resta privato, per cui le uniche fotografie sono quelle degli invitati che raggiungono Buckingham Palace in auto. Assente anche qui il Duca di York, dopo il recente, ennesimo scivolone (Parenti serpenti, pure un po’ allocchi), c’erano però le sue figlie, che trascorreranno il Natale non a Sandringham, ma probabilmente con le famiglie dei mariti.
In ogni caso la foto più bella di oggi è questa, con Augustus Brookbanks con cappello babbonatalesco d’ordinanza, addormentato sul sedile posteriore. C’era anche Beatrice; a lei e al marito Edo il 2025 porterà il secondo bebé, atteso per l’inizio della primavera.
Il re e la regina sono arrivati su due auto diverse. Vi ricordo che loro continuano a vivere a Clarence House; Charles ha il suo ufficio a Buckingham Palace, mentre Camilla ci va quando ha qualche impegno. In ogni caso è un piacere vedere la regina ristabilita dall’infezione polmonare che l’ha colpita di recente. È pure vestita di viola…
E a proposito di tradizioni reali, oggi Philip Treacy – geniale creatore di favolosi cappelli nonché cappellaio di fiducia di Camilla – ha annunciato di aver ottenuto il Royal Warrant come fedele fornitore della regina.
(Ph: Instagram @philiptreacy)
Perdonatemi la brutta foto ma è un fermo immagine dalla pagina Instagram di Treacy, un vero artista della modisteria. È stato lui stesso ad annunciare la notizia e Lady Violet che lo adora – e divide con lui la data del compleanno – ne è assai felice.
Edizione speciale della nostra rubrica, divisa in due parti a causa del gran numero di royal eventi concentrati in questi giorni.
Together at Christmas
Iniziamo da uno degli appuntamenti che aspettavamo di più, il concerto di canti di Natale organizzato per il quarto anno consecutivo dalla Principessa di Galles. Che si è vestita direttamente da strenna natalizia, tanto per non sbagliare. Molto bello il cappotto rosso di Alexander McQueen, portato con stivali neri di camoscio Ralph Lauren, e la gonna scozzese a pieghe di Emilia Wickstead. Tutto bene – soprattutto l’aspetto di Catherine – tutto bello, ma perché quel fioccone di velluto? Boh. Se poi mentre guardate la principessa la vostra attenzione è stata attratta dall’occhialuto e affascinante giovanotto accanto a Zara, dietro Louis, e vi state chiedendo chi sia, Lady Violet ha la risposta. Egli è George Gilman, genero dei Duchi di Gloucester avendone sposato la figlia Rose. Che non c’è, mentre vicina al padre c’è la loro figlia Lyla.
La Duchessa di Edimburgo ha scelto uno stile per così dire eclettico, e piazza una giacchina bianca (Isabel Marant) su un abito fluttuante e vagamente etnico del brand spagnolo Matelier, con una stampa grossomodo paisley, dotato di spacco anteriore che camminando si apre rivelando gli stivaloni col risvolto stile D’Artagnan (Gianvito Rossi). E come se non bastasse una borsa a secchiello col manico ricamato di Sophie Habsburg, perfetta per accessoriare un caftano a Ibiza (o a Ischia, o a Goa, o dove volete). Sono francamente esterrefatta. Shock.
(Ph: Chris Jackson/Getty Images)
Il bordeaux è il colore di questo inverno, è chic, e si declina bene anche nel monocolore, per cui non siamo stupiti che sia stato scelto da due royal ospiti della serata: le cugine Beatrice e Zara. La prima, incinta, indossa un abito di Me and Em, sotto il cappotto color melanzana (Hobbs London); borsa a cappelliera stampa cocco (Aspinal) e ai piedi le favolose Romy 100 in velluto di Jimmy Choo. Nessuna novità, tutti capi già indossati compongono una mise che dona molto alla signora Mapelli Mozzi. Chic. Velluto bordeaux per Zara Tindall che indossa con piglio sportivo il completo pantaloni di Veronica Beard, con una clutch Strathberry, brand scozzese amatissimo dalle royal ladies, almeno quelle British, e pure abbordabile. Chic pure lei.
(Ph: Getty Images)
Se Catherine si è vestita da regalo Marie Christine di Kent, moglie del principe Michael, ha preferito sembrare una palla dell’albero. Ora, probabilmente questo coso è una sorta di mantella/poncho, probabilmente vista dal vivo l’effetto è migliore, anche perché lei è molto alta e dunque può reggere verti volumi, ma resta la domanda: perché? Shock.
(Ph: WA/POOL)
Deliziosa la Duchessa di Gloucester con un cappottino rosa confetto e accessori in un beige freddo (la borsa è Max Mara), a dimostrazione che a Natale non è necessario vestirsi per forza di rosso, e che si può fare serenamente a meno degli effetti speciali. Poi che vi devo dire, a me lei piace moltissimo, e più invecchia più mi ricorda mia madre. Chic.
A queste due signore dedichiamo una rispettosa attenzione, perché quest’anno hanno affrontato l’inferno, e probabilmente ancora lo fanno. A destra Lady Gabriella Kingston, vedova dal 25 febbraio del marito Tom, che si è ucciso con un colpo di pistola alla testa. La recente inchiesta ha rivelato che la tragedia potrebbe essere stata un orrendo effetto collaterale della terapia antidepressiva che l’uomo seguiva. Terribile. A sinistra Carole Middleton, madre della Principessa di Galles, che negli scorsi mesi ha dovuto bilanciare l’angoscia per la salute della figlia con la necessità di tenere insieme la famiglia. Gabriella indossa un bel cappotto Catherine Walker, mentre Carole un grazioso paltoncino bianco che forse si meritava un orlo leggermente più lungo. Chic entrambe, con l’augurio e la speranza di tempi migliori.
Intanto nonna Middleton, e con lei il marito Michael, hanno ricevuto un delizioso tributo dal nipotino Louis, che al Kindness Tree, l’Albero della Gentilezza issato fuori da Westminster Abbey ha appeso un biglietto su cui aveva scritto con le sue manine “grazie a Granny e Granpa per aver giocato con me”. E l’amore di chi amiamo, soprattutto dei più piccoli, è sempre il regalo più bello.
Visita di stato del Qatar nel Regno Unito
Possiamo dire che per certi versi questa è stata la settimana di Catherine, protagonista di un altro appuntamento di alto profilo: martedì è stata lei, col marito William, ad accogliere l’Emiro del Qatar in visita ufficiale, e a scortarlo da King Charles per i saluti ufficiali. Questa volta è stata lei a scegliere il bordeaux, per una mise che non ha mancato di incuriosire, a partire dal nuovo cappotto che Sarah Burton – evidentemente prima di lasciare Alexander McQueen – ha creato per lei. La linea è quella striminzita e allungata che lei tanto ama (io su di lei meno, ma non importa) ma quelle pieghe che sottolineano lo scollo sono un capolavoro. Mi è stato spiegato che non sono aggiunte ma costruite in un unico pezzo sul corpo del cappotto, dunque una tecnica sartoriale eccelsa. Bellissimo. Divertente il cappellino a goccia di Sahar Millinery, impeccabili gli stivali Gianvito Rossi, bellina e leziosetta la borsa Chanel, e per la gioia di Lady Violet pure i guanti. Chic. Passiamo alla sceicca Jawaher; la sua mise ai nostri occhi è sicuramente penalizzata dalla lunghezza, che è ovviamente condizionata dall’ossequio alla sua religione. Il cappotto è della Maison Valentino, belli quel collo in piedi e i bottoni dorati e bellissimo il colore, grigio con un punto di lilla. Purtroppo non è particolarmente donante; e anche la pettinatura così rigida non l’aiuta. Considerate che Catherine ha un paio di anni di più ma nonostante quello che ha passato sembra più giovane. Insomma, boh.
Dopo i saluti ufficiali la coppia qatariota è stata protagonista di un ricevimento a Buckingham Palace, e noi abbiamo potuto intravvedere cosa c’era sotto il cappotto della sceicca: un abito rosso, anch’esso lungo e anch’esso creazione della Maison Valentino. La sceicca ha dimostrato una certa passone per le borse di coccodrillo: questa è di Giòsa Milano. Che vi devo dire, boh.
Catherine ha sorpreso tutti, presentandosi con una mise simile alla precedente, ma gli stivali erano stati sostituiti da un paio di scarpine scollate, sempre Gianvito Rossi, e soprattutto indossava qualcosa che sembrava il cappotto appena visto, ma non lo era. Era il cappotto firmato Eponine indossato, guarda caso, al Together at Christmas di due anni fa (December/January chic shock e boh). Perché si sia cambiata non è chiaro, come non lo è l’esistenza di due capi quasi uguali, boh.
Presenti anche i Duchi di Edimburgo con Sophie che indossa un abito nuovo di Armani; le fotografie sono pessime quindi non si può fare un’analisi adeguata, ma ciò che mi ha colpito è il colore, molto simile al mocha mousse dichiarato da pantone colore dell’anno 2025. Perché King Giorgio i colori li anticipa e magari li ispira, che è il senso vero di quello che fa.
Pronti per lo state banquet? Lo troverete nella seconda parte!
Gli anglicani non celebrano l’Immacolata – e men che meno il Re che della Chiesa è il capo – ma oggi è stata diffusa l’immagine del cartoncino di auguri delle Loro Maestà, ed essendo il giorno che per noi apre davvero il periodo natalizio, direi che cade proprio a fagiuolo.
Sorridenti, sereni, Charles e Camilla hanno selezionato per gli auguri una fotografia scattata ad aprile da Millie Pilkington nei giardini di Buckingham Palace.
In aprile il re stava affrontando la sua battaglia contro il cancro, e Catherine aveva appena rivelato la sua. E avevamo saputo del melanoma di Sarah di York, giunto pochi mesi dopo la diagnosi di tumore al seno. Da allora ci sono stati anche il trauma cranico di Anne e l’infezione polmonare da cui Camilla non è ancora guarita perfettamente.
Insomma un anno complicato e doloroso, per cui questa immagine è secondo me una scelta assai convincente, visto che guardandola la prima parola che mi viene in mente è serenità: che è l’augurio migliore che si possa fare a loro, e anche a noi.
Sorpresona della sera! A Buckingham Palace, nel corteo che raggiunge la Ballroom per lo state banquet con i sovrani e gli augusti ospiti, tra reali e dignitari una coppia veramente inattesa, senza un’oncia di sangue di blu ma una certa autorevolezza in altri campi: i Beckham!
(Ph: Aaron Chown/PA Wire)
Lei impeccabile con quella che potrebbe essere una creazione della sua maison (sono certa che ne sapremo di più) lui con quell’eterna espressione divertita, quasi incredulo dii ciò che gli sta capitando – non ci crederete ma è la sua caratteristica che preferisco – elegantissimo in frac; e ha pure indovinato su quale bavero appuntare la decorazione!
Sappiamo che lo sport è uno dei campi di particolare interesse per l’emiro, che possiede il Paris Saint-Germain e utilizza gli eventi sportivi per dare una migliore immagine del Qatar sullo scenario internazionale.
Ma vuoi vedere che alla fine amplieranno le fila dei working royals trovando dei volontari? Nel caso, Lady Violet è disponibile.
Questa si presenta come una settimana ricca di visite di stato, il che vuol dire che avremo molte mise di cui parlare! Questa mattina l’Emiro del Qatar, Tamīm bin Ḥamad Āl Thānī è arrivato a Londra, accompagnato dalla prima consorte, la sceicca Jawaher. L’emiro ha altre due mogli, e un totale di 13 figli (per ora), ma Jawaher – sua cugina di secondo grado – è la consorte principale, e quella che lo accompagna negli eventi formali.
A ricevere i reali qatarioti c’erano i Principi di Galles, che li hanno scortati fino all’incontro con King Charles III. Presente con nostra gioia Catherine ma assente Camilla, che questa sera darà il cambio alla nuora per lo state banquet.
Ma sai che questo emiro… per chi ama il genere bruno tenebroso è niente male (parlo solo dell’aspetto, evito di pronunciarmi sulla politica), mentre il povero William sembra piuttosto spelacchiato, oltre ad essere anche più basso, cosa che gli capita di rado. Catherine, un po’ provata ma in buona forma, sceglie il bordeaux, colore feticcio della stagione, mentre la sceicca è tradita dalla lunghezza del bel cappotto, che la fa sembrare una pedina degli scacchi.
Total bordeaux anche per la Reine Mathilde, che con il marito Philippe ha oggi ricevuto il sultano dell’Oman Haitham bin Tariq Al Said in visita in Belgio. Contrariamente al collega qatariota il sultano indossa l’abito tradizionale, attirando su di sé l’attenzione distogliendola dal cappello da brigante della Reine, cosa di cui gli siamo grati. Il sultano ha una bella moglie – credo una sola – ma l’ha lasciata a casa, peccato.
È a Bruxelles anche il re di Giordania Abdullah II che, accompagnato dal figlio ed erede Hussein, ha incontrato il Segretario Generale della NATO Mark Rutte.
Insomma, all’Epifania manca ancora un mese, ma nel Vecchio Continente sono già arrivati i Re Magi!
La notizia l’ho avuta ieri, e non sapevo se darvela. Poi ho deciso di sì, sulla base anche del messaggio diffuso dai Principi di Galles.
Vi ricordate di Liz Hatton, la sedicenne che un paio di mesi fa era stata invitata a Windsor per scattare alcune fotografie – sua grande passione – durante le investiture di quel giorno? (Le foto del giorno – Abbracci di speranza)
Liz è morta ieri mattina.
La morte è sempre un dramma, la morte di una creatura così giovane una tragedia, e non oso nemmeno immaginare lo strazio dei genitori, Vicky e Aaron, e del fratellino Mateo. Non so trovare le parole, e non ne dirò di circostanza, che in questa situazione sarebbero particolarmente odiose.
Non posso però non pensare alle persone che stanno affrontando la malattia, come Catherine. Quali i sentimenti davanti a una notizia del genere; il dolore, la paura, la disperazione. So che anche tra gli amici di Lady Violet c’è qualcuno che sta affrontando la stessa situazione, e qualcuno che pur avendo superato il male se lo ritrova sempre accanto, silenzioso compagno di viaggio. Per quel poco che possa servire, c’è sempre un posto speciale per voi sul nostro sofà, e se riusciamo ad alleggerire per qualche minuto il vostro carico ne siamo felici. Non siete soli.
E siccome oggi è il giorno del ringraziamento, vi ringrazio co le parole di John Donne, poeta avvocato e religioso e astrologo dell’Inghilterra di Elizabeth I e James I.
Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; Ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto.
Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se un promontorio fosse stato al suo posto, o una magione amica o la tua stessa casa.
Ogni morte d’uomo mi diminuisce, perché io partecipo all’Umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: Essa suona per te.
(No man is an island, Entire of itself; Every man is a piece of the continent, A part of the main. If a clod be washed away by the sea, Europe is the less, As well as if a promontory were: As well as if a manor of thy friend’s Or of thine own were.Any man’s death diminishes me, Because I am involved in mankind. And therefore never send to know for whom the bell tolls; It tolls for thee.)
Tra i royal appuntamenti più importanti di novembre, oltre al compleanno di King Charles, c’è senza dubbio la festa nazionale del Principato di Monaco, e noi da qui partiamo.
Tradizione vorrebbe che il giorno della Fête Nationale combaciasse con l’onomastico del Principe, e per i 55 anni abbondanti del regno di Rainier III la celebrazione è avvenuta il 19 novembre, festa (insieme al 17 giugno) di San Ranieri. Alla morte del vecchio sovrano il successore, Albert, avrebbe dovuto anticipare di qualche giorno, dato che il 15 novembre si celebra Sant’Alberto Magno, ma il nuovo monarca ha mantenuto la vecchia data, come omaggio al padre e al patrono della dinastia, che è appunto Ranieri. Martedì 19 dunque il Principato si è vestito a festa, e le strade imbandierare della rocca hanno accolto la Famille Princière quasi al completo. A partire dalla principessa consorte, la bionda Charlène, in completo pantaloni lilla di Vuitton.
La giacca asimmetrica è interessante, con una bella linea scolpita, ma tira un po’ sul punto vita; i pantaloni mi piacciono meno e mi sembra che l’orlo della gamba destra sia più lungo. Pesante l’abbinamento con gli accessori neri – borsa e scarpe dal tacco spesso, tutto Vuitton – terrificanti le calze nere. Tutto l’insieme non mi convince affatto: inadatto all’occasione e troppo rigido. Lei è piuttosto goffa e poco disinvolta, probabilmente anche perché molto timida, e inguainata in questo genere di mise mi fa pensare a un soldatino di legno, compreso il fascinator con doppia piuma; insomma, qualche amica toscana direbbe che tutto l’insieme è pissero, per me è semplicemente shock. E so che qualcuna salverebbe i gradi orecchini di brillanti; li salverei anch’io, ma mai e poi mai li indosserei di mattina!
(Ph: Eric Mathon/Palais princier)
Deliziosa Gabriella in cappottino azzurro cielo Dior; personalmente non amo i bambini in abiti firmati, ma lei è molto graziosa, e il broncio mostrato in più occasioni durante la giornata le restituisce appieno la natura di bambina, e pure simpatica.
(Ph: Niviere David/ABACAPRESS.COM)
Sceglie Dior anche la zia Stéphanie, con un cappottino che abbina il nero al blu. So che molti inorridiscono alla semplice idea, ma io stavolta la trovo elegante come non si vedeva da tanto; mi piace la semplicità e l’assenza di effetti speciali, limitati al tatuaggio che spunta dalle slingback Prada. Assolutamente chic. Da molto Stéphanie non porta cappelli, e tutto sommato guardando oggi la sorella maggiore Caroline non so darle torto. La primogenita di Grace è in total Chanel ma sarà per il troppo nero, sarà per i capelli acconciati male sotto quel fascinator, che invecchia come poche cose al mondo, ma l’effetto finale non è entusiasmante. Peccato perché l’abito che si intravvede dal cappottino, in pizzo tridimensionale, è bellissimo, lei è sempre chic ma stavolta non mi sembra assai sotto tono. Boh.
(Ph: Stephane Cardinale-Corbis/Getty Images)
Grande attenzione per la mise della figlia minore di Caroline, Alexandra di Hannover, che ha tirato fuori da un’armadio di famiglia un tailleur, probabile creazione del divino Balenciaga, appartenuto a nonna Grace. Elegantissima sia lei sia l’operazione, in una parola meravigliosa; talmente tanto da distogliere l’attenzione sull’orlo dei pantaloni del cugino Louis Ducruet, che fa sembrare un dilettante anche zio Albert. Brava Alexandra, très chic.
La sorella Charlotte Casiraghi è global ambassador Chanel, ed è naturalmente vestita dalla maison. Accompagnata dai due bei figli Raphaël e Balthazar – che pur avendo padri diversi si somigliano molto e hanno lo stesso modello di orecchie – la fanciulla indossa un cappottino di tweed in quella tonalità di azzurro che è uno dei trend di stagione, abbinato ad accessori neri che in questo caso fanno effetto colour block. Lei mi piace praticamente sempre; in particolare in questo caso mi sembra tanto francese, e mi ricorda attrici e cantanti degli anni ’60 e ’70 come Françoise Hardy o Catherine Spaak, sarà per le gambe in mostra o le scarpine Mary Jane Chanel? Chic.
Capitolo cognate: numero 1)Tatiana Santo Domingo, moglie di Andrea Casiraghi; la apprezzo sempre di più, trovo che vada definendo sempre meglio il suo stile. Per l’occasione ha scelto un completo Dolce&Gabbana con giacchina avvitata e gonna midi in tssuto pied-de-coq, che sarebbe il pied-de-poule ma più grande. Attenzione al dettaglio: i capelli legati con un foulard e soprattutto il pullover dolcevita al posto della camicia. Impeccabile, informata. chic.
Cognata numero 2) la nostra Beatrice Borromeo, consorte di Pierre Casiraghi. Come Tatiana, compare quasi sempre semicoperta dai figli, per cui ho scelto questa tenerissima foto col secondogenito Francesco che si gode una carezza del padre (che sotto il tight porta i mocassini, lo sciagurato!). Beatrice è per Dior ciò che Charlotte è per Chanel, per cui la sua mise arriva direttamente, e per intero, dalla maison: tailleur grigio con giacca dal collo alla coreana e gonna midi plissé. Neri gli accessori: dall’adorabile fascinator a forma di goccia con veletta, alle décolleté, alla borsa, la Small Lady Dior Joy. Strachic (lei, lui tra scarpe inadatte barba lunga e cravatta allentata sembra reduce da una notte di bisboccia, come suo fratello).
Questa volta il ruolo delle sorellastre tocca alle figlie di Stéphanie, Camille e Pauline. La prima ha un bel cappotto verde (Tara Jarmon) perfetto per andare in ufficio, l’altra ha scelto Miu Miu: abito stropicciato ad arte in satin color crema sotto il cappotto grigio fumo, veramente troppo over. Anche l’over è un trend di stagione, ma non per un’occasione di questa formalità. Boh+boh, ma molto carine.
(Ph: Eric Mathon/Palais princier)
La giornata si è conclusa con un gala al Grimaldi Forum, dove la Famille Princière ha assistito a una rappresentazione della Bohème di Puccini (di cui quest’anno è il centenario della morte). Partendo da sinistra: Tatiana in abito di velluto verde a balze del suo brand Muzungu Sister; sarà che mi ricorda quello che avevo da bambina, ovviamente corto e con le balze solo accennate, a me piace, chic. Charlène è in blu, ancora Vuitton; non mi fa impazzire, soprattutto con i capelli pettinati così, ma sicuramente chic. Blu anche per Caroline, in un classico Jenny Packham tutto paillettes, e il tocco ultramoderno della clutch Bottega Veneta nera compresa la metalleria, chic anche lei. La figlia minore Alexandra si butta sul colore star della stagione, il bordeaux e sceglie uno scenografico abito di Giambattista Valli col piccolo corpino cosparso di volant. Lo adoro, chic. Chiude il gruppo Beatrice, anche questa volta in Dior, con un sontuoso abito in velluto nero con ricamo al collo. La fotografia non rende, ma è veramente superchic. A questo punto mi sorge una riflessione: per la festa di quest’anno, tranne qualche eccezione, i Grimaldi si sono sicuramente mostrati al loro meglio; perché dunque non li trovo mai convincenti fino in fondo? Secondo me perché hanno perso smalto, e sembrano un po’ dei sopravvissuti. Probabilmente il mio giudizio è condizionato dal ricordare bene il sublime glamour che Grace aveva portato in dote al Principato, ma morta lei è iniziato un lento declino, forse anche perché molte manifestazioni sono rimaste le stesse senza avere la forza della storia né del simbolo, e sono dunque solo anacronistiche. Per tacere del povero Albert, che costretto a indossare la poco marziale uniforme dei Carabiniers non ha l’autorevolezza paterna. Parlavo qualche giorno fa con un’amica di Lady Violet, e convenivamo sul fatto che la vita mondana monegasca ormai oscilli tra il memoriale e la sagra di paese.
Parlavamo di storia ed ecco qui, la famiglia reale britannica. Martedì sera, mentre i Grimaldi assistevano alla Bohème, a Buckingham Palace i Windsor ricevevano il Corpo Diplomatico accreditato a Londra per l’annuale ricevimento. C’era il re, nelle sua veste di capo dell’Order of the garter, con giarrettiera d’ordinanza allacciata al polpaccio sinistro, c’era il Principe di Galles in frac, e c’era la regina in una sinfonia di blu. Camilla ha scelto un abito in velluto operato di Fiona Clare come base per la fascia azzurra dell’Order of the garter, il Royal family order del marito (La foto del giorno – L’ordine di Carlo) col ritratto di Charles sostenuto da un fiocco celeste chiaro, e la tiara con le cinque acquamarine vista in precedenza sulla cognata Sophie. Personalmente non amo troppo gli azzurri, men che meno l’acquamarina, ma che le vogliamo dire se non chic?
Finale col botto, perché una mise del genere non può passare sotto silenzio. Il 12 novembre, impegnata in una serie di incontri ad Amman l’associazione delle donne impegnate nelle professioni e nel business, Rania si è presentata nella sua personale versione degli anni ’80: giacca corta Sportmax, leggings (ma all’epoca si chiamavano fuseaux) con la staffa portata sopra le scarpe dal tacco altissimo, e il nuovo secchiello Kalimero di Bottega Veneta. Sarà la nonnitudine che le ha dato un nuovo sprint? Comunque spaziale!