Le foto del giorno – Ultimo compleanno da sovrana

Compie oggi 69 anni Maria Teresa, Granduchessa di Lussemburgo ancora per qualche mese, visto che il prossimo 3 ottobre il marito Henri abdicherà in favore dl primogenito Guillaume, che ricopre già il ruolo di Lieutenant-Représentant del sovrano. Sovrano che il 16 aprile girerà la boa dei 70 anni, e vedremo come il fascinoso Granduca verrà festeggiato.

(Ph: Maison du Grand-Duc/Sophie Margue)

Intanto Maria Teresa celebra il suo gran giorno con tre nuovi ritratti. Nel primo compare da sola in sobrio blu, giusto per far risaltare l’enorme zaffiro cabochon della tiara Déco, che può essere indossata anche come collier, come appunto in questo caso.

(Ph: Maison du Grand-Duc / Sophie Margue)

Stessa mise perfettamente in palette col completo e la cravatta di Henri che compare con la moglie nel secondo ritratto. Maria Teresa ha scelto una tuta completata da una cappa in chiffon. Una creazione dell’amato Natan, indossato l’estate scorsa per ricevere uno dei Premi Europei per la Cultura.

Ed era apparsa sgualcita oltre il tollerabile, soprattutto per un capo couture.

(Ph: Maison du Grand-Duc / Sophie Margue)

Ancora la coppia è protagonista del terzo ritratto, in cui Maria Teresa ha abbandonato il blu in favore di un rosa carne che le dona molto, e le donerebbe forse pure di più se non avesse esagerato col makeup, di cui francamente secondo me non aveva bisogno. Anche questa è una tuta, corredata dall’inevitabile cappa e caratterizzata dalle grandi rose allo scollo; in questo caso lo stilista è Elie Saab, altro favorito della Granduchessa.

Insomma, non sarà perfetta ma certo è sempre lei, e penso che alla fine il suo bilancio da sovrana sarà positivo; vedremo cosa si inventerà una volta “in pensione”. Mi aspetto comunque delle sorprese!

Il 14 febbraio 2026 Henri e Maria Teresa festeggeranno un altro importante traguardo, 45 anni di matrimonio. Qui trovate la loro storia: A Royal Calendar – 14 febbraio 1981

Nascite e compleanni

Cari ospiti del sofà di Lady Violet, mi sono assentata qualche giorno – un breve viaggio e contemporaneamente un piccolo infortunio che non mi consente di stare a lungo al pc – ed ecco che un’altra principessina è arrivata, prima di quanto ci potessimo aspettare, visto che la fotografia della mamma incinta era apparsa solo tre settimane fa (Belle notizie).

Ed è così che i sovrani di Giordania sono diventati nonni per la seconda volta: tre giorni fa è nata ad Amman la piccola Amina, primogenita della principessa Iman e del marito Jamaal, con l’imperdibile copertura social di nonna Rania. In meno di 20 giorni sono nate tre piccole royal – Athena Mapelli Mozzi il 29 gennaio, Ines di Svezia il 7 febbraio e Amina il 16 – consideriamolo un segno di pace e speranza, e soprattutto speranza nella pace.

Sessantacinque anni fa invece non c’erano i social, e la comunicazione era senz’altro più sobria – si diceva che una vera signora doveva comparire sui giornali solo tre volte e per tre precisi motivi: nascita, matrimonio e morte – eppure quel lontano venerdì di fine inverno la notizia, almeno nel Regno Unito, ha la sua rilevanza. Alle tre e mezza del pomeriggio vede la luce a Buckingham Palace Andrew Albert Christian Edward, primo principe a nascere da un sovrano in carica dai tempi di Queen Victoria. Il pupo, secondo maschio di Queen Elizabeth II e di Prince Philip, scavalca la sorella maggiore Anne e diventa the spare, mentre Charles resta the heir. Pessima mossa, ancorché obbligata. Bello, allegro, sfrontato, tutto il contrario del meno aitante e più melanconico Charles. E infatti sembra che il cadetto si lamenti spesso della sua collocazione, affermando di poter essere un re migliore del fratello. All’inizio sembra avere un suo perché (e Lady Violet confessa un certo, come dire, interesse nei suoi confronti). Negli anni dell’adolescenza non si comporta male, soprattutto a Gordonstoun, la scuola superiore già frequentata dal padre e dal fratello (che la odiava), dove la cura del fisico è importante quanto la formazione culturale, se non di più. Riesce persino a diventare un eroe, partecipando alla guerra lampo contro l’Argentina per il possesso delle isole Falklands/Malvinas. Sposa la rossa Sarah, diventa padre, e sembra avviato alla vita un po’ noiosa e un po’ inutile del figlio cadetto di due genitori di quel calibro. Il divorzia arriva presto, e probabilmente neanche per colpa sua, poi inizia una lenta costante discesa. L’improvvisazione, l’arroganza, la mancanza di cultura diventano le caratteristiche che lo contraddistinguono.

Ma c’è di peggio, di molto peggio. L’amicizia con Jeffrey Epstein, milionario di origine più dubbia del suo patrimonio, pedofilo e spacciatore di carne umana, meglio se minorenne. Epstein muore in carcere nel 2019, ma la sua ombra si stende inesorabile sulla vita del vita del principe, che pensa di poter gestire lo scandalo – in effetti ha sempre pensato di essere al di sopra di tutto e tutti – decide di fare a modo suo e ovviamente lo fa malissimo. A novembre del 2019 compare sugli schermi della BBC, intervistato da Emily Maitlis, ed è il disastro: i sudditi e il resto del mondo vedono un uomo bugiardo, arrogante, con poco cervello, pochi modi e molta boria. Una catastrofe, che lo costringe ad annullare i sontuosi festeggiamenti per i sessant’anni, nel 2020 (Le foto del giorno – 19 febbraio). Allora però ricevette gli auguri pubblici dalla Famiglia, che oggi si è ben guardata dal farglieli. E temo che si sia pure offeso, e ancor una volta non abbia capito nulla.

(Ph: Glyn Kirk/Pool/AFP via Getty Images)

Se questa storia vi interessa e volte saperne di più, c’è una miniserie, A very royal scandal, che dovrebbe essere visibile su TimVision, perciò non l’ho ancora visto. Altrimenti potete leggere Courtiers di Valentine Low, royal correspondent del Times che rivela parecchi retroscena, da prendere naturalmente sempre con un po’ di misura. C’è anche in italiano, si intitola Cortigiani ed è edito da PiEmme.

A Royal Calendar – Ventitre anni insieme

L’ultima volta che i sovrani olandesi sono apparsi in pubblico insieme è stato lunedì scorso. Willem-Alexander e Máxima hanno partecipato in compagnia di re e presidenti alla cerimonia per gli ottant’anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.

(Ph: ANP/Remko de Waal)

Con loro la figlia Catharina-Amalia, sempre più bella, sempre più presente, e in questo caso anche unica erede al trono ad accompagnare i genitori.

(Ph: AFP/Sergei Gapon)

Poi hanno proseguito con le agende individuali, ma immaginiamo che oggi abbiano festeggiato insieme un bel traguardo: ventitre anni da quel due febbraio 2002, quando si sposarono ad Amsterdam. Lui in alta uniforme da ufficiale di marina, lei con quello che secondo me resta l’abito da sposa più bello della sua generazione (e non solo). E proprio chiacchierando con un’amica sui royal wedding dress mi è ornato in mente il loro anniversario. Perciò, aspettando le nozze d’argento tra due anni – scommettiamo che faranno faville? – forse vi farà piacere ricordare quella giornata fredda e piena di emozione, quell’abito sobrio ed elegante, quella tiara creata assemblando gioielli di famiglia, che sembra già diventata una delle preferite della futura regina,

(Ph: Jeroen van der Meyde)

Qui trovate il post che avevamo dedicato a quel matrimonio, e sempre viva gli sposi: A Royal Calendar – 2 febbraio 2002

A Royal Calendar – Un anniversaire pas trop joyeux

Compie oggi 68 Caroline de Monaco. La più bella, la più ammirata, la più fotografata principessa della sua generazione. Anche la più invidiata, finché la vita ha iniziato ad assestarle colpi a ripetizione.

(Ph: Manuele Mangiarotti/IPA-agency.net)

Nata il 23 gennaio 1957 nel massimo privilegio di una ricchissima famiglia regnante, e nella massima scomodità dell’essere figlia di una delle più belle donne del mondo – se non la più bella – non si è mai fatta imbrigliare dal ruolo e ha fatto (quasi) sempre di testa sua. Dallo sciagurato matrimonio con Philippe Junot alla fuga d’amore con Guillermo Vilas, fascinoso tennista argentino.

(Ph: Getty Images)

Fino a oggi, alla testa nature e alle rughe portate con nonchalance e – secondo me – persino una certa divertita noia rispetto a qualche reazione. Ancora chic come poche, pochissime, la silhouette sottile infilata in abiti couture, quasi sempre Chanel. Ma anche con mise molto più semplici e informali quando l’occasione lo consenta: Lady Violet l’ha incontrata più di una volta a Capri, in blusa pantaloni di lino e cappello panama.

Innamorata, riamata, tradita, corteggiata ma anche abbandonata, insomma come tutte noi, più o meno, il che alla fine ce la rende vicina, forse anche aldilà dei suoi desideri.

(Ph: Karl Lagerfeld)

Ebbe la fortuna di incontrare il grande amore, e visse la tragedia di perderlo. Rimase con tre figli piccolissimi, bellissimi e biondissimi – cui se ne aggiunse una quarta, Alexandra, dal terzo marito – che le hanno dato sette nipoti, e credo siano uno dei suoi interessi principali. Insieme alle attività culturali che promuove nel Principato.

Sempre meno attiva sulla scena monegasca, oggi non è mancata al funerale di Didier Guillaume, sessantacinquenne politico francese che a settembre era diventato Ministro di Stato (cioè capo del Governo) di Monaco, il 21 dicembre aveva sposato la compagna Béatrice Frecenon e il 17 gennaio è morto all’improvviso.

Vestita rigorosamente a lutto, il capo coperta dalla mantiglia di pizzo che tante volte le abbiamo visto.

E speriamo che domani sia davvero un altro giorno; almeno un giorno sereno.

La foto del giorno – Rinascita

Non può che essere dedicata a lei la foto di oggi, a lei che chiude un pesantissimo anno e ne inizia un altro. che speriamo sia una vera rinascita.

(Ph: Matt Porteous)

Oggi Catherine The Princess of Wales compie 43 anni, e la sua famiglia la celebra con una bella foto inedita, scattata qualche mese fa a Windsor da Matt Porteous. Jeans, camicia bianca, blazer e sciarpa a quadretti, all’anulare sinistro l’anello di fidanzamento; Catherine mostra il grazioso sorriso che non è mancato quasi mai, lo sguardo ancora un po’ affaticato ma sereno. La fotografia è accompagnata sui social da un messaggio scritto personalmente dal marito (come si capisce dalla W che lo firma): “To the most incredible wife and mother. The strength you’ve shown over the last year has been remarkable. George, Charlotte, Louis and I are so proud of you. Happy Birthday, Catherine. We love you. W” (Alla più incredibile delle mogli e delle madri. La forza che hai mostrato durante tutto l’anno passato è stata veramente notevole. George, Charlotte, Louis e io siamo così fieri! Buon compleanno Catherine, ti amiamo).

L’anno scorso il compleanno della Principessa di Galles passò sotto relativo silenzio, dato che eravamo concentrati sull’imminente cambio della guardia a Copenaghen (Le donne del giorno). Ora sappiamo che il dramma era già in atto: uno degli ultimi giorni di dicembre un’auto proveniente da Sandringham aveva raggiunto il King Edward VII’s Hospital, nel centro di Londra; a bordo probabilmente Catherine, che il 17 sarebbe stata ricoverata alla London Clinic per un intervento chirurgico all’addome (Breaking News – Chirurgia per la Principessa di Galles). Lo stesso giorno veniva annunciato il ricovero del Re nello stesso nosocomio per trattare un problema alla prostata (Breaking News – Ce n’è un’altra); oggi sappiamo che in entrambi i casi ai regali pazienti fu diagnosticato un cancro: iniziava così per i Windsor un annus horribilis da far impallidire il famigerato 1992.

Auguri di amore serenità salute e lunga vita a Catherine. E a tutti coloro che come lei hanno affrontato -o stanno ancora affrontando – la malattia; che questo nuovo anno sia davvero una rinascita.

Tanta gioia e un po’ di tristezza

Sono in ritardo di un giorno, ma siccome le foto sono belle, e soprattutto riguardano eventi lieti, vane la pena di proporvele.

(Ph: Vlad VDK)

Ieri Philippe e Mathilde hanno festeggiato le nozze d’argento, 25 anni di matrimonio, di cui 11 sul trono belga. Si sono sposati infatti il 4 dicembre 1999, primi tra i sovrani della loro generazione. L’annuncio del fidanzamento giunse a sorpresa – credo anche per gli stessi belgi – lei sconosciuta ai più, lui non esattamente un personaggio da copertina (e avendo 39 anni considerato praticamente fuori tempo massimo). Invece si sono rivelati una coppia affiatata, equilibrata, e direi anche simpatica. Insieme hanno avuto quattro bei figli, e la loro primogenita Elisabeth sarà la prima regina regnante del Paese.

(Ph: Vlad VDK)

Con la grazia e la misura che li contraddistingue, celebrano l’anniversario con due fotografie. Lei in bianco come una sposa, evita l’effetto glucosio scegliendo una tuta che tra l’altro le abbiamo già visto alla serata di gala per l’apertura delle Olimpiadi (Le foto del giorno – L’importante è partecipare). Autore di questa mise è il fido Natan, che creò anche l’abito da sposa; ne abbiamo parlato qui: A Royal Calendar – Philippe e Mathilde, due cuori e un abito.

Se la Royal Family amava i matrimoni in novembre, i reali belgi evidentemente preferivano dicembre, visto che anche lo zio di Philippe, Baudouin, sposò l’amatissima Fabiola nello stesso mese, il 15 dicembre 1960. L’ultimo mese dell’anno è quello del destino per Fabiola, che morì esattamente 10 anni fa, il 5 dicembre 2014. La casa reale la ricorda con una serie di fotografie scattate dal marito, tra le quali questa mi piace particolarmente. Lady Violet, da sempre innamorata di quel meraviglioso abito di Balenciaga (pelliccia a parte) ve la ricorda con questo post: Un royal wedding di 60 anni fa.

(Ph: Instagram @louisducruet)

E finiamo con la massima gioia: Stéphanie de Monaco è nonna per la seconda volta: Marie, moglie del figlio Louis Ducruet, ha dato alla luce una seconda bambina, cui è stato dato il delizioso nome di Constance. Come si vede dal braccialetto, la bimba è nata lunedì mattina dopo le nove, e ha trovato ad accoglierla la sorellina Victoire, di un anno e mezzo.

(Ph: Instagram @louisducruet)

L’arrivo di questa bambina mi ha fatto pensare non solo alla nonna, ma anche alla bisnonna. Grace era nata il 12 novembre 1929, avrebbe dunque 95 anni, e sarà perché conosco molte signore di quell’età immagino la felicità che le avrebbe portato la nona pronipotina.

(Ph: Instagram @louisducruet)

È andata diversamente, ma oggi celebriamo la gioia della vita.

Royal chic shock e boh – Royal November

Tra i royal appuntamenti più importanti di novembre, oltre al compleanno di King Charles, c’è senza dubbio la festa nazionale del Principato di Monaco, e noi da qui partiamo.

Tradizione vorrebbe che il giorno della Fête Nationale combaciasse con l’onomastico del Principe, e per i 55 anni abbondanti del regno di Rainier III la celebrazione è avvenuta il 19 novembre, festa (insieme al 17 giugno) di San Ranieri. Alla morte del vecchio sovrano il successore, Albert, avrebbe dovuto anticipare di qualche giorno, dato che il 15 novembre si celebra Sant’Alberto Magno, ma il nuovo monarca ha mantenuto la vecchia data, come omaggio al padre e al patrono della dinastia, che è appunto Ranieri. Martedì 19 dunque il Principato si è vestito a festa, e le strade imbandierare della rocca hanno accolto la Famille Princière quasi al completo. A partire dalla principessa consorte, la bionda Charlène, in completo pantaloni lilla di Vuitton.

La giacca asimmetrica è interessante, con una bella linea scolpita, ma tira un po’ sul punto vita; i pantaloni mi piacciono meno e mi sembra che l’orlo della gamba destra sia più lungo. Pesante l’abbinamento con gli accessori neri – borsa e scarpe dal tacco spesso, tutto Vuitton – terrificanti le calze nere. Tutto l’insieme non mi convince affatto: inadatto all’occasione e troppo rigido. Lei è piuttosto goffa e poco disinvolta, probabilmente anche perché molto timida, e inguainata in questo genere di mise mi fa pensare a un soldatino di legno, compreso il fascinator con doppia piuma; insomma, qualche amica toscana direbbe che tutto l’insieme è pissero, per me è semplicemente shock. E so che qualcuna salverebbe i gradi orecchini di brillanti; li salverei anch’io, ma mai e poi mai li indosserei di mattina!

(Ph: Eric Mathon/Palais princier)

Deliziosa Gabriella in cappottino azzurro cielo Dior; personalmente non amo i bambini in abiti firmati, ma lei è molto graziosa, e il broncio mostrato in più occasioni durante la giornata le restituisce appieno la natura di bambina, e pure simpatica.

(Ph: Niviere David/ABACAPRESS.COM)

Sceglie Dior anche la zia Stéphanie, con un cappottino che abbina il nero al blu. So che molti inorridiscono alla semplice idea, ma io stavolta la trovo elegante come non si vedeva da tanto; mi piace la semplicità e l’assenza di effetti speciali, limitati al tatuaggio che spunta dalle slingback Prada. Assolutamente chic. Da molto Stéphanie non porta cappelli, e tutto sommato guardando oggi la sorella maggiore Caroline non so darle torto. La primogenita di Grace è in total Chanel ma sarà per il troppo nero, sarà per i capelli acconciati male sotto quel fascinator, che invecchia come poche cose al mondo, ma l’effetto finale non è entusiasmante. Peccato perché l’abito che si intravvede dal cappottino, in pizzo tridimensionale, è bellissimo, lei è sempre chic ma stavolta non mi sembra assai sotto tono. Boh.

(Ph: Stephane Cardinale-Corbis/Getty Images)

Grande attenzione per la mise della figlia minore di Caroline, Alexandra di Hannover, che ha tirato fuori da un’armadio di famiglia un tailleur, probabile creazione del divino Balenciaga, appartenuto a nonna Grace. Elegantissima sia lei sia l’operazione, in una parola meravigliosa; talmente tanto da distogliere l’attenzione sull’orlo dei pantaloni del cugino Louis Ducruet, che fa sembrare un dilettante anche zio Albert. Brava Alexandra, très chic.

La sorella Charlotte Casiraghi è global ambassador Chanel, ed è naturalmente vestita dalla maison. Accompagnata dai due bei figli Raphaël e Balthazar – che pur avendo padri diversi si somigliano molto e hanno lo stesso modello di orecchie – la fanciulla indossa un cappottino di tweed in quella tonalità di azzurro che è uno dei trend di stagione, abbinato ad accessori neri che in questo caso fanno effetto colour block. Lei mi piace praticamente sempre; in particolare in questo caso mi sembra tanto francese, e mi ricorda attrici e cantanti degli anni ’60 e ’70 come Françoise Hardy o Catherine Spaak, sarà per le gambe in mostra o le scarpine Mary Jane Chanel? Chic.

Capitolo cognate: numero 1)Tatiana Santo Domingo, moglie di Andrea Casiraghi; la apprezzo sempre di più, trovo che vada definendo sempre meglio il suo stile. Per l’occasione ha scelto un completo Dolce&Gabbana con giacchina avvitata e gonna midi in tssuto pied-de-coq, che sarebbe il pied-de-poule ma più grande. Attenzione al dettaglio: i capelli legati con un foulard e soprattutto il pullover dolcevita al posto della camicia. Impeccabile, informata. chic.

Cognata numero 2) la nostra Beatrice Borromeo, consorte di Pierre Casiraghi. Come Tatiana, compare quasi sempre semicoperta dai figli, per cui ho scelto questa tenerissima foto col secondogenito Francesco che si gode una carezza del padre (che sotto il tight porta i mocassini, lo sciagurato!). Beatrice è per Dior ciò che Charlotte è per Chanel, per cui la sua mise arriva direttamente, e per intero, dalla maison: tailleur grigio con giacca dal collo alla coreana e gonna midi plissé. Neri gli accessori: dall’adorabile fascinator a forma di goccia con veletta, alle décolleté, alla borsa, la Small Lady Dior Joy. Strachic (lei, lui tra scarpe inadatte barba lunga e cravatta allentata sembra reduce da una notte di bisboccia, come suo fratello).

Questa volta il ruolo delle sorellastre tocca alle figlie di Stéphanie, Camille e Pauline. La prima ha un bel cappotto verde (Tara Jarmon) perfetto per andare in ufficio, l’altra ha scelto Miu Miu: abito stropicciato ad arte in satin color crema sotto il cappotto grigio fumo, veramente troppo over. Anche l’over è un trend di stagione, ma non per un’occasione di questa formalità. Boh+boh, ma molto carine.

(Ph: Eric Mathon/Palais princier)

La giornata si è conclusa con un gala al Grimaldi Forum, dove la Famille Princière ha assistito a una rappresentazione della Bohème di Puccini (di cui quest’anno è il centenario della morte). Partendo da sinistra: Tatiana in abito di velluto verde a balze del suo brand Muzungu Sister; sarà che mi ricorda quello che avevo da bambina, ovviamente corto e con le balze solo accennate, a me piace, chic. Charlène è in blu, ancora Vuitton; non mi fa impazzire, soprattutto con i capelli pettinati così, ma sicuramente chic. Blu anche per Caroline, in un classico Jenny Packham tutto paillettes, e il tocco ultramoderno della clutch Bottega Veneta nera compresa la metalleria, chic anche lei. La figlia minore Alexandra si butta sul colore star della stagione, il bordeaux e sceglie uno scenografico abito di Giambattista Valli col piccolo corpino cosparso di volant. Lo adoro, chic. Chiude il gruppo Beatrice, anche questa volta in Dior, con un sontuoso abito in velluto nero con ricamo al collo. La fotografia non rende, ma è veramente superchic. A questo punto mi sorge una riflessione: per la festa di quest’anno, tranne qualche eccezione, i Grimaldi si sono sicuramente mostrati al loro meglio; perché dunque non li trovo mai convincenti fino in fondo? Secondo me perché hanno perso smalto, e sembrano un po’ dei sopravvissuti. Probabilmente il mio giudizio è condizionato dal ricordare bene il sublime glamour che Grace aveva portato in dote al Principato, ma morta lei è iniziato un lento declino, forse anche perché molte manifestazioni sono rimaste le stesse senza avere la forza della storia né del simbolo, e sono dunque solo anacronistiche. Per tacere del povero Albert, che costretto a indossare la poco marziale uniforme dei Carabiniers non ha l’autorevolezza paterna. Parlavo qualche giorno fa con un’amica di Lady Violet, e convenivamo sul fatto che la vita mondana monegasca ormai oscilli tra il memoriale e la sagra di paese.

Parlavamo di storia ed ecco qui, la famiglia reale britannica. Martedì sera, mentre i Grimaldi assistevano alla Bohème, a Buckingham Palace i Windsor ricevevano il Corpo Diplomatico accreditato a Londra per l’annuale ricevimento. C’era il re, nelle sua veste di capo dell’Order of the garter, con giarrettiera d’ordinanza allacciata al polpaccio sinistro, c’era il Principe di Galles in frac, e c’era la regina in una sinfonia di blu. Camilla ha scelto un abito in velluto operato di Fiona Clare come base per la fascia azzurra dell’Order of the garter, il Royal family order del marito (La foto del giorno – L’ordine di Carlo) col ritratto di Charles sostenuto da un fiocco celeste chiaro, e la tiara con le cinque acquamarine vista in precedenza sulla cognata Sophie. Personalmente non amo troppo gli azzurri, men che meno l’acquamarina, ma che le vogliamo dire se non chic?

Finale col botto, perché una mise del genere non può passare sotto silenzio. Il 12 novembre, impegnata in una serie di incontri ad Amman l’associazione delle donne impegnate nelle professioni e nel business, Rania si è presentata nella sua personale versione degli anni ’80: giacca corta Sportmax, leggings (ma all’epoca si chiamavano fuseaux) con la staffa portata sopra le scarpe dal tacco altissimo, e il nuovo secchiello Kalimero di Bottega Veneta. Sarà la nonnitudine che le ha dato un nuovo sprint? Comunque spaziale!

Once upon a time in Dallas

Il 22 novembre 1963 è una di quelle date incise nella mente di molti, di tutti. Chi c’era se la ricorderà sempre, chi non c’era ancora, o era troppo piccolo, a imparato a conoscere, e a ricordare. È uno di quei giorni che io chiamo “la fine dell’innocenza” la fine di una favola, di un’età dell’oro, una fase che nasce come un sogno e finisce in un incubo.

(Ph: Cinema Publishers Collection/imago images)

All’una del pomeriggio del 22 novembre 1963 il presidente John Fitzgerald Kennedy viene dichiarato deceduto dai sanitari del Parkland Memorial Hospital, dove era giunto in condizioni disperate – forse già morto – dopo l’attentato avvenuto mezz’ora prima.

Jack faceva la storia, Jackie la raccontava. Fu lei, colta e amante della cultura più del marito, a definire Camelot l’era kennediana e quando Jack se ne andò, il mondo si aspettava che Jackie, vedova a 34 anni con due bambini piccoli (più altri due morti alla nascita) diventasse la vestale del mito, un mito che come nella tragedia greca si nutriva della propria distruzione. Non ci riuscì, non come si voleva da lei. Ma quel giorno alla fine ce lo ricordiamo forse più per Jackie che per Jack. Lady Violet di sicuro, forse anche per quell’istintivo pudore che si ha nel guardare qualcuno che sta morendo senza poter fare nulla. Quel giorno per me è Jackie, che arriva nella città texana con la sua grazia leggiadra, e ne riparte sempre graziosa, ma pietrificata. Quel giorno per me è quella mise rosa, la cui storia abbiamo raccontato in questo post: Quel tailleur rosa.

Tre giorni dopo il figlio John compiva tre anni, e l’immagine che racconta quella giornata è un bimbo col cappottino azzurro che fa il saluto alla salma del padre; l’abbiamo ricordato qui: Jackie, la donna che visse tre volte (parte seconda)

Happy birthday tooo youuu!

Happy birthday!

(Ph: The Royal Family)

Compie oggi 76 anni Sua Maestà King Charles III; il Palazzo lo festeggia con una foto very British, e più lui invecchia più Lady Violet trova che somigli al padre. Compleanno di lavoro per il re, che oggi ha festeggiato un anno del Coronation Food Project, nato contro lo spreco alimentare, inaugurando il primo hub per la distribuzione di cibo.

Ieri invece giornata dedicata al cinema e allo spettacolo, con un ricevimento a Buckingham Palace con molti rappresentanti dello showbiz, in compagnia di diversi membri della Royal Family, a partire dalla regina. In serata il sovrano ha partecipato alla prima mondiale del film Gladiator 2: devo dire che mi è sembrato in ottima forma (e non sapevo che nel cast del film ci fosse anche Denzel Washington). Qui trovate il video: https://www.youtube.com/watch?v=Zp717Kme5nA

(Ph: Getty Images)

Considerando l’anno appena trascorso, i problemi, la malattia che ha colpito lui e Catherine, il fatto che Charles abbia portato avanti alcuni impegni di riposarsi è un ottimo segnale, spero davvero che il peggio sia alle spalle.

(Ph: The Royal Family)

Immancabile in questo caso chi si chiede se Harry&Meghan gli avranno fatto gli auguri; personalmente non ho dubbi che si saranno sentiti in privato. Auguri pubblici, com’è giusto che sia, quelli di William&Catherine, che hanno scelto una foto scattata a Charles durante il recente viaggio a Samoa. Ma un bel regalo per il sovrano (e per noi) arriva dalla Principessa di Galles, che ieri ha annunciato il prossimo concerto di Natale, Together At Christmas Carol Service: si terrà a Westminster Abbey venerdì 6 dicembre. Magari anche lei il 9 gennaio potrà festeggiare un compleanno più lieto del precedente. Una rinascita, per tutti coloro che ne hanno bisogno.

La foto del giorno – Tillykke!

Oggi Christian, Principe Ereditario di Danimarca, compie 19 anni; inizia l’ultimo anno da teenager, dal prossimo dovremo considerarlo un giovane uomo.

(Ph: Kongehuset)

La casa reale lo festeggia con questa fotografia, dove il giovanotto è ripreso sullo sfondo di una suggestiva alba africana (per le mie modeste conoscenze astronomiche potrebbe essere pure un tramonto, ma l’alba mi sembra simbolicamente più adatta). Oltre ad essere utile per fare gli auguri al futuro sovrano, l’immagine serve anche a testimoniare la sua attuale occupazione: un periodo di impegno sociale in un non meglio specificato Paese dell’Africa Orientale.

La straordinaria bellezza dello sfondo genera inevitabilmente l’associazione con La mia africa, celeberrimo film con Meryl Streep e Robert Redford lontanamente ispirato all’omonimo romanzo di Karen Blixen che infatti – vedi a volte le coincidenze – era danese. Ma rimanendo nel campo cinematografico devo dire che Christian, con questo nuovo taglio di capelli, mi fa pensare più a Full Metal Jacket, opera che ho senz’altro preferito alla prima.

Tra un paio di settimane sarà un’altra futura monarca – la deliziosa Leonor di Spagna – a compiere 19 anni mentre prima di lei, il 25 ottobre, Elisabeth prossima regina regnante dei Belgi ne compirà 23. In futuro quindi ci saranno tre sovrani europei nati in ottobre, ma permettetemi di dire che al momento le due ragazze sembrano più impegnate nel training reale del loro omologo, che mi dà più l’idea di bon vivant, modulata sulla lievità paterna. Christian è così giovane, non ho dubbi che avrà tutto il tempo per mostrare faville de la sua virtute come Cangrande della Scala. Intanto tillykke, auguri!