Il re nel fango

Una settimana fa pensavo che se avessi finalmente avuto tempo (sono stata assai impegnata per una cosa complessa, ma ora sono a posto, più o meno) avrei sicuramente accennato alla famiglia reale spagnola, almeno per due occasioni liete: il diciannovesimo compleanno dell’erede Leonor, il 31 ottobre, e quello della Reina emerita Sofía, che ha compiuto 86 anni ieri, sabato 2 novembre.

E invece ci troviamo a parlare di tutt’altro: Felipe e Letizia, col Capo del Governo Pedro Sánchez, oggi si trovano nella Comunità di Valencia, a rendersi conto dell’orrore che ha stravolto l’area, e ora minaccia la zona di Almeria. L’accoglienza non è stata – comprensibilmente – delle migliori: i due uomini sono stati aspramente contestati al grido di assassini e figlio di… (solo Sánchez) e fatti bersaglio di lanci di oggetti vari e fango.

(Ph: Albert Garcia)

Sono situazioni delicate: il Re, non avendo mai fatto politica attiva, difficilmente può essere considerato personalmente responsabile, ma ovviamente rappresenta lo Stato nel bene e nel male – in questo caso nel male – e la rabbia di chi ha perso tutto, persone e cose, è pienamente comprensibile. E il Rey ha compreso, non si è tirato indietro né si è sottratto. Delle immagini sono pieni i telegiornali, anche i nostri; se vi sono sfuggiti, qui potete farvi un’idea: https://youtu.be/Z2PNo4v3PZw

Da quanto capisco, la rabbia dei manifestanti si incentra soprattutto sui ritardi con cui son stati diramati gli avvisi, una cosa veramente inaccettabile. Sono abruzzese, e il pensiero va immediatamente al terremoto dell’Aquila, dove accadde qualcosa di simile. Sul sofà si parla di politica il meno possibile, ma mi auguro che in futuro le cose siano fatte meglio, a tutti i livelli, e si eviti di semplificare ciò che non è semplificabile – cioè quasi nulla – allo scopo di ottenere facili consensi (sperando sia questo, e non la reale incapacità di affrontare i problemi e cercare soluzioni).

(Ph: Ana Escobar / EFE)

Forse qualcuno di voi, come me, si sarà chiesto cosa sarebbe successo se sul trono ci fosse già Leonor; immagino che il lancio di fango non ci sarebbe stato, resta il dubbio se l’impossibilità di scaricare la propria rabbia sia meglio o peggio. Mi chiedo anche come sarebbero andate le cose se El Rey fosse ancora Juan Carlos – con la credibilità di vent’anni fa – dotato di un carisma che al figlio manca. Francamente penso che Felipe si sia comportato molto bene; gli mancheranno gli effetti speciali ma è un uomo per bene, e questo secondo me si avverte. La visita ora è stata sospesa; una giornata difficile, per molti.

(Ph: EFE)

A questo punto mi permettete di alleggerire un po’? Gli anni prima di salire al trono spesso non furono piacevoli per il giovane Juan Carlos: scelto da Francisco Franco come Capo di Stato dopo di lui, e di fatto messo in attesa. Il giovanotto partecipava a diverse attività, per lo più inutili, tipo sfilate militari di vario genere, e spesso diventava bersaglio per il lancio di ortaggi e altri oggetti. Una volta un bel pomodoro atterrò sulla giacca dell’ufficiale che gli camminava accanto. Il giovane principe si rallegrò, pensando di non essere più il solo bersaglio, ma l’altro gli tolse ogni illusione dicendo qualcosa del tipo: no Altezza, è solo qualcuno con una pessima mira! Temo che poi il vecchio Rey il fango se lo sia procurato da solo.

6 pensieri su “Il re nel fango

  1. Mi chiedo se non sarebbe stato meglio , da un punto di vista comunicativo, per la casa regnante , che le due infante si fossero unite ai volontari e ai soldati ( se non mi sbaglio, la principessa delle Asturie ha avuto un addestramento militare) per spalare melma e fango e aiutare la popolazione civile , piuttosto che una visita del re , della regina con il primo ministro, che è stata percepita come una passarella.

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    • Il coinvolgimento delle due ragazze avrebbe avuto sicuramente un grande impatto, per il resto mi sono data qualche giorno per capire meglio, non escludo di tornare sulla vicenda

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  2. Cara Lady Violet, concordo in tutto aggiungendo che forse, ma solo forse, non avremmo visto una foto del viso della Reina Sofia spruzzato di fango. Altra storia, altra classe, altra empatia. Non so dire se al posto di Felipe ci fosse stata sua figlia. Dico solo che al giorno d’oggi l’outfit corretto serve per i media. Affetto, disponibilità, sincerità, capacità servono per farsi amare e rispettare. Sono certa che nessuno lancerebbe fango sul presidente Mattarella, neanche dopo la più immane tragedia. Un abbraccio affettuoso, Eliana

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    • Cara Eliana, sollevi alcune questioni interessanti; io sto aspettando di capire qualcosa di più, sicuramente la “popolarizzazione” della monarchia si porta dietro anche situazioni del genere. Grazie per l’affetto, che ricambio.

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  3. Cara Lady Violet,non so se avesse potuto scegliere re Felipe lo avrebbe fatto il re e come è noto è andato molto vicino alla rinuncia…per amore. E tranne l’amore (?!) credo abbia subìto tutto.Si comporta sempre bene,noiosamente.

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    • Hai ragione, Felipe è impeccabile senza guizzi. In questo caso probabilmente l’essere così lo ha aiutato, ma non ti nego che sto ancora ragionando sull’accaduto, perché in Spagna se ne parla ancora e ogni tanto arriva qualche allerta meteo che fa temere il peggio.

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