L’arte di essere secondi

Il mese prossimo porterà con sé due importanti compleanni: gireranno la gloriosa boa dei 18 anni due deliziose fanciulle, che oltre all’età hanno in comune l’essere secondogenite, figlie cadette, insomma due spares. Il 21 aprile è il gran giorno di Isabella di Danimarca mentre otto giorni dopo, il 29, tocca a Sofía di Spagna. E se nulla si sa dei festeggiamenti per la Infanta, la Casa reale danese ha già pubblicato il programma delle celebrazioni per Isabella.

(Ph: Steen Evald, Kongehuset)

Il suo compleanno cade il giorno dopo Pasqua, e forse per questo i festeggiamenti sono stati anticipati. Venerdì 11 aprile alle 14.00 il municipio di Aarhus si aprirà ai giovani creativi: musicisti e danzatori emergenti si esibiranno per gli ospiti, studenti delle scuole professionali prepareranno il rinfresco e non mancherà una sfilata di moda sostenibile realizzata con materiali innovativi curata dai nuovi talenti della moda. Un centinaio gli ospiti provenienti da associazioni giovanili e istituti scolastici della città, cui se ne aggiungeranno altri 50 estratti a sorte.

La sera di martedì 15 aprile la principessa, i sovrani e il resto della famiglia assisteranno a uno spettacolo messo in scena al Det Kngelige Teater, il teatro reale. Anche in questo caso saranno i giovani performer ad animare la scena, davanti ai reali e a un migliaio di giovani connazionali tra i 17 e i 24 anni, che avranno la possibilità di ottenere il loro biglietto tramite lotteria. Insomma una festa di giovani, che è sempre la cosa più giusta e allegra.

(Ph: Casa de S.M. El Rey)

Classico understatement di famiglia invece per l’Infanta Sofía che sta concludendo il ciclo di studi superiori al prestigioso UWC Atlantic College in Galles, i cui progetti per il compleanno restano avvolti nel mistero. A dicembre l’altissima fanciulla ha sostenuto il suo primo impegno ufficiale in solitaria, la consegna dei premi al concorso fotografico Objetivo Patrimonio, il che ci fa pensare a un suo progressivo coinvolgimento nelle attività della Corona, modulato sulle scelte che verranno fatte nel prosieguo della sua formazione. Sofía potrebbe seguire le orme della sorella maggiore e seguire un addestramento militare, o iscriversi all’università, magari all’estero come fece suo padre. O magari ci stupirà con qualcosa di totalmente inatteso, vedremo!

(Ph: RVD/Z.M. de Koning)

In aprile festeggerà i 18 anni anche un’altra principessa, Ariane dei Paesi Bassi. Il suo compleanno è il 10 e non oso immaginare cosa si inventerà Máxima per la piccola di casa. La principessa olandese studia a sua volta all’UWC, United World College, ma ha scelto la sede di Trieste. Diversamente da Isabella e Sofía lei non è esattamente the spare essendo la terzogenita dei sovrani e dunque la terza in linea di successione; e si sa, più il trono si allontana più la libertà di scelta aumenta. Anche nel suo caso, staremo a vedere, ma quello che mi piacerebbe davvero è che queste ragazze interpretassero in modo nuovo il loro ruolo soprattutto, naturalmente, se dovessero avessero parte attiva nelle loro famiglie, a sostegno di fratello e sorelle sul trono. Il modello alla fine c’è, ed è una donna: la sublime Princess Royal, l’incrollabile Anne.

E a proposito di Royal Family, e di spare, alcuni di voi hanno chiesto il mio parere sulla spare’s consort e sul suo programma di lifestyle With love, Meghan, disponibile da qualche giorno su Netflix, per cui oggi ho guardato il primo episodiio. Premessa 1: non mi appassiona la tenzone Kate vs Meghan, che penso, aldilà delle intenzioni delle protagoniste sia costantemente attizzata da certa stampa e rinfocolata da chi è certo che il proprio parere faccia giurisprudenza. Premessa 2: forse anche a causa della notte insonne appena trascorsa ho seriamente rischiato di addormentarmi sul divano. Eviterò di soffermarmi sui dettagli: i gioielli indossati dalla duchessa, le sue mise, o le ricette un po’ così, a partire dalla pasta con pomodorini e buccia di limone cotta direttamente in padella aggiungendo acqua dal bollitore. Si tratta di una ricetta molto simile a quella della britannica Anna Jones ( https://annajones.co.uk/recipes/kale-tomato-and-lemon-zest-one-pot-spaghetti) che peraltro riscuote un certo successo tra chi l’ha provata.

E qui consentitemi un brevissimo discorso serio: ignoro quale sia il target del programma, che immagino dedicato a un pubblico probabilmente statunitense, comunque extraeuropeo. Il lifestyle è inestricabilmente intrecciato alla cultura di provenienza, per cui pensare che uno abbia ragione e sappia “come si fa” mentre tutti gli altri no, non ha francamente alcun senso. Nessun giapponese pensa che nel resto del mondo si debba prendere il tè secondo la tradizionale suggestiva cerimonia nipponica, e naturalmente culture più antiche e complesse tendono a considerare le altre un po’ naif. Quello che invece mi ha colpito davvero è la sostanziale inutilità dell’insieme, tutto visto e stravisto; e da decenni, per quanto mi riguarda. Uso eccessivo dell’enfasi – tutto è incedibile, meraviglioso, stupendo – paragoni azzardati “i piselli come perle verdi” le candele fatte a mano (le fa anche la madre del Presidente del Consiglio, ma almeno lei lei vende nei mercati, e viva la faccia). Mi è tornato in mente che negli anni ’80, quelli dell’edonismo reganiano e della Milano da bere, le riviste femminili pubblicavano inserti dove le signore del gran mondo (o medio, aspiranti a una promozione) illustravano il loro modo di ricevere, le mise en place coi piatti “di famiglia” – magari comprati la settimana prima – le ricette della nonna, di solito di gran qualità su questo la nostra tradizione è praticamente imbattibile. Pubblicazioni piacevoli, che collezionavo prendendo qualche spunto, soprattutto per le tavole. Ma appunto, parliamo di quarant’anni fa. Insomma, mi chiedo perché persone con quella visibilità, quella disponibilità economica, quella (giusta) ambizione non si affidino a qualcuno in grado di inventare qualcosa di nuovo, più interessante, meno scontato. Non sorprende che, pur tra le tante critiche, il programma per ora abbia comunque un suo successo, quello che fa Meghan desta ancora interesse, e di questo beneficiano senz’altro, ad esempio, i prodotti usati. Quanto a me, non credo vedrò il secondo episodio; ma d’altronde non penso avessero in mente Lady Violet come pubblico di riferimento.

Le foto del giorno – L’accogliente Charles

Lo so che queste foto sembrano tutte uguali: il re, avvolto in uno dei suoi vecchi eleganti cappotti, l’ombrello – di solito quello del napoletanissimo Talarico – come tocco british e piccolo ausilio ai suoi passi va alla funzione domenicale nella chiesa di St Mary Magdalene, nei pressi della tenuta di Sandringham. Vi posso assicurare però che la foto è stata scattata questa mattina e devo dire che in questo periodo di gran trambusto immagini del genere mi appaiono particolarmente rasserenanti.

(Ph: Geoff Robinson)

A Sandringham oggi è avvenuto anche qualcosa di più politicamente rilevante: il sovrano ha ricevuto il presidente ucraino Zelensky, a Londra da ieri per partecipare al summit con capi di stato e governo per la pace in Ucraina. Charles, notoriamente uno degli uomini più chic del pianeta, è altrettanto notoriamente un gran signore, qualità che purtroppo non è così diffusa come si potrebbe desiderare.

(Ph: Getty Images)

Non risulta dunque che egli abbia considerato inadeguata la mise del presidente ucraino, in tenuta casual/militare come suo solito da tre anni a questa parte. Una tenuta che egli stesso ha dichiarato sarà sostituita da abiti civili quando finalmente la guerra finirà: scelta non approvata da molti – cosa immagino gli interessi il giusto, cioè nulla – ma che non mi sembra neanche da commentare nella sua ovvia determinazione di ricordare ovunque e a chiunque la situazione di guerra che vive il suo Paese. Detto questo, ma che meraviglia è questo salotto? E quel camino?

C’è anche un’altra piccola notizia che riguarda il re, e piacerà a molti amici di Lady Violet. È noto quanto la Royal Family ami gli animali, e praticamente tutti i suoi membri hanno e hanno avuto cani. Se i corgi sono indissolubilmente legati al ricordo di The Queen (Dog save the Queen!) è noto che la Queen Consort abbia un debole per i Jack Russell. Camilla ne aveva due, Beth e Bluebell, adottati da un canile di cui ha il patronage, che hanno avuto l’onore di essere riprodotti sull’abito con cui è stata incoronata (Coronation attire, gli abiti dell’incoronazione – Ladies). Qualche mese fa Beth è volata sul ponte dell’arcobaleno, e di recente a Palazzo è arrivata una nuova cucciola, che è stata chiamata Moley.

In tutto questo paradiso dei cani di Charles si è sempre saputo poco. Poco dopo le nozze con Diana l’allora Principe di Galles aveva adottato anche lui un Jack Russell, Tigga, sopravvissuto al matrimonio e pure alla povera Diana, e scomparso nel 2002 alla bella età di 18 anni.

Bene, dopo più di vent’anni il re ha un nuovo compagno che gli è stato donato qualche settimana fa. Si chiama Snuff, e sapete che razza è? Un lagotto! Nome completo Lagotto Romagnolo, è una razza italianissima nata nell’area tra Ravenna e Comacchio, area che i sovrani britannici visiteranno il mese prossimo. Ed è anche molto amata dai lettori di Lady Violet. A questo punto non vedo l’ora di conoscere Snuff, almeno in foto!

La foto del giorno – Amori di una vita

Oggi è il 25 gennaio, e non è un giorno come gli altri per gli appassionati di letteratura, soprattutto in lingua inglese. Il 25 gennaio 1882 nasce a Londra Adeline Virginia Stephen, che diventerà una delle più grandi scrittici del ‘900 col cognome del marito, Leonard Woolf. Uno dei grandi amori di Lady Violet, che ebbe la fortuna di studiarla con meravigliosi insegnanti per il corso di letteratura inglese all’università.

Centoventitre anni prima di Virginia, nello stesso giorno era nato nel villaggio scozzese di Alloway Robert Burns, poeta nazionale scozzese. In suo onore ogni anno si celebra la Burns Night, un incontro conviviale (Burns Supper) in cui si mangia haggis, il piatto tipico delle Highlands, si beve ovviamente whisky, e si declamano le sue poesie (ne parlammo qui: La foto del giorno – 25 gennaio).

(Ph: Millie Pilkington)

Oggi anche Charles III rende onore al grande poeta con questa bella fotografia scattata da Millie Pilkington nella biblioteca del castello di Balmoral. Indossa un nuovo tartan, il Balmoral Glen Gelder, creato su sua richiesta dalla designer Araminta Campbell e presentato lo scorso 14 novembre, giorno del suo compleanno (se vi piace, tra poco sarà in vendita nello shop di Balmoral).

Lady Violet non può fare a meno di pensare che dietro la fotografia ci sia lo zampino della Queen Consort, grande appassionata di libri e lettura; e certi amori, si sa, durano tutta la vita.

Come quello tra Charles e Camilla, sposati in seconde nozze a più di trent’anni dal loro primo incontro, primi sovrani divorziati e risposati. Che stanno per essere imitati da Nikolaos di Grecia e Chrysi Vardinoyannis, entrambi al secondo matrimonio. La sposa ha due figli mentre Nikolaos non ne ha avuti dal lungo legame con l’ex moglie Tatiana, e l’accelerazione impressa alle nuove nozze – che verranno celebrate tra meno di due settimane, il 7 febbraio, senza aspettare neanche San Valentino – ha fatto pensare a molti che ci sia un royal baby in viaggio.

Quanto a Lady Violet, stasera andrà a una cena con sciarpa scozzese comprata a Edimburgo, e al ritorno riprenderà uno dei libri di Virginia Woolf, perché l’amore per la lettura è uno di quelli che non ti abbandonano mai. E in fondo pure quello per il tartan.

Le foto del giorno – It’s Christmas

È Natale, e se ovviamente tutte le famiglie reali festeggiano, è quella britannica la protagonista della giornata. Col tradizionale discorso del monarca, e con la camminata che porta la Royal Family alla messa nella chiesa di St.Mary Magdalene, non lontano dalla residenza di Sandringham.

(Ph: Getty Images)

Che si è svolta come sempre, con il percorso delineato dalle tante persone che sfidano il freddo di dicembre pur di vedere i reali e fare loro gli auguri. Con qualche assenza significativa ancorché annunciata, come quella del Duca di York, e qualche presenza confermata a sorpresa: quella della figlia Beatrice col marito Edo Mapelli Pozzi. Il primo caldamente invitato a restarsene a casa dopo l’ultima sciocchezza compiuta (e magari fosse davvero l’ultima…) cioè l’aver aperto il proprio inner circle e le porte delle residenze reali ad un uomo d’affari cinese sospettato di essere una spia; la seconda data in vacanza con la famiglia del marito, poi sconsigliata dai medici per via della gravidanza.

Se il colore di questa stagione è generalmente considerato il bordeaux, per i Windsor deve invece essere il verde scuro, tonalità scelta sia dalla Queen Consort sia dalla Principessa di Galles per due cappotti abbastanza simili, entrambi già indossati in precedenza (quello di Catherine è Alexander McQueen), completati da cappelli verdi anch’essi, stivali guanti e borsa nera (quella di Camilla è Chanel).

(Ph: Getty Images)

La principessa ha aggiunto anche una sciarpa scozzese sui toni del verde e del blu, che richiama il deliziosissimo cappottino della figlia, altissima come i due fratelli.

(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)

Tartan anche per la Princess Royal, nel suo caso una gonna a pieghe scaldata da un bel giaccone rosso. Anne è la dimostrazione plastica di cosa sia lo stile, che ha a che fare più con la consapevolezza di sé che con i vestiti (e men che meno con a sempre difficilmente definibile eleganza).

(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)

Poche cose mi piacciono meno dei cappotti azzurri; evidentemente la Duchessa di Edimburgo non lo sa, o non mi avrebbe dato questo dolore. Anche se va detto che ciò che ammazza definitivamente la sua mise è quel cappello bizzarramente piazzato sulla testa. Mi fa pensare a uno shtreimel, quel copricapo di pelo indossato in alcune occasioni speciali dagli ebrei ortodossi; molto graziosa la figlia Louise, in cappotto color cipria e berretto bianco latte. Mi sembra che la fanciulla stia definendo il suo stile, quando capirà che non è sempre necessario portare quelle scarpine saremo a buon punto.

(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)

La futura mamma Beatrice sceglie un cappotto cammello con cintura in vita che la ingoffa il giusto, ma siccome son tutte belle le mamme del mondo va bene così. Invece mi permetterei di suggerire al marito Edo un cappotto o almeno un giaccone, perché ha l’aspetto di chi sta congelando. Adorabile il piccolo Wolfie.

Più che bordeaux – come ho letto da qualche parte – a me sembra melanzana la mise di Zara Tindall, colore che le dona moltissimo. Eccessiva la decorazione del cerchietto – che mi sembra simile a quello della cugina Bea – ma lei da brava amazzone è in grado di domare e controllare quasi ogni eccentricità.

(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)

Presenti anche i figli della principessa Margaret: Lord Snowdon è il signore col cappotto cammello mentre la sorella Lady Sarah, che si intravvede accanto a lui, è arrivata col marito Daniel Chatto e i due figli. Il maggiore Samuel è in compagnia di quella che è probabilmente la sua ragazza, la giovane artista di origine armena Eleanor Ekserdjian. Il minore Arthur, che fa il personal trainer (e direi che si vede) cammina fianco a fianco con nientepopodimenoché il colonnello Johnny Thompson, per la gioia di alcune delle mie lettrici. Quando si dice un finale col botto!

(Ph: WPA Pool/Getty Images)

Alle tre del pomeriggio del giorno di Natale la BBC tradizionalmente trasmette il discorso del monarca, registrato in precedenza. Nel suo breve speech King Charles si è augurato che la pace torni presto in Ucraina, in Medio Oriente e in Africa (vi ricordo che il sovrano britannico “regna ma non governa” per cui non è che possa fare molto di più), poi ha ringraziato i medici e gli infermieri che lo hanno seguito per tutto l’anno nella sua lotta contro il cancro. Come sede per il discorso di quest’anno è stata opportunamente scelta la Fitzrovia Chapel nel centro di Londra, edificio ottocentesco che anticamente era la cappella del Middlesex Hospital. E qui scatta una riflessione: abbiamo più volte ragionato sul fatto che Queen Elizabeth II fosse diventata lei stessa l’incarnazione monarchica, per cui anche i suoi discorsi seguivano un canovaccio sempre simile. Argomenti a parte – ovviamente adeguati allo scorrere del tempo – era in qualche modo la rappresentazione della monarchia, che celebrava sé stessa. Alla fine non era particolarmente importante cosa dicesse, ma che parlasse, tanto era forte il suo valore simbolico. Charles secondo me utilizza diversamente il linguaggio del simbolo: la scelta di quest’anno è chiara, ma penso che lui si sia datala missione di avvicinare la monarchia ai cittadini, cercando e trovando di volta la materia, il linguaggio, il modo e il luogo per comunicare, Se è come io penso, sta trasformando la sua debolezza, soprattutto paragonata alla forza materna – e cioè il limitato carisma, l’autorevolezza che probabilmente non avrà il tempo di conquistare, anche la scarsa simpatia che le sue scelte personali hanno generato – nel suo punto di forza, e nella chiave di rinnovamento della monarchia. Se è così, il suo regno sarà magari non particolarmente lungo, ma potrebbe essere più significativo di quanto ci aspettiamo.

Fatemi sapere cosa ne pensate, e buon Natale.

La foto del giorno – Cominciano gli auguri!

Gli anglicani non celebrano l’Immacolata – e men che meno il Re che della Chiesa è il capo – ma oggi è stata diffusa l’immagine del cartoncino di auguri delle Loro Maestà, ed essendo il giorno che per noi apre davvero il periodo natalizio, direi che cade proprio a fagiuolo.

Sorridenti, sereni, Charles e Camilla hanno selezionato per gli auguri una fotografia scattata ad aprile da Millie Pilkington nei giardini di Buckingham Palace.

In aprile il re stava affrontando la sua battaglia contro il cancro, e Catherine aveva appena rivelato la sua. E avevamo saputo del melanoma di Sarah di York, giunto pochi mesi dopo la diagnosi di tumore al seno. Da allora ci sono stati anche il trauma cranico di Anne e l’infezione polmonare da cui Camilla non è ancora guarita perfettamente.

Insomma un anno complicato e doloroso, per cui questa immagine è secondo me una scelta assai convincente, visto che guardandola la prima parola che mi viene in mente è serenità: che è l’augurio migliore che si possa fare a loro, e anche a noi.

Le foto del giorno – Tre Re dall’Oriente

Questa si presenta come una settimana ricca di visite di stato, il che vuol dire che avremo molte mise di cui parlare! Questa mattina l’Emiro del Qatar, Tamīm bin Ḥamad Āl Thānī è arrivato a Londra, accompagnato dalla prima consorte, la sceicca Jawaher. L’emiro ha altre due mogli, e un totale di 13 figli (per ora), ma Jawaher – sua cugina di secondo grado – è la consorte principale, e quella che lo accompagna negli eventi formali.

A ricevere i reali qatarioti c’erano i Principi di Galles, che li hanno scortati fino all’incontro con King Charles III. Presente con nostra gioia Catherine ma assente Camilla, che questa sera darà il cambio alla nuora per lo state banquet.

Ma sai che questo emiro… per chi ama il genere bruno tenebroso è niente male (parlo solo dell’aspetto, evito di pronunciarmi sulla politica), mentre il povero William sembra piuttosto spelacchiato, oltre ad essere anche più basso, cosa che gli capita di rado. Catherine, un po’ provata ma in buona forma, sceglie il bordeaux, colore feticcio della stagione, mentre la sceicca è tradita dalla lunghezza del bel cappotto, che la fa sembrare una pedina degli scacchi.

Total bordeaux anche per la Reine Mathilde, che con il marito Philippe ha oggi ricevuto il sultano dell’Oman Haitham bin Tariq Al Said in visita in Belgio. Contrariamente al collega qatariota il sultano indossa l’abito tradizionale, attirando su di sé l’attenzione distogliendola dal cappello da brigante della Reine, cosa di cui gli siamo grati. Il sultano ha una bella moglie – credo una sola – ma l’ha lasciata a casa, peccato.

È a Bruxelles anche il re di Giordania Abdullah II che, accompagnato dal figlio ed erede Hussein, ha incontrato il Segretario Generale della NATO Mark Rutte.

Insomma, all’Epifania manca ancora un mese, ma nel Vecchio Continente sono già arrivati i Re Magi!

Le foto del giorno – Inizia l’Avvento

Inevitabili come la diatriba pandoro/panettone e il dubbio di cosa fare a capodanno arrivano le fotografie dei regali biglietti di auguri. Quest’anno battono tutti sul tempo i monegaschi, che l’anno scorso se l’erano presa piuttosto comoda; ecco dunque a voi Albert Charlène e i gemelli pronti ad augurarvi buone feste.

(Ph: Éric Mathon/Palais princier)

L’atmosfera natalizia è assicurata dal sobrio albero alle spalle della famigliola e dalla ghirlanda sul camino, più qualche candela qua e là, mentre dato il suo ben noto temperamento allegrone la princesse ha pensato di vestirsi di marrone spento, coordinandosi immagino con la cesta piena di pigne alle sue spalle, e trascinando con sé l’incolpevole Jacques. Meglio Albert e Gabriella in bianco, anche se lui sembra uscito da un cinepanettone. Non so dove sia ambientata la foto, ma la stanza che fa da sfondo sembra molto bella; Lady Violet però non riesce a staccare gli occhi da quei quattro piedini calzati e appoggiati sul plaid. BIANCO.

(Ph: Éric Mathon/Palais princier)

Sabato sera i principi coi loro figli hanno acceso le luci di Natale sulla rocca. Poi hanno raggiunto il casinò per godersi i favolosi addobbi, con cinque grandi sfere animate ispirate ai momenti magici della festa.

(Ph: Éric Mathon/Palais princier)

Devo dire che, almeno dalle foto pubblicate, il risultato sia senza dubbio notevole, molto scenografico; quest’anno mi è davvero piaciuto.

(Ph: Éric Mathon/Palais princier)

Speravo di vedere qualche foto dedicata alla prima domenica d’Avvento, ma l’unica che ho trovato viene dalla Svezia: sobria, una composizione elegante molto natalizia e senza effetti speciali. Dato che ieri è stata accesa la prima di quattro candele – una per ogni domenica fino a Natale – mi sorge spontaneo chiedermi come mai gli stoppini siano neri: un riciclo dall’anno scorso?

Quale che sia la risposta, Lady Violet approva.

Un altro dei Paesi scandinavi invece non si è invece fatto mancare un effetto veramente speciale: sabato sera la famiglia reale al completo di tutti i suoi membri attualmente a Copenaghen ha assistito al Tivoli alla prima dello Schiaccianoci.

(Ph: Keld Navntoft Tivoli)

Spettacolo tradizionalissimo arricchito dalla presenza della regina Margrethe, che ha lavorato a questa edizione nella veste di costumista e scenografa. Insomma, abdicando la ex sovrana ha mollato gli affari di stato al figlio e ora si dedica a ciò che ama di più, scelta saggia!

(Ph: Keld Navntoft Tivoli)

Tra gli spettatori anche le sorelle Benedikte e Anne-Marie, e il nipote Felix (figlio del secondogenito Joachim, che non passerà le feste in patria).


(Ph: Keld Navntoft Tivoli)

Mentre dalla vicina Norvegia è arrivata la regina Sonja, che ha un certo bisogno di distrarsi in questo periodo; mollati parenti e problemi a Oslo la sovrana, grande appassionata di ogni forma d’arte, l’impeccabile sovrana ha dimostrato che davvero show must go on.

(Ph: Keld Navntoft Tivoli)

Anche noi, godiamoci il più possibile questi giorni sospesi e pieni d’incanto.

Reali nella notte

Care lettrici e cari lettori, come avete trascorso le serate di questo weekend? Teatro, cinema, cenetta oppure divano e plaid? Lady Violet la seconda, e tanto per non smentirsi si è vista la miniserie The Virgin Queen sulla prima delle due Elisabette che hanno regnato in Albione.

A Madrid invece ieri sera, sabato, los Reyes se ne sono andati al cinema, una cosa che fanno spesso, e infatti la fotografia che ho scelto è di repertorio. L’esclusiva è della rivista ¡HOLA!, che vi invito a visitare per vedere le foto della serata, anche se i sovrani appaiono di spalle https://www.hola.com/realeza/casa_espanola/20241116730510/reyes-felipe-letizia-plan-privado-sabado-tarde-madrid/

Felipe e Letizia sono andati a vedere Gladiator 2 – in versione originale sottotitolata – non credo che li imiterò perché è uno dei film che mi interessa di meno, ma è senz’altro la pellicola più vista in questi giorni, e infatti anche il cinema scelto da loro era pieno. I sovrani hanno fatto la fila per lo spettacolo delle 20.00 come tutti gli altri spettatori; ma credo che Felipe, col suo metro e 97, abbia smesso da quel dì di sperare di passare inosservato. Dopo gli eventi di Valencia il fatto di farsi vedere tra la gente non è banale e neanche scontato, ne parleremo ancora.

 (Ph: Shad Madian/FOTOMAD/Se og Hør)

Venerdì sera invece è stata la regina Sonja di Norvegia a regalarsi una serata a teatro con un paio di amiche; per lei un concerto jazz all’Amerikalinjen di Oslo dedicato a Nina Simone. L’amore per le arti e la cultura della sovrana, così come la raffinatezza delle sue scelte, sono cosa nota e nemmeno in questo caso si è smentita. Amo vedere i reali in questi momenti di normalità, e va detto che quelli di cui parliamo oggi hanno in comune anche il fatto di trovarsi in un momento difficile. Se i sovrani spagnoli hanno dovuto affrontare la tragedia dell’alluvione, neanche alla corte norvegesi le acque sono tranquille. Superato il matrimonio della primogenita Märtha Louise con lo sciamano, che resta una possibile fonte di problemi se non si comporterà a modino, ora i veri guai vengono da Marius Borg Høiby, figlio di primo letto della principessa ereditaria Mette-Marit. Il giovanotto, accusato qualche mese dalla fidanzata di violenze fisiche e psicologiche (La foto del giorno – Prove di maturità) sta rivelando una natura molto più oscura di quanto il suo aspetto angelico farebbe supporre: almeno un’altra ragazza si è aggiunta nelle accusa di violenze, e vengono fuori storiacce di tossicodipendenza e non solo. E i norvegesi non risparmiano critiche alla madre del ragazzo (neanche tanto, ha 27 anni) che lo avrebbe coperto oltre l’opportuno, supportata in questo dal marito Haakon. Il che è non solo gravissimo, ma potenzialmente disastroso per l’immagine dei futuri sovrani.

Bene ha fatto Sonja a prendersi qualche ora di distrazione, lei che passa con solida grazia attraverso comportamenti inadatti e problemi familiari. Piccola riflessione: a parte che la regina, che potrebbe essere mia madre, dimostra di avere una vita sociale più intensa della mia, ma quanto sono chic queste signore?

S’è ammalata anche Camilla

Accade a volte che mentre tutti sono concentrati sulla salute di uno dei due elementi di una coppia, si ammali l’altro. È quanto successo ai sovrani britannici: nei giorni scorsi l’attenzione dei più era rivolta a King Charles, impegnato nel viaggio ufficiale in Oceania – dove è apparso a volte un po’ affaticato ma generalmente in buona salute – e ora è ammalata la Queen Consort.

(Ph: Pool)

Nulla di tragico né di particolarmente grave, ma una non meglio identificata “infezione toracica” che costringe Camilla al riposo, sotto controllo medico, nella residenza di campagna. La regina mancherà al ricevimento a Buckingham Palace in onore degli atleti olimpici e paralimpici, dove il re sarà accompagnato dalla sorella Anne, e all’inaugurazione del Field of Remembrance a Westminster Abbey, che apre le cerimonie in onore dei caduti, i Remembrance Days; qui a sostituirla sarà la sempre più multitasking Duchessa di Gloucester.

Conoscendo l’amore per i libri di Camilla immagino che occuperà il tempo inaspettatamente libero nella lettura; a questo proposito, vi ricordo la pagina Instagram dedicata dalla sovrana alla sua grande passione: The Queen’s Reading Room, un vero club del libro ricco di novità e suggerimenti.

(Ph: Instagram @thequeensreadingroom)

E ieri a consigliare tre libri è stata Mathilde, Regina dei Belgi. Ecco i titoli, tutti e tre disponibili in italiano: Bart van Loo, Il regno scomparso, Mondadori; Colette Nys-Mazure, Celebrazione del quotidiano, Servitium Editrice; e Géraldine Schwarz, I senza memoria, Einaudi.

(Ph: Instagram @thequeensreadingroom)

Devo dire che il libro di van Loo, sulla storia della Borgogna, mi attira molto; e l’idea di consigli di lettura regali è veramente affascinante. Da chi vorreste ricevere qualche indicazione? Personalmente da Sonja di Norvegia, che trovo una donna molto interessante anche intellettualmente. Ma pure da Letizia di Spagna, ammesso e non concesso che in questi giorni abbia tempo e voglia di leggere.

Immagini da un royal wedding

Ieri è andato in scena ad Atene quello che, a meno di qualche sorpresa che non so immaginare, dovrebbe essere l’ultimo royal wedding dell’anno. La principessa Theodora, quarta dei cinque figli degli ex sovrani di Grecia, ha sposato il fidanzato di lungo corso, l’avvocato californiano Matthew Kumar. Nozze annunciate nel 2018 (Una fidanzata e una sposa) e rinviate dapprima per la pandemia, poi per la morte di re Costantino. Ieri finalmente l’happy ending nella cattedrale ortodossa della capitale ellenica, alla presenza di amici e parenti.

(Ph: NDP/Petros Hontos)

La sposa è cugina di due sovrani: Felipe VI di Spagna dal lato paterno, e Frederik X di Danimarca da quello materno; non se n’è presentato uno, e nemmeno in rappresentanza una delle due regine consorti. Altra assenza ampiamente notata quella di qualche membro della Royal Family britannica; ma siamo sicuri che li avevano invitati? La madrina della sposa, Queen Elizabeth II, non c’è più, quindi… Amen, è stata una bella giornata comunque. E se alle mise dedicheremo il prossimo Royal chic shock e boh, volevo intanto mostrarvi qualche dettaglio.

(Ph: Nikolas Komini)

Ecco Theodora e Matthew durante la cerimonia, celebrata con l’antico rito bizantino detto Typikon. Sono in piedi davanti a quello che se non sbaglio si chiama tetrapodion, su cui vengono appoggiati gli oggetti rituali, tra cui le corone poste sul capo degli sposi durante la celebrazione. In ossequio al rango, nonostante la famiglia della sposa dovrebbe andare a sinistra, in questo caso ha il posto d’onore a destra. In prima fila la regina, il diadoco e la moglie, in seconda fila le due zie – la Reina Sofía e la principessa Benedikte – i due fratelli della sposa che credo avessero l’incarico di incoronare gli sposi, e i due figli maggiori di Pavlos, che penso avessero anche loro un ruolo, benché non sappia dire quale. La sorella maggiore Alexia siede invece in prima fila nella navata, dietro le damigelle (è la signora in rosso). Come ci aspettavamo, Theodora indossa il velo di famiglia, e lo ferma con la celebre, splendida tiara del Khedivé, la cui storia potete leggere qui, ricordando le nozze dei suoi genitori, celebrate nella stessa cattedrale 60 anni fa (A Royal Calendar – A Greek royal wedding).

(Ph: Nikolas Kominis)

Come ogni royal wedding che si rispetti, non manca la foto di famiglia. Qui mi colpiscono due cose: la simmetria delle due signore in sedia a rotelle – quella a destra è la principessa Irene, zia paterna della sposa, che non era presente in cattedrale – e l’ambientazione, sobria al limite del misero, con la parete di fondo fastidiosamente geometrica. D’altronde gli ambienti fastosi cui siamo abituati appartengono a residenze reali, che qui non sono più a disposizione della famiglia. Il ricevimento è stato fatto all’One&Only Aesthesis, hotel alla moda sul mare, non certo in un palazzo reale; non so se la foto sia stata scattata lì, ma insomma tocca adattarsi. In compenso potete vedere gli unici ospiti più o meno italiani; Aimone e Olga di Savoia-Aosta. Sono in terza fila, sul lato destro, alle spalle della infanta Cristina e di Nikolaos di Grecia (un po’ italiano anche lui, essendo nato a Roma). Italiani, ma anche loro parte della famiglia: il nonno della sposa, re Pavlos, e la nonna di Aimone, Irene, erano fratello e sorella, e il padre di Olga, Michele di Grecia, recentemente scomparso, un loro cugino.

Molte invitate eleganti, altre meno, ma ad attirare l’attenzione generale sono state le borsette di Anne-Marie e della sorella Benedikte, create esclusivamente per loro dalla sorella maggiore di entrambe, Margrethe. Che in questo modo è riuscita ad essere in qualche modo presente nonostante fosse bloccata a Copenaghen dal recente incidente domestico con conseguenti fratture. La creatività della regina emerita è ben nota, e molte signore, non solo di famiglia, hanno ricevuto in omaggio una borsa ricamata da lei – direi con la tecnica del petit point – caratterizzata dall’iniziale (o dalle iniziali) del nome della destinataria.

(Ph: Hanne Juul)

Questa è quella donata alla nuora Mary, e ora sapete qual è il nuovo oggetto del desiderio di Lady Violet (che con tali iniziali potrebbe sempre ripiegare su Louis Vuitton, ma che banalità!).

Lo sposo con i suoi fratelli/amici/garçons d’honneur. Diciamo che il tight sarebbe meglio fatto su misura, e soprattutto sarebbe meglio che il sarto sapesse come si fa. Un quadretto che mi ha evocato l’arrivo in chiesa di Mike Tindall, che andava a sposare Zara scortato dai compagni di squadra (la nazionale inglese di rugby). Inarrivabili.

Concludendo questa breve carrellata, una foto che mi ha fatto sorridere. Invecchiando Anne-Marie mi ricorda sempre di più mia madre; somiglianza non così evidente quando era in vita, dato che tra le due c’erano una ventina d’anni di differenza. Ora che Anne-Marie ha quasi l’età in cui lei è mancata, ce la rivedo molto.

Ecco, quando mia madre baciava qualcuno, spesso faceva la stessa smorfia. Secondo me perché non si trovava troppo a suo agio in questa forma di intimità con estranei, o se l’altro era troppo impetuoso, come in questo caso il neogenero Matthew, che da quello che si è visto ieri di secondo nome dovrebbe chiamarsi Irruenza.

In fondo, come diceva il grande scrittore, Tutte le famiglie felici si somigliano.