Sessantacinque anni insieme (più o meno)

Confesso, questo anniversario non me lo ricordo praticamente mai. Per fortuna ha pensato a ricordarmelo una di voi, carissime lettrici e cari lettori, e la stessa Casa reale ha fornito una nuova fotografia per celebrare la giornata. Oggi i sovrani emeriti del Belgio, Albert e Paola, festeggiano i 65 anni di matrimonio.

“Nozze di palissandro” le definisce il tweet che accompagna la fotografia; io non sono esperta di queste definizioni, ma mi verrebbe da chiamarle nozze di grafene, che pare sia il materiale più resistente e insieme il più elastico. Perché questo matrimonio nato come una favola attraversa solitudini, dolori e tradimenti, addirittura una figlia illegittima. Poi gli sposi si ritrovano – complice anche un comune cammino di fede – e cominciano da capo. Questa volta funziona, e l’unione viene sublimata dal trono, che arriva a sorpresa in conseguenza alla morte del fratello di lui, Baudouin, ucciso da una crisi cardiaca a nemmeno 63 anni.

Albert e Paola si conoscono nel novembre 1958 a Roma, dove lui è stato spedito a rappresentare il re all’incoronazione papale di Giovanni XXIII, eletto al soglio il 28 ottobre. Lui si dichiara a dicembre, ancora a Roma, durante la festa di compleanno di Maria Camilla Pallavici, ad aprile la sposa viene presentata al popolo belga e alla stampa, il 2 luglio le nozze.

Prima la cerimonia civile nella Salle Empire a palazzo reale, celebrata dal borgomastro di Bruxelles, poi quella religiosa nella cattedrale, che gli sposi raggiungono a bordo di una cadillac; altre venti seguono, con a bordo gli ospiti più importanti, tra cui gli ex sovrani d’Italia Umberto e Maria José, zia di Albert. Lo sposo, 25 anni, fa la sua figura con indosso l’uniforme da capitano di fregata, le principali decorazioni belghe e il collare da Cavaliere di Gran Croce di Onore e Devozione dell’Ordine di Malta; naturalmente tutti gli occhi sono per la ventunenne sposa, che non delude. Per il suo abito Paola si è rivolta a Concetta Buonanno, celebre sarta napoletana che serve l’alta società. Tanti anni fa lessi su un giornale di mia madre che la Buonanno era nota per non accettare clienti alte meno di 1,70. Ignoro l’altezza di Paola, ma mi viene da pensare che le signore italiane che soddisfacessero il requisito all’epoca dovevano essere pochine.

Di una misura però possiamo essere certi: lo strascico dell’abito è lungo bel cinque metri. Per il resto un modello semplice, direi virginale: scollatura rotonda, maniche a 3/4, la vita sagomata e definita da un fiocco. Diversamente da quello indossato da un’altra celebre sposa di quegli anni, Grace Kelly, non c’è pizzo; in questo modo si lascia tutta l’attenzione al prezioso velo ottocentesco portato in dote dalla nonna – la belga Laura Mosselman du Chenoy – e protagonista di parecchi matrimoni sia nella famiglia reale belga sia in quella Ruffo di Calabria.

C’è invece una cosa che le spose Paola e Grace hanno in comune: non indossato diademi; se l’attrice americana ha una cuffietta dello stesso pizzo dell’abito, la principessa italiana una coroncina di fiori d’arancio.

Segue un ricevimento al castello di Laeken per 140 selezionatissimi invitati, cui Paola serve personalmente la torta nuziale. Alla fine vengono ammessi i giornalisti: questo è il primo evento trasmesso in diretta dalla televisione belga.

Poi gli sposi partono per la luna di miele alle Baleari. Torneranno in tre: il figlio Philippe nascerà il 15 aprile 2960, nove mesi e 13 giorni dopo le nozze dei genitori.

P.S. nel post ho citato la principessa Grace, e oggi è anche l’anniversario, il tredicesimo, dei sovrani di Monaco, Albert e Charlène. Qui trovate un post sui tanti royal wedding di luglio (Quante spose di luglio!)

P.S. 2 la gentile lettrice mi ha segnalato anche il pezzo di Vanity Fair dedicato a questo anniversario. Ve lo giro volentieri, se non l’avete già letto è veramente interessante. https://www.vanityfair.it/article/paola-del-belgio-abito-da-sposa-senza-tiarafbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR1eC4XmSXuKRopXyS1Oiprkr_oV8pFV1EJ7LLNwiG1QI89i1ctfxAh1OAo_aem_-0QOMVSKfXWbh_8wF5Ir8Q

La foto del giorno – 24 novembre

Lady Violet confessa, questa volta ha quasi bucato una notizia. E la royal news del giorno è il prossimo trasferimento dei Duchi di Sussex a Frogmore Cottage, che avrebbero appena ricevuto in dono dalla Regina. frogmore cottage La notizia era già uscita ieri, uno scoop di Emily Andrews, Royal Correspondent del Sun, ma dato che da queste parti non siamo esattamente estimatori di Murdoch e dello stile sensazionalistico del suo tabloid abbiamo preferito attendere. La conferma è arrivata immediatamente, forse proprio a causa dello scoop: i Sussex lasceranno Kensington Palace – che rimarrà la sede della loro segreteria – per stabilire la loro residenza ufficiale a Frogmore Cottage all’interno del parco di Windsor, nei pressi dell’elegante Frogmore House dove organizzarono il ricevimento privato la sera del loro matrimonio, lo scorso 19 maggio. Sin dall’annuncio del fidanzamento Harry e Meghan hanno vissuto nel Nottingham Cottage, nel condominio reale di Kensington Palace; una casa sicuramente troppo piccola per una famiglia. Era previsto il trasloco in un ampio appartamento che i Duchi di Gloucester intendevano lasciare, accanto a quello di William e Catherine, invece oggi la notizia del trasferimento a Windsor, che alcuni attribuiscono anche a recenti frizioni tra i fratelli. La futura residenza, che dagli anni ’80 ha ospitato membri dello staff della Royal Household, ha una decina di stanze per cui, finita la necessaria ristrutturazione, ci sarà ampio spazio per la nursery e magari anche per una saletta yoga dedicata a nonna Doria. Nell’area sorge anche il mausoleo dove riposano la Regina Victoria e il Principe Albert, e il Royal Burial Ground dov’è sepolta un’altra americana divorziata che entrò nella Royal Family: Wallis Simpson. Accanto a lei il marito Edward VIII poi Duca di Windsor, colui che fece per amore il gran rifiuto.