The last hello

Questa mattina è andato in scena l’ultimo atto della tragedia che recentemente ha scosso la Royal Family: il funerale di Thomas Kingston, marito di Lady Gabriella Windsor, deceduto lo scorso 25 febbraio.

La cerimonia è stata celebrata nella Chapel Royal, a St James’s Palace dov’è giunta la salma, partita da Kensington Palace, il condominio reale residenza della famiglia della vedova. Funerale in forma strettamente privata alla presenza dei genitori di Tom – è stato il padre a rinvenire il corpo senza vita in una dependance dell’elegante casa tra le colline delle Cotswolds – e delle sue sorelle. Con Ella i genitori Michael e Marie Christine di Kent, il fratello Lord Frederick con la moglie, e gli zii: il Duca di Kent e la principessa Alexandra. C’era anche il Principe di Galles, molto legato alla cugina e al marito.

La Royal Chapel è stata sede di molte cerimonie importanti nella storia dei Windsor: dalle nozze tra Queen Victoria e il principe Albert, al battesimo di George nel 2013, a quello del fratello Louis nel 2018. Anche Lady Gabriella è stata battezzata qui; e non saprei dire se questo abbia influenzato sulla scelta, così come probabilmente è solo un caso la data: il magazine Hello ha ricordato che era un 12 marzo, del 2015, quanto Ella e Tom vennero ritratti insieme in pubblico per la prima volta nella fotografia a corredo di questo post.

Dopo la cerimonia, Tom è stato cremato. Ashes to ashes, dust to dust.

Se volete avere qualche notizia in più sulla Chapel Royal, ne avevamo parlato qui, quando era stata scelta da Beatrice di York per le nozze con Edoardo Mapelli Mozzi, poi celebrato in privato a Windsor causa covid: Le foto del giorno – 7 febbraio.

Le foto del giorno – Commonwealth Day Service

Il secondo lunedì di marzo è dedicato al Commonwealth Day Service, tradizionale appuntamento in cui ci godevamo la Royal Family in grande spolvero e qualche bella mise.

(Ph: The Royal Family)

Il passato è d’obbligo, perché quest’anno si è fatto quel che si poteva, cioè non moltissimo. A partire dal Re, forzatamente assente per le ben note ragioni di salute, che non ha fatto mancare il suo discorso attraverso un video. Saranno le luci, ma sembra un po’ pallido.

(Ph: The Royal Family)

A guidare la delegazione reale Queen Camilla, in cappottino turchese che annuncia la primavera (nonostante gli stivali) e cappello piumato. Presente il Principe di Galles senza consorte per le ben note vicende, poi i Duchi di Edimburgo – che Dio ce li conservi! – la Princess Royal, anche lei in solitaria, e gli inaffondabili Duchi di Gloucester.

La Queen Consort è appena rientrata da una settimana di vacanza presa per tirare il fiato. Ha ricevuto una bella dose di critiche; avrebbe forse potuto evitare di entrare nel dettaglio del viaggio anche se non oso immaginare cosa avrebbero detto se fosse scomparsa pure lei. Probabilmente qualcuno non avrà preso sul serio la sua stanchezza dopo una serie non sterminata di royal engagement, leggendola anzi come il segnale di poca empatia nei confronti dei comuni mortali che lavorano davvero. Comprendo il punto, ma mi permetto di ricordare che Camilla tra 4 mesi compirà 77 anni, età in cui i comuni cittadini tendenzialmente non lavorano più, e meno male.

William si è distinto in queste settimane per la notevole quantità di pasticci combinati da solo o con la sua gentile signora. Dell’ultimo probabilmente sapete tutto: finalmente si pubblica una foto di Catherine, coi pupi, in occasione della festa della mamma (Breaking News – Mamma Catherine) bruscamente ritirata da varie agenzie di stampa perché considerata “manipolata” a causa di alcune incongruenze, soprattutto riguardanti i bambini, cui segue messaggio della stessa Catherine che confessa di essere lei l’autrice del rozzo editing dell’immagine, il cui autore dovrebbe essere il marito.

Oggi la coppia è stata vista in auto insieme raggiungere Londra, lui per la cerimonia a Westminster Abbey, lei per un non meglio precisato appuntamento. Catherine è voltata verso il finestrino, per cui il suo viso più che vedersi si indovina. Mia personale opinione: a questo punto immagini poco chiare continuano ad aggravare la situazione invece che alleggerirla; pur comprendendo naturalmente che una persona che non sta bene non abbia voglia di farsi vedere.

(Ph: Getty Images)

I Duchi di Edimburgo diffondono una rassicurante normalità: lui ieri ha compiuto i fatidici 60, e ha ricevuto dal fratello sovrano il titolo di Cavaliere dell’Order of the Thystle, l’ordine del cardo, il più importante di Scozia. Visto che il dono dell’anno scorso era stato il titolo di Duke of Edinburgh mi domando: ma Charles farà anche regali di altro genere? Chessò un libro, un pigiama, una cravatta? Altrimenti ha trovato il modo per fare un figurone a costo zero, il furbacchione. Graziosa as usual la duchessa, con un cappotto a redingote di Suzannah London e un cappello bianco di Jane Taylor.

(Ph: Getty Images)

The Princess Royal è arrivata con un delizioso cappottino rosso a fantasia orientaleggiante, che come suo uso è un pezzo vintage. Con lei non c’è il marito Tim Laurence, ma la nuova dama di compagnia Dolly Maude.

(Ph: Getty Images)

Chiudono la fila i Duchi di Gloucester. Lui, Richard, compirà 80 anni ad agosto; per lei, Birgitte, sempre solidamente calzata negli amati stivaletti, a giugno saranno 78. Sposati da più di 50, tre figli e svariati nipoti, fanno il loro dovere di supporto alla Firm, poche chiacchiere e tutti i fatti che si può.

Fuori da Westminster un gruppo di repubblicani ha fatto un gran baccano. È vero che dalla morte di Queen Elizabeth si vedono spesso, ma è meglio iniziare a tener presente che niente è eterno.

Breaking News – Mamma Catherine

Oggi il Regno Unito – e vari altri Paesi, principalmente non cattolici – celebra la festa della mamma, il Mother’s Day, ed ecco la foto che aspettavamo, speravamo, e temevamo di non vedere.

(Ph: The Prince of Wales)

Catherine è ritratta in giardino circondata dai suoi tre pargoli in una foto scattata dal marito all’inizio di questa settimana, in quello che dev’essere l’esterno di Adelaide Cottage, nel vasto parco di Windsor, dove la famiglia risiede.

Lo scatto è accompagnato da un messaggio: “Thank you for your kind wishes and continued support over the last two months. Wishing everyone a Happy Mother’s Day. C” (Grazie per i gentili auguri e il supporto costante durante gli ultimi due mesi. Con gli auguri a tutti per una felice festa della mamma). Il messaggio si conclude con la C di Catherine, a indicare che lo invia lei personalmente.

E buona domenica.

A Royal Calendar – Edward fa 60

Compie sessant’anni domani Edward Duca di Edimburgo; il figlio minore di Queen Elizabeth e Prince Philip nasce il 10 marzo 1964 alle 20.20 a Buckingham Palace, e c’è suo padre ad assistere, cosa mai accaduta prima.

(Ph: Chris Jackson)

Spesso considerato un po’ il brutto anatroccolo mai diventato cigno, già alla sua nascita qualcuno insinua il dubbio che il suo arrivo sia dovuto più che altro al desiderio di fornire un compagno di giochi a Andrew, nato un decennio dopo i fratelli maggiori Charles e Anne; una cosa crudelissima da dire di un bambino.

La coppia reale preferisce che i figli non studino a casa come tradizione della Royal Family, e quando viene il momento iscrive Edward alla Heatherdown Preparatory School, non lontano da Windsor, scuola maschile che negli anni ha ospitato il fratello maggiore Andrew, David Cameron, l’attuale Re del Bhutan, e perfino l’attore David Niven. Seconda tappa dei suoi studi è il collegio scozzese di Gordonstoun, istituto tanto amato dal padre Philip quanto detestato dal fratello Charles. Edward negli studi se la cava con onore, tanto da laurearsi in storia a Cambridge. La carriera militare è meno brillante: il giovanotto molla l’addestramento tra i marines e se ne torna a casa.

Il giovane principe ama l’arte e il teatro, il che fa nascere voci insistenti sulla natura della sessualità. Quale che sia la verità – e ammesso che ce ne importi qualche cosa, ciò che non è – un dato è incontrovertibile: Edward è l’unico dei quattro fratelli a non aver divorziato, e a giugno festeggerà le nozze d’argento con Sophie Rhys-Jones, conosciuta su un campo da tennis in occasione di un evento benefico. Si sposano il 19 giugno 1999 e all’inizio proseguono con le loro attività, lei a capo di un’agenzia di PR, lui produttore televisivo con la sua società, la Ardent Productions.

Poi lei incappa in uno scivolone (un giornalista si spaccia per cliente e le fa fare affermazioni incaute sula Royal Family) e la coppia decide di lavorare a tempo pieno per la Corona. Negli anni diventano un sostegno indispensabile per The Queen, che notoriamente adora la nuora. Sophie perde un primo bambino nel 2001 a causa di una gravidanza ectopica, e rischia la vita durante la seconda per un distacco di placenta. La bimba nasce prematura ma si salva, è la deliziosa Louise che vede la luce l’otto novembre 2003, quattro anni dopo arriva James.

Col tempo abbiamo imparato a conoscere questa coppia per l’equilibrio, il garbo, la simpatia. Lui non sarà dotato di un fascino ammaliante, ma considerando quello che ha combinato il fratello Andrew, francamente, meglio sfigato che figo. Ieri la coppia, da un anno il Duca e la Duchessa di Edimburgo, era impegnata insieme a Leeds quando Sophie si è alzata e ha dedicato un breve speech al marito, definendolo il migliore dei padri, il più amorevole dei mariti, e ancora il mio migliore amico. E lui si è commosso. E pure lei.

(Ph: Chris Jackson)

Non è mancata la torta, a forma di campo di tennis con loro due sopra, in ricordo del loro primo incontro. Un uomo perfetto? Quasi, ma c’è una cosa che proprio non gli si può perdonare: la parure di perle bianche e nere dono di nozze, da lui medesimo disegnata, e da lei stoicamente indossata.

Da non perdere assolutamente lo speech di Sophie, anche chi non comprende l’inglese, apprezzerà. E magari si commuoverà a sua volta. Happy birthday!

Spose come mimose

Oggi è l’otto marzo, giornata internazionale dedicata alle donne e ormai anche alle mimose. Vi tranquillizzo subito, non è intenzione di questo post celebrare le donne attraverso il ruolo di spose, la ragione è a un tempo più leggera e banale, e ve la spiego. Lady Violet è innamorata di un abito creato da Norman Hartnell negli anni ’50 per la giovanissima Queen Elizabeth, e lo considera un po’ il simbolo di questa giornata (qui trovate il post che gli avevamo dedicato qualche 8 marzo fa: La foto del giorno – 8 marzo). Poi qualche giorno fa mi sono imbattuta in una foto colorata a mano, che mi ha fatto nascere una curiosità.

La fotografia, di proprietà del Royal Collection Trust, ritrae la principessa Alice, terzogenita e seconda figlia femmina di Queen Victoria, che il 1 luglio 1862 andò sposa a Luigi IV d’Assia. Pochi mesi prima delle nozze era morto il Principe Consorte, Albert, per cui la cerimonia fu celebrata in forma privatissima nella sala da pranzo di Osborne House, amata residenza sull’isola di Wight. Alice morì di difterite sedici anni dopo, appena trentacinquenne, ma fece in tempo ad avere sette figli tra cui Victoria, nonna di Philip Duca di Edimburgo e Alice, ultima zarina di Russia col nome di Alexandra. Ma veramente la principessa si sposò in giallo? In effetti no, le spennellature color mimosa sono una licenza dell’ignoto ritoccatore; Alice adottò l’abito bianco secondo la moda lanciata dalla madre, ma ormai la suggestione era creata. Dunque mi sono chiesta se ci fossero state spose, se non reali almeno famose, andate all’altare in abiti color mimosa. Qualcosa c’è, anche se al contrario un articolo che mi è capitato di leggere di recente sottolineava come le spose reali tendano a scegliere il bianco anche al secondo matrimonio. Così hanno fatto le divorziate Letizia e Meghan, che nonostante il proprio passato – ma in ossequio al protocollo – si sono presentate all’altare aureolate di veli; la Duchessa di Sussex addirittura col velo anche davanti a coprire il viso, cosa che generò qualche commento diciamo sorpreso. In bianco ma corto anche la Princess Royal per le sue nozze con Tim Laurence, e l’attuale Queen Consort, che per la cerimonia civile a Windsor che la unì a Charles indossava abito soprabito e cappello che forse non erano candidi ma nelle fotografie lo sembravano. Per la benedizione del pomeriggio Camilla si cambiò indossando una mise colorata; un insieme grigio con tocchi dorati, non proprio giallo ma quasi (A Royal Calendar – 9 aprile 2005).

Il giallo oro è protagonista dell’abito con cui l’incantevole Jetsun Pema è diventata Regina del Bhutan il 13 ottobre 2011, e a dire il vero è presente anche nel vestito del re. Ciò non stupisce dato l’ovvio legame tra l’oro e la regalità, e in alcune culture orientali il giallo in ogni sua sfumatura è espressamente riservato al sovrano.

Volendo restare in compagnia del giallo oro, il più clamoroso wedding dress è senza dubbio quello di Olga di Grecia, andata sposa il 27 settembre 2008 sull’isola di Patmos a Aimone di Savoia Aosta. Prada creò per lei un abito pieno di rimandi alla cultura ellenica, un meraviglioso inno alla luce color oro pallido con acconciature di spighe come Demetra e bouquet di foglie di ulivo come Atena.

Uscendo dall’ambito reale non possiamo che incrociare la sposa seriale Liz Taylor, dea dagli occhi viola e ostinata dea del matrimonio, essendo andata all’altare per ben otto volte, con sette uomini diversi. Meglio di lei a Hollywood solo Zsa Zsa Gabor, che raggiunse quota nove. Dopo aver impalmato nel 1950 Nicky Hilton (in classico abito bianco, in fondo aveva solo 18 anni), Michael Wilding nel 1952 con un abito da sciura colorato (ma non si sa come, le foto sono solo in bianco e nero) con ampio collo e polsi in organza bianca; Mike Todd nel 1957 (abito a mezze maniche con cappuccio, secondo alcuni azzurro chiaro ma anche qui solo foto in bianco e nero); nel 1959 Eddie Fisher, scippato all’amica Debbie Reynolds (secondo me l’abito più bello, anche lui col cappuccio in chiffon verde oliva); Liz è pronta per la cinquina. Arriva a Roma per interpretare la femme fatale per antonomasia, Cleopatra, e incontra l’amour fou. Lui è un fascinosissimo attore gallese, Richard Burton; nel film è Marco Antonio. L’amore divampato tra la regina egizia e il triumviro romano viene replicato sotto il sole rovente del litorale laziale. Liz e Dick sono entrambi sposati, but who cares? Lui le chiede di sposarlo a gennaio a Toronto, le leggi canadesi pongono una serie di ostacoli ma come si sa omnia vincit amor e finalmente i due riescono a coronare; è il 15 marzo 1964 a Montreal, lei ha ottenuto il divorzio da Fisher solo nove giorni prima.

E finalmente eccolo, il famoso abito giallo: corto, di chiffon, con maniche abbondanti (pure troppo) creato dalla costumista di Cleopatra, Irene Sharaff. Inizia la fase che io chiamo trionfale e accompagnerà la diva per il resto della vita: mise ridondanti che spesso esaltano il fiorente décolleté però non valorizzano troppo la sua voluttuosa ma non slanciatissima figura. Come acconciatura un treccione inondato di fiori più adatto ad una sposa più giovane; per fortuna c’è ad attirare l’attenzione il sontuoso dono di nozze dello sposo: una spilla Bulgari con un grosso smeraldo circondato di diamanti. Lui d’altronde una volta disse della moglie: “l’unica cosa che Elizabeth sa dire in italiano è Bulgari”. Nel 1974 il matrimonio è finito – ma per lei quello durato più a lungo – l’anno dopo ci riprovano e il 10 ottobre si risposano in Botswana; lei indossa un leggero caftano multicolore da figlia dei fiori. Questa volta dura solo nove mesi, ma Liz non è donna da restare nubile a lungo e il 4 dicembre 1976 sposa John Warner, avvocato e senatore repubblicano della Virginia. Matrimonio invernale con abito di cachemire viola sotto un cappotto di tweed e pelliccia con turbante abbinato. Nel 1982 il divorzio, cui seguono nove anni di singletudine fino al 6 ottobre 1991, data dell’ultimo, improbabile matrimonio.

A un passo dai 60 anni Liz sposa Larry Fortensky, un operaio edile di vent’anni più giovane conosciuto mentre entrambi combattevano la dipendenza da alcol (più lei) e droga (più lui) ricoverati al Betty Ford Center. Un giovanotto cui si poteva perdonare molto, ma non la pettinatura. Nozze celebrate nel Neverland Ranch di Michael Jackson, grande amico della sposa e maestro di cerimonie. Anche questa volta Liz sceglie il giallo in una tonalità chiarissima, Valentino (sì proprio lui, il perfido) le dona un abito tutto balze da bella del sud, modello zia di Scarlett O’Hara. La coppia divorzia il 31 ottobre 1996. Otto e sto.

Ultimo della serie è uno degli abiti che da bambina mi piacque di più: il 30 giugno 1970 la giovanissima, famosissima, originalissima Caterina Caselli sposa il suo produttore musicale, Piero Sugar. Con lui smetterà di cantare ma scoverà una gran quantità di talenti che hanno deliziato le nostre orecchie negli ultimi cinquant’anni. Per lei un lo stile folk, allora pazzescamente di moda: abito in pizzo giallo su camicia d’organza bianca, più cappello a tesa ampia. Delizioso.

La foto del giorno – Che stile!

Non ve l’aspettavate eh? Io no di sicuro, e invece…

E invece Mathilde dei Belgi, in missione in solitaria per conto dell’ONU in Costa d’Avorio, mostra insospettabili doti di footballeuse (non so se esista questa parola, ma mi piace) nel corso di un evento organizzato ieri allo stadio Laurent Pokou a San Pedro. Qui la Reine ha incontrato l’ex calciatore Bakari Koné – che ha giocato anche in Europa, nell’Olympique di Marsiglia – la campionessa olimpica di taekwondo Ruth Gbagbi e altri atleti ivoriani, per confrontarsi sui molteplici benefici dello sport, che spaziano dalla salute alla socializzazione. Non posso non ammirare lo stile della calciata di Sa Majesté, e anche come i pantaloni assecondano il movimento. Ora chi glielo dice a Édouard Vermeulen, aristocratico stilista di Natan, che a noi Mathilde piace più così che con molte sue arzigogolate creazioni?

Dopo Diana cacciatrice, Mathilde caLciatrice.

Breaking News – C’è la foto

Lady Violet non la pubblicherà, dato che la Principessa di Galles ha espressamente chiesto il rispetto della privacy, ma c’è una foto che la ritrae questa mattina Windsor.

Catherine è in un’auto guidata dalla madre Carole, ha i capelli sciolti e occhiali scuri a schermarle gli occhi, mimetizzando in parte il volto che non ha nulla di diverso dal solito. Speriamo che lo scatto, opera di paparazzi non britannici, interrompa il delirio di questo gioco chiamato “dov’è Kate?” che impazza da giorni. O magari è stata fatta filtrare proprio per questo, secondo quanto insegnava il famoso politico sul pensar male. Noi pensiamo benissimo, speriamo che la principessa recuperi presto e totalmente, e Lady Violet possa tornare a disquisire allegramente di argomenti più leggeri.

Royal chic shock e boh – Remembering Constantine

L’occasione non era delle più allegre, anche se il tempo ha il pregio di stemperare il dolore, ma i presenti tanti e le mise interessanti, dunque procediamo, e consideriamo questo il nostro modo di ricordare l’ex re degli Elleni, che sicuramente era un uomo di mondo.

(Ph: Chris Jackson/POOL)

Partiamo dal vertice, le due Regine Consorti; la padrona di casa e la vedova dello scomparso. Per uno strano caso entrambe hanno scelto le righe: Camilla con giacca corta e gonna svasata più cappello piumato Philip Treacy – confesso, l’insieme mi ha fatto pensare a D’Artagnan – Anne Marie con cappottone e pillbox con inutile coccarda. Mi piacciono? Non particolarmente ma alla fine a chi importa; loro si godono il privilegio di non seguire la moda. Boh+boh.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

A proposito di moda, qual è il colore trend di stagione? Il bordeaux. E l’accessorio che non può mancare? La stola. E come si presenta Marie Chantal alla cerimonia in memoria del suocero? Esatto. La mise è firmata Mary Katrantzou e abbinata a scarpine in tinta Gianvito Rossi e borsa nera Prada. Che vi devo dire, la parola che mi viene in mente più spesso per Marie Chantal è diligente. Mi ricorda una nota giornalista, ora riconvertitasi stilista, di cui una volta qualcuno disse che seguiva impeccabilmente la moda, ma non l’anticipava mai. Ecco, Marie Chantal è così: mai un guizzo, mai un’invenzione. Nonostante la figura graziosa, lo sterminato patrimonio che le consentirebbe qualunque spesa, la vita sociale che le permetterebbe di sfoggiare qualunque cosa, è quasi sempre così: ben vestita, ordinata, misurata, diligente. Sarà perché è della Vergine? Boh.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Siamo onesti, la mancanza di brio diventa un vantaggio davanti alle mise della giovane cognata Nina, consorte di Philippos, il più giovane dei cinque figli di Costantino e Anne Marie. Anche lei ha accesso a un ampio patrimonio – il padre è il miliardario svizzero Thomas Flohr, proprietario di una compagnia di aerei charter – ed è sicuramente una bella ragazza, ma le sue scelte di stile mi perplimono assai. In questo caso ha scelto un tailleur blu in tessuto operato Erdem. Non so se mi piace meno la gonna da flamenco. il cerchietto a fiori (Emily London) o i pompon sulle scarpine, che sono pure Manolo (Blahnik). Shock.

Tatiana, moglie dell’altro fratello Nikolaos, è talmente bella che alla fine se la cava sempre. È una delle poche in nero, e ha scelto il total Armani: un tailleur con giacca allungata e gonna alla caviglia, scaldato da una mantella di velluto nero foderato di blu – la combo preferita dal Maestro – velluto anche per scarpe e borsa, Armani anche loro, mentre il cappellino è Philip Treacy. Tutto bello, ma francamente per un’occasione di mattina è troppo. Boh.

La più semplice è Alexia, la figlia primogenita, con un cappotto grigio Massimo Dutti. Anche se il cappotto a trench è un grande classico, l’allacciatura in vita non dona a tutte (anche perché segue il movimento del corpo e si sposta) però su di lei mi piace, forse un po’ lunga la manica. Divertente la pochette con l’iniziale del nome ricamata, del brand turco di Istanbul Mehry Mu, un po’ leggere ma accettabili le scarpine beige banana, ma come le è venuto in mente di piazzarsi in capo quel fiore spumoso? L’ha rubato a una delle figlie? Boh.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images))

In verde l’altra figlia Theodora, che fa l’attrice a Los Angeles, accompagnata dal fidanzato di lungo corso. Terribile. Terribile il vestito (Beulah London) che non la valorizza per niente, e terribile il cappellino che la trasforma in una hostess anni ’50. Mi piace l’idea dello scialle invece del soprabito, ma non basta, né nulla aggiunge la borsa, la classica Mayfair in stampa cocco di Aspinal of London. Shock.

Amplissima la rappresentanza della Royal Family: chic Beatrice con cappotto blu (Maje) cerchietto con veletta (Justine Bradley-Hill) e scarpe Jimmy Choo. Sarebbe stata chic anche Zara col bel cappotto blu The Fold e la clutch Strathberry, ma purtroppo il cappellino (Bee Smith) piazzato sulla testa spettinata rovina l’insieme. Non ha trovato il pettine? Boh. È sicuramente shock Sarah Ferguson: quel tailleurino grigio non si può guardare. Però abbiamo avuto bone notizie riguardo al tumore cutaneo che le era stato diagnosticato; alla fine basta la salute!

Mi è piaciuta molto Lady Sarah Chatto, figlia della principessa Margaret. Mi sembra molto simile alla cugina Anne, più sostanza che apparenza e una naturale signorilità; in più questa volta, forse suo malgrado, ha indovinato la mise al millimetro: sì all’abbinamento nero/blu, sì al pullover dolcevita, sì al cappotto over. Sì, chic.

C’erano i reali spagnoli naturalmente, essendo Sofía la sorella maggiore di Costantino. La Reina Emerita aveva un cappotto azzurro polvere, ma non si vede abbastanza bene in nessuna foto per poterne parlare; la Reina in carica ha riciclato parte della sua mise, nascondendo l’ abito blu Pedro del Hierro sotto la mantella Carolina Herrera già vista molte volte, per cui è inutile parlarne. Non classificate.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

Presenti anche le due Infantas; quando ho visto Elena, che sotto al rigoroso cappotto nero ha piazzato un paio di pantaloni a quadri, ho pensato che le avessero smarrito il bagaglio. Poi ho notato che ha il piede sinistro ingessato, per cui evidentemente ha fatto del suo meglio. Di necessità virtù. La sorella Cristina invece ha scelto il grigio: e al giacchino in tessuto operato ha abbinato una sorta pantagonna longuette. Ma perché? Boh.

(Ph: Getty Images)

A rappresentare la famiglia reale danese, cui appartiene Anne Marie, c’era la sorella maggiore Benedikte con due dei suoi tre figli e rispettivi consorti. Chic lei, in un completo abito + cappotto verde bosco opaco perfetto per l’occasione (Wichmann Couture), colbacco della modista danese Mathilde Førster e una classica Chanel, con cui non si sbaglia mai. Shock la figlia Alexandra, con cappotto turchese, anche questo firmato Wichmann Couture, i soliti fiori in testa che a cinquant’anni compiuti – e magari pure prima – dovrebbero restare nel cassetto, e una sciarpa a righine che ci azzecca poco o niente. Boh la nuora Carina, in nero, ma solo perché non si vede per niente.

Ho scritto questo post cercando di alleggerire un po’ la situazione, dato che non solo si trattava di una funzione in memoriam, ma anche per la consapevolezza che i membri della Royal Family dovevano essere già tutti al corrente della tragica morte di Tom Kingston, marito di Lady Gabriella e dunque genero dei principi di Kent. Purtroppo anche un’altra famiglia presente ha subito un lutto. Il 1 marzo è mancato Fernando Gómez-Acebo, 49 anni, cugino carnale di re Felipe in quanto ultimo dei cinque figli di Pilar, sorella di Juan Carlos. Un grande, grande dolore per zii e cugini. Lascia un bambino di neanche 8 anni.

La foto del giorno – Thank you Iris

Se n’è andata nella notte Iris Apfel.

Icona è la prima parola che mi viene in mente per descriverla, termine abusatissimo ma in questo caso perfetto. Come tutte le icone vere non era apparenza ma sostanza, nonostante sia per la sua favolosa apparenza che viene riconosciuta e verrà ricordata. Se n’è andata nella notte, dopo aver compiuto 102 anni e mezzo esatti, cosa che poteva accadere solo di 29 febbraio, circostanza che la deliziava. E infatti l’altro ieri aveva sottolineato come di compleanni ne avesse festeggiati 102, ma di half birthdays, mezzi compleanni, solo 26! Una uscita di scena insuperabile, come fu tutta la sua vita. Oscar Wilde diceva O si è un’opera d’arte o la si indossa. Lei entrambe. Thank you Iris, for everything.

Se volete, questo il post con cui avevamo celebrato i suoi favolosi 100: La foto del giorno – 100 Iris.

Breaking news – Un colpo

Purtroppo era una delle possibilità, forse la più probabile, ed è stata confermata.

L’inchiesta condotta dall’ufficio del coroner oggi ha reso nota la ragione della morte di Tom Kingston, marito di Lady Gabriella Windsor: un colpo di pistola alla testa. Un’arma è stata ritrovata accanto al corpo, che giaceva in una dependance della casa dei genitori di Tom nel Gloucestershire. È stato il padre a trovare il figlio dopo aver forzato la porta che era sbarrata. Al loro arrivo, i paramedici non avevano potuto che constatare il decesso, e la polizia aveva da subito escluso il coinvolgimento di terzi.

La tragedia dunque si sovrappone allo strazio, e spiega molte cose. La terribile decisione presa da quest’uomo che è sempre apparso gioioso non può che essere accolta con doloroso rispetto; alla pena della sua famiglia e di quanti lo hanno amato non possiamo che inchinarci.