Le foto del giorno – Inizia l’Avvento

Inevitabili come la diatriba pandoro/panettone e il dubbio di cosa fare a capodanno arrivano le fotografie dei regali biglietti di auguri. Quest’anno battono tutti sul tempo i monegaschi, che l’anno scorso se l’erano presa piuttosto comoda; ecco dunque a voi Albert Charlène e i gemelli pronti ad augurarvi buone feste.

(Ph: Éric Mathon/Palais princier)

L’atmosfera natalizia è assicurata dal sobrio albero alle spalle della famigliola e dalla ghirlanda sul camino, più qualche candela qua e là, mentre dato il suo ben noto temperamento allegrone la princesse ha pensato di vestirsi di marrone spento, coordinandosi immagino con la cesta piena di pigne alle sue spalle, e trascinando con sé l’incolpevole Jacques. Meglio Albert e Gabriella in bianco, anche se lui sembra uscito da un cinepanettone. Non so dove sia ambientata la foto, ma la stanza che fa da sfondo sembra molto bella; Lady Violet però non riesce a staccare gli occhi da quei quattro piedini calzati e appoggiati sul plaid. BIANCO.

(Ph: Éric Mathon/Palais princier)

Sabato sera i principi coi loro figli hanno acceso le luci di Natale sulla rocca. Poi hanno raggiunto il casinò per godersi i favolosi addobbi, con cinque grandi sfere animate ispirate ai momenti magici della festa.

(Ph: Éric Mathon/Palais princier)

Devo dire che, almeno dalle foto pubblicate, il risultato sia senza dubbio notevole, molto scenografico; quest’anno mi è davvero piaciuto.

(Ph: Éric Mathon/Palais princier)

Speravo di vedere qualche foto dedicata alla prima domenica d’Avvento, ma l’unica che ho trovato viene dalla Svezia: sobria, una composizione elegante molto natalizia e senza effetti speciali. Dato che ieri è stata accesa la prima di quattro candele – una per ogni domenica fino a Natale – mi sorge spontaneo chiedermi come mai gli stoppini siano neri: un riciclo dall’anno scorso?

Quale che sia la risposta, Lady Violet approva.

Un altro dei Paesi scandinavi invece non si è invece fatto mancare un effetto veramente speciale: sabato sera la famiglia reale al completo di tutti i suoi membri attualmente a Copenaghen ha assistito al Tivoli alla prima dello Schiaccianoci.

(Ph: Keld Navntoft Tivoli)

Spettacolo tradizionalissimo arricchito dalla presenza della regina Margrethe, che ha lavorato a questa edizione nella veste di costumista e scenografa. Insomma, abdicando la ex sovrana ha mollato gli affari di stato al figlio e ora si dedica a ciò che ama di più, scelta saggia!

(Ph: Keld Navntoft Tivoli)

Tra gli spettatori anche le sorelle Benedikte e Anne-Marie, e il nipote Felix (figlio del secondogenito Joachim, che non passerà le feste in patria).


(Ph: Keld Navntoft Tivoli)

Mentre dalla vicina Norvegia è arrivata la regina Sonja, che ha un certo bisogno di distrarsi in questo periodo; mollati parenti e problemi a Oslo la sovrana, grande appassionata di ogni forma d’arte, l’impeccabile sovrana ha dimostrato che davvero show must go on.

(Ph: Keld Navntoft Tivoli)

Anche noi, godiamoci il più possibile questi giorni sospesi e pieni d’incanto.

La foto del giorno – Auguri alla regina!

Inizia una nuova settimana (incidentalmente è pure quella di Sanremo) che per i royal watcher – almeno noi italici – vivrà un momento di particolare interesse sabato alle 15.00, quando nel Duomo di Torino verranno celebrati i funerali di Vittorio Emanuele di Savoia.

Oggi però la nostra attenzione è tutta per lei, Mary Elizabeth Donaldson, da tre settimane Sua Maestà la Regina di Danimarca, che compie 52 anni e festeggia il primo compleanno da regina consorte.

La fotografia scelta per segnare la ricorrenza è un piccolo capolavoro; è stata scattata dal figlio minore Vincent durante il recente viaggio in Australia, e mostra Mary accanto al padre John.

Ricorderete che gli ultimi due mesi dello scorso anno sono stati piuttosto movimentati, con la notizia bomba del marito beccato a sorpresa a Madrid con Genoveva Casanova, mentre la stakanovista Mary era in viaggio di lavoro negli USA. Una volta arrivato l’annuncio che Margrethe II avrebbe riunito l’intera famiglia: entrambi i figli, le rispettive consorti e i nipoti, per trascorrere il Natale tutti insieme nella residenza di Marselisborg ad Aarhus – e adesso sappiamo pure perché – la allora principessa ereditaria aveva preso parte della prole e se ne era volata a casa, in Australia. Dove aveva potuto fare anche un po’ la figlia e la sorella. Poi gli eventi hanno subito un’accelerata, e ora Mary è sul trono. Ma questa foto, oltre a un affettuoso omaggio al padre – che mi spiace vedere in non grandissima forma – ci dice io sono questa, vengo da qui, e se alla fine mi sono meritata il trono è anche grazie alle mie caratteristiche e i miei valori (se mi perdonate un termine abusato e banalizzato). E bravo pure Vincent, che a neanche 13 anni ha scattato una foto bella bella.

Piccola nota a margine: nella foto Mary indossa due collanine; e direi proprio che la più corta è quella con la F di Frederik che sembrava all’acme della crisi la principessa avesse tolto. Brava my Queen, penso che abbia condotto il gioco davvero bene.

Le foto del giorno – C’è del viola in Danimarca

Vi ricordate che oggi era previsto un evento che possiamo dire sancisca definitivamente il cambio della guardia sul trono danese? Se non lo ricordavate lo faccio io: oggi alle 14.00 i nuovi sovrani accompagnati dalla regina Margrethe, dalla principessa Benedikte e dai quattro figli hanno partecipato ad una cerimonia religiosa nella cattedrale di Aarhus, la città dello Jutland seconda per importanza in Danimarca.

(Ph: Hanne Juul)

Le tre signore sono in viola, un caso? Non credo! E non ci crede neanche il magazine Billed-Bladet anche se non pensa a un omaggio a Lady Violet ma piuttosto a una scelta connessa al viola liturgico, che però non si usa in questo periodo; personalmente ipotizzo sia una scelta legata al colore che è comunque un simbolo di regalità. Interpretazioni e autocelebrazioni a parte, sotto la mantella blu notte Mary replica pari pari, gioielli a parte, la mise indossata per l’incoronazione di Charles e Camilla, tanto per far capire a chi si ispirerà (Royal chic shock e boh – Coronation edition (parte seconda). Tra l’altro il coat dress è opera di Søren Le Schmidt, che ha creato per lei anche l’abito bianco indossato domenica per divenire regina; e il cerchio si chiude.

(Ph: Hanne Juul)

Sotto la pelliccia con colbacco abbinato – in fondo lì nevica, e lei va per gli 84 – la regina Margrethe indossa un abito di un bel color lilla carico; e probabilmente avrete notato che si tratta della stessa mise indossata durante il discorso di fine anno, nel quale annunciò la sua abdicazione (Breaking News! – Un nuovo Re). Magari se lo è messo perché le piace e ci sta comoda, ma come non pensare anche a un significato simbolico?

(Ph: Martin Hoien)

Chic as usual la principessa Benedikte – che risulta avere ancora impegni pubblici per la corona, vediamo se manterrà il suo impegno – con un splendida mantella di un colore a metà tra il viola e il blu inchiostro; decisamente viola (anche se nella foto non sembra) il cappello di velluto.

(Ph: Martin Hoien)

Deliziose le due ragazze: Isabella indossa un cappottino azzurro di Prada, Josephine uno rosa di Andiata, pescati entrambi nel guardaroba materno, che mi sembra un’ottima forma di riciclo. Entrambe hanno la stessa pochette di lana che piacerà a certe amiche mie, una creazione del brand danese Aiayu, realizzata amano in Bolivia con lana d’alpaca.

(Ph: Hanne Juul)

Viola è il colore scelto anche da Jane Stephens, sorella maggiore della regina Mary, di cui era stata annunciata la presenza a Copenaghen per il gran giorno ma senza testimonianze fotografiche (ne abbiam parlato qui Protagonisti e comprimari).

(Ph: Mads Nissen/Politiken/Ritzau Scanpix)

Sempre il solito Billed-Bladet ha trovato una fotografia scattata all’interno del palazzo di Christiansborg dal fotografo Mads Nissen, che segue la Premier Mette Frederiksen. Jane è la signora alta, seconda da sinistra, tra il principe Joachim e la Premier.

Restiamo in Scandinavia per gli auguri a questa bella fanciulla che oggi compie 20 anni. Ingrid Alexandra, che un giorno siederà sul trono di Norvegia, viene festeggiata con questa fotografia in cui non indossa abiti firmati ma una tuta mimetica. La principessa sta compiendo il proprio addestramento militare, come Leonor di Spagna, come già Elisabeth del Belgio; vediamo quando toccherò a Christian. A Ingrid Alexandra auguro un futuro sereno come il suo sorriso, luminoso come il suo sguardo he si riflette nel cielo del nord.

Protagonisti e comprimari

Dopo le notizie, invero piuttosto scioccanti, arrivate da Londra, si riflette sul fatto che lo snellimento della Royal Family, con la conseguente riduzione dei membri attivi, al momento ponga alcuni problemi dato che col Re prossimamente assente per il trattamento alla prostata – anche se intende tornare rapidamente al lavoro – la principessa di Galles in ospedale e poi in una lunga convalescenza col marito al suo fianco, restano in pista la Regina Consorte, l’instancabile Princess Royal, i Duchi di Edimburgo e tutt’al più quelli di Gloucester; comunque tutti over70 tranne Edward e Sophie.

(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)

C’è da dire che in Danimarca stanno pure peggio; se la Regina Emerita non avrà un’agenda pubblica tutto il lavoro graverà sulle spalle dei nuovi sovrani, con l’eventuale sporadico supporto del figlio Christian – che però deve dedicarsi alla sua formazione – e forse talvolta della zia Benedikte (ma ci credo poco).

(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)

Vedremo, intanto la Casa reale ha pubblicato nuove fotografie di Frederik e Mary, con l’erede e gli altri tre figli, nella sala del trono di Christiansborg. Cogliamo l’occasione per una piccola analisi dei protagonisti (e dei comprimari) dell’abdicazione/proclamazione di Copenaghen e poi via, verso nuove meravigliose avventure!

Sorelle e Fratello

(Ph:  (Thomas Traasdahl/Ritzau Scanpix)

Lunedì mattina, durante la visita del nuovo re al Parlamento, della delegazione reale faceva parte la principessa Benedikte, sorella minore di Margrethe, che a dire il vero partecipa spesso a questo genere di eventi; si pensava dunque di vederla anche il giorno del passaggio delle consegne ma benché direi certo che fosse a Copenaghen non si è vista; pensavo fosse la signora che accompagnava in auto la ex sovrana subito dopo l’abdicazione, ma chiaramente non era lei. Sicuramente assente invece l’altra sorella, Anne-Marie, che qualche giorno prima era ad Atene per il primo anniversario della morte del marito. Presenza silenziosa.

Dall’Australia a dare man forte a Mary è arrivata la sorella maggiore Jane Stephens con il marito Craig. Non avendo ruolo alcuno ovviamente nessuno si aspettava di vederla e infatti la sua presenza è passata praticamente inosservata; in effetti nella marea di immagini che ha invaso il web me ne sono capitate anche un paio di lei sorridente a godersi lo spettacolo dei fuochi artificiali che hanno illuminato la notte di Copenaghen, ma credetemi: riconoscerla era praticamente impossibile. L’importante è che ci fosse, abbiamo imparato quanto sia importante per un o una commoner che diventa royal avere una famiglia solida alle spalle, e quanto questo finisca col rappresentare un valore aggiunto. D’altronde dopo la crisi generata dalle fotografie di Frederik con la Genoveva dove se n’è andata Mary? In Australia, a casa. La famiglia.

(Ph: Martin Sylvest Andersen/Getty Images)

Discorso a parte per il principe Joachim, fratello del re. Da lui ci aspettavamo di tutto, ma in fondo è un soldato e ha fatto il suo dovere. L’ho visto arrivare a Christiansborg, da solo, in alta uniforme, e mi ha fatto una vaga tristezza. Quello che fu the spare era in una delle auto reali, che sono contrassegnate da targhe speciali. La sua era la numero 10 (per capirci, i figli dei sovrani erano nella 1) per cui ho pensato che se ci fosse stato un pranzo a lui sarebbe toccato il tavolo dei bambini, e magari il menu cotoletta e patatine. Vederlo il giorno dopo durante la visita al parlamento mi ha un po’ rincuorata, speriamo bene. Poteva andare peggio.

I figli

(Ph: AFP)

Diventato a diciotto anni e tre mesi il nuovo Principe Ereditario, l’imponente Christian se l’è cavata tutto sommato con onore; un po’ incerto sul da farsi durante la seduta col Consiglio di Stato in cui la nonna ha firmato l’abdicazione, ma non è stato il solo. Mi viene da pensare che in assenza di una liturgia precisa finisce sempre così, che non si sa bene cosa fare (a me è capitato partecipando a qualche funerale laico). Molti di voi hanno trovato il tutto un po’ freddo, perfino raffazzonato, altri hanno ammirato la sobrietà scandinava; Lady Violet confessa di aver guardato il giovanottone immaginandosi la reazione di una certa bionda principessina borbonica e, soprattutto, della di lei madre. Ne vedremo delle belle.

(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)

I fratelli minori di Christian hanno avuto, com’era giusto, il loro momento di gloria al balcone con i genitori. La tredicenne Josephine, che mi sembra la più umorale dei quattro, evidentemente ha risentito dello stress: graziosissima in un cappottino Prada che fu della madre è apparsa immusonita al limite del maleducato sul balcone di Christiansborg; quando la famiglia ha replicato a Amalienborg è uscita abbracciata al padre. Più serafico il gemello Vincent, che da bravo figlio minore mi sembra uno già in grado di cavarsela da sé (e bellino com’è sarà uno spasso seguirlo). Ho adorato Isabella, deliziosa in un cappottino rosso Carolina Herrera, che è apparsa sinceramente felice. Carucci.

La Regina

(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)

È stato senza dubbio il trionfo di Mary, e il riconoscimento per tutto l’impegno profuso in questi vent’anni. Il suo unico vero limite può essere la ricerca della perfezione, ma spesso per questo l’età aiuta, per non parlare di quattro figli adolescenti. Ci chiedevamo come si sarebbe vestita, e va detto che ha fatto tutto per bene. Non è una sorpresa che abbia scelto uno stilista danese, Søren Le Schmidt, per l’abito candido che è stato realizzato da un’altra fedelissima, Birgit Hallstein, titolare di una nota sartoria che all’epoca cucì anche il suo abito da sposa (disegnato da Ulle Frank). Un modello midi, caratterizzato da un drappeggio che partiva dalla cintura, saliva sul lato sinistro del corpino, girava intorno al collo e finiva svolazzante dietro la spalla sinistra; una sorta di peplo moderno, che avesse tutta la regalità del mondo classico. Immagino che l’obiettivo fosse una mise con qualche caratteristica che lo rendesse abbastanza sontuoso per l’occasione, non proprio l’abito di un’incoronazione ma quello che ci si avvicinasse di più.

(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)

Mi è piaciuto? Non particolarmente, ma penso che in fondo abbia le caratteristiche giuste per passare, nel suo piccolo, alla storia. Perfetti i gioielli; oltre al ritratto di Margrethe dell’ordine reale familiare, alcuni pezzi della celebre parure di rubini: orecchini, spilla appuntata sulla cintura e due fermagli tra i capelli. La parure è stata indossata spessissimo da Ingrid, nonna di Frederik e ultima Regina Consorte prima di Mary, e in aggiunta presenta i colori della Danimarca, bianco e rosso. Lo stesso schema è stato adottato nella scelta degli abiti delle figlie: rosso per isabella, che con la madre compone la bandiera nazionale, con l’aggiunta del blu di Josephine, che cita il terzo colore presente nella bandiera delle isole Fær Øer, che fanno parte del regno di Danimarca (e pure la bandiera australiana, in onore della sovrana). Praticamente perfetta sotto ogni aspetto.

Il Re

Dalle stalle alle stelle in un paio di mesi, Frederik è passato da marito forse fedifrago a padre della patria. E tanto per rispondere a chi lo ha sempre considerato un po’ farfallone, più attratto da divertimenti e sport che dalle cose serie, ha immediatamente scodellato un libro – diciamolo, se non scrivi almeno un libro ormai non sei nessuno – che nel Paese sta andando a ruba. Il volumetto di un centinaio di pagine si intitola Kongeord (La parola del re) e naturalmente non lo ha scritto proprio lui in persona, ma il giornalista Jens Andersen, autore già nel 2017 di una biografia dell’allora principe ereditario. Come il titolo lascia intendere, nel libro il neosovrano parla di sé, della famiglia, di ciò che desidera per la Danimarca. Confesso che sono molto curiosa di vedere l’evoluzione di questo regno; al momento impossibile non notare come la presunta amante di Frederik si chiami Casanova, e lo scrittore Andersen; che fantasia! Io speriamo che me la cavo.

Margrethe II

Si discuterà per anni se (o meglio quando) avesse deciso di abdicare, se il declassamento dei figli di Joachim rientrasse nel progetto, se lo scandaletto di Frederik abbia solo accelerato la decisione, se non volesse rischiare di perdere Mary, considerata fondamentale dopo vent’anni di impegno indefesso. Lei ha dato le carte e condotto il gioco come ha voluto, compiendo un gesto inconsueto che le assegna un posto particolare nella storia del suo Paese. Ha esercitato le prerogative reali e anche quella di capofamiglia dando forse la sveglia a quei due bambacioni (parere personale) dei suoi pargoli. Con la sua abdicazione, che segue a breve distanza di tempo la morte di Queen Elizabeth, non c’è più trono su cui sieda una donna; ma si preparano tempi in cui molte donne regneranno, su Norvegia Svezia Paesi Bassi Belgio Spagna; donne cui non sarà più chiesto di comportarsi come se fossero uomini. Vi ricordate quella scena di Shakespeare in love in cui un’altra Queen Elizabeth, la prima, dice: “I know something of a woman in a man’s profession”, so qualcosa di una donna che fa un lavoro da uomo. Ecco Margrethe chiude un’epoca, e dimostrando il suo potere, il suo senso dello stato, ne prepara un’altra. Una nota di costume: mi chiedevo se la regina avrebbe indossato la spilla a forma di margherita che l’ha accompagnata in tante tappe importanti. Non lo ha fatto, e giustamente, visto che la spilla è legata a sua madre e alla famiglia materna. Invece ha indossato una piccola spilla a forma di ferro di cavallo, con 11 piccoli rubini e due diamanti (di nuovo rosso e bianco, i colori della Danimarca).

(Ph: Aage Sørensen/Scanpix Denmark)

La ricevette in regalo dal padre il 5 giugno 1953, quando un referendum popolare approvò il cambio nelle regole di successione trasformandola nell’erede apparente al trono, e la indossava quel giorno di 52 anni fa quando ad essere proclamata sul balcone di Christiansborg fu lei. Il cerchio si chiude.

I Danesi

Simpatici, entusiasti, felici come delle pasque hanno sfidato il gelo e affollato le vie di Copenaghen, avvolti nei loro piumini, in molti – e non solo bambini – con le corone in testa. Hanno bevuto champagne, ma pure birra, magari la Carlsberg nelle bottiglie create apposta per l’occasione. Hanno agitato senza stancarsi le bandierine, urlato hurrà per il nuovo re e fatto ciao alle telecamere come se avessero vinto i mondiali. Stile hygge.

E nel caso ve lo foste perso, ecco il breve video della proclamazione, nel nuovo stile comunicativo della Casa reale https://www.facebook.com/reel/1165871384787714

Il caffè del lunedì – Nuovi inizi

La settimana che comincia oggi si concluderà con il cambio della guardia sul trono danese. Con l’abdicazione di Margrethe II e l’inizio del regno del figlio come Frederik X sulla terra non ci sarà più una regina regnante, solo consorti; ma speriamo che prima o poi – più prima che poi – la Svezia ci faccia questo regalo.

(Ph: Dennis Stenild, Kongehuset)

Intanto oggi a Copenaghen si festeggiano questi due tipetti qua: Vincent e Josephine, i figli minori – e gemelli – dei futuri sovrani compiono oggi 13 anni e fanno il loro ingresso ufficiale nell’adolescenza; tra una settimana occuperanno il posto terzo e quarto nella successione. Lui è sempre stato bellissimo, lei è nota per il caratterino. In questo caso lui è anche più fortunato dato l’abito che gli calza a pennello; a lei hanno messo questo completo un po’ punitivo e pieno di difetti, ma adoro la spilla appuntata sul rever della giacca. Mi ricordo che quando nacquero il padre, alludendo all’uso per cui il nome dei principi di Danimarca viene rivelato al momento del battesimo, fino a quel momento si sarebbe riferito a loro chiamandoli Elvis, come il celeberrimo cantante, nato anche lui l’otto gennaio. Lady Violet avrebbe invece scelto David (Bowie), anch’egli nato nella stessa data. Può essere questo un indizio sulla personalità del futuro Re? Vedremo, finora Frederik non ha rivelato molto di sé, sono curiosa di scoprire cosa ci aspetta. Ma al momento l’interrogativo fondamentale è: come si vestirà Mary? Non vedo l’ora di scoprirlo!

La foto del giorno – Margrethe, festa in famiglia

Oggi, esattamente alle ore 19:50 – l’ora della morte del padre Frederik IX, il 14 gennaio 1972 – Margrethe II ha girato la boa dei cinquant’anni come Regina dei Danesi.

Le numerose iniziative previste per onorare l’importante anniversario sono state rimandate all’estate, quando si spera che il sole e il caldo abbiano avuto la meglio sulla pandemia, e oggi il Giubileo d’oro è stato celebrato in tono minore con le autorità del Paese. Non è mancato l’omaggio alla tomba del Re defunto – e di sua moglie, la Regina Ingrid – a Roskilde, dove riposano i sovrani danesi.

In serata la regina è stata festeggiata con una cena in famiglia: presenti il Principe Ereditario Frederik con la moglie Mary e i quattro figli Christian, Isabella, e i gemelli Vincent e Josephine; il figlio minore Joachim con la moglie Marie, i loro due figli Henrik e Athena, e Nikolai e Felix, nati dal primo matrimonio di Joachim. Tra i commensali anche la Principessa Benedikte, una delle due sorelle minori della sovrana (la cui provvidenziale presenza ha evitato che si ritrovassero in 13 a tavola).

Splendida la mise en place: per l’occasione è stata utilizzata parte del servizio Flora danica, il più importante e lussuoso, usato l’ultima volta nel 1990 per celebrare gli 80 anni della Regina Madre Ingrid.

Il servizio fu realizzato alla fine del Settecento da The Kongelige Porcelainfabrik, la reale fabbrica di porcellane che oggi si chiama semplicemente Royal Copenaghen. I pezzi sono decorati con piante e fiori della flora danese, come erano stati rappresentati nell’enciclopedia botanica settecentesca intitolata appunto Flora danica.

Nato forse per essere donato all’Imperatrice Caterina II di Russia, il servizio rimase invece in Danimarca; comprendeva in origine circa 1800 pezzi, oggi “ridotti” a 1500, custoditi ed esposti al Castello di Rosenborg.

Nel 1862 la Royal Copenaghen riprese la produzione del servizio; se volete conoscerlo meglio, date un’occhiata al sito (in inglese) https://floradanica.royalcopenhagen.com/the-collection/

Lunga vita alla Regina!

Royal chic shock e boh

Che ne dite, riprendiamo la rubrica domenicale? Lady Violet è convalescente e va ancora un po’ a rilento, ma in questi giorni ci sono state occasioni interessanti che sarebbe un peccato non commentare insieme.

Gruppo di famiglia n°1

Sabato 15 maggio il quindicenne Christian di Danimarca, secondo in linea di successione dopo il padre Frederik, ha ricevuto la cresima. La cerimonia si è tenuta nella chiesa del Castello di Fredensborg, ed è stata l’occasione per vedere tutta la famiglia riunita: un’immagine veramente bellissima, col festeggiato e la sua famiglia in bianco e blu, e la nonna Margrethe in rosso. Elegantissima la sovrana in una mise color papavero che le illumina l’incarnato; che meraviglia queste signore agée vestite di colori brillanti, dovrebbero ispirare tutte le loro coetanee, tristi fidanzatine dei toni neutri. Sulla sua spalla brilla la spilla a forma di margherita che indossa in tutte le occasioni più importanti (l’aveva anche sull’abito da sposa). Chic.

Completo blu per i tre uomini di casa, tailleur pantaloni bianco per la quattordicenne Isabella, stile bon ton – gonna a pois e giacchina di tweed – per la piccola Josephine, 10 anni. Mise supersobria per Mary, che immaginiamo sia la regista di questa perfetta messa in scena: abito midi in seta a micropois firmato Iris&Ink, scarpe nude nella stessa tonalità della pelle (strategia infallibile per allungare le gambe) fascinator blu scuro, Più il tocco che dimostra come Mary abbia imparato a perfezione il linguaggio dei gioielli reali: sull’abito ha appuntato la Connaught Sapphire Brooch, una spilla composta da uno zaffiro contornato da diamanti con un piccolo festone di perle; diamanti e una perla anche nell’elemento pendente. Il gioiello fu donato alla principessa prussiana Luise Margarete in occasione delle sue nozze con Arthur, Duca di Connaught e Strathearn, settimo figlio della Regina Victoria. La loro figlia Margaret portò con sé la spilla andando sposa dell’erede al trono di Svezia, e alla sua morte prematura fu ereditata dall’unica figlia Ingrid, in seguito Regina Consorte di Danimarca e madre dell’attuale sovrana Margrethe II. Mary indossava la spilla il 21 gennaio del 2006, il giorno in cui Christian fu battezzato. Che vi devo dire, l’abito è un po’ triste e non mi fa impazzire ma tutto l’insieme, come avrebbe detto mia madre, mi è piaciuto molto. Chic.

Gruppo di famiglia n°2

Il 17 maggio Máxima d’Olanda compie cinquant’anni; nell’impossibilità di organizzare un gala comme il faut la pirotecnica sovrana si è dovuta accontentare di un concerto al Teatro Carré di Amsterdam, che sarà trasmesso in televisione. Con Máxima e Willem Alexander c’erano la ex Regina Beatrix (che dopo l’abdicazione ha ripreso il titolo di Principessa) e le tre figlie: l’erede al trono Catarina-Amalia, che a dicembre compirà 18 anni; Alexia, che ne avrà 16 il mese prossimo, e la quattordicenne Ariane. Tutte e tre altissime sembrano più grandi della loro età; come tutte le ragazze sperimentano per trovare il loro stile e perciò sospendiamo ogni giudizio; però sono certa che in futuro ci daranno grandi soddisfazioni, o almeno grande allegria. Vestite ognuna a modo suo – una fantasia oscura e un po’ punitiva per Amalia, stile gypsy per Alexia e effetto camicia da notte per Ariane – non potrebbero fornire un’immagine più diversa da quella della famiglia danese, ma in fondo è giusto che ognuno mostri le sue peculiarità.

(Ph: Patrick van Katwijk/WireImage)

La bionda regina ha scelto, come fa spesso, la creazione di uno stilista olandese, in questo caso la giovane Iris van Herpen. I cui abiti sono anche interessanti, ma rischiano di perdere molto del loro fascino quando scendono dalle passerelle. In questo caso si tratta di un fourreau color carne, ricoperto di tulle con un pattern azzurrognolo che sembra un ologramma, o un disegno in 3d.

Francamente lo trovo orrendo, o quanto meno non adatto alla gioiosa fisicità di Máxima. Nonostante l’impressionante demiparure di smeraldi, shock.

Gruppo di famiglia n°3

Martedì scorso Her Majesty accompagnata dal figlio Charles, poi relegato in postazione laterale, ha inaugurato il Parlamento. Di lei e della sua mise, elegantemente riciclata, abbiamo già parlato (Le foto del giorno – State Opening of Parliament 2021) ma c’è un dettaglio che rende la scelta di Sua Maestà teneramente significativa: l’abito a fiori grigi e gialli che completa l’insieme è stato indossato dalla sovrana nella fotografia che la ritrae con Philip per il suo novantanovesimo compleanno. Imbattibile.

La Duchessa di Cornovaglia, terzo e ultimo membro della Royal Family presente, pur rispettando il dress code che prevedeva una mise da giorno, ha scelto di vestire in bianco, colore tradizionalmente usato quando per l’occasione si indossa l’abito cerimoniale.

Bellissimo il cappello Philip Treacy, interessante il soprabito, giocato in due tonalità di bianco – la parte inferiore e una fila di rombi sono in un color ostrica, mentre la parte superiore e la fila di rombi a contrasto sono off white – anche se il tessuto piuttosto rigido non rende impeccabile il fitting. Perfetti gli accessori, rigorosamente in tinta, a partire dalle décolleté bicolori Chanel. Anche Camilla ha appreso a perfezione il linguaggio dei gioielli reali, e indossa una spilla appartenuta alla Queen Mother, un pezzo déco in cristallo di rocca circondato da diamanti, con diamante centrale; la trasparenza del cristallo di rocca rende il gioiello diverso a seconda del colore su cui viene appuntato; sul bianco è veramente favoloso. Chic.

Non è comparsa insieme alle altre, ma la Duchessa di Cambridge è sicuramente una delle royal ladies protagoniste dell’ultimo mese; per la grazia con cui ha affrontato il funerale del principe Philip, per la semplicità con cui ha festeggiato i dieci anni di matrimonio in famiglia, per il garbo e l’empatia con cui affronta i suoi impegni.

Tre giorni fa, in compagnia del marito, è stata a Wolverhampton, dove ha visitato tre organizzazioni che si occupano di bambini e ragazzi in difficoltà. Impeccabile il look da lavoro in total blue: sotto il cappotto lungo dei pantaloni ampia vita a lta (Jigsaw) e una blusa a pois con colletto smerlato (Tory Burch), che non mi fa impazzire ma almeno dà quel necessario tocco di luce. In più il dettaglio raffinato e very British della mascherina in tessuto Liberty. Chic.

Il 7 maggio aveva attirato l’attenzione di molti durante la visita al Royal London Hospital, seguita da quella all’archivio della National Portrait Gallery. In questo caso la scelta è caduta su un cappottino, della collezione 2018 di Eponine London, di un bellissimo rosso arancio foderato di blu elettrico. Si saranno ispirati al classico cappotto casentino? L’abbinamento col beige caramello spegne un po’ l’insieme, ma non mi dispiace. Deliziosa la borsa, la Nano Montreal di DeMellier. Anche questa volta chic.

A Royal Calendar – 8 gennaio 2011

Compiono oggi 10 anni i gemelli Vincent e Josephine, figli minori dei Principi Ereditari di Danimarca.

Arrivando per ultimi, dopo Christian (che seguirà il padre sul trono) e la secondogenita Isabella, the heir and the spare, di loro si parla sempre poco per cui sicuramente si meritano un post, tanto più che oggi ai due principini è stato assegnato il monogramma personale: una V stilizzata per lui, un’elegante J per lei, entrambe sovrastate dalla corona di Christian V. La corona, creata nel 1670 e non più usata dal 1849, quando il Paese passò dall’essere una monarchia assoluta a una costituzionale, compare ora solo in morte del sovrano, quando viene deposta sul suo catafalco; resta però come simbolo della monarchia danese.

I due gemelli sono nati al Rigshospitalet, il policlinico universitario di Copenaghen, sabato 8 gennaio 2011; lui alle 10.30, lei 26 minuti più tardi. Sono stati battezzati il successivo 14 aprile, e probabilmente è stato proprio il loro arrivo a impedire che i genitori partecipassero a uno dei tre royal wedding di quell’anno: quello dei Duchi di Cambridge, celebrato il 29 aprile a Westminster Abbey (parteciparono invece a quello dei Principi di Monaco, in luglio. In ottobre fu poi la volta dei sovrani del Bhutan, ma lì reali occidentali non ce n’erano proprio).

Seguendo la tradizione, il nome dei due bambini fu rivelato solo al fonte battesimale – Vincent Frederik Minik Alexander e Josephine Sophia Ivalo Mathilda – ma subito dopo la nascita l’emozionato padre non poté trattenersi dal dire alla stampa che nel frattempo avrebbe chiamato il figlio Elvis, dato che anche il re del rock era nato un 8 gennaio. Ma noi lo perdoniamo: è quello stato di lieta ebetudine che spesso si accompagna a una grande felicità.

Sin dal primo istante che l’ho visto, Vincent mi è sembrato il più bello dei quattro bellissimi figli di Frederik e Mary, sempre tranquillo e sorridente. Josephine, l’unica a non aver ereditato gli occhi azzurro cielo del padre, ha spesso mostrato un certo caratterino; ora, complice il delizioso completino anni ’60, sembra aver dimenticato bronci e capricci della prima infanzia, pronta a diventare una it-princess.

Archiviando questo doppio compleanno, restiamo in argomento cadetti, perché proprio un anno fa i Duchi di Sussex annunciarono a sorpresa (e pure un po’ a tradimento) l’intenzione di rinunciare al ruolo di senior royals. Serata indimenticabile per lady Violet: a Londra con una carissima amica, dopo un pomeriggio di shopping eravamo pronte a sederci davanti a una cenetta indiana (una delle mie passioni). Il ristorante che avevo in mente però era strapieno, con un’attesa media di tre quarti d’ora. Che avremmo anche potuto attendere, non fosse stato che il mio ginocchio destro ci stava lasciando. Non volendo rinunciare alla cucina indiana, impossibilitata a camminare molto oltre, cercavo nervosamente un posto dove potermi appoggiare per cercare qualche soluzione al nostro problema. Raggiunta una fermata d’autobus su Regent Street, appollaiata sulla sbarra generosamente offerta ai viaggiatori in attesa – più che a una seduta, pensate al trespolo del pappagallo – il mio telefono comincia a suonare come l’allarme dei pompieri: tutti gli amici avevano scelto quel preciso istante per notificarmi la notizia bomba , che per le vie londinesi iniziava allora a diffondersi. Capii allora che con i Sussex avremmo avuto bisogno di tanta, tanta pazienza. Sic transit gloria Ducum.

Merry Christmas!

Che Natale sarebbe senza gli auguri dei regnanti e delle loro famiglie? Anche quest’anno la tradizione si è ripetuta e un bel numero di foto ha rallegrato il web; naturalmente avvantaggiati coloro dotati di bambini, che fanno sempre tenerezza e allegria. In pole position c’è senz’altro il paciocconissimo Charles del Lussemburgo, che con la sua nascita il 10 maggio ha portato luce e speranza, come tutti i piccoli nati in quest’anno complicato.

Deliziosi come sempre i Cambridge, down-to-earth il giusto – hanno posato addirittura in una legnaia – ma ben lontani dall’essere (o dal sembrare) dimessi.

Cosa che non è riuscita appieno ai reali belgi, belli e sorridenti, con la piccola Eléonore assai cresciuta, che hanno scelto un look molto sobrio, quasi impiegatizio. Non è che ci aspettassimo i maglioni con le renne, ma insomma…

Tinte neutre anche per Leonor e Sofía, ma tanto sono loro a splendere, e va bene così. La fotografia è stata scattata qualche mese fa in occasione del Premio Princesa de Asturias 2020; alle due fanciulle il compito di chiudere un anno particolarmente problematico in Spagna, che ha visto la tragedia della pandemia accompagnata dalla farsa dell’esilio volontario di Juan Carlos.

In ottimo spirito e in ottima forma Re Harald di Norvegia: si lascia alle spalle un anno piuttosto pesante per la salute, che ha impensierito non poco. Bella sempre la sua famiglia, la cui unità e solidità traspare anche dalle fotografie. E almeno Mette-Merit si è vestita di rosso!

Buone notizie anche per la salute di Christian di Danimarca che sembra non aver subito conseguenze dalla positività al covid che gli era stata riscontrata qualche settimana fa (Breaking News!).

Poi oggi è arrivata anche lei, la Christmas card dei Duchi di Sussex. Che a rigor di logica neanche era necessaria, avendo loro lasciato il Regno Unito e gli impegni da membri della Royal Family. Ma a onor del vero è cosa che fanno tutti (la Christmas card, non lasciare la Royal Family) perché proprio loro no? Invece di qualcosa di più scontato, Harry&Meghan hanno scelto di rielaborare in chiave vagamente disneyana una fotografia scattata da Doria Ragland, madre della duchessa. Purtroppo così non possiamo bearci della visione del faccino di Archie (Lady Violet pensa sia proprio questa la ragione, ma è Natale, dobbiamo essere più buoni); scopriamo però che a 19 mesi sembra già molto alto, e ha sicuramente preso la zazzera rossa da papà.

Che vi devo dire, motivazione a parte la trovo veramente, ma veramente brutta. E neanche particolarmente “furba” visto che già è scattata la (sciocca) polemica sul costo di quel cottage a misura di bambino, e sull’albero di Natale nel vaso (è stato chiarito che è un albero vero, e verrà ripiantato dopo le feste). Questa immagine però me ne ha riportato un’altra alla memoria, da cui l’avevo prontamente cancellata: il nuovo ritratto dei Granduchi Henri e Maria Teresa.

È stato realizzato dall’artista Jacques Schneider, che ha specificato trattarsi di un’opera costruita sull’evocazione di simboli e valori cari ai sovrani lussemburghesi. Pensare che una volta i regnanti venivano ritratti da Tiziano o da Velázquez, che banalità!

Miei cari lettori, direi che avremo da chiacchierare ancora a lungo sul sofà di Lady Violet. Nell’attesa, buon Natale da noi.

mde

Le foto del giorno – Bye bye estate!

Siamo abituati alle famiglie reali che si fanno ritrarre per augurare buone vacanze, invece questa volta i principi ereditari di Danimarca con i quattro figli hanno voluto salutare la fine dell’estate.

Sarà che Lady Violet detesta il caldo e ama l’autunno, sarà che le fotografie sono veramente belle, sarebbe stato un peccato non proporvele. E se voi siete tra quelli che amano le alte temperature e quel senso di libertà tipicamente estivo non ve la prendete, ché come ha insegnato il Buddha la prima legge della terra è l’impermanenza.

Ciò che invece sembra permanere è il senso dello stile di Mary, per me la più interessante delle consorti reali europee. Delle sue “colleghe” e coetanee – Máxima, Letizia, Mathilde – è l’unica a non essersi seduta ancora sul trono e, nonostante giri qualche voce anche sul suo matrimonio e sui caratteri degli sposi, l’immagine è sempre impeccabile. In più è una che lavora molto, cosa che non si può dare mai per scontata.

I suoi ragazzi sembrano piuttosto affiatati (anche se la madre è stata spesso accusata di avere una predilezione per i maschi); Christian compirà 15 anni a ottobre, è molto cresciuto ed in una interessante fase tricologica che lo porta spesso a sperimentare con la chioma. Il fratello Vincent di anni ne ha nove, ed è sempre stato il più bello dei quattro; speriamo che crescendo mantenga le promesse!

Isabella è da poco una teenager ed era molto legata al nonno Henrik; negli anni è stata un po’ – un po’ troppo – bersagliata da certa stampa, che l’ha considerata il brutto anatroccolo di famiglia e ne ha scrutato i rapporti con la madre (quando si imparerà a lasciare stare i ragazzini sarà sempre troppo tardi). Lady Violet ha sempre avuto un debole per lei trovandola simpatica e dolce, oltre che molto graziosa. Deve aver anche una bella dose di pazienza, visto come riesce a controllare la sorellina Josephine, gemella di Vincent, che sembra dotata di un certo caratterino.

Arrivederci estate, e speriamo che l’autunno non tardi troppo.

(Ph. Franne Voigt)