Le foto del giorno – That’s Amore

I sovrani britannici sono sbarcati a Roma, e noi non vediamo l’ora di seguirli passo passo nel loro viaggio.

Prima di lasciare Londra hanno pubblicato queste due bellissime foto, per ricordare che tra qualche giorno – mercoledì 9 – festeggeranno 20 anni di matrimonio. E lo faranno in Italia, definita “a special place”; per noi un onore, e un piacere.

Si conoscono da 55 anni, più o meno, e si guardano ancora così. Continuo a pensare che aver impedito le loro nozze sia stato uno dei più grandi errori di Queen Elizabeth; pagato da lui, da lei, dalla povera Diana, dai loro figli. Che sbaglio, quanta inutile sofferenza.

Welcome to Italy, Your Majesties.

Royal chic shock e boh – Aspettando la primavera

Oggi è il giorno di San Patrizio, patrono d’Irlanda, amatissimo nel mondo anglosassone, ed è anche la ragione per cui la rubrica domenicale è scivolata eccezionalmente a lunedì. Ero certa che la Principessa di Galles non ci avrebbe delusi, e così è stato.

(Ph: Getty Images)

Nella sua veste di Colonnello delle Irish Guards Catherine ha partecipato alla tradizionale parata nella caserma Wellington Barracks, nel centro di Londra; evento in solitaria che ha affrontato con grazia e sicurezza, da par sua. Evento cui l’anno sorso non aveva partecipato, trovandosi nel mezzo della tempesta causata dal cancro, il che rende questa giornata ancora più preziosa. Il verde è d’obbligo, e lei ha scelto una tonalità profonda per il già visto, bellissimo cappotto Alexander McQueen e per il cappellino Lock & Co. aggiungendo accessori neri, e soprattutto la deliziosa spilla trifoglio disegnata da Cartier. Un gioiello che non appartiene alla principessa, né alla Royal Family, ma al reggimento delle Irish Guards, che all’occorrenza la presta alle royal ladies. Veramente, ma veramente chic.

Lunedì scorso altro giorno importante per la Firm, con la celebrazione del Commonwealth Day. Lady Violet già pregustava di ammirare nuove toilette, e invece le signore Windsor sono andate al risparmio, tirando fuori dall’armadio mise già indossate in precedenza.

Sua Maestà la Queen Consort evidentemente sente arrivare la primavera e si veste i un pastelloso rosa Barbie; il soprabito (Fiona Clare) ha una manifattura piuttosto raffinata, ma certo il colore è un po’ too much, forse perché siamo ancora avvolti dai grigi dell’inverno. Apprezzo la scelta di un cappello (come sempre Philip Treacy) di dimensioni contenute visto il tipo di cerimonia, ma in questo caso contribuisce all’effetto bambola, cosa che Camilla sicuramente non è. Mi piacciono molto gli accessori in un freddo greige – la borsa non si vede nella foto ma è una Fendi, la celebre Pikaboo – ma in generale per me è boh. Très chic il re con cravatta armonizzata, ma non rigidamente abbinata, alla mise della sua consorte.

Catherine ha scelto la sicurezza di un look indossato in varie occasioni e differenti colori. Il cappotto rosso (Catherine Walker)caratterizzato dal grande fiocco stilizzato che chiude il collo l’abbiamo visto nel 2021 al concerto di Natale a Westminster Abbey (Le foto del giorno – Together at Christmas) e due anni dopo, sotto un mantello, per la visita di stato del presidente sudcoreano (Royal chic shock e boh – South Korea in UK). Stesso cappotto, naturalmente in nero, e stesso collier di perle appartenuto alla Regina e indossato anche da Diana, al funerale di Prince Philip, Duca di Edimburgo (L’addio a Philip. Qualche dettaglio, qualche risposta.). Il cappellino, indossato nel tour australiano del 2014, è Gina Foster (brand che non esiste più); il tocco di italianità è dato dalla borsetta MiuMiu, col fiocco pure quella, e le scarpine Gianvito Rossi. Il piacere di vedere Catherine è grande, la mise meno; il cappotto non mi fa impazzire, ha una forma strana e le fa la vita lunghissima. Insomma, boh.

Se non vi ha convinto la scelta del rosso Wales, sappiate che la principessa si è trovata di fronte un contraltare quasi perfetto. La signora che accompagna il Prime Minister è la sua vice Angela Rayner. Lo so, è vestita male, ma questa donna ha un passato molto impegnativo: nata in una famiglia in grande difficoltà economica e non solo, una madre con problemi psichiatrici, cresciuta in una casa popolare dalla nonna, che faceva tre lavori per sfamare lei e i suoi fratelli. Angela ha lasciato la scuola a 16 anni, incinta e senza titolo di studio. Quello che è – e quello che ha – se lo è costruito da sé, e amen se non è anche chic. Unico appunto; ma chi la veste, chi le ha venduto (o realizzato) quel cappotto non poteva stare più attento? Shock, ma alla fine who cares?

Assente la Duchessa di Edimburgo, impegnata negli USA, c’era la Princess Royal con una delle sue classiche mise multitasking: cappotto in tessuto fantasia classicamente anni ’80, decennio da cui immagino questo capetto arriva direttamente, compreso di collo sovrapposto e abbottonatura laterale, corredato da un cappellino sobriamente vezzoso; un po’ troppo, per il rigore del cappotto, ma lei è così, la si ama o la si odia, e noi la amiamo. Sul cappotto splende una spilla a forma definita “stalattite” ricevuta in dono dai genitori per le nozze con Mark Phillips nel 1973, tanto per non dimenticare mai da dove si viene. Impossibile costringerla negli angusti spazi chic shock e boh.

Esauriti i compiti di rappresentanza, immagino che Anne si sia precipitata a Cheltenham, la città del Gloucestershire che a marzo ospita il famoso Festival, No, non pensate a Sanremo, si tratta di una settimana di corse di cavalli, manifestazione che apre la stagione che culminerà con Ascot. Oltre alla principessa, manca di rado anche la figlia Zara, ottima amazzone, che il secondo giorno è stata raggiunta dalla cugina Eugenie. In questa foto, che potremmo intitolare Rapsodia in bordeaux Zara è chic in completo pantalone grigio (Laura Green) dolcevita in cashmere, uno dei capisaldi della stagione che sta finendo (Karen Millen), cappellino con freccia (Juliette Millinery), la clutch è Strathberry, brand che ama molto e indossa spesso. Eugenie invece è boh: bello ma un po’ troppo lungo – guardate la manica – il classico cappotto Hobbs, e veramente troppo alto, o messo male, il pillbox Emily London. Solidarietà al di lei marito Jack Brooksbank, che ha preferito la palette blu senza traccia di bordeaux.

La sorella di Eugenie, Beatrice, è ricomparsa in pubblico per la prima volta il 6 marzo, a un paio di mesi dalla nascita della seconda figlia Athena. Col marito Edo Mapelli Mozzi ha partecipato al Borne’s Wonderland Gala, una serata di raccolta fondi dedicata ai bimbi nati prematuri, proprio come Athena. Mi piace l’idea del midi da sera; il completo con gonna di raso e giacca di tweed di Self Portrait non è entusiasmante ma Beatrice è comunque graziosa; belle le scarpe di Jennifer Chamandi – brand British che sostiene il made in Italy – e soprattutto la clutch Roger Vivier, storica maison francese che ora fa parte del gruppo Tod’s. Per me è boh, ma lasciatemi aggiungere una cosa. In questi giorni si è diffusa la notizia di una crisi matrimoniale tra i due, notizia che Oggi ha preso da tabloid di non primissimo piano ed è stata rilanciata da altri. Al momento non ci sono prove, né testimoni, né altro, se non il fatto che lui starebbe spesso fuori casa per lavoro. Un po’ poco, direi, questo è proprio il gossip che non amo, e non trovo neppure divertente

Sono passati già tredici anni dal terribile incidente sugli sci di Friso, fratello minore di Willem-Alexander d’Olanda; ad agosto ne saranno trascorsi dodici dalla sua morte. In tutti questi anni la moglie Mabel e la madre Beatrix sono state sempre particolarmente unite; la ex sovrana ha ottimi rapporti con tutte e tre le sue nuore, ma immagino che la vedova del secondogenito abbia un posto particolar nel suo cuore. Friso aveva studiato ingegneria – meccanica a Berkeley e aerospaziale a Delft – e in sua memoria Mabel ha promosso la nascita di un premio destinato a team di studenti in ingegneria che si siano distinti per “spirito di squadra, forza innovativa, impatto sociale e competenza”. Mercoledì, alla consegna del riconoscimento, suocera e nuora sono apparse ancora un volta affiatate e sorridenti. In splendida forma l’ottantasettenne regina emerita, in mantella e pantaloni neri illuminati da una blusa azzurra, e il tocco delle scarpine ricamate. Chic. Mabel ha scelto un total look Missoni: pantaloni, canotta e cardigan lungo nel classico motivo chevron. A me questa donna piace moltissimo, mi piacciono il suo coraggio, la sua forza, la sua intelligenza, la sua verve. Ho adorato, e sempre adorerò, quel favoloso abito da sposa pieno di fiocchi creato da Victor e Rolf, che lei indossò con un brio unico; mi ha sempre fatto pensare alla commedia di Natalia Ginzburg, Ti ho sposato per allegria. Tutto ciò premesso, quest’insieme non mi convince fino in fondo, quindi boh.

Nella sala del trono del Palais Royal di Bruxelles si è tenuto il concerto di primavera, e Mathilde ha scelto una tonalità tra rosa e lilla molto primaverile, un completo pantaloni che visto da lontano non sembra male. Quando poi si guarda meglio questa mise, creata da Natan (e chi sennò?) e una domanda sorge spontanea: perché?

Eppure i pantaloni non sarebbero male, ma poi vengono terremotati da un blusa in tessuto paillettato e arricciato in un drappeggio senza senso. E consentitemi di dire che quel colore è piuttosto pericoloso: dona a poche, e la Reine non è tra quelle. Inutile la clutch Dior, che non la salva dallo shock.

E voi, siete pronti per la primavera?

Notiziona!

Qualcuna di voi si è già imbattuta in qualche spiffero sulla notizia che ora è confermata dal Foreign Office: in primavera Charles e Camilla saranno in Italia per quella che è la loro prima visita ufficiale dell’anno.

L’ultima volta che la coppia venne era il 2017, e loro erano ancora il Principe di Galles e la Duchessa di Cornovaglia. Questa volta il loro status è cambiato, e fatemi dire che ogni viaggio all’estero di His Majesty The King mi fa ben sperare sul suo stato di salute.

Non è ancora stato reso noto il programma, ma sicuramente i sovrani saranno ricevuto da Papa Francesco in Vaticano, e visiteranno la Cappella Sistina; essendo Charles il capo della Chiesa Anglicana, sarà interessante anche in termini di protocollo (e di dress code). Si parla anche di impegni privati nei quattro giorni – e non sono pochi – previsti per il royal tour.

Le date precise non sono ancora state annunciate, ma la stampa britannica dà per certo il fatto che la coppia festeggerà nel Bel Paese il ventesimo anniversario di matrimonio, che cade il 9 aprile. Romanticoni!

Royal chic shock e boh – Festa! (parte seconda)

Mi scuseranno i gentili lettori se pubblico questo post con notevole ritardo, ma quest’anno ha deciso di continuare a darmi problemi fino alla fine. Se volete fare un ripasso, la prima parte la trovate qui: Royal chic shock e boh – Festa! (parte prima)

Visita ufficiale del Qatar nel Regno Unito

E mi scuseranno le due gentili signore, se considero che la star della foto – scattata il 3 dicembre allo state banquet offerto da King Charles e Queen Camilla agli ospiti qatarioti in visita ufficiale – sia quella spada, la cosiddetta Spada del Fondatore, che l’emiro ha donato al re come segno di grande stima e rispetto (e alzi la mano chi non ha pensato a Mattarella nella stessa situazione).

Se Camilla ripropone l’abito in velluto rosso di Fiona Clare già usato – e da noi apprezzato – l’anno scorso per lo state banquet in onore del presidente sudcoreano (Royal chic shock e boh – South Korea in UK) abbinandolo ai diamanti della Queen Alexandra’s Kokoshnik Tiara, la sceicca Jawaher indossa una creazione di Jean Paul Gaultier: un raffinato abito completato da una cappa in velluto: tradizione rispettata e effetto glam assicurato. Curiosamente, almeno per me, la sceicca non indossa alcun diadema, per il resto, superchic.

In blu la Duchessa di Edimburgo, con un abito di Suzannah London adattato per lei (il modello originale non prevede le maniche) abbinato a uno dei diademi con acquamarina della collezione reale. Non mi convince per niente, boh.

Fedele al suo stile la Princess Royal, che ricicla da chissà quale armadio – e quale decennio – quello che sembra un due pezzi in tessuto damascato. Io la adoro ma questa volta è un vero disastro, quelle maniche danno il mal di mare. Sorry, shock.

Lei è forse, anzi senza dubbio, la mia preferita: la Duchessa di Gloucester sceglie abito bianco semplice e con una bella linea, aplomb giusto e una favolosa parure di smeraldi. Chic.

Visita di stato dell’Oman in Belgio

Negli stessi giorni un altro sovrano orientale era in visita in Europa: il sultano dell’Oman è stato ospite di Philippe e Mathilde dei Belgi. Per lo state banquet la Reine ha sfoggiato una nuova creazione Natan, un abito blu dalla linea dritta con un coprispalle di paillettes che arriva alle caviglie. Non mi fa impazzire, ma mi sembra una buona soluzione per indossare le insegne dell’Ordine civile dell’Oman appena ricevute. Ottima la scelta della piccola tiara Wolfers per non appesantire una mise già così sbrilluccicante. Chic, ma meno dell’affascinante sultano.

Il giorno seguente i padroni di casa hanno accompagnato l’augusto ospite alla Queen Elisabeth Music Chapel; non è un giorno qualunque, ma quello in cui Philippe e Mathilde hanno festeggiato le nozze d’argento e lady Violet pensa sia proprio questa la ragione per cui la Reine si è vestita di bianco, scegliendo il tailleur Dior indossato anche per la recente visita papale. Alle orecchie di Mathilde brillano gli orecchini in perle e diamanti dono di nozze dei suoceri, e indossati nel grande giorno (A Royal Calendar – Philippe e Mathilde, due cuori e un abito). Una scelta un po’ zuccherosa ma romantica, che però non mi sembra la valorizzi troppo. Boh.

Visita di stato dell’Egitto in Danimarca

Un paio di giorni più tardi è stata la volta del presidente egiziano in Danimarca. Al Sisi non è un sovrano ma come se fosse. Personaggio ambiguo come pochi, Lady Violet non sarebbe per nulla lieta di incontrarlo, ma naturalmente i doveri di stato prescindono dal gradimento personale. Per accogliere l’ospite la regina Mary ha proposto un interessante abbinamento tra il verde del cappotto modello Finchley del brand inglese The Fold e il grigio del resto della sua mise: dal bandeaux fermacapelli di Susanne Juul, all’abito che intravvede sotto il cappotto, alle scarpe in suede Gianvito Rossi, alla clutch. Molto Mary, molto chic.

Sorpresa! Lo stesso cappotto è stato indossato qualche giorno fa da Zara Tindall il giorno di Natale a Sandringham, e se non erro ne ha anche un altro in blu. Beatrice di York ne ha uno color cammello e Pippa Middleton lo ha in verde, uguale a quello di Mary. Un modello regale, senza dubbio.

Torniamo a Copenaghen, lo state banquet è stata l’occasione di battezzare il nuovo diadema della sovrana, il Rosenstensdiademet, creato con le rosette di diamanti che in origine costituivano una cintura appartenuta a Charlotte Amalia, figlia di re Frederik IV (siamo nella prima metà dell’Ottocento). Immagino che l’ispirazione si stata la favolosa tiara con la rivière di diamanti che fa parte del forziere olandese, e Máxima sfoggia spesso e volentieri. L’effetto però non è lo stesso, e se vi dicessi che mi fa impazzire mentirei. In questa occasione Mary sembra rigida, tirata, e non l’aiutano né la pettinatura così severa né l’abito da sera, indossato parecchi anni fa con miglior fortuna. Insomma, boh.

A impressionarmi positivamente è stata invece la cognata Marie, che ha partecipato alla serata da sola, senza il marito Joachim. Se l’abito vi sembra familiare avete ragione; è il famoso modello di Jenny Packham che compare in verde (Le foto del giorno – Royal Variety Performance) e in rosa cipria (Royal chic shock e boh – Royal wedding banquet) nel guardaroba della principessa di Galles, e sempre in rosa la regina Mary ha indossato nelle fotografie che celebravano i suoi cinquant’anni (Mary, fifty&fabulous). Il dettaglio che farà impazzire le appassionate – tra cui Lady Violet – è la spilla usata per fermare la fascia dell’egiziano Ordine delle virtù: nonostante l’aspetto prezioso si tratta di un raffinato esemplare di bigiotteria americana, della celebre e celebrata maison Trifari. Veramente chic!

Attenzione, non abbiamo ancora finito, stay tuned!

Le foto del giorno – It’s Christmas

È Natale, e se ovviamente tutte le famiglie reali festeggiano, è quella britannica la protagonista della giornata. Col tradizionale discorso del monarca, e con la camminata che porta la Royal Family alla messa nella chiesa di St.Mary Magdalene, non lontano dalla residenza di Sandringham.

(Ph: Getty Images)

Che si è svolta come sempre, con il percorso delineato dalle tante persone che sfidano il freddo di dicembre pur di vedere i reali e fare loro gli auguri. Con qualche assenza significativa ancorché annunciata, come quella del Duca di York, e qualche presenza confermata a sorpresa: quella della figlia Beatrice col marito Edo Mapelli Pozzi. Il primo caldamente invitato a restarsene a casa dopo l’ultima sciocchezza compiuta (e magari fosse davvero l’ultima…) cioè l’aver aperto il proprio inner circle e le porte delle residenze reali ad un uomo d’affari cinese sospettato di essere una spia; la seconda data in vacanza con la famiglia del marito, poi sconsigliata dai medici per via della gravidanza.

Se il colore di questa stagione è generalmente considerato il bordeaux, per i Windsor deve invece essere il verde scuro, tonalità scelta sia dalla Queen Consort sia dalla Principessa di Galles per due cappotti abbastanza simili, entrambi già indossati in precedenza (quello di Catherine è Alexander McQueen), completati da cappelli verdi anch’essi, stivali guanti e borsa nera (quella di Camilla è Chanel).

(Ph: Getty Images)

La principessa ha aggiunto anche una sciarpa scozzese sui toni del verde e del blu, che richiama il deliziosissimo cappottino della figlia, altissima come i due fratelli.

(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)

Tartan anche per la Princess Royal, nel suo caso una gonna a pieghe scaldata da un bel giaccone rosso. Anne è la dimostrazione plastica di cosa sia lo stile, che ha a che fare più con la consapevolezza di sé che con i vestiti (e men che meno con a sempre difficilmente definibile eleganza).

(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)

Poche cose mi piacciono meno dei cappotti azzurri; evidentemente la Duchessa di Edimburgo non lo sa, o non mi avrebbe dato questo dolore. Anche se va detto che ciò che ammazza definitivamente la sua mise è quel cappello bizzarramente piazzato sulla testa. Mi fa pensare a uno shtreimel, quel copricapo di pelo indossato in alcune occasioni speciali dagli ebrei ortodossi; molto graziosa la figlia Louise, in cappotto color cipria e berretto bianco latte. Mi sembra che la fanciulla stia definendo il suo stile, quando capirà che non è sempre necessario portare quelle scarpine saremo a buon punto.

(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)

La futura mamma Beatrice sceglie un cappotto cammello con cintura in vita che la ingoffa il giusto, ma siccome son tutte belle le mamme del mondo va bene così. Invece mi permetterei di suggerire al marito Edo un cappotto o almeno un giaccone, perché ha l’aspetto di chi sta congelando. Adorabile il piccolo Wolfie.

Più che bordeaux – come ho letto da qualche parte – a me sembra melanzana la mise di Zara Tindall, colore che le dona moltissimo. Eccessiva la decorazione del cerchietto – che mi sembra simile a quello della cugina Bea – ma lei da brava amazzone è in grado di domare e controllare quasi ogni eccentricità.

(Ph: Aaron Chown – PA Images//Getty Images)

Presenti anche i figli della principessa Margaret: Lord Snowdon è il signore col cappotto cammello mentre la sorella Lady Sarah, che si intravvede accanto a lui, è arrivata col marito Daniel Chatto e i due figli. Il maggiore Samuel è in compagnia di quella che è probabilmente la sua ragazza, la giovane artista di origine armena Eleanor Ekserdjian. Il minore Arthur, che fa il personal trainer (e direi che si vede) cammina fianco a fianco con nientepopodimenoché il colonnello Johnny Thompson, per la gioia di alcune delle mie lettrici. Quando si dice un finale col botto!

(Ph: WPA Pool/Getty Images)

Alle tre del pomeriggio del giorno di Natale la BBC tradizionalmente trasmette il discorso del monarca, registrato in precedenza. Nel suo breve speech King Charles si è augurato che la pace torni presto in Ucraina, in Medio Oriente e in Africa (vi ricordo che il sovrano britannico “regna ma non governa” per cui non è che possa fare molto di più), poi ha ringraziato i medici e gli infermieri che lo hanno seguito per tutto l’anno nella sua lotta contro il cancro. Come sede per il discorso di quest’anno è stata opportunamente scelta la Fitzrovia Chapel nel centro di Londra, edificio ottocentesco che anticamente era la cappella del Middlesex Hospital. E qui scatta una riflessione: abbiamo più volte ragionato sul fatto che Queen Elizabeth II fosse diventata lei stessa l’incarnazione monarchica, per cui anche i suoi discorsi seguivano un canovaccio sempre simile. Argomenti a parte – ovviamente adeguati allo scorrere del tempo – era in qualche modo la rappresentazione della monarchia, che celebrava sé stessa. Alla fine non era particolarmente importante cosa dicesse, ma che parlasse, tanto era forte il suo valore simbolico. Charles secondo me utilizza diversamente il linguaggio del simbolo: la scelta di quest’anno è chiara, ma penso che lui si sia datala missione di avvicinare la monarchia ai cittadini, cercando e trovando di volta la materia, il linguaggio, il modo e il luogo per comunicare, Se è come io penso, sta trasformando la sua debolezza, soprattutto paragonata alla forza materna – e cioè il limitato carisma, l’autorevolezza che probabilmente non avrà il tempo di conquistare, anche la scarsa simpatia che le sue scelte personali hanno generato – nel suo punto di forza, e nella chiave di rinnovamento della monarchia. Se è così, il suo regno sarà magari non particolarmente lungo, ma potrebbe essere più significativo di quanto ci aspettiamo.

Fatemi sapere cosa ne pensate, e buon Natale.

Le foto del giorno – Tradizioni

Come da tradizione, oggi King Charles ha riunito in un lunch a Buckingham Palace la famiglia allargata per scambiarsi gli auguri di Natale. Quando c’era The Queen l’appuntamento segnava anche gli ultimi giorni a Londra prima del trasferimento a Sandringham, dove Elizabeth II trascorreva le feste di fine anno, trattenendosi di solito fino al 6 febbraio, anniversario della morte dell’amatissimo padre. Nei prossimi giorni anche Charles e Camilla raggiungeranno la residenza nel Norfolk, dove il giorno di Natale, accompagnati da fratelli (tranne Andrew) figli e nipoti, ascolteranno la messa nella vicina chiesa di St. Mary Magdalene. L’incontro di oggi per tradizione resta privato, per cui le uniche fotografie sono quelle degli invitati che raggiungono Buckingham Palace in auto. Assente anche qui il Duca di York, dopo il recente, ennesimo scivolone (Parenti serpenti, pure un po’ allocchi), c’erano però le sue figlie, che trascorreranno il Natale non a Sandringham, ma probabilmente con le famiglie dei mariti.

In ogni caso la foto più bella di oggi è questa, con Augustus Brookbanks con cappello babbonatalesco d’ordinanza, addormentato sul sedile posteriore. C’era anche Beatrice; a lei e al marito Edo il 2025 porterà il secondo bebé, atteso per l’inizio della primavera.

Il re e la regina sono arrivati su due auto diverse. Vi ricordo che loro continuano a vivere a Clarence House; Charles ha il suo ufficio a Buckingham Palace, mentre Camilla ci va quando ha qualche impegno. In ogni caso è un piacere vedere la regina ristabilita dall’infezione polmonare che l’ha colpita di recente. È pure vestita di viola…

E a proposito di tradizioni reali, oggi Philip Treacy – geniale creatore di favolosi cappelli nonché cappellaio di fiducia di Camilla – ha annunciato di aver ottenuto il Royal Warrant come fedele fornitore della regina.

(Ph: Instagram @philiptreacy)

Perdonatemi la brutta foto ma è un fermo immagine dalla pagina Instagram di Treacy, un vero artista della modisteria. È stato lui stesso ad annunciare la notizia e Lady Violet che lo adora – e divide con lui la data del compleanno – ne è assai felice.

La foto del giorno – Cominciano gli auguri!

Gli anglicani non celebrano l’Immacolata – e men che meno il Re che della Chiesa è il capo – ma oggi è stata diffusa l’immagine del cartoncino di auguri delle Loro Maestà, ed essendo il giorno che per noi apre davvero il periodo natalizio, direi che cade proprio a fagiuolo.

Sorridenti, sereni, Charles e Camilla hanno selezionato per gli auguri una fotografia scattata ad aprile da Millie Pilkington nei giardini di Buckingham Palace.

In aprile il re stava affrontando la sua battaglia contro il cancro, e Catherine aveva appena rivelato la sua. E avevamo saputo del melanoma di Sarah di York, giunto pochi mesi dopo la diagnosi di tumore al seno. Da allora ci sono stati anche il trauma cranico di Anne e l’infezione polmonare da cui Camilla non è ancora guarita perfettamente.

Insomma un anno complicato e doloroso, per cui questa immagine è secondo me una scelta assai convincente, visto che guardandola la prima parola che mi viene in mente è serenità: che è l’augurio migliore che si possa fare a loro, e anche a noi.

Royal chic shock e boh – Royal November

Tra i royal appuntamenti più importanti di novembre, oltre al compleanno di King Charles, c’è senza dubbio la festa nazionale del Principato di Monaco, e noi da qui partiamo.

Tradizione vorrebbe che il giorno della Fête Nationale combaciasse con l’onomastico del Principe, e per i 55 anni abbondanti del regno di Rainier III la celebrazione è avvenuta il 19 novembre, festa (insieme al 17 giugno) di San Ranieri. Alla morte del vecchio sovrano il successore, Albert, avrebbe dovuto anticipare di qualche giorno, dato che il 15 novembre si celebra Sant’Alberto Magno, ma il nuovo monarca ha mantenuto la vecchia data, come omaggio al padre e al patrono della dinastia, che è appunto Ranieri. Martedì 19 dunque il Principato si è vestito a festa, e le strade imbandierare della rocca hanno accolto la Famille Princière quasi al completo. A partire dalla principessa consorte, la bionda Charlène, in completo pantaloni lilla di Vuitton.

La giacca asimmetrica è interessante, con una bella linea scolpita, ma tira un po’ sul punto vita; i pantaloni mi piacciono meno e mi sembra che l’orlo della gamba destra sia più lungo. Pesante l’abbinamento con gli accessori neri – borsa e scarpe dal tacco spesso, tutto Vuitton – terrificanti le calze nere. Tutto l’insieme non mi convince affatto: inadatto all’occasione e troppo rigido. Lei è piuttosto goffa e poco disinvolta, probabilmente anche perché molto timida, e inguainata in questo genere di mise mi fa pensare a un soldatino di legno, compreso il fascinator con doppia piuma; insomma, qualche amica toscana direbbe che tutto l’insieme è pissero, per me è semplicemente shock. E so che qualcuna salverebbe i gradi orecchini di brillanti; li salverei anch’io, ma mai e poi mai li indosserei di mattina!

(Ph: Eric Mathon/Palais princier)

Deliziosa Gabriella in cappottino azzurro cielo Dior; personalmente non amo i bambini in abiti firmati, ma lei è molto graziosa, e il broncio mostrato in più occasioni durante la giornata le restituisce appieno la natura di bambina, e pure simpatica.

(Ph: Niviere David/ABACAPRESS.COM)

Sceglie Dior anche la zia Stéphanie, con un cappottino che abbina il nero al blu. So che molti inorridiscono alla semplice idea, ma io stavolta la trovo elegante come non si vedeva da tanto; mi piace la semplicità e l’assenza di effetti speciali, limitati al tatuaggio che spunta dalle slingback Prada. Assolutamente chic. Da molto Stéphanie non porta cappelli, e tutto sommato guardando oggi la sorella maggiore Caroline non so darle torto. La primogenita di Grace è in total Chanel ma sarà per il troppo nero, sarà per i capelli acconciati male sotto quel fascinator, che invecchia come poche cose al mondo, ma l’effetto finale non è entusiasmante. Peccato perché l’abito che si intravvede dal cappottino, in pizzo tridimensionale, è bellissimo, lei è sempre chic ma stavolta non mi sembra assai sotto tono. Boh.

(Ph: Stephane Cardinale-Corbis/Getty Images)

Grande attenzione per la mise della figlia minore di Caroline, Alexandra di Hannover, che ha tirato fuori da un’armadio di famiglia un tailleur, probabile creazione del divino Balenciaga, appartenuto a nonna Grace. Elegantissima sia lei sia l’operazione, in una parola meravigliosa; talmente tanto da distogliere l’attenzione sull’orlo dei pantaloni del cugino Louis Ducruet, che fa sembrare un dilettante anche zio Albert. Brava Alexandra, très chic.

La sorella Charlotte Casiraghi è global ambassador Chanel, ed è naturalmente vestita dalla maison. Accompagnata dai due bei figli Raphaël e Balthazar – che pur avendo padri diversi si somigliano molto e hanno lo stesso modello di orecchie – la fanciulla indossa un cappottino di tweed in quella tonalità di azzurro che è uno dei trend di stagione, abbinato ad accessori neri che in questo caso fanno effetto colour block. Lei mi piace praticamente sempre; in particolare in questo caso mi sembra tanto francese, e mi ricorda attrici e cantanti degli anni ’60 e ’70 come Françoise Hardy o Catherine Spaak, sarà per le gambe in mostra o le scarpine Mary Jane Chanel? Chic.

Capitolo cognate: numero 1)Tatiana Santo Domingo, moglie di Andrea Casiraghi; la apprezzo sempre di più, trovo che vada definendo sempre meglio il suo stile. Per l’occasione ha scelto un completo Dolce&Gabbana con giacchina avvitata e gonna midi in tssuto pied-de-coq, che sarebbe il pied-de-poule ma più grande. Attenzione al dettaglio: i capelli legati con un foulard e soprattutto il pullover dolcevita al posto della camicia. Impeccabile, informata. chic.

Cognata numero 2) la nostra Beatrice Borromeo, consorte di Pierre Casiraghi. Come Tatiana, compare quasi sempre semicoperta dai figli, per cui ho scelto questa tenerissima foto col secondogenito Francesco che si gode una carezza del padre (che sotto il tight porta i mocassini, lo sciagurato!). Beatrice è per Dior ciò che Charlotte è per Chanel, per cui la sua mise arriva direttamente, e per intero, dalla maison: tailleur grigio con giacca dal collo alla coreana e gonna midi plissé. Neri gli accessori: dall’adorabile fascinator a forma di goccia con veletta, alle décolleté, alla borsa, la Small Lady Dior Joy. Strachic (lei, lui tra scarpe inadatte barba lunga e cravatta allentata sembra reduce da una notte di bisboccia, come suo fratello).

Questa volta il ruolo delle sorellastre tocca alle figlie di Stéphanie, Camille e Pauline. La prima ha un bel cappotto verde (Tara Jarmon) perfetto per andare in ufficio, l’altra ha scelto Miu Miu: abito stropicciato ad arte in satin color crema sotto il cappotto grigio fumo, veramente troppo over. Anche l’over è un trend di stagione, ma non per un’occasione di questa formalità. Boh+boh, ma molto carine.

(Ph: Eric Mathon/Palais princier)

La giornata si è conclusa con un gala al Grimaldi Forum, dove la Famille Princière ha assistito a una rappresentazione della Bohème di Puccini (di cui quest’anno è il centenario della morte). Partendo da sinistra: Tatiana in abito di velluto verde a balze del suo brand Muzungu Sister; sarà che mi ricorda quello che avevo da bambina, ovviamente corto e con le balze solo accennate, a me piace, chic. Charlène è in blu, ancora Vuitton; non mi fa impazzire, soprattutto con i capelli pettinati così, ma sicuramente chic. Blu anche per Caroline, in un classico Jenny Packham tutto paillettes, e il tocco ultramoderno della clutch Bottega Veneta nera compresa la metalleria, chic anche lei. La figlia minore Alexandra si butta sul colore star della stagione, il bordeaux e sceglie uno scenografico abito di Giambattista Valli col piccolo corpino cosparso di volant. Lo adoro, chic. Chiude il gruppo Beatrice, anche questa volta in Dior, con un sontuoso abito in velluto nero con ricamo al collo. La fotografia non rende, ma è veramente superchic. A questo punto mi sorge una riflessione: per la festa di quest’anno, tranne qualche eccezione, i Grimaldi si sono sicuramente mostrati al loro meglio; perché dunque non li trovo mai convincenti fino in fondo? Secondo me perché hanno perso smalto, e sembrano un po’ dei sopravvissuti. Probabilmente il mio giudizio è condizionato dal ricordare bene il sublime glamour che Grace aveva portato in dote al Principato, ma morta lei è iniziato un lento declino, forse anche perché molte manifestazioni sono rimaste le stesse senza avere la forza della storia né del simbolo, e sono dunque solo anacronistiche. Per tacere del povero Albert, che costretto a indossare la poco marziale uniforme dei Carabiniers non ha l’autorevolezza paterna. Parlavo qualche giorno fa con un’amica di Lady Violet, e convenivamo sul fatto che la vita mondana monegasca ormai oscilli tra il memoriale e la sagra di paese.

Parlavamo di storia ed ecco qui, la famiglia reale britannica. Martedì sera, mentre i Grimaldi assistevano alla Bohème, a Buckingham Palace i Windsor ricevevano il Corpo Diplomatico accreditato a Londra per l’annuale ricevimento. C’era il re, nelle sua veste di capo dell’Order of the garter, con giarrettiera d’ordinanza allacciata al polpaccio sinistro, c’era il Principe di Galles in frac, e c’era la regina in una sinfonia di blu. Camilla ha scelto un abito in velluto operato di Fiona Clare come base per la fascia azzurra dell’Order of the garter, il Royal family order del marito (La foto del giorno – L’ordine di Carlo) col ritratto di Charles sostenuto da un fiocco celeste chiaro, e la tiara con le cinque acquamarine vista in precedenza sulla cognata Sophie. Personalmente non amo troppo gli azzurri, men che meno l’acquamarina, ma che le vogliamo dire se non chic?

Finale col botto, perché una mise del genere non può passare sotto silenzio. Il 12 novembre, impegnata in una serie di incontri ad Amman l’associazione delle donne impegnate nelle professioni e nel business, Rania si è presentata nella sua personale versione degli anni ’80: giacca corta Sportmax, leggings (ma all’epoca si chiamavano fuseaux) con la staffa portata sopra le scarpe dal tacco altissimo, e il nuovo secchiello Kalimero di Bottega Veneta. Sarà la nonnitudine che le ha dato un nuovo sprint? Comunque spaziale!

Le foto del giorno – Palazzi e dintorni

È ricomparsa in pubblico la Queen Consort, che non ha potuto partecipare agli eventi per il Remembrance Day a causa di un’infezione toracica. Nel calduccio di casa oggi Camilla ha ricevuto la sestina dei candidati al prestigiosissimo Brooker Prize 2024, che viene assegnato questa sera.

(Ph: Getty Images)

In lista ben cinque donne e un solo uomo per un incontro che avrà fatto la gioia della regina, notoriamente grandemente appassionata di lettura e letteratura. Camilla ha dichiarato di stare molto meglio; l’unico sintomo che le resta è un po’ di tosse. La sua salute, sebbene in miglioramento, non le consentirà di partecipare domani alla prima del film Gladiator 2; dovrebbe però essere presente al ricevimento offerto sempre domani a rappresentanti dell’industria cinematografica e televisiva, anche se probabilmente non si tratterrà fino alla fine. Giovedì King Charles compirà 76 anni, e sono previsti un paio di appuntamenti che però affronterà da solo. Insomma non benissimo ma bene.

(Ph: James Chapelard)

Chi non molla è la Princess Royal, che questa mattina è arrivata in Scozia dove si tratterrà una settimana. Eccola a Glasgow per il primo di molti impegni: è allo Scottish Event Campus per il congresso sulle terapie contro l’HIV. L’aereo su cui viaggiava Anne ha avuto dei problemi a causa del brutto tempo ma nonostante il disagio e il ritardo lei non ha fatto un plissé. La amo.

Last ma assolutamente not least: facciamo un salto a Windsor Castle, dove il Principe di Galles nella odierna sessione di investiture ha creato MBE – Member of the British Empire – nientepopodimenoche Simon LeBon, leader dei Duran Duran, storica band degli anni ’80, amatissima dalla mamma di William, Diana. Nella foto si riconosce la moglie di Simon, la bellissima Yasmin Parvaneh (in tailleur di broccato), una che top model lo è stata veramente, e ha calcato le più importanti passerelle Haute Couture. Con lei le tre figlie; un matrimonio che funziona da quasi quarant’anni.

E grazie all’amica di Lady Violet e di questo blog per la segnalazione.

S’è ammalata anche Camilla

Accade a volte che mentre tutti sono concentrati sulla salute di uno dei due elementi di una coppia, si ammali l’altro. È quanto successo ai sovrani britannici: nei giorni scorsi l’attenzione dei più era rivolta a King Charles, impegnato nel viaggio ufficiale in Oceania – dove è apparso a volte un po’ affaticato ma generalmente in buona salute – e ora è ammalata la Queen Consort.

(Ph: Pool)

Nulla di tragico né di particolarmente grave, ma una non meglio identificata “infezione toracica” che costringe Camilla al riposo, sotto controllo medico, nella residenza di campagna. La regina mancherà al ricevimento a Buckingham Palace in onore degli atleti olimpici e paralimpici, dove il re sarà accompagnato dalla sorella Anne, e all’inaugurazione del Field of Remembrance a Westminster Abbey, che apre le cerimonie in onore dei caduti, i Remembrance Days; qui a sostituirla sarà la sempre più multitasking Duchessa di Gloucester.

Conoscendo l’amore per i libri di Camilla immagino che occuperà il tempo inaspettatamente libero nella lettura; a questo proposito, vi ricordo la pagina Instagram dedicata dalla sovrana alla sua grande passione: The Queen’s Reading Room, un vero club del libro ricco di novità e suggerimenti.

(Ph: Instagram @thequeensreadingroom)

E ieri a consigliare tre libri è stata Mathilde, Regina dei Belgi. Ecco i titoli, tutti e tre disponibili in italiano: Bart van Loo, Il regno scomparso, Mondadori; Colette Nys-Mazure, Celebrazione del quotidiano, Servitium Editrice; e Géraldine Schwarz, I senza memoria, Einaudi.

(Ph: Instagram @thequeensreadingroom)

Devo dire che il libro di van Loo, sulla storia della Borgogna, mi attira molto; e l’idea di consigli di lettura regali è veramente affascinante. Da chi vorreste ricevere qualche indicazione? Personalmente da Sonja di Norvegia, che trovo una donna molto interessante anche intellettualmente. Ma pure da Letizia di Spagna, ammesso e non concesso che in questi giorni abbia tempo e voglia di leggere.