Alla fine è accaduto davvero ciò che pur probabile sembrava impossibile: con una lettera il Re Emerito Juan Carlos ha annunciato a suo figlio, il Re Felipe VI, che lascerà la Spagna e trascorrerà i suoi ultimi anni all’estero. In esilio, perché in fondo questo è.

La decisione mette fine alle speculazioni degli ultimi mesi, dopo che la Fiscalía del Tribunal Supremo ha annunciato un’indagine contro l’ex sovrano per una vicenda che gira attorno a una somma di 80 milioni di euro, frutto di una tangente per l’aggiudicazione di un importante appalto, che secondo Corinna Larsen era stata divisa tra vari soggetti tra cui il Re. Gioverà ricordare che nel 2011, anno cui risale il fattaccio, Juan Carlos era ancora sul trono, e gioverà ricordare anche che alla signora, coniugata (e divorziata) Sayn-Wittgenstein-Sayn è stata spesso attribuita un’affettuosa amicizia con il sovrano. I due erano insieme durante il famoso safari in Botswana che costò a Juan Carlos una frattura all’anca con conseguente intervento, una figuraccia planetaria, e in definitiva la rinuncia al trono. La signora – che usa ancora senza autorizzazione il titolo del marito, abitudine piuttosto démodée ma ancora assai diffusa anche da noi, addirittura nell’aula del Senato – deve avere tante e tali doti da essere stata arruolata come consigliera personale e consulente d’immagine da SAS la Princesse Charlène. Il che spiegherebbe alcune cose, ma questa è decisamente un’altra storia.
Quanto ai Borbone Spagna, sarà davvero la Storia (con la S maiuscola) a dare il giudizio definitivo su un sovrano tanto carismatico e ammirato all’inizio del suo regno, quanto controverso e contestato alla fine. Da ciò che sappiamo al momento, Juan Carlos dovrebbe mantenere il titolo di Rey Emerito, ma la meta del suo ritiro non è stata ancora resa nota; si parla del Portogallo dove passò i primi anni di vita e anche dell’Italia, sua terra natale. Così come non è chiaro se lo accompagnerà la moglie Sofía, donna che è riuscita a mantenere la sua regale serenità e la sua signorilità nonostante tutti i – tanti – rospi ingoiati in famiglia.