La foto del giorno – 27 gennaio

Nel 1938 Nicholas Winton era un agente di cambio inglese, di origine ebraica, di ventinove anni. sir nicholas wintonI venti di guerra in Europa soffiavano sempre più forti, e lui cominciò a preoccuparsi della sorte che aspettava i più fragili, i più piccoli. Spinto dal desiderio di agire piuttosto che stare a guardare, rinunciò alle programmate vacanze di Natale in Svizzera, e partì invece per la Cecoslovacchia. Qui si mise a organizzare il trasporto nel Regno Unito di bambini in pericolo, grazie alla risoluzione della House of Commons che dopo la Notte dei Cristalli (novembre 1938) decise di accogliere rifugiati di età inferiore ai 17 anni. Tra marzo e agosto 1939 otto treni riuscirono a partire da Praga, attraversando l’Olanda per raggiungere via traghetto le sponde britanniche; 669 bambini, in gran parte ebrei, trovarono rifugio, salvezza, e in molti casi una famiglia che li accolse, magari colpita dalla fotografia che Winton scattava ai piccoli per farli conoscere. “Una tecnica commerciale sporca” la definì, e funzionò. L’ultimo treno, con 250 bambini, doveva partire il 3 settembre ma la Germania invase la Cecoslovacchia, e il treno e i suoi occupanti sparirono nel nulla. E questa è la prima parte della storia.

La seconda comincia cinquant’anni dopo quando la signora Winton trova per caso nella soffitta di casa un faldone con le fotografie e i dati di quei bambini, di cui mai il marito le aveva parlato. I documenti finiscono in mano a una studiosa dell’Olocausto, Elizabeth Maxwell, che è anche moglie di Robert Maxwell, un famoso editore. È allora che la storia di Nicholas Winton inizia a diffondersi, se ne interessa la BBC, che invita l’anziano signore ad una puntata del programma That’s Life. La conduttrice mostra quei documenti, e poi chiede se in sala c’è per caso qualcuno di quei bambini, e se può alzarsi in piedi. Si alzano tutti.

Nel 2003 Nicholas diventa Sir Nicholas “per servizi resi all’umanità, per aver messo in salvo molti bambini nella Cecoslovacchia occupata dalla Germania nazista”.

Muore nel sonno il 1 luglio 2015, a 106 anni. Col pudore che lo ha sempre contraddistinto, di quella straordinaria esperienza dirà che erano stati solo nove mesi di una lunga vita.

Qui il momento clou della trasmissione That’s Life. Se non l’avete mai visto, guardatelo  https://m.youtube.com/watch?v=PKkgO06bAZk&feature=share

 

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