Oggi è il 2 giugno, la Festa della Repubblica, a ricordare quel giorno del 1946 in cui gli italiani votarono con un referendum la nuova forma dello stato. È il giorno della parata militare ai Fori Imperiali: inserita per la prima volta nel protocollo dei festeggiamenti nel 1950, sospesa per alcuni anni a partire dal 1976, poi ripresa nel 1983 per volere del Presidente Pertini. A quella edizione partecipò pure una giovanissima Lady Violet, allieva Infermiera Volontaria CRI.

Ieri l’altrettanto tradizionale appuntamento al Quirinale: ricevimento e concerto per autorità e personalità varie. Solito look bonjour tristesse di Laura Mattarella: la giacca sembra bella e piuttosto sofisticata, purtroppo banalizzata dai tremendi pantaloni bianchi. Più adatto alla spiaggia della tenuta presidenziale di Castel Porziano il secchiello che ha in mano. Il solito grande boh. Fatemi dire una cosa, prima di iniziare: l’invito al Quirinale da parte del Presidente della Repubblica è un evento formale, e richiederebbe scarpe chiuse e preferibilmente di lasciare i pantaloni nell’armadio. Non essendo di sera ci si dovrebbe vestire da pomeriggio, rimandando scelte più d’effetto ad altre occasioni. Come vedrete siamo rimasti in pochi a pensarla così.
La maggioranza

Mi è piaciuta la Presidente del Consiglio, in una mise inedita per lei: un abito di pizzo azzurro che le dona assai di più di molti dei completi pantalone che indossa abitualmente. Capisco anche perché non vesta spesso così: l’insieme dell’abitino, della figura minuta e dei capelli biondi la rendono molto girlie, poco adatta ad affrontare un mondo in cui gli uomini di potere sono la assoluta maggioranza. Perfette anche le scarpe, delle slingback nude, brava! Chic di incoraggiamento.

Accanto a lei durante la cerimonio la signora Laura Di Cicco in La Russa, consorte del Presidente del Senato, in completo pantalone di raso giallo. Si vede poco e in fondo non è un male, trovo la sua mise francamente orripilante. Attente al raso, sta male quasi a tutte: riflettendo a luce tende ad ampliare i volumi, e spesso sembra cheap. Come in questo caso, e non basta un paio di scarpe blasonatissime – le Hangisi di Manolo Blahnik che spuntano dai pantaloni – a fare il miracolo. Shock.

Licia Ronzulli del Senato è Vice Presidente; come la Premier anche lei sceglie il pizzo azzurro, ma in una bella tonalità fredda. L’abito anni ’50 è uno dei più adatti all’occasione, corretti gli accessori blu. Avendo la signora un carattere piuttosto energico – mi fa spesso pensare alle cattive del cinema, sul tipo di Joan Crawford, per intenderci – questa mise da fatina crea un divertente contrasto. Mi ci vestirei? No, ma non posso dire che stia male, soprattutto alla luce di ciò che vedremo in seguito. Boh quasi chic.

Nell’orgia di pizzo che ci attende Brunella Tajani, moglie del vicepremier e Ministro degli Esteri è una bella sorpresa. Per lei un completo giacchina e pantaloni ampi della collezione Pleats Please di Issey Miyake, stilista giapponese che si è inventato il tessuto plissé che caratterizza le sue creazioni. Io lo adoro, la sua è una moda che trasmette tutto il fascino della cultura nipponica, e trovo la signora superchic.

Pizzo per Francesca Verdini, compagna del vicepremier e Ministro dei trasporti Salvini. La fanciulla è tanto graziosa quanto solitamente amante di uno stile più trasandato, per cui è interessante vederla vestita da sciura. Non mi piace granché ma apprezzo la scelta di esporre una quantità ridotta di pelle, per una volta. Boh.

Gaia Saponaro è la moglie di Guido Crosetto, Ministro della difesa; è una donna in carriera, e ciò si riflette anche nelle sue scelte di stile. La giacchina sembra proprio un pezzo di Armani della stagione autunno inverno 23/24, in organza e pelle, mi sarebbe piaciuto un abbinamento più contemporaneo di quello coi pantaloni di raso grigio, puntualmenti abbinati alla clutch. Tutta la mia solidarietà per i tacchi altissimi, scelti immagino per bilanciare il 1,96 del marito. Chic ma si può fare meglio.

Il ministro della cultura Alessandro Giuli passa per essere un dandy, purtroppo a volte finisce per ricordare di più Er dandi di Romanzo criminale. Come in questo caso: pantaloni troppo corti, giacca troppo stretta, fermacravatta troppo alto. È sposato con una collega giornalista, Valeria Falcioni, della quale ammiro lo sforzo di adeguarsi all’occasione: mise da pomeriggio e scarpe chiuse. Ma perché si è messa il vestitino della cresima, fatto dalla sartina sotto casa? Boh.

Evidentemente avvisata in ritardo, la signora Maria Grazia, consorte del Ministro dello sport Andrea Abodi, non ha fatto in tempo a cambiarsi ed è venuta in pigiama. E pure grigio. Ha indovinato la borsa, che quest’anno si porta crossbody, cioè a tracolla; per il resto shock.

Chiara Colosimo è la presidente della Commissione parlamentare antimafia. Essendo nata nel 1986 (tra l’altro il 2 giugno, auguri!) non c’era nei favolosi anni ’70, quando andavano di moda i tessuti laminati tipo quello che compone la parte principale della sua mise, tuta o completo pantaloni non è chiaro. L’unica cosa che mi viene in mente è che nell’ambito del suo incarico abbia sequestrato un po’ della tappezzeria dei Casamonica. E chi ha realizzato quella giacca meriterebbe una pena esemplare. Strashock.

Al suo opposto Mara Carfagna, che dopo una stagione in Azione, il partito di Carlo Calenda, è rientrata nella maggioranza come segretaria di Noi Moderati. Va bene la moderazione, ma quello chemisier color vinaccia più che altro sembra una punizione. Apprezzo molto le scarpe chiuse, mi azzardo a ipotizzare l’uso delle calze, la Lady Dior fa sempre la sua figura, ma perché mortificarsi così? Boh.

Concludiamo con i tre moschettieri in versione governativa: da sinistra Andrea Delmastro Delle Vedove, Sottosegretario alla Giustizia e organizzatore di veglioni col botto; a destra Galeazzo Bignami, Capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia; tra loro Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione del medesimo partito, e gentile consorte. Probabile che il gruppo arrivi direttamente da una festa a Ibiza, o a Milano Marittima, dato che i tre caballeros hanno evidentemente dormito nei loro completini blu.

Classico abito a sirena da party sulla spiaggia per Alessia Donzelli: colore di moda un lustro fa e modello che non ne valorizza la silhouette. Shock di gruppo.
Non perdetevi la seconda parte, e buona Festa della Repubblica!



















