Royal chic shock e boh – Ascot 2024 edition (parte seconda)

In questi mesi l’intera Royal Family ha sostenuto con affetto Lady Gabriella Kingston – figlia di Michael di Kent – che a febbraio ha perso il marito Tom, morto suicida.

Il re ha voluto con sé la cugina anche ad Ascot e le ha dato un posto di prestigio: il primo giorno, nella seconda delle quattro carrozze, seduta accanto alla Princess Royal. Un po’ smagrita ma sorridente, Ella ha scelto uno chemisier a grandi rose che fanno tanto campagna inglese di Catherine Walker, clutch Bottega Veneta e cappello Philip Treacy. A me è piaciuta molto. Chic.

Il quarto giorno, venerdì, c’erano invece il fratello di Ella, Frederick, con la moglie Sophie Winkleman, attrice che dopo il matrimonio ha diradato molto, ma non sospeso, la propria attività. Per Ascot la signora ha scelto il royal blue abbinato al bianco: soprabito caratterizzato da bizzarri revers che vorrebbero ricordare una farfalla (il modello si chiama infatti Butterfly) e cappello piumato finto Philip Treacy, entrambe creazioni di Catherine Walker, con borsa rigida Aspinal. Che vi devo dire, a me questa ragazza non piace quasi mai, e nemmeno qui fa eccezione. Tra l’altro terribile la camminata (da un’attrice mi aspetterei un migliore controllo del corpo) peggiorata dalle orrende scarpe. Shock.

La Firm ha partecipato in massa, dando un bel segnale di unità e solidità. C’è la Duchessa di Gloucester – a dire il vero non manca mai – che il giorno precedente era entrata a far parte dell’Order of the Garter, e c’è Eugenie di York, con una di quelle sue scelte incomprensibili: un abito color menta (Diane von Furstenberg) che si incrocia sul seno come un pareo. Ma perché? Boh ma solo per l’acconciatura, con quella grande rosa che completa il cappello di Emily London. Poi c’è la coppia a destra, non proprio membri dalla Royal Family ma parenti: lui è Philippos, ultimo dei cinque figli degli ex sovrani di Grecia Costantino e Anne-Marie. Lei è Nina, sua moglie. Una bella ragazza, di famiglia assai benestante (eufemismo) veste tutte le più importanti maison haute couture e tutte male. Il completo giallo pallido che sembra una camicia da notte e invece è un due pezzi (e costa più di settemila dollari) è dell’americano Adam Lippes, il cappello da torero (non per niente il modello si chiama Escamilla) è di Emily London, compresa la nappa. Strashock.

(Ph: Victoria Jones)

Cappello simile sceglie Eugenie per il secondo giorno; la creatrice è la stessa, il modello leggermente diverso (questo è il Conchita), delizioso il colore rosa in abbinamento all’abito avorio di Gabriela Hearst, che si stacca decisamente dalle classiche mise di Ascot. È il modello Amor in maglia di cashmere e seta, e la principessa lo ha anche in grigio. Benché sia una tipologia che chi non ha una linea perfetta (cioè praticamente nessuna) tende ad evitare, a me piace molto e trovo he le stia davvero bene; questo perché pur sembrando una tshirt ha una certa struttura e buon taglio. Graziosa la borsetta Anya Hindmarch, avrei evitato quelle scarpettine color crema (Aquazzura) ma insomma, la perfezione non è di questo mondo, e Eugenie è raggiante. Chic.

(Ph: Chris Jackson/Getty Images)

E questa foto col cugino William non c’entra niente con gli abiti, ma è una delizia.

Poi c’è lei, Zara Tindall, che ha trovato il modello di cappello della vita, un boater piazzato sulle ventiré (ma pure sulle ventidue), entrambe creazioni Sarah Cant. Anche gli abiti hanno un modello simile, che evoca gli anni ’50: giallo il primo giorno, firmato Laura Green – il mio preferito dei due – azzurro il terzo giorno, di Rebecca Vallance con accessori argento, che mi piacciono assai. Entrambe le volte chic.

(Ph; Dave Bennett/Getty Images)

Tra i due, il secondo giorno, un abito dal modello simile, ma a fiori e con maniche lunghe, di Anna Mason; mi piace un po’ meno, ma fa tanto Ascot. A completarlo da un vezzoso fascinator Jane Taylor. Zara mi sta piacendo veramente tanto, chic. E mi viene da pensare che un matrimonio felice renda più belli (lei, lui più un tipo, diciamo).

A proposito di abiti a fiori – che se non te li metti ad Ascot allora dove? – il secondo giorno Beatrice di York ne indossava uno a grandi fiori di ibisco rosa di Zimmermann, con scarpe e clutch Roger Vivier e uno dei soliti cerchietti che ama tanto, questo di Juliette Millinery. Deliziosa e chic: l’unico appunto è che l’abito lo avevamo visto quarantott’ore prima, a Windsor, addosso alla zia Sophie di Edimburgo per la cerimonia dedicata all’Order of the Garter; Ma una telefonata no? Preferisco il cappello di Sophie, di Jane Taylor, mentre sceglierei gli accessori di Beatrice: la borsa Strathberry della duchessa (replicata con la mise total white il giorno del suo anniversario Royal chic shock e boh – Ascot 2024 edition (parte prima) è troppo poco formale. Abbastanza chic.

Mi convince meno l’abito a fiori verde; non solo tende a invecchiare Beatrice, ma come direbbero le mie amiche toscane è un po’ pissero: perfettino ma noioso. È il modello Brita (sì, come la caraffa…) di Emilia Wickstead, con borsa e scarpe beige banana Aquazzura e cappellino Juliette Millinery. Che vi devo dire, boh.

Concludiamo con un debutto: lei è Harriet Sperling; al momento non fa parte della Royal Family, ma chissà… Questa deliziosa signora bionda è la girlfriend di Peter Phillips, figlio della Princess Royal, che dopo il divorzio dalla moglie Autumn si sta guardando intorno, diciamo. Harriet è una infermiera del NHS, il servizio sanitario nazionale, e credo sia la prima volta che una rappresentante di questa categoria frequenta un royal. A me sembra dotata di una bellezza aristocratica (assai più di lui, lo possiamo dire?) e soprattutto molto elegante con l’abito rosa tenero di Beulah e la clutch di rafia – supertrend di stagione – di Aspinal. Vuoi vedere che è in arrivo un altro royal wedding? Magari!

2 pensieri su “Royal chic shock e boh – Ascot 2024 edition (parte seconda)

  1. Sbaglio oEugenie sta parlando con la signora Middleton che era presente e si e’ vista anche con William?Qui Carole non mi piace eppure e’ sempre abbastanza elegante

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