Riprendiamo da dove avevamo lasciato ieri, dal Gala de la Croix Rouge allo Sporting di Montecarlo.

Premessa. I lettori meno giovani, quelli che ricordano i tempi di Grace, probabilmente avranno la stessa impressione che ho avuto io, e non solo in questa occasione: col passare del tempo Monaco ha perso molto del suo smalto e tutto il suo glamour. L’unica ad avere ereditato lo stile materno è Caroline, ma più passa il tempo, più le nuove generazioni crescono, più evapora quell’aura particolare che il Principato aveva nel Novecento. Questo secondo me è particolarmente evidente nel Gala della Croce Rossa, appuntamento clou dell’estate, che durante il regno di Rainier e Grace riempiva pagine e pagine di ogni rivista da sfogliare sotto l’ombrellone e ora a me fa spesso un po’ tristezza. Probabilmente anche perché a un certo punto i fratelli si sono divisi le soirée: a Caroline il primaverile Bal de la Rose, a Albert – e alla sua gentile signora, ove disponibile – l’estivo gala. Dobbiamo ammettere che il sovrano, vero principe azzurro della mia generazione, ha perso con i riccioli biondi (ce li aveva, giuro!) molto del suo fascino, almeno quello che si apprezza dalle foto patinate. E Charlène, mi spiace dirlo, pur con la sua bellezza, e pure quando indovina la mise, non ha quello charme che dava a Monaco una allure incantevole e incantata. Tutto ciò premesso, passiamo all’edizione di quest’anno; presenti della Famille Princière solo i sovrani e la giovane Camille, figlia minore di Stéphanie.

La Princesse era in bianco, una tunica accollata con maniche lunghe e cinturina in vita, percorsa da paillettes ordinatamente disposte in righe parallele. Ha qualcosa che non mi convince, ad esempio la parte superiore mi sembra un po’ grande per lei. Il modello, quasi monacale, nella parte posteriore rivela la sorpresa di una profonda scollatura sottolineata da una rouche sul fondoschiena.

Charlène va prediligendo sempre di più linee sobrie e colori puri, sottolineando il tutto con i capelli cortissimi che ora porta in una tonalità di castano secondo me molto donante. Decisamente meno minimal gli importantissimi orecchini in diamanti e zaffiri di Van Cleef & Arpels, secondo la maison ispirati alla storia di Giulietta e Romeo; non mi fanno impazzire ma certo sono notevoli. Non è ancora chiaro chi sia il creatore dell’abito, io penso che se la Princesse vuole continuare a dare la preferenza a uno stile essenziale c’è una persona sola cui rivolgersi: Giorgio Armani, autore del suo abito da sposa e poi trascurato, non so perché, in favore di altri, in particolare gli svizzeri di Akris.

Qualche mese fa, Re Giorgio ha vestito con una mise molto simile Isabelle Huppert agli Oscar, e vedete bene che, pur tenendo presenti le naturali differenze tra le due signore l’effetto finale cambia molto. Per me un grande boh, mentre lo smoking del principe è irrimediabilmente shock.

Delle sei nipotine che Grace non ha mai conosciuto Camille secondo me è quella che le assomiglia di più nei lineamenti delicati; purtroppo non ha, almeno per ora, la stessa eleganza né lo stesso portamento aggraziato della nonna. In questo caso la ricorda molto, con una mise di Zuhair Murad composta di due elementi messi insieme: un abito cui è stata aggiunta una cappa pensata in origine per un altro modello. Il colore pervinca è molto bello e adatto a una ragazza di quell’età e con quei colori; però il mantello in tulle (secondo qualcuno pure di polyestere) secondo me rende tutto un po’ cheap, francamente avrei evitato, per una ragazza così giovane non è necessario. Boh.

Pensavo e speravo di vederla un po’ di più – in fondo è la sovrana dell’unico regno che è anche meta di vacanze estive – ma la Reina sta dosando le sue uscite, quindi dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo. Che non è poco, anzi! Perché martedì 25 Los Reyes hanno inaugurato a Madrid la Galería de las Colecciones Reales, e Letizia ha fatto furore con un abito da cocktail di Carolina Herrera, che firma anche le slingback nere. Corpino sagomato e definito dalla cinta a nastro, scollatura abbondante ma resa meno osé dalla spallina larga, gonna a ruota di lunghezza perfetta, fantasia di grande eleganza. Gli anni ’50 rivisitati in maniera eccelsa. Si è capito che mi è piaciuta? Chic!

È un anno di matrimoni per la Casa Reale di Giordania: dopo la principessa Iman il 12 marzo, il principe ereditario il 1 giugno, è la volta di Talal, figlio della principessa Alia, la maggiore del defunto re Hussein, unica nata dalle nozze con la sua prima moglie. Va da sé che più che agli sposi, a noi ignoti, prestiamo più attenzione agli invitati, in particolare i principi ereditari, e ancor più in particolare lei, Rajwa.


Che per uno dei momenti di festa – non la cerimonia vera e propria – ha ripescato Paco Rabanne, stilista spagnolo famosissimo negli anni Sessanta e Settanta, nonché autore di alcuni celebri abiti indossati in celebri film, come quelli per Jane Fonda/Barbarella, in qualche modo la Barbie dell’epoca. Rabanne è morto a febbraio, dunque non sapremo mai se sarebbe stato felice della scelta di Rajwa. Personalmente l’abito non mi dispiace, ma tra il pessimo underwear e le orrende scarpette bianche per me è shock.

Dopo tutta l’attenzione di questi mesi, la morte di Queen Elizabeth, i primi passi di King Charles, la ridistribuzione dei titoli, l’incoronazione di maggio, la cerimonia scozzese del luglio, i riflettori sempre puntati sulla Royal Family si sono spenti. Questa settimana abbiamo visto solo i sovrani al Sandringham Flower Show e Beatrice di York in vacanza col marito a Saint Tropez dopo le nozze della sorellastra di lui Phoebe Williams-Ellis. Deliziosa nel suo abitino floreale ME+EM completato dalle ballerine Chanel la principessa si conferma l’autentica English rose, la rosa inglese della sua generazione. Chic.
L’ abito di Charlene dev’essere molto luminoso in movimento ma non mi convince per niente su di lei, almeno non con questo modello. Gli orecchini più che Romeo e Giulietta a me ricordano Cleopatra… 😄 li vedrei bene in un look ispirato all’antico Egitto. Qui un bellissimo primo piano di Charlene dalla rivista Tatler: https://media.tatler.com/photos/64c77fea3047840c851c1bee/master/w_1280,c_limit/1579057784
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Posso dire che gli orecchini non mi piacciono per nulla, nonostante il valore? Quanto all’abito, spesso ho l’impressione che chi li crea sia alla spasmodica ricerca di fare qualcosa di mai visto, cosa francamente inutile.
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Un video dell’arrivo di Albert, Charlene e Camille. Rimane l’effetto boh. Mi aspettavo un movimento più fluido della stoffa per entrambi gli abiti. https://www.instagram.com/reel/CvSr94UPPmH/?igshid=MzRlODBiNWFlZA==
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Eh, infatti, un grande boh.
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